lunedì
18 Agosto 2025

Covid, tutto sulle varianti: «Vaccini efficaci. Ma dobbiamo stare attenti…»

 

di Giacomo Farneti *

Giacomo Farneti
Giacomo Farneti

Per vivere bisogna adattarsi. Questa è una delle leggi fondamentali che ha permesso a molte specie viventi, compreso l’uomo, di sopravvivere. Che si tratti di un fenomeno naturale o provocato dall’uomo stesso, il cambiamento permette di reagire a fronte di una nuova situazione e ristabilire una posizione di equilibrio.

I virus – come i batteri – sono microrganismi patogeni, ovvero agenti biologici responsabili dell’insorgenza di infezioni e malattie. Alcuni, come ad esempio il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) o come il virus dell’epatite C (HCV), producono milioni di mutazioni virali al giorno in un soggetto infetto, selezionate principalmente per la loro capacità di “ingannare” gli anticorpi e resistere al trattamento terapeutico. Altri, come alcuni tipi di virus influenzali e quelli cosiddetti “a RNA”, come i coronavirus, contengono al loro interno un genoma (materiale genetico) e per questo si evolvono costantemente per resistere all’ambiente esterno.

Le mutazioni del virus SARS-COV-2, cosiddette varianti, sono state osservate in tutto il mondo fin dall’inizio della pandemia; mentre la maggior parte di esse non ha un impatto significativo, alcune possono dare al virus un vantaggio selettivo come una maggiore trasmissibilità, forme più gravi di malattia oppure la possibilità di “aggirare” l’immunità precedentemente acquisita da un individuo o per infezione o per vaccinazione. Nei virus permane una particolare capacità “subdola”: più si replicano e più mutano geneticamente, per questo motivo le varianti diventano motivo di preoccupazione e devono essere monitorate con attenzione, ribadendo il concetto fondamentale – purtroppo ancora poco compreso – che la sorveglianza e la farmacovigilanza sono quanto più attive e presenti in un contesto dove è stato possibile separare i diversi genomi per studiarne le caratteristiche sia per ricercare una terapia mirata sia per adattare i relativi vaccini.

Come è stato possibile? L’ECDC raccomanda di analizzare almeno 500 campioni selezionati casualmente ogni settimana a livello nazionale, in particolare l’I.S.S. ha chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome (in totale 113) di selezionare dei sotto-campioni di casi positivi e di analizzarli per individuare la presenza della singola mutazione. Nell’ultima indagine condotta, in Italia è stata rilevata la prevalenza della cosiddetta ”variante inglese” nel 91,6% dei casi analizzati, (in crescita rispetto all’86,7% del 18 marzo) con un indice di elevata contagiosità e trasmissibilità, che risulta essere fino al 70% maggiore rispetto agli altri ceppi presenti. Se da un lato recenti studi scientifici (confrontando oltre 23 mila casi di Covid-19 segnalati da settembre 2020 ad aprile 2021) indicano attualmente un calo dei decessi, essi rivelano un rischio di ospedalizzazione triplicato per la fascia d’età 20-39, a causa della scarsa compliance della popolazione.

Riguardo la “variante brasiliana”, invece, la prevalenza era del 4,5%, mentre le altre mutazioni monitorate rimangono sotto lo 0,5%, con pochissimi casi accertati della cosiddetta “variante indiana” e pochi di quella “nigeriana”.

L’aumento della trasmissibilità del virus attraverso le sue mutazioni non è certamente una buona notizia, ma le cose avrebbero potuto essere peggiori: la cosiddetta variante inglese consente al virus di infettare le cellule in modo più efficiente, ma anche di renderlo più vulnerabile agli anticorpi neutralizzanti grazie all’immunità indotta dal vaccino.

Che il virus SARS-COV-2 muti non è di per sé una notizia e per un virus con così rapida diffusione è un fatto scontato; ciò che rimane rilevante e poco sottolineato è il fatto che i coronavirus mutano più lentamente rispetto ad altri virus a RNA, come appunto influenza o HIV.

