L’anziano ha prima travolto le sbarre del passaggio a livello e poi si è scontrato con il convoglio
Un anziano alla guida di una Renault Clio si è schiantato contro le sbarre chiuse del passaggio a livello e il treno merci che stava transitando in quel momento.
È successo attorno alle 11 di questa mattina a Faenza, lungo la Ravegnana, in direzione Russi.
Protagonista della vicenda un 93enne, trasportato poi in gravi condizioni al Bufalini di Cesena.
La polizia e personale delle ferrovie, intervenuti sul posto, stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente: non è chiaro se l’anziano non si sia accorto del passaggio a livello (e del treno) o se la causa sia un malore.
Il traffico ferroviario è stato momentaneamente sospeso sulla linea e gli orari dei treni riprogrammati.
L’assessore Corsini (Infrastrutture): «Sarei felice di vedere i primi cantieri entro la fine della legislatura nel 2025». Scartate le ipotesi di nuovi tracciati
Il tracciato della Ravegnana che collega Ravenna e Forlì è di fatto immutato da oltre due secoli. Fu voluta dal cardinale Luigi Valenti Gonzaga, eletto legato pontificio della Romagna da Papa Pio VI nel 1778. Ora è giunto il momento per ammodernare quel tratto di venti km scarsi della statale 67 Tosco-Romagnola che nel suo percorso complessivo unisce la città dei mosaici a Pisa.
A luglio del 2019 l’Emilia-Romagna ha inserito la “nuova” Ravegnana nel piano regionale integrato dei trasporti (Prit), il principale strumento di pianificazione con cui la Regione stabilisce indirizzi e direttive per le politiche sulla mobilità e fissa i principali interventi. La stessa Regione ha quindi incaricato Anas, proprietaria della strada, di elaborare delle proposte di collegamento che sono state poi analizzate assieme ai Comuni di Ravenna e Forlì.
«Abbiamo optato per la soluzione di adeguamento in “sede”», spiega l’assessore alla Mobilità della Regione, il ravennate Andrea Corsini, mettendo fine di fatto al dibattito sulla cosiddetta “Ravegnana-bis”. Le alternative erano due, piuttosto onerose: un tracciato parallelo a quello originario, da 133 milioni di euro («Ma cosa ce ne facevamo, poi, di due “Ravegnane”?», sorride Corsini) e una soluzione ancora più ambiziosa, una strada che si sarebbe dovuta innestare alla E45 con tanto di sottopasso autostradale, 5 ponti e 6 cavalcavia, da 195 milioni di euro.
L’ipotesi scelta dalla Regione prevede invece come detto la riqualificazione del tracciato esistente e in particolare “l’allargamento della carreggiata da 7.5 a 9 metri – si legge nel testo del progetto –, la riduzione del numero delle immissioni in carreggiata, l’adeguamento della viabilità locale e la rimodulazione delle intersezioni tramite rotatorie e due tratti in variante locale (a Coccolia e Ghibullo, ndr)”.
Per un investimento stimato da parte di Anas di circa 80/85 milioni di euro. I costi di progettazione, parzialmente a carico della Regione, saranno già inseriti nel bilancio dell’ente che verrà approvato in novembre, in vista del 2021. «Il nostro obiettivo – commenta ancora Corsini – è quello di riqualificare la Ravegnana e renderla più sicura e siamo soddisfatti dell’ipotesi scelta. Le altre andavano a impattare di più sul territorio, mentre di quella della lista La Pigna è inutile parlare, perché i progetti li devono fare i proprietari delle strade, cioè in questo caso Anas. I tempi? Sarei felice – termina l’assessore – se entro questa legislatura (2025, ndr) potessero partire i primi cantieri». L’assessore stima poi che i lavori possano durare circa un anno.
Iniziativa in 3D lanciata dal Consorzio che riunisce le attività in città per consentire ai clienti di scoprire le offerte e gli ambienti
Da Sinistra Andrea Fabbri, Sergio Scipi, Giuseppe Falconi E Davide Agresti
Si può visitare la camera che si vorrebbe prenotare in hotel, oppure scegliere il tavolo del ristorante in cui mangiare, oppure curiosare tra gli scaffali del negozio, tutto attraverso lo smartphone o il computer: le attività commerciali e ricettive del centro di Faenza diventano il primo centro commerciale naturale interattivo della regione visitabile online attraverso la realtà virtuale.
