martedì
19 Agosto 2025

Atletica, italiani juniores: oro e argento per i gemelli Montanari. Enrico: «Sogno»

Gli atleti della Academy Ravenna Athletic chiudono i campionati di Grosseto con risultati di prestigio nel salto triplo e nei 400 ostacoli

120116492 1281657488843873 5624119119949405452 NI campionati italiani juniores e promesse di atletica, a Grosseto dal 18 al 20 settembre, si sono chiusi con un doppio sorriso per la società Academy Ravenna Athletic: un oro e un argento arrivati con i gemelli Enrico e Alberto Montanari.

Enrico, arrivato in finale con la seconda miglior misura, con 15,67 raggiunge il suo nuovo record personale e diventa campione italiano juniores nel salto triplo. Alberto invece è vicecampione italiano juniores nei 400 ostacoli: in finale si è arreso solo a Michele Bertoldo: 52”47 per il primo e 53”05 per il ravennate.

Su Instagram Enrico ha festeggiato con una citazione di Jovanotti: “Sono un ragazzo fortunato perché mi hanno regalato un sogno”. Ma tra i commenti c’è chi invece lo corregge: “Non ti hanno regalato un bel niente. Ti sei sudato maglia e medaglia e hai fatto una gara strepitosa. Complimenti davvero”.

Il Post torna con “Talk”, una giornata di incontri: Usa, cibo, musica, giornalismo

Il 26 settembre seconda edizione del mini-festival organizzato dal quotidiano online al complesso ex salesiani: tra gli ospiti Paolo Nori, Cesare Cremonini, Ilaria Capua, Samantha Cristoforetti e Mauro Berruto

Cesare Cremonini
Cesare Cremonini

Si arrichisce di altri nomi l’elenco degli ospiti alla seconda edizione di “Post Talk”, la giornata di incontri e dibattiti sui temi di attualità organizzata dalla redazione del giornale online il Post a Faenza. Appuntamento sabato 26 settembre al complesso ex Salesiani.

La virologa Ilaria Capua e l’astronauta Samantha Cristoforetti collegate in videoconferenza, il cantautore Cesare Cremonini, la deputata Lia Quartapelle, la giornalista Eva Giovannini, lo scrittore ed ex allenatore della nazionale di pallavolo Mauro Berruto, lo chef stellato Max Mascia: sono solo alcuni dei protagonisti. Con loro, ovviamente, gran parte della redazione del sito web a partire dal direttore Luca Sofri.

Gli incontri sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti e si tengono nel rispetto delle limitazioni per ragioni sanitarie. Tutti gli appuntamenti si svolgono al complesso Faventia Salees in via San Giovanni Bosco 1 (info 0546-061945).

Si inizia alle 10 con “I giornali spiegati bene”, rassegna stampa per raccontare l’informazione con Sofri e il vicedirettore Francesco Costa. Alle 11 la deputata Lia Quartapelle presenta con il giornalista Luca Misculin il libro La politica raccontata ai ragazzi, scritto con Giuliano Pisapia. L’economia è protagonista dell’incontro delle 12 dal titolo “Fare circolare. A che punto siamo con le economie che conservano e rigenerano” con il conduttore di Caterpillar AM Filippo Solibello e la giornalista Arianna Cavallo, mentre alle 12.30 c’è “La musica di Condor – Un aperitivo di buone canzoni” con Matteo Bordone e Luca Sofri.

