mercoledì
27 Agosto 2025

La speranza dei bagnini: «Riaprire le spiagge entro la fine di aprile»

Intanto a Cervia la cooperativa chiede di intitolare il nuovo lungomare a Raoul Casadei

WhatsApp Image 2020 07 05 At 17.17.35La Pasqua in provincia ha (quasi) sempre rappresentato di fatto l’avvio della stagione balneare, la prima “toccata e fuga” dei ravennati in spiaggia, con i bagnini pronti a ospitare i primi clienti della stagione.

Quest’anno, come noto, Pasqua sarà invece blindata, come in tutta Italia, con restrizioni in linea con quelle natalizie, da “zona rossa”, spostamenti vietati e naturalmente stabilimenti balneari chiusi (così come i ristoranti).

I rappresentanti delle cooperative dei bagnini dei comuni di Ravenna e Cervia, in una recente servizio andato in onda su TeleRomagna, hanno fissato l’obiettivo: aprire la spiaggia entro la fine di aprile. Al momento è però ancora difficile capire quanto possa essere fattibile.

Nel frattempo la cooperativa bagnini di Cervia ha proposto di intitolare il nuovo lungomare (attualmente in progettazione) di Pinarella-Tagliata a Raoul Casadei, il “re del liscio”, morto in questi giorni a causa del Covid.

Anche l’assessore al Turismo del Comune di Ravenna ha ricordato sui social Casadei, ricordando gli eventi organizzati insieme.

Un sabato di burrasca nei comuni di Ravenna e Cervia: allerta gialla per vento

 

Dalla mezzanotte di oggi, venerdì 19 marzo, alla mezzanotte di domani, sabato 20, sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna e di quello di Cervia l’allerta meteo numero 36, per vento, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna. L’allerta è gialla.

Le istituzioni raccomandano «di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso, sistemare e fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento o suscettibili di essere danneggiati».

I venti – citiamo il testo del provvedimento – «dal pomeriggio raggiungeranno intensità di burrasca (Beaufort 8) sul crinale dell’Appennino centro-orientale e lungo la fascia costiera. Si segnala inoltre che durante la sera/notte il mare tenderà a divenire molto mosso con altezza dell’onda prossima ai 2 metri. Saranno anche possibili precipitazioni a carattere di rovesci sparsi, più probabili a ridosso dei rilievi romagnoli, con quota neve attorno ai 400 metri».

Scuole chiuse, si allarga la protesta. Domenica ancora in piazza a Ravenna

Con campanelli, bandiere bianche e zaini. I manifestanti: «Più danni che benefici per la salute»

Scuola Dad Protesta Piazza KennedyContinua la protesta di diverse associazioni e comitati contro la chiusura delle scuole in presenza e la didattica a distanza. A Ravenna sono decine le persone che scendono in piazza la domenica, che fanno riferimento a gruppi diversi (Arge, Priorità alla Scuola, Mce, Persone contro la Dad – Rete Nazionale per le scuole in presenza) tutti con la convinzione «che il bilancio costi-benefici sia a sfavore della chiusura – ci scrivono in una nota i promotori -, opinione supportata da importanti studi e dalle voci più autorevoli della pedagogia come Daniele Novara, e della scienza, come l’epidemiologa, statistica e docente universitaria Sara Gandini».

«Il Centro Europeo per il controllo delle malattie – continua la nota dei promotori dell’iniziativa – ritiene che siano più rilevanti i danni in termini di salute derivanti dalla chiusura delle scuole, che non il contrario».

Il comitato Priorità alla scuola, in particolare, sta promuovendo manifestazioni su tutto il territorio nazionale tra cui l’ultima a Torino con più di 2.000 persone e appoggia lo sciopero Cobas in programma il 26 marzo in tutta Italia, con conseguente sospensione della Dad per chi deciderà di aderire. In particolare viene chiesto che vengano riaperte le scuole e «impostato con massima urgenza un piano straordinario che consenta di tenerle aperte (abolizione delle classi pollaio, investimenti sull’edilizia scolastica)».