Il primato regionale coinvolge il Consorzio Faenza C’entro e tutti i suoi negozi e artigiani, che sono infatti stati digitalizzati con i virtual tour prodotti dalla sezione digital di Wap Agency. Un nuovo servizio che si aggiunge a quelli già messi a disposizione di commercianti e artigiani dall’amministrazione comunale e dal Consorzio nel corso di questa emergenza, come le consegne a domicilio, il locker e il Parking Smart Code.
L’esperienza 3D può essere ulteriormente personalizzata tramite l’inserimento di un menù di navigazione o di hotspot, ovvero punti cliccabili che consentono all’utente di interagire con l’ambiente virtuale e muoversi facilmente da un ambiente all’altro, come se ci si trovasse in un percorso reale. Inoltre, è possibile inserire la possibilità di prenotare o di acquistare direttamente mentre ci si trova immersi nel mondo del Virtual Tour. Il tour potrà essere inserito all’interno del sito web o della pagina Facebook dell’attività, offrendo al pubblico un’occasione unica di visitare le attività.
Come ha spiegato Giuseppe Falconi, responsabile del progetto, con i Virtual Tour «abbiamo aperto 500 nuovi punti di vista sulla città, 500 nuovi occhi sul centro storico, da oggi ci sono 90 nuovi luoghi raggiungibili attraverso lo smartphone. Abbiamo percorso un primo miglio per rendere il mondo del commercio più raggiungibile e contemporaneo ai nuovi modelli economici. Questo strumento amplia le opportunità del commercio di vicinato e dell’artigianato di servizio».
I consigli del medico responsabile dopo i problemi di salute riscontrati recentemente a sei romagnoli
Il dottor Cantori con un raro esemplare di fungo gigante
Adoperare la massima attenzione quando si mangiano funghi spontanei raccolti, anche nella preparazione e nella modalità di consumo. La raccomandazione vale sempre, e non solo per le specie tossiche, ma anche per quelle non velenose. Ne sanno qualcosa sei romagnoli (3 residenti a Rimini, 1 a Cattolica, 1 a Ravenna e 1 a Forlì), che per aver consumato funghi non ben cotti o ben conservati, o a seguito di intolleranza a tale prodotto, hanno avuto problemi di salute abbastanza seri. Dopo il pasto infatti, sono stati colti da vomito e dissenteria molto forti, e tre di loro sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere.
«Abbiamo cercato di identificare i funghi che avevano mangiato – racconta il dottor Silvio Cantori, Coordinatore dell’Ispettorato micologico dell’Ausl Romagna – e non sembravano essere specie ad alto grado di tossicità. Però in due casi vi è stato il consumo del prodotto non ben cotto, mentre in un altro si è trattato forse di una intolleranza. Cogliamo però l’occasione per ribadire che i funghi sono un alimento particolare e che richiede molta prudenza. In questo periodo vi è una produzione importante di funghi, e quindi raccomandiamo sempre di portare a controllare quello che si raccoglie presso il nostro sportello».
La prudenza però non deve fermarsi qui: «I funghi spontanei vanno consumati in quantità adeguata – conclude Cantori – soprattutto nei bambini e anziani. Ed è sempre consigliabile cuocerli adeguatamente e verificare se non si ha una intolleranza».
La banca devolverà una liberalità a suo carico a favore di elementari e medie del comune capoluogo. Taglio minimo di sottoscrizione mille euro, durata 5 anni
La banca Cassa di Ravenna ha emesso un social bond di cinque anni per un totale massimo di 20 milioni di euro di cui devolverà lo 0,3 percento dell’importo nominale collocato (una tantum) a favore delle scuole elementari e medie del comune di Ravenna per le loro iniziative di sviluppo educativo, didattico e tecnologico.
Il prestito obbligazionario è sottoscrivibile fino al 31 gennaio 2021, salvo proroga o chiusura anticipata del periodo di offerta: consentirà un investimento a tasso fisso e contestualmente destinare una liberalità, totalmente a carico della Cassa, a favore dell’istruzione locale.
Il taglio minimo del prestito sottoscrivibile è di mille euro e suoi multipli, la durata di 60 mesi, il tasso fisso annuo lordo per i primi due anni di emissione è pari all’1 percento, nei successivi tre anni l’Euribor a 6 mesi più lo 0,50%, con cedola semestrale.
