lunedì
25 Agosto 2025

Il tango si fa opera teatrale: “Maria de Buenos Aires” nel centenario di Piazzolla

Il 7 luglio, alla Rocca Brancaleone va in scena la “operita” del compositore argentino, anche in diretta streaming

MM Contemporary Dance Company
MM Contemporary Dance Company (foto Riccardo Panozzo)

A cent’anni dalla nascita di Astor Piazzolla, Ravenna Festival dedica il primo di una serie di omaggi al compositore e bandoneonista argentino con la nuova produzione di Maria de Buenos Aires, l’opera-tango che nel 1968 rivoluzionò i canoni della musica tradizionale argentina, in uno spettacolo che non ha mai avuto altri paragoni se non con se stesso.

Per quest’inedito allestimento, in prima nazionale mercoledì 7 luglio, alle 21.30, alla Rocca Brancaleone – con la regia di Carlos Branca, in coproduzione con il Teatro Comunale di Ferrara e con il patrocinio dell’Ambasciata argentina – il Festival ha coinvolto soggetti artistici della Regione: la MM Contemporary Dance Company di Reggio Emilia, guidata dal coreografo Michele Merola e coordinata dalla Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto, e i musicisti dell’Orchestra Arcangelo Corelli, diretti da Jacopo Rivani, con il bandoneonista solista Davide Vendramin).

Martina Belli
La mezzasoprano Martina Belli

Il mezzosoprano Martina Belli sarà lo sfaccettato personaggio di Maria, bambina, adolescente, donna, cantante, prostituta e vittima di una metropoli spietata, che Piazzolla sentì il bisogno di sublimare in musica attraverso la lente del realismo magico e simbolico fornitagli dai versi del poeta uruguaiano Horacio Ferrer.
Con lei il cantante di tango Ruben Peloni nel ruolo del Payador e l’attore Daniel Bonilla-Torres nei panni del Duende, lo spirito-narratore della vicenda.

Grazie alla collaborazione con Lyri tutti potranno accedere ai sottotitoli: con l’app Lyri per gli spettatori alla Rocca e direttamente in video per gli spettatori che si collegheranno in streaming (italiano in diretta, a scelta italiano o spagnolo on demand).

Il ruolo di Astor Piazzolla nella storia della musica è ormai indiscutibile, perché fu capace di manipolare il repertorio popolare argentino forgiando un genere che prima non esisteva.
La sua vita, cominciata cent’anni fa a Mar del Plata, si è nutrita di stimoli e linguaggi diversissimi, dal Lower East Side di Manhattan, dove iniziò a sviluppare il suo talento per il bandoneón (lo strumento che incarna lo spirito del Tango) fino alle orchestre argentine in cui era riconosciuto come assoluto virtuoso.
Ma Piazzolla non si accontentò di replicare la tradizione. Lo dimostra un’opera atipica come Maria de Buenos Aires, che in sedici scene condensa passioni, misteri, malinconie e slanci di una città.

Non è sbagliato sostenere che Maria sia la stessa Buenos Aires, come confermerà anche Milva, alla quale Piazzolla regalò la partitura, dedicandogliela. «La storia di Maria – spiega il regista Carlos Branca – è una metafora. Le sue vicende raccontano gli anni della povertà, della speranza, dell’oppressione di uno stato dittatoriale e della temporanea rinascita di questa città. Ma chi è Maria? È una donna poco più che adolescente, che viene ammaliata e sedotta dal suono celestiale emesso da un bandoneon. Neanche il sacrificio della morte la libererà, perché sarà condannata a rinascere ogni notte dalla sua stessa ombra affinché ricominci, vergine, il ciclo infernale. Il maschio corruttore è rappresentato dal Bandoneon, strumento che nasce in Germania per accompagnare le cerimonie religiose. Visivamente si parte dall’idea della “gabbia”. C’è una città immaginaria sostenuta e allo stesso tempo ingabbiata da una struttura metallica. Nell’opera Maria è Donna, è tutte le Donne, madre di tutti gli uomini».

L’omaggio di Ravenna Festival ad Astor Piazzolla continuerà alla Rocca Brancaleone il 13 luglio con Romance del diablo, il concerto del sassofonista Marco Albonetti con l’Orchestra Filarmonica Italiana, e il 15 luglio con il Quinteto Piazzolla, che da oltre vent’anni porta nel mondo il nome del compositore argentino, suonandone gli arrangiamenti autografi e riscoprendo brani tratti dal suo sterminato catalogo.

