lunedì
07 Luglio 2025

Il Comune si costituirà parte civile nel processo per l’omicidio di Ilenia Fabbri

La decisione è stata presa «per contribuire a dare forza a una battaglia che deve essere della città a supporto di tutte le vittime di violenza»

Attachment (8)Il Comune di Faenza ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile, assieme all’associazione Sos Donna, nel futuro processo per l’omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa il 5 febbraio nella sua abitazione. Al momento gli unici indagati sono l’ex marito e un amico dell’uomo: secondo gli investigatori, il secondo avrebbe compiuto il gesto su incarico del primo in cambio di 20mila euro e un’auto usata. La decisione di costituirsi parte civile è stata assunta nel corso dell’ultima riunione di giunta di Palazzo Manfredi.

«Schierarci al fianco di Ilenia Fabbri, vittima di femminicidio – ha detto l’assessora alle Pari opportunità Milena Barzaglia – contribuirà a dare forza a una battaglia che deve essere della città a supporto di tutte le vittime di violenza, anche con queste azioni dirette. Lo facciamo per Ilenia Fabbri ma anche per diffondere ancor di più la cultura del rispetto e per dimostrare che l’amministrazione è vicina alle vittime. Non solo non minimizziamo la violenza di genere ma siamo pronti a sostenere le vittime davanti ai tribunali».

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Ilenia Fabbri con l’ex marito

L’avvocata incaricata sarà Elena Bianconcini: «La volontà è di far assumere al Comune un ruolo attivo nel procedimento che attualmente è pendente in indagine. L’intento del Comune è di non rimanere un mero osservatore ma di portare la propria voce, chiara e forte, dando conto di una riprovazione di questo tragico episodio che lede i principi e i valori dei quali il Comune si fa promotore. Il reato in sé non lede solo la sfera personale della vittima ma anche la dimensione pubblica e quindi vede come vittima anche la comunità rappresentata dal Comune, quale garante del libero svolgimento della vita personale, della dignità, della famiglia, delle pari opportunità e del quieto vivere in un ambiente dove i singoli e la comunità tutta si debbano sentire protetti».

Sarà la prima volta che l’associazione Sos Donna si costituisce parte civile in un processo penale per un omicidio nei confronti di una donna: «Sin dalla nostra nascita, avvenuta nel 1994, non era mai avvenuto un episodio di sangue nel faentino – ha detto Antonella Oriani, presidente del centro antiviolenza –. Per quel che ci riguarda, la costituzione di parte civile assume una valenza sociale, dove il risarcimento non sarà in termini economici ma anche simbolici».

Dal primo gennaio 112 sono state le donne che si sono rivolte a Sos Donna e Servizio Fenice, 28 provenivano da situazioni prese in carico dall’anno precedente. Nel 2020, le donne accolte furono 199, di queste 16 ospitate nelle case protette.

Dagli scavi del nuovo palazzetto di Ravenna nasce un parco pubblico a Lido Adriano

Dietro alla torre dell’acquedotto, di fronte alla nuova scuola

21 05 24 Lido Adriano2Iniziano i lavori di creazione di un nuovo parco pubblico nell’area situata dietro alla torre dell’acquedotto di Lido Adriano.

L’area si trova fra il centro sociale “Il Desiderio” in viale Manzoni, la torre piezometrica e via Tono Zancanaro, di fronte alla nuova scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri”.

Attualmente il lotto si trova ad una quota più bassa di circa 1,50 metri rispetto al piano stradale e il progetto prevede il suo riempimento fino ad una quota che permetta di scaricare in fogna le acque di pioggia e la creazione di una nuova fognatura; l’intervento crea le premesse per allestirlo una volta che il riporto di terreno si sarà opportunamente assestato.

Il terreno utilizzato per il riempimento proviene dal cantiere di costruzione del nuovo palasport di Ravenna, in quanto, a seguito degli scavi già eseguiti, era necessario smaltire l’esubero di terreno, che risulta idoneo all’impiego in un parco pubblico.