L’iniziativa di Puro&Bio in vista dell’apertura della propria caffetteria
Cinquecento caffè offerti alle attività del centro storico di Ravenna. È la singolare iniziativa di Puro&Bio, la nuova gelateria di via Cavour.
«Per risollevare un po’ gli umori della gente in uno dei periodi più difficili della nostra storia», si legge in una nota inviata alla stampa, la gelateria ravennate – che dal 12 novembre diventerà anche caffetteria – ha deciso di offrire un espresso a negozianti, commesse, impiegati pubblici e privati che lavorano nei pressi di via Cavour (i coupon verranno distribuiti ai diretti interessati direttamente dai dipendenti della gelateria).
Tra l’altro, per tutto il mese di novembre, per ogni caffè verrà consegnato un biglietto della “lotteria Treedom” che metterà in palio, ogni settimana, un albero di cacao o di caffè. Anche Puro&Bio Ravenna, infatti, sostenendo “Treedom” finanzia direttamente piccoli progetti agroforestali diffusi sul territorio italiano e nel sud del mondo.
La catena di cliniche dentistiche ha chiuso all’improvviso a giugno, aveva due studi in provincia di Ravenna: 150 persone lamentano un danno mezzo milione. Ecco i consigli dell’associazione per chi è rimasto con lavori incompleti
Il tribunale di Milano ha depositato a fine ottobre la sentenza di fallimento del ramo italiano della Dentix, la società spagnola che gestiva 57 studi di cure odontoiatriche in Italia (uno a Faenza e uno Ravenna). Il termine per l’insinuazione dei creditori nello stato passivo (cioè per la presentazione della domanda di rimborso del proprio credito da parte dei clienti) è fissato al 18 gennaio 2021. Circa 150 i residenti in provincia di Ravenna si erano già rivolti alla Federconsumatori locale per chiedere tutela nel caso lamentando un danno complessivo di mezzo milione di euro. Lo scorso giugno era arrivata la chiusura improvvisa di tutte le cliniche e la richiesta di concordato in bianco dichiarando debiti per 67 milioni di euro.
Federconsumatori fa presente che i tempi per l’iscrizione al passivo ci sono – non si conosce ancora l’indirizzo di posta elettronica certificata al quale dovranno essere inviate le comunicazioni – ma invitano i clienti a non farsi illusioni: «Pagate le ipoteche e i privilegi, resterà ben poco per i clienti, probabilmente quasi nulla. Ricordiamo che l’eventuale rimborso non sarà dato in base alla presentazione della domanda, tutti i clienti otterranno la stessa percentuale di rimborso, in base alla legge fallimentare. Saranno particolarmente svantaggiati coloro che hanno pagato le prestazioni odontoiatriche in contanti».
Per coloro che, invece, hanno pagato le prestazioni con un prestito erogato da varie società finanziarie, proseguono le vertenze per ottenere l’interruzione del pagamento delle rate e anche il rimborso delle rate già pagate, se esse non corrispondono al prezzo delle cure ricevute. Alcune società finanziarie hanno offerto ai clienti di proseguire le cure da dentisti convenzionati: coloro che accetteranno la proposta concluderanno così la vertenza in modo amichevole. «Questa è sicuramente un’opportunità da valutare».
Coloro invece che desiderano effettuare le cure da un dentista di fiducia, possono continuare la vertenza per ottenere il rimborso: «Qualora le società finanziarie non accettino le richieste dei clienti, organizzeremo ricorso all’arbitro bancario e finanziario della Banca d’Italia, ad un costo assai conveniente. Invitiamo quindi i clienti Dentix a rivolgersi alla Federconsumatori per proseguire la vertenza. Infine, vogliamo stigmatizzare il fatto che ad alcune società finanziarie sia stato consentito di accedere alle cartelle cliniche dei clienti, mentre le richieste da noi presentate non sono state accolte, pregiudicando in modo grave il diritto dei clienti a proseguire le cure presso un dentista di fiducia. Speriamo che il giudice delegato e i curatori del fallimento possano porre rimedio a questa grave scorrettezza».
Il 6 e 7 novembre sei film in programma e la premiazione del regista italiano con uno speciale “Anello d’oro” alla carriera
Il regista Marco Bellocchio
Ultimi due giorni di visioni in streaming per il Ravenna Nightmare Film Fest 2020.