Contemporaneamente si sta creando una Rete nazionale per la scuola in presenza che farà una manifestazione simbolica domenica 21 marzo e a cui hanno aderito numerose associazioni di tutta Italia. A Ravenna l’appuntamento è ancora in piazza Kennedy, domenica 21, alle 16. La rete nazionale – ci spiegano ancora i promotori – «è focalizzata in modo specifico solo sulla riapertura con l’idea che la scuola sia un servizio essenziale e che la salute dei bambini è a rischio».

I promotori ravennati invitano i cittadini a presentarsi in piazza Kennedy con bandiere bianche («perché la scuola non ha colore»), cappelli a cono d’asino (per denunciare la dispersione scolastica), campanelli, zaini, disegni dei bambini e cartelli con slogan.

Vaccini anti Covid a Mirabilandia? Il direttore del parco: «Siamo a disposizione»

 

Mirabilandia 2019
Una veduta aerea del parco Mirabilandia

Mirabilandia, il parco divertimenti più grande d’Italia, è pronta a rendere disponibili degli spazi per l’allestimento di un centro vaccini.

«L’attenzione che da sempre abbiamo per il territorio e la sua popolazione ci ha fatto aderire con entusiasmo alla campagna di Confindustria per diventare un centro vaccini – dichiara Riccardo Marcante, Direttore Generale di Mirabilandia –. Avendo grandi spazi all’aperto, stiamo pensando a questa possibilità già da tempo, raccogliendo informazioni e cercando di trovare le giuste modalità operative. Siamo in contatto con le autorità politiche e sanitarie competenti e, in caso di necessità, potremmo mettere a disposizione una vasta area del nostro parcheggio».

Mirabilandia dista meno di 20 km da Ravenna, meno di 30 da Forlì e Cesena. Anche altre località della riviera sono facilmente raggiungibili.

«Da quasi 30 anni ci occupiamo di far divertire in modo sano e sicuro i nostri visitatori di tutte le età – conclude Marcante – e saremmo fieri di poter dare concretamente una mano alla lotta contro il Covid-19».

In attesa delle nuove disposizioni del Governo, proseguono all’interno del Parco i lavori per l’avvio della stagione 2021.

“Piatto sospeso”: nel 2020 donato un migliaio di pasti a persone in povertà

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento di Roberta Cappelli di Arci Ravenna con un bilancio di “Piatto Sospeso”, l’iniziativa che offre un pasto a persone in condizione di disagio economico a Ravenna grazie all’impegno di diversi cuochi, negozi e produttori.

«Gli ultimi dati nazionali Istat sulla povertà, confermati purtroppo dalla realtà locale, segnalano un aumento notevole che richiede una continuità di intervento per il “contrasto alla povertà alimentare”. Una delle modalità originali espresse dal progetto “Ecologia di Comunità” (finanziato dal Comune di Ravenna – Assessorato ai Servizi Sociali) insieme con RavennaFood è l’azione del “Piatto Sospeso” che sta continuando nel 2021 e che nel 2020, nei quasi quattro mesi di attività, ha fornito un migliaio fra pranzi e “sportine” per le famiglie.

Sono stati fino ad ora coinvolti oltre 20 esercizi di Ravenna Food e di Slow Food Ravenna (fra ristoranti, pizzerie, negozi e produttori) che, sommando ad una parte del contributo comunale l’incasso dei buoni da 10 euro versati dai clienti, hanno consegnato a 8 mense sociali o associazioni di assistenza ravennati (oltre alla Caritas di Russi) cibo di qualità in base alle necessità segnalate dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune che ha favorito l’iniziativa. In parallelo continueremo anche le esperienze di iniziative di promozione (in particolare attivate da Slow Food Ravenna) il cui ricavato viene devoluto al progetto.

Le spese organizzative di avviamento del progetto sono state contenute nel 16 percento del volume complessivo delle risorse destinate al progetto a testimonianza del fatto che i contributi dei cittadini, anche grazie al nostro volontariato, non hanno dispersioni burocratiche e soprattutto sono indirizzate a precise realtà ravennati come la Mensa di Fraternità di San Rocco, Il Re dei Girgenti, la Caritas e Avvocati di Strada che tutti conoscono e che sappiamo con quale cura intervengono per le mille esigenze di chi non può permettersi nemmeno un pasto. Pasti di qualità che riusciremo a garantire nonostante la crisi della ristorazione che ovviamente con le chiusure intermittenti faticano a riscuotere i buoni.