Samantha CristoforettiNel pomeriggio, due appuntamenti alle 14.30: Francesco Costa fa il punto sulle prossime elezioni americane, mentre Alberto Naldoni con lo chef Max Mascia e le giornaliste Anna Prandoni ed Eva Giovannini parleranno di gastronomia nell’incontro “Mangeremo migliori?”. Alle 15 il direttore di Radio3 Marino Sinibaldi e Luca Sofri dialogano sulla pandemia nell’iniziativa dal titolo “La cura”, nome del programma condotto da Sinibaldi. Scienza al centro dell’incontro delle 15.30 con il giornalista Emanuele Menietti e la virologa Ilaria Capua in collegamento da Orlando, in Florida. Alle 16.30 spazio alle emozioni con “Come parliamo quando parliamo d’amore. Sulla lingua del sentimento” in compagnia dello scrittore Paolo Nori. A seguire, alle 17, si va alla scoperta di “Altri mondi” e di esplorazioni spaziali con Emanuele Menietti e l’astronauta Samantha Cristoforetti, in collegamento da Colonia. Alle 17.30 torna Filippo Solibello per parlare di sostenibilità con l’ex parlamentare e presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci e l’amministratore delegato di Eni Progetti Paolo Carnevale. Il cantante Cesare Cremonini sarà ospite dell’appuntamento delle 19 dal titolo “Cosa mi aspetto dal domani”. In questa occasione dialogherà con Luca Sofri sulla musica di questi tempi.

Alle 21 chiude la lunga giornata di incontri, “Capolavori”, lecture show teatrale con Mauro Berruto, ex allenatore della Nazionale italiana di pallavolo ed ex amministratore delegato della Scuola Holden di Torino. Anche quest’ultimo incontro si svolgerà nel Complesso ex Salesiani e non in piazza della Molinella, come inizialmente previsto, causa possibili condizioni meteo avverse.

L’iniziativa è organizzata da il Post con il patrocinio del Comune di Faenza, partner tecnico Wap Agency. Si ringrazia per la collaborazione Faventia Sales, Eni e le aziende del territorio nazionale che anche quest’anno hanno scelto di sostenere l’iniziativa.

Elezioni Faenza, vince il centrosinistra: Massimo Isola è il nuovo sindaco

Quello che era il vicesindaco uscente festeggia e ringrazia sui social

Isola Brindisi Sindaco Vittoria Faenza
Isola (il primo a destra) festeggia la vittoria

L’ufficialità deve ancora arrivare, ma Massimo Isola esulta già sui social.

Il centrosinistra ha vinto le elezioni amministrative di Faenza e Isola (vicesindaco uscente) è il nuovo sindaco della città manfreda.

La prima ad annunciarlo è stata Manuela Rontini, consigliera regionale faentina, seguita poi dal Pd provinciale. E dallo stesso Isola, che al momento commenta solo con un «Grazie Faenza!».

Un risultato non scontato in una città che cinque anni fa scelse il candidato del centrosinistra Giovanni Malpezzi solo dopo il ballottaggio.

A breve gli aggiornamenti ufficiali.

Referendum, esultano grillini e comitati del Sì: «Ora le riforme»

Mentre +Europa analizza la sconfitta: «Ma quel 30% di No rappresenta una potente novità»

Referendum Seggi«Una vittoria, quella del taglio di 345 poltrone, attesa da troppo tempo e frutto della costanza e dell’impegno del Movimento 5 Stelle, sin dalla sua nascita.  Una promessa mantenuta con i cittadini e per i cittadini». Sono le parole degli attivisti del Movimento 5 Stelle di Ravenna, inviate in una nota alla stampa pochi minuti dopo i risultati definitivi del referendum, che anche a Ravenna ha visto il Sì vincere con una percentuale molto vicina al 70 percento.

«Un punto non di arrivo, ma di partenza – continuano i grillini –, per continuare nelle riforme di cui il paese necessita da troppo tempo».

Per Enrico Casadei, coordinatore provinciale del comitato “Il Sì delle Libertà” il risultato del referendum ed, in particolare a Ravenna, ha dato una risposta chiara. «Da quanto emerge in provincia di Ravenna i cittadini si sono espressi in maniera inequivocabile a favore del sì. In molti comuni le percentuali raggiunte sono superiori alla media nazionale arrivando in alcuni casi a punte del 80%. I cittadini hanno manifestato con questo voto grande voglia di cambiamento. L’approvazione popolare è la più alta nella storia dei referendum costituzionali con una percentuale che sfiora il 70%. È evidente che con il taglio del numero dei parlamentari i problemi dell’Italia non sono risolti; bisogna passare subito alle prossime riforme. Urge, infatti, intervenire in modo massiccio in quei settori (penso ad es. alla scuola, alla salute, al lavoro) per fare ripartire la nazione e per portarla ad essere di nuovo al passo con gli altri paesi d’europa e del mondo. Quello che è certo è che l’Italia vince solo resta unita, se guarda al futuro e continua a dire sì al cambiamento».

