mercoledì
20 Agosto 2025

L’assessora Ancarani si dimette: «Richiesta del sindaco per un progetto di rilancio»

Le deleghe a Urbanistica e Edilizia passano dall’ingegnera al sindaco che cede quella alle Attività produttive a Luciano Tarozzi di Confartigianato, nuovo ingresso in giunta

La Nuova Giunta Del Comune Di Lugo, 12 Giugno 2019 (2)
La giunta Ranalli bis alla presentazione di giugno 2019. Valentina Ancarani è la prima da sinistra in seconda fila

L’assessora del Comune di Lugo con deleghe a Urbanistica, Edilizia privata e Protezione civile ha rassegnato le dimissioni. La 36enne Valentina Ancarani, ingegnera edile e impiegata all’istituto Matteucci di Faenza da dicembre 2016 dopo all’Autorità portuale di Ravenna, era entrata in giunta nel luglio del 2016 ottenendo la conferma tre anni dopo. Sarà il sindaco Davide Ranalli a prendere le sue deleghe.

Le motivazioni del passo indietro le spiega lei stessa in un comunicato inviato alla stampa dal Comune: «Il sindaco mi ha chiesto un passo indietro, necessario per rinnovare e rilanciare l’azione amministrativa. Per amore della mia città, che per me viene al primo posto, e per permettere l’attuarsi di un progetto di rilancio rimetto il mio mandato e le deleghe. Lascio la giunta con la consapevolezza di aver fatto il massimo per la mia città e la comunità di Lugo, a cui sarò per sempre legata. Proprio per correttezza verso di loro ho ritenuto opportuno prendere questa decisione». L’ormai ex assessora ringrazia il sindaco «per la fiducia che mi ha sempre dato in questi anni e tutti gli assessori, con cui non è mai mancata collaborazione e disponibilità nel lavoro svolto insieme».

Nella giunta comunale entra Luciano Tarozzi, segretario di Confartigianato nella Bassa Romagna. A lui andrà la delega alle Attività produttive che finora era in capo al sindaco. «Per dare un segnale al mondo dell’imprenditoria in questa fase complicata e difficile – dice Ranalli –, ho chiesto di entrare a far parte della giunta comunale a Tarozzi che ha accettato. Sarà operativo dal primo maggio. Ritengo Luciano la persona giusta, vista anche la grande esperienza vissuta in Confartigianato e nel mondo dell’imprenditoria, per ricoprire un incarico come questo, che è assolutamente fondamentale per rilanciare la nostra città e le sue imprese». Il sindaco ringrazia Ancarani per il lavoro messo in campo in questi anni in giunta: «Ci legano a Valentina tanti progetti seguiti insieme fin dallo scorso mandato, un percorso compiuto insieme che ricordo con piacere. Le faccio i miei personali auguri e da parte di tutta la giunta per il suo futuro».

Zona arancione: le regole per spostamenti, amici, scuole, negozi, sport

 

Da oggi, lunedì 12 aprile, l’Emilia-Romagna torna come noto in zona arancione.

A QUESTO LINK LE RISPOSTE ALLE DOMANDE FREQUENTI DEL GOVERNO

Di seguito riportiamo i principali cambiamenti rispetto alla zona rossa (sintesi a cura dello staff del sindaco di Ravenna).

SPOSTAMENTI
Dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio comune. Per spostamenti verso altri comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio comune, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti (per motivi di salute, lavoro, necessità). Si ricorda poi che sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

SPOSTAMENTI VERSO ALTRE ABITAZIONI
È consentito, una sola volta al giorno, tra le 5 e le 22, spostarsi verso un’altra abitazione privata, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nella stessa. La persona o le due persone che si spostano potranno portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire solo all’interno dello stesso comune, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai comuni fino a 5.000 abitanti.

ISTRUZIONE
Oltre ai servizi educativi e alle scuole aperti in presenza anche in zona rossa (nidi, scuole dell’infanzia, elementari e prime medie) per i successivi gradi di istruzione è introdotto lo svolgimento delle attività in presenza al cento per cento per le seconde e terze medie e dal 50 al 75% della popolazione studentesca per le superiori.

