
«Le doti umane di un venditore di auto per capire le esigenze del cliente e dare la giusta consulenza nella scelta sono quello che fa la differenza nella vendita perché a parità di segmento i prezzi fra marche diverse sono ormai molto vicini». Il 50enne Mathias Malgieri è il responsabile commerciale del gruppo Destauto di Ravenna, presente in tutta la Romagna con una trentina di venditori per i marchi Nissan, Renault, Dacia e Mg (fatturato totale circa 130 milioni di euro).
Nel 2024, come nel 2023, Dacia è stato il brand più venduto in provincia di Ravenna (1.013 auto immatricolate). «Non è il marchio che costa meno, ma quello con il migliore rapporto qualità-prezzo. E gli ultimi ritocchi estetici a tutta la gamma attirano una clientela che finora guardava altri prodotti. Perché l’estetica rimane pur sempre un fattore cruciale nella scelta dell’auto che è la seconda spesa più importante di una famiglia dopo la casa».
Una spinta agli acquisti può arrivare dagli incentivi pubblici, misura che ogni tanto ritorna. È successo nel 2024, ma non è andata come atteso: «Il governo ha cominciato a parlarne a gennaio ma solo a maggio sono diventati effettivi quindi nei mesi di attesa il mercato è rimasto fermo. E poi sono stati prenotati tutti in un giorno dalle società di noleggio a lungo termine che potevano intestare le auto alle aziende, mentre le concessionarie dovevano intestare l’incentivo al privato. Questo ha limitato un po’ l’efficacia».
Tra i motivi alla base degli incentivi statali c’è il tentativo di agevolare il passaggio a una mobilità con meno emissioni, quindi verso l’elettrico. «Il passaggio alle vetture elettriche fa i conti con tre questioni: autonomia di percorrenza, gestione della ricarica, costo di acquisto. Però ci sono anche tanti luoghi comuni che sono falsi: le vetture Gpl si vendono molto eppure in Italia ci sono 4.500 distributori di Gps e 55mila colonnine elettriche».
Sul fronte dei costi sono le case costruttrici a prendere iniziativa: «Posso parlare per Dacia e dire che la Spring elettrica costa circa 16mila euro, Iva compresa. È una city car con 200 km di autonomia, ma per molte esigenze è sufficiente». Secondo Malgieri molte persone hanno sfiducia verso l’elettrico senza conoscerne l’effettivo funzionamento: «Oggi l’autonomia si assesta attorno a circa 400 km. Chi usa l’auto per il breve tragitto casa-lavoro vuol dire che se la caverebbe con una ricarica a settimana».
In generale i dati dicono che i prezzi di listino delle auto stanno impennando vertiginosamente: in media oggi 43 percento in più rispetto a pre Covid. «E il paradosso è che i venditori non hanno margini più ampi – dice Malgieri –. L’esplosione è dettata da più fattori: i costi dei microchip, le difficoltà causate dalla guerra ucraina che ha la produzione del 70 percento della componentistica, l’inflazione e le normative stringenti su sviluppi per più sicurezza e minore inquinamento hanno aumentato i costi di produzione».