venerdì
22 Agosto 2025

L’Autorità Portuale di Ravenna vara un piano operativo da 1,5 miliardi di euro

Si tratta della definizione degli obiettivi che delinea i prossimi sviluppi strategici dello scalo ravennate a livello regionale, nazionale ed europeo

Nave Jolly Vanadio Porto Ravenna 0È stato approvato nei giorni scorsi – dal Comitato di gestione – il nuovo Piano Operativo Triennale (Pot) per gli investimenti degli anni 2021 – 2023 dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale – Porto di Ravenna.

I grandi temi al centro del piano operativo, che si concretizzeranno in lavori per un importo complessivo di quasi un miliardo e mezzo di euro, riguardano Digitalizzazione, innovazione e competitività del porto, efficientamento energetico e sostenibilità ambientale, transizione ecologica, sviluppo dell’intermodalità e della logistica integrata, investimenti sulla rete ferroviaria e stradale ed interventi di security portuale e di efficientamento dei servizi di controllo.

Altri obiettivi strategici su cui il Piano si concentra sono la rigenerazione urbana, la valorizzazione delle aree urbane e dei waterfront, lo sviluppo del sistema portuale nel suo complesso, anche attraverso la pianificazione di una efficace attività di promozione sia verso nuovi mercati che verso mercati già di riferimento per il porto.

«Il Piano –afferma il Presidente dell’Autorità Portuale, Daniele Rossi – fornisce un quadro complessivo di tutti gli Interventi, le Azioni e gli Obiettivi strategici per il prossimo triennio, e oltre, non solo dell’Autorità Portuale, ma anche di tutti i soggetti pubblici e privati a vario titolo coinvolti e con i quali il Piano è stato condiviso. Il valore economico complessivo di questi lavori ammonta a quasi 1,5 miliardi di euro, di cui oltre 800 milioni di euro (molti dei quali già finanziati) in carico all’Autorità Portuale. Tutto questo porta a concludere che, dopo il prossimo triennio, il Porto di Ravenna sarà in grado di svolgere quel ruolo di nuovo ed importante snodo della logistica nazionale e centroeuropea che il Piano Regionale Integrato dei Trasporti della Regione Emilia Romagna per il prossimo quinquennio gli ha voluto riconoscere».

Il nuovo Piano delinea gli obiettivi strategici di sviluppo delle attività portuali e logistiche dei prossimi anni, in armonia con i temi e le missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia (PNRR) e con quelli del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della logistica (PSNPL).

Il Piano Operativo Triennale 2021 – 2023, contenente tutte le informazioni relative alle attività previste, è consultabile al seguente link del sito dell’Autorità Portuale

Variante Delta: più contagiosa ma i vaccini riducono il rischio ricoveri

Secondi i dati Oms un caso su quattro di Covid in Italia è un contagio della mutazione del virus nata in India

Vaccino AnticovidLa variante Delta (B.1.617.2) del virus Sars-Cov-2, di cui si parla molto per la sua particolare contagiosità, è stata individuata per la prima volta a dicembre 2020 in India (da qui il motivo per cui è nota anche come variante indiana). Si caratterizza per tre mutazioni (sottotipi di variante) specifiche (T478K, P681R, L452R) in grado di potenziare la trasmissione dell’infezione. Queste tre mutazioni rendono la variante Delta molto contagiosa, circa il 60 percento in più rispetto alla variante Alfa, nota come variante inglese (già più contagiosa rispetto al virus originale).

Attualmente (dati Oms) la variante Delta è dominante in Gran Bretagna e Portogallo, dove si attesta rispettivamente al 98% e al 96% dei casi rilevati, seguono gli Stati Uniti con il 31%, quindi Italia (26%), Germania (15%), Francia 6,9%). In particolare, nel nostro Paese, sono stati isolati alcuni focolai a Milano, Cremona, Piacenza e Brindisi, segno di una maggiore diffusione sul territorio nazionale rispetto alle altre varianti presenti.

La variante Delta ha migliorato la sequenza genetica nella sua proteina spike (“recettore” del virus) potenziando la sua capacità di contagio. Trasmette più facilmente il virus perché si adatta maggiormente alle cellule delle vie aeree dell’uomo, soprattutto nell’apparato respiratorio superiore, il che significa una maggiore quantità di virus presente nella persona infetta. Il paziente positivo può quindi espellere – attraverso i droplets – più virus nell’aria.

Dai casi clinici analizzati in Italia nelle ultime due settimane la sintomatologia appare leggermente differente con febbre e mal di testa, raramente anosmia (perdita dell’olfatto), ovvero più simili al raffreddore o alla sindrome influenzale. Il rischio dei sintomi lievi è quello di trascurare il malessere e non auto isolarsi, contribuendo ad una maggiore diffusione del virus.

