giovedì
21 Agosto 2025

“Ammutinamenti”, e la giovane danza d’autore va in “vetrina” per tre giorni

Seconda parte del festival in scena al teatro Alighieri, Almagià e piazza San Francesco. Dal  7 al 10 ottobre

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“Plubel” di Fabritia D’Intino e Clémentine Vanlerberghe

Questo fine settimana Ravenna accoglie la seconda parte della XXIII edizione di Ammutinamenti – Festival di danza urbana e d’autore organizzato e promosso dall’As­socia­zione Cantieri Danza.
Si riparte con la sezione della “Vetrina della giovane danza d’autore” che vede protagonisti quest’anno 14 giovani provenienti da tutta Italia selezionati tramite un bando nazionale dai partner della rete italiana dedicata alla promozione della giovane danza d’autore.

Giovedì 7 ottobre (dalle 21) prende il via la prima giornata della Vetrina con quattro spettacoli che si alternano sul palcoscenico del Teatro Alighieri. Si inizia con After All del coreografo Giovanni Careccia, in scena insieme ad Arianna Cunsolo; si prosegue con Eufemia, lavoro coreografico di Giorgia Lolli in scena con Sophie Annen e Vittoria Caneva; il terzo spettacolo in scena è Idillio di Lorenzo Morandini, solo coreografico. La serata si conclude con il coreografo Roberto Tedesco, che presenta Punch 24, una botta e risposta tra i due danzatori.

La seconda giornata di venerdì 8 ottobre prende inizio nel pomeriggio (ore 16.30 e in replica alle ore 18.30) alle Artificerie Almagià con la performance Anonima di Cecilia Ventriglia: il focus è sulla forza spirituale. Alle 17.30 Piazza San Francesco ospiterà About a revolution, sorprendente lavoro del coreografo Michael Incarbone.
Dalle ore 21 la Vetrina prosegue al Teatro Alighieri con il lavoro di Fabritia D’Intino e Clémentine Vanlerberghe Plubel, una sorta di viaggio ipnotico; si prosegue con la coreografa Sofia Nappi che presenta Dodi, dall’ebraico “dono; mio amato”; Laura Gazzani è invece in scena con PEDRO, manifestazione di un dialogo continuo fra la coreografa e il suo intuito. La serata si conclude con Gli amanti di Adriano Bolognino, un lavoro intimo ed emozionante che prende spunto dal calco de “gli amanti”.

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“Let me be” di e con Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino (foto Federico Malvaldi)

Sabato 9 ottobre (ore 16.30 e in replica alle ore 18.30) il palcoscenico delle Artificerie Almagià ospita HOW TO_just another Boléro di Maria Focaraccio ed Emanuele Rosa. Alle 17.30 Piazza San Francesco accoglierà Border­line di Beatrice Bresolin, in scena con Vittoria Caneva, Ilaria Marcolin ed Elena Sgarbossa. La performance urbana è strutturata come gioco interattivo dove l’ordine con cui le azioni si svolgono viene stabilito dal pubblico.
Dalle ore 21 si prosegue con gli spettacoli della Vetrina al Teatro Alighieri. La serata di apre con Let me be, creazione e interpretazione di Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino. Ultima creazione in scena è Narciso di Giovanni Napoli.

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“Gli Amanti” di Adriano Bolognino (foto Monia Pavoni)

Gran finale sempre sabato (ore 22) al Teatro Alighieri anche con “Prove d’Autore”, progetto del Network Anticorpi XL che offre a coreografi e coreografe emergenti della danza contemporanea italiana la possibilità di misurare le proprie capacità autoriali confrontandosi con l’ideazione e la scrittura coreografica per ensemble numerosi.
Protagonista dell’esito della residenza d’autore è il lavoro di Camilla Monga con la MMContemporary Dance Company. Con Extended, Monga insieme alla musicista Federica Furlani, realizza una polifonia di immagini sempre nuove e irripetibili fino a creare un altrove che si delinea di minuto in minuto sotto gli occhi dello spettatore.