Lo sgombero del terreno al Pala De Andrè serve anche per liberare le aree in vista dello svolgimento di Omc Med Energy Conference & Exibition, programmata per il 28-30 settembre, evento di primaria importanza nell’ambito dell’oil & gas.

Navetto Mare, fermate geolocalizzate sulla app e area selfie con i versi di Dante

Riqualificazione per i 39 punti toccati dalla linea gratuita tra Marina e Punta

21 05 24 PensilinaRiqualificazione per 39 fermate dell’autobus sui lungomare di Marina di Ravenna e Punta Marina. Dante Alighieri arriva sotto le pensiline: un’area per i selfie con alcune delle più note terzine tratte dalla Divina Commedia. Il progetto riguarda le fermate del servizio gratuito Navetto Mare e dei servizi di linea. La realizzazione è di Start Romagna per conto del Comune di Ravenna.

Le fermate sono individuabili anche grazie alla mappatura sui sistemi di geolocalizzazione e sono indicate sull’app Moovit. Grazie a questa applicazione per smartphone è possibile avere informazioni in tempo reale sul servizio, poiché appunto tutte le fermate sono mappate e georeferenziate con indicazioni sui tempi di attesa.

Le paline di fermata si presentano con un design nuovo ed originale, grazie a manufatti realizzati ad hoc che richiamano la forma dell’albero, elemento caratterizzante il contesto di riferimento, e cioè la pineta, e dal colore blu acceso, con richiami al mare e ai servizi collegati (Navetto Mare, Freccia Blu). Ad ogni fermata la mappa dell’area e i servizi che insistono sul percorso, insieme alle informazioni utili e alle regole di accesso.

Sarà più facile raggiungere le attività di spiaggia: tutte le nuove fermate sono infatti contrassegnate da una lettera e da un numero ben visibili (ad esempio P10, cioè fermata numero 10 di Punta Marina) che individua la zona e i vari bagni e servizi di spiaggia limitrofi, in modo da creare una semplice associazione tra fermate e punti di interesse serviti posti lungo il tracciato, così da favorire anche i turisti nel raggiungimento del lido o della spiaggia di destinazione.

21 05 24 PalineInsieme all’impiego di nuovi autobus da 18 metri sul servizio del Navetto Mare, che potenziano la capacità complessiva di trasporto, le nuove fermate renderanno più funzionali i servizi anche in vista degli sviluppi previsti dal progetto Parco Marittimo, nell’ambito del quale la mobilità sostenibile avrà un ruolo particolarmente rilevante. I nuovi mezzi si rivelano particolarmente utili in questa stagione estiva perché consentono una capienza comunque buona nel rispetto dei limiti posti dalle norme anticontagio.

Intanto procedono i lavori per l’ampliamento del parcheggio del Marchesato e il Comune fra poco acquisirà l’area per il potenziamento del parcheggio scambiatore che sarà sempre più un hub intermodale, una porta d’ingresso per raggiungere in maniera agile e sicura il litorale di Marina di Ravenna e di Punta Marina.

Caduta di alcuni metri mentre montava una copertura merci, infortunio all’Euro Docks

Operaio di una ditta esterna soccorso dal 118, non è grave

1Infortunio al porto di Ravenna negli spazi della ditta Euro Docks. A metà mattina di oggi, 24 maggio, un operaio di una ditta esterna è caduto mentre stava montando una copertura per merci. L’uomo è precipitato per qualche metro ma non ha mai perso conoscenza dopo l’impatto. È stato soccorso dal 118 e trasportato in ospedale con un quadro di media gravità.

Il Moro di Venezia della Coppa America ’92 è nel giardino di un miliardario a Boston

Da diverso tempo la barca è smontata, sotto agli alberi, coperta da un telo: lo sfregio di Bill Koch, l’armatore che sconfisse Raul Gardini nelle acque di San Diego. Nel 2005 era stata in un museo per qualche mese

Il Moro di Venezia della Coppa America '92 in un giardino a Boston
Il Moro 5 nel Nauticus Marina di Bill Koch a Osterville

Smontato, coperto da un telo, dimenticato nell’angolo di un prato in un villaggio di quattromila anime a un’ora da Boston. Da anni è tenuto così il Moro di Venezia che nel 1992 a San Diego vinse la Louis Vuitton Cup e arrivò alla finale di Coppa America. La barca che fu di Raul Gardini, la quinta disegnata dal progettista German Frers per la missione californiana, appartiene da una ventina d’anni a Bill Koch: l’81enne magnate americano con un patrimonio di 1,6 miliardi di dollari (stime Forbes) era l’armatore di America 3 che sconfisse il Moro 4-1.

