giovedì
21 Agosto 2025

Incidenza settimanale dei nuovi casi ogni 100mila abitanti sotto 250 dopo 40 giorni

Per il secondo giorno consecutivo le nuove diagnosi sono meno di 50 (ma pesa il rallentamento dei tamponi nei giorni festivi di Pasqua). Non rallentano i decessi

DRIVE THROUGH TAMPONE COVID PARCHEGGIO PALA DE ANDR RAVENNACon i 34 casi di coronavirus diagnosticati oggi, 7 aprile, in provincia di Ravenna l’incidenza delle nuove positività ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni scende a 214, per la prima volta sotto a 250 dal 24 febbraio. Come noto, 250 è la soglia individuata dai Dpcm per il passaggio in zona rossa (in abbinamento ad altri parametri il principale dei quali è l’indice di diffusione Rt, già sotto l’1 in provincia).

È la seconda giornata consecutiva con meno di 50 casi diagnosticati. È però bene segnalare che siamo nei primi giorni dopo il weekend pasquale e solitamente nei giorni festivi vengono eseguiti meno tamponi (in questo caso i 34 nuovi positivi fanno riferimento a 1.105 test, meno della metà delle medie). Così come è da dire che la provincia è in zona rossa da un mese e le eventuali conseguenze delle ridotte concessioni per visite e ritrovi fra familiari e amici si potranno vedere fra un paio di settimane.

Il dato che però non cala è quella dei decessi. Oggi la Regione ha comunicato 4 morti: tre uomini di 71, 84 e 85 anni e una donna di 90 anni. Il totale delle vittime della pandemia in provincia dall’inizio del contagio è arrivato a 953. In marzo i morti sono stati 93, in febbraio erano stati 71 e 260 in gennaio.

Sono state comunicate oggi 630 guarigioni, in totale l’82 percento dei 27.111 casi totali ha superato la malattia. In terapia intensiva in provincia 19 posti letto occupati, il 56 percento di quelli a disposizione.

Anche a livello regionale è stata una giornata di numeri bassi. Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus in Emilia-Romagna si sono registrati 345.753 casi di positività, 576 in più rispetto a ieri, su un totale di 31.860 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1,8 percento. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,5 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 120nuovi casi e Modena e Parma con 60; poi Piacenza (59), Cesena (58) e Reggio Emilia (57), quindi Forlì (50) e Ferrara (38); seguono Ravenna (34), il Circondario imolese (25) e, infine, Rimini (15).

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 68.975 (-1.896 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 65.459 (-1.841), il 94,9% del totale dei casi attivi.

Si registrano 57 nuovi decessi in regione: in totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.246.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 356 (-11 rispetto a ieri), 3.160 quelli negli altri reparti Covid (-44).

Centrodestra, Ancarani: «Forza Italia è contro la candidatura di Filippo Donati»

Il consigliere comunale si scaglia contro l’ipotesi dell’albergatore come aspirante sindaco della coalizione

Filippo DonatiContinua all’interno del centrodestra ravennate la ricerca di un candidato sindaco da opporre al Primo cittadino uscente Michele de Pascale, per completare lo scacchiere in vista delle prossime Amministrative di ottobre a fianco di Veronica Verlicchi della Pigna ed Emanuele Panizza del Movimento 3 V.

Il Corriere Romagna in edicola oggi, 7 aprile, fa il nome di Filippo Donati, con lo stesso albergatore (presidente di Assohotel regionale) che non smentisce, confermando invece una serie di incontri con Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna.

Ma a poche ore dalla pubblicazione dell’articolo va già registrata una frizione all’interno della coalizione, con Alberto Ancarani di Forza Italia (dato a sua volta tra i possibili candidati a sindaco) che parla di Donati come di ipotesi «sbagliata nel merito e nel metodo a cui Forza Italia si oppone con forza».

Ancarani parla dell’albergatore come di «una personalità, umanamente simpatica e sicuramente conosciuta, nota tuttavia per aver fatto parte direttamente o indirettamente di tutte le “parti in commedia” della politica ravennate e nazionale passando da candidature alle parlamentarie dei 5 Stelle ad una vicinanza al Pd chiaramente espressa dalla sua nomina in una fondazione bancaria da parte di un precedente sindaco di Ravenna».

Si torna a scuola, le nuove misure: dalle finestre aperte alle lezioni di ginnastica

I punti principali dell’ordinanza firmata dal presidente della Regione

Mascherina BanchiDa domani, mercoledì 7 aprile, anche in Emilia-Romagna riaprono nidi e materne, e si torna in aula fino alla prima media (inclusa), come stabilito dal Governo.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato un’ordinanza, che recepisce l’aggiornamento del protocollo per la gestione di casi Covid-19 confermati in ambito scolastico in aree a elevata prevalenza di varianti del virus, misure anticipate nei giorni scorsi.

