sabato
16 Agosto 2025

In catalogo alla Classense la collezione da 11.600 pezzi dei Camerini ottocenteschi

Completato il trattamento del corpus di opere pubblicate nel corso del XIX secolo

Box Restituzione Classense
Il box per la restituzione installato alla biblioteca Classense di Ravenna

La collezione dei cosiddetti Camerini ottocenteschi, 11.600 pezzi, è ora accessibile al pubblico della biblioteca Classense di Ravenna per la consultazione e il prestito. È giunto al termine, spiegano dal Comune, l’impegnativo trattamento catalografico del variegato corpus di opere pubblicate prevalentemente nel corso del XIX secolo e nei primi decenni del XX.

Molteplici sono le edizioni di particolare interesse presenti nella raccolta, fra cui ‘Tecnica della xilografia’ (1935) di Luigi Servolini, degno di menzione per il pregevole apparato grafico; ‘Raccolta d’autori italiani che trattano del moto dell’acque’ (1821-1826), opera in più volumi di vari autori fra cui il monaco camaldolese Guido Grandi; ‘Il costume antico e moderno’ (1823-1837), di Giulio Ferrario, monumentale documentazione in 34 volumi degli usi e costumi del mondo, impreziosita da tavole calcografiche e disegni a colori; ‘History of inventions and discoveries’ (1817), edizione inglese dell’opera tedesca di Johann Beckmann, tecnologo tedesco che per primo usò e introdusse il termine “tecnologia” per indicare la scienza dei mestieri.

L’intera raccolta è ora consultabile online su Scoprirete, catalogo online della rete bibliotecaria di Romagna e San Marino.

Le proposte della Regione per la riforma delle concessioni balneari

A fine 2023 scadranno i titoli per effetto di una sentenza del Consiglio di Stato: l’Emilia-Romagna invia un documento condiviso al Governo, che deve mettere mano al settore, per tutelare le sue mille imprese (355 ravennati). Il caposaldo: riconoscere gli investimenti e i valori aziendali

Pexels Rachel Claire 4846172Riconoscimento al valore aziendale dell’impresa, agli investimenti realizzati e alla professionalità degli operatori, anche a tutela del lavoro di decine di migliaia di persone. È questo, in sintesi, il cuore del documento che la Regione Emilia-Romagna metterà sul tavolo del Governo per dare un contributo alla riforma della legge sulle concessioni demaniali balneari in vista dell’applicazione della cosiddetta normativa Bolkestein.

Un documento condiviso con le associazioni di categoria, e presentato ai Comuni costieri per le loro osservazioni, per una riforma sempre più urgente vista la recente sentenza del Consiglio di Stato che anticipa al 31 dicembre 2023 – dieci anni prima rispetto a quanto aveva stabilito la legge nazionale numero 145 del 2018 – la scadenza delle attuali concessioni. E, di conseguenza, l’eventuale predisposizione dei bandi di gara per nuove assegnazioni da parte delle amministrazioni comunali, qualora il Governo, il solo a poterlo fare, decidesse in tal senso.

La sentenza riguarda complessivamente 1.067 imprese balneari in regione: 427 in provincia di Rimini, 355 in quella di Ravenna, 177 in quella di Forlì-Cesena, 97 nel Ferrarese (dati Unioncamere aggiornati al settembre 2021). Imprese per lo più a conduzione familiare – il 44,5% del panorama italiano – e che, sempre secondo dati Unioncamere, offrono lavoro nella nostra regione a circa 45-50mila persone, a cui va sommato tutto l’indotto.

Il documento condiviso punta sul riconoscimento del valore aziendale dell’impresa, degli investimenti realizzati e della professionalità degli operatori che hanno gestito finora il bene demaniale. Elementi che dovranno essere considerati tra i criteri di valutazione dei nuovi bandi di gara, insieme agli standard qualitativi dei servizi e alla sostenibilità sociale e ambientale del piano degli investimenti. Con l’esclusione del rialzo del canone demaniale che non dovrà essere oggetto di gara ma rimanere predeterminato per legge dallo Stato.

Inoltre, si ritiene necessario che Regioni e Comuni possano concorrere nella definizione dei criteri dei bandi di gara con l’obiettivo di valorizzare il paesaggio e gli elementi identitari della fascia costiera attraverso la qualificazione dell’offerta turistico-balneare, tenendo conto delle peculiarità dei diversi territori.