Un recente studio pubblicato sulla quotata rivista scientifica “Lancet” ha suggerito che le persone vaccinate hanno meno probabilità di essere ricoverati in ospedale per la variante Delta rispetto alle persone non vaccinate. Secondo i dati dell’Oms, una singola dose di vaccino (Pfizer/BioNtech o AstraZeneca) ha un’efficacia del 33% nei confronti di questa variante, percentuale che dopo la seconda dose sale rispettivamente all’88% ed al 67%. Un recente studio inglese attesta che l’efficacia del ciclo completo nel prevenire l’ospedalizzazione è del 98% con il vaccino Pfizer/BioNtech e del 90% con quello AstraZeneca, mentre nel prevenire le infezioni gravi sintomatiche i vaccini sono efficaci rispettivamente nell’88% e nel 64% dei casi.

Le varianti possono causare un aumento dei contagi e dei ricoveri, ma solo grazie ad una pianificazione sanitaria precisa e mirata – attraverso le cure domiciliari, la funzionalità della rete territoriale, la campagna vaccinale e le misure preventive – il numero dei casi di malattia grave e dei decessi possono rimanere controllati. Si impara qualcosa che non si conosce, si avanza – anche e soprattutto nella ricerca scientifica – perdendo per un attimo l’equilibrio. Vale la pena riportarlo alla mente in questo tempo che prova a semplificare, che aggiunge diritti più che doveri, che prova a terrorizzare o a tranquillizzare più che stimolare.

A volte vale la pena mettersi scomodi per comprendere l’importanza dell’essenzialità, perché questo è un momento “scomodo” in cui potremo vincere la lotta contro l’infezione da Sars-Cov-2 non solo se abbiamo imparato ad essere consapevoli e responsabili, non solo se realizziamo l’inutilità di “lanciare in aria le mascherine” e vivere incuranti e indifferenti, ma se abbiamo imparato a rispettare noi stessi ed il prossimo nelle giuste “regole” di convivenza. Non possiamo scegliere il “per sempre” ma possiamo scegliere ogni giorno, questo possiamo e dobbiamo farlo.

L’autore dell’articolo Giacomo Farneti è Ricercatore ISS nella task force Covid-19, responsabile sanitario di Santa Teresa Ravenna

 

Ridotti a 3 i nuovi contagi nel ravennate e nessuno è più ricoverato

In regione appena 67 positivi. Non si registrano vittime. I vaccinati hanno raggiunto quota 3.676.401

Tamponi Covid DriveNel ravennate oggi, su 968 tamponi eseguiti, si sono registrati 3 casi di positività al Coronavirus: sono 2 pazienti maschi e una femmina, due rilevati con sintomi e uno per rietro dall’estero. Di questi uno è di Ravenna, uno di lugo, uno di fuori provincia, tutti in isolamento domiciliare.
Non sono stati comunicato decessi mentre si sono registrate 10 guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate ammontano quindi a 30536.

Per quanto riguarda l’ambito regionale, i nuovi contagiati, a fronte di 23.117 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, sono 65 in più rispetto a ieri. La percentuale dei nuovi positivi è dello 0,3%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 33,4 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 23 nuovi casi e Parma con 18; seguono Cesena (6), Reggio Emilia (4), quindi Bologna, il Circondario Imolese e Ravenna (tutte con 3 nuovi casi); poi Piacenza e Ferrara (entrambe 2 nuovi casi) e infine Rimini (1); nessun nuovo caso registrato a Forlì.

Non si registra alcun decesso in tutta l’Emilia-Romagna. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione restano quindi 13.256.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 27 (-2 rispetto a ieri), 185 quelli negli altri reparti Covid (-3).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: nessuno a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 2 a Parma (invariato), 1 a Reggio Emilia (invariato), 6 a Modena (-1), 13 a Bologna (invariato), 0 a Imola (-1), 2 a Ferrara (invariato), nessuno a Ravenna e Forlì (come ieri), 1 a Cesena (invariato) e 2 a Rimini (invariato).

Intanto, le vaccinazioni hanno raggiunto la quota di 3.676.401 dosi; sul totale, 1.349.749 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

La sensibilità di Giulio Ruffini, nell’intensa rassegna di Bagnacavallo

Al Museo delle Cappuccine è aperta fino al 4 luglio “L’epica popolare e l’inganno della modernità”

Mostra Ruffini Bagnacavallo

Forse questa è l’ultima mostra di Bagnacavallo curata dall’attuale direttore del Museo delle Cappuccine – Diego Galizzi – in procinto di prendere in carico i musei di Imola; seguendo il filo della memoria del territorio, una delle tracce perseguite dalla matura programmazione dello spazio museale, Galizzi dedica una intensa esposizione a un personaggio che ravennati e romagnoli conoscono bene.