Lo spettacolo sarà visibile gratuitamente in diretta streaming sulla piattaforma online ravennafestival.live

Strangolò la moglie, condannato a 24 anni. La procura chiedeva l’ergastolo

La sentenza per la morte della 31enne nel 2019: il marito Pondi chiamò il 112 subito dopo il delitto. Alle parti civili risarcimenti per 2,8 milioni di euro

Elisa Bravi
Elisa Bravi

Uccise la moglie a mani nude, strozzandola durante una lite in camera da letto nella notte tra il 18 e il 19 dicembre del 2019 a Glorie di Bagnacavallo, mentre le due figlie della coppia, 3 e 6 anni, dormivano nella stanza accanto: il 40enne Riccardo Pondi, reo confesso subito dopo i fatti con una telefonata al 112, è stato condannato a 24 anni di carcere per l’omicidio della 31enne Elisa Bravi. La sentenza è arrivata ieri, 6 luglio. La procura aveva chiesto l’ergastolo ma la corte d’assise, dopo cinque ore di camera di consiglio, ha riconosciuto le attenuanti generiche in equivalenza con le aggravanti. All’epoca dei fatti la coppia stava attraversando un periodo di crisi che durava da circa due mesi.

Ai genitori della vittima, parte civile sia in proprio che in qualità di tutori delle due figlie, sono stati riconosciuti risarcimenti immediatamente esecutivi per un totale di oltre 2,8 milioni di euro. Alle tre associazioni parte civile, così come al Comune di Bagnacavallo e all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, sono stati riconosciuti 5 mila euro a testa. Novanta i giorni che i giudici si sono dati per il deposito delle motivazioni della sentenza: a quel punto la Procura si riserva di proporre ricorso.

Ancora aperte le prenotazioni per vaccini “last minut” e la serata degli over 60

Prosegue l’opportunità dell’appuntamento del “giorno dopo”. Open day il 9 luglio riservato agli ultra sessantenni con monodose Johnson&Johnson

4Sono ancora aperte le prenotazioni nei centri vaccinali dell’Ausl Romagna per l’offerta last minute. Tutti i giorni, a partire dalle ore 15, i cittadini, attraverso i consueti canali (Cup, Farmacup, Cuptel, Cupweb), potranno verificare la disponibilità dei posti liberi per il giorno successivo nelle varie sedi vaccinali e prenotarsi direttamente.
All’interno delle sedi vaccinali è disponibile anche il vaccino Johnson&Johnson per gli over 60, che in una unica dose consente il completamento del ciclo vaccinale, mentre per chi ha un’età inferiore a 60 anni, sono disponibili i vaccini Pfizer e Moderna.

D’altra parte restane aperte anche le prenotazioni per la serata di venerdì 9 luglio, l’open day, che si svolgerà al Pala De André di Ravenna, a partire dalle 19.30, riservato alle persone over 60 con la somministrazione del vaccino Johnson&Johnson.

In un comunicato stampa che ricorda queste opportunità. l’Ausl Romagna sottolinea l’importanza della vaccinazione per questa fascia d’età, per limitare la diffusione del virus e proteggersi dalle varianti, invitando tutti coloro che ancora non lo hanno fatto a prenotarsi.
Per i cittadini che non si sono ancora vaccinati non è prudente aspettare settembre, anche perché per essere protetti solitamente occorrono due dosi. Quindi è necessario impiegare al meglio questo periodo, in cui la circolazione del virus è in calo e mettere in sicurezza la popolazione.
A questa mattina, le prenotazioni pervenute per l’open day di venerdì 9 luglio in Romagna, sono state complessivamente 166 (Ravenna 48; Cesena 27; Forlì 40 e Rimini 51).

Safari Ravenna: «La pandemia ha inciso anche sull’attività dei giardini zoologici»

Un medico del team veterinario del parco alla Standiana è intervenuto a una tavola rotonda promossa dall’università di Padova

Si è svolta nei giorni scorsi una tavola rotonda online organizzata dall’Ethics Laboratory dell’università di Padova che ha chiamato a confronto giardini zoologici e acquari che hanno dovuto rispondere alle sfide di questo momento così complesso riorganizzando le proprie risorse e professionalità per non penalizzare i servizi essenziali e la cura degli animali.

