domenica
24 Agosto 2025

Covid: in provincia 130 nuovi casi e due morti, in regione scende l’indice Rt

Tra le nuove diagnosi di positività il 67 percento non ha sintomi. Nei reparti di Rianimazione ravennati cala il numero dei pazienti con coronavirus

Foto DonazioneAltri 130 casi di coronavirus accertati in provincia di Ravenna nelle 24 ore antecedenti al mezzogiorno di oggi, 12 novembre, e altri due decessi, due uomini di 84 e 93 anni. Sono i dati principali del quotidiano aggiornamento locale sulla seconda ondata della pandemia da Covid-19. In totale le diagnosi di positività arrivano a 4.652 da marzo, di cui 1.700 guariti e 125 morti.

Dei 130 casi di oggi, 87 sono asintomatici e 43 con sintomi, 125 in isolamento domiciliare e 5  ricoverati. Sono stati individuati così: 64 da contact tracing di casi noti; 23 per sintomi; 5 per test pre ricovero per altre ragioni; 11 per test di categoria professionale; 26 per tampone volontario e uno per rientro dall’estero.

Cala il numero di posti letto occupati da pazienti affetti da Covid: da 13 si scende a 12. Non si registravano cali da diversi giorni.

La Provincia torna a comunicare nuove guarigioni definitive: sono 36. Non ne venivano annunciate da inizio novembre: nei giorni scorsi questo dato ha scontato difficoltà di reportazione a seguito del sovraccarico dei servizi di laboratorio.

La distribuzione sul territorio vede 1.743 casi a Ravenna, 844 a Faenza, 457 a Lugo, 294 a Cervia,  157 a Alfonsine, 157 a Bagnacavallo, 136 a Russi, 121 a Castelbolognese.

A livello regionale invece l’aumento odierno è di 2.402 casi su un totale di 20.310 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi dell’11,8 percento, pressoché la stessa di ieri. Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 80.684 casi di positività.

È in calo l’indice Rt regionale che misura la trasmissibilità del contagio: secondo le prime anticipazioni, il nuovo dato settimanale è di 1,4 (rispetto all’1,57 della scorsa settimana e all’1,63 di quella precedente).

I casi attivi in regione, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 46.024 (2.134 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 43.702 (+2.106 rispetto a ieri), quasi il 95% del totale dei casi attivi.

Le persone complessivamente guarite salgono a 29.734 (+219 rispetto a ieri).

Arrivi e pernottamenti di settembre: a Cervia il calo maggiore rispetto al 2019

Il comune costiero resta quello con i numeri assoluti più alti in provincia: complessivamente i primi nove mesi dell’anno si sfiora il meno 40 percento

KeysDopo un mese di agosto tutto sommato positivo, considerata la pandemia, la provincia di Ravenna registra un calo più marcato di turisti in settembre, rispetto al 2019.

A influenzare il dato è in particolare il comune di Cervia, quello che registra i numeri più alti in valore assoluto, che in settembre ha registrato il 23,2 percento in meno di pernottamenti e il 21 percento in meno degli arrivi (ossia il numero di turisti registrati nelle strutture ricettive). Complessivamente, in questi primi nove mesi del 2020, Cervia perde circa il 40 percento dei pernottamenti e il 37,5 percento degli arrivi (a pesare in particolare è il calo di quasi 60 percento degli stranieri).

Più contenuto il calo del comune di Ravenna, che chiude settembre con “solo” il 10 percento in meno dei pernottamenti, a fronte del 13,7 percento in meno dei turisti registrati nelle strutture ricettive. Entrando più nel dettaglio, ottima la performance dei lidi ravennati, con il -6,4 percento delle presenze e solo l’1,3 percento in meno dei turisti rispetto al settembre del 2019. Più marcato il calo invece della città d’arte, che chiude il nono mese dell’anno con circa il 28 percento in meno di turisti e pernottamenti (anche in questo caso a pesare è in particolare il calo del 60 percento degli stranieri).

Complessivamente, la provincia al 30 settembre ha registrato circa 3,8 milioni di pernottamenti (-39 percento rispetto ai primi nove mesi del 2019) a fronte di 856mila turisti (-39,5 percento). Oltre 2 milioni di pernottamenti, sui 3,8 complessivi, sono stati registrati a Cervia, 1,6 a Ravenna. Il terzo comune per dimensioni turistiche è Faenza, che chiude con i dati peggiori, -46 e -55 percento rispettivamente di pernottamenti e turisti.