L’elemento di novità che mi piace sottolineare di questo progetto e del progetto Ecologia di Comunità nel suo insieme, è la rete disomogenea e virtuosa che si è creata e si alimenta: cittadin*,organizzazioni non profit, mondo economico produttivo ed Ente Locale. Un impegno che dovrebbe consolidarsi in una più serrata programmazione a livello comunale fra le imprese e il volontariato per coordinare gli interventi che tendano a contrastare anche quelle diseguaglianze che portano ad alti livelli di povertà».

Roberta Cappelli (Arci Ravenna) Coordinatrice progetto Ecologia di Comunità

Incendio nella notte: distrutto un box di un capannone a Bagnacavallo

 

Incendio BagnacavalloA fuoco un capannone, tra Bagnacavallo e Traversara, nella notte tra giovedì e venerdì.

I vigili del fuoco di Ravenna e del distaccamento di Lugo sono intervenuti poco dopo le 3.30 in via Scirocco. Sul posto anche i carabinieri della stazione di Traversara e gli uomini di Arpa.

Nell’incendio è andato distrutto tutto il materiale all’interno e la copertura del box coinvolto dalle fiamme.

Vaccino AstraZeneca, ripartono le somministrazioni. Nuovi appuntamenti per prenotati

Il presidente della Regione e l’assessore: «Fidiamoci degli scienziati. Pronti a recuperare»

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNASì alla ripresa dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca, sospeso in via temporanea e precauzionale in diversi Paesi europei, tra cui in Italia, lunedì 15 marzo per decisione di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco.

È il risultato del pronunciamento dell’Ema, l’Ente regolatore europeo per i medicinali, che ha fatto chiarezza sulla sicurezza del vaccino anglo-svedese. Dopo questa decisione, Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco, formalizzerà il suo via libera e dal 19 marzo, dalle ore 15, anche in Italia ripartono le somministrazioni di AstraZeneca. Cosa che avverrà anche in Emilia-Romagna.

«Un’ottima notizia, un passo determinante per riprendere a pieno ritmo la campagna vaccinale sulla base delle dosi disponibili, e quindi il percorso di uscita dalla pandemia- commentano il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini-. Quanto avvenuto in questi ultimi giorni ha determinato un rallentamento inevitabile, ma necessario per dissipare ogni dubbio. Le indicazioni di Ema fanno dunque chiarezza e contribuiscono in maniera definitiva a proseguire le attività di profilassi già avviate».

«Ora- proseguono Bonaccini e Donini- è fondamentale riuscire a riconquistare la fiducia di tutti quei cittadini che l’hanno persa, a causa di quanto è successo. Se l’Ema, cioè gli scienziati e i professionisti titolati ad esprimersi, ci dicono che il vaccino è sicuro e affidabile, dobbiamo e possiamo fidarci. In Emilia-Romagna siamo pronti a ripartire, e lo faremo subito da domani, e recuperare tutte le prenotazioni saltate: abbiamo già dato indicazione a tutte le Aziende sanitarie di rafforzare l’attività dei punti vaccinali per ricollocare al più presto gli appuntamenti sospesi in questi giorni».

«In un momento così complesso e delicato- concludono-, che con i corretti comportamenti individuali e l’impegno di tutto il nostro straordinario personale sanitario supereremo insieme, abbiamo una certezza: i vaccini costituiscono l’unico strumento per uscire dalla pandemia».

Come si riparte

Dopo il via libera anche da parte di Aifa, le vaccinazioni riprendono regolarmente anche in Emilia-Romagna. Chi aveva prenotato un appuntamento per i giorni in cui era vigente la sospensione del vaccino AstraZeneca, riceverà una comunicazione da parte delle Aziende sanitarie con la data del nuovo appuntamento.

