giovedì
21 Agosto 2025

Vaccino obbligatorio per sanitari. Ausl Romagna: rischiano la sospensione 2 su 10

I dati delle tre province romagnole: in media vaccinato il 75 percento degli operatori

Infermiere CovidTra le novità del nuovo decreto anti Covid in vigore dal 7 aprile c’è anche l’obbligo vaccinale per “tutti gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali”.

La vaccinazione – si legge nel testo del decreto – “costituisce requisito essenziale per l’idoneità all’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative”.

Per quanto riguarda i dipendenti dell’Ausl Romagna (non è stato possibile al momento avere il dato suddiviso per provincia) sono ancora (dati aggiornati al 28 marzo) più di 5mila gli operatori sanitari di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini che non sono stati vaccinati, di cui 1.361 risultati positivi al Covid e quindi potenzialmente immuni e a cui il vaccino non è stato prescritto. Ne restano invece 3.767 che hanno finora deciso di non vaccinarsi.

A registrare la percentuale più alta di adesione è la categoria dei medici, vaccinata all’83 percento, seguiti da farmacisti-biologi-psicologi e dai dirigenti Ausl con l’80 percento e gli infermieri con il 76,8 percento.

In media, considerando anche amministrativi e tecnici, si è vaccinato il 75 percento del personale sanitario dell’Ausl Romagna. Percentuale che sale all’81,6 percento considerando i dipendenti risultati positivi. Il 18,4 percento, invece, rischia quindi la sospensione.

In caso di accertata mancata vaccinazione, il decreto prevede infatti “la sospensione dall’esercizio della professione sanitaria e la prestazione dell’attività lavorativa da parte degli operatori sanitari. La sospensione ha efficacia fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale e comunque fino al 31 dicembre 2021. Nel periodo di sospensione non è dovuta la retribuzione o altro compenso o emolumento. Il datore di lavoro può comunque adibire, se possibile, il lavoratore a mansioni equivalenti o inferiori con il trattamento economico corrispondente”.

Nuovo decreto anti Covid: riaprono le scuole, ristoranti chiusi anche in aprile

 

L’Italia resta in arancione o rosso fino alla fine di aprile, con spostamenti vietati in tutto il Paese, bar e ristoranti, cinema e teatri, palestre e piscine chiuse, niente visite a parenti e amici in zona rossa e possibili in zona arancione all’interno della regione una sola volta al giorno e in un massimo di due persone. Ma se l’andamento della pandemia e della campagna di vaccinazione lo consentiranno, saranno possibili deroghe per ripristinare le zone gialle e dare corso ad alcune aperture anche prima del 30 aprile.

Il consiglio dei Ministri approva il nuovo decreto anti Covid in vigore dal 7 aprile che conferma sostanzialmente l’impianto delle misure già in atto e introduce due importanti novità: l’obbligo di vaccinarsi per tutto il personale che opera nella sanità, farmacisti compresi, e lo stop alla possibilità per i presidenti di Regione di emanare ordinanze, come hanno fatto in questo anno di emergenza, per chiudere le scuole nonostante le indicazioni nazionali prevedessero la presenza in classe.

LE MISURE dal 7 al 30 aprile

Ecco alcune delle misure più importanti previste dal nuovo decreto legge del Governo, in una sintesi a cura di Ansa.it.

SCUOLA – Si tornerà in presenza dal 7 aprile anche nelle zone rosse fino alla prima media mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%. I presidenti di Regione, a differenza di quanto è stato fino ad oggi, non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole.

NIENTE ZONA GIALLA – Fino al 30 aprile tutta Italia sarà in zona arancione o rossa. Il Comitato tecnico scientifico ha più volte sottolineato che le misure previste per le zone gialle hanno dimostrato “una capacità di contenere l’aumento dell’incidenza ma non la capacità di ridurla”. Il decreto prevede però una verifica a metà aprile: se la situazione epidemiologica lo consentirà, si valuterà la possibilità che le zone dove la diffusione del virus è più contenuta possano tornare in giallo e, dunque, procedere ad alcune riaperture, in particolare di bar e ristoranti, cinema e teatri.

SPOSTAMENTI – Restano vietati gli spostamenti tra le Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa. La mobilità è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità. Sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione.