Non ci sono altri positivi dopo i primi 8, ma il Porto Robur Costa va in quarantena

Provvedimento precauzionale dell’Ausl fino al 18 novembre. La presidente: «Non dovevamo giocare a Perugia, il protocollo è sbagliato e non ci mette in sicurezza»

RAVENNA 13/09/2020. VOLLEY PALLAVOLO. CONSAR PORTO ROBUR COSTA RAVENNA KIOENE PADOVA.Alla luce delle otto positività al coronavirus riscontrate nel gruppo squadra del Porto Robur Costa (sei giocatori e due membri dello staff) in occasione dei tamponi del 4 novembre, l’Ausl ha disposto per tutti i giocatori ritenuti contatti stretti dei casi positivi un periodo di quarantena fiduciaria nel loro domicilio, con isolamento per 14 giorni dall’ultima esposizione e perciò fino a tutto il 18 novembre compreso. Sabato 14 novembre, verrà effettuato un ulteriore tampone nasofaringeo: in caso di esito negativo, la quarantena potrà essere conclusa.

Dopo le positività, il resto del gruppo squadra è stato sottoposto ad altri due tamponi e non sono emerse altre positività. Ad eccezione di un altro ragazzo che fa parte del settore giovanile ma inserito in caso di necessità nel gruppo della prima squadra, anche se in questa parte di stagione non ha svolto allenamenti con essa. Per gli otto positivi l’isolamento, già disposto al momento dell’accertata positività, durerà fino fino alla negativizzazione.

«Tutta questa situazione conferma che non avremmo dovuto scendere in campo – afferma la presidente della società Daniela Giovanetti – a Perugia. I protocolli, però, ci imponevano di disputare quella partita e di allenarci normalmente dopo quel match per preparare la gara successiva. La situazione venutasi a creare ha messo in luce come questo protocollo purtroppo sia errato e non ci ha messo in sicurezza dal punto di vista sanitario». La squadra aveva già sospeso l’attività nei giorni scorsi.

Nuova ordinanza regionale: negozi chiusi nei festivi, dalle 15 al bar solo seduti

Regole più stringenti in vigore dal 14 novembre al 3 dicembre per evitare assembramenti e restare zona gialla anziché arancione. Alle elementari e medie non si fa più ginnastica

Polizia Via CavourUna nuova ordinanza del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, introduce misure ulteriormente restrittive per evitare assembramenti e situazioni a rischio, in particolare nei fine settimana.

Queste le disposizioni in sintesi: mascherina indossata sempre da quando si esce di casa, al massimo una persona per nucleo familiare nei negozi, attività di vendita chiuse nei festivi, nei prefestivi anche tutti i centri commerciali e parchi commerciali, dalle 15 alle 18 consumazioni di cibi e bevande solo da seduti fuori e dentro i locali.

Attività sportiva nelle aree verdi e periferiche, ma non nei centri storici e nei luoghi di affollamento. Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado sospese le lezioni di ginnastica, canto e con strumenti a fiato. Farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole le sole eccezioni previste alle chiusure nei festivi e prefestivi.

Di seguito, nel dettaglio, le misure in vigore in Emilia-Romagna da sabato 14 novembre al prossimo 3 dicembre.

-Mascherine obbligatorie sempre non appena fuori di casa

Fuori dall’abitazione, l’uso della mascherina è sempre obbligatorio. Fanno eccezione i bambini con età inferiore a sei anni, i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva e quelli con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina stessa, nonché per coloro che per interagire con questi soggetti si ritrovino nella stessa incompatibilità. Nel caso poi di momentaneo abbassamento della mascherina per consumare cibo o bevande o per il fumo, dovrà in ogni caso essere rispettata la distanza minima di un metro, salvo quanto disposto da protocolli o specifiche previsioni maggiormente restrittive.

-Attività sportiva nelle aree verdi, no nei centri storici e nelle aree affollate

E’ consentito svolgere attività sportiva e motoria all’aperto, preferibilmente presso parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, se accessibili, rispettando però sempre la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. In ogni caso, non sono possibili tali attività nelle strade e nelle piazze del centro storico delle città, né nelle aree solitamente affollate.

