Secondo Cgil, Cisl e Uil è previsto l’arrivo di un cargo per caricare container con materiale bellico destinato a uno scalo dello Stato ebraico: «Se la nave arriverà non vogliamo essere complici del conflitto»
Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di un cargo al porto di Ravenna che dovrebbe imbarcare alcuni container contenenti materiali bellici destinati a un porto in Israele e i sindacati annunciano che i lavoratori dello scalo ravennate si rifiuteranno di occuparsi del carico «per non essere complici nell’alimentare la guerra tra Israele e Hamas che sta mietendo soprattutto vittime civili».
Cgil, Cisl e Uil e le loro categorie dei trasporti, Filt, Fit e Uiltrasporti, sostengono che è altissima la possibilità che il carico sia destinato ad alimentare il conflitto che in questi giorni sta infiammando il Medio Oriente (da oggi, 21 maggio, le parti hanno concordato un cessato il fuoco): «Nel caso la nave dovesse effettivamente presentarsi per imbarcare quei container, i lavoratori del terminal di carico e della Cooperativa Portuale si mobiliteranno e le organizzazioni sindacali di categoria dichiareranno lo sciopero impedendo l’operazione».
Il mondo del lavoro e i lavoratori del porto di Ravenna vogliono contribuire con questo atto concreto alla ricerca di una soluzione al conflitto che crei le condizioni per la pace tra i popoli israeliano e palestinese e per il loro diritto a vivere pacificamente in un proprio stato libero e indipendente, mettendo fine ad una guerra che da decenni ha mietuto decine di migliaia di vittime innocenti.
Tra le accuse, umiliazioni e percosse con calci, pugni e testate. I fatti risalgono al 2018 a Sant’Alberto
Si è concluso con due patteggiamenti, uno a due anni e otto mesi per un 65enne ravennate e una 51enne romena, il processo davanti al Gup Corrado Schiaretti sui maltrattamenti agli anziani ospiti di una casa famiglia a Sant’Alberto, dove a marzo 2018 i due gestori di fatto vennero arrestati dai carabinieri. I patteggiamenti sono stati decisi a fronte del risarcimento del danno alle persone offese.
Tra le accuse, umiliazioni e percosse agli anziani, con calci, pugni e testate. In un caso una donna venne portata in uno sgabuzzino, legata a una brandina con catena e lucchetto, dopo averla “lavata” con acqua fredda. La struttura, dov’erano ospitati ultraottantenni, nel frattempo trasferite in luoghi più sicuri, venne messa sotto sequestro.
L’indagine, coordinata dall’allora procuratore capo Alessandro Mancini e dal pm Monica Gargiulo era partita tre settimane prima, da una segnalazione di un familiare che da alcuni mesi si era accorto di espressioni di malessere di un anziano.
«Voglio sottolineare l’operato e l’attività di indagine dei carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Ravenna», commenta all’Ansa l’avvocato Emanuela Rijillo, che assiste una delle anziane che ha subito i maltrattamenti più pesanti. Le altre persone offese, in tutto cinque, erano rappresentate dagli avvocati Alessandro Docimo, Paolo Vecchi e Christian Biserni.
«Grazie alle indagini si è riusciti – prosegue il legale – a far luce su questa vicenda triste e sgradevole che ha fatto quasi da ‘caso pilota’ per altre situazioni dello stesso tenore, uscite nei mesi successive in altre case famiglie del Ravennate e dell’Emilia-Romagna».
Gli imputati sono difesi dall’avvocato Francesco De Angelis. (ANSA.it)
Dal 21 al 26 maggio a Ravenna e on line. Il programma
All’Incirco
Dal 21 al 26 maggio torna a Ravenna il festival dedicato all’arte della Figura “Arrivano dal Mare!” alla sua 46esima edizione, con oltre trenta artisti e compagnie. In programma spettacoli all’aperto e in teatro, due mostre dedicate al Sommo Poeta, incontri animati dal vivo e rubriche online.
Il fil rouge sarà proprio l’opera di Dante, con protagonisti burattini, marionette, pupi, silhouette, fantocci, pupazzi.