Il Sì, invece, «ha vinto senza stravincere in Italia e in provincia di Ravenna» secondo Nevio Salimbeni, portavoce di +Europa Ravenna, tra i più attivi sostenitori del No sul territorio. «I dati parlano chiaro: le modifiche approvate dai principali partiti con il 97% dei voti parlamentari passano con un consenso molto minore, intorno al 68%. Però passano e questo è il primo dato di qualsiasi analisi: la pseudo-riforma sul numero dei parlamenti è stata confermata, seppur con un numero di voti molto inferiore alle attese. Ora è urgente che s’intervenga velocemente per disattivarne gli elementi negativi (in termini di rappresentanza e ulteriore marginalizzazione del Parlamento)».

Secondo Salimbeni, «quel 30% di no rappresenta una potenziale e potente novità anche in ambito locale. Una parte di Ravenna ritiene che sia necessario allargare la discussione ai cittadini (non solo con un SI o un NO) per riformare davvero la nostra architettura istituzionale in un quadro complessivo di pesi e contrappesi che garantiscano il ruolo dei cittadini: basta subire ricatti, accettare fake-news e propaganda populista senza combattere per il merito delle cose, magari in cambio di un qualsiasi tornaconto legato al mantenimento di posizioni di postere. Questa stessa parte – e anche chi in buona fede ha difeso il SI pensando a modifiche successive –  vuole riprendersi pezzi di protagonismo, di partecipazione, come elemento di buona politica, dentro o fuori dai partiti esistenti oggi. Per quanto ci riguarda continueremo a lavorare per rappresentare questa tensione positiva e portare questa forza innovativa anche nei prossimi confronti elettorali locali».

«Rimuovere le mascherine una volta seduti al banco, se c’è distanziamento»

L’appello di Ancisi (Lista per Ravenna) dopo il caso della Don Minzoni di Ravenna

Mascherina ScuolaAlvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, ha trasmesso ieri pomeriggio a Raffaella Angelini, direttrice del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna, la seguente istanza. In cui chiede quello che già ministero e assessori competenti hanno ribadito, ossia di far abbassare la mascherina agli alunni una volta seduti ai banchi.

«Gentile dottoressa, l’avvio dell’anno scolastico a Ravenna ha mostrato in genere buone condizioni di operatività per la prevenzione e il contrasto dei contagi dal Covid nelle scuole. Ciò non toglie che occorra vigilare ovunque sul rispetto della condizioni di salute e di benessere di tutti gli attori in causa, specie se meritevoli di maggiore tutela. In questi giorni, la Regione ha fornito al Comune di Ravenna l’elenco degli operatori sanitari designati come referenti di ogni istituto, in interfaccia col Dipartimento di Sanità Pubblica. Ritengo perciò di segnalarLe una particolare situazione di disagio che richiede una Vostra sollecita ricognizione, con relativa assunzione di responsabilità.

Da notizie lette su molte fonti di stampa, nonché da segnalazioni ricevute dettagliatamente da Lista per Ravenna, è certo che su più sezioni, in particolare all’interno di plessi di un istituto comprensivo di Ravenna (il cui nominativo viene riferito a parte, ma si tratta del San Biagio di Ravenna, ndr), viene imposto agli allievi di indossare la mascherina anche quando seduti in banchi dovutamente distanziati. Ciò contraddice le disposizioni ministeriali dettate dal Comitato Tecnico Scientifico, nonché dalla Regione Emilia-Romagna, secondo cui nelle scuole, in via generale, “la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità”, come nel caso dei “bambini seduti al banco”. Se pure la finalità espressa, di carattere educativo/sociale, è “favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale”, è evidente che mantenere la mascherina su naso e bocca a lungo termine può produrre, anche forse per scarsa ossigenazione, condizioni di disagio psico-fisico o di sofferenza capaci di produrre malessere o addirittura malori nei soggetti più fragili oppure al momento debilitati. D’altra parte, la distanza di almeno due metri indicata tra la cattedra e il primo banco consente anche all’insegnante di abbassare la mascherina, quando svolge lezione, in condizione di sicurezza».

