martedì
02 Settembre 2025

L’assessore: «Basta monopattini senza regole: servono casco, targa e assicurazione»

Andrea Corsini, titolare della delega Mobilità in Regione, chiede al Parlamento di inquadrare l’uso dei veicoli elettrici che arrivano a 25 km/h: dall’inizio dell’anno quattro vittime in incidenti collegati al loro uso

Monopattino Elettrico«Cinque vittime in un anno e mezzo, di cui quattro dall’inizio dell’anno (una nel Ravennate, ndr), sono troppe: basta deregulation per i monopattini». L’assessore regionale alla Mobilità in Emilia-Romagna, il cervese Andrea Corsini, chiede al Parlamento di approvare al più presto una legge che preveda l’obbligo di assicurazione, frecce, casco e targa. «Elementi necessari per proteggere in primo luogo chi sceglie questo mezzo di locomozione per muoversi più agevolmente soprattutto in città, ma soprattutto gli utenti della strada più fragili, come i pedoni. Non può esistere un vuoto normativo quando c’è in gioco la sicurezza delle persone sulle nostre strade». Corsini aveva lanciato la proposta a Ravenna già il 7 agosto nel corso dell’evento collegato alla campagna “Guida e basta”.

Le regole da rispettare attualmente per l’uso dei monopattini ce le aveva descritte il comandante della polizia locale di Ravenna qualche tempo fa e da allora non sono state apportate modifiche.

«La mobilità elettrica – aggiunge Corsini – è un importante tassello della transizione ecologica ed è un’ottima cosa, ma la strada non può diventare un nuovo far west. Anche chi usa i monopattini deve avere ben chiaro che sta utilizzando un veicolo veloce che può raggiungere i 25 km orari, con tutto quello che questo comporta. Quindi, regole certe e sanzioni per chi non le rispetta. Ricordiamoci che il rispetto dell’altro, sulla strada come nella vita, è imprescindibile per garantire la sicurezza e il diritto alla mobilità di tutti».

Sale il tasso di positività dei tamponi: 4,5 percento negli ultimi 7 giorni

Nessun nuovo decesso in tutta la Regione

I 39 nuovi casi di positività al coronavirus in provincia di Ravenna, individuati nelle 24 ore precedenti al mezzogiorno di oggi 10 agosto su 580 tamponi eseguiti, portano il tasso di positività dei test negli ultimi sette giorni al 4,5 percento, cifra che non si vede da qualche tempo nel Ravennate. I casi di oggi sono in isolamento domiciliare tranne uno.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 400.155 casi di positività, 463 in più rispetto a ieri, su un totale di 27.115 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore (1,7%).

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 35,4 anni.

Sui 162 asintomatici, 91 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 28 tramite i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5 con test pre-ricovero. Per 38 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 88 nuovi casi, Rimini (87) e Modena (85); seguono Reggio Emilia (52) e Piacenza (50). Quindi Ravenna (39) e Ferrara (26); poi Cesena (15), Parma e Forlì (entrambe con 10 nuovi casi). Infine, il Circondario Imolese (1 nuovo caso).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 11.333 (+212 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 10.989 (+205), il 97% del totale dei casi attivi.

Nessun nuovo decesso registrato. In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.290.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 31 (numero invariato rispetto a ieri), 313 quelli negli altri reparti Covid (+7). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Parma (-1 rispetto a ieri), 2 a Reggio Emilia (invariato), 6 a Modena (invariato), 12 a Bologna (+1), 1 a Imola (invariato), 6 a Ferrara (+1), 2 a Rimini (invariato). Nessun ricovero a Forlì (-1 rispetto a ieri), né a Piacenza, Ravenna e Cesena.

Viaggia senza biglietto e aggredisce il capotreno perché non chiami la polizia

Denunciato per diversi reati

La polizia ferroviaria di Faenza ha denunciato un uomo per violenza, minaccia, oltraggio a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato: dopo essere stato sorpreso a bordo di un treno senza biglietto, si è rifiutato di fornire le proprie generalità al capotreno, per poi aggredirlo fisicamente con l’intento di impedirgli di telefonare al centro operativo per chiedere aiuto.