Un recente studio inglese sembra fornire una rassicurazione, confermando l’analisi attraverso la quale la differenza della sintomatologia nella malattia causata dall’infezione delle diverse varianti non è sostanziale e la mancanza di cambiamento dei sintomi indica che l’appropriatezza dei test, la sorveglianza e le vaccinazioni rimangono estremamente efficaci. Tutti i virus, quindi, incluso SARS-COV-2, mutano nel tempo: l’aspetto positivo per noi è il fatto che la maggior parte di queste mutazioni non hanno un beneficio diretto per il virus stesso e possono anche risultargli sfavorevoli.

Tuttavia le principali riflessioni emerse dallo studio di ricerca raffigurano una copertura vaccinale non ancora sufficiente: la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate. Al fine di contenerne ed attenuarne l’impatto è importante mantenere l’indice dei contagi a valori che permettano il sistematico tracciamento del maggior numero dei casi positivi. Come? Da un lato dobbiamo continuare a sequenziare il virus per studiare di continuo come cambia, sia spontaneamente che sotto la pressione della vaccinazione, dall’altro – per quanto possa sembrare ripetitivo e ormai scomodo – occorre rispettare le ormai note e semplici regole e misure preventive: distanziamento sociale ed uso corretto dei dispositivi di protezione individuale.

* ricercatore ravennate, responsabile sanitario di Santa Teresa e membro della task force governativa sul Covid 19, esegue studi e ricerche per l’Istituto Superiore della Sanità.

Motociclista di 17 anni muore in un incidente a Milano Marittima – FOTO

Grave la ragazza che era con lui. La vittima era di Forlimpopoli

Un ragazzo di 17 anni, Leonardo Mancuso, è morto sul colpo e la ragazza, coetanea, che viaggiava con lui sulla moto è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Bufalini di Cesena, in prognosi riservata. È il bilancio di un incidente stradale accaduto ieri sera intorno alle 22 a Milano Marittima, sul litorale ravennate.

I due giovani, entrambi del 2003 e residenti a Forlimpopoli, erano su una moto quando si sono scontrati con un suv. Al volante della vettura una donna di 31 anni, cervese, portata in ospedale a Ravenna perché in stato di choc.

Sull’incidente la Pm di turno Lucrezia Ciriello ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di omicidio stradale e ha disposto il sequestro dei mezzi. Nelle prossime ore sono attesi i risultati degli esami tossicologici.

La dinamica dello schianto è al vaglio della polizia locale cervese: tra le ipotesi, un salto di precedenza della moto, un 125. Gli inquirenti intendono anche verificare le velocità dei due mezzi al momento dell’impatto avvenuto all’incrocio tra la III Traversa e viale 2 Giugno. (ANSA.IT)

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Sfonda lucernario e cade dentro il supermercato: 12enne solo ferita

È successo all’Eurospar di via Canalazzo, a Ravenna. La bambina se l’è cavata con qualche contusione

Botola Via CanalazzoTanta paura, ma fortunatamente nessuna grave conseguenza per una bambina di 12 anni che nel pomeriggio di sabato è caduta dal tetto di un supermercato, sfondando la cupola di un lucernario.

È successo all’Eurospar di via Canalazzo, nel quartiere San Biagio di Ravenna.

BotolaLa bambina stava giocando con alcuni amici nel parcheggio del piano rialzato quando è salita sulla finestra del tetto del supermercato, sfondandola e facendo un volo di circa 4 metri. La 12enne ha rimediato solo qualche contusione ed è stata trasportata all’ospedale con il codice di bassa gravità.

Sul posto anche i carabinieri, per cercare di ricostruire la dinamica dell’accaduto.

A Ravenna apre un crematorio per animali da compagnia: «E poi le ceneri nel parco»

I titolari: «Ci siamo resi conto che in provincia un’attività del genere non esisteva. Aiutiamo il cliente in un momento difficile»

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L’inaugurazione di Little Heaven con l’assessore Cameliani

Ha aperto a Ravenna (in via Masotti 14) “Little Heaven”, un’attività di cremazione di animali da compagnia.

«Siamo sempre stati due amanti degli animali ed entrambi abbiamo provato sulla nostra pelle cosa vuol dire perdere un animale a cui si è davvero molto legati – commentano in una nota inviata alla stampa i titolari, Fabio Lauro e Filippo Castagnoli -. Ci siamo resi conto dell’assenza nella nostra provincia di una attività che potesse venire incontro al desiderio di chi, come noi, nel momento della perdita di un animale preferisce non farlo smaltire come fosse una cosa qualunque ma vuole per lui qualcosa di più. Abbiamo quindi deciso di investire i nostri risparmi nell’avviamento di questa attività per la cremazione animali. Gli animali da noi saranno cremati in un impianto dedicato solo a loro e non anche a rifiuti di altre tipologie».