Ancisi riporta poi i disagi ulteriori a cui sono sottoposti i ragazzi con diagnosi medica certificata di DSA – Disturbo Specifico di Apprendimento e chiede infine «di verificare, tramite i Suoi referenti di ogni istituto scolastico, se in tutte le sezioni è consentito agli allievi abbassare la mascherina quando sono seduti ai banchi, intervenendo al bisogno perché ne siano rimossi gli eventuali impedimenti o i divieti impropri, censendo in particolare, ma non esclusivamente, i Dsa. Ne faccio partecipe, con altra istanza, il sindaco di Ravenna, il quale, a norma di legge, è autorità locale, nel territorio del proprio Comune, “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica”, col potere di emettere ordinanze e di disporne e vigilarne l’applicazione».

Un altro contagio a scuola, in quarantena una classe delle superiori. Non i prof

In un istituto del Ravennate. Gli insegnanti potranno continuare a lavorare

Scuola Apertura Coronavirus
Foto di repertorio

Uno studente di una scuola superiore del Ravennate è risultato positivo al Covid-19.

Il ragazzo ha frequentato le lezioni della prima settimana di scuola e quindi l’Ausl, nonostante sembra sia stato rispettato il distanziamento all’interno dell’istituto, ha deciso di considerare “contatti stretti” tutti i suoi compagni di classe, disponendo per loro una “quarantena” di 14 giorni.

Gli alunni saranno sottoposti a tampone. Così come gli insegnanti, che non dovranno però sottoporsi alla misura della quarantena, avendo condiviso per un numero inferiore di ore lo stesso ambiente e con maggiore distanziamento. Potranno quindi continuare a frequentare la scuola e a lavorare.

Durante le lezioni, informa infine l’Ausl, il ragazzo aveva sintomi “estremamente lievi che di per sé non sono necessariamente motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola”.

 

Referendum, in provincia di Ravenna il Sì sfiora il 70

 

In provincia di Ravenna ha votato il 58,8 percento degli aventi diritto al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre. In Italia la percentuale si è fermata al 53,84.

Referendum

Una media influenzata dall’alta affluenza di Faenza, al 72,3 percento, dove si votava anche per le elezioni amministrative.

I dati definitivi vedono in provincia di Ravenna il Sì sfiorare il 70 percento (69,57 percento), in linea con il dato nazionale (69,62).

Altri 17 positivi in provincia, 6 con sintomi. In regione crescono i casi attivi

In Emilia-Romagna solo Modena e Bologna hanno una variazione odierna più alta di Ravenna

Coronavirus Test LaboratoriIl bollettino quotidiano sull’andamento dell’epidemia da coronavirus dice che alle 12 di oggi, 21 settembre, in provincia di Ravenna sono stati accertati 17 casi in più rispetto a ventiquattro ore prima: dieci casi sono stati individuati in quanto contatti di casi già noti in ambito familiare, sei hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, uno è infine legato a un rientro dall’estero (Moldavia). In regione oggi solo le province di Modena e Bologna hanno avuto più casi, 23 e 20.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna sono stati registrati 34.456 casi di positività: 116 in più rispetto a ieri (su 5.024 tamponi), di cui 60 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Dei 116 nuovi casi, 68 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 65 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti.

Sono 18 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 4. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 36 anni. Si registra un nuovo decesso: un uomo di 96 anni della provincia di Parma.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.618 (89 in più di quelli registrati ieri). Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.428 (87 in più rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. I pazienti in terapia intensiva sono 23 (+4 rispetto a ieri), mentre i ricoverati negli altri reparti Covid 167 (-2).