Nel 1997 il Moro 5  – era infatti la quinta delle barche costruite a partire dal 1990 per cercare la versione più performante – era stato acquistato da America One, una delle squadra che partecipò all’edizione 2000 della Coppa America: venne utilizzata come barca da allenamento (lo skipper era lo stesso Paul Cayard che accompagnò Gardini nelle sue imprese). Nel 2001 era passato a One World, squadra che partecipò alla Louis Vuitton Cup 2003. E poi arrivò a Koch.

Oggi lo scafo rosso si trova nelle pertinenze del Nauticus Marina, il porticciolo turistico privato di proprietà dello stesso Koch a Osterville. Abbiamo contattato il referente della struttura via email e al telefono ma nonostante l’iniziale disponibilità a collaborare, non ci sono state fornite informazioni più dettagliate sulla barca italiana. «Ho inoltrato le vostre domande alla persona che si occupa dei materiali di America’s Cup di Koch, fino a quando non sarà lui ad autorizzare le risposte non possiamo fornire informazioni».

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Il Moro di Venezia esposto al museo di Boston nel 2005

Nello stesso circolo nautico c’è anche America 3, ma in ben altre condizioni: esposta e ben tenuta nel giardinetto a ridosso degli ormeggi. Da Google Maps sono entrambe visibili. Le due barche ebbero un momento di celebrazione comune nel 2005. Il museo di belle arti di Boston ospitò “Cose che amo”, una mostra dedicata al collezionismo di Koch, e di fronte all’edificio vennero esposti proprio i due scafi.

Che fine hanno fatto i Mori di Venezia?

A questi link la storia e l’attuale situazione delle altre barche: Moro 1, Moro 3, Moro 4. Presto online anche l’articolo sul Moro 2.

«Troppi buchi nella rete delle piste ciclabili di Ravenna. Sfruttare di più i fiumi»

Il presidente Fiab: «Mancano ancora collegamenti urgenti in città e nel forese. L’esempio da seguire è quello di Cervia»

Pista Ciclabile 600x400Spesso quando si parla di Ravenna e bici si snocciolano i numeri dei chilometri (oltre 100 nel territorio comunale) di piste ciclabili disponibili. Ma è davvero una città per ciclisti? «La rete ce l’ha, molti tratti sono anche fatti bene, ma ci sono troppi buchi tra uno e l’altro. E così la gente non è stimolata a muoversi davvero in bicicletta per le incombenze di tutti i giorni. La rete andrebbe affinata, o meglio, come diciamo noi, “magliata”».

A parlare è Andrea Navacchia, presidente della Fiab Ravenna, il comitato locale della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. «Ci occupiamo del mezzo bici a 360 gradi – spiega -, dal turista a chi la usa per muoversi per lavoro, da chi fa sport alle famiglie con bambini. Cerchiamo di proporre sempre soluzioni fattibili, non utopistiche, consapevoli che esistono anche le auto».

I principali problemi della rete ciclabile di Ravenna città? «I primi due che mi vengono in mente sono il nodo di via Maggiore, che continua a essere una nota dolente per i ciclisti, essendo peraltro una strada con così tanti negozi, attività, scuole. E, adesso che è stato inaugurato il nuovo ponte Teodorico con tanto di pista ciclabile, crediamo sia urgente mettere in sicurezza l’incrocio tra via di Roma e via Sant’Alberto fino all rotonda dei Goti».