L’obiettivo dell’attività è «aiutare il cliente in questo momento difficile fornendo un servizio completo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno.
Il cliente, o la clinica veterinaria, può richiedere il ritiro a domicilio dell’animale o può provvedere alla consegna direttamente nei nostri locali. Ci occuperemo di tutto noi, comprese le pratiche burocratiche. Ci occupiamo della cremazione e della conseguente consegna delle ceneri nel caso si desideri tenerlo per sempre con sé o disperderne le ceneri magari nel parco che amava tanto. Abbiamo un’ampia scelta di urne».

Anche i negozi di Esp e Maioliche abbassano le saracinesche contro le chiusure

Protesta simbolica martedì 11 maggio alle 11 per chiedere al Governo la riapertura nei weekend

IMG 0925Martedì 11 maggio alle 11 i punti vendita di tutti i centri commerciali d’Italia (aderiscono anche l’Esp di Ravenna e le Maioliche di Faenza) manifesteranno contro le chiusure nei fine settimana con il gesto simbolico di abbassare le saracinesche per alcuni minuti.

L’iniziativa, che coinvolge 30.000 negozi e supermercati, è promossa dalle associazioni del commercio, Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione, che chiedono l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi.

La manifestazione – si legge in una nota inviata alla stampa – «è volta anche a ribadire la sicurezza dei centri, parchi e gallerie commerciali che, sin dall’inizio della pandemia, hanno adottato protocolli rigorosi, garantendo che non si registrasse alcun caso di focolaio in tali strutture».

Covid, giornata senza decessi in provincia di Ravenna. Ricoveri giù in regione

 

Sono 60 i nuovi casi giornalieri registrati in provincia di Ravenna alle 12 di oggi, 8 maggio. Si tratta di 34 maschi e 26 femmine; 28 asintomatici e 32 con sintomi; 58 in isolamento domiciliare e 2 ricoverati.

I tamponi eseguiti sono stati 1.746.

Oggi la Regione non ha comunicato decessi per il territorio provinciale. 76 le guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DI SABATO 8 MAGGIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 375.371 casi di positività, 875 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.214 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,9%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.809 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 324.679.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 37.685 (-1.949 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 36.131 (-1.892), il 95,8% del totale dei casi attivi.

Si registrano 15 nuovi decessi: 2 a Parma (due uomini di 80 e 90 anni); 3 nella provincia di Reggio Emilia (3 donne di 84, 86 e 88 anni); 3 a Modena (due uomini di 61 e 77 anni e una donna di 89 anni); 5 a Bologna (tre uomini di 62, 74 e 82 anni e due donne di 89 e 91 anni); 2 a Ferrara (una donna di 71 anni e un uomo di 60 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.007.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 189 (-6 rispetto a ieri), 1.365 quelli negli altri reparti Covid (-51).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri rispetto a ieri), 14 a Parma (invariato), 23 a Reggio Emilia (invariato), 28 a Modena (-1), 51 a Bologna (-4), 9 a Imola (+1), 17 a Ferrara (-2), 13 a Ravenna (invariato), 6 a Forlì (+1), 5 a Cesena (invariato) e 13 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.207 a Piacenza (+24 rispetto a ieri, di cui 10 sintomatici), 26.890 a Parma (+134, di cui 58 sintomatici), 45.619 a Reggio Emilia (+150, di cui 80 sintomatici), 63.913 a Modena (+113, di cui 86 sintomatici), 80.187 a Bologna (+183, di cui 141 sintomatici), 12.405 casi a Imola (+15, di cui 7 sintomatici), 22.819 a Ferrara (+25, di cui 6 sintomatici), 29.699 a Ravenna (+60 di cui 32 sintomatici), 16.382 a Forlì (+58, di cui 39 sintomatici), 18.923 a Cesena (+60, di cui 49 sintomatici) e 35.327 a Rimini (+53, di cui 25 sintomatici)./A.Ma.