Dal 7 al 10 ottobre attraversa il Festival, come da tradizione, “Nuove Traiettorie”, percorso formativo del Network Anticorpi XL che si concretizza nell’offerta di borse di studio per la partecipazione a un programma di incontri teorici, pratici e a momenti di confronto e scambio con docenti, tutor, artisti e artiste finalizzati alla comprensione delle dinamiche complesse del sistema danza, al fine di supportare la crescita personale e artistica dei partecipanti.

I biglietti sono acquistabili su www.liveticket.it/festivalammutinamenti.
Info e prenotazioni: 320 9552632.

Tentato omicidio, il video in cui il cuoco mette i farmaci nella tazzina della ex

L’uomo è in carcere. Chiesta la revoca del reddito di cittadinanza

Si trova al momento in carcere – a Modena – il 46enne cuoco del Faentino accusato di aver tentato di avvelenare l’ex moglie. A confermare le accuse, in mano ai carabinieri ci sono anche le immagini (ottenute grazie a intercettazioni video-ambientali nell’ambito dell’indagine) in cui l’uomo mette alcuni farmaci nella tazzina mentre sta preparando il caffè alla donna.

Il 46enne infatti avrebbe cercato di avvelenare l’ex moglie offrendole quotidianamente del caffè al cui interno aveva precedentemente inserito dei medicinali anticoagulanti (medicine che la donna già assumeva sotto prescrizione medica).

Nel video fornito dai carabinieri e pubblicato qui sopra viene ripreso mentre “prepara il caffè” versando nella tazzina un’ulteriore tipologia di medicinale, una doppia dose di un vasodilatatore. L’obiettivo era quindi far assumere in maniera occulta e in sovradosaggio dell’anticoagulante per procurare delle emorragie cerebrali, aggiungendo poi vasodilatatori che avrebbero reso queste emorragie inarrestabili nel giro di pochi minuti.

L’uomo – che deve rispondere anche di maltrattamenti e violenze sessuali – è risultato percettore di reddito di cittadinanza ed è quindi stata avanzata dai carabinieri una segnalazione alle autorità competenti per la cessazione dell’erogazione del beneficio, così come previsto dalla legge.

Vaccino anti Covid, al via le prenotazioni per la terza dose

Per over 80 e ospiti e lavoratori delle strutture per anziani. Somministrazioni dall’11 ottobre

Vaccinazione AnticovidMentre continua l’impegno per garantire la più ampia copertura vaccinale possibile, con quasi l’83 percento della popolazione che ha completato il ciclo di immunizzazione, l’Emilia-Romagna organizza la somministrazione della terza dose di vaccino per le categorie più a rischio.

Dopo le persone trapiantate (di midollo o di organo solido) e immunocompromesse, per le quali le somministrazioni in regione, iniziate il 20 settembre scorso, superano quota 9mila, i primi destinatari della terza dose saranno le persone con 80 e più anni e gli ospiti e i lavoratori dei presidi residenziali per anziani (Cra e Rsa). Sempre che siano passati almeno sei mesi dall’ultima somministrazione.

L’avvio delle vaccinazioni è fissato per lunedì 11 ottobre, con la possibilità di prenotare già a partire da oggi, giovedì 7 ottobre. I cittadini over 80 possono prenotare la loro terza dose purché siano trascorsi almeno sei mesi dall’ultima dose di vaccino anti covid19, scegliendo tra le seguenti modalità:
–       agli sportelli Cup dell’Ausl ( Centri Unici Prenotazione) presenti su tutto il territorio romagnolo
–        nelle farmacie tramite il servizio Farmacup,
–       Telefonando al Cuptel al numero 800002255
Online attraverso:
–       Il Fascicolo Elettronico
–       L’App ER Salute
–       Il CupWeb ( www.cupweb.it)

Una platea potenziale di circa 400mila persone: gli over 80 ad aver ricevuto le prime due dosi in Emilia-Romagna sono infatti quasi 364mila, pari al 98% della popolazione, dato che pone la regione al primo posto in Italia come copertura vaccinale in questa fascia di popolazione. A questa popolazione si devono aggiungere gli operatori di Cra e Rsa e gli ospiti con meno di 80 anni, che saranno comunque vaccinati con terza dose in questa fase a prescindere dall’età.