Fra gli spettacoli dal vivo dedicati al Sommo Poeta: Infernoparadiso, co-produzione RavennaTeatro/Drammatico Vegetale-Teatro del Drago, in prima nazionale live (il debutto è avvenuto il 13 dicembre 2020 in streaming); Dante 3021, della compagnia All’InCirco, vincitore del Bando Giovani per Dante promosso da Ravenna Festival (anno 2019); A riveder le stelle, spettacolo di teatro di figura contemporaneo con marionette robotiche di Coppelia Theatre; Divina Commedia al Bar della Compagnia aretina NATA Teatro e l’incredibile lavoro La Pavironica Commedia, del burattinaio Romano Danielli che ha rielaborato drammaturgicamente i primi tre canti dell’Inferno, facendoli recitare da Sandrone Spavirone, l’eroe del teatrino dei burattini amico di Fagiolino Fan Fan.
A tema dantesco anche due mostre e un documentario: Un filo rosso… da un’idea di Giuseppina Volpicelli che, insieme alla sorella Maria Letizia e ad un gruppo di artisti romani, ha ridato vita all’opera L’Inferno di Dante di Maria Signorelli, producendo un documentario dello spettacolo del 1983. Un’operazione filologica e culturale che ci riporta l’attenzione su una delle maggiori personalità del teatro italiano del Novecento, la burattinaia di fama internazionale Maria Signorelli.
Coppelia Theatre
A Ravenna, a Palazzo Rasponi delle Teste, verrà esposta in prima nazionale sia la mostra Un Filo rosso… che il documentario omonimo (apertura sabato 22 – ore 10). La seconda mostra dedicata al Sommo Poeta sarà esposta nella dinamica cornice del chiostro della Biblioteca Classense: Ritratti di Commedia… Divina, maschere e burattini di Giorgio De Marchi e Maurizio Gioco (apertura venerdì 21 – ore 16). Sempre a Dante è legato il progetto Animati in Video – I 4 elementi, che riprende un tema caro al festival, fin dai suoi esordi: il rapporto fra teatro e documentario di animazione.
Il Festival ha l’onore di ospitare due artiste internazionali: l’israeliana Yael Rasooly e l’italo-francese Marzia Gambardella. Rispettivamente presenteranno Paper Cut, che andrà in scena al Teatro Rasi sabato 22 alle ore 20, e Operetta Alzheimer che chiuderà il festival alle Artificerie Almagià il 26 maggio alle 20. Si tratta di due giovani donne che nel giro di pochi anni stanno conquistando la scena internazionale sia per le tecniche adottate che per i contenuti che esprimono attraverso la loro arte.
Fra le nuove proposte di teatro di figura contemporaneo: Riserva Canini con il loro classico Talita Khum (venerdì 21 ore 20 – Artificerie Almagià); Lidelab con Le mille e una notte (venerdi e sabato, ore 18.30-19-19.30 – durata 7 minuti – Artificerie Almagià); BITOLS con ECG Piccola avventuradi un cuore a Venezia (lunedì 24 ore 20 e 20.45 e martedì 25 ore 18.30 e 19.30 – Artificerie Almagià).
Un cartellone di spettacoli all’aperto presso la Loggetta Lombardesca/Giardini Pubblici ad ingresso gratuito attraversa tutte le giornate del festival con un appuntamento nei giorni feriali alle 17, sabato alle 16.30 e alle ore 18 e domenica alle 10 e alle16.30. Protagonisti burattinai e marionettisti fra i più prestigiosi in Italia: Marco Grilli/CMG, Compagnia Walter Broggini, Vladimiro Strinati, I Burattini della Commedia, Mattia Zecchi.
Ospiti del festival le quattro grandi tradizioni italiane: marionette, pupi, guarattelle, burattini; la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli con Aspettando Dante (in streaming lunedì 25 ore 16); i Pupi dei Figli d’Arte Cuticchio con Il Teatro di Cuticchio. Dalla Piccola alla grande scena (in streaming martedì 26 ore 16), Salvatore Gatto, uno dei più bravi interpreti della maschera di Pulcinella, uno dei guarattellari che negli ultimi 30 anni ha portato la maschera napoletana in tutto il mondo (domenica alle ore 20.15 – Artificerie Almagià), il maestro burattinaio Romano Danielli e la Famiglia Monticelli/Teatro del Drago, marionettisti e burattinai.