Ecco i punti principali dell’ordinanza, in una sintesi a cura della Regione che pubblichiamo integralmente.

Misure di contenimento del contagio e di gestione casi Covid in ambito scolastico. Contact tracing

Dopo la segnalazione di un caso Covid-19 confermato, il Dipartimento di salute pubblica competente contatta il dirigente scolastico e il referente Covid, ed effettua l’indagine epidemiologica, verificando l’attuazione delle misure di prevenzione contenute negli appositi protocolli.

Per la ricerca dei contatti stretti andranno considerati i 2 giorni precedenti la data di effettuazione del tampone o di inizio dei sintomi del caso Covid-19.

Quarantena

La durata della quarantena dei contatti stretti è di 14 giorni dall’ultimo contatto con il caso ed è previsto un tampone molecolare al quattordicesimo giorno. Se il contatto stretto rifiuta il tampone al quattordicesimo giorno, la quarantena viene prolungata fino al ventunesimo giorno dall’ultima data di contatto con il caso, e la riammissione alla frequenza avverrà senza test finale. La quarantena verrà disposta dal Dipartimento di Sanità Pubblica per 14 giorni dall’ultimo contatto con il caso confermato.

Riammissione a scuola di caso confermato

Il caso confermato Covid-19 rientra a scuola con un’attestazione del Dipartimento di Sanità Pubblica rilasciato dopo un tampone molecolare con esito negativo eseguito al quattordicesimo giorno (se asintomatico da almeno 3 giorni) dalla comparsa della positività o dei sintomi.

Qualora il test molecolare al quattordicesimo giorno risulti positivo, la persona riprenderà la frequenza al ventunesimo giorno, se il tampone molecolare darà esito negativo.

Scuole primarie e secondarie di 1° e 2° secondo grado

Il Dipartimento di Sanità Pubblica individua i contatti stretti tra gli alunni/studenti/compagni di classe e il personale scolastico che hanno vissuto una presenza prolungata e una significativa interazione con il caso Covid-19 nelle 48 ore precedenti l’esordio dei sintomi/ effettuazione del tampone del caso confermato sintomatico/asintomatico.

Gli alunni della classe sono considerati tutti contatti stretti. I docenti, se hanno ri­spettato le misure anti-covid (mascherina e distanziamento), non sono individuati come contatti stretti: dovranno effettuare immediatamente un test molecolare di screening e, in attesa dell’esito dell’analisi, potranno recarsi al lavoro senza però avere contatti con la classe. Qualora l’esito risulti negativo potranno riprendere l’attività regolare.

Se il caso Covid coinvolge un docente, se lo stesso ha svolto la propria attività rispettando le misure (distanziamento e utilizzo della mascherina anche in posizione statica) gli alunni delle classi coinvolte sospenderanno la frequenza fino all’esito negativo di un test di screening (antigenico o molecolare) che verrà effettuato da parte dei sanitari del Dipartimento di Sanità Pubblica. Per tutti i contatti stretti individuati verrà emesso, da parte del Dipartimento, un provvedimento di quarantena.

Servizi educativi 0-3 e Scuole dell’infanzia

Nei servizi educativi e nelle scuole dell’infanzia non è possibile evitare rapporti stretti poiché i piccoli non indossano mascherine e non sono adeguatamente distanziati fra loro, né con i docenti. Motivo per cui il Dipartimento di Sanità Pubblica individua come contatti stretti tutti i bambini compagni di sezione e il personale scolastico che per necessità abbia avuto presenza prolungata e in significativa interazione, presso la sezione stessa, nelle 48 ore precedenti l’esordio dei sintomi/effettuazione del tampone del caso confermato. Per tutti i contatti stretti viene emesso, da parte del Dipartimento, un provvedimento di quarantena.

Sulla base delle informazioni raccolte attraverso l’indagine epidemiologica e degli esiti dei test effettuati, il Dipartimento di Sanità Pubblica potrà valutare se estendere lo screening con tamponi ad altre classi/sezioni della scuola e, dove necessario, richiedere un provvedimento di chiusura della stessa. Il Dipartimento potrà inoltre proporre in ambiti territoriali in cui vi sia evidenza di un’elevata circolazione del virus Sar-Cov-2 indagini a campione in ambito scolastico utilizzando test antigenici/molecolari. È già convocato il tavolo di monitoraggio sulle riaperture dei servizi educativi per l’infanzia (0-6 anni) con enti gestori pubblici e privati e organizzazioni sindacali per valutare ulteriori indicazioni e misure specifiche di sostegno.