Come già avvenuto per le prime due dosi, per i cittadini in regime di assistenza domiciliare programmata o integrata e in generale per i soggetti con difficoltà motorie che impediscano la deambulazione le vaccinazioni saranno effettuate a domicilio, e verranno programmate non appena definiti gli accordi con i medici di medicina generale.

Si tratta di dosi booster o di richiamo, che vanno somministrate dopo almeno sei mesi dall’ultima dose e sono destinate alle persone a maggior rischio di sviluppare malattia grave per condizioni di fragilità (come i grandi anziani o i soggetti ricoverati nelle Rsa) e per livello di esposizione al virus (come gli operatori socioassistenziali).

La terza dose in questi casi serve a mantenere nel tempo un adeguato livello di risposta immunitaria.

Per la dose booster è previsto l’utilizzo di uno dei due vaccini a mRNA (Comirnaty di Pfizer-Biontech e Spikevax di Moderna), indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (Comirnaty, Spikevax, Vaxzevria di Astrazeneca e Janssen di Johnson&Johnson).

A seguire, con modalità ancora da definire, la terza dose booster sarà offerta anche al personale sanitario.

Covid, in regione continuano a calare i ricoverati. 58 nuovi casi a Ravenna

 

Sono 58 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in un giorno in provincia di Ravenna, su un totale di quasi 2mila tamponi. Nessun nuovo ricovero, né decessi. Restano 4 le persone ricoverate in terapia intensiva nel Ravennate.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 6 OTTOBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 425.367 casi di positività, 281 in più rispetto a ieri, su un totale di 33.490 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,8%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 291 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 397.239. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 14.634 (-15). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.250 (+12), il 97,4% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano cinque decessi: uno in provincia di Piacenza (un uomo di 74 anni), uno nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 90 anni); due nella provincia di Modena (una donna di 85 anni e un uomo di 41); uno in provincia di Bologna (un uomo di 48 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.494.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 46 (-4 rispetto a ieri), 338 quelli negli altri reparti Covid (-23).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (-1); 3 a Parma (numero invariato rispetto a ieri); 1 a Reggio Emilia (invariato); 1 a Modena (-1); 16 a Bologna (-1); 3 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (invariato); 4 a Ravenna (invariato); 4 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (invariato); 3 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.327 a Piacenza (+8 rispetto a ieri, di cui 7 sintomatici), 32.597 a Parma (+15, di cui 7 sintomatici), 51.140 a Reggio Emilia (+10, di cui 8 sintomatici), 71.916 a Modena (+28, di cui 17 sintomatici), 89.161 a Bologna (+88, di cui 67 sintomatici), 13.525 casi a Imola (+8, di cui 4 sintomatici), 25.636 a Ferrara (+12 di cui 6 sintomatici), 33.668 a Ravenna (+58, di cui 30 sintomatici), 18.673 a Forlì (+17, di cui 16 sintomatici), 21.447 a Cesena (+18, di cui 10 sintomatici) e 41.277 a Rimini (+19, di cui 17 sintomatici).

Omicidio Fabbri: la figlia chiede 2 milioni, il sicario chiede perizia psichiatrica

Udienza 1 / Ammesse otto parti civili e una sessantina di testimoni. Il Comune chiede il risarcimento degli aiuti forniti alla ragazza tramite i servizi sociali

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L’aula di corte d’assise alla prima udienza del processo per l’omicidio Fabbri

Sono otto le parti civili e una sessantina i testimoni ammessi al processo iniziato in corte d’assise a Ravenna stamani, 6 ottobre, per l’omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa all’alba del 6 febbraio 2021 nella sua abitazione a Faenza. Due gli imputati: l’ex marito Claudio Nanni, un meccanico 54enne ritenuto dall’accusa il mandante del delitto, e il 52enne Pierluigi Barbieri, esecutore materiale reo confesso. L’accusa in concorso è omicidio volontario pluriaggravato.