IndexAll’incontro ha partecipato Michele Capasso del team Medico Veterinario del Safari Ravenna: «Il nostro fiore all’occhiello è Pan Italia, un progetto per la protezione e la conservazione degli scimpanzé che nasce da un’attività di recupero di alcuni animali tenuti in condizioni non idonee in Germania. Da qui è nata una storia molto bella perché le indagini genetiche hanno rivelato che si tratta di esemplari della sottospecie verus, la più a rischio tra le 4 sottospecie esistenti. Ospitare animali importanti per la conservazione è un piccolo contributo a una missione molto grande che è la protezione delle specie minacciate. Ma altri progetti di Safari Ravenna sono stati condizionati dalle limitazioni legate alla crisi sanitaria. La pandemia ha influito ad esempio sulla collaborazione con il Turtle Island, centro di eccellenza in Austria per la difesa, il mantenimento e la salvaguardia di esemplari rari di tartarughe. Noi ospitiamo esemplari in collaborazione con questa struttura ma purtroppo importare animali in regime di pandemia è estremamente complicato e gli sforzi richiesti sono praticamente duplicati».

IMG 3400La professoressa Barbara de Mori, docente del dipartimento di Biomedicina comparata e alimentazione dell’università di Padova e direttrice dell’Ethics Laboratory dell’ateneo, ha sottolineato che «l’idea dell incontro è maturata dopo aver promosso una prima raccolta dati sul tema, creando  l’occasione per condividere le proprie esperienze, confrontarle con quelle di altri, sottolineando da una parte le peculiarità locali, dall’altra la continuità a livello nazionale, alla luce anche degli orientamenti e delle linee guida proposte a livello europeo. Resta che la situazione italiana è peculiare rispetto a numerose altre realtà europee, dove le strutture sono spesso statali o a partecipazione statale. In Italia, invece, con poche eccezioni, le strutture sono tutte private e si devono confrontare con i bilanci tipici di una azienda, conservando tuttavia un ruolo più simile ad un ente museale che ad un luogo di intrattenimento, con l’unica grande differenza di dover gestire animali vivi e spesso di alto valore conservazionistico»-

Dal meeting, secondo il resoconto sintetizzato da Safari Ravenna, sono emerse anche considerazioni sulla necessità di svincolare l’operato di queste strutture dal mero andamento dei flussi turistici e dei visitatori, «con il conseguente sostegno da parte del pubblico dei giardini zoologici». Una sfida «che passa attraverso il riconoscimento, accanto alla necessità inderogabile di promuovere standard sempre più elevati di gestione e benessere degli animali custoditi, del ruolo sociale e conservazionistico che oggi, sempre più, queste strutture giocano a livello globale per la conservazione delle specie minacciate di estinzione».

La Young Musicians European Orchestra da il via alla sua prima stagione di concerti

La compagine di giovani strumentisti ha programmato la sua prima rassegna, che si svolgerà a Ravenna dal 6 luglio al 14 ottobre con alcuni tra i suoi musicisti più rappresentativi e prenderà il nome di “Genio e Gioventù”

Direttore Ymeo Ignacio Abalos Ruiz
Il direttore d’orchestra Ignacio Abalos Ruiz

La Young Musicians European Orchestra è pronta ad avviare la sua prima stagione di concerti a Ravenna e dintorni in questi primi giorni di luglio. Lo ha annunciato il direttore artistico di Ymeo, Ignacio Abalos Ruiz manifestando la soddisfazione di tutti i musicisti per il ritorno al normale svolgimento dei concerti e delle tournée.

Si esibiranno come solisti alcuni tra i migliori musicisti che suonano all’interno della Young Musicians European Orchestra ma hanno anche una carriera parallela nell’ambito dei concerti solistici o della musica da camera e alcuni di loro sono già vincitori di premi internazionali.

Si tratta in tutto di 14 concerti che inizieranno nella Chiesa di San Massimiliano Kolbe di Lido Adriano, ore 20.45, il 6 luglio con il Recital del violinista Emanuele Bastanzetti e il 13 luglio con il duo chitarristico Masini-Califano.

Si prosegue nella Basilica di San Francesco alle ore 19.30 il 29 luglio con il violoncellista Marco Mauro Moruzzi, il 2 agosto con il Quartetto della Young Musicians European Orchestra e il 6 agosto con il violinista Mattia Pagliani.

