Moreno riporta Toyota a Ravenna e crede nel futuro delle cinesi Jaecoo e Omoda

Il gruppo nato a Faenza nel 1988 ha aperto a Fornace Zarattini la 14esima filiale in regione. Il fondatore Palli: «Impennata dei prezzi? È dovuta anche ai costi di ricerca delle case su sicurezza e inquinamento». Tra i marchi commercializzati anche la romena Dacia: «Attira la clientela che un tempo comprava Fiat»

Domenico Palli e una vettura OmodaLa novità più recente nel mondo locale dell’automotive a Ravenna è stata l’apertura di una nuova concessionaria. Il gruppo Moreno, storica realtà nata a Faenza nel 1988 e ora presente in tutta la Romagna, a giugno ha aperto la 14esima filiale a Fornace Zarattini dove commercializza i marchi Toyota e Lexus. «Abbiamo colto l’occasione perché a Ravenna non c’era più un concessionario ufficiale di quei brand giapponesi e siamo soddisfatti dei primi sei mesi», racconta il titolare e fondatore Domenico “Moreno” Palli. Che descrive così la clientela ravennate: «Il mercato è molto equilibrato, direi quasi british. A Forlì invece, per fare un esempio vicino, è più scoppiettante».

Oltre alle due case già citate su Ravenna, il resto della rete Moreno tratta anche Jeep, Renault e Dacia. Un’organizzazione che il titolare definisce efficace: «Essere un multimarca è complesso a livello gestionale perché ogni casa ha la sua organizzazione però per la vendita non è un problema perché abbiamo marchi che guardano a fasce diverse del mercato e non sono simili tra loro: Renault è simile a Ford, Toyota a Volkswagen, Dacia a Fiat, Lexus a Audi…».

Nel corso del 2025 si aggiungeranno le cinesi Jaecoo e Omoda: «Credo che i marchi cinesi si prenderanno il mercato europeo. Sono nati dopo, poi hanno investito molto, hanno copiato l’hardware europeo e sul software hanno una padronanza elevata».

Moreno Sede Di RavennaLa romena Dacia è stata l’auto più venduta in provincia nel 2024. Un risultato a cui ha contribuito Moreno dal punto vendita di Faenza. «In Italia c’è da circa 15-16 anni. Si presentò con la Logan che aveva un prezzo sbalorditivo e ha fatto centro sul cliente che guarda meno alla linea e più alla sostanza, quello che un tempo avrebbe comprato Fiat». Ma gli ultimi prodotti attirano anche una clientela che preferisce un basso profilo: «Sul mercato di Bologna abbiamo professionisti che avrebbero capacità di spesa ma preferiscono Dacia al posto di Mercedes e Bmw anche come messaggio più razionale da dare ai proprio clienti».

L’esplosione della guerra in Ucraina (febbraio 2022) ebbe conseguenze sul mercato auto: la difficoltà di approvvigionamenti di componentistica dalle fabbriche di quell’area d’Europa porta a tempi di consegna delle auto nuove che sfioravano i dodici mesi. Ora il ritardo è recuperato: «Chi ordina il nuovo attende circa 90-120 giorni, ma il mercato in calo in Italia fa sì che ci sia una buona disponibilità di vetture in pronta consegna quindi c’è buona scelta».

La questione che pesa oggi è il prezzo. «Il mio parere personale è che le case automobilistiche abbiano aumentato i prezzi per pagare le spese di ricerca e sviluppo su prodotti tecnologicamente meno inquinanti. E poi avvicinare il prezzo del termico all’elettrico può essere una strategia per avere più marginalità sulle alimentazioni tradizionali e riuscire a fare più scontistica sull’elettrico che è la nuova voce da spingere per rientrare nelle medie richieste dall’Unione europea». Il primo effetto dell’impennata dei prezzi del nuovo ha avuto ricadute sull’usato che Moreno tratta di importazione anche di altri marchi: «Abbiamo avuto un aumento del 6-7 percento nei volumi di vendita sui prodotti con 20-30mila chilometri».

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