Con la 46^ edizione del Festival ha inizio anche la seconda tappa del progetto In viaggio. Storie e visioni dalle Famiglie d’Arte di Spettacolo, in collaborazione con La Sapienza Università di Roma, la cui prima tappa si è concretizzata con un convegno di studi ospitato dall’edizione 2019 del Festival.
Il festival ospita anche alcuni incontri animati di carattere nazionale che si terranno presso la Sala Martini del Mar, come la presentazione di ReteFì, la prima rete regionale che unisce tutti i musei di Teatro di Figura dell’Emilia Romagna (sabato 22 ore 15); Idee in circolo: la forma è sostanza?, organizzato dal centro nazionale Unima Italia (domenica 23 ore 11.30); ANIMATERIA – Terza edizione e Il Mestiere del Burattinaio (mercoledì 26 maggio alle ore 11 e alle ore 12); la conferenza stampa del progetto La radicalità gentile di Parma Capitale della Cultura 2020+21 (lunedì 24 ore 11). Sempre presso la sala Martini del Mar verrà proiettato il documentario Anche le case hanno un’anima, viaggio in sei episodi alla scoperta dell’abitazione romana e della vita dell’artista Maria Signorelli, ideato e girato dalle figlie Giuseppina e Maria Letizia.
Infine, il festival Adm ospita la terza tappa del Progetto Cantiere, percorso di accompagnamento alla produzione per artisti e compagnie emergenti di Teatro di Figura promosso da Festival Incanti di Torino. Durante le giornate del Festival verrà premiato il video vincitore del Concorso “Animati in video- I quattro elementi e le sfere dell’umano”.
A causa della Pandemia e della difficoltà di ospitare operatori e ospiti internazionali, il Festival ADM ha voluto ricordare il percorso fatto per l’edizione 2020 e ha strutturato un palinsesto di contenuti online specificatamente pensato per il pubblico internazionale: rientrano nel programma tutti gli incontri organizzati alla Sala Martini del MAR, trasmessi in diretta streaming sui canali YouTube e Facebook del Festival, così come il documentario in sei episodi Anche le case hanno un’anima. Per il palinsesto online saranno disponibili anche due rubriche create ad-hoc: La bottega dei burattini con sei interviste a scenografi e costruttori del teatro di figura – e non solo – italiano, e Io non sono un soprammobile, video racconto in sette episodi di Jovana Malinaric e Mariasole Brusa.
La direzione artistica e organizzativa del festival è a cura di Roberta Colombo, Mauro Monticelli, Andrea Monticelli -Teatro del Drago/Famiglia d’arte Monticelli.
Info line (tutti i giorni dalle 10 alle 14): 329 6664211 e festival@teatrodeldrago.it
I posti sono limitati, gli ingressi contingentati e per tutti gli eventi è obbligatoria la prenotazione.
PRENOTAZIONI Telefonando al 3926664211; scrivendo a prenotazione@teatrodeldrago.it; scaricando la app eventBrite per tutti gli eventi gratuiti (spettacoli, mostre e incontri animati)
INFO POINT Loggetta Lombardesca/Giardini Pubblici – Tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18 – Domenica dalle ore 9 :30 alle 18
Via Reale chiusa un paio di ore per rimuovere i veicoli. La strada fa parte del percorso del Giro d’Italia
Incidente stradale alle porte di Ravenna stamani, 21 maggio, con feriti lievi. Poco dopo le 7 sulla Reale all’altezza di Camerlona sono state coinvolte tre auto di cui una è finita nel fosso a lato della strada. La probabile causa di tutto potrebbe essere stata una quarta vettura che sarebbe fuggita dal luogo dell’incidente. I rilievi sono affidati alla polizia locale di Ravenna.