Altri elementi dovranno riguardare la valutazione circa il numero massimo di concessioni da rilasciare a ogni operatore economico, in modo da garantire l’adeguata pluralità e differenziazione dell’offerta nell’ambito territoriale di riferimento, e la determinazione di limiti minimi e massimi di durata delle concessioni, anche per assicurare un congruo periodo al rientro degli investimenti.

Cane cade in una grotta, salvato da 19 vigili del fuoco con due giorni di operazioni

L’animale era precipitato in una voragine naturale sulle colline, è servito l’intervento degli specialisti alpini per calarsi nel terreno

IMG 5450Un cane è caduto in una grotta a Rontana (Brisighella), una delle numerose voragini naturali presenti nella zona collinare, e per recuperarlo è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco: 19 uomini si sono alternati nelle operazioni di soccorso spalmate su due giorni, 6 e 7 gennaio, per via dell’oscurità notturna che ha costretto a interrompere i tentativi.

La chiamata alla sala operativa del 115 è arrivata nel tardo pomeriggio del giorno dell’Epifania. La squadra dei volontari di Casola Valsenio ha realizzato che il cane era scivolato in profondità: son stati inviati in supporto gli specialisti Saf (speleo-alpino-fluviale), vigili del fuoco specializzati per lavorare su corda. Nonostante le condizioni meteo e la visibilità non fossero ottimali, il personale Saf si è calato sotto terra e ha accertato che l’animale era vivo. L’andamento verticale dell’inghiottitoio e i numerosi residui vegetali depositati non consentivano il proseguimento dell’intervento nel corso della notte. La mattina del 7 gennaio le operazioni sono riprese e sono andate avanti fino a metà pomeriggio quando finalmente è stato possibile raggiungere il cane. Nel corso del sinistro sono intervenuti 19 vigili del fuoco tra cui 6 specialisti Saf.

Ancisi: «Saltata la nuova urbanizzazione da 150mila mq. Si stimavano 650 abitanti»

Il consigliere comunale di Lpr fa sapere che non è stata depositata la fideiussione richiesta al privato che aveva proposto il piano attuativo a ovest dell’Adriatica

Att515caIl piano urbanistico attuativo denominato Pua Cos 23, che avrebbe occupato 150mila mq di aree non urbanizzate a Fosso Ghiaia a ovest della statale Adriatica, non si farà. Lo rende noto Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lpr. Era uno dei Pua figli del Piano operativo comunale (Poc) 2010-2015 ancora sospesi e il 23 dicembre scorso l’amministrazione comunale, prendendo atto del mancato deposito entro il 30 novembre 2021 delle garanzie fideiussorie richieste al soggetto privato attuatore del primo stralcio, ha dichiarato risolta la convenzione stipulata, rendendo di fatto irrealizzabile anche il secondo stralcio non ancora pianificato.

Il Pua Cos 23 avrebbe occupato i terreni agricoli aventi come confine la statale Adriatica ad est, il canale delle Gronde a nord, l’insediamento Peep ed altre aree agricole ad ovest e la via 2 Agosto 1980 a sud, per una superficie edificabile di oltre 23.500 metri quadrati, di cui oltre 20mila residenziali, con un numero di abitanti stimato in oltre 650. Il primo stralcio (comparto nord) comprendeva un’area residenziale organizzata in quattro grandi lotti con villette a schiera, ville uni/bifamiliari, case binate e case a blocco, nonché, sulla parte ad est verso la statale Adriatica, un edificio di 1.300 metri quadrati e un grande fabbricato composto di due corpi contigui, destinati rispettivamente ad un supermercato di 1.000/1.200 metri quadrati di vendita e ad una serie di attività con superficie più ridotta, quali pubblici esercizi, negozi di vicinato e attività terziarie.

«La convenzione per l’attuazione di questo primo comparto era stata stipulata con atto notarile – scrive Ancisi –, ma condizionata al deposito delle garanzie fideiussorie previste dalla convenzione , che non c’è stato. Qualcosa non è andato a compimento rispetto forse ad una soluzione attesa? L’impresa è sembrata forse troppo rischiosa? Sta di fatto che il Cos 23 non esiste e non esisterà più. Pressoché impossibile che il prossimo Piano urbanistico generale (Pug) del Comune di Ravenna, vincolato, con poche motivate eccezioni, al consumo zero del territorio, possa nemmeno immaginarsi una benché ridotta riedizione di questo genere».

