Quella Romagna da bere anche sotto l’ombrellone

Va sfatato che nella terra del Sangiovese, e con la “corposa” gastronomia locale, non siano disponibili vini “estivi”. Ecco allora Albana, Rambela, Trebbiano…

Vino SpiaggiaPer questo “Mondo Vino”, prendo spunto da alcune discussioni – venate da pregiudizi ­ in cui ogni tanto sono coinvolto. Molti romagnoli sono ancora convinti che nella loro terra non ci siano vini adatti da bere in estate perché sarebbe difficile trovare alcolici refrigeri estivi nella patria del Sangiovese soprattutto, insistono alcuni, se si vogliono fare abbinamenti con la stessa cucina tipica romagnola. Meglio bere vini di altre regioni, concludono i più, dove i vini bianchi “freschi” e le bolle abbondano. Tante volte ho evidenziato in queste pagine la diversità della produzione romagnola e le conseguenti possibilità di bere vini diversi oltre lo stesso Sangiovese. In poche parole, in Romagna potete bere rossi imponenti e vini bianchi freschi e leggeri. E perfino le bolle!

A questo punto, però, ripartiamo dai fondamentali. Esistono in Romagna vini che in estate dissetano e rinfrescano e possono essere abbinati a cibi di solito destinati a vini rossi? Certo che è possibile. La Romagna è la patria dei vini tendenzialmente tannici e acidi. Proprio quelle caratteristiche che qualcuno lamenta in inverno quando mi scrive che in questa terra non ci sono sufficienti “morbide avvolgenze” a confortare il palato infreddolito.

Ad esempio, un Sangiovese in Romagna si trova anche in versione rosata da abbinare a una grigliata di carne. L’odiato, per alcuni, tannino e la stridente, per altri, freschezza acida sono di sicuro aiuto per pulire il palato e, se non basta, si può tranquillamente bere una versione rosata frizzante o spumante. In Romagna abbiamo anche queste possibilità, perché, appunto, è un’area vinicola dove trovare vini per soddisfare tutte le esigenze della tavola e del gusto personale. È bene ricordare che i vitivinicoltori locali negli ultimi dieci anni, hanno migliorato di molto la qualità produttiva. Se prima erano poche le cantine che si distinguevano, oggi, invece, la qualità è un denominatore comune dove, le differenze sono date dal fraseggio delle sfumature delle zone vinicole e dalle abilità messe in atto cantina.

In passato, quando si assaggiava un vino romagnolo, si trattava di distinguere prima di tutto il buono dal cattivo, oggi distinguiamo caratteristiche territoriali e tecniche di vinificazione. Pensate solo all’Albana, vino che potremmo definire il “rosso romagnolo vestito di bianco” per via della sua dinamica freschezza acida e per il sottile tannino.
Un vino che trovate perfino in versione spumante metodo classico – un’ottima versione quella della “Fattoria Monticino rosso” di Imola – da accompagnare a piatti che hanno caratteristiche di untuosità e grassezza. Va provata con un salume, con un formaggio di media stagionatura o con il tipico cappelletto, ma anche con una carne bianca o con la pasta al forno. Si tratta di un vino in grado di portare in equilibrio l’esigenza estiva di dissetarsi con quella di sposarsi bene col cibo. Peraltro l’Albana di Romagna si trova in molteplici versioni capaci di soddisfare le più singolari esigenze.

Ultimamente, si parla tanto di Bursôn, vino strutturato difficile da gestire in piena estate ma se amate questo vino, c’è anche la versione rosata e spumante. Ho assaggiato da poco quello della “Tenuta Uccellina” di Russi che ne ha fatto una ottima versione, da accostare perfino con delicati piatti di pesce.
Se si preferisce un vino aromatico, c’è un’alternativa in Romagna al “banale” prosecco: è la Rambela, ideale come aperitivo. Diverse cantine la producono, c’è solo l’imbarazzo della scelta, fra cui una versione “ferma” altrettanto buona di quella “effervescente”. I vini frizzanti in Romagna non mancano tanto meno i bianchi. Un vino bianco poco impegnativo adeguato alla calura estiva è il Trebbiano. Un tempo bistrattato oggi si trova con la qualità che esalta la sua freschezza acida: semplice, pulito, poco alcolico, si coniuga benissimo a piatti di pesce e ricche insalate.

Dall’Albana al Centesimino: gustare freschi con il piatto più adatto

Albana: versioni leggere poco alcoliche e acide con piatti di pescato e aperitivi sempre base pesce. Si riconoscete al di là del grado alcolico dal colore paglierino tenue. Le versioni mediamente alcoliche per primi piatti e formaggi freschi. La versioni più elaborate, alcoliche si esprimono con l’intensità del colore. Perfette per piatti di carne bianca. La versione spumante meglio con piatti di salumi, crostacei, primi piatti.
Rambela spumante: per salumi leggeri e formaggi freschi.
Rambela ferma: formaggi freschi, crudità di pesce e piatti di pescato al vapore e bolliti.
Trebbiano fermo: insalate estive, uova, tonno.
Trebbiano frizzante: salumi e fritti misti.
Burson versione rosata e spumante: carni bianche, crostacei e salumi.
Centesimino versione spumante rosato: salumi, crostacei, zuppe di pesce, risotti di mare e condimenti con carne leggera.
Centesimino versione rosso fermo: servito appena fresco, 13 gradi circa, per carni bianche.
Sangiovese rosso fermo vinificato solo in acciaio: bevuto appena fresco, 13 gradi circa, per piatti di pasta al forno e carni alla griglia.
Sangiovese versione rosato: carni alla griglia, salumi, crostacei e pescato.

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