Dal Comune un milione di euro a fondo perduto per bar, ristoranti e palestre

Nuove misure a Ravenna per le categorie colpite dall’ultimo Dpcm: 500mila euro ai consorzi fidi per ridurre interessi e istruttorie per le aziende che accedono al credito. Il pagamento Tari slitta a marzo

Ristorante 3 2Un milione di euro per contributi a fondo perduto a favore delle imprese la cui attività è stata fermata o limitata dall’ultimo Dpcm anti-Covid. È la misura annunciata oggi, 30 ottobre, dal Comune di Ravenna. I destinatari saranno quindi soprattutto bar, ristoranti e palestre, scesi in piazza nei giorni scorsi. I criteri di accesso al bando e le cifre verranno delineate nei prossimi giorni in un confronto con le associazioni di categoria. L’obiettivo è di instaurare un procedimento più snello possibile: un’autocertificazione di riduzione del fatturato per ottenere un bonifico e stringenti controlli successivi. Il sindaco Michele de Pascale auspica di arrivare ai pagamenti nel corso del mese di novembre. Un altro mezzo milione di euro verrà destinato da Palazzo Merlato ai consorzi fidi per abbattere interessi e spese di istruttoria per chi deve accedere al credito.

Così il totale degli aiuti comunali nell’emergenza sanitaria arriva a 7 milioni. La voce più consistente è rappresentata dai 5 milioni di euro per la riduzione della tassa sui rifiuti (Tari) per le imprese con percentuali di sgravi che arrivano al 60-80 percento. Il Comune ha inoltre deciso di far slittare ulteriormente la scadenza per il pagamento della Tari: a dicembre arriveranno i bollettini ma cittadini e imprese avranno tempo per il saldo fino al 31 marzo, ultima data concessa per legge.

Per quanto riguarda la distribuzione del milione a fondo perduto, il sindaco ha precisato che verranno fatte delle scelte per evitare una eccessiva frammentazione delle risorse «che finirebbe per non aiutare nessuno».

In questi contributi non dovrebbero rientrare le realtà del mondo culturale: «Chi fa cultura a Ravenna è quasi sempre legato al Comune da una convenzione. Di sicuro ragioneremo su ogni caso per evitare esclusioni». In favore delle realtà culturali che realizzano eventi in convenzione con il Comune si è stabilito che in fase di rendicontazione saranno ritenuti ammissibili i costi sostenuti per attività annullate del tutto o in parte, qualora la mancata o parziale attuazione siano imputabili agli effetti delle misure adottate in seguito all’emergenza Coronavirus; tutte le spese direttamente correlate alla realizzazione delle attività di produzione e distribuzione e all’organizzazione di eventi con modalità diverse, come ad esempio il pagamento di diritti e delle licenze d’uso dei contenuti per la trasmissione su differenti canali multimediali come quelli digitali terrestri, web, social, ecc; tutte le spese impreviste sostenute per la ripresa delle attività in condizioni di sicurezza.

«Sono sicuro di non poter essere smentito se dico che in Italia non esiste un altro Comune che abbia stanziato di più per le imprese in rapporto alla sua popolazione», ha detto De Pascale nella conferenza stampa che si è svolta da remoto. «Ognuno è chiamato a fare la sua parte, cittadini e istituzioni, in una situazione in cui l’emergenza sanitaria e la tutela delle persone è al primo posto».

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