È uno degli episodi che nel prima fine settimana di agosto hanno visto impegnate sull’intero territorio regionale 260 pattuglie della polizia di Stato in ambito ferroviario. I risultati parlano di 6 arrestati, 24 indagati, oltre 3.000 persone controllate, 20 violazioni amministrative contestate, 3 tonnellate di rifiuti ferrosi sequestrati, 17 veicoli controllati e 36 treni scortati.

Rapinatori in azione alle Poste: fuga senza bottino per la reazione di una cliente

Le grida di una donna hanno mandato in confusione i quattro malviventi. Lo stesso ufficio già svaligiato un mese fa

Un tentativo di rapina messo in atto alle Poste di via Fiume Montone Abbandonato a Ravenna è fallito per la reazione di una cliente. Secondo quando si apprende, una donna nell’ufficio avrebbe cominciato a gridare quando una banda di quattro uomini a volto coperto è entrata in azione poco prima delle 14 di oggi, 10 agosto. A quel punto i malviventi hanno temuto l’arrivo di altre persone e si sono dati alla fuga senza bottino. Sull’episodio indagano i carabinieri. Lo stesso ufficio postale era stata rapinato meno di un mese fa.

Criticava mascherine e vaccini, medico sospeso dall’Ordine. Pronto il ricorso

Luca Graziani a marzo 2021 manifestò perplessità convinte contro i dispositivi di protezione e i farmaci. In attesa del pronunciamento resta in servizio

In una intervista rilasciata a Ravenna&Dintorni manifestò senza mezzi termini tutte le sue perplessità sull’uso delle mascherine e sui vaccini anti-Covid, quando eravamo in pandemia già da un anno, e ora il dottor Luca Graziani, medico di base di Ravenna, ha ricevuto un provvedimento disciplinare dall’Ordine provinciale a cui appartiene con la sospensione dal servizio per alcuni mesi. Il procedimento disciplinare era nato per alcune vicende precedenti all’intervista: Graziani venne sanzionato dalla polizia municipale per il mancato uso della mascherina in un raduno in piazza. Lo sospensione – come si legge sul Corriere Romagna che riporta la notizia – al momento non è in vigore e Graziani prosegue l’attività ambulatoriale perché ha impugnato il provvedimento che finisce in attesa fino al pronunciamento del ricorso.

Marcegaglia ha un nuovo sistema di sicurezza ma resta in prova dopo il collaudo

Nel 2019 il sindaco accolse in consiglio comunale i vertici dell’azienda per presentare il piano industriale con l’annuncio di un progetto di intelligenza artificiale per i carriponte senza paragoni nel mondo. Itway lo ha realizzato e lo considera pronto eppure forse solo nel 2022 le prime installazioni. Costerebbe la metà di un millesimo del fatturato

Sono passati due anni da quando Marcegaglia annunciò l’avvio della progettazione di un sistema innovativo capace di aumentare la sicurezza per i lavoratori nell’area di manovra dei carriponte, le gru su binari comandate da terra per sollevare e spostare bobine di acciaio da decine di tonnellate. Cinque mesi fa è arrivato il collaudo del prototipo. Su 180 carriponte attualmente nello stabilimento di Ravenna, il sistema è ancora montato solo su quello che è stato scelto per i test, il 114 nell’area Grandi Impianti.

L’azienda non è ancora abbastanza sicura dell’affidabilità per estenderlo alle altre gru: «Siamo in fase di test operativo e di stress giornaliero – fa sapere Marcegaglia tramite l’ufficio stampa –, ci vorranno ancora due-tre mesi a partire da settembre per chiudere la fase di check. Solo a quel punto, con tutte le verifiche chiuse e se saranno tutte positive, si potrà decidere come allargarne l’installazione». Ma chi ha fatto la progettazione, la Itway di Ravenna, definisce la tecnologia «pronta e affidabile, a seguito dei collaudi». Tant’è che entro poche settimane arriverà l’ok al brevetto per l’Italia e vi sono altre aziende interessate: «La soluzione da noi studiata naturalmente impatta in modo pervasivo sulle procedure di sicurezza in uso in una azienda – dichiara Andrea Farina, amministratore delegato di Itway – e l’installazione è questione anche di aspetti organizzativi, procedure interne del cliente che è l’unico a poter decidere i tempi. Noi abbiamo investito alcuni milioni di euro e realizzato un prodotto efficiente ed efficace».