Nell’occasione del centenario della nascita, la mostra indaga il lavoro di Giulio Ruffini (1921-2011), pittore nato a Glorie di Bagnacavallo che dal 1942 si forma a Cotignola presso la scuola di Varoli assieme ad altri noti artisti locali e che dal 1956 si trasferisce a Ravenna coprendo per 30 anni la cattedra di Disegno e figura al Liceo artistico cittadino.

Giulio Ruffini Ritratto
Ritratto giovanile di Giulio Ruffini

Non si tratta di una retrospettiva su tutta la lunga produzione dell’artista ma di una indagine su una ventina circa di anni, dai primi lavori in tempo di guerra fino al 1967, l’anno in cui la vena dell’artista vira verso un intimismo che guarda con nostalgia ad un mondo in via di estinzione fino ad approdare a soggetti quasi simbolici. Prima di questo anno la produzione del pittore rimane fedele a temi popolari di cui si è nutrita la sua infanzia, visti attraverso un realismo condiviso da un’ampia fronda di artisti, letterati e registi.

L’autoritratto del 1945 è già una prova di una mano felice e di una produzione colta che mescola realismo ad inquadrature di sapore dechirichiano, dove si rileva un senso di assenza derivata dal Realismo magico. Il suo apprendistato è veloce ed applicato a temi ispirati alla propria esperienza e valorizzati dalla scuola di Varoli: si tratta di ritratti e vedute di intimità domestica (Vecchia seduta, 1950) assieme a nature morte in cui la sintesi di colori e forme riporta un forte interesse verso Cézanne. Dal 1950, la riduzione del dipinto nella gamma cromatica e nelle forme geometriche diventa più lampante (Natura morta con bricco nero, 1954) come se la lezione di Cézanne e dei suoi epigoni cubisti aprisse una breccia ancora più ampia.

Il primo approdo alla visibilità nazionale è raggiunto nel 1952 quando Ruffini vince il Premio Suzzara con una Pietà per il bracciante assassinato in cui la lezione cézanniana si rimodula su una memoria rembrandtiana: non è l’ideale politico a spingerlo a questi temi ma la condivisione di un mondo di cui aveva sperimentato miseria, durezza, fatica. Goya, Guttuso e Picasso, di cui Guernica viene esposta a Milano proprio nel 1953, sono i modelli a cui attingere per la serie di Crocefissioni e Fucilazioni del periodo, modellate con forza ma senza sentimentalismo.

Il 1954 è l’anno in cui Ruffini realizza la prima personale a Bologna e riceve l’invito alla Biennale di Venezia (Due braccianti che riposano), riuscendo a ottenere una visibilità nazionale. Agli stessi anni appartengono alcune prove di piccole dimensioni (Operai delle saline di Cervia, 1952; Contadine, 1954) in cui è evidente una grande dimestichezza col colore e i bilanciamenti delle forme. Nel 1954, la frequentazione di Mattia Moreni conduce a ulteriori esiti: la riduzione dei soggetti permane, anzi si fa più stringente, mentre perdono la propria tenuta tridimensionale assumendo vibrazioni espressive, tremando sotto l’indagine dell’occhio (Natura morta con funghi e pigne, 1960).

Il trasferimento nel 1957 a Ravenna è anch’esso uno spartiacque che sposta l’attenzione dell’artista sulla dimensione cittadina. La sensibilità di Ruffini coglie già i segni della fine della civiltà rurale – quasi in sincrono con le pagine di Pasolini – e il trapasso a una dimensione consumistica che apre alla contemporaneità. La bella serie delle Case a Ravenna (1955, 1957) trattengono un mondo sempre più evanescente che approda negli anni ’60 a una nuova serie di Crocefissioni e scene di macelleria che – nel debito a Rembrandt e Soutine – inquadrano la solitudine ereditata dalla modernità. Per quanto con esiti diversi, è la denuncia di quella solitudine che Antonioni cristallizza in Deserto rosso.

Orari di apertura della mostra (aperta al pubblico fino a domenica 4 luglio): lunedì, martedì e mercoledì 15-18; giovedì 10-12 e 15-21; venerdì 10-12 e 15-19, ingresso libero

 

Progetto Eni-Ccs, il ministro D’Incà (M5s) è cauto: «Serve maggiore conoscenza»

Visita a Ravenna per il pentastellato titolare dei Rapporti con il Parlamento: c’è la volontà di arrivare a un’alleanza per sostenere De Pascale ma lo stoccaggio della CO2 resta un tema che non piace ai grillini

IMG 2614Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà del Movimento 5 Stelle, è apparso molto cauto sul progetto Ccs di Eni che prevede l’uso dei giacimenti esauriti di metano nel sottosuolo marino al largo della costa di Ravenna per stoccare l’anidride carbonica (CO2) catturata dalla produzione industriale. «Siamo di fronte a una evoluzione tecnologica, ci vuole ancora maggiore conoscenza per approfondire il progetto», sono state le parole pronunciate dal ministro alla domanda se fosse favorevole o contrario.