-Consumazione alimenti e bevande
Dalle 15 alle 18, l’attività di somministrazione di alimenti e bevande può essere svolta esclusivamente con consumazione da seduti sia all’interno che all’esterno dei locali, in posti regolarmente collocati.
La consumazione di alimenti e bevande è poi vietata su area pubblica o aperta al pubblico, salvo che, come al punto precedente, seduti in posti regolarmente collocati sia all’interno che all’esterno dei locali.

-Ingresso nei negozi ed esercizi di vendita
Negli esercizi di vendita l’accesso è consentito ad una sola persona per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di età inferiore a 14 anni.

-Mercati
E’ vietata l’attività di commercio nella forma del mercato all’aperto su area pubblica o privata se non nei Comuni nei quali sia stato adottato dai sindaci un piano apposito piano, consegnato ai commercianti, che preveda le seguenti condizioni di minima:
a) una perimetrazione nel caso di mercati all’aperto;
b) presenza di un unico varco di accesso separato da quello di uscita;
c) sorveglianza pubblica o privata che verifichi distanze sociali e il rispetto del divieto di assembramento nonché il controllo dell’accesso all’area di vendita;
d) applicazione della scheda relativa al commercio al dettaglio su aree pubbliche contenuta nell’allegato 9 del DPCM del 3 novembre 2020.
Il riferimento è naturalmente ai soli mercati comunali settimanali, essendo ogni altra attività già sospesa.

-Grandi e medie strutture di vendita e complessi commerciali
Nei giorni prefestivi e festivi, le grandi e medie strutture di vendita, sia con un esercizio unico, sia con più esercizi, comunque collegati, ivi compresi i complessi commerciali, sono chiuse al pubblico, salvo che per la vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie e le edicole.
Inoltre, nei giorni festivi si aggiunge il divieto di ogni tipo di vendita, anche in esercizi di vicinato, al chiuso o su area pubblica, fatta eccezione per le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie, le edicole e la vendita di generi alimentari. Rimangono aperti gli esercizi di ristorazione pur nei limiti previsti dal DPCM in vigore.

-Consegne a domicilio
La vendita con consegna a domicilio è sempre consentita e fortemente raccomandata.

-Scuole
Nelle scuole del primo ciclo scolastico (primarie e secondarie di primo grado) sono sospesi i seguenti insegnamento (a rischio elevato): educazione fisica, lezioni di canto e lezioni di strumenti a fiato. Tale misure viene prudenzialmente introdotta nell’attesa di nuove e ulteriori indicazioni da parte del Comitato tecnico scientifico nazionale.

Terapia intensiva: nel 2020 meno ricoveri totali del 2019, uno su dieci per Covid

I dati dei tre reparti di Rianimazione in provincia di Ravenna: quest’anno circa il 10 percento in meno di ingressi per il lockdown che ha ridotto incidenti stradali, sul lavoro e operazioni chirurgiche. Il due percento di chi ha preso il coronavirus ha avuto bisogno di cure: la metà non ce l’ha fatta

Foto DonazioneNei tre reparti di terapia intensiva in provincia di Ravenna il totale dei ricoveri nel 2020 sarà circa 1.300 e sarà inferiore del 10 percento rispetto al totale del 2019. Un paziente su dieci è entrato per Covid. Sono dati forniti dal primario Maurizio Fusari.

CONTAGI
In otto mesi in provincia di Ravenna (390mila abitanti) sono stati diagnosticati oltre 4.500 casi di Covid-19 (per la precisione 4.522 all’11 novembre). Va precisato che si considera il territorio come sede di diagnosi: 181 persone infatti sono residenti fuori dai diciotto comuni ravennati ma qui si trovavano, per varie ragioni, quando hanno hanno fatto il tampone.

TAMPONI
Da metà agosto in provincia vengono fatti in media seimila tamponi ogni sette giorni. Nella settimana tra il 2 e l’8 novembre la percentuale di positività sul totale ha toccato il 10,5 percento con una incidenza dei nuovi casi sulla popolazione residente pari a 24 ogni diecimila abitanti (in Romagna il dato più alto era a Rimini con 31). È stato il picco in provincia: i test positivi erano il 7,9 percento la settimana prima, meno di uno su cento a fine settembre, il 2,8 a fine agosto. La media regionale delle positività negli ultimi giorni si è aggirata attorno al 15 percento.