Fiab ha predisposto una vera e propria mappa della “rete ciclabile dei sogni”, ad anelli, come piccole circonvallazioni, raccogliendo le segnalazioni dei ciclisti «che sono fortunatamente sempre tante, ognuno ha le proprie esigenze. Quello su cui insistiamo, però, è di non concentrarsi troppo sui “pezzetti”, invitando le amministrazioni a ragionare sempre in un’ottica di rete ampia. Per fare un esempio, per noi il nuovo intervento su via San Mama, che salutiamo con soddisfazione, è da intendere anche come un modo per avvicinarci a Forlì…».

Ma ancor prima di Forlì, quello che manca spesso è il collegamento con le periferie. «Proprio per questo motivo – continua Navacchia – abbiamo raccolto tante petizioni, con successo, dall’ultima per il collegamento con San Michele, che sarebbe propedeutico anche per la ciclabile Bologna-Ravenna sbandierata anche dal Governatore Bonaccini, fino a problemi ancora irrisolti di collegamento con Fosso Ghiaia (inserito però nel piano triennale degli investimenti del Comune, ndr), Porto Corsini, Madonna dell’Albero (bloccata dalla burocrazia, ndr)».

Altro tema, spesso sottovalutato, è quello della manutenzione delle piste ciclabili, soprattutto quelle della circonvallazione di Ravenna, danneggiate dalle radici e in alcuni punti quasi inaffrontabili. «Purtroppo veniamo da un’idea della bicicletta molto semplicistica – continua il responsabile Fiab -, ma si tratta di un mezzo di mobilità e come tale ha bisogno di infrastrutture. Questo banale concetto ancora non è passato completamente. Tanto che ci guardano strano quando chiediamo una riga per dividere i due sensi di marcia della ciclabile per Punta Marina, che in diversi tratti è buia e potenzialmente pericolosa. Il concetto che deve arrivare ai politici è che le buche, tanto per intenderci, vanno tappate anche nelle piste ciclabili, non solo nella parte “autostradale”».

E fuori da Ravenna? Com’è la situazione in provincia? «Cervia – risponde Navacchia – è un Comune senza dubbio da prendere ad esempio. Sta investendo molto nella mobilità ciclistica, a scopo turistico in particolare. Per quanto riguarda il resto della provincia noi cerchiamo di sensibilizzare le istituzioni a fare rete con le infrastrutture esistenti e non solo a pensare ai centro metri di ciclabile fino al supermercato. E a sfruttare sempre più gli argini dei fiumi. Il problema in questo caso è spesso la concessione, e quindi la conseguente manutenzione, che non è comunale, essendo dei manufatti idraulici che hanno legislazioni specifiche, di competenza regionale. Sui Fiumi Uniti, presi d’assalto da tante persone in questi mesi, di fatto sarebbe vietato pedalare. L’appello è che il sindaco Michele de Pascale, in quanto anche presidente della Provincia, possa cercare di sbloccare la situazione. Se pensiamo al Lamone, per esempio, si potrebbe sfruttrare per un percorso dantesco Firenze-Ravenna»

Pesca sostenibile e consumo responsabile: la seppia spiegata da Università e chef

Il 26 maggio un appuntamento online promosso da Fondazione Flaminia vedrà la partecipazione di ricercatori e biologi per proporre un nuovo approccio verso il mollusco. Secondo appuntamento a giugno per la cozza

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Il piatto a base di seppia che verrà illustrato a fine del webinar

La seppia sarà protagonista di una iniziativa rivolta sia agli operatori ittici che alla cittadinanza in programma mercoledì 26 maggio: un webinar nell’ambito di un progetto realizzato dal Centro per l’innovazione di Fondazione Flaminia di Ravenna (Cifla) con l’obiettivo di far conoscere questi molluschi derivanti da pesca e acquacoltura sostenibili mettendone in luce le qualità nutrizionali e promuovendone il consumo responsabile. Un secondo appuntamento sarà dedicato alla cozza e si terrà il 27 giugno in occasione della Festa della cozza di Marina di Ravenna.

Saranno ricercatori, docenti, direttori di strutture qualificate, ma anche operatori ittici e chef del territorio a portare l’attenzione sul tema delle pratiche di pesca sostenibile e sul consumo consapevole dei due prodotti di punta delle marinerie emiliano romagnole. Dal mare alla tavola.