Il decano dell’opposizione afferma che «cementificare ovunque ettari ed ettari di terreni agricoli riempiendoli di centinaia e centinaia di appartamenti e decine di supermercati è stata una sfida folle, non solo per l’ulteriore degrado ambientale grazie a cui il nostro Comune è ai primi posti in Italia per consumo del suolo, ma anche per le conseguenze sul tessuto economico locale, a cui masse enormi di nuovi appartamenti producono solo scompensi di mercato e disorientamenti, mentre la proliferazione di grandi strutture commerciali non solo affossa i medi e piccoli negozi, ma rischia di far saltare prima o poi anche qualche colosso».

Quasi 2mila contagi in un giorno in provincia. In Rianimazione 8 su 10 senza vaccino

Dato record da inizio pandemia. Invariati i ricoveri in terapia intensiva

Covid Terapia IntensivaPer il territorio provinciale di Ravenna oggi, 7 gennaio, si sono registrati 1.929 nuovi casi di contagio da coronavirus: si tratta di 761 asintomatici e 1.168 sintomatici. I tamponi eseguiti sono stati 4.453 (tasso di positività al 43,3 percento). I quasi duemila contagi sono il dato giornaliero più alto finora toccato in provincia. Non è da considerare infatti quello di ieri (3.146) perché frutto del recupero di positività emerse negli ultimi dieci giorni ma non ancora conteggiate nei bollettini.

In tutta la regione si sono registrati 17.119 casi di positività in più rispetto a ieri, su un totale di 36.779 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore (46,5). I valori percentuali non sono però indicativi dell’andamento generale, visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni, e soprattutto tenendo conto che i tamponi molecolari vengono eseguiti prioritariamente su casi per i quali è spesso atteso un risultato positivo.

Continuano ad essere 140 i pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna (dato invariato rispetto a ieri); l’età media è di 61,9 anni. Il 77,8 percento non è vaccinato (zero dosi ricevute, età media 60,3 anni), mentre i restanti 31 pazienti sono vaccinati con ciclo completo (età media 72 anni). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.848 (+104 rispetto a ieri), età media 68,7 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 3.863 nuovi casi, seguita da Modena (2.436), Rimini (2.031), Ravenna (1.929), Parma (1.825). Poi Reggio Emilia (1.664), Cesena (1.107). Quindi Forlì (894), poi Ferrara (842) e infine Piacenza con 521 nuovi casi e il Circondario Imolese con 7. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.998 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 458.112. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 171.894 (+15.106). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 169.906 (+15.022), il 98,8% del totale dei casi attivi.

Si registrano quindici decessi (nessuno oggi nel Ravennate). In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.335.

Emilia-Romagna in zona gialla da lunedì. Ma le regole sono le stesse della bianca

L’occupazione dei posti letto Covid ordinari è salita al 18 percento, l’incidenza a 2.153 casi ogni 100mila abitanti

EMILIA ROMAGNA GIALLAL’Emilia-Romagna da lunedì 10 gennaio passerà dalla bianca attuale alla zona gialla. A seguito delle nuove norme introdotte in questi giorni e settimane, comunque, per i cittadini non cambierà nulla (il vero cambiamento è tra giallo e arancione).

Il passaggio in zona gialla è risultato inevitabile alla luce dei nuovi dati validati dal ministero della Salute. L’Rt regionale è di 1,38 (rispetto all’1,18 della scorsa settimana), l’incidenza dei nuovi casi sale a 2.153 ogni 100mila abitanti (rispetto a 622/100mila), l’occupazione dei posti letti Covid ordinari è al 18% (dall’14%) e quella dei posti letto nelle terapie intensive al 15% (dal 12%).

Il passaggio di colore al giallo è determinato dal superamento contemporaneo della soglia di sicurezza prevista per gli ultimi tre parametri, e cioè 50/100mila l’incidenza, 15% l’occupazione dei reparti Covid, 10% quella delle terapie intensive.

