Il “gelato artigianale di Romagna”. Con gli ingredienti in dialetto…

Alla scoperta di E Zlè, laboratorio di Pisignano nato dalla Cremeria Mozart di Milano Marittima

Zle Gelato

Abbiamo scoperto i prodotti di “E Zlè – Il gelato artigianale di Romagna” per caso, in una rovente serata di luglio sulla spiaggia di Milano Marittima: il Byò, gelato su stecco allo yogurt (nella fattispecie con miele e noci) potrebbe creare dipendenza. Andiamo allora a conoscere, nel loro laboratorio di Pisignano di Cervia, i tre giovani mastri gelatieri di E Zlè, Federico Travanti, Francesco Spenillo e Mirko Baldazzi. È Federico a fare da chaperon.

Qual è la storia di E Zlè?
«Le radici di E Zlè sono nella gelateria Cremeria Mozart della famiglia Viroli, che nasce nel 1993 a Milano Marittima, specializzandosi nella produzione di gelato allo yogurt e torte di alta qualità. Con Francesco e Mirko siamo subentrati nell’azienda nel 2018, adottando il nome E Zlè e mantenendo Cremeria Mozart solo come marchio. Noi tre eravamo clienti affezionati della Cremeria Mozart. Io, Francesco e Mirko ci conoscevamo da tempo, avevamo uno stabilimento balneare a Cervia, al cui interno, tra l’altro, adesso apriremo una gelateria. Quello che ci piaceva della Cremeria era il grande rispetto della tradizione dell’antica gelateria italiana, senza l’utilizzo di coloranti, addensanti e aromi di sintesi, e con materie prime fresche, come il latte “Alta Qualità” della Centrale di Cesena, le uova e la frutta fresca di Romagna, che tuttora sono alla base della genuinità dei nostri prodotti».

Voi però avete portato alcune novità, rispetto alla vecchia gestione.
«Sì, abbiamo introdotto diversi prodotti nuovi e messo sicuramente la nostra impronta. Ad esempio, nei Fruttini, uno dei prodotti storici, i gusti una volta erano molti di meno, mentre adesso sono nove; poi abbiamo cambiato la confezione, aggiungendo una scatolina all’incartamento, sulla quale sono scritti gli ingredienti anche in dialetto romagnolo. Abbiamo anche deciso di non servire la Gdo, restando solo nelle botteghe della Romagna e dei dintorni. Alcune torte sono rimaste, ma noi facciamo anche tantissime monoporzioni semifreddo in più rispetto a prima, per i ristoranti, che poi le personalizzano. La Cremeria Mozart era comunque riconosciuta per la sua qualità».

In effetti un dessert d’alto livello già pronto per i ristoranti dev’essere un bell’impegno.
«Anche in questo caso, le materie prime fanno la differenza. Le torte con fragole e lamponi freschi, il pistacchio, le nocciole, il caramello al sale, sono tutte davvero gustose. Poi ci sono gli zuccotti, il donut, i bicchieri di gelato, cerchiamo sempre di avere nuove proposte».

Monoporzioni E ZléParliamo del Byò…
«Del Byò nel 2020 abbiamo cambiato la ricetta dello yogurt – che comunque già con la Cremeria Mozart aveva grande successo – virando su un prodotto wellness: abbiamo fatto uno stecco allo yogurt, in tre gusti (naturale, frutti di bosco e miele e noci), arricchito di probiotici, che sono microrganismi capaci di sopravvivere alle barriere naturali dell’organismo, arrivando vivi nell’intestino, al quale apportano grandi benefici. L’idea è quella di coniugare la semplicità del gelato sullo stecco alle caratteristiche benefiche di questi fermenti, ottenendo perciò un prodotto sano e allo stesso tempo davvero gustoso. Tra l’altro lo yogurt ce lo facciamo fare, su ricettazione nostra, dal caseificio Mambelli, vicino a Bertinoro. Quindi il nostro yogurt è fatto esclusivamente per noi».

Anche i ghiaccioli Fruttini mi sembrano molto allettanti.
«Nei Fruttini non usiamo surrogati o sciroppi, ma solo succhi e polpa freschi. Ad esempio, la pesca è la Nettarina romagnola, le fragole sono fresche coltivate in Romagna. Il mango è brasiliano ma c’è il frutto, non un succo che arriva da là. Anche del limone viene utilizzato esclusivamente il succo, non l’acido citrico. La nostra etichetta dei prodotti è cortissima, con acqua, frutta, zucchero e succo di limone, e credo sia questa la cosa interessante».

La stagionalità incide molto sull’azienda?
«Per quanto riguarda il Fruttino sì, essendo un ghiacciolo va molto d’estate. Oltretutto, avendo scelto di non proporci alla Gdo, la possibilità di trovare il prodotto tutto l’anno è molto difficile. Abbiamo qualche punto vendita in gelaterie tutto l’anno, ma il Fruttino è molto stagionale. Inoltre, utilizzando solo frutta fresca, il Fruttino alla pesca, per dire, non lo facciamo finché non ci sono le nettarine, quindi da metà giugno. Invece con le monoporzioni di semifreddo per i ristoranti si lavora molto anche d’inverno, però ovviamente d’estate di più».

Dove si possono trovare i vostri prodotti, oltre che a Cervia e dintorni, dove siete molto conosciuti e diffusi?
«I nostri clienti più lontani sono, a sud, Pesaro, una collaborazione nuovissima, a nord, Casal Borsetti, alla Piaggia. Dall’anno scorso siamo presenti anche nella zona dell’alto Savio, quindi Mercato Saraceno, Bagno di Romagna, Alfero, Lago Pontini e così via. A Ravenna e dintorni siamo alla Mucca Viola, in città, e in vari stabilimenti balneari, come Aloha, Oasi, Donna Rosa, Marisa, Circolo tennis di Marina di Ravenna. Nella zona di Marina di Ravenna abbiamo cominciato a essere presenti dallo scorso anno, siamo decisamente nuovi, quest’anno c’è stato un po’ di passaparola, perché il mese di maggio, in cui si fa promozione, è stato funestato dall’alluvione. Quindi da quelle parti i nostri prodotti sono davvero una novità».

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