SECONDA ONDATA
È significativo evidenziare la concentrazione temporale delle positività riscontrate a Ravenna: più della metà negli ultimi trenta giorni. Alla luce di questa recente impennata della curva di contagi, la percentuale delle guarigioni definitive (chi ha avuto un doppio tampone negativo nell’arco di 48 ore) è attualmente al 37 percento. Non vengono comunicate guarigioni da inizio novembre.

DECESSI
In totale in provincia sono morte 123 persone positive al Covid. Nelle ultime due settimane i decessi sono stati 30.

RICOVERI
Da metà agosto in poi la percentuale di ricoverati sul totale dei casi attivi (2.700 al 10 novembre, il doppio della settimana prima) è oscillata tra il 3 e il 10 percento. Da metà ottobre la Regione comunica quotidianamente il numero di letti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid in ogni provincia. In quella ravennate l’11 novembre si è arrivati a 13 (un terzo della disponibilità). Finora è finito in Rianimazione il 2 percento di chi si è infettato.

RIANIMAZIONE
In totale i letti allestiti sono 34: a Ravenna sono 16 (12 intensivi di cui la metà per Covid e 4 per risveglio post operatorio), 8 a Faenza (uno Covid), 10 a Lugo (di cui 4 semintensivi per un massimo di 8 pazienti Covid). Secondo le proiezioni forniteci dal primario Maurizio Fusari, il 2020 si chiuderà con circa 1250-1300 ingressi complessivi nella rete provinciale delle tre Rianimazioni (dove vi turnano circa 30 medici anestesisti e 65 infermieri): circa il 10 percento dei ricoveri totali a fine anno è stimabile che sarà stato per coronavirus. Nel 2019 il totale degli ingressi era stato 1.500. Il lockdown ha bloccato attività e circolazione delle persone, riducendo i traumi stradali e da infortuni sul lavoro, e il blocco di molte attività chirurgiche ha contribuito.

TEMPI
La media di degenza in terapia intensiva si assesta attorno ai cinque giorni con un esito di mortalità del 13-18 percento. Per i malati Covid invece si parla di tre settimane di permanenza e la mortalità sale fino al 50 percento (tranne Lugo dove finora si è fermata al 25). (and.a.)

La Pigna: «Arpae boccia il progetto del Comune per la nuova scuola di via Vicoli»

La lista civica rende nota la lettera dell’agenzia per l’ambiente con il parere negativo per l’edificio da 900 mq: questioni acustiche e ambientali

Polo Scolastico Via Vicoli Proposta + Fascia Verde
La mappa del nuovo polo scolastico di via Vicoli con le richieste della petizione

Il progetto del Comune di Ravenna per costruire un nuovo polo scolastico in via Vicoli, 900 mq per asilo nido e scuola dell’infanzia con un costo di 1,5 milioni di euro, incassa il parere negativo di Arpae. L’agenzia per prevenzione, ambiente e energia ha espresso diverse perplessità, soprattutto sulle questioni di impatto acustico. È la lista civica la Pigna che rende nota la lettere di Arpae.

«Per quanto riguarda le valutazioni di impatto acustico – scrive la consigliera comunale Veronica Verlicchi – secondo Arpae non seguono le norme Uni 11143-1 e cioè il metodo per la stima dell’impatto e del clima acustico. Critiche, inoltre, sulla sostituzione del manto stradale di via Saragat con manto fonoassorbente, la cui efficacia è limitata a 5 anni con ovvia e progressiva riduzione della stessa. Altre contestazioni, poi, piovono sull’assenza della scheda tecnica del materiale scelto».

Non ci sono solo questioni acustiche, ma anche ambientali. «La fascia verde indicata dal Comune per l’attenuazione del rumore di per se già scarsamente efficace, manca addirittura dell’indicazione dello spessore, della densità e del tipo di essenze arboree utilizzate».