ESERCIZI COMMERCIALI E SERVIZI ALLA PERSONA
Aperte tutte le attività commerciali al dettaglio, compresi i servizi alla persona (parrucchieri, estetisti).
Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno di centri, gallerie e parchi commerciali e altre strutture a essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.

SPORT
In zona arancione è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto attività sportiva di base, con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli.

Le foto dello spostamento e del brillamento della bomba americana da 45 kg

Operazioni condotte dall’ottavo reggimento guastatori paracadutisti “Folgore”

Si sono svolte regolarmente stamani, 11 aprile, secondo i piani previsti, le operazioni di rimozione e brillamento della bomba d’aereo americana da 45 kg della seconda guerra mondiale ritrovata un mese fa al confine tra i comuni di Lugo e Cotignola in un campo adiacente a via Madonna di Genova durante lavori sulla rete irrigua del Canale Emiliano Romagnolo. Il brillamento è avvenuto in una cava di Filo di Argenta.

Case e attività nel raggio di 260 metri sono state evacuate e lungo le vie Felisio e Madonna di Genova, limitatamente al tratto interessato e ricompreso nella zona di sicurezza, è stato interdetto il traffico. Le operazioni sono state compiute dall’ottavo Reggimento Guastatori Paracadutisti “Folgore”.

L’ordigno consisteva in una bomba d’aereo inesplosa da 100 libbre (circa 45 kg) di produzione statunitense, residuato bellico della Seconda guerra mondiale, con spolette in posizione armata e non in sicurezza.

Incendio in pineta: pompieri impegnati per due ore, bruciati 250 mq di sottobosco

Non sono ancora note le cause delle fiamme

I vigili del fuoco sono stati impegnati per circa due ore nella pineta di Milano Marittima stamattina, 11 aprile, per spegnere un incendio. Le fiamme hanno interessato un’area di 250 mq riducendo in cenere il sottobosco. Sul posto è intervenuta la squadra di Cervia con il supporto da Ravenna. Non è possibile ancora risalire alle cause del rogo.

Contagi: la settimana si chiude con un calo del 35 percento rispetto alla precedente

Nel periodo 5-11 aprile in provincia 667 nuovi casi di coronavirus, è la quarta settimana di fila in calo dopo il picco di metà marzo

Autobus CoronavirusSono 121 i nuovi casi di coronavirus individuati in provincia di Ravenna oggi, domenica 11 aprile, e diventano così 667 quelli totali della settimana cominciata con il lunedì di Pasqua. È una riduzione del 35 percento rispetto ai sette giorni precedenti (29 marzo-4 aprile) ed è la quarta settimana consecutiva in calo dopo il record massimo di 1.649 (8-14 marzo) mai prima raggiunto dall’inizio del contagio.

Le notizie positive vedono anche il quinto giorno consecutivo sotto alla soglia di 250 per l’incidenza settimanale dei nuovi casi su centomila abitanti. L’occupazione di posti in terapia intensiva scende al 50 percento, un tasso che era stato scavallato il 22 marzo.

I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 27566. I 121 nuovi casi odierni si dividono in 43 asintomatici e 78 con sintomi; 118 in isolamento domiciliare e 3 ricoverati. I tamponi eseguiti sono stati 1.408. Oggi la Regione ha comunicato 2 decessi: un uomo di 92 anni e una donna di 90 anni. Sono state comunicate 108 guarigioni.

Alla vigilia del ritorno in zona arancione, ecco invece il quadro complessivo dell’Emilia Romagna.