Il webinar del 26 maggio (alle 15 su Zoom, a questo link maggiori info e iscrizioni) è un focus sulla seppia. Al centro i progetti di ricerca condotti da ricercatori impegnati sulle tematiche legate alla salvaguardia della seppia. In particolare, Carlotta Mazzoldi del dipartimento di Biologia SEPOline dell’Università di Padova spiegherà il progetto per lo sviluppo di soluzioni partecipate per la salvaguardia di uova di seppia; Alessia Cariani del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna illustrerà il progetto Prizefish; Sara Segati di Cestha Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat insieme a Ilaria Guarniero del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna e a Sauro Alleati della Coop. La Romagnola presenteranno il progetto S.E.P.P.I.A; Filippo Piluso dell’associazione Worldrise onlus illustrerà il progetto Meroir per valorizzare la filiera della piccola pesca e Vadis Paesanti consigliere FLAG Costa dell’Emilia-Romagna e vicepresidente Confcooperative FedAgriPesca ER porterà il punto di vista dei produttori ittici.

Non mancherà inoltre, in conclusione, il contributo di RavennaFood, estensione ravennate di CheftoChef emiliaromagnacuochi, che vedrà lo chef Marco Guerrini (Ristorante Corte Cabiria di Ravenna) a confronto con il professor Gabriele Bazzocchi (università di Bologna, gastroenterologo esperto di disturbi intestinali legati all’alimentazione) sulle proprietà alimentari e possibilità di consumo del prodotto seppia. Sarà presentata la realizzazione di un piatto.

Pandemia: la settimana chiude con 171 nuovi casi totali, come a metà ottobre

Continua a svuotarsi anche la terapia intensiva: ora sono tre i posti letti occupati

Lab CoronavirusLa settimana dal 17 al 23 maggio in provincia di Ravenna ha visto in totale 171 nuovi casi di contagio da coronavirus, numeri che a queste latitudini si sono visti l’ultima volta a metà ottobre, cioè sette mesi fa quando era appena finita l’estate che aveva ridotto la circolazione del virus. Per quanto riguarda la giornata odierna, 23 maggio, si sono registrati 25 casi: si tratta di 12 maschi e 13 femmine; 4 asintomatici e 21 con sintomi; 24 in isolamento domiciliare e 1 ricovero. Nel dettaglio: 17 da contact tracing; 5 per sintomi; 3 test privati. I tamponi eseguiti sono stati 978. Oggi la Regione non ha comunicato decessi. Sono state comunicate 49 guarigioni. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 30160. In terapia intensiva tre posti letto occupati.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 382.073casi di positività, 299 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.685 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,3%.

La situazione dei contagi nelle province vede al primo posto Bologna con 62 nuovi casi, seguita da Parma (44), Reggio Emilia (42) e Cesena (27). Poi Rimini (26), Ravenna (25) e Forlì (19); quindi Modena (18), Ferrara e il Circondario Imolese (entrambe con 13 casi) e infine Piacenza (10).

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 19.082 (-254 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 18.194 (-225), il 95,3% del totale dei casi attivi.

Si registrano 6 nuovi decessi, di cui 2 a Modena (1 donna di 64 anni proveniente da fuori regione – Battipaglia – e un uomo di 89 anni), 1 a Reggio Emilia (1 donna di 91 anni) e 3 a Parma (2 donne di   84 e 96 anni e 1 uomo di 44 anni).  Nessun decesso a, Piacenza, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.146.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 122 (-4 rispetto a ieri), 766 quelli negli altri reparti Covid (-25). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Piacenza (invariato), 11 a Parma (-1), 16 a Reggio Emilia (invariato), 19 a Modena (-1), 35 a Bologna (-2), 6 a Imola (invariato), 8 a Ferrara (invariato), 3 a Ravenna (-1), 2 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (+1) e 11 a Rimini (invariato.