Dopo l’ammissione delle parti civili e le valutazioni sulle liste testi di accusa e difesa, la corte (presidente Michele Leoni, a latere Antonella Guidomei) ha aggiornato l’udienza al 21 ottobre. Quel giorno si esprimerà sulla richiesta di sequestro conservativo dei beni degli imputati presentata dall’avvocata della figlia della coppia, Arianna Nanni, e sulla perizia psichiatrica richiesta dalla difesa di Barbieri. Poi comincerà l’audizione dei testi: in programma i primi sei chiamati della procura (pm Daniele Barberini e Angela Scorza).

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Claudio Nanni, ex marito di Ilenia Fabbria

Le parti civili sono tre familiari (oltre alla già citata figlia, anche  Luciano Nanni e Donatella Graziani, rispettivamente padre e zia della vittima), il nuovo compagno della donna (Stefano Tabanelli che frequentava stabilmente dopo la separazione), tre associazioni femministe (Gens Nova di Bari, Sos Donna di Faenza a cui Fabbri si era rivolta nel 2017 e Udi di Ravenna) e il Comune di Faenza.

La figlia ha chiesto un risarcimento di due milioni di euro. Il Comune, oltre al danno di immagine da quantificare, ha chiesto anche il risarcimento del danno patrimoniale per i piccoli aiuti economici (nell’ordine di alcune centinaia di euro) forniti alla figlia attraverso i servizi sociali quando la giovane si è ritrovata con il padre in carcere, la madre ammazzata e la casa sotto sequestro. La ragazza si è voltata infastidita verso il banco dell’avvocata del Comune e ha sgranato gli occhi quando ha sentito formulare i contorni della richiesta.

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Pierluigi Barbieri nella gabbia degli imputati

I due imputati sono arrivati scortati dalla polizia penitenziaria e hanno assistito dalla gabbia. Per la figlia della vittima era la prima volta che vedeva il padre dal giorno dell’omicidio. Le sue richieste di visita in carcere sono state finora sempre respinte dall’autorità giudiziaria. Stessa decisione presa alla richiesta di potersi salutare di persona in aula. Ed era la prima volta in assoluto in cui poteva vedere di persona Barbieri. Molte le persone presenti in tribunale – tra loro tante amiche della vittima con una maglietta che la ricordava – con lunghe code ai tornelli di ingresso come accadeva di frequente in occasione del processo a Matteo Cagnoni.

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Arianna Nanni si è costituita parte civile contro il padre Claudio e Pierluigi Barbieri

Nanni, secondo l’accusa, aveva orchestrato di usare la figlia proprio come alibi, programmando un viaggio a Milano per ritirare un’auto acquistata mentre il sicario entrava in azione. Il piano andò a monte perché nella casa si era trattenuta la fidanzata della figlia: la giovane si svegliò per i rumori e video la sagoma di un uomo che usciva dalla stanza dando l’allarme con una telefonata a Arianna già in viaggio.

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Ilenia Fabbri con il marito Claudio Nanni

La vicenda aveva suscitato grande clamore in città all’epoca dei fatti: non era solo l’ennesimo omicidio di una donna ma la modalità, con l’ingaggio di un killer su commissione da retribuire con 20mila euro e un’auto usata, aveva aggiunto ulteriore sdegno. Va precisato che Nanni si è sempre difeso dicendo che aveva incaricato l’amico Barbieri solo di spaventare la donna. All’origine un movente economico: evitare che Fabbri avanzasse richieste eccessive in una causa di lavoro per i tempi in cui lei lavorava nell’officina auto dell’uomo e sottrarle la parte di patrimonio coniugale che le sarebbe spettata con il divorzio imminente. Barbieri ha confessato tutto dicendo che gli era stato chiesto di uccidere la donna e ha poi collaborato apertamente con gli inquirenti facendo ritrovare diversi elementi utili alle indagini.