Vaccinazione antiCovid

Verrà assicurata la vaccinazione contro il virus SARS-CoV-2 al personale educativo, insegnante, ausiliario e ai collaboratori a vario titolo coinvolti nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, per consentire lo svolgimento delle attività nelle migliori condizioni di sicurezza. La vaccinazione potrà essere effettuata presso il proprio medico di medicina generale o dove il medico pratica l’attività vaccinale.

Per il personale scolastico che lavora in Emilia-Romagna ma non appartiene alla categoria degli assistiti dal Servizio sanitario regionale (non residenti senza scelta del medico) in sede di Commissione Salute nazionale si è condiviso che possano vaccinarsi comunque in regione presso i servizi sanitari territorialmente competenti, dopo aver segnalato la propria candidatura sul portale regionale https://salute.regione.emilia-romagna.it/prenotare-vaccinazione-anti-covid.

Anche se già vaccinati, tutti i lavoratori dovranno continuare a utilizzare rigorosamente i dispositivi di protezione individuale, i dispositivi medici prescritti, l’igiene delle mani, il distanziamento fisico e le altre precauzioni secondo la valutazione del rischio. Se una persona viene in contatto stretto con un caso positivo per SARS-CoV-2, secondo le definizioni previste dalle circolari del ministero della Salute, dev’essere considerata tale anche se vaccinata, e devono, pertanto, essere adottate tutte le disposizioni prescritte dalle autorità sanitarie.

Misure aggiuntive di contenimento della diffusione del contagio

Parallelamente a tutto ciò, in ambito scolastico occorrerà mantenere ampia parte delle finestre aperte durante le lezioni (anche in relazione alle attuali favorevoli condizioni climatiche) per favorire il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni, lasciando le porte aperte almeno ad ogni cambio d’ora; svolgere l’attività motoria esclusivamente all’aperto, nel rispetto delle norme di distanziamento interpersonale e senza alcun assembramento (è interdetto l’uso di spogliatoi interni). A questa disposizione fanno eccezione istituti a indirizzo sportivo: per lo svolgimento delle loro attività dovranno essere adottati specifici protocolli.

Non devono essere permessi assembramenti in occasione dei momenti di ingresso/uscita e della ricreazione, e neppure lezioni di canto e di musica con utilizzo di strumenti a fiato. Anche in questo caso fanno eccezione istituti a indirizzo musicale (per lo svolgimento delle attività dovranno essere adottati specifici protocolli).

Covid, “solo” 43 nuovi casi in un giorno in provincia, meno di 800 in regione

 

Sono 43 (su circa 750 tamponi) i nuovi casi di positività al Covid registrati in 24 ore in provincia di Ravenna (dati aggiornati alle 12 di oggi, martedì 6 aprile). Per sette tra i nuovi contagiati si è reso necessario il ricovero. Circa 125 le nuove guarigioni.

La regione ha comunicato anche altri 6 decessi per la provincia di Ravenna, tra cui anche un 45enne.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 6 APRILE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 345.196 casi di positività, 791 in più rispetto a ieri (327 asintomatici), su un totale di 13.003 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore.

La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6,1%, comunque poco indicativa dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi sono in numero inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, sempre nei festivi, in particolare quelli molecolari vengono disposti soprattutto su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.066 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 262.117.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 70.890 (-1.313 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 67.317 (-1.372), il 95% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 38 nuovi decessi: 2 in provincia di Piacenza (entrambe donne, di 83 e 96 anni); 5 nel parmense (tre donne di 75, 86 e 93 anni e due uomini, di 70 e 84 anni); 4 nella provincia di Reggio Emilia (due donne di 74 e 88 anni; due uomini, entrambi di 83 anni); 5 nella provincia di Modena (una donna di 83 anni, e 4 uomini, rispettivamente di 66, 92, 96 e 97 anni); 5 nella provincia di Bologna (una donna di 62 anni e 4 uomini: 61, 73, 77 e 84 anni); 5 nella provincia di Ferrara (tre donne di 78, 81 e 93 anni, e due uomini di 73 e 92 anni); 6 in provincia di Ravenna (una donne di 88 anni, e 5 uomini di 45, 79, 80 e due di 81 anni); 5 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 87 anni, e 4 uomini, rispettivamente di 69, 76, 79 e 88 anni). Nessun decesso nella provincia di Rimini. Infine, si segnala il decesso di una donna di 84 anni diagnosticata dall’Ausl di Modena ma residente in provincia di Mantova.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.189.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 367 (+1 rispetto a ieri), 3.206 quelli negli altri reparti Covid (+58).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (-1), 32 a Parma (+2), 33 a Reggio Emilia (+2), 65 a Modena (-2), 101 a Bologna (-2), 20 a Imola (numero invariato rispetto a ieri), 41 a Ferrara (+1), 18 a Ravenna (-1), 12 a Forlì (+1), 6 a Cesena (invariato) e 30 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 21.998 a Piacenza (+41 rispetto a ieri, di cui 32 sintomatici), 24.013 a Parma (+14, di cui 7 sintomatici), 41.480 a Reggio Emilia (+108, di cui 61 sintomatici), 59.068 a Modena (+179, di cui 123 sintomatici), 74.456 a Bologna (+258, di cui 121 sintomatici), 11.778 casi a Imola (+6, di cui 4 sintomatici), 21.027 a Ferrara (+16, di cui 6 sintomatici), 27.077 a Ravenna (+43, di cui 27 sintomatici), 14.320 a Forlì (+33, di cui 26 sintomatici), 17.209 a Cesena (+ 71, di cui 51 sintomatici) e 32.770 a Rimini (+22, di cui 6 sintomatici).