C’è poi la questione dell’inquinamento atmosferico. In zona non sono mai state posizionate centraline di monitoraggio o stazioni mobili: «Non si può escludere con certezza l’assenza dello stesso». Lo scenario è questo: il plesso scolastico è previsto a poche centinaia di metri dalla statale 16 dove transitano oltre 10 milioni di veicoli all’anno e a poche decine di metri da viale Saragat su cui transitano 6 milioni di veicoli all’anno di cui 4,8 milioni in periodo diurno. «È prevedibile che la qualità dell’aria sia similare a quella rilevata dalla stazione di controllo posizionata in via Zalamella e che quasi quotidianamente registra il superamento dei valori per le polveri PM10 ed i valori più alti di biossido di azoto».

Verlicchi evidenza che in zona è presente il metanodotto Snam e una linea elettrica Enel: «Per la normativa vigente in presenza di tali impianti non è consentita alcuna destinazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario, che preveda una permanenza non inferiore a 4 ore giornaliere. E non ultimo, una parte del giardino della scuola dovrebbe essere interdetta al gioco dei bambini, poiché all’interno della fascia di rispetto dell’elettodotto. Secondo Arpae il Comune di Ravenna non ha fatto alcun riferimento all’interramento della suddetta linea, che costruisce “un vincolo inderogabile per la realizzazione della scuola”».

Ravenna, ecco il bando per i contributi a fondo perduto a palestre, bar e ristoranti

Un milione di euro dal Comune, che ha investito anche un altro mezzo milione sui Confidi

5Tra le misure di sostegno già attive e quelle annunciate nei giorni scorsi a favore delle imprese colpite dalla crisi sanitaria, rientrano lo stanziamento di 1 milione di euro da parte del Comune di Ravenna per contributi a fondo perduto per gli operatori economici e di mezzo milione di euro per l’erogazione di contributi in conto interessi, per il tramite dei Confidi, di finanziamenti di liquidità a tassi agevolati.

Per entrambe le misure, approvate nei giorni scorsi dalla giunta, sono pubblicati sul sito del Comune, a partire da oggi, i rispettivi bandi consultabili ai link https://bit.ly/ristori-2020 e https://bit.ly/confidi-2020

«Come ho già avuto modo di dire – ha dichiarato il sindaco Michele de Pascale – faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per sostenere il nostro tessuto economico in questo momento tanto difficile: il complesso delle forme di agevolazione legate al pagamento di tasse e imposte, e il sostegno e contributo alle realtà culturali e sportive e nei confronti delle varie categorie imprenditoriali, si aggira attualmente intorno ai sette milioni di euro».

Il bando ristori
Per quanto riguarda la prima misura è prevista l’erogazione di contributi a fondo perduto a favore delle imprese operanti nel territorio comunale, iscritte alla Camera di commercio, con partita Iva attiva alla data del 25 ottobre, giorno successivo all’emanazione del decreto del governo che ha previsto misure restrittive nella lotta al coronavirus, chiudendo o limitando lo svolgimento di attività produttive ed economiche.

L’importo del contributo sarà differenziato a seconda del maggior impatto creato dallo stesso decreto e, pertanto, sono state disposte due fasce di destinatari: la “A”  e la “B”.

Nella fascia A rientrano le imprese costrette alla totale chiusura (parchi di divertimento e tematici, palestre, piscine, impianti sportivi polivalenti, attività di club sportivi, servizi di centri per il benessere fisico, stabilimenti termali, altre attività di intrattenimento e di divertimento, cinema, teatri, sale da concerto e altre strutture artistiche, attività di noleggio, con o senza operatore, di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli; altre attività di supporto alle rappresentazioni artistiche; discoteche, sale da ballo night-club e simili; organizzazione di convegni e fiere). A queste attività spetterà un contributo pari a 2.000 euro.

Nella fascia B rientrano quelle imprese non soggette a totale chiusura ma che hanno comunque subìto una riduzione degli introiti superiore al 25% nel periodo compreso tra le due settimane precedenti l’entrata in vigore del decreto (dal 12 al 25 ottobre compresi) e le due settimane successive (dal 26 ottobre all’8 novembre compresi).

Sono inserite in questa fascia  le attività di ristorazione con e senza somministrazione, con preparazione cibi da asporto, connesse alle aziende agricole, gelaterie e pasticcerie, bar e altri esercizi simili senza cucina. Il contributo previsto in questo caso è di 1.200 euro.