La strada è stata chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, per quasi due ore. Sul posto sono presenti, oltre ai mezzi di soccorso, le squadre Anas e le forze dell’ordine per la gestione della viabilità e per consentire la riapertura del tratto nel più breve tempo possibile. Per i veicoli provenienti da Rimini in direzione Ferrara la circolazione era deviata sulla 309 Romea. Per i veicoli provenienti da Ferrara diretti a Rimini la circolazione era deviata su via Sant’Egidio e rientro sulla SS16 da via Canala.
Il punto dell’impatto è sul tratto di strada della Reale che più tardi verrà percorso dal Giro d’Italia.
Il dato provinciale migliore da sette mesi. Per l’accesso nella fascia più soft serve il numero regionale che oggi è 67. In tutta l’Emilia-Romagna sei morti
Con i 21 nuovi casi di coronavirus diagnosticati oggi, 20 maggio, l’incidenza delle nuove positività settimanali ogni centomila abitanti in provincia di Ravenna scende a 46, un dato che non si registrava da sette mesi. L’ultima volta era stato esattamente il 20 ottobre 2020. È significativo notare che 50 è la soglia indicata dalle nuove disposizioni perché le regioni possano entrare in zona bianca dopo tre settimane consecutive a quel livello. Il dato provinciale quindi non incide per i colori (l’Emilia-Romagna oggi è a 67).
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate sono 30082. Le nuove positività di oggi fanno riferimento a 1.136 tamponi. Oggi la Regione non ha comunicato decessi. Sono state comunicate 81 guarigioni.
In tutta la regione oggi si sono registrati 464 in più rispetto a ieri, su un totale di 21.699 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,1 percento. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 36 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 108 nuovi casi e Bologna con 94; seguono Parma (61), Reggio Emilia e Rimini (entrambe con 53 casi); poi Ravenna e Cesena (21 casi ognuna), quindi Forlì (17), Piacenza (16), Ferrara (12) e, infine, il Circondario Imolese (8).
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 21.707 (-304 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 20.683 (-246), il 95,2% del totale dei casi attivi.
Si registrano 6 nuovi decessi: 1 a Piacenza (una donna di 93 anni); 1 nella provincia di Modena (un uomo di 74 anni); 2 in provincia di Bologna (entrambi uomini, di 82 e 94 anni); 1 nel ferrarese (un uomo di 87 anni); 1 nel riminese (un uomo di 81 anni). Nessun decesso nelle province di Parma, Reggio Emilia, Ravenna e Forlì-Cesena. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.122.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 137 (-8 rispetto a ieri), 887 quelli negli altri reparti Covid (-50). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 6 a Piacenza (-1), 14 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 18 a Reggio Emilia (invariato), 21 a Modena (invariato), 39 a Bologna (-4), 8 a Imola (invariato), 8 a Ferrara (-3), 8 a Ravenna (invariato), 2 a Forlì (invariato), 3 a Cesena (invariato) e 10 a Rimini (invariato).
Jessica Rossi è stata scelta dal Coni con Elia Viviani per Tokyo: nata a Cento, la 29enne si è formata nel tiro a volo sui campi del comune ravennate che le diede le chiavi della città nel 2012 dopo l’oro ai Giochi di Londra 2012
Jessica Rossi
Alla cerimonia inaugurale delle imminenti Olimpiadi di Tokyo, rinviate dal 2020 per la pandemia, l’Italia avrà due portabandiera e una di loro è cittadina onoraria di Conselice dove si è formata sportivamente nel tiro a volo. La 29enne Jessica Rossi infatti è stata scelta dal Coni, con il ciclista Elia Viviani, per portare il tricolore ai Giochi.
Rossi è originaria di Cento ma da Conselice è partita per esordire, in campo internazionale, nel campionato mondiale di tiro a volo del 2007, ed a soli diciassette anni ha vinto il campionato italiano, il campionato europeo e il campionato mondiale di tiro, conquistando inoltre due secondi posti nella Coppa del mondo di tiro del 2009. Vincitrice della medaglia di bronzo nel tiro a volo nel campionato mondiale di tiro del 2010, si è classificata al ventiduesimo posto agli Europei dello stesso anno e nel 2011 ha vinto la coppa del mondo di tiro e si è classificata al diciottesimo posto ai Mondiali di Belgrado. A Londra 2012 conquistò l’oro.