Conclusa la missione archeologica a Persepoli, il team parla anche ravennate

Dieci anni di scavi in Iran hanno riportato alla luce la porta di Tol-e Ajori in Iran, una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi decenni: hanno partecipato studenti dal campus cittadino e un professore del dipartimento

TAJ Copertura FinaleSi sono conclusi gli scavi della missione archeologica congiunta italo-iraniana, partiti nel 2011, che hanno riportato alla luce la Porta di Tol-e Ajori, vicino a Persepoli, in Iran. Il monumento, una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi decenni, è stato rinvenuto dal team guidato, per la parte italiana, dal professore Pierfrancesco Callieri del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna che ha sede a Ravenna, e dall’Ismeo, Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente, e, per la parte iraniana, dal professore Alireza Askari Chaverdi, dell’Università di Shiraz.

La scoperta della porta di Tol-e Ajori, copia della famosa Porta di Ishtar di Babilonia, fatta probabilmente realizzare dall’imperatore persiano Ciro il Grande, o dal figlio Cambise, rappresenta un risultato eccezionale per l’Università di Bologna presente a Ravenna. Callieri spiega che «il monumento diventerà la prima tappa per i visitatori che si recano in Iran e andrà ad arricchire lo straordinario patrimonio artistico dell’antica Persepoli. Rimarrà per sempre testimonianza della partecipazione italiana a Persepoli, il più importante sito archeologico in Iran».

IMG 20210311 WA0023Grazie al sostegno di Fondazione Flaminia, le campagne di scavo, dieci complessivamente dal 2011 a oggi, hanno visto il coinvolgimento operativo sul posto di numerosi studenti dei corsi di laurea ravennati del Dipartimento dei Beni Culturali: «Siamo orgogliosi – spiega Fondazione Flaminia – di aver contribuito a supportare la missione, consentendo in questi anni la partecipazione di tanti studenti a una esperienza scientifica così prestigiosa, una occasione unica per arricchire il loro percorso formativo, che li renderà professionisti ancora più capaci».

Conad Teodora, il set vinto 42-40 è da record: Guidi & Co verso i playoff

La capitana commenta così il 3-0 contro Torino che vale un poker di vittorie consecutive: «La partita ha un po’ confermato il percorso di miglioramento che abbiamo fatto nell’ultimo periodo»

Teodora Torino 9887La vittoria della Conad Teodora nel terzo set contro Barricalla Cus Torino per 42-40, settima giornata della pool salvezza della serie A2 del campionato femminile di pallavolo giocata il giorno di Pasqua, è il quarto di sempre per punteggio in serie A femminile dall’introduzione del rally point system (1999), e il più alto degli ultimi 15 anni, come riporta l’ufficio stampa della società biancorossa e come già avevano segnalato la Lega Volley Femminile e Il Resto del Carlino di oggi, 6 aprile.

Dall’introduzione dei set a 25, con un punto assegnato a ogni servizio, il 42-40 fatto registrare domenica da Ravenna e Torino è il parziale a punteggio più alto della Serie A2, e solo tre parziali, tutti di Serie A1, sono stati più lunghi.

Punteggio Set 25Il podio comprende due vittorie esterne, sempre in un terzo set, per 42-44 e 43-45, in entrambi i casi colte da Novara, rispettivamente a Modena nel 2001 e a Perugia nel 2006, in una semifinale di Supercoppa. Il set più lungo dall’introduzione del rally point system rimane quello (il quarto) vinto dalle padrone di casa di Modena per 48-46 su Perugia il 3 febbraio 2002 (fonte dati Lega Volley Femminile).