IN ZONA ROSSA STOP VISITE AD AMICI, MA A PASQUA SÌ – Nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua quando tutta Italia sarà in rosso. Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all’interno del comune di residenza.

COPRIFUOCO – Confermato il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5. Anche in questo caso, il divieto non vale in caso di lavoro, salute o necessità.

BAR E RISTORANTI – Restano chiusi. Possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e solo per i ristoranti. In caso di ripristino delle zone gialle, bar e ristoranti potranno riaprire a pranzo.

PALESTRE, PISCINE, CINEMA, TEATRI, MUSEI – Ancora niente aperture fino al 30 aprile. Se la verifica di metà mese darà esito positivo e dunque torneranno le zone gialle, si potrebbe valutare la riapertura di cinema e i teatri con le regole che erano già previste nel precedente decreto: prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto. Possibile riapertura anche per i musei.

SECONDE CASE – Sarà sempre possibile raggiungere le seconde case, anche in zona rossa, a patto che non ci siano però ordinanze dei presidenti di Regione che impongono regole più restrittive. E’ il caso ad esempio di Campania Puglia e Liguria, che hanno posto per Pasqua il divieto non solo per i non residenti ma anche per i residenti. L’accesso alle seconde case per i non residenti è vietato in Valle d’Aosta, Alto Adige, Trentino, Toscana, Sardegna. In Sicilia si entra solo con tampone negativo effettuato 48 ore prima dell’arrivo.

OBBLIGO DI VACCINAZIONE PER SANITARI E FARMACISTI – Chiunque lavori in una struttura sanitaria, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di Rsa e studi privati dovrà vaccinarsi. Per chi rifiuta è prevista la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia. Quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata. La sospensione durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021. Previsto anche lo ‘scudo penale’ per i somministratori che seguono le regole, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave.

VIA LIBERA A CONCORSI PUBBLICI – Inserita nel decreto la norma che sblocca tutti i concorsi nella Pubblica Amministrazione dopo il via libera del Cts al protocollo del ministero della Funzione pubblica. Si potranno svolgere le prove su base regionale e provinciale e, dove possibile, in spazi aperti. Dal 3 maggio è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni.

Covid, 201 nuovi casi in un giorno a Ravenna. E altri tre morti

 

Sono 201 (secondo dato più alto tra le province in regione) i casi registrati in 24 ore in provincia di Ravenna (dati aggiornati alle 12 del 31 marzo), di cui 38 asintomatici, su un totale di 2.470 tamponi.

Quattro i nuovi ricoverati. Circa 332 le guarigioni.

Oggi la Regione ha comunicato 3 nuovi decessi per la provincia di Ravenna: un paziente di sesso maschile di 71 anni e due pazienti di sesso femminile di 78 e due di 82 anni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 31 MARZO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 335.820 casi di positività, 1.490 in più rispetto a ieri (585 gli asintomatici), su un totale di 31.192 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,7%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.064 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 251.468.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 72.435 (-632 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 68.618 (-571), il 94,7% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 58 nuovi decessi: 2 a Parma (due uomini, entrambi di 77 anni); 5 nella provincia di Reggio Emilia (3 donne, di cui una di 88 e due di 93 anni e due uomini di 75 e 80 anni); 6 nella provincia di Modena (4 donne, rispettivamente di 65, 88, 90 e 93 anni, e due uomini, di 83 e 87 anni); 18 nella provincia di Bologna (4 donne: di 78, 90, 91 anni, quest’ultima residente a Imola, e 93; 14 uomini: di 71, 74, due di 77, tre di 82, poi 85, 86 e 87, quest’ultimo residente a Imola, poi 89, 92, 94 e 95 anni);  8 nella provincia di Ferrara (quattro donne di 71,72, 86 e 93 anni e 4 uomini di 43,75, 83 e 88 anni); 3 in provincia di Ravenna (due donne di 78 e 82 anni e un uomo di 71); 6 in provincia di Forlì-Cesena (3 donne di 82, 92 e 94 anni e tre uomini, di 65, 72 e 85 anni); 9 nel riminese (3 donne di 82,86 e 90 anni e 6 uomini rispettivamente di 64, 66, 79, 81, 82 e 85 anni). Un decesso, avvenuto a Rimini, riguarda una donna di 91 anni residente fuori regione, a Pesaro; nessun decesso in provincia di Piacenza.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.917.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 390 (-2 rispetto a ieri), 3.427 quelli negli altri reparti Covid (-59).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 6 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 28 a Parma (-2), 33 a Reggio Emilia (+2), 73 a Modena (-3), 123 a Bologna (+4), 23 a Imola (+1), 37 a Ferrara (invariato), 20 a Ravenna (-1), 11 a Forlì (+1), 7 a Cesena (invariato) e 28 a Rimini (-4).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 21.783 a Piacenza (+43 rispetto a ieri, di cui 24 sintomatici), 23.171 a Parma (+125, di cui 50 sintomatici), 40.474 a Reggio Emilia (+137, di cui 92 sintomatici), 57.428 a Modena (+108, di cui 91 sintomatici), 72.521 a Bologna (+345, di cui 206 sintomatici), 11.579 casi a Imola (+25, di cui 15 sintomatici), 20.154 a Ferrara (+159, di cui 33 sintomatici), 26.278 a Ravenna (+201, di cui 163 sintomatici), 13.815 a Forlì (+142, di cui 109 sintomatici), 16.673 a Cesena (+74, di cui 64 sintomatici) e 31.944 a Rimini (+131, di cui 58 sintomatici).