Le persone complessivamente guarite hanno raggiunto quota 25.361 (+26 rispetto a ieri): 7 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 25.354 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Dal 12 ottobre il vaccino per l’influenza. Sarà gratis già a partire dai 60 anni

La decisione della Regione, che metterà a disposizione il 20 percento delle dosi in più. A pagamento il 3 percento

Vaccino Antinfluenzale 2014 700x357Vaccino antinfluenzale gratuito in Emilia-Romagna già a partire dai 60 anni. Lo garantirà la Regione, che ha deciso anche di anticipare l’avvio della campagna 2020-2021 di due settimane rispetto allo scorso anno e di acquistare un maggior numero di dosi vaccinali.

Da lunedì 12 ottobre, da Piacenza a Rimini, saranno già disponibili 1,2 milioni di dosi (+20% rispetto alla scorsa stagione); a queste potrebbe aggiungersi un ulteriore 20% in caso di bisogno. Il vaccino potrà essere somministrato in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se il cittadino si presenterà in ritardo, cioè oltre il 31 dicembre.

Non solo, perché sarà anche rafforzata l’offerta della vaccinazione antinfluenzale ai soggetti ad alto rischio, di tutte le età. Con un chiaro obiettivo: in un anno che si preannuncia complesso, poiché la stagione influenzale vedrà, molto probabilmente, una co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2, si punta a ridurre le complicazioni e semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti.

A fissare la data di avvio, le indicazioni per l’attuazione della campagna vaccinale e la sorveglianza dell’influenza, la circolare che è stata inviata alle Aziende sanitarie dalla Direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute. Ecco, in sintesi, i contenuti.

A chi è offerto gratuitamente il vaccino
La vaccinazione antinfluenzale va offerta gratuitamente a soggetti di età pari o superiore a 60 anni, con o senza patologie croniche; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza; medici e personale sanitario di assistenza nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali; soggetti ricoverati presso strutture per lungodegenti;soggetti tra i 6 mesi e i 60 anni con patologie croniche; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (personale scolastico, polizia, carabinieri, vigili del fuoco, e così via); personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; volontari in ambito sociosanitario e donatori di sangue.

L’inserimento dei bambini e adolescenti sani nelle categorie da immunizzare prioritariamente contro l’influenza stagionale è oggetto di discussione da parte della comunità scientifica internazionale. Quest’offerta verrà valutata nel prossimo Piano nazionale prevenzione vaccinale; in attesa dell’offerta gratuita per questa fascia di età, ancora per quest’anno la vaccinazione resta a pagamento e può essere eseguita anche dai servizi vaccinali dopo aver garantito la vaccinazione ai soggetti fragili.

Vaccinazione antipneumococcica
Anche per quest’anno è confermata l’offerta attiva e gratuita del vaccino antipneumococcico polisaccaridico coniugato 13 valente ai nati nel 1955 e ai cronici di tutte le età non ancora vaccinati; l’offerta del vaccino antinpneumococcico polisaccaridico purificato 23 valente ai nati nel 1954 e ai cronici di tutte le età, vaccinati nel corso della precedente stagione, al fine di completare il ciclo vaccinale sequenziale che non prevede ulteriori dosi di richiamo.

Le tipologie di vaccino
Due le tipologie di vaccino antinfluenzale fornite per la campagna 2020-2021, in seguito alla gara per l’acquisto: il vaccino split quadrivalente, autorizzato dai 6 mesi di età che contiene due virus di tipo A e due virus di tipo B, da destinare alle persone fino a 75 anni e il vaccino trivalente adiuvato con MF59, in cui l’adiuvante aumenta l’immunogenicità e la capacità di cross-protezione verso virus varianti, nonché la durata nel tempo della protezione conferita. La raccomandazione è di utilizzare questa tipologia per tutti i “grandi anziani” (oltre i 75 anni) e comunque per gli anziani con età uguale o superiore a 65 anni soprattutto se affetti da patologie di base che comportino condizioni di immunodepressione.