Al di là dei record, quella contro Torino è la quarta vittoria consecutiva da tre punti per la squadra di coach Simone Bendandi in questa pool salvezza. Ravenna è in cima alla classifica con buon margine sulle inseguitrici (6 punti su Busto Arsizio e 7 su Martignacco che ha giocato una partita in meno). Alle ravennati mancano quattro gare. Il primo posto vorrebbe dire accesso ai quarti playoff per la promozione affrontando la seconda della pool promozione.

Teodora Torino 0204«È stata una partita che ha un po’ confermato il percorso di miglioramento che abbiamo fatto nell’ultimo periodo – commenta la capitana Ludovica Guidi –. Una volta conquistati i primi due set ci è mancata un attimo la continuità e dobbiamo imparare a non allentare mai la pressione, ma alla fine nel terzo abbiamo portato a termine una bella rimonta e nel finale abbiamo avuto quella freddezza che era mancata altre volte. La squadra ha risposto presente in questo periodo ricco di impegni, stiamo facendo ottime prestazioni e siamo alla quarta vittoria consecutiva: oggi abbiamo confermato la nostra tenacia».

Ricoverato con polmonite da Covid il medico contro mascherine e vaccino

Il dottor Luca Graziani: «Capita di ammalarsi, a chi lavora in prima linea…»

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Il dottor Luca Graziani nel suo studio di via Carso

La sua intervista aveva fatto discutere in città e non solo, tanto da rendere in poche settimane il dottor Luca Graziani una sorta di personaggio pubblico, finito pure su La Zanzara, il celebre programma di Radio 24.

A fare discutere erano state le sue prese di posizione contro mascherine e vaccini anti Covid, essendo un medico di base con (affollati) ambulatori a Ravenna e Mezzano. Non un negazionista del virus, di cui aveva messo in luce anche la pericolosità, ma sicuramente una voce fuori dal coro. Fa notizia, quindi, che da sabato scorso sia ricoverato nel reparto Malattie infettive dell’ospedale di Ravenna proprio a causa del Covid, come riporta il Corriere Romagna in edicola oggi (martedì 6 aprile).

Con una polmonite bilaterale, come ci dice direttamente il dottor Graziani in un messaggio, in cui risponde anche alla nostra domanda sul perché non abbia funzionato la terapia casalinga di cui aveva parlato nel nostro articolo (in cui aveva, in particolare, invitato a curare il Covid «con l’aspirina fin dai primi sintomi, con cortisone e idrossiclorochina. E poi antibiotici, macrolidi, vitamina C, eparine a basso peso molecolare»): «Probabilmente – ci scrive – si tratta di una carica virale più robusta, visto che ricevo i pazienti e visito da vicino, con la mascherina, che evidentemente non è servita a nulla. A chi lavora in prima linea senza risparmiarsi capita di ammalarsi, e forse anche di morire…».

135 nuovi contagiati nel Ravennate ma con 450 tamponi in meno. Ancora 6 i morti

In provincia e in regione sostanziale curva piatta per casi positivi, decessi e ricoveri. Vaccinati oltre quota 953mila

Test Sierologici CovidLa provincia di Ravenna il giorno di Pasquetta conta 135 nuovi casi positivi: 67 maschi e 68 femmine; 108 asintomatici e 27 con sintomi; 130 in isolamento domiciliare e 5 ricoverati. Di questi 95 sono stati rintracciati tramite contact tracing; 14 per sintomi; 25 per test volontario; 1 rientro dall’esterno.
I tamponi eseguiti sono calati a 1154, circa 450 in meno di ieri e 750 in meno di sabato
Intanto, si continua a morire di covid: 6 decessi rilevati oggi. Si tratta di 4 uomini di 81, 84, 85 e 94 anni e 2 donne di 63 e di 92 anni.
D’altra parte sono state comunicate circa 31 guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 27.034.

In Emilia-Romagna si sono registrati 1.493 casi di positività in più rispetto a ieri, su un totale di 6.299 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’23,7%, ma cho non è indicativa dell’andamento generale, poiché il numero di tamponi eseguiti la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.
L’età media dei nuovi infetti covid oggi è di 42,5 anni.

Il report regionale dei contagi nelle province vede il maggior numero di contagi a Modena con 288 nuovi casi e Bologna con 262); a seguire Rimini (201), Ferrara (143), Ravenna (135), Reggio Emilia (127), quindi Parma (111) e Cesena (84); poi Forlì (63), il Circondario imolese (48) e infine Piacenza (31).