Intanto nello stabilimento si muore sotto ai coil: il 15 luglio scorso uno ha schiacciato un operaio di 63 anni, come già era successo nel 2014. L’esatta dinamica dell’incidente che è costato la vita a Bujar Hysa non è però ancora nota (indaga la Medicina del Lavoro dell’Ausl) quindi al momento non si può affermare che l’eventuale operatività del sistema avrebbe potuto evitare l’incidente.

Marcegaglia Ravenna Aerea“Mi prendo cura di te”
Il sistema progettato da Itway si chiama Icoy (acronimo inglese che sta per “I care of you” e traducibile con “mi prendo cura di te”). «Stiamo investendo molto su questo sistema – spiega ancora Marcegaglia che sceglie di parlare di Icoy ma per il momento non risponde a domande più generali sul tema sicurezza sul lavoro – sul quale non esiste alcun riferimento a livello mondiale. Come tutte le sperimentazioni, ci siamo trovati a gestire diverse difficoltà, a cominciare da quella di adeguare la tecnologia al contesto industriale e ambientale dello stabilimento ravennate. Un sistema di sicurezza, per essere tale, deve essere affidabile al cento per cento sia in fase attiva che passiva, non deve generare falsi allarmi, che sono pericolosi tanto quanto gli allarmi veri».

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Emma Marcegaglia durante la presentazione in municipio

L’annuncio in consiglio comunale
L’aspetto innovativo di Icoy sta nell’uso dell’intelligenza artificiale di ultima generazione cosiddetta “deep learning”. «Le dinamiche lavorative saranno mappate e sistemi computerizzati avviseranno il lavoratore se si mette in condizioni di rischio», disse Aldo Fiorini, direttore dello stabilimento in via Baiona, nella sala del consiglio comunale di Ravenna il 21 giugno 2019. Quel giorno i vertici del colosso dell’acciaio, a partire dai fratelli Emma e Antonio Marcegaglia, furono ospiti in municipio per la presentazione alla città del piano quinquennale di investimenti. «Marcegaglia – commentò il sindaco Michele de Pascale nei panni del padrone di casa – rappresenta una delle grandi eccellenze dell’area industriale e portuale della nostra città. La comunità di Ravenna è molto riconoscente al gruppo per l’attenzione che sta dimostrando al nostro territorio».

Le autorità locali presenti in gran numero sgranarono gli occhi sentendo il numerone: 250 milioni di euro per il sito ravennate. «Abbiamo annunciato e dato il via ad un ciclo importante di investimenti – ricorda infatti oggi l’azienda – per rendere ancora più moderni e competitivi gli stabilimenti del gruppo. Su un totale di 600 milioni di euro, 250 sono stati interamente destinati al sito di Ravenna, con un’attenzione particolare proprio alla sicurezza sul lavoro». Il costo di Icoy per ogni carroponte sarebbe di 13.500 euro con circa mille euro annui di manutenzione. Calcolatrice alla mano, aggiornare tutte le gru di via Baiona richiederebbe 2,5 milioni. Per avere un’idea di quanto possa incidere sui bilanci del gruppo può bastare sapere che il fatturato annuo supera i 5 miliardi.

Marcegaglia Ravenna Centro ServiziTelecamere intelligenti
Per la progettazione, come detto, Marcegaglia ha fatto squadra con Itway, una realtà ravennate che ha raggiunto vette di eccellenza internazionale in cyber security e nell’applicazione di sistemi informatici a servizio dell’uomo. In precedenza Marcegaglia aveva provato a battere altre strade con altre tecnologie senza arrivare a un prodotto soddisfacente. Il punto di partenza è stato stabilire che il lavoratore comincia a correre rischi se si trova entro cinque metri dal carico sospeso e se arriva a quattro metri il pericolo è massimo, ma la distanza può essere programmata a secondo delle regole adottate dall’azienda. Sul carroponte vengono installate due telecamere ad altissima definizione rivolte verso il basso e capaci di individuare una figura umana nella circonferenza di rischio: sirena a intermittenza e lampeggiante arancione a 5 metri, luce rossa e sirena in continuo se si arriva a 4 metri. Insomma, a farla breve, un occhio elettronico avvisa il lavoratore se si trova dove non deve stare.