Frodi fiscali, sequestrati due appartamenti e un deposito a imprenditore ravennate

Per un valore complessivo di 420mila euro. L’uomo è accusato di reati finanziari «commessi con continuità e professionalità criminale»

Guardia Di FinanzaLa finanza del comando provinciale ha sequestrato a un imprenditore ravennate (operante nel settore della pulizia industriale) tre immobili – due appartamenti e un deposito – per un valore complessivo di circa 420mila euro.

Nei suoi confronti è in corso anche un procedimento per l’eventuale applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, finalizzato ad acclarare la presunta pericolosità sociale dell’uomo, in quanto accusato di vivere ordinariamente, anche in parte, col provento di una serie di reati tributari e finanziari, “commessi con continuità e professionalità criminale” – si legge in una nota stampa della finanza.

Durante l’ultimo decennio è accusato di aver emesso e utilizzato fatture false, oltre di aver omesso il versamento di imposte e ritenute previdenziali e infine di “sottrazione fraudolenta” al pagamento delle imposte e autoriciclaggio.

Il sequestro si è reso necessario al fine di evitare che – spiega la finanza – “durante l’imminente fase istruttoria da svolgersi in contraddittorio con la parte, tali beni potessero venire dolosamente dispersi, rendendo così inefficace un’eventuale futuro provvedimento finalizzato alla confisca definitiva del patrimonio frutto dell’autoriciclaggio dei profitti illeciti”.

I tre immobili sequestrati sono risultati nell’effettiva disponibilità dell’imprenditore, sebbene formalmente intestati a sua figlia, nonché ad una società di diritto rumeno, per la quale è risultato essere l’amministratore unico.

Dall’11 settembre al ritorno dei talebani: conferenze sul ventennio 2001-21

Dal 7 al 9 ottobre Fondazione Flaminia, in collaborazione con Beni Culturali, ospita esperti di politica estera, terrorismo e Usa

Torri NY 11settembreAnche se la gestione della pandemia ha calamitato l’attenzione planetaria, in questi quasi due anni il mondo non si è fermato: anzi in alcuni campi, nonostante mesi di apparente stasi, gli eventi della storia hanno subìto un’accelerazione. È successo in politica.
Per capire meglio lo scenario internazionale oltre la cornice della pandemia, Fondazione Flaminia, in collaborazione con il dipartimento ravennate di Beni Culturali dell’università di Bologna, organizza tre appuntamenti di divulgazione scientifica incentrati sull’Afghanistan e più in generale sui vent’anni dall’11 settembre 2001. L’iniziativa è l’anteprima di Universalmente Festival in arrivo nel 2022.

Il 7, 8 e 9 ottobre sono in programma tre dibattiti per leggere l’attualità attraverso la lente dell’approfondimento universitario. La direzione scientifica è del professor Michele Marchi, coordinatore del corso di laurea in Società e culture del Mediterraneo. «Negli occhi abbiamo le recenti immagini del ritiro degli Usa dall’Afghanistan ma sarebbe troppo semplice archiviare tutto con la definizione di fallimento. La parte fallimentare è stata non aver gestito bene l’uscita con gli alleati occidentali».
E allora diventa più interessante riflettere su cosa sia andato storto: «In vent’anni di lotta al terrorismo ci sono stati anche dei successi perché sarebbe scorretto dire che oggi viviamo sotto la stessa minaccia. Però se lo scopo era esportare la democrazia, allora il bicchiere è mezzo vuoto: cosa non è andato storto nella costruzione di una democrazia di stampo occidentale? E se vogliamo farne un ragionamento di marketing, la democrazia occidentale dove vediamo piazza no vax e movimenti populisti, è ancora un prodotto che funziona? È questo il modello vincente?»