Si contano anche 38 nuovi decessi: 1 nella provincia di Parma; 2 nella provincia di Reggio Emilia; 4 nella provincia di Modena; 12 nella provincia di Bologna; 6 nella provincia di Ferrara; 6 in provincia di Ravenna; 1 in provincia di Forlì-Cesena; 5 nel riminese. Un decesso riguarda una persona residente al di fuori dell’Emilia-Romagna. Nessun morto in provincia di Piacenza.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 366 (+6 rispetto a ieri, quando si si era registrato un calo analogo ), 3.149 quelli negli altri reparti Covid (+32). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (+1), 30 a Parma (+2), 31 a Reggio Emilia (invariato rispetto a ieri), 67 a Modena (invariato), 103 a Bologna (+2), 20 a Imola (+1 ), 40 a Ferrara (numero invariato rispetto a ieri), 19 a Ravenna (invariato), 11 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (+1) e 29 a Rimini (-1).

Proseguono intanto le vaccinazioni che a Pasqua hanno registrato quasi 10mila nuove somministrazioni in tutta la regione. Alle ore 15 di oggi, 5 aprile, sono state iniettate complessivamente 953.228 dosi; sul totale, 308.525 sono seconde dosi, di persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Benzinai disperati: «Lavoriamo in perdita, in molti saranno costretti a chiudere»

La testimonianza: «Siamo ancora al 30 percento in meno e la pandemia limiterà gli spostamenti anche in futuro»

Distributore Agip Ravenna «Con le scuole chiuse, il coprifuoco, gli spostamenti limitati, stiamo ancora lavorando al 30 percento in meno». È dura, in questo periodo di pandemia, anche la vita dei benzinai, tra le poche categorie a essere rimaste sempre aperte, anche durante il lockdown più rigido del 2020.

«In quei due mesi abbiamo lavorato consapevoli di registrare circa il 90 percento di perdite, senza poter contare tra l’altro sulla cassa integrazione come le altre categorie. Con il senno di poi devo ringraziare un mio dipendente che si era licenziato poche settimane prima del lockdown. Dipendente che poi ovviamente non ho più sostituito…». A parlare è Danilo Gagliardi, titolare dell’omonimo distributore Agip-Eni di via Faentina, alle porte di Ravenna, tra i più frequentati dell’intero territorio comunale.

«Sostanzialmente la perdita complessiva del 2020 si è attestata attorno al 35 percento, ma l’emergenza non è naturalmente ancora finita. E per il futuro vedo tante incognite, in molti secondo me saranno costretti a chiudere. Anche perché la pandemia cambierà lo stile di vita, favorirà anche in futuro lo smart working, ci saranno meno spostamenti comunque. Senza considerare le innovazioni tecnologiche che spingeranno sempre di più i mezzi elettrici. E noi che puntiamo anche sul metano abbiamo già assistito a una drastica riduzione di auto prodotte con questa alimentazione, negli ultimi anni».

Il tutto senza poter contare su ristori diretti, a parte quelli del primo lockdown. «Senza considerare che siamo in attesa da anni del rinnovo del contratto nazionale», ricorda Gagliardi.
Per quanto riguarda l’aumento del prezzo della benzina di queste settimane (vedi paragrafo successivo), «i nostri prezzi sono vincolati, non abbiamo margine di manovra. E in questo periodo la concorrenza è ancora più serrata e la gente magari ci sta più attenta…».

Distributore Carburaneti

Osservatorio: in provincia la benzina va da 1,3 a 2 euro al litro

È arrivata l’attesa stangata di Pasqua per gli automobilisti, con il prezzo medio del carburante (a fronte degli aumenti di quello al barile da parte dei paesi produttori del greggio) che ha raggiunto in marzo livelli record che non si vedevano dall’inizio dello scorso anno.
In Italia al 29 marzo i prezzi medi (in leggero calo comunque rispetto alla settimana precedente) si attestavano a 1,575 euro al litro per la benzina e a 1,440 per il diesel.
Dando un’occhiata alla provincia di Ravenna – sulla base dei prezzi pubblicati sull’Osservatorio on line del ministero, aggiornati a fine marzo – la benzina va dal dato più economico delle cosiddette “pompe bianche” di Gino Natali in via Romea (zona Bassette a Ravenna), dove la benzina (se si utilizza la modalità self service) costa 1.345 al litro (segue a ruota l’Ip di Punta Marina con 1.389) fino a superare perfino la quota record dei 2 euro al litro in autostrada (in modalità “servito” all’area di servizio Santerno, in località Solarolo), sfiorata comunque anche all’Ip di Conselice. Restando nella modalità “servito”, i prezzi più economici sono a Faenza (Repsol, Beyfin e Metano di via Granarolo) e al distributore Eni sulla Ravegnana di Ravenna, di poco superiori a 1,5 euro al litro.
Passando al diesel, anche in questo caso a vincere la palma del distributore più economico (sempre per quanto riguarda la modalità “self”) è quello di Gino Natali con 1,225 euro al litro, seguito sempre dall’Ip di Punta Marina e poi, con un prezzo di poco superiore all’1,3, dall’Eni di Faenza.
E sono gli stessi della benzina anche i distributori più cari (in modalità “servito”): il gasolio arriva a sfiorare i 2 euro al litro in autostrada e a Conselice.