Confermata la Notte Rosa: si farà dal 30 luglio all’1 agosto

«La Romagna sarà pronta, appena la situazione sanitaria lo permetterà»

Notte Rosa MirabilandiaLa Notte Rosa torna in Romagna anche nel 2021 nelle date prescelte che avranno l’apice dal 30 luglio al 1 agosto.

Ad avanzare la proposta, approvata all’unanimità, il Consiglio di amministrazione di Visit Romagna, l’ente pubblico che coordina la promozione turistica delle Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.

«La Romagna – spiega il Presidente di Visit Romagna Andrea Gnassi – sarà pronta, appena la situazione sanitaria lo consentirà, ad accogliere i visitatori. Stiamo facendo uno sforzo enorme, per allestire un’offerta turistica unica e del tutto sicura. Siamo l’Italia dove tutto si può immaginare, lo facciamo con Dante, con Fellini e lo facciamo anche con nuovi modi di stare insieme grazie agli spazi aperti, dalle spiagge fino ai borghi. Siamo pop e complessi, siamo di nicchia e ‘family’ e sappiamo reagire con creatività e dinamismo, cambiando ma restando noi stessi, senza rinunciare a regalare quel sorriso di cui abbiamo tutti bisogno ora. A poca distanza dall’addio a Raoul Casadei ci piacerebbe ricordare chi ci ha dato con la sua musica gioia e allegria, chi negli anni Settanta, con la sua contaminazione pop, ha fatto diventare il liscio patrimonio popolare di tutto il Paese».

All’ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione presieduto dal Sindaco di Rimini Andrea Gnassi e della Cabina di regia di Visit Romagna, coordinata da Gianfranco Vitali, anche le campagne di promozione rivolte al mercato estero, sui mercati di lingua tedesca, e sul mercato domestico.

Con Irecoop un webinar di 32 ore per la nuova classe dirigente della cooperazione

Trenta iscritti. Tra i temi approfonditi anche le caratteristiche delle aziende coop che possono facilitare l’uscita dalla crisi pandemica

Luca Bartoletti E Vania SannaFare impresa nel mondo in pandemia o post-pandemia o non sarà più come prima e Confcooperative punta sulla formazione per affrontare la sfida. Si è aperta lo scorso 25 marzo la settima edizione di “Altamente”, la scuola di formazione per la classe dirigente cooperativa organizzato da Irecoop Emilia Romagna.

Un modulo di 32 ore in video-conferenza per accompagnare amministratori e manager, fornendo loro competenze strategiche per imparare a cogliere le nuove opportunità del mercato, risolvere problemi e ricoprire ruoli di responsabilità all’interno dell’impresa. Il format – che si tiene in modalità webinar – è strutturato in quattro percorsi distinti e si rivolge a giovani cooperatori, ai manager e ai responsabili delle risorse umane (area HR).  L’obiettivo è quello di ridefinire ruolo e responsabilità degli amministratori, sviluppare nuove competenze su compiti, organizzazione e funzionamento del CdA, nonché sui rapporti con il Collegio Sindacale e/o altri organi di gestione della cooperativa, interpretando correttamente i dati di bilancio utili per avere un ruolo attivo nei processi decisionali. Inoltre, verranno approfonditi i temi delle responsabilità civili, penali ed amministrative.