L’Ansa ha raccolto alcune battute della tiratrice: «Provo una gioia infinita, sono felice, è una cosa fantastica. Per ogni atleta l’apice della carriera è gareggiare all’Olimpiade e io adesso farò la portabandiera. Credo sia il massimo».
Anche Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, è soddisfatto: «Per tutti noi sarà una vera emozione osservare la bandiera italiana portata da una nostra concittadina emiliano-romagnola. Nel 2017 premiammo Jessica in Regione per la vittoria della medaglia iridata ai Mondiali di Mosca».
Per il secondo anno consecutivo firmata l’ordinanza del sindaco che regola la pratica naturista. Si parte dal 29 maggio. Un secondo tratto sarà accessibile da luglio, finita la nidificazione delle specie protette
Riapre la spiaggia nudista di Ravenna. Il sindaco Michele de Pascale ha firmato l’ordinanza: dal 29 maggio al 12 settembre è consentito il naturismo in un tratto di litorale a sud di Lido di Dante, con inizio a 50 metri dalla perpendicolare alla battigia dello stradello pinetale esistente per 400 metri circa. Un’ulteriore porzione di arenile (area 2) sarà disponibile dal 15 luglio o 1 agosto a seconda dell’andamento stagionale delle nidificazioni di avifauna protetta (nella foto sono individuate le aree).
L’area dove sarà possibile stare nudi sarà delimitata e segnalata da apposita cartellonistica relativa sia alle informazioni previste dalla legge regionale sulla valorizzazione del turismo naturista, che alle prescrizioni e misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19.
L’accesso all’area dovrà avvenire utilizzando esclusivamente l’arenile o gli stradelli, vietando conseguentemente, al fine di preservare l’ecosistema dunoso, l’occupazione, il passaggio e l’attraversamento della duna costiera, al di fuori degli stradelli. Nell’area 2 (come da planimetria) resta inoltre vigente il divieto di attendamento, campeggio e ombreggio con ombrelloni o altre strutture temporanee anche realizzate con legname spiaggiato.
Il Comune di Ravenna ha incluso l’area individuata fra quelle oggetto di copertura da parte del servizio di salvamento che sarà attivato nelle spiagge libere dal 29 maggio al 12 settembre. Il Camping Classe si impegna a mettere a disposizione, a titolo non oneroso, idonei servizi igienici per i fruitori di quel tratto di arenile.
Gli utilizzatori dovranno provvedere a tenere pulito lo spazio utilizzato portando via ogni rifiuto e dovranno conferire correttamente i rifiuti prodotti negli appositi contenitori. Nell’area vige, inoltre, il divieto di fumo sulla battigia e di abbandono di rifiuti prodotti da fumo.
«Il naturismo – dichiarano il sindaco Michele de Pascale e l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – è un modo di vivere in armonia con le leggi della natura e il rispetto dell’ambiente. Inoltre, la sua costante diffusione rappresenta un’importante ricaduta turistica. L’essere riusciti l’anno scorso a dare una risposta strutturata e ben regolamentata, istituendo una delle prime aree ufficiali in Italia per la stagione 2020, ci consente di mettere a disposizione anche quest’anno una delle spiagge del nostro bellissimo litorale e di permetterne la fruizione evitando episodi che esulano dall’esperienza balneare. Questo grazie alla collaborazione di Regione Emilia-Romagna, Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina e Parco del Delta del Po, sempre con l’obiettivo del rispetto della natura e di uno dei luoghi più suggestivi del nostro territorio. Ringraziamo inoltre la pro loco di Lido di Dante, che si occuperà del conferimento dei rifiuti della raccolta differenziata in un punto concordato con Hera; in questo modo sarà possibile fare la raccolta differenziata evitando l’ingresso di mezzi meccanici, a tutela di un’area di grande valore naturalistico e ambientale».