Paul Cayard a Ravenna per celebrare il Moro di Venezia. E una regata con 140 barche

A Palazzo Congressi lo skipper che vinse la Louis Vuitton Cup e chi costruì gli scafi. L’organizzatore: «Non sono un velista, ma quella storia è stata più di un evento sportivo»

MORO BORLENGHI
Una delle foto del Moro di Carlo Borlenghi in mostra in Darsena dal 15 maggio

Il suo è uno di quei casi in cui nome e cognome sono entrati nel gergo sportivo pronunciati sempre insieme come fossero una parola unica: “polcaiar”. Lo skipper del Moro di Venezia, il 62enne californiano naturalizzato italiano Paul Cayard, sarà a Ravenna per celebrare il trentennale della vittoria al Mondiale di San Diego.

Appuntamento per il 15 maggio al Palazzo dei Congressi dove il velista prenderà parte a un incontro insieme ad altri protagonisti di quella avventura, tra cui diversi membri dell’equipaggio e i progettisti.

Tra aneddoti e curiosità, ci sarà modo di ricostruire l’impresa di Raul Gardini, non solo sportiva ma anche industriale e ingegneristica (www.morodivenezia.com).

L’organizzazione è curata dalla neonata associazione di promozione culturale e sportiva La Caveja che trasmetterà l’incontro in streaming su Youtube (si sta lavorando per aprire la platea a un numero limitato di spettatori).

Il presidente de La Caveja è Angelo Antonelli: «Non ho la barca e non sono un velista – comincia il 33enne con un sorriso – ma la storia del Moro e dei suoi protagonisti mi ha affascinato tantissimo. Mio nonno Widmer Brunetti è stato un collaboratore dei Ferruzzi e per quindici anni il presidente provinciale dell’associazione marinai. Quindici anni fa stavo riordinando le sue cose dopo la morte e ho trovato uno scambio di lettere con i Ferruzzi. Mi sono incuriosito ed è nata la passione».

Trainata dall’aspetto meno noto dell’impresa Coppa America: «Gardini era stato visionario, non era solo una gara sportiva, era un investimento sulla progettazione di materiali chimici ai più alti livelli che hanno avuto applicazione poi in molti ambiti di eccellenza».

Le celebrazioni del trentennale proseguono il 16 maggio con circa 140 barche che parteciperanno a Marina di Ravenna alla regata memorial. «Non avrei mai immaginato di arrivare a questi numeri per la prima edizione. Sono coinvolti quindici circoli dell’alto Adriatico, avremo la partecipazione anche di un cento piedi (30 metri, ndr) che verrà ormeggiato al terminal crociere. Grazie al sostegno di sponsor come Hera, SvaGamberini e Gioielleria Errani abbiamo iscrizione gratuita alla regata e tariffe agevolate per l’ormeggio a Marinara. Siamo riusciti a organizzare un evento che penso aiuti l’immagine di Ravenna». Sky Sport coprirà l’evento con collegamenti in diretta durante i tg. «L’obiettivo è di diventare un appuntamento annuale – conclude Antonelli –. Magari portando le barche fino alla darsena di città. E rimettere in acqua lo scafo che ora è sulla banchina sarebbe il massimo».

LA MOSTRA ALL’EX PANSAC

Fino all’11 maggio le vetrine della Cassa di Ravenna in piazza del Popolo, sotto i portici accanto al Caffè Nazionale, ospitano una esposizione di rare edizioni di libri, uno dei quali autografato da Raul Gardini, di gadget e poster che richiamano le imprese del “Moro di Venezia” e del suo ideatore. La mostra è realizzata grazie alla collaborazione del ravennate Angelo Antonelli e dell’Autorità portuale. Tra i cimeli più suggestivi anche una divisa dell’equipaggio. Il materiale poi andrà a fare parte di una mostra visitabile la mattina del 15 maggio negli spazi dell’ex Pansac in darsena di città (entrata dalla banchina accanto al Darsenale). In quella cornice saranno esposte anche 25 gigantografie che raccontano la storia del Moro. Le immagini sono firmate da Carlo Borlenghi, mostro sacro della fotografia di vela. Il suo obiettivo fotografa la Coppa America tutt’ora. «Il mio sogno – dice Antonelli – sarebbe di realizzare un museo del Moro in darsena: non possiamo rischiare di perdere il ricordo di questa storia e mettere insieme tutto quello che ancora c’è. Penso che potrebbe essere un elemento di attrazione per i turisti».