«Al corso – spiega il referente del progetto di formazione Luca Bartoletti – si sono iscritte una trentina di persone appartenenti a cooperative di diversi settori, in particolare agrindustria, sociale e meccatronica. I relatori, tutti appartenenti a Confcooperative Romagna, all’università di Bologna e ad Aiccon grazie all’intervento di Paolo Venturi, hanno approfondito i temi che hanno un valore strategico per la cooperazione, toccando in particolare quelle peculiarità che le cooperative hanno e che possono diventare il ‘plus’ per uscire dalla crisi post-pandemica».

Cinque anni fa si candidò contro, ora entra nella lista a sostegno di De Pascale

Renziano della prima ora, poi nella Pigna, oggi l’avvocato Roccafiorita torna in campo con il sindaco uscente

Roccafiorita De PascaleRenziano della primissima ora, abbandonò il Pd per poi candidarsi alle ultime amministrative di Ravenna come capolista della Pigna, che si presentava per mandarlo a casa, il Pd, con Maurizio Bucci candidato sindaco. Dalla Pigna però fu espulso ancor prima del voto, durante la campagna elettorale, con tanto di strascichi giudiziari. Oggi, dopo aver abbandonato per qualche anno la politica attiva, l’avvocato Giuseppe Roccafiorita ritorna in campo a sostegno del candidato del centrosinistra contro cui si era invece appunto schierato nel 2016, oggi sindaco uscente, Michele de Pascale.

Ed è lo stesso sindaco ad annunciare sulla propria pagina Facebook che Roccafiorita ha accettato la sua proposta di candidarsi nella lista civica “De Pascale” che si sta costituendo in vista delle Amministrative di ottobre.

«In questi anni ho cercato di ascoltare le voci di chi mi ha sostenuto, ma anche quelle di chi 5 anni fa aveva, legittimamente, fatto scelte diverse – commenta De Pascale -, e Giuseppe è stato fra le persone che mi hanno saputo dare consigli utili e critiche costruttive. Sono molto contento che abbia accettato la mia proposta di candidarsi nella mia lista civica per le prossime elezioni comunali, arricchirà il nostro programma e ci aiuterà a migliorarci ancora».

Eni chiude a Marghera, sindacati preoccupati per Ravenna. Ma Versalis rassicura

Incontro in Regione. L’assessore: «Ora abbiamo bisogno di formalizzare gli impegni»

Polochimico
Polo Chimico da fotoaeree.com

«La società Versalis ci ha dato oggi assicurazioni sul proseguimento delle attività a Ferrara e a Ravenna e sul mantenimento degli organici impiegati». Lo riferisce l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Lavoro e Piano energetico, Vincenzo Colla, al termine del vertice convocato dalla Regione questa mattina sulle prospettive del polo petrolchimico di Ferrara e Ravenna.

Un incontro necessario dopo l’annuncio dell’amministratore delegato di Eni, Claudio De Scalzi, in merito alla chiusura dell’impianto di cracking di Marghera, prevista nell’aprile 2022, che avrebbe effetti negativi sulle produzioni di Versalis e Basell con sedi nel petrolchimico della regione.

All’incontro in videoconferenza erano presenti i sindaci Michele de Pascale di Ravenna e Alan Fabbri di Ferrara, il vicepresidente della Provincia di Ferrara Nicola Minarelli e rappresentanti della società Versalis, di Confindustria Emilia Area Centro, dei sindacati regionali e territoriali della chimica, Cgil, Cisl e Uil regionali e dell’Agenzia regionale per il Lavoro.

«Ora abbiamo bisogno di formalizzare questi impegni- ha precisato l’assessore Colla – per dare certezze di fronte alle preoccupazioni che permangono da parte delle organizzazioni sindacali e per dissipare ogni ombra rispetto alla fornitura di cracking al petrolchimico di Ferrara, perché attorno a questa materia prima si muovono grandi gruppi, un indotto importante e tanti lavoratori. Per questo motivo contatterò a breve le altre Regioni del quadrilatero padano del petrolchimico, Veneto e Lombardia, al fine di verificare la condivisione per una convocazione al Mise di un tavolo nazionale sulla chimica, che consegni al Paese certezze rispetto agli investimenti e all’occupazione nel settore. Questo permetterà di mettere in sicurezza gli affidamenti, gli investimenti e il mantenimento occupazionale che oggi la società Versalis ci ha consegnato e di dare risposta alle legittime preoccupazioni delle Organizzazioni sindacali».