Chi aveva già un appuntamento per la vaccinazione a partire da domani alle 15 e nei giorni successivi, e non gli sono state finora comunicate variazioni, manterrà l’appuntamento già fissato e potrà presentarsi regolarmente al punto vaccinale indicato.

È già stata indicazioni a tutte le Aziende sanitarie di rafforzare l’attività e riprendere quella programmata relativa ad AstraZeneca.

Nuovo via libera al vaccino AstraZeneca: «Efficace e sicuro»

Escluse relazioni con i casi di trombosi: «Inferiori a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata»

Vaccino Astrazeneca 1«Il vaccino AstraZeneca è sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi ed escludiamo relazioni tra casi di trombosi» e la somministrazione dei sieri. Lo afferma la direttrice di Ema (l’Agenzia Europea per i Medicinali) Emer Cooke argomentando il via libera al vaccino.

I casi di trombosi dopo la somministrazione «sono inferiori» a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata. Lo ha detto Sabien Straus, presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza) , nella conferenza stampa dell’Ema.

E ancora: «Il nostro comitato di esperti ha raggiunto la conclusione che il vaccino AstraZeneca non è associato a un aumento di rischio di eventi tromboembolici e coaguli di sangue».

La vaccinazione in Italia, così come in Emilia-Romagna, può dunque riprendere secondo i piani previsti.

Ravenna, il Ponte Teodorico riapre il 26 marzo, con tre mesi di ritardo

Investimento da 9 milioni di euro di Rete Ferroviaria Italiana

Ponte Teodorico RavennaOra c’è una data: venerdì 26 marzo riaprirà al traffico il ponte Teodorico, che da quasi un anno (i lavori sono iniziati lo scorso giugno) ha praticamente spezzato in due la zona nord-est di Ravenna.

Ce lo comunica l’ufficio stampa di Rfi-Rete Ferroviaria Italiana, che si è fatta carico dell’investimento, da oltre 9 milioni di euro.

Demolito il vecchio ponte, il “Teodorico” è stato completamente ricostruito (a questo link i dettagli del progetto). Avrebbe dovuto riaprire a fine 2020, ma ritardi dovuti – ci dicono da Rfi – all’emergenza Covid hanno portato prima a prevederne la riapertura a fine febbraio e ora appunto al 26 marzo, «forse anche qualche giorno prima».

Al momento stanno per essere completati i lavori di rifinitura, che non hanno a che fare con il ponte vero e proprio, già collaudato in corso d’opera: dal guard rail all’asfaltatura, dall’illuminazione alla verniciatura.

Hacker, chiesti 7mila dollari alla modella per ridarle Instagram: «Non ho ceduto»

La disavventura della faentina Veronica Graf, caduta nel tranello di una finta verifica della password: «Per fortuna avevo il profilo con la spunta blu e conosco due ottimi social media manager»

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La foto postata da Veronica Graf per festeggiare il recupero del profilo Instagram dopo l’attacco hacker

Quando si è accorta che non poteva più accedere al suo profilo Instagram con 115mila follower, ha capito che il link cliccato il giorno prima non era inviato dvvero dal team del social network per il controllo della password. Identità digitale rubata da un hacker e richiesta di settemila dollari per la restituzione. È la disavventura vissuta da Veronica Graf, modella di Faenza arrivata alla ribalta della tv con la partecipazione al Grande Fratello del 2014 e fino al tempo del lockdown una presenza frequente a “Quelli che il calcio” o nel salotto di Barbara D’Urso. «Ho fatto un errore stupido – riconosce la faentina –. Ho abboccato al più banale dei tentativi con cui si cerca di rubare i profili dei social: una finta pagina di Instagram che mi chiedeva di rimettere le mie credenziali di accesso per un accertamento altrimenti mi avrebbero disattivato».