Venerdì 6 novembre, alle 16, è in programma il Concorso Internazionale Lungometraggi. Il film presentato è Driving Animals, regia e sceneggiatura di Florian Bardet, psicologico road-trip provenzale dove tre strade diverse e cinque vite si incrociano sullo stesso vettore. Quali saranno le conseguenze di queste “casuali” tangenze? Il film sarà preceduto da un’introduzione della programmer Silvia Moras e dal saluto del regista.
Il secondo appuntamento della giornata, alle 18.30, si apre con la sezione Contemporanea, nata in collaborazione con i maggiori distributori internazionali e dedicata alle novità cinematografiche di oggi. Quest’anno la sezione ridefinisce la sua natura centralizzando la figura dell’autore. L’incontro è con il regista Andrej Andreevič Tarkovskij ed il suo documentario Andrej Tarkovskij – il cinema come preghiera. Novantasette minuti per regalare allo spettatore l’occasione di comprendere la poetica ed il mondo interiore – tramandati da padre in figlio- del grande regista. Ci si trova di fronte ad una vera e propria preghiera cinematografica.
il regista Andrej Tarkovskij
«È stato prodotto parecchio materiale su Tarkovskij, ma ultimamente ho l’impressione che le sue idee siano state un po’ dimenticate a favore delle tante interpretazioni dell’opera, delle vere e proprie teorizzazioni che ne hanno fatto una sorta di culto e attorno a cui sono fiorite leggende, scuole di pensiero – dichiara Andrej A Tarkovskij sull’omaggio a suo padre Questo documentario è un progetto a cui mi dedico da tempo e che originariamente era pensato in forma diversa; l’idea era di partire dalle pagine dei suoi diari. Lavorando e riflettendo su quanto detto ho sentito la necessità di tornare all’origine del discorso e quindi direttamente alle sue parole. Per mio padre era fondamentale riuscire a essere compreso senza mediazioni, per lui era essenziale che tra spettatore e film potesse stabilirsi un rapporto catartico, una comunione, una compassione». Il film sarà preceduto da un’intervista al regista condotta dalla programmer Mariangela Sansone.
Ultimo appuntamento della giornata, ultimo mondo da scoprire: alle 21, La Sabiduria di Eduardo Pinto nel Concorso Internazionale Lungometraggi. Il film narra la storia di tre donne che decidono di trascorrere il weekend in una vecchia tenuta sudamericana. Tutto è destinato al cambiamento quando le tre si ritrovano nel luogo di un macabro rituale, spinte da una strana eccitazione. La realtà muta, prende una piega anarchica e l’unica cosa che resta da fare sarà sopravvivere…
The Fall
Sabato 7 novembre, ottava e ultima giornata del festival si comincia con la sezione Contemporanea, dedicata alle produzioni innovative della cinematografia contemporanea, con una particolare attenzione alla figura dell’autore cinematografico. Il corto presentato, alle 16.00, è The Fall, del regista britannico Jonathan Glazer, regista di Under the Skin, SexyBeast – L’ultimo colpo della bestia, Birth – Io sono Sean e di vari videoclip musicali per band come i Radiohead. In sette minuti di corto vengono materializzati gli incubi della contemporaneità, la violenza nonsense, utilizzando la logica del sogno, senza dialoghi. Musiche struggenti, atmosfere horror, una folla di maschere che puniranno un uomo mascherato e solitario.
Alle ore 18.30, il secondo appuntamento della giornata, con il Concorso Internazionale Lungometraggi. La pellicola protagonista è Luz: the Flower of Evil di Juan Diego Escobar Alzate. Un film folkloristico dove l’apparente tranquillità nasconde una profonda oscurità. Un giorno, El Señor, capo di una comunità religiosa fra le montagne, fa ritorno al suo villaggio con un bambino, presunto messia. Al suo arrivo conseguono solo dolore e distruzione ed è per questo che El Señor viene attaccato dai suoi seguaci, comprese le sue tre figlie. Una visione essenziale per i veri amanti del folk-horror. Il film sarà preceduto da un’introduzione della programmer Silvia Moras e dal saluto del regista.