Secondo i sindacati, infatti, la chiusura della “pipeline” (del condotto) che porta il gas da Marghera alle aziende regionali farebbe venir meno l’economicità della fornitura e di riflesso l’efficienza degli impianti che producono polietilene e polipropilene, per la realizzazione di vari prodotti anche per il settore medicale. La chiusura metterebbe a rischio quindi il lavoro di circa 400 lavoratori: i 230 dipendenti di Versalis e i 180 in Basell, con una ricaduta anche sul Centro ricerche Giulio Natta. Inoltre, anche l’azienda Celanese rischierebbe di fermare gli impianti di Ferrara per mancanza di materie prime.

Da parte sua Versalis ha assicurato, motivandolo, che non vi sarebbe alcun impatto industriale e occupazionale sui territori, in quanto considera tali siti centrali per il Gruppo.

«Il petrolchimico di Ferrara e l’hub di Ravenna rappresentano due aree strategiche non solo per l’Emilia-Romagna ma per tutto il Paese – ha spiegato l’assessore -. Sono leader in Europa per competenze, sapere, ricerca, tecnologia e innovazione, fondamentali per gestire una transizione consapevole e giusta verso la sostenibilità, come riportato anche nel Patto per il Lavoro e per il Clima».

«Non si fanno politiche innovative senza la chimica e l’energia che sono due settori strategici per il sistema economico e sociale del nostro Paese – ha aggiunto Colla – come del resto per filiere quali l’automotive, il biomedicale, il tessile o il packaging e tutto l’ecosistema economico del nostro territorio. Ricordo che la Regione ha già avviato la discussione partecipata sul Piano energetico regionale, condizione per rapportarci sia con il Governo sia con le Istituzioni locali a partire da Ravenna. Stiamo anche seguendo con grande attenzione le dichiarazioni del ministro Cingolani rispetto all’applicazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, fondamentale per decidere, in relazione con l’Europa, quali energie di transizione vogliamo e dove intendiamo fare le produzioni nel nostro Paese».

Pulizia e verniciatura della carena: Ap ha speso 10mila euro per rinfrescare il Moro

Prima di essere spostata in testa alla darsena di città, la barca che appartenne a Raul Gardini ha ricevuto un intervento di minima manutenzione dove è emerso il deterioramento delle vernici

barca moro veneziaUn intervento di manutenzione al Moro di Venezia, precedente allo spostamento dal parcheggio dell’Autorità portuale di Ravenna alla banchina in testa alla darsena di città, ha fatto emergere uno stato di deterioramento della barca che non era previsto. Ap ha quindi stanziato 3.800 euro per la verniciatura della parte che normalmente sarebbe immersa in acqua, da aggiungere ai 6.800 già impegnati. Le cifre e i dettagli sono contenuti in una delibera presidenziale di Via Antico Squero pubblicata il 26 febbraio scorso. Lo scafo voluto da Raul Gardini per la Coppa America del 1992, come noto, è posizionato parallelo a via Darsena dal 19 marzo.

Preliminarmente allo spostamento – eseguito a costo zero per le casse pubbliche grazie alla disponibilità di alcune aziende come Baldini, Acmar e Compagnia portuale – è stato eseguito un intervento di manutenzione generale affidato al cantiere navale Pier 12 di Marina di Ravenna: pulizia, lucidatura non abrasiva delle parti a vista, revisione di cavi e tiranti. «Una volta eseguita la pulizia dello scafo – si legge nella delibera – si è potuto constatare che tale attività non è stata efficace per la rimozione dei segni precedentemente visibili e ipoteticamente dovuto allo sporco depositato nel tempo. Alla luce dei fatti, evidentemente, i segni erano invece dovuti a parziale deterioramento della vernice». Ap ha quindi ritenuto «necessario e opportuno procedere al ripristino delle condizioni dello scafo con attività integrative di carteggiatura e verniciatura».

