
La città di Ravenna torna nelle guide gastronomiche più prestigiose grazie al ristorante Alexander, insignito di un “cappello” da I ristoranti e i vini d’Italia 2020 de L’Espresso, presentato nei giorni scorsi a Firenze.
Con la 42esima pubblicazione della storia di questa guida tornano a essere consigliati i migliori locali d’Italia, contrassegnati dall’oramai famosa legenda dei “cappelli” (da 1 a 5).
Rispetto all’edizione 2019, la provincia di Ravenna perde La Capannina di Casal Borsetti e l’Hotel Vittoria-Fm Bistrot di Faenza ma vede appunto l’ingresso di un ristorante del comune capoluogo, l’Alexander, in pieno centro, dello chef Mattia Borroni.
Guardando al resto della Romagna, spiccano i locali delle colline di Forlì-Cesena con i tre “cappelli” – uno dei soli tre in regione, dietro i 5 dell’Osteria Francescana – del ristorante DaGorini di San Piero in Bagno e, a pochi chilometri di distanza, il “cappello” dell’Hotel Tosco Romagnolo di Teverini e del ristorante Del Lago di Acquapartita.
Restando in provincia di Forlì-Cesena, due “cappelli” al Magnolia di Cesenatico, dove uno se lo guadagnano anche La Buca e il Marè; così come a Forlì se lo assicurano Benso e Osteria Casa di Mare, a San Mauro Mare l’Onda Blu e a Montiano il Castello.
Infine, brilla anche il Riminese, con i due cappelli di Guido (a Rimini) e del Piastrino (a Pennabilli), accanto a quello conquistato dalla Locanda Liuzzi di Cattolica, il Povero Diavolo di Poggio Torriana, l’hotel De La Ville di Riccione e, a Rimini, il ristorante Amerigo, l’Abocar e il Quarto Piano.