Ettore Pagano
Il violoncellista Ettore Pagano

Particolarmente interessante l’integrale delle sei Suites per violoncello solo di Bach che saranno eseguite nella Basilica di San Vitale, alle 21,  il 26 agosto dal violoncellista Ettore Pagano e il 31  agosto dal violoncellista Marco Mauro Moruzzi.

Infine il 14 ottobre al Teatro Alighieri la Young Musicians European Orchestra diretta da Giulio Arnofi  presenterà agli studenti delle scuole di Ravenna Il Carnevale degli Animali di Saint Saens e la Favola Pierino e il Lupo di Prokofiev.

I concerti di Lido Adriano saranno a ingresso gratuito mentre per gli altri concerti il prezzo del biglietto sarà di 1 euro, fino ad esaurimento dei posti nel rispetto delle norme sanitarie vigenti.

Nei mesi estivi la Young Musicians European Orchestra ha anche programmato una serie di 6 incontri musicali presso il Cre del Museo Classis e il Cre del Museo Tamo al fine di coinvolgere maggiormente il pubblico giovane alla Musica Classica attraverso attività di animazione e di didattica.

Nei prossimi mesi la Young Musicians European Orchestra presenterà altre eventi della rassegna “Genio e Gioventù” a Forlì, Cervia, Brisighella, Cotignola, Modigliana e San Benedetto in Alpe.

Per info: erconcerti1@yahoo.it

 

L’anno scolastico 2021-22 in Emilia-Romagna comincia il 13 settembre

Anticipata la partenza rispetto alla data standard del 15

Chairs Classroom College Desks 289740Lezioni al via in Emilia-Romagna lunedì 13 settembre 2021 e chiusura fissata per sabato 4 giugno 2022.  Con una decisione della Giunta regionale, che ha così accolto l’invito del ministero dell’Istruzione ad anticipare la partenza, sono state fissate le date di avvio e termine dell’anno scolastico 2021/2022 per le classi del primo ciclo di istruzione (elementari e medie) e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione (superiori) e formazione (IeFP).

Si anticipano quindi sia la partenza sia la chiusura delle lezioni rispetto al 15 settembre e al 6 giugno fissati dalla delibera di Giunta 353 del 2012, che rimane però valida in tutte le altre parti, compresa la facoltà per le scuole d’infanzia (3-6 anni)  di anticipare la data di avvio e di posticipare quella del termine delle attività didattiche, con le modalità e nei limiti previsti nella delibera, tra cui: che la scelta risponda alle finalità del piano dell’offerta formativa e alle decisioni degli Organi collegiali della scuola interessata, e sia assunta d’intesa con il Comune di appartenenza.

Il calendario scolastico 2021/2022, nelle classi del I ciclo di istruzione e nelle classi del II ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione è quindi così articolato. Inizio delle lezioni 13 settembre 2021. Festività di rilevanza nazionale: tutte le domeniche; 1° novembre, festa di Tutti i Santi; 8 dicembre, Immacolata Concezione; 25 dicembre, S. Natale; 26 dicembre, S. Stefano; 1° gennaio, Capodanno; 6 gennaio, Epifania; Lunedì dell’Angelo; 25 aprile, anniversari della Liberazione; 1° maggio, festa del Lavoro; 2 giugno, festa nazionale della Repubblica; la festa del Santo Patrono. Sospensione delle lezioni: commemorazione dei defunti: 2 novembre 2021; vacanze natalizie: dal 24 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022; vacanze pasquali: dal 14 al 19 aprile 2022. Termine delle lezioni: sabato 4 giugno 2022.

Ravenna Fc: «Nuovi imprenditori pronti a sostenere il progetto»

Parla l’avvocato Cicognani, membro del cda giallorosso

B98A4460«Ci sono ottime possibilità di coinvolgere imprenditori pronti ad aderire al nostro progetto. Allo stesso tempo sono state individuate figure professionali che occuperanno ruoli di rilievo nell’organigramma societario: un responsabile dell’area tecnica e un nuovo allenatore verranno ufficializzati a breve. Sono in corso anche contatti con un professionista che coordini l’area comunicazione e marketing». L’avvocato Ermanno Cicognani siede nel cda del Ravenna Fc e dopo la riunione di ieri, 5 luglio, fa il punto sulla situazione in casa giallorossa. Come noto la squadra è retrocessa dal professionismo della C ai dilettanti della D e nelle ultime settimane si sono rincorse voci su interessamenti per l’acquisizione della compagine.