Si è intervenuti solo su quella che in gergo nautico viene chiamata opera viva o carena, cioè la parte che sta sotto la linea di galleggiamento. «Dopo il lavaggio con l’idropulitrice – ci spiega Giovanni “Dondo” Ballanti, titolare del Pier 12 – si è visto che i segni sulla verniciatura era rimasti e allora ci è stato chiesto di verniciare». L’intervento è stato fatto a rullo: «Se dovesse andare in regata la vernice dovrebbe essere più liscia ma per la posizione in cui è tenuta è sufficiente. Visivamente è meglio una verniciatura non liscia piuttosto che le colate dell’acqua». Non si è invece intervenuti sui fianchi, quelli dove il rosso non è più brillante, perché lì è necessaria un’altra tecnica di verniciatura: «Quelle parti vanno trattate a spruzzo e farlo su una barca a quelle altezze richiede delle strutture importanti per l’aspirazione dei prodotti utililzzati che non vadano dispersi in atmosfera».

Ballanti, che fece parte dell’equipaggio di Azzurra nella Coppa America del 1983, assicura di aver trovato il Moro in buone condizioni complessive: «Quando siamo saliti c’era un po’ di acqua dentro e un po’ di muffa ma regge ancora. Abbiamo revisionato l’albero e le varie parti. Penso che sarebbe ancora in grado di andare in acqua. Il problema principale forse è la condizione delle vele».

Vaccini anti Covid, dal 12 aprile al via le prenotazioni anche per i 70enni

 

INIZIO VACCINAZIONI COVID RAVENNA VACCINODAY 27 DICEMBRE 2020Da lunedì 12 aprile in tutta l’Emilia-Romagna partono le prenotazioni per il vaccino anti-Covid dei cittadini dai 70 ai 74 anni: per i nati dal 1947 al 1951 sarà possibile fissare l’appuntamento utilizzando i consueti canali disponibili, dai Cup alle farmacie che effettuano servizio Cup, passando per tutti gli strumenti online a partire dal Fascicolo sanitario elettronico fino ad arrivare al telefono. Le vaccinazioni saranno effettuate nei 141 punti vaccinali già attivi da Piacenza a Rimini.

All’atto della prenotazione, al cittadino saranno comunicati la data, il luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie. Nel caso in cui si sia impossibilitati a spostarsi o essere trasportati per effettuare la vaccinazione, ci si può rivolgere direttamente alla propria Azienda Usl. Per prenotarsi non serve la prescrizione medica: bastano i dati anagrafici – nome, cognome, data e comune di nascita – o, in alternativa, il codice fiscale.

Covid, “solo” 58 nuovi contagi registrati in un giorno in provincia. Altri 5 morti

 

Sono “solo” 58 i casi (45 gli asintomatici) giornalieri di positività al coronavirus registrati alle 12 di oggi, 30 marzo, in provincia di Ravenna, su oltre 1.200 tamponi. Un dato che, come ogni martedì, risente dell’effetto weekend e che è solitamente il più basso della settimana.