Gran finale con il conferimento del premio “Anello d’Oro Special Edition” del Maestro Orafo Marco Gerbella al regista Marco Bellocchio, volto che quest’anno è il manifesto della XVIIIa edizione del Ravenna Nightmare Film Fest. Il regista, Leone d’Oro alla Carriera, David di Donatello, Orso d’Argento nel 1991 con La Condanna e presidente della Cineteca di Bologna, ha da sempre svelato tutti i retroscena più scabrosi della storia cinematografica italiana con anticonformismo e rivoluzione.
Del regista sarà proiettato il film più enigmatico e misterioso: Sangue del mio sangue, vincitore del premio Fipresci della critica internazionale alla 72esima Mostra del cinema di Venezia; il film affronta la biografia dello stesso autore in cui si respira una visionarietà surreale, più che mai inerente con le tematiche del festival. Il film sarà preceduto da un’intervista al regista condotto dalla programmer Mariangela Sansone.
Da segnalare che i film in programma il 6 e 7 novembre resteranno visibili per 48 ore, fino a domenica 8 e lunedì 9 novembre.
L’équipe del dottor Iacopino ha osservato l’incidenza di problematiche del ritmo cardiaco nei degenti di Cotignola durante la prima ondata della pandemia. I risultati pubblicati sulla rivista scientifica Circulation (Aha Journals)
Qual è l’incidenza di problematiche del ritmo cardiaco nei pazienti affetti da Covid-19? Ha provato a individuarlo l’équipe di Aritmologia ed Elettrofisiologia del Maria Cecilia Hospital, ospedale privato accreditato di Cotignola, coordinata dal dottor Saverio Iacopino.
Il team ha osservato i pazienti ricoverati nella struttura del gruppo Gvm dall’1 al 26 aprile 2020: la ricerca ha preso in considerazione le problematiche sia come conseguenza diretta dell’infezione da coronavirus sull’attività cardiaca, sia come effetto delle terapie farmacologiche prescritte. I primi risultati sono stati oggetto di una pubblicazione sulla rivista scientifica internazionale Circulation: Arrhythmia and Electrophysiology (AHA Journals). La pubblicazione verrà integrata con una secondo articolo dedicato al monitoraggio post dimissioni.
Le molte incognite legate al Covid-19 hanno spinto diverse branche mediche a studiare comorbidità e conseguenze derivanti dall’infezione nei pazienti ospedalizzati e gli effetti delle terapie adottate. «I pazienti trattati per Covid-19 presentano un aumentato rischio aritmico – spiega Iacopino –. Inoltre, sono sottoposti a terapie preventive per il rischio trombotico e questi farmaci presentano a loro volta dei rischi. Antibiotici, antinfiammatori ed eparina hanno dimostrato di avere effetti positivi sull’aspettativa di vita di questi pazienti a prezzo di effetti collaterali attesi, non solo su fegato e reni, ma anche sul cuore».
Il Maria Cecilia Hospital di Cotignola
L’osservazione ha interessato l’effetto delle terapie farmacologiche per Covid-19 su parametri semplici quali il QT (il tempo di recupero dei ventricoli del cuore tra una prima contrazione e la successiva); ma anche l’incidenza di aritmie, atriali o ventricolari o l’eventuale necessità di interventi necessari per il controllo delle aritmie stesse. «I pazienti con infezione da Covid-19 hanno mostrato un prolungamento dell’intervallo QT nel 17 percento dei casi, senza evidenza di aritmie maligne, in oltre il 40 percento dei degenti abbiamo registrato una maggiore incidenza di fibrillazione atriale di nuova insorgenza, considerato un indicatore di rischio per ictus, ma anche un marker dell’infiammazione nel muscolo cardiaco, mentre è stata documentata una bassa incidenza di aritmie ventricolari non sostenute e bradicardie sintomatiche».
Nessuno dei pazienti, a distanza di sei mesi, ha riscontrato una necessità di intervento. Alcuni sono però tuttora seguiti attraverso un loop recorder, un registratore impiantato sottopelle che consente di verificare se l’aritmia era una problematica momentanea e dunque solo riconducibile all’infezione da Covid-19 o alle terapie anti Covid-19, oppure se il paziente, non avendo superato quegli esiti, possa presentare ulteriori manifestazioni della patologia infiammatoria. In quest’ultimo caso allora si potrà procedere con un intervento risolutivo dell’aritmia, con un’ablazione, un pacemaker, a seconda del singolo caso.