L’occasione per raccogliere il parere di D’Incà e arrivata oggi, 25 giugno, durante una visita in città: dopo aver fatto tappa allo stabilimento Marcegaglia, il ministro ha visitato il comitato elettorale di Michele de Pascale, sindaco uscente e candidato per il secondo mandato. Nella sala in via Corrado Ricci ha risposto alle domande della stampa.

La questione stoccaggio CO2 si annuncia quindi come un tema centrale nelle trattative tra grillini e la coalizione di centrosinistra che appoggia De Pascale: come noto, il primo cittadino si è espresso favorevolmente sul progetto del Cane a Sei zampe e altrettanto nota è invece la contrarieta pentastellata.

Toccare il tema Ccs è stato inevitabile dopo che D’Incà ha sottolineato come si auguri che le risorse del Pnrr possano favorire lo sviluppo industriale ravennate. Il piano Eni non pare destinato a rientrare in quei fondi – dove invece è già stato inserito il parco eolico in mare – ma il ministro ha fatto sapere che quanto prima potrà essere utile un colloquio anche con il collega di governo Roberto Cingolani, titolare del dicastero alla Transizione ecologica.

De Pascale e D’Incà hanno assicurato la rispettiva volontà nel trovare un punto di incontro per arrivare a un’alleanza in vista del voto di ottobre. Il M5s intanto dovrà fare ordine al suo interno: è di pochi giorni fa un comunicato ufficiale firmato dai senatori Marco Croatti e Gabriele Lanzi con cui si definiva Marco Maiolini, esponente grillino oggi nel gruppo misto in consiglio comunale, non come la voce ufficiale per le trattative. Ruolo che invece spetterebbe a Igor Gallonetto.

A margine c’è stato tempo anche per affrontare il tema interno al movimento, lo scontro Conte vs Grillo: «È un momento difficile con un confronto interno che è giusto ci sia. Il risultato finale deve essere la conservazione delle anime del Movimento con una nuova visione. Ci serve un Movimento più forte con visione verso il 2050 e ci serve per il Paese».

A Ravenna due candidati a sindaco comunisti: «Meglio, c’è più scelta…»

Il commento di Bongarzone (Rifondazione) alla presentazione di Ferri (Pc). E poi l’appello a Potere al Popolo: «Facciamo una coalizione»

Partito ComunistaAlle elezioni comunali di Ravenna, il prossimo ottobre, ci saranno ben due liste comuniste, con altrettanti candidati a sindaco. Sabato 26 giugno (alle 15), si presenterà pubblicamente il più giovane dei due (nonché della storia di Ravenna tutta, probabilmente), Lorenzo Ferri, studente di 19 anni «con le idee molto chiare su come riportare i lavoratori, i cittadini e i diritti sociali al centro», si legge nella nota del Partito Comunista, che lo candida a Ravenna, nonostante Ferri sia di Imola. Al parco Teodorico ci sarà per l’occasione il segretario nazionale, Marco Rizzo.

Ma sulla scheda i ravennati troveranno anche quella che presumibilmente verrà ribattezzata Lista Comunista con i simboli del Partito Comunista Italiano (abbreviato Pci, da non confondere con il Partito Comunista e basta di cui sopra, abbreviato Pc) e di Rifondazione Comunista. Da quest’ultimo, storico, partito, arriva il candidato sindaco, Alessandro Bongarzone, 62enne romano di nascita e ravennate d’adozione, giornalista e sindacalista.

«Due liste comuniste? Meglio, più liste ci sono e più libertà c’è di scegliere per i cittadini – dice Bongarzone rispondendo al telefono alla nostra domanda -. Loro non ci hanno cercato e noi non li avevamo cercati, va bene così. Non c’è una lista giusta e una sbagliata, ci sono sensibilità diverse, che si esprimono nei modi più diversi. Sta ai cittadini verificare quali siano le più vicine».

Senza considerare che c’è ancora Potere al Popolo in attesa di collocazione, partito nato grazie anche a Rifondazione, che potrebbe presentare un proprio candidato sindaco o comunque appoggiare in alternativa quello di Ravenna in Comune. «Ci auguriamo – continua Bongarzone – che Ravenna in Comune riesca a presentarsi. Noi come Rifondazione ci siamo rimasti dentro fino a quando è stato possibile. Abbiamo lasciato quando qualcuno ha aperto alla possibilità di avviare un confronto con il Pd e la coalizione di centrosinistra: per coerenza non avremmo potuto partecipare, visto che non avremmo mai accettato un’eventuale alleanza. A Potere al Popolo invece – continua Bongarzone – voglio fare un appello: voglio dire a tutti i compagni che hanno fatto parte dell’esperienza di Rifondazione quando era all’8-10 percento di non disperderci in mille rivoli, vorrei ricordare che quando ci siamo separati è andata peggio per tutti. Prendiamone atto. Arriviamo a fare una riflessione seria, che va bene, diciamo pure che siamo diversi, ma in questa occasione facciamo tutto il possibile per arrivare a una coalizione unica».