«Il consiglio era importante per fare il punto della situazione e capire come operare nel migliore dei modi per il futuro della società – afferma Cicognani –, anche perché le potenziali proposte di acquisto si sono rivelate prive di concretezza. Al momento l’assetto societario è in via di definizione ed ampliamento».

Prioritaria è stata la valutazione delle imminenti scadenze federali: «La società è in regola e pronta all’iscrizione al campionato di serie D, a breve verranno sbloccate le fideiussioni da parte della Lega Pro. Ciò a conferma del puntuale e rigoroso rispetto degli impegni assunti in questi anni».

Deposito fuori norma con 50 tonnellate di pneumatici usati: un denunciato

Intervento della guardia di finanza: trovato anche un lavoratore in nero

Nelle pertinenze di un riparatore di pneumatici di Faenza la guardia di finanza ha trovato 50 tonnellate di gomme usate, classificate come rifiuti speciali non pericolosi ma altamente inquinanti: i pneumatici in parte erano sistemati direttamente sul suolo senza alcuna protezione dagli agenti atmosferici e in parte all’interno di un capannone non dichiarato come luogo di esercizio dell’attività imprenditoriale. Le fiamme gialle hanno sequestrato un’area di 700 mq e denunciato il titolare dell’impresa per abbandono e deposito incontrollato di rifiuti speciali. Il capannone, per altro, era privo dei dispositivi di sicurezza ai fini della prevenzione degli incendi: «Un vero e proprio pericolo ambientale a ridosso della città», si legge nella nota dei Finanzieri.

Nell’azienda è stata rilevata anche la presenza di un lavoratore in nero. L’impresa è stata sanzionata mediante la contestazione della cosiddetta maxi sanzione che prevede il pagamento di un importo che va da 1.800 euro a 10.800 con conseguente diffida a regolarizzare il lavoratore mediante apposito contratto della durata di almeno tre mesi.

È stata inviata la segnalazione agli organi preposti ai fini del rispetto della specifica normativa a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Saranno attivate le competenti autorità locali per l’avvio delle procedure di bonifica e messa in sicurezza del sito.

Quando Raffaella Carrà venne a Ravenna per intervistare il maestro Riccardo Muti

Nel 2019 una delle icone della tv italiana girò in città una puntata del suo programma “A raccontare comincia tu”

Raffaella Carrà Tomba Dante
Raffaella Carrà alla Tomba di Dante

Raffaella Carrà è morta all’età di 78 anni. Una delle icone della televisione italiana venne a Ravenna a febbraio 2019, impegnata con una troupe televisiva nelle riprese per un nuovo programma. Una serie di interviste a personaggi celebri in onda su Rai Tre. Il protagonista ravennate fu il maestro Riccardo Muti.

La presenza della Carrà in città attirò l’interesse di molti passanti, tra richieste di autografi e selfie: la conduttrice venne avvistata nella zona della Tomba di Dante. Nella troupe anche il regista televisivo Sergio Japino, storico ex compagno della Carrà.

Pandemia: 4 nuovi casi, terapia intensiva ancora vuota

In tutta le regione non si sono registrati decessi

Per il territorio provinciale di Ravenna oggi, 5 luglio, si sono registrati 4 casi nuovi di coronavirus: tutti sintomatici in isolamento domiciliare. I tamponi eseguiti sono stati 327 . Oggi non ci sono stati decessi e sono state comunicate 10 guarigioni. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 30.566.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 387.106 casi di positività, 58 in più rispetto a ieri, su un totale di 6.195 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,9%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

La situazione dei contagi nelle province vede Parma con 13 nuovi casi, Bologna con 9 e  Piacenza (8); seguono Reggio Emilia, Modena, Cesena (tutte con 6 nuovi casi); poi Ravenna (4), Rimini (3), Circondario Imolese (2) e Ferrara (1). Nessun caso a Forlì.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 2.489 (-104 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 2.304 (-106), il 92,6% del totale dei casi attivi.

Non si registra alcun decesso. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione restano quindi 13.264.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 22 (numero stabile rispetto a ieri),163 quelli negli altri reparti Covid (+2).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: nessuno a Piacenza (come ieri), 1 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 1 a Reggio Emilia (invariato), 6 a Modena (invariato), 11 Bologna (invariato), nessuno a Imola (come ieri), 2 a Ferrara (invariato), nessun ricovero a Ravenna, Forlì e Cesena (come ieri), e 1 a Rimini (invariato).