Riapre lo Sporting, tra i “simboli” di Milano Marittima. «Per un gelato al tavolo»

Ritorno al passato per l’ex ristorante chiuso da alcuni anni

Lo SportingRiapre Lo Sporting, tra i locali simbolo di Milano Marittima, affacciato sulla rotonda Primo Maggio. Chiuso da alcuni anni, dopo che era diventato un ristorante, Lo Sporting torna a essere quello che era alle origini, una caffetteria-gelateria.

A ufficializzarlo è il nuovo titolare, Alberto Grilli (dello stabilimento balneare Royal Beach), in un’intervista pubblicata oggi (8 maggio) dal Corriere Romagna, in cui sottolinea proprio come l’obiettivo sia quello di riportare la gente a gustarsi una coppa gelato seduti al tavolo, all’insegna dello slogan “Tornare al passato”.

Il locale (nato nel lontano 1962) riaprirà in giugno, senza ancora una data fissata, con ombrelloni all’aperto e non più la struttura esterna che aveva fatto discutere in passato con i condomini.

Figlio di Salvini sulla moto d’acqua a Milano Marittima, archiviazione per la scorta

I poliziotti erano accusati di violenza privata sul giornalista e per peculato d’uso. Il caso nel 2019 al Papeete

Figlio Salvini Moto Acqua PoliziaArchiviazione perché i fatti non sussistono per i tre poliziotti, appartenenti alla scorta di Matteo Salvini, indagati perché cercarono di impedire al giornalista di Repubblica, Valerio Lo Muzio di riprendere il figlio dell’allora ministro dell’Interno su una moto d’acqua della polizia a Milano Marittima. Il fatto risale al 30 luglio 2019.

La Procura aveva chiesto l’archiviazione per peculato d’uso della moto d’acqua e per violenza privata sul giornalista, in questo caso per tenuità del fatto, mentre il Gip di Ravenna Corrado Schiaretti ha optato per una formula piena.

Da parte dei poliziotti ci fu “una pressante, anche irrequieta e magari perfino irritante richiesta di “collaborazione” (in realtà di comprensione per la loro scomoda posizione)”. Ma la loro condotta non fu violenta e di conseguenza non integra un reato.

“Ciò che hanno effettivamente fatto gli indagati, e che ha sospeso l’attività del videomaker, è stato legittimo – si legge nell’ordinanza di archiviazione – ovvero controllare i documenti di Lo Muzio che tuttavia, subito dopo, ha potuto continuare a effettuare le sue riprese”.

Per il Gip infatti “dalla competizione” è “uscito vincente il giornalista”. A giudicare dai risultati, infatti “Lo Muzio ha operato in modo eccellente, perché se voleva documentare che il figlio del Ministro dell’Interno era salito su una moto d’acqua della Polizia di Stato e aveva ottenuto da un poliziotto una esposizione sul suo funzionamento, effettuando anche qualche minuto di navigazione, ha raggiunto egregiamente il proprio obiettivo professionale. E le immagini acquisite ne sono evidente testimonianza”. (ANSA.it).

Il ristorante disobbediente: «In caso di maltempo utilizzeremo le sale interne»

L’Osteria dei Binari: «Non siamo più disposti a subire imposizioni inutili e umilianti»

Osteria BinariSta diventando virale la lettera di sfogo dello staff di un ristorante lughese, che dichiara pubblicamente che non rispetterà le regole anti Covid in caso di maltempo, mettendo a disposizione le sale interne, al chiuso, per i clienti, al momento come noto costretti a mangiare solo all’aperto.

«In caso di maltempo o condizioni meteo avverse allo svolgimento del servizio in condizioni igienico-sanitarie dignitose per tutti – clienti e personale dipendente – saranno messe a disposizione le sale interne della struttura, come sempre in piena sicurezza», si legge infatti sulla pagina Facebook dell’Osteria dei Binari, a Zagonara di Lugo.

«A 15 mesi dalla proclamazione di uno stato di emergenza gestito disastrosamente e spesso strumentalizzato, non siamo più disposti a subire imposizioni inutili, inapplicabili, umilianti e totalmente prive di fondamento scientifico nonché logico, quando chi ce le impone non è minimamente in grado né tantomeno interessato a risolvere problemi quali il sovraffollamento all’interno dei mezzi pubblici di trasporto, dei supermercati, delle scuole, delle mense e degli autogrill, senza riuscire a realizzare protocolli dedicati alle cure domiciliari, né mettere in campo risarcimenti adeguati alle attività che si stanno sacrificando per la salute, l’apporto contributivo nonché il mantenimento degli standard occupazionali della comunità».