Dall’inizio dell’epidemia in regione si sono registrati 350.988 casi di positività, 1.170 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.620 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6,6 percento. Sui 478 asintomatici, 347 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 39 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 21 con gli screening sierologici, 10 tramite i test pre-ricovero. Per 61 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede in testa Bologna con 234 casi, seguita da Modena con 171 nuovi casi, poi Reggio Emilia (159), Ravenna (121) e Parma (97). Seguono Forlì (92), Ferrara (86), Rimini (81), Cesena (64), il Circondario Imolese (35) e, infine, Piacenza (30).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Si registrano 40 nuovi decessi:  7 in provincia di Parma (di cui 3 donne di 75, 79, 92 anni e 4 uomini rispettivamente di 64, 70, 79 e 84 anni); 8 in provincia Modena (di cui 3 donne di 74, 84, 90 anni e 5 uomini rispettivamente di 63,74, 77, 83 e 90 anni) e altrettanti in quella di Bologna (di cui 3 donne di 80, 83, 85 anni e 5 uomini rispettivamente di 74, 79, 80, 89, 99 anni),  2 a Ferrara (1 donna di 37 e un uomo di 61 anni)  e altrettanti a Ravenna (1 donna di 90 e 1 uomo di 92 anni), 9 in provincia di Forlì-Cesena (5 donne di 82, due di 83, una di 90 e una di 96 anni e 4 uomin rispettivamente di 54, 73, 86 e 88 anni), 3nel Riminese (2 donne di 67 e 91 anni e 1 uomo di 78 anni). Nessun decesso a Piacenza e a Reggio Emilia. C’è poi da registrare un altro decesso avvenuto in regione che riguarda un residente extra Emilia-Romagna. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.380.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 330 (-4 rispetto a ieri), 2.711 quelli negli altri reparti Covid (-94).

Fotografie, agricoltura, ispezioni, rilievi: i droni alla conquista del mercato

Crescono i settori di impiego per gli aeromobili guidati da remoto. Fatturato da due milioni di euro per la società Italdron di Ravenna che li produce e addestra piloti in tutta Italia: «Le capacità dell’uomo fanno la differenza». Per l’uso come hobby bastano immatricolazione, un quiz online e un’assicurazione

IMG 1655La differenza alla fine, per dirla in modo gergale, la fa “il manico”. Anche nel mondo dei droni resta valido un principio consolidato in tanti altri settori dove sembra che la macchina possa sostituire l’uomo: il pilota è il fattore determinante per il risultato finale. Di questo è convinto Tommaso Solfrini, uno dei soci di Italdron, un’azienda nata a Ravenna nel 2012 e oggi una realtà consolidata con una ventina di sedi in Italia e un fatturato annuo attorno ai due milioni di euro. La società, che ha sede nella torre accanto al cavalcaferroiva di via Faentina alle porte della città, progetta e costruisce droni, fornisce piloti e istruisce aspiranti tali.

«Il ricorso ai droni per scopi professionali ha visto i primi impieghi nel mondo della riprese video e della fotografia – spiega Solfrini –. Oggi è quasi nel pacchetto base di molti servizi di produzione: la “dronata” prima o poi salta fuori». Ma gli spazi per l’uso di questi apparecchi sono in espansione: «Il mercato è tutt’altro che saturo, aumentano in continuazione le possibilità Per un motivo semplice: in molti casi l’alternativa al drone, cioè il metodo usato finora, non è competitivo per costi e qualità».

DronGli esempi si sprecano: «Pensiamo alle attività di ispezione di edifici, infrastrutture, ponti. Se non va il drone occorre montare un impalcatura e in certi punti occorre spegnere il funzionamento perché altrimenti l’uomo non può avvicinarsi. Pensiamo a un traliccio dell’alta tensione». E poi c’è l’attività di rilievo con la digitalizzazione delle immagini per elaborare modelli di vaste aree ad esempio per la prevenzione dei rischi idrogeologici. Altrettanto richiesti i droni in agricoltura. Con due impieghi: «Si possono utilizzare telecamere speciali capaci di misurare la risposta delle foglie al sole per ricavare un dato sul vigore della pianta e quindi sulla qualità del prodotto, il cosiddetto precision farming. Ma si possono anche usare per certi trattamenti specialistici come il rilascio di insetti utili per contrastare infestazioni nocive. E se il trattamento va fatto subito dopo una pioggia, non si può ricorrere al trattore per il terreno inzuppato».

In tutti i casi conta la capacità del pilota: «Vicino a un traliccio ci sono interferenze elettromagnetiche, in passaggi stretti tra palazzi manca il segnale Gps, in campo aperto c’è vento: sono tutte variabili che possono causare la perdita di controllo e magari un danno, economico se si colpisce qualche immobile ma anche di immagine se si sta lavorando per un cliente». Insomma campare facendo il pilota di drone sembra essere una possibilità percorribile: «Il mercato è in espansione. Può diventare un’abilità in più che vari professionisti possono aggiungere al curriculum: dal geometra all’architetto, dall’agronomo all’ingegnere».