Ambulanze Marcegaglia Ravenna Infortunio Mortale«Il livello di precisione è molto elevato – assicura Farina –. Nei server viene conservata una sequenza fotografica, con data e ora, dello sconfinamento così da poter verificare. Il sistema non fa altro che avvisare quando qualcuno non rispetta una procedura che già oggi esiste nell’azienda, ma non può esserci sempre qualcuno a controllare per farla rispettare». Non solo. Il computer è stato addestrato per riconoscere se il personale indossa o meno i dispositivi di sicurezza e tiene traccia dei dati per poi intervenire a posteriori e migliorare la formazione del personale. Un dato: nella prima giornata di test di collaudo nel 2019, quando il software non era ancora affinato, il sistema individuò 2.600 allarmi in 24 ore.

La voce dell’operaio
Ravenna&Dintorni ha raccolto la testimonianza di un lavoratore dello stabilimento sulla banchina nord del Candiano. Non aveva mai sentito la parola Icoy: «So solo che c’è un carroponte che ormai non viene più usato perché ogni volta che ti avvicini comincia a suonare e rende impossibile l’attività». Troppo sensibile l’occhio di Icoy? Poco formati i lavoratori? Troppo angusti gli spazi concessi dall’azienda? L’augurio è che le risposte arrivino prima di un altro incidente.

L’assessore Fagnani: «La capienza dei palazzetti per lo sport va portata alla metà»

Il candidato per la lista Ravenna in Campo ritiene troppo basso il limite del 25 percento: «Le società hanno bisogno del pubblico per fare quello che fanno»

Palazzetto Cervia«Il green pass è una perfetta salvaguardia per la continuità dello sport di squadra al chiuso. Che i tifosi si muniscano di questo importante certificato, ma che al contempo il governo permetta di occupare gli spazi dei palazzetti per almeno metà della loro capienza e non per solo per il 25 percento». La proposta è di Roberto Fagnani, assessore allo Sport del Comune di Ravenna e candidato con la lista Ravenna in Campo nella coalizione di centrosinistra.

«Sono due anni che lo sport è in sofferenza. Sono due anni che le società sportive stanno facendo miracoli per rimanere aperte, per conservare gli sponsor, per sostenere l’economicità della loro gestione. Gli sport di squadra al chiuso hanno bisogno del pubblico nei palazzetti, non possono farne a meno, se vogliono continuare a fare quello che fanno. E non è un problema esclusivamente di alto livello, perché dietro la squadra di serie A ci sono le giovanili, e poi c’è l’indotto fatto di tante squadre vivaio. Dietro l’alto livello ci sono le nostre ragazze e i nostri ragazzi impegnati nella attività sportive».

I familiari di Elisa Bravi riceveranno aiuto dalla Fondazione vittime di reati

La donna è stata uccisa nel 2019 in casa mentre le due figlie dormivano, il marito è stato condannato a 24 anni in primo grado

I familiari di Elisa Bravi, la donna di 31 anni strangolata dal marito a dicembre 2019 nella loro abitazione a Glorie di Bagnacavallo con una conseguente condanna a 24 anni per l’uomo, sono tra quelli che riceveranno un aiuto dalla Fondazione per le vittime di reati, unica in Italia e nata su impulso della Regione nel 2004.

Si è riunito infatti il Comitato dei garanti per valutare le domande arrivate dai sindaci delle cittadine dove risiedono le vittime – requisito necessario per attivare la catena di aiuti della Fondazione – che ha deciso di accogliere nove nuove istanze dalle province di Bologna (tre casi), Reggio Emilia (tre casi), Modena, Parma e Ravenna per un totale di 69mila euro di contributi.

Tra i casi noti alle cronache c’è il ‘giallo’ di Novellara (Re) che riguarda Saman Abbas, la giovane 18enne rea di aver rifiutato un matrimonio forzato, scomparsa dal 1^ maggio scorso. Qui l’aiuto – attraverso il tutore nominato dal Tribunale che gestirà il contributo regionale – riguarda il fratello minorenne, accolto in una comunità, che dovrà affrontare il difficile compito di costruire il futuro senza l’appoggio dei familiari. Un ragazzo che ha reso una testimonianza fondamentale per le indagini, ribellandosi all’omertà familiare.