I cambiamenti nello Stato asiatico hanno innescato flussi migratori che ricadranno sull’Europa. Ma non è solo questa la conseguenza: «Sempre in relazione alla vicenda afghana, Biden sta portando avanti la dottrina Obama, di cui è stato vicepresidente. E si può dire che anche Trump lo abbia fatto, solo in modo più maleducato, da non politico quale infatti non è. L’America sta dicendo all’Europa che rivuole un rapporto fra i due continenti ma lo vuole con una divisione dei compiti: gli Usa si occuperanno della sfida con Pechino e l’Ue deve riflettere se esiste una strategia europea per il Mediterraneo allargato».

L’adagio dice che la storia non si fa con i se e con i ma, però Marchi sta al gioco e accoglie la sfida: in cosa sarebbe diverso il Mediterraneo se non ci fosse stato l’11 settembre? «Il fenomeno delle primavere arabe affonda le radici nel meccanismo innescato dalla guerra ai Talebani e il secondo conflitto in Iraq. La rimozione di dittatori, spesso appoggiati dall’Occidente, è avvenuta in modo non governato: questo ha portato a flussi migratori diversi. E abbiamo visto una crescita del ruolo della Turchia che, insieme al Qatar, è l’unico vero interlocutore del regime talebano».

Infine si può dire che pandemia e 11 settembre, per quanto di natura completamente diversa, siano eventi che dimostrano una caratteritica comune: «Quando diciamo globalizzazione non stiamo usando una formula vuota. Abbiamo visto che l’attacco all’America ha causato ripercussioni mondiali e ci siamo accorti che le ambizioni di confinare un virus in Cina sono fallite in maniera netta. In questo senso la pandemia di spagnola di inizio ‘900, in un mondo molto meno interconnesso, aveva avuto ricadute imponenti ma non paragonabili a quelle del Covid 19. Con una battuta si potrebbe commentare: “The globalization, stupid!”».

Due incontri in streaming e uno in presenza
Il primo appuntamento è giovedì 7 ottobre alle 18: si parlerà di terrorismo internazionale con Antonio Giustozzi, ricercatore alla London School and Economics and Political Science e autore di numerosi saggi e articoli (collaboratore di “Repubblica”) sull’Afghanistan e in particolare sul multiforme mondo dei talebani. Mario Del Pero, professore di Storia internazionale a Sciences Po Parigi, americanista, sarà il protagonista del secondo incontro, venerdì 8 ottobre alle 18.
Aldo Ferrari, storico, armenista e slavista, concluderà sabato 9 ottobre alle 11 e si concentrerà sul ruolo della Russia, tra Mediterraneo orientale, area caucasica e Afghanistan.
I primi due incontri saranno in streaming su Zoom, il terzo sarà in presenza a Casa Matha (piazza Costa). Iscrizione gratuita obbligatoria al link www.fondazioneflaminia.it/universalmente.

Il film sul massacro del Circeo di Stefano Mordini vietato ai minori di 18 anni

La commissione contesta «un’equiparazione tra vittima e carnefice». Il regista ravennate: «Assurdo e inquietante».

Stefano Mordini
Stefano Mordini

Il film del ravennate Stefano Mordini, La Scuola Cattolica, tratto dal libro omonimo di Edoardo Albinati Premio Strega nel 2016 e ispirato al massacro del Circeo del 1975, nelle sale da domani (7 ottobre) è stato vietato ai minori di 18 anni.

Il film era già stato presentato fuori concorso all’ultima Mostra di Venezia, a settembre, e in quella circostanza era stato classificato come vietato ai minori di 14 anni.

La Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del ministero della Cultura ha così motivato la sua decisione: “Il film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice. In particolare i protagonisti della vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti. Questa lettura che appare dalle immagini, assai violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un’interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano”.

«Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi inquietano», ha commentato il regista Stefano Mordini. «Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito, questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono purtroppo ancora attuali». (ANSA.it)

Allerta meteo arancione per vento a Ravenna e Cervia

E gialla per temporali anche a Faenza Russi e Brisighella

Pexels Mat Brown 552600Allerta meteo arancione per vento, lungo la costa, per tutta la giornata di domani, giovedì 7 ottobre.