SociA quando il delivery della pizza con un atterraggio sul davanzale? Solfrini ride: «Nonostante ogni tanto esca qualche notizia un po’ fantasiosa, non esiste ancora nulla del genere. Si stanno facendo delle sperimentazioni controllate a cui partecipiamo anche noi. Guidare un drone a 120 km orari fino a distanze di diversi km, quindi solo con il supporto video, richiede abilità molto alte. Al momento però l’impiego può essere preso in considerazione solo per valori elevatissimi: farmaci salvavita, organi espiantati. Non pensiamo alle consegne di Amazon…».

Droni non professionali si trovano in vendita nei più comuni negozi di elettronica e tecnologia a cifre accessibili. I più economici viaggiano attorno al centinaio di euro ma si tratta di poco più che giocattoli con capacità ridotte e autonomie di pochi minuti. Attorno a 500 euro si acquistano modelli dotati di buone funzioni e in grado di stare in volo fra 20-30 minuti (in quanto alla durata oggi i tempi massimi si aggirano sui 60 minuti). Per un termine di paragone, si può dire che Italdron che produce droni professionali, dotati di apparecchiature più sofisticate, propone un pacchetto di circa 1.300 euro che comprende il velivolo e la formazione.

Il settore dei droni, più tecnicamente detti Sapr (sistemi aeromobili a pilotaggio remoto), ha visto l’introduzione di un nuovo quadro di regole dall’1 gennaio scorso per uniformare lo scenario a livello europeo. Tutti i velivoli vanno immatricolati sul sito D-flight perché siano tracciabili. Il loro peso è una discriminante. Se inferiore a 250 grammi (di fatto si tratta di giocattoli) non servono licenze. Se superiore serve almeno una licenza che costa circa 30 euro e si ottiene con un esame online incentrato sulle conoscenze teoriche, ma per i pesi più elevati e utilizzi in scenari di alto rischio occorrono abilitazioni professionali rilasciate con prove pratiche di volo.

DSC00937È importante ricordare che anche chi non ha bisogno di licenze, può comunque incorrere in sanzioni in caso di violazioni: insomma le norme vanno conosciute. Un po’ come andare in bicicletta: non serve la patente ma se si entra in autostrada non si evitano multe salate. Non a caso è richiesta per i droni la sottoscrizione di una polizza assicurativa Rc con un massimale minimo di 800mila euro. La questione più delicata è la zona di volo. Non ovunque si può decollare: ad esempio per Ravenna sono aree sensibili il petrolchimico e il carcere. Ecco perché l’utilizzo in città richiede autorizzazioni particolari dalle autorità. Altrettanto importante è su cosa si sorvola: la presenza di persone è un elemento che determina se è possibile o meno.

Morì colpita da un sasso alla testa in una gita in montagna, 5 persone a processo

Nel 2019 l’incidente in Abruzzo che coinvolse una 56enne ravennate durante un’escursione guidata nel parco della Majella. Secondo l’accusa ci furono omissioni nell’adozione delle cautele necessarie

Sandra Zanchini

Per la morte di una 56enne ravennate, colpita da un masso alla testa durante un’escursione lungo il sentiero per le Gole di Fara San Martino in Abruzzo nel 2019, andranno a processo cinque persone con l’accusa di omicidio colposo. Il 22 giugno di quell’anno Sandra Zanchini con il marito faceva parte di un gruppo in una escursione guidata: percorrendo il sentiero senza indossare alcun particolare dispositivo di protezione individuale venne colpita alla testa da un frammento di roccia staccatosi dalla parete soprastante. La donna morì il 2 luglio.

Secondo l’accusa vi fu omissione nell’adozione di opportune cautele e, in particolare, all’ingresso e lungo il tragitto del sentiero di pertinenza del Comune, e cogestito con l’ente parco, di cartelli indicatori del pericolo di caduta massi e delle precauzioni da adottare, e ciò nonostante il fatto che l’area e le stesse pareti sovrastanti il sentiero fossero state interessate anche in tempi recenti da smottamenti. L’accusa sottolinea anche la mancanza di caschetti protettivi.

Sotto processo il sindaco di Fara San Martino, il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, il legale rappresentante dell’ente Parco nazionale della Majella, il direttore facente funzione all’epoca dell’Ente parco e l’accompagnatore dell’escursione guidata: prima udienza del processo il 27 settembre. Si sono costituti parte civile il marito, le figlie, i genitori e la sorella della vittima.