Self Service Carburante

Confesercenti contro i furbetti del cashback

Anche la Faib-Confesercenti di Ravenna denuncia la presenza dei cosiddetti “furbetti” del Cashback di Stato. Nello specifico, i benziani denunciano micro-rifornimenti alle pompe automatiche ripetuti più volte (nei weekend o di notte) per valori intorno ad 1 euro o addirittura al di sotto, allo scopo di scalare la classifica del numero di pagamenti con bancomato o carte, che vale 1.500 euro per i primi 100mila cittadini italiani con il maggior numero di transazioni. «Basterebbe vietare le operazioni ripetute nel giro di un lasso di tempo ristretto», scrive Confesercenti lamentando ovviamente le aumentate commissioni bancarie per i gestori.

 

A Pasqua sono 156 i casi positivi nel ravennate, 4 morti fra cui anche un 53enne

In regione si contano altre cinque vittime relativamente giovani fra i 40 e i 65 anni. Vaccini oltre quota 943mila

Reparto CovidNel territorio Ravennate, giorno di Pasqua, si sono registrati 156 casi: di cui 83 maschi e 73 femmine; 56 asintomatici e 100 con sintomi; 152 in isolamento domiciliare e 4 ricoverati. Nel dettaglio i contagiati sono stai rilevati 103 da contact tracing; 29 per sintomi; 24 per test volontario.
I tamponi eseguiti sono stati 1599.
Le vittime sono 4: tre pazienti di sesso maschile di 53, 75 e 78 anni e una paziente di sesso femminile di 93 anni.
Peraltro sono state comunicate circa 255 guarigioni.
A tuttoggi i casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 26.899.

In  Emilia-Romagna si sono registrati 1.700  casi di positività in più rispetto a ieri, su un totale di 19.778 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’8,6%.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 403 nuovi casi e Modena (302); poi Reggio Emilia (181), Parma (166), Ravenna (156), quindi Ferrara (132) e Cesena (109); seguono Rimini (107), Forlì (98), Piacenza (24) e, infine, il Circondario imolese (22).

In regione si registrano anche 35 nuovi decessi: 4 nella provincia di Parma; 1 nella provincia di Reggio Emilia; 6 nella provincia di Modena; 13 nella provincia di Bologna; 1 nella provincia di Ferrara; 4 in provincia di Ravenna; 6 in provincia di Forlì-Cesena. Nessun decesso è stati rilevato nelle province di Piacenza e Rimini. Da evidenziare che fra i morti di oggi ce ne sono almeno sei “relativamente anziani” di etò compresa fra i 40 e i 65 anni.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.113.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 360 (-6 rispetto a ieri), 3.117 quelli negli altri reparti Covid (-63). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (+1), 28 a Parma (-2), 31 a Reggio Emilia (+3), 67 a Modena (-2), 101 a Bologna (-4), 19 a Imola (-1 ), 40 a Ferrara (numero invariato rispetto a ieri), 19 a Ravenna (-1), 11 a Forlì (invariato), 5 a Cesena (-1) e 30 a Rimini (+1).

Per quanto riguarda l’andamento delle vaccinazioni anticovid in regione alle ore 14 di oggi sono state somministrate complessivamente 943.588 dosi; sul totale, 306.779 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

 

Bonus Regione: chi compra un’auto green avrà sostegni fino a 191 euro l’anno

Le domande per i contributi – in 3 tranche direttamente su conto corrente si possono effettuare online a partire dal 7 aprile

Automobili SilosLa Regione Emilia-Romagna ha deciso di rifinanziare per il triennio 2021/2023 il bonus per le auto ibride. Chi ne ha acquistato o ne sta acquistando una di prima immatricolazione con alimentazione benzina-elettrico, gasolio-elettrico, gpl-elettrico, metano-elettrico o benzina-idrogeno potrà fare domanda online dal 7 aprile per ottenere il contributo, fino a un massimo di 191 euro (pari al costo del bollo medio) all’anno e per tre anni.
Il bonus, rivolto ai cittadini residenti in Emilia-Romagna, sarà accreditato direttamente sui conti correnti dei proprietari dell’auto e sarà erogato in tre tranche.