E a chi accusa i comunisti, con falce e martello, di essere in fondo solo dei reduci, Bongarzone risponde: «Non siamo contro la modernità, semplicemente prendiamo atto che questo mondo moderno ha fallito. Che viviamo nel peggiore dei mondi possibili. Non siamo reduci, ci sono parecchi giovani che si sono avvicinati e che vogliono come noi tenere insieme coesione sociale e qualità della vita, lavoro e dignità individuale e collettiva in una città di tutti in cui nessuno si senta solo, abbandonato o, peggio ancora, tollerato, in cui nessuno si senta vincolato. Una città con gente libera e solidale. A noi fa paura sentir dire che “non si trovano 3 milioni di anziani non vaccinati”, tanto per fare un esempio. Tutti devono essere liberi di fare quello che vogliono, compatibilmente con le leggi…»

Operaio cade dall’impalcatura, grave al Bufalini

In un cantiere di un’abitazione privata tra Savio e Castiglione di Cervia

Un operaio di 61 anni è stato trasportato d’urgenza al Bufalini in elicottero in seguito a una caduta da un’impalcatura di un cantiere di un’abitazione privata, nel Cervese.

L’uomo, di origini rumene, ha perso conoscenza dopo un volo di qualche metro.

L’infortunio sul lavoro si è verificato nel pomeriggio di oggi, venerdì 25 giugno, in via Ragazzena, tra Castiglione e Savio di Cervia.

Sul posto i carabinieri e gli uomini del 118, che hanno portato l’operaio al Bufalini di Cesena con il codice di massima gravità, a bordo dell’elimedica.

Covid, in tutta la provincia solo un caso a Cervia e uno a Cotignola

 

Solo due casi di positività al coronavirus (su oltre 700 tamponi) registrati in un giorno in provincia di Ravenna, uno del comune di Cervia e uno a Cotignola. Nessun decesso; 12 le nuove guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 25 GIUGNO

Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 386.569 casi di positività, 57 in più rispetto a ieri, su un totale di 18.947 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,3%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 272 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 369.334.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 3.979 (-220 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.762 (-211), il 94,5% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 5 decessi: uno in provincia di Parma (un uomo di 60 anni), uno nel modenese (una donna di 79 anni), due a Bologna (una donna di 84 anni e un uomo di 81). C’è stato un ulteriore decesso, a Parma, più precisamente una persona non residente in Emilia-Romagna: si tratta di un uomo di 90 anni originario del Regno Unito.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.256.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 29 (-1 rispetto a ieri), 188 quelli negli altri reparti Covid (-8).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: nessuno a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 2 a Parma (-1), 1 a Reggio Emilia (-1), 7 a Modena (+1), 13 a Bologna (invariato), 1 a Imola (invariato), 2 a Ferrara (invariato), nessuno a Ravenna e Forlì (come ieri), 1 a Cesena (invariato) e 2 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.619 a Piacenza nessun nuovo caso), 28.572 a Parma (+26, di cui 6 sintomatici), 46.917 a Reggio Emilia (+7, di cui 6 sintomatici), 65.686  a Modena (+7, di cui 3 sintomatici), 82.355 a Bologna (+5, di cui 3 sintomatici), 12.656 casi a Imola (+2, entrambi sintomatici), 23.180 a Ferrara (invariato rispetto a ieri), 30.533 a Ravenna (+2, di cui 1 sintomatico), 17.092 a Forlì (+1, asintomatico), 19.698 a Cesena (+3, entrambi sintomatici) e 36.261 a Rimini (+4, di cui 1 sintomatico)

Gli alberghi di Milano Marittima hanno 135 posti auto nell’area ex garage Europa

La mediazione del Comune ha convinto la proprietà dell’area in viale 2 giugno a concedere lo spazio che sarà utilizzato dai clienti degli hotel

Thumbnail IMG 1454Alcuni alberghi di Milano Marittima da questa stagione estiva possono contare su 135 nuovi posti auto a disposizione dei propri clienti. Sono quelli realizzati nella cosiddetta area ex garage Europa in viale 2 giugno.

L’area è  illuminata, con posti segnalati per ciascuna struttura (e, di conseguenza, per la loro diretta clientela). L’accesso è controllato da una sbarra elettrica, funzionante tramite la lettura di appositi badge; questi badge vengono poi consegnati ai singoli clienti delle strutture ricettive, in modo che siano autonomi per l’ingresso e l’uscita, h 24. L’area non è presidiata e si configura come un ampliamento del cortile/parcheggio dell’albergo.