Due i nuovi ricoveri. Altri 5 i decessi registrati in provincia. Sono oltre 350 le nuove guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 30 MARZO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 334.343 casi di positività, 1.187 in più rispetto a ieri, su un totale di 33.338 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,6%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.917in più rispetto a ieri e raggiungono quota 249.404.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 73.080 (-797 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 69.202 (-737), il 94,7% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 67 nuovi decessi: 1 in provincia di Piacenza (un uomo di 83 anni); 5 a Parma (4 donne, di 61, 72, 79 e 82 anni e un uomo di 71 anni); 5 nella provincia di Reggio Emilia (due donne di 85 e 100 anni, e tre uomini di 89, 92 e 94 anni); 9 nella provincia di Modena (6 donne, rispettivamente di 70, 76, 79, 80, 90 e 97 anni; 3 uomini, di 82, 93 e 101 anni); 20 nella provincia di Bologna (8 donne: di 68, 77,80, 83, 89, due 91 e una di 97 anni, e 12 uomini: di 56 anni- residente a Imola -, 72, due di 81, 82, 86, 88 – residente a Imola – poi 89, 90, due di 92 e uno 96 anni); 4 nella provincia di Ferrara (tutti uomini: due di 82, poi 87 e 88 anni); 5 in provincia di Ravenna (4 donne di 73, 80, 81 e 88 anni, e un uomo di 74 anni); 13 in provincia di Forlì-Cesena (3 donne: due di 85 e una di 89 anni; 10 uomini: 54, 63, 65, 75, due di 76, 82, due di 83, e uno di 87 anni); 5 nel riminese (2 donne, di 77 e 94 anni, e 3 uomini di 82, 83 e 84 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.859.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 392 (-6 rispetto a ieri), 3.486 quelli negli altri reparti Covid (-54).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 6 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 31 a Parma (+1), 31 a Reggio Emilia (-2), 76 a Modena (+1), 119 a Bologna (-3), 22 a Imola (-1), 37 a Ferrara (invariato), 21 a Ravenna (invariato), 10 a Forlì (invariato), 7 a Cesena (-1) e 32 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 21.740 a Piacenza (+54 rispetto a ieri, di cui 31 sintomatici), 23.046 a Parma (+149, di cui 114 sintomatici), 40.337 a Reggio Emilia (+98, di cui 49 sintomatici), 57.320 a Modena (+249, di cui 158 sintomatici), 72.189 a Bologna (+234, di cui 172 sintomatici), 11.554 casi a Imola (+17, di cui 7 sintomatici), 19.995 a Ferrara (+50, di cui 22 sintomatici), 26.077 a Ravenna (+58, di cui 13 sintomatici), 13.673 a Forlì (+94, di cui 71 sintomatici), 16.599 a Cesena (+66, di cui 59 sintomatici) e 31.813 a Rimini (+118, di cui 76 sintomatici).

La pubblicità della Regione sulla tv tedesca: «Romagna, niente di più vicino»

Investimento di 300mila euro. L’assessore Corsini: «L’Italia è al secondo posto tra le mete preferite 2021»

Spiaggia Riviera AdriaticaSole, mare, natura e cibo buono. Sono gli ingredienti base dell’estate 2021 che l’Emilia-Romagna propone ai turisti tedeschi per una vacanza a misura di famiglia da trascorrere in sicurezza sulla Riviera Romagnola.

Con un investimento complessivo pari a 300mila euro, che svilupperà azioni di comunicazione per un valore di oltre 1 milione di euro, la Regione, attraverso Apt Servizi Emilia-Romagna, sta per lanciare una massiccia campagna di comunicazione rivolta al mercato tedesco, uno dei segmenti più interessanti per l’industria turistica della nostra Costa.

Punta quindi sul turismo di prossimità e in particolare sulla Germania, appunto, l’investimento della Regione per rilanciare uno dei settori più duramente colpiti dalla pandemia. Un Paese dove la voglia di vacanza si trova al secondo posto dopo l’acquisto dei prodotti alimentari nella lista delle priorità di consumo, come indica la ricerca “Reiseanalyse 2021” che viene pubblicata ogni anno durante la fiera internazionale turistica ITB di Berlino a inizio marzo.

“Romagna, la Dolce Vita italiana. Niente di più vicino!” è quindi l’invito che sarà rivolto alle famiglie tedesche a partire dal 19 aprile e fino al 16 maggio e, poi dal 28 giugno fino all’11 luglio sui canali della tv nazionale tedesca Pro 7 / Sat 1, in collaborazione con Wetter.com, il piu famoso sito di previsioni meteo in Germania che vanta 640 milioni di visitatori l’anno.

La campagna è stata presentata oggi a Bologna, in video conferenza, dall’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, insieme al presidente di Visit Romagna e sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, al direttore di Apt Servizi Emilia-Romagna, Emanuele Burioni e, collegata da remoto, dalla direttrice marketing e promozione Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, Maria Elena Rossi.

«Non appena possibile i tedeschi saliranno in auto per raggiungere l’Italia e le nostre spiagge- afferma l’assessore Corsini- come indicano le ricerche più recenti pubblicate da ITB di Berlino. Oggi più che mai puntiamo su servizi a misura di famiglia, per tutti i gusti e tutte le tasche, e per ogni fascia d’età e di popolazione, nella massima sicurezza e nel totale rispetto delle misure igienico-sanitarie. Che restano la priorità assoluta: come emerge anche dalla ricerca Reise Analyse 2021- FUR, il 52% dei tedeschi intervistati si aspetta ‘misure igienico sanitarie adeguate sul luogo della vacanza’ e ‘nella struttura ricettiva’ che li dovrà accogliere».