Le attività consentite in zona gialla (così come in quella bianca) saranno determinate dal possesso o meno del green pass rafforzato obbligatorio pressoché ovunque, tranne che nei negozi e per i servizi essenziali, come indicato da questa tabella redatta dal Governo.

Il sindacalista: «Tanti sui bus senza Ffp2». Start: «Assente un dipendente su 10»

Autisti e azienda pubblica alle prese con le disposizioni del governo per i passeggeri e gli effetti di contagi e quarantene. Nel primo giorno di rientro a scuola sono saltate 140 corse

Bus«Solo una parte degli studenti e degli utenti questa mattina indossava correttamente le Ffp2. Ci sono ancora tante persone che salgono a bordo con le mascherine chirurgiche». È lo scenario che stamani, 7 gennaio, si poteva trovare a bordo dei bus del trasporto pubblico a Ravenna, secondo la testimonianza del sindacalista Andrea Cicognani (Rasa della Cgil per l’azienda pubblica Start Romagna).

Per effetto dei provvedimenti del Governo, vi è l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 a bordo dei mezzi di trasporto e, finora, di essere dotati del green pass base (rilasciato anche con un tampone). Dal 10 gennaio per chi ha più di 12 anni sarà obbligatorio il green pass rafforzato (quello ottenuto da guarigione o vaccino). La capienza è all’80 percento.

«Il primo giorno di scuola, dopo la pausa delle festività natalizie, ha purtroppo rafforzato i nostri timori. Chiediamo quindi controlli più serrati per fare in modo che le disposizioni vengano rispettate. Abbiamo tutto il diritto di lavorare in sicurezza per noi, per le nostre famiglie e per gli utenti». Cicognani ricorda che le infrazioni per il mancato uso delle mascherine Ffp2 o per essere sprovvisti del necessario green pass non sono di natura amministrativa: «Il personale di Start Romagna non può intervenire su queste infrazioni che possono essere sanzionate soltanto dalle forze dell’ordine. A queste ultime chiediamo un aiuto per risolvere un problema che il personale di Start Romagna sta vivendo con forte apprensione».

Anche Start ha fatto il punto dopo la prima giornata di rientro dalle vacanze natalizie: «Oggi sono state 140 le corse non garantite in Romagna. Domani saliranno a circa 170. Se il livello di contagio e il relativo incremento delle quarantene non scenderanno, è difficile immaginare che la situazione migliori nei prossimi giorni». Erano assenti dal lavoro per motivi vari 113 dipendenti degli oltre 970. Dei 543 turni di lavoro degli autisti, ne sono rimasti scoperti 23. Start Romagna ringrazia il personale in servizio. Della questione assenze avevamo scritto qui e avevamo ricevuto anche una lettera a cui l’azienda non ha fornito risposte.

Sul sito di Start sono quotidianamente pubblicate le corse non garantite. I livelli di capienza sono monitorati in tempo reale da Start Romagna e sono verificabili online sul sito di Start Romagna nella sezione “Orari e Servizi – Capienza autobus in tempo reale”.  Un ‘OK’ (verde) trasmette immediatamente la disponibilità di posti nel rispetto della capienza. Il messaggio ‘KO’ (rosso) invece trasmette l’impossibilità di salire a bordo per la raggiunta capienza. Sempre online, sono disponibili funzioni che consentono di avere informazioni in tempo reale sui minuti di attesa alla fermata. La sanificazione dei mezzi è quotidiana. Un bollino colorato, diverso ogni giorno, segnala l’avvenuto intervento.

Cordoglio a Faenza per la scomparsa di Muky: «Una vita dedicata all’arte»

La città manfreda piange anche la morte di Tonino Bagnoli

MukyAll’età di 95 anni, questa mattina (7 gennaio), si è spenta Wanda Berasi, per tutti Muky, vedova del ceramista Domenico Matteucci.

Originaria di Trento, seguendo la sua inclinazione artistica, Wanda Berasi si trasferì prima a Bolzano e poi a Roma dove studiò all’Accademia Tedesca di Villa Massimo. Qui iniziò ad entrare in contatto con la grande arte, conoscendo gli scultori Marino Mazzacurati e Leonardo Leoncillo e il pittore Renato Guttuso, del quale diventa la musa. In quegli anni Wanda decise di darsi un nome d’arte, facendo così nascere Muky.