Sarà in vigore nei soli territori del comune di Cervia e Ravenna, insieme a quella gialla per temporali e criticità idraulica.

Nei comuni di Faenza, Russi e Brisighella l’allerta meteo è gialla per vento, temporali e criticità idraulica, mentre nel resto della provincia l’allerta gialla sarà in vigore solo per il vento.

A Cervia parte il piano da 200mila euro per la potatura di oltre mille alberi

Lavori previsti fino a fine inverno, riguarderanno pini e platani in varie vie della città dove potrebbe cambiare la viabilità temporaneamente. È previsto anche l’abbattimento di 40 piante

Albero GiardiniCervia si prepara ad avviare il piano di potature di circa 1.100 piante cittadine da ottobre a fine inverno per mettere in sicurezza una serie di viali, in particolare caratterizzati da filari di pini domestici e marittimi e platani. I lavori dell’importo complessivo di 200mila euro sono stati affidati in accordo quadro verde. Il piano partirà la prima settimana di ottobre con i viali a pini e successivamente alla caduta delle foglie si passerà alle zone con platani.

Le vie subiranno una chiusura temporanea al traffico, al fine di consentire ai cantieri mobili di lavorare in sicurezza, lasciando comunque ai residenti la possibilità di transitare per l’accesso alle proprie abitazioni.

«Nell’esecuzione delle potature – fa sapere il Comune – si cercherà di privilegiare una potatura a tutta cima, evitando la pratica scorretta della capitozzatura. Inoltre, essendo diventata Cervia zona focolaio per la diffusione del cancro colorato del platano, deve adottare la lotta obbligatoria prevista per legge sull’intero territorio comunale, con una serie stringente di attività di prevenzione per evitare il diffondersi della malattia, in particolare anticipando lo screening da parte dei tecnici del Servizio fitosanitario regionale e seguendo accorgimenti nelle operazioni di taglio e disinfezione delle ferite».

Il progetto prevederà inoltre anche l’abbattimento di una quarantina di alberi, esemplari maturi di pini domestici o platani affetti da carie o altre patologie, oppure deperienti o con lesioni di tale gravità da rendere necessario la loro eliminazione per messa in sicurezza stradale o per pubblica incolumità. Dove le condizioni del sito lo permetteranno si procederà anche alla ripiantagione con giovani piante.

Questo l’elenco delle vie e dei luoghi interessati dai lavori:

Pini domestici:
via Ravenna
via Forli
via Bologna
viale Romagna
viale 2 Giugno tratto tra Porto Canale e 1° traversa
via Baracca
via Toti
via Oberdan
via Malva Nord
via Cilea
viale 2 Giugno tratto tra 10° traversa e Anello del pino, tra 17° e 19° traversa
Marciapiedi esterni anello del pino
Scuola Primaria Deledda via Pinarella
via Capua
via Villafranca
via Guerrini
via Isonzo
via Martiri Fantini

Platani:
via Forlì
via G. Di Vittorio
Scuola Primaria Deledda via Pinarella

Lavori sui ponti, via Baiona resterà chiusa fino a marzo. I percorsi alternativi

Verso la gratuità del traghetto per i residenti di Porto Corsini che hanno necessità di andare a Ravenna quotidianamente

Via Baiona RavennaPer consentire la prosecuzione dell’intervento da 1,8 milioni di ripristino tecnologico e risanamento strutturale dei ponti A119 e A118 – in via Baiona, sul canale Magni, al termine della zona industriale dopo lo svincolo che porta alla centrale Enel di Porto Corsini – da giovedì 7 ottobre sarà necessario istituire il divieto di transito per tutti i veicoli, che si prevede resti in vigore fino alla fine dei lavori, nel mese di marzo.