«Pertanto – termina il messaggio dello staff dell’Osteria – avendo provveduto all’adeguamento dei locali alle norme di sicurezza anti-Covid precedentemente disposte, se le condizioni esterne saranno proibitive, malsane o pericolose per clienti e/o dipendenti, ci riterremo liberi di decidere in coscienza, insieme ai singoli avventori/lavoratori, dove proseguire lo svolgimento del servizio. Confidiamo nella Vostra solidarietà e nel senso civico di Forze dell’Ordine ed Autorità locali, chiamate a garantire diritti e salute dei propri concittadini».

Da Elio a Muti, da Capossela a Rancore, teatro e danza: ecco il Ravenna Festival

Presentata la nuova edizione dedicata a Dante. Con una settantina di eventi dal 2 giugno al 31 luglio

RiccardoMuti Ph Terry LinkePresentata la XXXII edizione del Ravenna Festival, con un programma dedicato in gran parte a Dante, in occasione del 700esimo anniversario della morte.

In calendario una settantina di eventi, dal 2 giugno al 31 luglio. A Ravenna tra Rocca Brancaleone, basiliche, chiostri Francescani ma anche all’Almagià. Confermata come lo scorso anno un’importante serie di spettacoli al Pavaglione di Lugo e a Cervia per la rassegna dei “Trebbi in Musica”. Il festival torna quest’anno anche a Russi nella cornice del parco di Palazzo San Giacomo (con una serata dedicata al prog e una al rap, con un artista di spicco come Rancore).

ELIO In TeatroDopo l’anteprima di domani sera con i Wiener Philharmoniker il maestro Riccardo Muti sarà sul podio del festival sia con il tradizionale “Concerto dell’Amicizia”, dedicato a Erevan – in programma al Pavaglione di Lugo e nella capitale dell’Armenia – sia con un concerto alla Rocca Brancaleone, sempre con l’orchestra Cherubini, dedicato a composizioni di Beethoven e Schubert.

Non manca la danza con un riallestimento di Micha van Hoecke dell’opera l’Heure Exquisie del coreografo Maurice Bejart con pratogonisti Alessandra Ferri e Carsten Jung. La ricostruzione scenica della “Rivolta degli oggetti” di Gaia Scienza, il Don Juan di Aterballetto, il “Paradiso” di gruppo nanou.

Tante le suggestioni dantesche fra parole e musiche con artisti come Chiara Guidi della Societas Raffaello Sanzio, Giovanni Sollima, la poetessa Premio Nobel Olga Tokarczuk, Arto Lindsay che rilegge il Dante di Carmelo Bene, Elena Bucci e Chiara Muti.

Vinicio CaposselaFra gli innumerevoli appuntamenti musicali, quelli legati ad anniversari di celebri artisti, gli omaggi a Stravinskij e ad Astor Piazzolla, ma anche il ritorno di Vinicio Capossela.

Spazio al teatro contemporaneo con “Verso il Paradiso” del Teatro delle Albe che anticipa la conclusione del progetto sulla Commedia rinviata al 2022, la nuova produzione Fanny & Alexander dedicata a Lewis Carroll, quella di ErosAntEros sul tema dei “Confini”, il lavoro della Compagnia Menoventi su Majakovskij.

Fra i protagonisti dei trebbi cervesi che incrociano racconti e musiche, Assante e Castaldo per Lucio Dalla, Aldo Cazzullo e Piero Pelù, Marco Belpoliti e Giovanni Lindo Ferretti, Federico Buffa per Gigi Riva e Fabrizio De André, Neri Marcoré per le “Divine donne di Dante”, Ambrogio Sparagna e Peppe Servillo, Elio che canta Jannacci.

Due appuntamenti sono incentrati anche sul cinema con il capolavoro del muto “The General” di Buster Keaton musicato dal vivo dall’Orchestra Corelli e “Inferno” del 1911, sonorizzato da Edison Studio.

Infine non manca un cammino sulle orme del Sommo Poeta con momenti musicali, poetici e conviviali, oltre 60 chilometri in quattro tappe, da Firenze a Ravenna.