Inaugurata la nuova Casolana: 4 milioni di euro per la messa in sicurezza

La strada ora è provinciale, collegamento nevralgico tra Riolo, Casola e Castel Bolognese

Inaugurazione CasolanaÈ stata inaugurata questa mattina, 5 luglio, la strada provinciale 306R Casolana, ex strada statale 306 Casolana, protagonista di una serie di interventi mirati alla messa in sicurezza e all’eliminazione dei punti critici dell’arteria stradale, centro nevralgico di collegamento tra i comuni di Riolo Terme, Casola Valsenio e Castel Bolognese. I lavori, conclusi lo scorso novembre, sono stati realizzati dalla Provincia di Ravenna a seguito di un finanziamento della Regione Emilia-Romagna, per un importo complessivo di quasi quattro milioni di euro.

La messa in sicurezza della Casolana rientra nell’ambito delle azioni infrastrutturali effettuate dalla Provincia di Ravenna volte all’innalzamento ed al miglioramento del livello prestazionale di alcuni tratti della rete stradale provinciale di importanza strategica per lo scenario di mobilità del territorio, in linea con le finalità programmatiche del Piano regionale integrato dei trasporti.

In particolare, l’intervento è stato finalizzato al miglioramento delle condizioni di sicurezza per il traffico veicolare e pesante nel tratto della ex strada statale 306 Casolana posto in prossimità dell’abitato di Isola, frazione del Comune di Riolo Terme. L’operazione ha consentito il miglioramento della geometria del tracciato esistente mediante l’eliminazione di un tornante, a cui ha fatto seguito la costruzione di un nuovo ponte sul Rio Ca’ Brete. Si è inoltre proceduto all’adeguamento funzionale della sezione stradale al modulo C1 (due corsie di larghezza ciascuna pari a 3,75 metri e due banchine pavimentate di larghezza ciascuna pari a 1,50 metri) per l’intero tratto stradale oggetto di intervento e alla razionalizzazione degli innesti della viabilità minore. Infine sono stati realizzati interventi di consolidamento dei versanti presenti sulla strada provinciale.

All’inaugurazione erano presenti il consigliere delegato alla Viabilità per la Provincia di Ravenna Nicola Pasi, il presidente dell’Unione Romagna Faentina Massimo Isola, il sindaco di Riolo Terme Alfonso Nicolardi e il sindaco di Casola Valsenio Giorgio Sagrini.

«Questa inaugurazione segna la conclusione di un importante intervento su quella che è una delle principali arterie stradali di collegamento del territorio – commentano il presidente della Provincia Michele de Pascale e il consigliere provinciale delegato alla Viabilità Nicola Pasi -. La strada provinciale 306R Casolana riveste un ruolo strategico nell’ambito della mobilità non solo provinciale ma anche regionale: l’arteria unisce infatti la via Emilia e la regione Toscana e rappresenta il principale collegamento viario a servizio dei numerosi centri abitati e delle attività produttive presenti lungo la vallata del fiume Senio. Quello di oggi è il risultato di un virtuoso lavoro di squadra tra Provincia e Comuni finalizzato a svolgere i lavori, di rilevante impatto strutturale, limitando il più possibile i disagi per i residenti e gli utenti della strada. Un sentito ringraziamento va agli abitanti del territorio, che hanno vissuto gli sviluppi dell’intervento in piena sinergia con l’ente, e all’intera macchina organizzativa, in cui ognuno ha portato il proprio prezioso contributo, così da rendere la Casolana una strada più sicura ed idonea alle esigenze del territorio. Sulla stessa strada saranno di prossimo avvio i lavori di adeguamento statico e miglioramento sismico del Ponte sul Senio, detto “della Chiusa”, all’uscita di Riolo Terme. La Provincia di Ravenna ha inoltre recentemente affidato la progettazione della variante di Borgo Rivola finalizzata al reperimento delle risorse necessarie a completare l’adeguamento dell’intero asse stradale”.