Vaccino a pagamento: in Emilia-Romagna 36mila dosi a disposizione dei privati, nelle farmacie territoriali
Sulla base di un accordo raggiunto dalla Conferenza Stato-Regioni, per rendere disponibile al mercato privato una quota di vaccini, le Regioni rinunciano ad una parte di dosi vaccinali già acquistate tramite gara. Nel caso dell’Emilia-Romagna si tratta del 3%, pari a 36mila dosi, che saranno quindi a disposizione dei privati.

Inoltre, per quanto riguarda i vaccini da somministrare a soggetti non appartenenti alle categorie a rischio le Azienda Usl potranno, eventualmente, somministrarli solo a condizione che venga prioritariamente garantita la vaccinazione delle categorie per le quali è prevista dal Ministero l’offerta attiva gratuita. In questi casi, trattandosi di prestazioni facoltative e non incluse nei Livelli essenziali di assistenza, si applica il pagamento della prestazione, come da tariffa regionale, e del costo del vaccino sostenuto dall’Azienda di 22 euro (6 euro costo del vaccino Iva al 10% compresa, più 16 euro della prestazione).

Gli obiettivi 2020-2021
Negli ultimi anni in Emilia-Romagna i dati di adesione sono in aumento, ma l’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente l’offerta della vaccinazione antinfluenzale, soprattutto nei confronti delle persone che possono trarne più beneficio, in particolare quelle affette da patologie croniche, di qualunque età. Coerentemente con le indicazioni ministeriali, la Regione ha posto come obiettivo il raggiungimento della copertura vaccinale del 75% degli ultrasessantaquattrenni; la conferma del trend, in aumento, per le donne in gravidanza e per i soggetti con patologie croniche; il miglioramento ulteriore delle coperture vaccinali del personale sanitario.

L’andamento della copertura vaccinale in Emilia-Romagna
Dopo un periodo di flessione, a partire dalla campagna 2015-2016 la copertura vaccinale delle persone dai 65 anni in su è tornata ad aumentare; anche per la passata stagione è stato confermato il trend in risalita, dal 54,6% al 57%. In crescita anche il numero di vaccinati fra le persone di età inferiore ai 65 anni a rischio per patologia: si è passati da 126.800 della penultima stagione a 127.801 in quella appena trascorsa. Nelle ultime 3 campagne antinfluenzali si è registrato un deciso aumento delle vaccinazioni somministrate a donne in gravidanza: da poche centinaia nella campagna 2017-2018 a 3.655 nella campagna 2019-2020.

Influenza stagionale, i dati della stagione passata: 580 mila ammalati, quasi 843.500 vaccinati
La stagione passata (2019-2020) è stata definita di intensità media; l’incidenza massima si è osservata alla quinta settimana del 2020, a febbraio (13,4 casi per 1.000 assistiti), e si stima che, a livello regionale, si siano ammalate circa 580mila persone. Sono state vaccinate 843.487 persone, ed è stata raggiunta una copertura vaccinale nei soggetti ultra 64enni pari al 57%.
I valori più alti hanno riguardato la fascia d’età 0-4 anni alla sesta settimana del 2020 (39,3 casi per 1000 assistiti) e 5-14 alla quinta settimana (26,9 casi per mille). Gli ultra65enni hanno raggiunto l’incidenza massima nella seconda settimana (2,3 casi per 1.000 assistiti).
Sono stati segnalati complessivamente 44 casi gravi, per la maggior parte (25) concentrata in persone di età inferiore a 65 anni. Di questi, 19 risultavano non vaccinati, mentre nei soggetti ultra65enni, su 19 casi gravi segnalati, 13 non erano vaccinati. Sette i decessi.