«In quattro anni sono più che triplicati i veicoli ecologici in circolazione in Emilia-Romagna – spiega l’assessore regionale alla Mobilità, il ravennate Andrea Corsini – e di questi più del 57 percento ha ottenuto il bonus regionale, segno che l’incentivo è stato apprezzato dai cittadini e ha contribuito a rinnovare il parco auto della nostra regione con indubbi vantaggi per l’ambiente. Proprio per questo abbiamo deciso di confermare questa misura, con uno stanziamento complessivo di 3 milioni di euro».

In Emilia-Romagna la diffusione dei veicoli più ecologici ha registrato un notevole successo passando dai 4.369 mezzi in circolazione nel 2016 ai 10.580 nel 2019 e ai 14.834 immatricolati nel 2020 (di cui circa mille in provincia di Ravenna). E negli ultimi due anni le domande per ottenere il bonus regionale sono più che raddoppiate passando dalle oltre 4.300 del 2019 a più di 8.500 del 2020.
Come ottenere il bonus

I cittadini per accedere al contributo regionale devono inserire esclusivamente online i dati anagrafici, quelli dell’auto e le coordinate bancarie o postali sulle quali si desidera ricevere l’importo dovuto, accreditandosi tramite FedERa – la piattaforma per i servizi online della Regione attiva fino al 30 settembre – oppure Spid o Cie. Sarà possibile registrarsi online a partire dalle ore 14 del 7 aprile fino alle ore 12 del 31 dicembre. Il contributo è riservato alle persone fisiche e alle auto di nuova immatricolazione, non è valido quindi per le auto in leasing, acquistate a km0 o auto aziendali intestate a ditte.

Auto Elettrica

Incentivi per l’acquisto dell’elettrico: 40% di sconto per Isee fino a 30mila euro

Oltre al bonus per l’acquisto delle auto ibride va sottolineato che per le auto totalmente elettriche, invece, il bollo in Emilia-Romagna non si paga per i 5 anni successivi all’immatricolazione.
In attesa del possibile rifinanziamento del più noto “eco-bonus”, inoltre, è stato definito in questi giorni il decreto attuativo sugli incentivi alle auto elettriche. Si tratta di un contributo nella misura del 40% delle spese per nuclei familiari con Isee inferiore a 30mila euro, per l’acquisto o il leasing, effettuato entro il 31 dicembre 2021, di auto elettriche, con potenza fino a 150 kw, e con un prezzo da listino ufficiale della casa automobilistica inferiore a 30mila euro al netto dell’Iva.

Microguida alle quattro ruote ecologiche

Veicoli ibridi: funzionano con due motori, uno a combustione principale (benzina o diesel) e uno elettrico. In questo caso la batteria si ricarica quando l’auto rallenta, quindi queste auto non hanno bisogno di stazioni di ricarica.

Veicolo ibridi plug-in:  questi mezzi hanno un motore a combustione e un motore elettrico. La differenza con le auto ibride è che il motore elettrico ha la priorità. La batteria si ricarica quando l’auto rallenta ma può anche essere collegata a una fonte esterna di energia elettrica.

Veicoli 100% elettrico: hanno motori che funzionano solo con l’elettricità. Hanno uno o più motori elettrici, quindi batterie ricaricabili con più capacità. Per queste auto le stazioni di ricarica sono indispensabili.

 

Musei ER: cercasi immagini d’epoca di S. Apollinare in Classe e mausoleo Teodorico

Chiamata pubblica ai cittadini che possono inviare testimonianze su due dei monumenti più cari ai ravennati

S. Apollinare In Classe Foto EpocaCercasi ricordi, foto e filmati d’epoca di Sant’Apollinare in Classe e del Mauseoleo di Teodorico. L’appello è lanciato La Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna invita cittadini e associazioni a partecipare ad un’azione comune di raccolta di testimonianze e immagini relative a due tra i monumenti storici più cari ai ravennati.

Il progetto è nato in occasione della Giornata del Paesaggio per promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati.
«Si tratta di una “chiamata” ai cittadini, ad aprire i cassetti della memoria – commenta l’architetto Giorgio Cozzolino, che dalla locale soprintendenza è passato ora a dirigere i musei della Regione – e a segnalare e inviare testimonianze, immagini e riprese filmate dei paesaggi vissuti e rappresentati, che contengono trame ed esprimono le singole visioni del mondo nella loro complessità».
I file (di massimo 15MB di “peso digitale”) potranno essere inviati entro il prossimo 14 ottobre alla casella di posta: drm-ero.giornatapaesaggio@beniculturali.it.

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