CO2, Eni va avanti: prepara l’impianto di cattura e prevede primi stoccaggi nel 2023

Entro l’estate attesa l’assegnazione della commessa per la struttura che dovrà recuperare l’anidride carbonica dai fumi di Versalis e della centrale di Casal Borsetti. In gara Rosetti Marino, l’Ad Guerra: «Per costruirla serviranno fino a 600 persone»

Pexels Life Of Pix 2391Eni prevede che per la seconda metà del 2023 potrà avere pronta l’infrastruttura necessaria per eseguire le prime immissioni di anidride carbonica nel sottosuolo marino al largo di Ravenna e avviare così la sperimentazione dello stoccaggio nei giacimenti di metano in esaurimento. È la pratica nota con l’acronimo Ccs, dall’inglese carbon capture and storage. Il progetto pilota, del valore di alcune decine di milioni di euro, è pensato per gestire 65mila tonnellate di CO2 all’anno – catturate dai fumi oggi emessi in atmosfera dalla centrale termica di Casal Borsetti (25mila) e dalle caldaie di Versalis al petrolchimico (40mila) – ma potrà entrare in funzione solo se nel frattempo sarà stato approvato il quadro normativo nazionale per regolare le attività.

Con i dati delle prime immissioni di CO2, Eni andrà a pianificare il vero e proprio impianto industriale che prevede una capacità totale di stoccaggio fra due e cinque milioni di tonnellate (con l’obiettivo di siglare accordi con altre società del polo industriale portuale di Ravenna come fonti di CO2 ma anche di utilizzare le condotte di collegamento con gli altri siti Eni a Ferrara e Mantova).

Entro l’estate 2021 il Cane a Sei zampe dovrebbe concludere la procedura di selezione per l’affidamento dei lavori per la costruzione dell’impianto di cattura dell’anidride carbonica, cioè la fase iniziale dell’infrastruttura. Il diossido di carbonio, trasformato allo stato liquido con l’alta pressione, verrebbe poi iniettato a profondità comprese fra 1.200 e 1.600 metri (la fascia dove si trovano le sacche di gas in Adriatico) con l’uso di piattaforme estrattive. Cinque le offerte arrivate a Eni.

Una vede in campo Rosetti Marino. La società di Ravenna che da decenni opera nel settore oil&gas e realizza impianti per eolico offshore, per la decarbonizzazione e per l’economia circolare. La proposta presentata a Eni è la prima mossa di un protocollo di collaborazione con la Nuova Pignone (gruppo Baker Hughes). Nessuna nuova società in costituzione, ma una divisione verticale dei compiti in modo da esaltare i reciproci punti di forza.

Oscar Guerra è l’amministratore delegato della Rosetti e illustra i contorni del protocollo con la società nella galassia della multinazionale statunitense General Electric: «Abbiamo valutato che ci possa essere grande complementarietà fra le parti. Nuovo Pignone realizzerebbe il cuore dell’impianto, la parte dove avviene proprio la separazione della CO2 dal resto dei gas che compongono i fumi di scarico. La Rosetti si occuperebbe di cosa c’è attorno a quel centro, tutto il resto dell’impianto che è il triplo di dimensioni». La costruzione richiede l’impiego medio di 3-400 persone (dai progettisti fino agli operai), con dei picchi di seicento. L’ingegnere Guerra spiega, in parole semplici, la procedura di cattura della CO2: «I grandi stabilimenti industriali cosiddetti “hard to abate”, come le acciaierie o le centrali termoelettriche, rilasciano fumi di scarico che vengono trattati con l’utilizzo di ammoniaca per assorbire l’anidride carbonica che viene compressa».

Il piano della Rosetti è chiaro: «Se venissimo scelti per il progetto pilota di Eni sarebbe una referenza importante per presentarci sul resto del mercato europeo in cerca di altre commesse nel settore». Gli Stati più all’avanguardia nella Ccs sono Norvegia, Regno Unito e Olanda, non a caso quelli che possono contare sui giacimenti nei mari del Nord. «I primi a muoversi sono stati i norvegesi, circa 15 anni fa. Ma lo scopo era sfruttare al massimo i giacimenti e non togliere CO2 dall’aria: iniettare qualcosa che spingesse fuori gas e oli residui». Ora invece è diventato una nuova opportunità di business: «Chi emette CO2 deve pagare una tassa e i costi della carbon tax per le aziende stanno esplodendo».

Lo scenario europeo è descritto dai numeri forniti da Guerra: «L’Europa contribuisce per il 9 percento alle emissioni totali di CO2 sul pianeta e l’Italia rappresenta circa l’uno percento. La capacità potenziale di stoccaggio di anidride carbonica in Europa è stimata in 134 milioni di tonnellate, uno spazio sufficiente per arrivare alla neutralità carbonica per il 2050. Il 4-5 percento dello spazio è collocato tra Ravenna e Falconara». Andrea Alberizia

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