In Laguna evento kolossal voluto da Raul Gardini per lanciare la campagna di Coppa America 1992: duecento gondole affittate per gli invitati. L’attuale proprietario provò a venderlo nel 2018 per 375mila dollari ma non arrivarono offerte
Per curare la regia dell’evento arrivò Franco Zeffirelli da New York, dove era impegnato con le riprese di Amleto; la colonna sonora fu scritta da Ennio Morricone; per gli invitati vennero affittate oltre duecento gondole. Alla vigilia il Corriere della Sera titolava: “Kolossal per il doge Raul”. Andò così il varo del primo Moro di Venezia l’11 marzo 1990 nella città lagunare, battezzato con la rottura dello champagne sulla prua da Maria Speranza, figlia di Gardini. Il giorno stesso, parlando con la stampa, il presidente della Montedison già annunciava il previsto varo del Moro 2 per qualche mese dopo (arrivò in agosto).
E adesso quella barca dove si trova? Che fine ha fatto il primo dei cinque scafi rossi? Quel primo Moro, da cui tutto cominciò, oggi si trova a Vancouver (Canada). È di proprietà del 68enne Paul Cheung che ci racconta qualcosa via email: lo comprò a San Francisco nel 2008 per 375mila dollari da John Sweeney, membro del team Bmw Oracle nell’edizione della Coppa America 2003 (lo stesso team dell’armatore Larry Ellison vinse il trofeo nel 2010 a Valencia con il ravennate Matteo Plazzi a bordo come navigatore). «Sweeney l’aveva dipinta bianca e verde – scrive Cheung –, io l’ho riportata ai colori originali con il leone dorato e ho installato un motore Volvo da 80hp. La usavo più o meno tre volte all’anno con gli amici, abbiamo partecipato a un paio di regate locali».
Nel 2018 il tentativo di rivenderla «perché pensavo che qualcuno potesse usarla meglio di me». Con un viaggio di 50-55 ore in compagnia di altre quattro persone, letteralmente campeggiando in tenda sul ponte della barca, Paul ha navigato fino a San Francisco: prezzo di vendita ancora 375mila dollari. Nessuna offerta arrivò e così la barca a settembre 2020 ha fatto ritorno a Vancouver: «La usiamo un paio di volte all’anno, è divertente perché tutti vogliono battere il Moro nelle regate e ammetto che il più delle volte succede perché con i miei amici dell’equipaggio non siamo grandi velisti».
Subito dopo la Coppa America vela del 1992, il Moro Venezia 1 era stato noleggiato dal San Pietroburgo Yacht Club: per la prima volta i russi partecipavano alla competizione velica e, in attesa della costruzione di una loro barca, avevano trovato nel cantiere Discoll di San Diego il bestione di 25 metri che era servito per i primi allenamenti della squadra di Gardini. Con San Pietroburgo partecipò alla seconda (e ultima) edizione del mondiale per classe Iacc nel 1994 ma non alla Louis Vuitton Cup del 1995. Dopo l’acquisto da parte di un imprenditore di Chicago è finita un paio di volte in mano alle banche fino all’acquisto nel 2001 da parte di Sweeney.
A questo link potete sfogliare il numero del settimanale in cui abbiamo ricostruito l’attuale situazione di tutte le cinque barche.
Che fine hanno fatto i Mori di Venezia?
Il Moro di Venezia che nel 1992 a San Diego vinse la Louis Vuitton Cup si trova ora smontato, sotto agli alberi e coperto da un telo nell’angolo di un prato in un villaggio di quattromila anime a un’ora da Boston. Si tratta del giardino del miliardario americano Bill Koch, l’armatore di America 3 che sconfisse il Moro 4-1. Tutta la storia nell’articolo “Il Moro di Venezia della Coppa America ’92 è nel giardino di un miliardario a Boston“.
A questi link la storia e l’attuale situazione delle altre barche: Moro 3, Moro 4.
Visita dell’assessore regionale Mammi in due aziende agricole socie della cooperativa Agrintesa
I sistemi anti-brina attivati dagli agricoltori durante le gelate tardive di fine marzo e inizio aprile hanno sortito effetti positivi, salvaguardando quote di produzione. Ma si tratta di interventi limitati che ancora non riescono a proteggere la maggior parte della produzione, per questo vanno incentivati insieme ad altre azioni a tutela della frutticoltura regionale. È quanto emerso nel corso della visita di ieri pomeriggio, 19 maggio, organizzata da Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna in due aziende agricole (Mariani Mauro e Balducci Maurizio) di Castel Bolognese, socie di Agrintesa.