«I pazienti continuano ad essere seguiti grazie alla telemedicina. Le ulteriori indagini in corso sui pazienti ci permetteranno di capire se la patologia Covid-19 presenterà manifestazioni aritmiche a distanza».
In Emilia-Romagna, area gialla, valgono le limitazioni previste in tutta Italia. Eccole
Divieto di spostamento dalle ore 22 alle 5 del giorno successivo, se non “per comprovate esigenze lavorative o motivi di salute”; didattica a distanza al 100% per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e Università; sospensione dei servizi di ristorazione – bar, pub , ristoranti, gelaterie e pasticcerie – dalle 18 alle 5; nelle giornate festive e prefestive, sono chiusi gli esercizi commerciali all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, presìdi sanitari e punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Ancora: capienza al 50% per il trasporto pubblico locale e il servizio ferroviario regionale; sospensione degli spettacoli e delle mostre aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, musei; stop alle attività di palestre e centri benessere; raccomandazione al più ampio uso dello smart working per le attività lavorative e professionali, sia nel privato sia nel pubblico impiego.
Queste le principali misure restrittive (in parte conferme, in parte novità) previste dal Dpcm firmato il 3 novembre dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che scatteranno da oggi, venerdì 6 novembre, e fino al 3 dicembre in Emilia-Romagna e in tutto il territorio nazionale.
La sintesi sul sito del Governo.
Nell’area gialla è previsto il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute, con la raccomandazione di non spostarsi se non per motivi di salute, lavoro, studio, situazioni di necessità. Per i centri commerciali è prevista la chiusura nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno mentre mostre e musei sono sempre chiusi (anche le biblioteche). Il Dpcm introduce poi la didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; mentre è prevista la didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Sono chiuse anche le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori. Per quanto concerne il trasporto pubblico è prevista una riduzione dei passeggeri fino al 50%, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine sono sospese. Per bar e ristoranti è prevista l’interruzione della somministrazione in sede dalle 18 mentre resta consentito l’asporto fino alle ore 22 e per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.
L’associazione in prima linea contro il Covid in collaborazione con l’Ausl
La Pubblica Assistenza di Ravenna rilancia la sua campagna di raccolta fondi per chiedere il sostegno della cittadinanza per l’acquisto di mascherine, gel igienizzante, prodotti per la pulizia, tute isolanti per gli operatori e materiale protettivo per i pazienti, strumenti per la sanificazione e la sanitizzazione, coperte isotermiche e altro.
Per consentire a tutti di aiutare la Pubblica Assistenza sono stati messi a disposizione diversi canali con i quali contribuire:
1) Raccolta fondi “Noi per voi, voi per noi” sulla piattaforma di crowfunding Gofundme;
Piccinini (M5s): «Abbandonare ufficialmente al più presto il ricorso a metodi cruenti»
daino
La Regione sta valutando di risolvere il problema dell’eccessiva presenza dei daini all’interno della pineta di Classe anche attraverso la sperimentazione della sterilizzazione chimica delle femmine così come richiesto dalla Lav, oltre all’ipotesi del trasferimento in altre aree.
È quanto ha fatto sapere l’assessore regionale Alessio Mammi rispondendo a una interrogazione presentata sul caso dalla capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle Silvia Piccinini.
«Si tratta di una buona notizia perché finalmente si mettono definitivamente da parte le terribili ipotesi di uccisioni di massa o di altri metodi cruenti per risolvere il problema della presenza di daini all’interno della pineta – spiega Piccinini –. Quella della sterilizzazione degli esemplari femmine, d’altronde, è stata una pratica adottata con successo anche in altre zone d’Italia alle prese con lo stesso tipo di problema, per esempio all’interno del Parco del Circeo, dove questa proposta è stata avanzata a inizio 2020».
Si tratta di un sistema che gli esperti catalogano come estremamente efficace e che prevede la somministrazione di una sola dose di un vaccino immunocontraccettivo, per rendere sterili gli animali per un periodo che può arrivare anche fino a cinque anni.
«Siamo soddisfatti che la Regione sia orientata nell’adottare dei metodi alternativi per affrontare questo problema così come il MoVimento 5 Stelle aveva richiesto – aggiunge Silvia Piccinini –. Adesso però quello che chiediamo è che la fase della valutazione si concluda al più presto e che si scelga definitivamente questa strada in modo da abbandonare del tutto il ricorso a metodi cruenti» conclude la capogruppo regionale M5S.