Le somme saranno erogate sulla base di apposita autodichiarazione. Il totale del sostegno non potrà eccedere la spesa massima complessiva di 1 milione di euro, pertanto, nel caso in cui il numero degli aventi diritto dovesse comportare il superamento di tale somma, gli importi relativi alla fascia B saranno riparametrati; sono previsti controlli a campione per la verifica del possesso dei requisiti dichiarati.  È possibile presentare le domande da giovedì 12 novembre a lunedì 23 novembre.

Il bando confidi
La seconda misura è finalizzata anch’essa alla ripresa del sistema produttivo messo a dura prova dall’emergenza da Covid-19, ma anche da altri eventi calamitosi come, ad esempio, quelli meteorologici. Il bando è finalizzato alla selezione dei Confidi ammessi alla ripartizione del fondo stanziato dal Comune, che presenta una dotazione di 500mila euro, da destinare all’abbattimento dei costi per l’accesso al credito delle imprese locali. La misura interviene sia nei confronti del settore industria, commercio, artigianato e servizi (finanziamento massimo agevolato fino a 150 mila euro) sia nel settore dell’agricoltura (finanziamento massimo agevolato da 6mila a 150mila euro per i prestiti di conduzione a breve termine; da12mila a 500mila per i prestiti di conduzione a medio termine).

I beneficiari finali sono i professionisti o le piccole e medie imprese con numero di dipendenti fino a 499, o persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni e le imprese agricole.

La somma destinata ad ogni singolo confidi dovrà essere interamente finalizzata all’erogazione di contributi in conto interessi e per la copertura dei costi della garanzia, con l’abbattimento dei costi per la concessione di finanziamenti di liquidità, a soggetti aventi unità locale e/o sede legale/residenza (solo per le persone fisiche) nel territorio comunale.

I confidi possono presentare domanda da mercoledì 11 novembre a venerdì 27 novembre.

Al via lavori da 700mila euro in zona Bassette a Ravenna. Modifiche alla viabilità

In via Canale Magni verrà rifatto l’intero “pacchetto”, in circa 5 settimane

Rotonda BassetteAl via lunedì 16 novembre i lavori di sistemazione del manto stradale in via Canale Magni, a Ravenna.

L’intervento riguarda sia il tratto a doppia corsia, che va dalla rotonda degli Spedizionieri su via Romea Nord alla Rotonda degli Scaricatori in zona Bassette, sia il tratto ad una corsia per senso di marcia che va dalla rotonda degli Scaricatori alla rotonda degli Ormeggiatori.

Il valore dei lavori è di 700.000 euro, interamente finanziato dal Comune nel piano degli investimenti per il 2020.

Gli interventi prevedono il rifacimento dell’intero  pacchetto stradale e la realizzazione dello strato superficiale su tutta la strada. L’intervento sarà realizzato in tre fasi  e la durata prevista è di circa 5 settimane.

Ogni fase, di circa 10 giorni, prevede la chiusura di un tratto e la deviazione su un percorso alternativo. Il primo tratto interessato dai lavori va dalla rotonda Scaricatori alla rotonda Spedizionieri; il secondo nel senso inverso, dalla rotonda Spedizionieri alla rotonda Scaricatori; il terzo dalla rotonda Ormeggiatori alla rotonda Scaricatori.

Torna il derby Cesena-Ravenna. Il primo “in pandemia”, a porte chiuse

I tifosi, domenica 15 novembre, dovranno accontentarsi della diretta su Eleven Sports

Il Ravenna sotto la curva dopo il derby di ottobre 2019

Per i tifosi ravennati è da sempre “la” partita, il derby con i più blasonati cugini del Cesena, che in passato ha dato anche grandi soddisfazioni ai colori giallorossi. L’anno scorso, con il ritorno in serie C del Cesena dopo il fallimento, le due squadre si sono di nuovo incrociate, a 11 anni dall’ultima volta.

Al Benelli di Ravenna, esaurito per la parte agibile (circa 5mila spettatori), finì 1-1. Pochi giorni dopo si replicò in Coppa Italia, con la vittoria del Cesena. Il ritorno, invece, era in programma al Manuzzi lo scorso marzo, ma causa pandemia come noto il campionato di serie C fu sospeso e il derby di ritorno non si è mai tenuto.