I veicoli diretti da Ravenna verso i lidi nord (Porto Corsini, Marina Romea, Casalborsetti) potranno percorrere via Romea Nord (tratto tra la rotonda Cipro e la rotonda degli Spedizionieri), la rotonda degli Spedizionieri, la strada statale 309 Romea in direzione nord fino alla rotonda di intersezione con la strada provinciale 112 via delle Valli, la strada provinciale 112 via delle Valli fino a viale Italia, dove svoltando a destra si procede in direzione Marina Romea e Porto Corsini mentre svoltando a sinistra si procede verso Casal Borsetti.

I veicoli diretti da Porto Corsini, Marina Romea e Casal Borsetti a Ravenna potranno raggiungere la strada provinciale 112 via delle Valli a Marina Romea, percorrerla fino alla rotatoria di intersezione con la statale 309 Romea e percorrere la stessa Romea in direzione sud fino alla rotonda degli Spedizionieri, di intersezione con via Romea Nord, statale 309 dir e via Canale Magni.

Durante il periodo in cui sarà in vigore il divieto di transito il piano del 118 sarà aggiornato al fine di garantire gli standard di sicurezza al territorio penalizzato dalla chiusura della Baiona. Inoltre – informano dal Comune – è in corso di definizione la procedura per concedere una forma di gratuità del servizio di traghetto per i nuclei familiari residenti a Porto Corsini che quotidianamente effettuano spostamenti lungo l’itinerario Porto Corsini–Ravenna.

«Il divieto di circolazione – si legge in una nota del Comune di Ravenna – si rende necessario per la realizzazione di un intervento fondamentale per la sicurezza della circolazione e nel frattempo, in una delle ultime sedute, la giunta comunale ha approvato un progetto esecutivo, del valore di un milione di euro, per la realizzazione di un collegamento ciclabile tra Porto Corsini, la pialassa Baiona e i percorsi all’interno della pineta San Vitale. L’intervento ha come obiettivo principale la realizzazione di un collegamento ciclabile che possa migliorare l’attrattività turistica verso i lidi di Porto Corsini e Marina Romea; inoltre collegherà il percorso ciclabile esistente del piazzale Wilma Soprani con gli stabilimenti della zona industriale. L’intervento consentirà quindi di migliorare la sicurezza della circolazione delle utenze deboli, pedoni e ciclisti».

Covid, il 97,2 percento dei malati in regione è a casa senza (o quasi) sintomi

 

Sono 34 (su 1.500 tamponi circa) i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna (dati aggiornati alle 12 di oggi, 5 ottobre). Un nuovo ricovero, mentre non sono stati registrati nuovi decessi.

In terapia intensiva restano quattro persone in provincia, dato invariato rispetto a ieri.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 5 OTTOBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 425.088 casi di positività, 169 in più rispetto a ieri, su un totale di 25.160 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore.  La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,7%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 93 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 396.948. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 14.651 (+72). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.240 (+88), il 97,2% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 4 decessi: 2 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 93 anni e un uomo di 91 anni), un uomo di 78 anni in provincia di Piacenza, una donna di 93 anni residente a Imola.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.489.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 50 come ieri, 361 quelli negli altri reparti Covid (-16).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 5 a Piacenza (+1 rispetto a ieri); 3 a Parma (invariato); 1 a Reggio Emilia (invariato); 2 a Modena (-1); 17 a Bologna (invariato); 3 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (invariato); 4 a Ravenna (invariato); 4 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (invariato); 4 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.319 a Piacenza (+8 rispetto a ieri, tutti sintomatici), 32.582 a Parma (+4, di cui 1 sintomatico), 51.130 a Reggio Emilia (+13, di cui 3 sintomatici), 71.888 a Modena (+20, di cui 14 sintomatici), 89.075 a Bologna (+47, di cui 33 sintomatici), 13.517 casi a Imola (+1, non sintomatico), 25.624 a Ferrara (+7, di cui 4 sintomatici), 33.610 a Ravenna (+34, di cui 22 sintomatici), 18.656 a Forlì (+12, di cui 10 sintomatici), 21.429 a Cesena (+8, di cui 7 sintomatici) e 41.258 a Rimini (+15, di cui 9 sintomatici).

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