L’area, concessa in comodato gratuito dal Comune di Cervia alle associazioni Confcommercio e Confesercenti, è stata a sua volta resa agibile con una serie di lavori di manutenzione, anche strutturali, affinché fosse poi divisa in stalli per auto, che le stesse associazioni hanno attribuito ad alcuni operatori di Milano Marittima (in prevalenza albergatori), per permettere alla loro clientela di usufruire di un parcheggio per la loro permanenza.

«La reperibilità di parcheggi è sempre stata l’annosa questione per gli imprenditori – dichiara la presidente di Assohotel Cervia, Paola Brunelli – e per la loro clientela. In particolare durante i fine settimana, la necessità di posti auto diventa un estremo problema che non sempre siamo in grado di risolvere». Anche Gianni Casadei, presidente di Federalberghi Cervia, sostiene l’estrema importanza di questa soluzione che, pur essendo temporanea, ha aiutato tanti colleghi nell’avere posti auto certi per tutta la stagione turistica. Entrambi i presidenti ringraziano il sindaco perché è stato solo grazie al suo intervento diretto che l’attuale proprietà dell’area si è convinta a venire incontro alle necessità degli imprenditori locali.

Nei giorni scorsi a Cervia è stato inaugurato un nuovo parcheggio.

Lugo celebra il produttore di Bud Spencer-Terence Hill con una targa e un manifesto

Nella casa natale di Italo Zingarelli, in occasione dei 50 anni di “Continuavano a chiamarlo Trinità”

Lugo Zingarelli Bud SpencerLugo celebra Italo Zingarelli, storico regista e produttore cinematografico,  noto anche con lo pseudonimo di Ike Zingarmann, considerato il padre artistico della coppia Bud Spencer-Terence Hill, di cui produsse nel 1970 il film cult Lo chiamavano Trinità.

Nell’ambito del Lugo Music Festival, giovedì 24 giugno alla presenza anche del sindaco Davide Ranalli, è stata inaugurata una targa dedicata a Zingarelli, sulla facciata della sua casa natale in corso Garibaldi, a Lugo. Nella stessa via, 50 anni fa veniva proiettata al cinema Astra in anteprima mondiale il seguito, Continuavano a chiamarlo Trinità, riproposto per l’occasione all’arena del Carmine.

Alla serata – organizzata dal cineclub lughese che porta il suo nome – hanno partecipato anche Guido De Angelis degli Oliver Onions (creatori delle musiche del film) e la famiglia, che ha potuto apprezzare anche il dipinto originale creato appositamente dal celebre illustratore e cartellonista Renato Casaro, che ritrae Zingarelli abbracciato a Bud Spencer e Terence Hill.

Debutta nell’intervallo di Italia-Austria lo spot che invita i turisti in Romagna

Investimento da 1 milione di euro, con 1.400 passaggi televisivi. Musica di Colapesce-Dimartino e voce di Andrea Delogu

L’invito alla spensieratezza dopo mesi di costrizione, ancora prima che dalle immagini, proviene dalle note: è “Musica Leggerissima” di Colapesce e Dimartino la colonna sonora scelta per lo spot tv con cui la Riviera Romagnola si promuove, da sabato 26 giugno e fino all’11 luglio, sulle tv nazionali e del digitale terrestre.

Trenta secondi di immagini – montate in collaborazione con Fandango Film e il filmaker Mauro Ugolini – che si aprono con l’alba sull’Adriatico e raccontano la giornata ideale in Romagna (si notano anche i mosaici e le spiagge di Ravenna e le saline di Cervia); a chiudere, un invito liberatorio: “Romagna, finalmente un sorriso”, dalla voce di Andrea Delogu, dallo scorso anno testimonial sul web dell’Emilia Romagna e dei suoi tanti volti.

“Esordio” dello spot, l’intervallo tra il primo e secondo tempo della partita Italia-Austria degli Europei di calcio, in onda su Rai 1 sabato 26 giugno. Programmati oltre 1.400 passaggi televisivi, nei due formati da 15” e 30”, su ammiraglie Rai e Canale 5, Italia 1, Rete 4, La7, TgCom24, nonché sui canali del digitale terrestre e satellitari (Italia 2, Canale 20, Focus, Cine 34, La7d, Sky Uno, Tv8, Cielo, Sky Tg 24, Real Time, Eurosport, Nove, Dmax, Food Network, Home & Garden Tv, SportItalia, 7 Gold, Tv2000).

Ampia visibilità e penetrazione, grazie ad una forte programmazione all’interno delle partite degli Europei (con lo spot in onda durante le sei partite degli ottavi di finale e le semifinali, trasmesse da Rai Uno, e nel corso di tutte le partite trasmesse da Sky, fino alla finale di domenica 11 luglio), nonché ad una presenza del 60% nel prime time.

Attenzione anche al bacino emiliano (da cui proviene circa un quarto del movimento turistico della Riviera Romagnola), con programmazione sulle emittenti èTV, TRC Telemodena / Bologna e Tv Qui.