E poi ci sono le drammatiche vicende di Chiara Gualzetti – la 15enne di Valsamoggia (Bo) uccisa il 27 giugno da un ragazzo che riteneva amico -, quella di Elisa Bravi – la donna ravennate uccisa dal coniuge nel dicembre 2019 – e quella di Francesca Rizzello – la donna modenese che nell’aprile 2019, a 36 anni, è stata colpita con oltre 20 coltellate dal fratello, un uomo con problemi psichici.

Ancora, il caso di Ilaria Sassone, sempre di Novellara (Re) impegnata da oltre un anno a riportare a casa il figlio di 5 anni dopo che l’ex marito ha condotto con sé il bimbo, cittadino italiano, in Turchia senza il consenso materno. E sempre dal reggiano arriva l’altra violenza verso una donna titolare di un bar che alcuni mesi fa è stata rapinata da un giovane tossicodipendente e ferita con una siringa infetta.

Infine, gli altre tre casi riguardano donne e bambini vittime di maltrattamenti familiari che si sono protratti per anni, in un caso ponendo la donna in condizioni di semi schiavitù. Vicende di cui, per ragioni di sicurezza delle vittime, non possono essere forniti elementi identificativi e che ne rievocano altre, più note, concluse purtroppo con il femminicidio.

Sindacati: «A Marcegaglia servono procedure per segnalare operazioni non conformi»

Incontro tra le sigle di categoria e l’azienda dopo l’incidente costato la vita a un operaio

Le sigle di categoria dei sindacati confederali in provincia di Ravenna (Cgil, Cisl e Uil) hanno formalizzato la presentazione a Marcegaglia della piattaforma unitaria che prevede la realizzazione di un sistema integrato per la sicurezza, che possa avvalersi, oltre che della documentazione obbligatoria per legge, di conoscenze specifiche relative al sito, definendo procedure per la segnalazione di operazioni “non conformi” allo scopo di prevenire possibili infortuni. Tale attività dovrà essere accompagnata dall’analisi delle caratteristiche degli infortuni già occorsi a lavoratori diretti e indiretti impegnati nel sito e dalla declinazione nell’ambito dei contratti d’appalto e subappalto di tutti gli aspetti inerenti la sicurezza.

La circostanza è arrivata a seguito dell’incontro dello scorso 2 agosto con la direzione dell’azienda (dove il 15 luglio è morto un operaio di una ditta in appalto, la stessa Cofari per cui lavorava anche il precedente morto sul lavoro nel 2014), i Responsabili del servizio di protezione e prevenzione (Rspp) e gli Rsl (ove presenti) delle aziende operanti nel sito in forza di appalti e subappalti. Nello specifico sono state affrontate le tematiche inerenti la fermata programmata connessa al periodo feriale.

Parallelamente le organizzazioni sindacali hanno evidenziato la necessità acquisire informazioni inerenti la sicurezza e di strutturare il confronto sulla base di un accordo che dettagli la costituzione e il funzionamento del Coordinamento degli Rls, fino ad arrivare all’identificazione del Rls di sito, garantendo tutte le agibilità necessarie ad accrescere la consapevolezza e la cultura della sicurezza e della prevenzione, assicurando che ogni soggetto si faccia carico su tutti i fronti, da quello organizzativo a quello economico, delle proprie responsabilità.

I sindacati, con il sostegno dei lavoratori, sono impegnati, a partire dal prossimo incontro fissato con l’azienda per il 15 settembre, per la concretizzazione di importanti innovazioni che possano  contribuire a ridurre l’incidenza degli infortuni ed evitare il ripetersi di tragici eventi come quelli che hanno interessato nel tempo il sito di Marcegaglia.

Recuperato un cadavere dalle acque del canale Destra Reno

Avvistato da alcuni passanti. Forse un incidente di pesca

Il cadavere di un uomo è stato ripescato stamani, 10 agosto, dalle acque del canale Destra Reno a Casal Borsetti. Il corpo che galleggiava è stato visto da alcuni passanti che hanno allertato i soccorsi. Sul posto i vigili del fuoco. Il 118 ha potuto solo constatare il decesso. Sulla vicenda indagano i carabinieri. Potrebbe trattarsi di un incidente: pare che l’uomo fosse uscito di casa alle prime luci dell’alba per andare a pesca.