C’è voluto un mese per tornarne in possesso, senza cedere all’estorsione del pirata informatico: un uomo di origini turche che si è fatto vivo per il riscatto via Whatsapp avendo recuperato il numero dai dati Instagram. Veronica è di nuovo attiva dal 9 marzo. Il primo post per festeggiare la resurrezione social è stata una foto in costume in piscina a Ibiza dove vive stabilmente dallo scorso autunno: “Game over fucking hacker”.

veronica grafLa testimonianza della modella è utile per capire cosa può capitare potenzialmente a chiunque. È vero che i profili ben forniti di follower sono più appetibili per gli hacker, ma il pericolo è sempre dietro l’angolo, vip o non vip. Quel profilo è di fatto uno strumento di lavoro per la 31enne. Soprattutto ora che nell’isola delle Baleari sta mettendo in piedi un’attività come agente immobiliare. «Mi ha fregato perché la grafica della pagina che mi chiedeva password e account era veramente identica a quella di Instagram. E io ci ho creduto anche perché poco prima avevo ricevuto davvero un messaggio da Instagram perché avevo fatto una storia in cui parlavo di Covid e mi veniva chiesto se volevo essere segnalata tra i profili che si occupano del tema. E dire che pochi mesi fa avevo aiuto un’amica a evitare lo stesso errore».

Ritrovarsi con il proprio profilo nelle mani di uno sconosciuto malintenzionato è stata una sensazione difficile da sopportare: «Ha cominciato a postare mie vecchie foto e altre di persone cinesi. E i miei amici mi scrivevano su Whatsapp per chiedermi se ero impazzita. È stato un brutto momento». Che poteva andare anche peggio: «È ovvio che ho anche pensato se nelle chat potessi avere qualche foto privata intima. Se c’erano non le avrà trovate perché per il momento non ha fatto circolare niente. Anche se non ho nulla di cui vergognarmi, ho già posato per Playboy e For Men, faccio la modella». Adesso che le cose si sono risolte in bene, Veronica trova il tempo per scherzarci: «Forse per scambiare certe foto con qualche amico avrò usato Whatsapp…».

veronica grafSul momento la prima preoccupazione per la showgirl è stata quella di ritrovarsi accusata di violazioni commesse da qualcuno che si poteva spacciare per lei: «Ho subito fatto la denuncia alla polizia per chiarire che non avevo il controllo di quella pagina. Ho indicato l’Iban che mi aveva mandato l’hacker per il riscatto e poi ho aperto la segnalazione con Instagram». Per farlo si è costituita una piccola task force di specialisti: «Ho creato un gruppo Whatsapp con due social media manager bravissimi che avevo conosciuto in passato: Valerio Barbarossa e Luca Oldani. Sono stati straordinari, devo a loro se ho riavuto la mia identità».

Il recupero non è stato comunque facile perché il profilo non aveva la cosiddetta protezione a due fattori, una formula che non si accontenta della password per accedere ma invia un codice a un numero di telefono. Di contro c’è stato il vantaggio di aver avuto un profilo verificato. Avete presente la spunta blu? Ecco, ce l’ha chi ha dimostrato a Instagram di esistere veramente: «Questo è stato fondamentale perché l’hacker non ha potuto cambiare il nome dell’account dopo la chiocciola, altrimenti sarebbe stato davvero impossibile». Il social network ha quindi avviato le dovute verifiche e una certo punto ha espulso l’hacker dal profilo che è diventato come sospeso nel limbo: «A quel punto sono stata contattata da Instagram, ho dimostrato di essere la persona che aveva il possesso di quel profilo e mi è stato riattivato. L’ho ritrovato così com’era, tutte le foto erano state solo archiviate ma non rimosse. Il consiglio per tutti è di stare attenti ai link e usare l’autenticazione a due fattori. So che è banale ma non si ripete mai abbastanza».

Covid, nuovi casi giornalieri ancora sopra quota 200 a Ravenna. Altri 5 decessi

 

Sono 238 (di cui 140 asintomatici) i nuovi casi di positività al Covid registrati in 24 ore in provincia di Ravenna (dato aggiornato alle 12 di oggi, 18 marzo). Comunicati anche altri 5 decessi.