Investimento complessivo, tra realizzazione e pianificazione media, di 1 milione di euro, da parte di Apt Servizi Emilia Romagna e Visit Romagna.

«Invitiamo gli Italiani dal piccolo schermo con le nostre immagini più belle ed identitarie – commenta l’Assessore Regionale al Turismo Andrea Corsini – e lo facciamo ora, senza alcuna precedente ed inutile fuga in avanti, con la campagna vaccinale che prosegue senza sosta. La Romagna è da sempre la terra del buon vivere, della leggerezza che “segue” all’impegno e al duro lavoro. Un luogo dove far sentire l’ospite come a casa propria è nel dna di ognuno e dove tutti vengono accolti, senza distinzione, con un proverbiale e sincero sorriso. Lo stesso a cui la nostra Andrea Delogu invita ogni italiano da questo spot con il suo coinvolgente e vivace motivo sonoro».

Torna il Festival delle Culture: tre giorni di balli, dibattiti e cucina dal mondo

In darsena a Ravenna dal 2 al 4 luglio. Eventi e stand gastronomici su prenotazione. Ecco il programma

Festival Culture 2018
Una foto dall’edizione 2018

Dopo lo stop forzato dello scorso anno, dal 2 al 4 luglio si svolge a Ravenna (tra Almagià e Darsena di città) la 14ª edizione del Festival delle Culture, iniziativa del Comune di Ravenna (assessorato all’Immigrazione) che si presenta con un filo conduttore preciso: il tema principale sarà infatti l’identità, da qui il sottotitolo “Una storia che parla di noi”.

La maggior parte degli eventi in programma – si legge in una nota del Comune – «si concentreranno su come il fenomeno migratorio non appartenga più a una narrazione basata sul “noi” e il “loro”, ma sia parte integrante di una società in continua evoluzione e trasformazione su tutti i fronti. Un cambiamento che riguarda tutti e tutte, a prescindere dall’origine».

Il festival (organizzato in maniera partecipata da svariate associazioni) vedrà un’anteprima giovedì 1 luglio ai Giardini Speyer. Alle 18 è in programma “Sottosopra”, un evento di spettacoli e animazioni itineranti a cura di Citt@ttiva che vedrà esibirsi anche i ragazzi e le ragazze di Shine Parkour, Teatro Appeso e Theater Dance. Alle 21, a grande richiesta, andrà in scena un estratto dello spettacolo “Tantum Ergo. Oratorio civile per Antonella Ceci e Leo Luca Marino, vittime ravennati della strage di Bologna del 2 agosto 1980” di Eugenio Sideri, con Tonia Garante e Carlo Garavini, a cura di Lady Godiva. A seguire, danze africane a cura di Takadum.

Il Festival entra nel vivo venerdì 2 luglio all’Almagià. Dalle 17 è prevista l’apertura con il concerto del gruppo di ragazzi che hanno frequentato il laboratorio proposto da RibellArti e Acer nel pre-festival “Con-tatto”. Contestualmente, sarà visibile un’installazione artistica a cura di RibellArti, che esplora l’identità multiculturale della città. A seguire balli tradizionali rumeni a cura dell’associazione Dor. Durante l’apertura ufficiale delle 18, introdotta dall’assessora all’Immigrazione del Comune, Valentina Morigi, verrà assegnato il Premio Intercultura Città di Ravenna 2020 alla memoria di Innocente Bartoli, figura di spicco dell’associazionismo locale, scomparso nel novembre di due anni fa.
Alle 18,15 Chiara Francesconi presenterà il libro “Privilegiare gli affidi. La progettazione intorno al caso Famiglie a colori” (Franco Angeli). Durante l’evento, verrà raccontato anche l’Albo delle famiglie accoglienti di Ravenna lanciato nei mesi scorsi.
Alle 19 è in programma il concerto di Pedro Makay, artista originario di Bilbao, che nel 2020 è uscito con il disco “Colores”. A seguire, alle 19,45, il gruppo di capoeira Coquinho Baiano si esibirà nella tradizionale danza-lotta brasiliana, nata tra gli schiavi di origine africana delle piantagioni.

L’evento centrale della giornata sarà il dibattito delle 20,45 su identità, giovani e arte dal titolo “Non è un paese per vecchi”. La giornalista Barbara Gnisci intervisterà Djarah Kan, la scrittrice cresciuta a Castel Volturno autrice di “Ladri di denti” (People), Tommy Kuti, il rapper autore del libro “Ci rido sopra” (Rizzoli) e Boban Pesov, artista di origine macedone impegnato tra disegno, satira e fumetto. Interverrà anche l’assessora Valentina Morigi.