Negli anni ’50 Muky si avvicinò al movimento artistico Informale e inizia ad esporre sue prime opere.

Nel 1955 arrivò a Faenza, dove conobbe quello che poi sarebbe diventato prima il suo mentore nel mondo della ceramica e poi suo marito Domenico Matteucci.

«Dopo una vita dedicata all’arte, alla creatività, alla comunità, alla costruzione di una società migliore, questa mattina – dice il sindaco Massimo Isola – ci ha lasciato Muky. Ha vissuto da protagonista tutto il suo tempo, dedicando agli altri passione e risorse con gesti di grande altruismo e generosità. Per Faenza Muky è sinonimo di modernizzazione e di solidarietà. Una grande perdita».

Solo 24 ore prima, il sindaco piangeva anche la morte di Antonio, per tutti Tonino, Bagnoli, 88 anni, una vita dedicata agli altri. Bagnoli era molto conosciuto in città non solo per aver gestito lo storico negozio di abbigliamento Masiti, oggi portata avanti da due dei suoi sei figli, ma per le sue attività di volontariato in favore delle persone più fragili.

Lugo ricorda il concittadino Compagnoni che 225 anni fa fece nascere il Tricolore

Omaggio del sindaco alla lapide dell’autore della mozione per adottare la bandiera con verde, bianco e rosso

La bandiera italiana compie 225 anni. E Lugo ha celebrato la Festa del Tricolore per rendere omaggio al concittadino Giuseppe Compagnoni, il delegato di Ferrara per la Repubblica Cispadana (nel 1797 Lugo risultava infatti sotto questa giurisdizione) che fu l’autore della mozione per adottare il tricolore verde, bianco e rosso. Il fatto avvenne durante l’assemblea dei delegati della neonata Repubblica riunita a Reggio Emilia il 7 gennaio di 225 anni fa, data che dal 1997 è stata proclamata “Giornata Nazionale del Tricolore” dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Alla presenza di rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine, del gonfalone del Comune di Lugo, il sindaco Davide Ranalli oggi, 7 gennaio 2022, ha deposto una corona ai piedi della lapide che ricorda Compagnoni all’ingresso della Rocca Estense «La figura di Compagnoni è molto importante per la storia di Lugo ed è da far conoscere anche fuori dei confini della nostra città – ha detto il primo cittadino – . Per questo la celebrazione di oggi, seppur breve e in forma ridotta, ci permette di rendere omaggio a un grande lughese nella giornata più adatta».

L’iniziativa è stata promossa dall’Unuci (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo) di Lugo. L’associazione, in collaborazione con il Comune, dal 1997 ha promosso e organizzato la “Giornata del Tricolore” a Lugo, un evento dedicato in particolare agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che negli ultimi due anni non si è svolto a causa della pandemia.

Mareggiata, sopralluogo dei tecnici comunali: «Nessun danno ai centri abitati»

Il maltempo nella notte fra il 5 e il 6 gennaio ha colpito solo il tratto di spiaggia di fronte alla pineta Ramazzotti

Sopralluogo 2Dopo la mareggiata che ha colpito il territorio ravennate nella notte fra il 5 e il 6 gennaio, i tecnici comunali dell’unità operativa Geologico hanno svolto un sopralluogo per la verifica dei danni.

Il Comune rende noto l’esito: «L’argine per la difesa invernale degli abitati ha svolto pienamente la sua funzione e, anche se parzialmente eroso, non si sono verificati fenomeni di ingressione in nessuna località costiera.  Come previsto verrà ripristinato, appena le condizioni meteo lo permetteranno, in previsione di eventuali altri fenomeni analoghi».

A sud di Lido di Dante si sono riscontrati alcuni fenomeni significativi e prevedibili di erosione, in un tratto limitato antistante la riserva naturale della Pineta Ramazzotti: «Bene hanno risposto gli interventi di difesa a sud dell’abitato, dove sono stati realizzati un tratto di argine armato a protezione della pineta e, nello stesso punto a mare, una barriera soffolta in massi con il compito di smorzare la forza d’urto dell’onda. Questo luogo negli anni passati era stato interessato da importanti fenomeni di ingressione marina».

