Verlicchi (Pigna): «20 milioni per la Ravegnana Bis poi Ravenna-Forlì in 14 minuti»

Il progetto della lista civica prevede di realizzare 14 km a quattro corsie tra il casello A14 forlivese e lo svincolo Standiana della E45 sfruttando il tratto di E45 fino all’Adriatica

Nuova RavegnanaDa Ravenna a Forlì in auto in 12-14 minuti invece della mezzora abbondante che occorre oggi. Fantascienza? Non per La Pigna che ha presentato il suo progetto per una Ravegnana Bis: un investimento di 20 milioni di euro, secondo gli esperti interpellati dalla lista civica in consiglio comunale a Ravenna, sarebbe sufficiente per realizzare in due anni i 14 km di collegamento tra lo svincolo del casello autostradale di Forlì con lo svincolo Standiana della E45 avendo così una superstrada di 21 km a due corsie per senso di marcia con limite di velocità a 110 orari. Restringendo la carreggiata a solo una corsia per senso di marcia il costo dell’opera scenderebbe a 900mila euro, sempre secondo le stime della Pigna.

Il progetto è stato presentato oggi, 16 novembre, dalla consigliera comunale Veronica Verlicchi. Il princio di base seguito è semplice e di buon senso: sfruttare l’esistente e realizzare il tracciato più veloce ed economico che non sia solo collegamento fra due punti ma anche motore di sviluppo per il territorio toccato dal percorso.

Calandosi dalla teoria alla pratica significa sfruttare il primo tratto della E45 dall’innesto con la statale 16 Adriatica allo svincolo Standiana. Da qui a Forlì «il tracciato passa in zone agricole pianeggianti e quindi in semplice rilevato senza gli oneri di impegnative opere d’arte quali ponti su fiumi, viadotti, sottopassi e la cui realizzazione al minimo dei costi, al netto degli espropri, per la realizzazione di una strada». In totale una lunghezza di circa 21 km «eminentemente rettilinei che consentirebbero facili sorpassi di mezzi lenti». Infine i benefici per il territorio: «La zona è tutta costellata di piccoli paesi a vocazione agricola, principalmente, ma con una spiccata vocazione all’imprenditoria privata e che non chiede altro che di poter avere un impulso a potersi relazionare e a legarsi con le altre economie circostanti».

La problematicità del collegamento tra i due capoluoghi è cosa ormai nota. Nelle ultime settimane è emersa in maniera ancora più drammatica dopo il crollo della diga a San Bartolo con la frana dell’argine su cui corre la Ravegnana: per i lavori di ripristino si prospetta una chiusura del tratto per mesi. Il sindaco Michele de Pascale ha già affermato che non sono tempi in cui poter bussare a Roma per chiedere una nuova Ravegnana. «La Pigna – dice Verlicchi – intende mettere a disposizione dell’amministrazione de Pascale questa idea progettuale per il miglioramento della viabilità. Ci aspettiamo che le associazioni di categoria possano far sentire la propria voce per far cambiare idea al sindaco che ha scelleratamente escluso questo ipotesi».

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