Alle 22,15 tre generazioni di rapper si alterneranno al microfono per l’evento “CisimLabLive”, durante il quale sarà presentato il video “Dove ti senti a casa” a cura dell’associazione Il Lato Oscuro della Costa e con la partecipazione del Centro “Quake”. Conclusione del “CisimLabLive” con Moder. Chiuderà la serata il concerto di Tommy Kuty, italiano di origine nigeriana, la cui prima canzone è #Afrotaliano.

Sabato 3 luglio il Festival si apre alle 17 all’Almagià con la presentazione del progetto Abitanza-Fami CaspER II Azione 4, iniziativa alla quale seguiranno “Poesiamadre” a cura di Anolf (ore 18) e il concerto di bandura, strumento popolare ucraino, a cura dell’associazione Malva (ore 18,30). Alle 19 l’Associazione Ivoriani di Ravenna proporrà lo spettacolo “Un canto muove un ballo”. Alle 19,30 Eugenio Sideri porterà in scena “Operazione epica unplugged” a cura di Lady Godiva, dove un autore (lo stesso Sideri), un attore (Enrico Caravita) e un bassista (Massimiliano Rassu) si incroceranno per un racconto epico.

Alle 20,45 Marco Aime, in passato operaio e poi giornalista freelance, oggi docente di antropologia culturale all’Università di Genova, sarà il protagonista del dibattito “Identità: un cantiere sempre aperto”. Modera Simona Pepoli. A seguire, alle 22,30 Demba Seye Gueye, il batterista jazz e polistrumentista senegalese conosciuto come Elzho, salirà sul palco con la sua musica che fonde culture griot e jazz europee.

La terza giornata del Festival, domenica 4 luglio, inizia alle 17 all’Almagià con la presentazione del teaser de “Il Moro” di Daphne Di Cinto a cura dell’associazione Oltre Babele, con la partecipazione di alcuni protagonisti. Alle 17,30, insieme ad alcune letture dal laboratorio IdentiTerre, verranno presentati i progetti fotografici e premiati i vincitori del concorso fotografico “Così lontano, così vicino”, che ha registrato una straordinaria partecipazione. Seguiranno un’esibizione a cura dell’associazione “Il Terzo Mondo” (ore 18,30), una dimostrazione di Acro Yoga a cura dell’omonima associazione (ore 19), la performance artistica a cura di Tôchi bellezza “Isola della bellezza” (ore 19,30), i balli tradizionali di Romania Mare (ore 20).

Alle 20,45 è in programma il terzo dibattito su identità, lavoro e sport dal titolo “L’Italia chiamò”. Interverranno l’attivista politico e poeta Soumaila Diawara, il divulgatore scientifico creatore del canale YouTube Link4Universe Adrian Fartade, la campionessa nazionale di lancio del peso di origine camerunense Danielle Frederique Madam, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale. Modera la giornalista Silvia Manzani. Nella serata sarà consegnato il Premio Intercultura Città di Ravenna 2021 alla sportiva Danielle Frederique Madam.
Conclude il Festival, alle 22,30, il concerto della Kola Beat Band, un progetto composto da giovani talenti legati dalla passione per la musica africana.

Fuori dall’Almagià, nei tre giorni del Festival, a partire dalle 18 si alterneranno altre iniziative: il venerdì toccherà ai Tandem linguistici promossi da Cidas, Villaggio Globale, Teranga, Cpia e Intercultura; il sabato si unirà la redazione di Parola Aperta, il nuovo magazine interculturale della città; la domenica l’assemblea costituiva della Rete Interculturale sui Temi dell’Immigrazione (Riti) si incontrerà per discutere le prime iniziative. Sarà possibile, nei tre giorni, anche visitare la mostra fotografica “Prisma. I volti dell’accoglienza” sull’Albo delle famiglie accoglienti, entrare nella Escape Room “Di.Da.Ay.” con indovinelli, rompicapi ed enigmi alla scoperta dell’identità del quartiere e delle darsene del mondo, giocare con le Housing Cards di Housing First, leggere i libri della Biblioteca Holden, partecipare alla “Biblioteca vivente” proposta dal gruppo universitario ICONTACT, ascoltare la musica del deejay set di RibellArti.

Centrale, come sempre, la parte gastronomica, con i ristoranti allestiti in largo Raffaello Baldini. Molte le proposte: Isla Bonita, Serendip, Marrakesh, Cittadini del Pianeta, La tropicale Pyramide, Altre Terre/Cucina dal mondo, Sapori dalla Costa d’Avorio, Agrichef/Hoptour-Il giardino delle luppole, O Coqueiro.

La prenotazione agli stand gastronomici va fatta tramite le indicazioni sul programma al seguente link https://bit.ly/3wUkzSL

Per partecipare ai concerti e ai dibattiti è gradita la prenotazione tramite gli appositi form.

Per i dibattiti: https://forms.gle/DSFyvhjpsgYeTyCRA

Per i concerti: https://forms.gle/2TCDbvQVuxr4DBBC8

 

 

 

 

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