Ospiti d’eccezione l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, il direttore regionale dell’assessorato Valtiero Mazzotti e la presidente della Commissione Politiche economiche Manuela Rontini che, accompagnati dal presidente della Federazione Carlo Piccinini, dai vertici della Cooperativa e dai rappresentanti delle organizzazioni agricole provinciali, hanno toccato con mano l’efficacia delle ventole anti-brina nel proteggere le fioriture dei frutteti. In particolare, la produzione si è salvata laddove l’attivazione tempestiva delle ventole (che solitamente superano i 10 metri di altezza e intervengono in un raggio di alcuni ettari) ha mitigato la temperatura durante le ondate notturne di freddo, grazie allo spostamento di aria più calda dall’alto verso il basso.
«Dopo le gelate del 2020, abbiamo deciso in collaborazione con le associazioni agricole e cooperative, di realizzare un bando per i sistemi antibrina e questi sono i primi risultati, e sono risultati molto positivi e incoraggianti per la nostra Regione – ha dichiarato l’assessore Alessio Mammi -. Proprio per questa ragione lo ripeteremo nel 2021, mettendo nuove risorse per tutelare le produzioni dal gelo e dai cambiamenti climatici. Vedere gli effetti in maniera così tangibile è motivo di soddisfazione, che premia il notevole sforzo fatto per individuare le risorse necessarie, con le quali si è finanziato il 70% delle spese sostenute da coloro che hanno deciso di introdurre questi impianti.
La struttura è gestita dalla coop La Pieve che sostiene le spese dell’intervento per arrivare a 16 posti da undici. Alla cerimonia la figlia del politico e il presidente della Regione
Il centro socio-riabilitativo di San Michele, gestito dalla cooperativa La Pieve, è stato intitolato ai coniugi Benigno Zaccagnini e Anna Busignani. La cerimonia si è svolta il 12 maggio alla presenza del sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, della figlia dei coniugi, Livia Zaccagnini, del presidente della coop, Idio Baldrati, oltre all’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni.
Attiva dal 1993, si tratta di una struttura accreditata al servizio sanitario regionale, che accoglie in regime residenziale persone adulte affette da disabilità fisiche e/o psichiche gravi e gravissime. Attualmente ospita undici persone, che saliranno a 16 dopo la conclusione dei lavori di ampliamento dell’edificio in cui ha sede, totalmente finanziati dalla cooperativa di Ravenna. Il centro garantisce agli ospiti assistenza continua, giorno e notte, e offre percorsi riabilitativi personalizzati grazie all’impiego di personale altamente specializzato, tra medici, operatori socio-sanitari ed educatori.
«Intitolare questa struttura a Benigno e Anna Zaccagnini è un gesto di riconoscenza significativo nei confronti di un grande uomo politico che ha fatto la storia di questo Paese e, da medico, insieme alla sua compagna di vita si è sempre prodigato nei confronti delle persone più fragili – ha sottolineato Bonaccini –. Quella che da oggi porterà il nome di questi due coniugi straordinari, è certamente una residenza all’avanguardia, con servizi al passo coi tempi, in grado di rispondere ai bisogni di assistenza delle persone disabili di questo territorio. Ma è anche un esempio di collaborazione tra pubblico e privato sociale per la costruzione del bene comune, che è il tratto distintivo della nostra regione».
Il primo cittadino ha ricordato il legame del territorio con i Zaccagnini, «figure di riferimento che hanno profondamente influenzato i valori alla base della nostra comunità: la cooperazione, la sicurezza sociale, il rispetto per dignità umana, la solidarietà.L’intitolazione a loro di questa struttura che rappresenta la sintesi di tutti questi principi, è un tributo che mi rende particolarmente felice e orgoglioso e sono certo che renderebbe felice anche Anna e Benigno».