 

 

Gelate primaverili, segnalazioni danni online. Coldiretti: «Perso il 60 percento»

Una sezione apposita del sito della Regione per avere il quadro

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Foto di repertorio

Sul sito internet della Regione Emilia-Romagna è stata attivata una sezione per raccogliere le segnalazioni dei potenziali danni alle imprese agricole dalle gelate notturne di fine marzo e inizio aprile (questo il link). Sono stati colpiti in modo pesante frutteti e coltivazioni, rischiando di compromettere le raccolte estive. Coldiretti ha fatto il quadro della situazione rilevando come in tutta l’area della provincia si denotino evidenti danni alle fioriture e ai frutticini delle colture frutticole (albicocco, kiwi, vigneti in particolare), ma anche orticole e mais, con danni rilevati che superano il 60 percento della produzione. «Mai come quest’anno, probabilmente, la frutta romagnola sparirà dai banchi del mercato», sottolinea Confagricoltura.

Intanto la Regione fa sapere che si è appena concluso il bando regionale che ha messo a disposizione 4,2 milioni di euro di contributi alle imprese fino a un massimo di copertura dei costi del 70 percento per l’acquisto di materiali dedicati alla prevenzione dei danni causati dalle gelate primaverili. Le domande sono state 62, suddivise in tutto il territorio regionale, con una prevalenza di imprese colpite nella provincia di Ravenna. I fondi residui saranno destinati ad altri interventi per la prevenzione dei danni da brina: verranno anche garantiti dalla Regione altri 4 milioni di euro di risorse per i sistemi antibrina col Programma di sviluppo rurale 2021-2022, per nuovi bandi.

«Siamo molto preoccupati per i danni delle gelate dovute al cambiamento climatico, che genera fenomeni meteo devastanti sempre più frequenti – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi –. Tre anni consecutivi di gelate colpiscono duramente la frutticoltura, in difficoltà già da tempo. Dobbiamo aiutare il sistema ortofrutticolo a resistere attraverso investimenti, ricerca e sostegno promozionale. Chiederemo ancora al Governo la deroga al decreto legislativo 102 e ci stiamo confrontando sulla proposta di riparto fatta dal ministero Politiche agricole per rendere subito disponibili i 20 milioni di euro ottenuti nel corso del 2020 sempre sul decreto 102 (sostegni alle imprese nelle emergenze e nei rischi) e metterli a disposizione delle imprese agricole, tenendo conto di chi ha avuto effettivamente i danni, con la stessa procedura che è stata applicata per i danni da cimice asiatica».

Hera, piano industriale al 2024: 166 milioni di euro tra rifiuti, energia e fogne

Gli investimenti della multiutility per il Ravennate comprendono diversi interventi

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Il forno F3 di Herambiente in via Baiona a Ravenna

È stato presentato il piano industriale al 2024 del Gruppo Hera, con oltre 166 milioni di investimenti previsti nel Ravennate.

Nel settore ambiente è prevista la riqualificazione dell’impianto di termovalorizzazione per rifiuti industriali pericolosi, situato nel Centro Ecologico Baiona di Ravenna, per un investimento di 32,8 milioni: l’intervento è finalizzato all’aumento della capacità di smaltimento dell’impianto da 40.000 a 50.000 tonnellate/anno di rifiuti e prevede una serie di innovazioni, tra cui l’installazione di un sistema di monitoraggio emissioni al camino, con anche l’ampliamento e adeguamento del sistema di controllo per la gestione integrata di tutta la struttura.

Entro aprile, inoltre, sarà ultimata la stazione ecologica a San Pietro in Vincoli, la ventinovesima sul territorio della provincia, per un investimento complessivo di circa 1 milione di euro che interesserà un’area di oltre 6.800 metri quadrati nella zona artigianale.

Reti idriche e gli impianti fognari e depurativi: tra gli interventi prioritari, sostenuti da significativi investimenti, l’ammodernamento tecnologico del depuratore di Lavezzola, che entrerà a breve in esercizio, di Lugo, con il cantiere in partenza entro la fine dell’anno, oltre che di Lido di Classe e di Cervia. Inoltre è previsto il completamento dell’intervento di efficientamento del sistema acquedottistico di Castel Bolognese.