A QUESTO LINK IL PROGRAMMA COMPLETO GIORNO PER GIORNO DEL RAVENNA FESTIVAL 2021

Uno studio di architettura di Milano ha vinto il concorso per il nuovo parco urbano

«Sarà il più grande della costa adriatica», con laghetti, canali e recupero degli immobili degradati

Masterplan ParcoÈ lo studio di architettura Alpina Spa di Milano ad aver conquistato il primo posto della graduatoria definitiva del concorso internazionale di progettazione per il nuovo parco urbano di Cervia-Milano Marittima

Si chiude così la prima fase del progetto strategico che – cardine del programma di legislatura del sindaco Massimo Medri – intende realizzare “il più grande parco urbano della costa adriatica”.

Con l’individuazione del progetto vincitore ora l’Amministrazione procederà con gli ulteriori passaggi previsti dall’iter di progettazione.

Contemporaneamente questa estate verranno messe in atto una serie di azioni per coinvolgere e informare residenti e turisti sulla realizzazione del parco.

Contenuti del progetto vincitore

Alpina SpaLa commissione giudicatrice, presieduta dall’ingegnere Daniele Capitani, rappresentante della Stazione Appaltante, e composta dagli architetti Sandra Vecchietti, Alfonso Femia, Michelangelo Pugliese e dalla dottoressa Flavia Mazzoni, responsabile del Servizio Verde del Comune di Cervia, ha decretato che il progetto vincitore  “è quello che più degli altri risponde a quanto richiesto nel disciplinare del Concorso internazionale e che prevede nell’area individuata (zona Bassona) la tutela e la valorizzazione del verde oltre a una riqualificazione/rigenerazione soprattutto dopo gli eventi calamitosi del 10 luglio 2019”.

Il progetto infatti mette in risalto i caratteri prettamente naturalistici della pineta; individua zone maggiormente vocate alla socializzazione, alle attività sportive all’aria aperta, alle attività ricreative e didattiche, nel rispetto dell’ambiente naturale esistente; prevede la rifunzionalizzazione dei contenitori esistenti, di proprietà comunale, in modo che possano operare in sinergia con le attività di pregio già insediate.

Per raggiungere questi obiettivi sono previsti, tra le altre cose, la creazione di nuove aree boschive con l’impiego di specie forestali autoctone, la messa in rete e riqualificazione di tutte le strutture già esistenti, prevedendo la riconversione degli immobili sottoutilizzati in chiave turistico-ricreativa; nuovi percorsi ciclabili e pedonali e riqualificazione degli esistenti, prevedendo in particolare collegamenti con il centro di Milano Marittima, con le Terme e con il parco naturale; spazi dedicati all’attività sportiva all’aria aperta; la rigenerazione forestale dell’area colpita dagli eventi atmosferici del 2019; aree dedicate alla biodiversità (laghetti, stagni, canali, ecc…); la “stanza degli uccelli”, intesa come la creazione di habitat naturali che stimolino la permanenza e la riproduzione di specie ornitiche stanziali e incrementino la presenza delle specie migratorie.

Le azioni per informare la comunità

Come detto, nel corso dell’estate verranno messe in campo una serie di azioni per presentare il progetto a cittadini e turisti e per farlo conoscere nei suoi dettagli, tra cui una presentazione pubblica, una mostra diffusa per promuovere il nuovo Parco Urbano nelle varie zone comunali, materiale per la comunicazione tradizionale ed emozionale. Inoltre, sempre durante l’estate, si prevede di organizzare un concorso per definire, insieme alla comunità, nome, brand e logo della nuova realtà.

«Il Parco Urbano di Cervia – dichiara il sindaco Massimo Medri – sarà una grande opera europea, un esempio di come si può mantenere un grande polmone verde, arricchendolo di funzioni e recuperando i manufatti ormai pericolanti. Le aree verdi saranno ampliate, rigenerare e rinforzate per favorire la biodiversità, secondo le esigenze e le conoscenze moderne. Sarà un luogo unico e un unicum internazionale, un prodotto turistico per i tanti amanti del verde e dell’ecosostenibile. Le acque assumeranno maggior valore, insieme alle alberature; sarà un isola green dove trascorrere l’intera giornata a contatto con la natura».

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