A metà maggio 250 casi settimanali in provincia dopo aver toccato il picco di 1700 a marzo. Tra gli over 80 copertura vaccinale all’85 percento
I dati dicono che la pandemia in provincia di Ravenna attualmente si sta diffondendo con una velocità paragonabile a quella di un anno fa quando la possibilità di vivere di più all’aperto, in coincidenza con le temperature primaverili, aveva di fatto chiuso la prima ondata. La settimana dal 10 al 16 maggio infatti ha contato 253 nuovi casi, sui livelli della fine di marzo 2020. Da quel momento la situazione migliorò ulteriormente fino alla fine di ottobre quando le positività ripresero ad aumentare toccando il picco di 1649 nei sette giorni 8-14 marzo 2021.
La media mobile su sette giorni dei nuovi contagi è scesa fino a 29 contagi quotidiani il 19 maggio scorso dopo essere stata 253 a metà marzo e 190 all’inizio di gennaio. Tra i parametri significativi anche l’incidenza dei nuovi casi ogni centomila abitanti: dopo il picco di 454 lo scorso 16 marzo, dall’8 maggio è sotto a cento. Quest’ultimo parametro è particolarmente importante perché da ora in poi (su base regionale) avrà un peso determinante nell’attribuzione delle fasce di colore (vedi pagina 4). Da due mesi si assiste anche a un costante calo dei casi attivi, cioè il numero di persone con una diagnosi di positività al Covid-19: dai 4.762 del 22 marzo ai 791 del 17 maggio. Stabile la percentuale di ricoverati tra il 6 e l’8 ma ovviamente essendo inferiore il totale dei contagiati significa minore pressione sul sistema sanitario: oggi 79 ospedalizzati, a marzo erano 257.
Sul miglioramento generale non può che incidere la progressione della campagna vaccinale. Gli ultimi dati dicono che 125mila persone hanno avuto la prima dose, la metà anche la seconda. Insomma più di uno su quattro dei 390mila abitanti in provincia ha una qualche forma di immunità. Più interessante il dato per fasce di età: l’85 percento degli over 80 ha completato il ciclo, l’82 percento dei 70-79enni ha iniziato la copertura. Al momento la campagna prevede che gli over 60 possano prenotarsi. Per 40enne e 50enni invece è possibile una candidatura a cui seguirà una chiamata ma al momento non ci sono previsioni sui tempi.
Il giardino zoologico di Fosso Ghiaia torna operativo dal 22 maggio: la direzione ha scelto di dare precedenza a madri e donne per il personale che tornerà sui 120mila mq
Allo zoo safari di Ravenna è nata una zebra ed è stata battezzata Dante per celebrare il settimo centenario delle morte di Alighieri. Il giovane quadrupede bianconero è solo una delle novità del giardino zoologico che riapre al pubblico dal 22 maggio. Diverse le nascite registrate in queste ultime settimane: Fabiola, una piccola di alpaca, Lillo, cucciolo di giraffa, Checco il cammellino. Inoltre una nuova area destinata ad accogliere quattro esemplari di coccodrillo del Nilo all’interno della zona pedonale. L’apertura già da ora e non dal 15 giugno come per i parchi divertimenti è dovuta all’inquadramento come giardino zoologico.
La visita del parco a Fosso Ghiaia si svolge all’aperto in una superficie di oltre 120mila mq. All’ingresso e nella mobilità interna al Parco vengono osservate le normative previste al fine di evitare il contagio da Covid-19.
«Sebbene il momento complesso non abbia consentito una facile gestione, abbiamo continuato ad investire – dichiara Osvaldo Paci, Direttore Safari Ravenna –. Diversi i programmi volti a preservare la conservazione di specie minacciate in cattività, attraverso il regolare scambio tra giardini zoologici. Siamo felici di poter finalmente dare avvio a questa stagione, in particolare per tutti i nostri dipendenti che non vedevano l’ora di poter tornare a lavorare. Sono infatti circa 80 tra dipendenti e collaboratori esterni, le persone coinvolte per l’avvio della stagione e tra questi, abbiamo volutamente scelto di dare precedenza alle donne e madri, che sono state tra le categorie più colpite dall’emergenza sanitaria legate al covid-19. Vedere durante i nostri colloqui la gratitudine nei loro occhi è stato motivo di orgoglio e speriamo solo che questa possibilità possa crescere ancora».