Hanno preso il via, inoltre, i lavori per il potenziamento delle reti idriche della zona Darsena nel comune di Ravenna, per il miglioramento delle acque scaricate e l’incremento della sicurezza idraulica in caso di eventi meteorici intensi.

Nel settore energia, si segnala l’intervento di sostituzione del turboespansore presso l’impianto Bassette di Ravenna, con un investimento di 2,3 milioni. L’obiettivo è accrescere le ore di funzionamento dell’impianto, con conseguente incremento dell’efficienza energetica: è prevista una produzione di energia elettrica annua di circa 3.600 MWh, che alimenterà il vicino depuratore di Ravenna tramite una connessione dedicata.

Per quanto riguarda la riqualificazione energetica nella pubblica illuminazione, particolarmente importanti i lavori che, entro il 2021, Hera Luce effettuerà a Lugo e Cervia: saranno sostituiti 20.000 punti luce con quelli a Led di ultima generazione, con un risparmio energetico del 70%. Inoltre, entro l’anno verrà completata l’installazione di 30 nuove colonnine elettriche, per promuovere la mobilità sostenibile.

No Vax, centinaia in piazza. Il sindaco: «Vergogna, diversi partecipanti sanzionati»

Iniziativa promossa dal Movimento 3V. De Pascale parla di «totale spregio delle normative anti-contagio» e intende scrivere al ministero degli Interni: «Non è accettabile lo spostamento fra province»

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Una foto della piazza No Vax pubblicata sul profilo Fb del sindaco di Ravenna

Una manifestazione no vax, organizzata dal Movimento 3V (Vaccini vogliamo verità), si è svolta in piazza del Popolo a Ravenna nel pomeriggio di oggi, 10 aprile, radunando qualche centinaio di partecipanti. Secondo quanto reso noto dal sindaco Michele de Pascale, diversi manifestanti sono stati sanzionati dalle forze dell’ordine presenti sul posto perché «assembrati senza mascherine, nel totale spregio delle normative anticontagio, generando anche diversi problemi di ordine pubblico». Si tratterebbe di persone residenti fuori provincia.

Il primo cittadino, in un comunicato stampa, ha annunciato che scriverà alla ministra degli Interni, Luciana Lamorgese: «Il diritto a manifestare va tutelato e garantito, ma non è accettabile la mancanza di rispetto delle normative e lo spostamento programmato di persone da provincia a provincia per gonfiare i numeri dei partecipanti. L’eventuale divieto a una manifestazione per motivi di ordine pubblico non spetta al Comune ma alla questura, che temo non potesse fare nulla di diverso, viste norme e circolari attuali».

De Pascale ha parlato di «vergognosa manifestazione no vax», ha definito l’evento odierno «inaccettabile e vergognoso» e afferma di ritenerlo  «un insulto ai tanti imprenditori, studenti, lavoratori, famiglie che da ormai mesi patiscono una situazione gravosa di disagi e privazioni che ha portato ad una crisi economica e sociale senza precedenti».

Il sindaco ci tiene a ribadire che non contesta il diritto di manifestazione e ricorda gli eventi di questo tipo andati in scena nelle scorse settimane per la tutela del diritto allo studio e in difesa della scuola «nel totale rispetto delle normative anticovid, con attenzione al distanziamento e all’uso di mascherine».

Nelle scorse settimane M3v aveva annunciato la partecipazione alle prossime elezioni amministrative di Ravenna in programma a ottobre con Emanuele Panizza come candidato sindaco. Come si legge sulla pagina Facebook dedicata all’evento di oggi – intitolato “Riprendiamoci la vita” per esprimere disaccordo con le politiche del Governo – i promotori sono “No Paura Day Cesena” e le associazioni Libera scelta Emilia Romagna, Romagna per la scuola, R2020 fuoco di Ravenna è stata organizzata per esprimere il totale disaccordo con le politiche restrittive del Governo.