L’appuntamento con Cesena-Ravenna al Manuzzi è ora per domenica prossima, 15 novembre, 11esima giornata del campionato 2020/21 di serie C (girone B). Un campionato condizionato dalla pandemia, con gli spalti chiusi al pubblico e i tifosi che si dovranno accontentare della diretta su Eleven Sports.

Le due squadre si presentano con stati d’animo opposti: il Cesena viene dalla vittoria di Pesaro che l’ha piazzata in un momentaneo decimo posto in classifica, il Ravenna invece ha perso in casa contro il Gubbio ed è ora (cinque punti in meno dai bianconeri) in zona play-out. E i tifosi sperano che il derby, come spesso capita, possa ribaltare i pronostici…

Spaccata al bar del parco Teodorico, dove lavorano (anche) i ragazzi disabili

Lo gestisce la cooperativa San Vitale: «Un progetto a cui crediamo molto che coniuga formazione, inserimento lavorativo e inclusione sociale»

Sono stati i ragazzi che ci lavorano (persone con disabilità e svantaggio) ad accorgersi ieri mattina (11 novembre) dell’infrazione notturna.

Malviventi hanno fatto irruzione infatti nella notte tra martedì e mercoledì all’interno del bar del parco Teodorico, gesitto dalla cooperativa San Vitale. «Un progetto a cui crediamo molto – commentano dalla cooperativa – che coniuga formazione, inserimento lavorativo e inclusione sociale».

I ladri sono scappati a mani vuote, non essendoci soldi all’interno del registratore di cassa, ma i danni sono ingenti, quasi 2mila euro da una prima stima. Nonostante il vetro rotto e gli armadi (tra le altre cose) danneggiati, il bar ha però riaperto già ieri la consueta attività.

La mostra dei volti di Dante resterà visibile all’Oriani (e anche all’Esp)

Il progetto di Bonobolabo continua fino a quando resteranno in vigore le restrizioni anti Covid

Sergio MattarellaLa mostra collettiva “Uno, nessuno e centomila volti”, progetto di Bonobolabo in compartecipazione con il Comune di Ravenna, presso la Biblioteca di Storia Contemporanea “Alfredo Oriani” di Ravenna, chiusa il 18 ottobre, resterà comunque allestita e visibile 24 ore su 24, sempre dall’esterno, fino a quando le restrizioni dettate dalle procedure di contenimento del Covid-19 non saranno terminate.

Il progetto Dante Plus ha ricevuto il patrocinio da parte del Comitato Nazionale per la Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

Dante Pus 2020 03Alcune delle opere del progetto Dante Plus sono state ritratte dal fotoreporter Massimo Sestini, che racconta la presenza di Dante ai giorni nostri, ed allestite in una mostra inaugurata al Palazzo del Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nei prossimi giorni una parte della mostra “Uno, nessuno e centomila volti” verrà collocata all’interno del centro commerciale Esp.

Da venerdì nuova ordinanza in regione: stretta su strade shopping e ristoranti?

Dovrà limitare gli assembramenti e inasprire le restrizioni

F7d9d8de 4a12 4c82 8b76 57b4fc3b5bbdSlitta con ogni probabilità a domattina (12 novembre), ed entrerà in vigore da venerdì, l’ordinanza della Regione Emilia-Romagna per limitare gli assembramenti e per inasprire le restrizioni previste dal fatto di essere in “zona gialla”, quella con le misure più blande, valide per tutto il territorio nazionale.

Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini si sta confrontando con i colleghi di Veneto e Friuli Venezia Giulia per definire misure omogenee. Si sta ragionando su questioni come le strade dello shopping, i cosiddetti “parchi commerciali” (che erano sfuggiti per un interpretazione del dpcm alla chiusura dei centri commerciali) ma anche sulla modulazione degli orari di bar e ristoranti.

Venerdì sono attesi anche i dati del monitoraggio della cabina di regia del ministero della Salute: se i numeri si dovessero aggravare (come quello dei ricoveri, in costante aumento nelle ultime settimane) non è escluso che venga preso in esame un passaggio dell’Emilia-Romagna in una fascia con restrizioni più severe. (Ansa.it)

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