Sgb: «Una pinza di 3 tonnellate è caduta a terra nello stabilimento Marcegaglia»

Secondo il Sindacato generale di base l’incidente non ha avuto conseguenze solo per casualità

Il Sindacato generale di base (Sgb) denuncia un incidente avvenuto nello stabilimento Marcegaglia di Ravenna. Nella mattinata di ieri, 22 maggio, una pinza di tre tonnellate, usata per movimentare i coil, è caduta a terra. Nessun operaio è rimasto ferito: «Nel punto di caduta non erano presenti coil e questo ha impedito che la pinza rimbalzasse colpendo il lavoratore presente». Il sindacato invita l’azienda a investire maggiormente in manutenzione.

Il Partito Comunista di Ravenna esprime la propria solidarietà ai lavoratori Marcegaglia e si schiera a fianco dei sindacati di base «nelle indagini che necessariamente andranno fatte all’interno dell’azienda per identificare i responsabili del pericolosissimo incidente». Il segretario Daniel Grotti chiede anche l’intervento delle istituzioni comunali.

Cade dal balcone ai piani alti mentre fa ginnastica, minorenne ferito gravemente

Caduta attutita da alcune piante: il ragazzo ha diverse fratture ma non è in pericolo di vita

Stava facendo esercizi di ginnastica in balcone e si è sollevato troppo oltre la ringhiera. Sarebbe questa la ragione per cui un minorenne è caduto da un piano alto (probabilmente il quinto) di una palazzina del quartiere Darsena di Ravenna nella serata del 22 maggio. Il giovane ha riportato gravi ferite con diverse fratture ma non sarebbe in pericolo di vita. A evitare l’epilogo più tragico sembrano essere state alcune piante che hanno attutito la caduta. Il giovane è ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena.

L’Emilia-Romagna vuole vaccinare i 40mila lavoratori dell’accoglienza turistica

Potranno aderire gli addetti di bagni, terme, alberghi, campeggi, parchi tematici: si comincia dal 7 giugno negli hub delle Ausl

KeysLa macchina dell’accoglienza turistica estiva in Emilia-Romagna – dalle spiagge all’Appennino, passando per le città d’arte – vede in campo circa 40mila persone in seimila strutture ricettive e la Regione punta a vaccinarle tutte prima possibile a partire dal 7 giugno per proporre vacanze Covid free. È il piano ambizioso presentato dalle autorità amministrative e sanitarie, riguarderà lavoratori e lavoratrici che lo vorranno degli stabilimenti balneari e termali, degli alberghi, di campeggi e villaggi turistici, marina resort e parchi tematici.

Le persone verranno vaccinate negli hub e nelle strutture delle aziende sanitarie regionali già presenti nel territorio. Saranno chiamati direttamente dalle stesse aziende secondo modalità che entro la prossima settimana verranno definite dalla Regione d’intesa con le associazioni di categoria del comparto turistico.

Se si considera solo la costa,  su 110 chilometri di spiaggia attrezzati dai Lidi di Comacchio a Cattolica ci sono 3.100 alberghi per oltre 200mila posti letto, 52 campeggi e villaggi turistici per circa 80mila posti letto, più di 1.400 stabilimenti balneari di cui 800 attrezzati per giochi da spiaggia, 159mila ombrelloni, 580 impianti sportivi, 23 porti turistici e marine, oltre 6mila posti barca, 15 parchi di divertimento, di cui sei acquatici.

La proposta M5s per De Pascale: «Un assessorato alla Transizione ecologica»

I grillini sono in trattativa con il Pd per definire i contorni dell’ingresso pentastellato nella coalizione di centrosinistra. La capogruppo Cinque stelle in Regione: «Ravenna diventi il primo comune in Emilia-Romagna con le comunità energetiche»

9«Un primo obiettivo che vogliamo raggiungere è sicuramente quello di portare Ravenna ad essere il primo comune in Emilia-Romagna a dar vita alle comunità energetiche». È quanto dichiara Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo la presentazione della ricandidatura del sindaco di Ravenna Michele De Pascale per le prossime elezioni amministrative. Sono in corso le trattative per definire l’alleanza tra grillini e Pd, e Marco Maiolini, consigliere comunale del gruppo misto, è il referente dal lato pentastellato. «Pensiamo che un’idea possa essere quella di istituire un assessorato ad hoc alla Transizione ecologica per gestire al meglio i fondi del Pnrr», conclude Piccinini.

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