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Torna la colletta per il corredo scolastico dei figli di famiglie in difficoltà

Il 4 settembre davanti ad alcuni supermercati si possono fare donazioni di materiale di cancelleria

Pexels Photo 1322611Torna per il nono anno l’iniziativa di solidarietà promossa dal Tavolo delle Solidarietà, con il coordinamento dell’assessorato ai Servizi sociali, per permettere alle famiglie in difficoltà di mandare a scuola i propri figli con un corredo scolastico completo e adeguato.

La modalità con cui si svolge “Tutti i bambini e le bambine vanno a scuola!” è simile a quella della colletta alimentare: nella giornata di sabato 4 settembre davanti ad alcuni supermercati della città e del forese, dalle 10 alle 18 , i volontari impegnati nell’iniziativa inviteranno i clienti ad acquistare e donare articoli di cancelleria.

Nel dettaglio gli articoli che si richiede di donare sono: maxi quaderni con e senza margini, copertine per quadernoni (rosse, blu, verdi e gialle), raccoglitori ad anelli e buste con occhielli, ricambi fogli, cartelline con elastico, pastelli (scatole da 12/24), pennarelli a punta fine, matite, gomme, temperini, penne (blu, nere e rosse), colla stick, evidenziatori, album da disegno,  compassi, goniometri, righe, righelli e squadre, forbici con la punta arrotondata, astucci, zaini, bianchetti.

I supermercati, all’esterno dei quali saranno presenti i volontari, sono: Conad La Fontana, Galilei e Bassette, Famila: Argirocastro e Faentina. Nel forese i supermercati Conad di Sant’Alberto, San Pietro in Vincoli, San Zaccaria, Piangipane, Porto Fuori e Punta Marina. Sabato 11 settembre nell’ambito del progetto di Coop Alleanza 3.0 “Una mano per la scuola” la raccolta verrà effettuata all’ Extra Coop Centro ESP, Coop Teodora, e Coop Faentina. Hanno inoltre aderito all’iniziativa le cartolerie  Giro-Girotondo, in viale Alberti 96 e Cartoleria Salbaroli, in via Gamba 16.

Altre cartolerie che avessero intenzione di partecipare possono contattare l’ufficio Volontariato del Comune di Ravenna al numero 0544.482348 e ritirare la locandina da esporre.

I volontari impegnati fanno capo alle associazioni Arci Associazione genitori, Auser Volontariato Ravenna, Avvocato di strada, Casa delle donne, Centro di Ascolto Caritas, Comitato Cittadino Antidroga, Croce Rossa Italiana, Punto d’ incontro Francescano, Rc Mistral, 4 Lions Club Ravenna Distretto 108A.

È possibile contribuire anche con una donazione tramite bonifico bancario Banca BCC intestato a Consulta del Volontariato IBAN: IT89G0854213104037000100917 causale: Progetto tutti i bambini e le bambine vanno a scuola.

Si informa che è consentita la detrazione, nella dichiarazione dei redditi, ai sensi dell’articolo 83 del decreto legislativo 117/2017 per le erogazioni liberali in denaro, a condizione che il versamento sia eseguito tramite banche o uffici postali ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del decreto legislativo 241/1997.

Nel 2020 saltò per la pandemia, quest’anno torna la Fira a Russi: dal 14 settembre

Edizione numero 350. La sindaca Palli: «Avremo alcune semplici regole da rispettare ma staremo insieme»

La Fira di Sett Dulur di Russi nel 2021 si farà. La conferma arriva dalla sindaca Valentina Palli. Appuntamento dal 14 al 20 settembre per la 350esima edizione. L’edizione 2020 venne cancellata per la pandemia.

«Sarà una Fira tanto attesa quanto speciale – si legge in un post sulla pagina Facebook del Comune –, all’insegna della sicurezza e delle regole che vogliono proteggere tutti coloro che decideranno di essere con noi. Sarà una Fira in cui non mancheranno il luna park, i nostri stand gastronomici con le loro delizie, il mercato, i moltissimi eventi culturali, le mostre, il piacere di stare insieme e di condividere. Avremo alcune semplici regole da rispettare ma staremo insieme e ci godremo la magia che solo la Fira sa donarci».

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