«Il dato positivo- prosegue Corsini- è che la vacanza balneare è in cima alla classifica della tipologia di vacanza per l’estate 2021 e il nostro paese si trova, per la prima volta dopo anni, al secondo posto dopo la Spagna tra le mete preferite. Il 45% degli intervistati vuole viaggiare con la propria auto per raggiungere la meta della vacanza e ‘poter rientrare velocemente dalla vacanza’ in caso di necessità (61%), entrambi elementi che giocano a nostro favore. Sarà inoltre molto importante garantire la massima flessibilità per richieste last minute e disdette in caso di problemi legati al Covid».

«I turisti stranieri- commenta Andrea Gnassi- hanno voglia di libertà, di mare e di spazi aperti, di sorrisi e di bellezza. Valori che vogliono riconquistare appena la situazione sanitaria lo consentirà. La Romagna è pronta ad accoglierli, i privati sono pronti. Stiamo facendo uno sforzo enorme, anche in questi mesi, per allestire un’offerta turistica unica, straordinaria, del tutto sicura. Torniamo a investire con forza su questi mercati di prossimità, che possono raggiungere le nostre destinazioni facilmente, in auto e in modo sicuro».

«Vogliamo affermare la Romagna come la prima grande destinazione turistica, vicina, ospitale- sottolinea Gnassi- e con la massima attenzione a ogni aspetto della cura personale. Noi tutti siamo pronti a dare risposta a questa forte richiesta, per questo riteniamo così importante una campagna di comunicazione potente ed efficace, che ci porti nelle case dei turisti di lingua tedesca. L’attenzione dei media esteri è già molto forte, in queste settimane si moltiplicano i reportage e le trasmissioni televisive che raccontano la Romagna sui media tedeschi: vogliamo rilanciare questa attenzione con una campagna che mira a promuovere quanto di unico offre la Riviera Adriatica».

Presentazione online alla Trisi di Lugo del nuovo romanzo di Alberto Cassani

A dialogare con l’autore sul libro “Una giostra di duci e paladini” il sindaco Davide Ranalli e la direttricie della biblioteca Luciana Cumino

Alberto Cassani Nuovo Libro
Alberto Cassani

Nuovo incontro letterario, in formato online, martedì 30 marzo alle 18, organizzata dalla biblioteca “Fabrizio Trisi” di Lugo che propone – in diretta sul suo profilo Facebook  e su quello del Comune – la presentazione dell’ultimo libro di Alberto Cassani, Una giostra di duci e paladini (Baldini + Castoldi, 2021). Per l’occasione, l’autore dialogherà con il sindaco di Lugo Davide Ranalli, dopo l’introduzione della direttrice della biblioteca Luciana Cumino.

Protagonista del libro è il giornalista Victor Costa. L’uomo è scomparso. Anche se è ormai sporadica la frequentazione che il professor Walter Savini ha con lui, la telefonata di Carla, l’ex moglie di Victor, lo mette in ansia. Forse perché sono tanti i ricordi che condivide con lui e con gli altri amici che lavorarono al progetto della Città del Teatro, che li aveva uniti all’incirca vent’anni prima. Ancora scosso, Walter decide di chiedere aiuto ai suoi vecchi compagni e consiglio al loro mentore di allora, Amleto Coen. Basterà sentirli perché le loro vite tornino a incrociarsi nella ricerca dell’amico scomparso. Nel frattempo, sono già in tanti sulle tracce di Victor, persino i Servizi segreti. Lo cercano perché ha tra le mani delle informazioni che potrebbero danneggiare il governo. E il capo, l’uomo che è tornato al potere impersonando lo spirito dei tempi e il destino della nazione, non può certo permetterlo. In questa giostra di “duci e paladini” si intreccia e si dipana un intrigo che coinvolge politica, ambizioni, denaro, amicizie e passioni mai sopite né dimenticate.

Alberto Cassani è nato e vive a Ravenna, dove si è sempre occupato di politica e di cultura. È stato assessore dal 1997 al 2011. Prima aveva diretto il circolo Gramsci della sua città e poi ha coordinato la candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura e le attività di Ravenna capitale italiana della cultura 2015. Come narratore ha già pubblicato nel 2018, sempre per l’editore Baldini+Castoldi, il romanzo L’uomo di Mosca.

 

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