IL BOLLETTINO REGIONALE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 308.826 casi di positività, 2.531 in più rispetto a ieri (1.109 asintomatici), su un totale di 37.765 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6,7%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.614 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 227.087.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 70.438 (+852 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 66.502 (+833), il 94,4 % del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 65 nuovi decessi: 4 in provincia di Piacenza (tutti uomini, di 71, 73, 76 e 78 anni); 3 nel parmense (una donna di 88 anni e 2 uomini, di 83 e 86 anni); 2 nella provincia di Reggio Emilia (entrambi uomini, di 79 e 87 anni); 6 nella provincia di Modena (tutti uomini, rispettivamente di 70, 74, 77, 80 e 2 di 81 anni); 33 nella provincia di Bologna (11 donne: di 72 anni – deceduta a Imola – 74, 2 di 75, 76, 77, 78 – deceduta a Imola – 79, 88, 91, 96 anni – deceduta a Imola –, e 22 uomini: di 59, 60, 2 di 63 anni, 66, 67, 71, 73 – quest’ultimo deceduto a Imola –, 75, 3 di 78 anni – di cui uno deceduto a Imola – poi 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 87, 89 – quest’ultimo deceduto a Imola –, 95 anni); 2 nella provincia di Ferrara (una donna e un uomo, entrambi di 75 anni); 5 in provincia di Ravenna (2 donne, di 93 e 96 anni, e 3 uomini, di 69, 76, 82 anni); 4 in provincia di Forlì-Cesena (tutte donne, di 78, 86, 88, 90 anni); 6 nel riminese (3 donne, di 59, 94 e 99 anni, e 3 uomini, di 68, 74 – quest’ultimo deceduto a Cesena – 88 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.301.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 385 (+4 rispetto a ieri), 3.551 quelli negli altri reparti Covid (+15).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (-2 rispetto a ieri), 25 a Parma (+1), 31 a Reggio Emilia (numero invariato), 81 a Modena (+1), 118 a Bologna (+6), 30 a Imola (-1), 34 a Ferrara (-1), 17 a Ravenna (-2), 7 a Forlì (+1), 9 a Cesena (+1) e 24 a Rimini (numero invariato rispetto a ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 21.097 a Piacenza (+88 rispetto a ieri, di cui 58 sintomatici), 20.809 a Parma (+160, di cui 70 sintomatici), 37.846 a Reggio Emilia (+231, di cui 114 sintomatici), 53.259 a Modena (+373, di cui 246 sintomatici), 66.478 a Bologna (+661, di cui 362 sintomatici), 10.887 casi a Imola (+65, di cui 28 sintomatici), 17.874 a Ferrara (+166, di cui 30 sintomatici), 23.837 a Ravenna (+238, di cui 140 sintomatici), 12.107 a Forlì (+144, di cui 120 sintomatici), 15.116 a Cesena (+120, di cui 93 sintomatici) e 29.516 a Rimini (+285, di cui 161 sintomatici).

 

 

Bonaccini: «I sanitari che non si vaccinano non dovrebbero lavorare»

Il Presidente della Regione: «D’accordo con il passaporto vaccinale per far ripartire il turismo»

Bonaccini Web«Sui sanitari la dico così: io non so se serva l’obbligo vaccinale, so che se uno non si vaccina non può lavorare in quel luogo lì». Lo ha detto a “Mattino Cinque” il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

«Quattro anni fa fui il primo presidente di Regione a prendere la decisione di vaccinare tutti i ragazzi e i bambini – ha aggiunto – e noi per primi in Italia, dopo tanti anni, tornammo all’obbligo vaccinale per la parte che ci competeva, ossia la fascia 0-3 anni. Se non ti vaccinavi e non ti vaccini non puoi iscriverti all’asilo nido pubblico o privato».

E nel corso della trasmissione televisiva, Bonaccini si è soffermato anche sul tema di un eventuale pass per chi si è vaccinato cosi da rilanciare il comparto del turismo, particolarmente segnato dall’emergenza Coronavirus. «Sono d’accordo sul passaporto vaccinale» in un’ottica turistica: «chi è vaccinato e quindi è tranquillo ed è sicuro, è giusto che possa contribuire a far ripartire quelle attività che sono così in difficoltà».

Confido che l’estate , che «tra virgolette, è un vaccino naturale, unito ai vaccini veri e propri, che dovranno essere milioni a quel punto – ha concluso – ci potranno far tornare molto più il sorriso di oggi». (ANSA.it)

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