L’assessora a Susbidenza e servizi geologici, Federica Del Conte, ricorda che per contrastare i fenomeni erosivi che hanno interessato il tratto a mare della riserva integrale è previsto nella prossima primavera un importante intervento di ripascimento con sabbie relitte finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e il Comune di Ravenna ha partecipato ad un progetto “Life”, con cui l’Unione europea eroga finanziamenti per la salvaguardia dell’ambiente e della natura, nel quale si prevede la realizzazione di scogliere artificiali proprio nella zona interessata dall’erosione, in quanto dagli studi effettuati è risultata maggiormente esposta a rischi erosivi determinati dalla forza del moto ondoso in occasione delle mareggiate.

«Da mesi rifiuti scaricati di notte fuori dai cassonetti: attirano animali e ratti»

Un lettore ha fotografato la scena in via del del Sale a San Zaccaria. Finora sono state vane le comunicazione a polizia locale e Hera

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un lettore sulla situazione di degrado nei pressi postazione dei cassonetti per i rifiuti in via del Sale a San Zaccaria.

Da mesi si ripete quotidianamente la processione notturna di imprecisati soggetti che lasciano fuori dai cassonetti grandi quantità di rifiuti abusivi di ogni genere. Al degrado estetico si sommano le precarie condizioni di igiene, il fetore, i ratti ed altri animali che si aggirano in cerca di cibo, con ulteriore rilascio di feci, urina, eccetera. Gli animali inoltre rompono i sacchi e spargono rifiuti organici a distanza.

Alcuni cittadini hanno fatto nel tempo segnalazioni, ad esempio al comando di polizia municipale, a  Hera, oppure tramite l’App Rifiutologo, chiedendo tutela, interventi, videocamere…

Le foto che allego sono di oggi (7 gennaio, ndr), ma da molti mesi ormai questa è la normalità quotidiana, anzi spesso la quantità di rifiuti abusivi è assai maggiore. Tutto questo in bella vista nel parcheggio a cento metri dalle scuole elementari e dalla farmacia, a ridosso di un parco pubblico, del Parco della Rimembranza, della banca, di un bar, e nei pressi di abitazioni civili.

Finanziamenti garantiti dallo Stato per le imprese ma usati per spese personali

Controlli della guardia di finanza in provincia: 12 irregolarità su 46 aziende beneficiarie tra cui panettieri, ristoratori e commercianti di auto. Presunto uso scorretto di circa metà di 2,3 milioni erogati. I contributi sono andati anche per ristrutturare la seconda casa

FotoHanno chiesto e ottenuto finanziamenti con agevolazioni e garanzie dello Stato, secondo quando disposto dai decreti Liquidità e Rilancio del 2020 per sostenere le imprese colpite dalla crisi pandemica, ma una parte o tutto il contributo è stato distratto dal patrimonio aziendale e destinato a vantaggio del titolare, degli amministratori o dei soci di maggioranza. La guardia di finanza ha accertato 12 irregolarità in provincia di Ravenna su 46 piccole e medie imprese controllate.

Complessivamente su 2,3 milioni di euro erogati, circa un milione è risultato aver preso strade diverse da quelle per cui era stato richiesto il finanziamento. In molti casi non appena accreditate nei conti aziendali le somme sono state da lì subito stornate in conti riconducibili ai proprietari dell’azienda o a loro stretti familiari per essere poi monetizzate o utilizzate per spese personali, dal pagamento di polizze previdenziali, all’investimento in titoli finanziari o anche per la ristrutturazione di seconde case.

Diversa la casistica delle aziende coinvolte: panettieri, tabaccai, ristoratori, ma anche imprese di pulizie, commercianti di auto, albergatori e imprenditori agricoli con sedi in tutta la provincia, da Ravenna a Faenza e nei centri minori come Alfonsine, Bagnacavallo, Fusignano e Castel Bolognese.

Per ogni caso le Fiamme Gialle hanno inviato una segnalazione all’autorità giudiziaria affinché possa valutare se le condotte costituiscano fatti penalmente rilevanti, dell’indebita percezione di erogazioni pubbliche, della malversazione a danno dello Stato o anche della truffa aggravata. Sono stati informati anche gli istituti bancari eroganti e gli enti pubblici garanti del finanziamento affinché valutino la possibilità di revocare la garanzia o chiedere l’immediato rientro delle somme.

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