Studenti in classe alle superiori, un profilo Instagram per segnalare assembramenti

Dal 12 aprile lezioni in presenza dal 50 al 75 percento nei licei, istituti tecnici e professionali. Alle medie alunni in aula al cento percento

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Ressa sugli autobus a Ravenna in una foto postata sui social

Con il ritorno dell’Emilia-Romagna in zona arancione da lunedì 12 aprile, riprendono le lezioni aula al cento percento anche per gli alunni di seconda e terza media e dal 50 al 75 percento per quelli delle superiori. L’Unione istituti Ravenna (Uir), gruppo formato da rappresentati di istituto delle scuole superiori della città, riattiva il servizio di segnalazione di criticità e problematiche nelle scuole e sui mezzi pubblici: l’invito è di segnalare casi di sovraffollamento o situazioni in cui la distanza minima di sicurezza non è rispettata inviando fotografie e descrizione al profilo Instagram @unione.istituti.ravenna.

«Il sistema di segnalazione che hanno ideato gli studenti e che da subito abbiamo condiviso – afferma il sindaco Michele de Pascale –, è uno strumento efficace in termini di cittadinanza attiva e di consapevolezza che agire è il primo passo per essere utili alla società. Occorre prestare ancora la massima attenzione ai comportamenti, a seguire le misure anti Covid che ogni istituto ha predisposto e a fare ognuno la propria parte perché la scuola rimanga un luogo sicuro. Invito ad usufruire della possibilità, offerta da tempo dalla Regione Emilia-Romagna, di fare i tamponi rapidi e gratuiti in farmacia per studenti e propri familiari, compresi i nonni».

Nuovi casi Covid: la media quotidiana della settimana scende a 100 come due mesi fa

Dal 21 marzo la curva della diffusione del contagio in provincia piega verso il basso. Continuano i decessi: altri tre

Coronavirus LaboratorioCon i 102 nuovi casi di coronavirus diagnosticati oggi, 10 aprile, in provincia di Ravenna scende a cento la media giornaliera di nuovi contagi negli ultimi sette giorni, un dato che non si registrava dal 18 febbraio. È dal 21 marzo che la curva dei contagi piega verso il basso. I nuovi casi riscontrati oggi, il 5 percento dei tamponi eseguiti, hanno richiesto quattro ricoveri mentre gli altri sono in isolamento domiciliare.

Oggi la Regione ha comunicato tre decessi: due uomini di 77 e 79 anni e una donna di 94 anni. Sono state comunicate 185 guarigioni. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 27447.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 349.822 casi di positività, 1.525 in più rispetto a ieri, su un totale di 28.829 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,3%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,7 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede in testa Bologna con 346 casi seguita da Modena con 279 nuovi casi, poi Parma (193), Reggio Emilia (162), Ferrara (133) e Ravenna (102). Seguono Rimini (96), Cesena (81), Forlì (72), e infine, Piacenza (35) e il Circondario imolese (26).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.270 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 270.050.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 67.432 (-778 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 64.293, il 95,3% del totale dei casi attivi.

Si registrano 33 nuovi decessi: 1 a Piacenza (un uomo di 81 anni); 3 in provincia di Parma (una donna di 80 anni e  2 uomini di 89 e 91 anni); 4  in provincia di Reggio Emilia (una donna di 84 anni e 3 uomini, rispettivamente di 53, 72 e 76 anni); 4 nel modenese (2 donne di 76 e 81 anni e 2 uomini di 77 e 82 anni); 8 nella provincia di Bologna (5 donne di 67, 73, 78, 84, 86 e    3 uomini di 74, 90 e 94 anni, quest’ultimo residente a Imola); 1 nel ferrarese (un uomo di 64 anni); 3 nella provincia di Ravenna (una donna di 94 anni e 2 uomini di 77 e 79 anni), 4 in quella di Forlì-Cesena (una donna di 74 anni e 3 uomini, rispettivamente di 59, 81 e 85 anni) e 5 in quella di Rimini (4 donne rispettivamente di 81,84, 92 e 93 anni e un uomo di 77 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.340.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 334 (-9 rispetto a ieri), 2.805 quelli negli altri reparti Covid (-111).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 31 a Parma (- 2), 33 a Reggio Emilia (-1), 63 a Modena (+1), 85 a Bologna (-2), 15 a Imola (-1), 40 a Ferrara (invariato), 18 a Ravenna (invariato), 8 a Forlì (-2), 4 a Cesena (- 1) e 27 a Rimini (-1).

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