Educatori e gran parte dei bimbi della materna in quarantena per 14 giorni

Tutti sono stati sottoposti al tampone dopo la positività di due piccoli completamente asintomatici

Baby Teddy Bear Cute 39369Gli educatori e gran parte dei bambini della scuola dell’infanzia statale di Bagnacavallo dovranno stare in quarantena fiduciaria per 14 giorni dopo che due bambini, completamente asintomatici e ora in isolamento, domenica 20 settembre sono risultati positivi al tampone eseguito il giorno prima, a seguito dell’attività di contact tracing. Il personale dell’Igiene pubblica dell’Ausl questa mattina ha fatto i tamponi a tutti i bambini che frequentano le due sezioni interessate e i loro docenti.

L’intervento per i tamponi è stato svolto oggi grazie alla  comunicazione tempestiva ai genitori con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Bagnacavallo e del dirigente scolastico dell’istituto comprensivo nella giornata di domenica. I rappresentanti dei genitori hanno collaborato attivamente affinché tutte le famiglie interessate fossero raggiunte.

L’istituto comprensivo sta provvedendo alla sanificazione ambientale straordinaria prevista dai protocolli vigenti. L’unità operativa di Pediatria di comunità sta collaborando con la scuola per il monitoraggio della situazione.

Riapre il teatro Rasi con un prologo della stagione: in scena una “nuova” epidemia

Dal 25 al 27 settembre l’esito finale del laboratorio di Marco Martinelli sul suo “Salmagundi”, andato in scena originariamente nel 2004

Salmagundi
Salmagundi, nel 2004

Il teatro Rasi di Ravenna riapre al pubblico (venerdì 25 settembre ore 21, sabato 26 ore 18, domenica 27 ore 16) con il prologo de La stagione dei teatri 2020-21. Si tratta della mise en espace di Salmagundi, a seguito del laboratorio teatrale diretto dal drammaturgo e regista Marco Martinelli incentrato sulla “favola patriottica” scritta e messa in scena originariamente nel 2004.

Il testo di Martinelli, recentemente ripubblicato da Editoria e Spettacolo, riprenderà dunque nuova vita con questo esito finale aperto al pubblico. Nato dalla creatività di Martinelli ed Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, Salmagundi portava in scena nel 2004, oltre ad alcuni degli attori storici delle Albe, quindici giovani attori emersi dal progetto Epidemie, sorta di laboratorio teatrale che la compagnia ravennate tenne nei mesi precedenti la realizzazione. «Il laboratorio durò nove mesi – ricorda Martinelli – e si rivelò una vera fucina. Dopo Salmagundi tanti giovanissimi continuarono per la loro strada, penso a Consuelo Battiston e Gianni Farina, fondatori di Menoventi, Alessandro Miele, anch’egli nei Menoventi e ora curatore del Progetto Demoni, nonché organizzatore del festival Ultimi Fuochi in Puglia. Ma poi Michele Bandini e Emiliano Pergolari, che a Foligno hanno creato la compagnia Zoe Teatro».

Ora, sedici anni dopo, la situazione si ripresenta molto simile, con la presenza in scena di 16 attori e 4 assistenti alla regia partecipanti al laboratorio per under30 svoltosi al Teatro Rasi sotto la guida di Martinelli. «Pur non avendo mai smesso di condurre i laboratori della non-scuola – spiega il regista delle Albe – era da tanto che non ne tenevo uno per attori under30, e ciò ha coinciso col desiderio di rimettere in scena Salmagundi dopo oltre 15 anni, anche a seguito del momento storico che stiamo vivendo. Quella drammaturgia, così legata all’oggi, e il mio desiderio di lavorare con una nuova generazione di attori si sono dunque sposati, ed è nato questo esercizio spirituale dalla dinamica grandemente corale».

Bizzarra, ma inquietante, la storia raccontata in Salmagundi, termine che trae origine da un guazzabuglio semantico inglese traducibile come “salame cotto”, diventato poi anche il titolo di un giornale satirico americano: nell’Italia del 2094 da trent’anni non si ammala più nessuno, nemmeno un raffreddore, proprio nulla. Da tutto il mondo arrivano medici e scienziati per studiare come siamo fatti, perché il caso è, ovviamente, miracoloso. Un bel giorno però, nella clinica in cui ormai l’unica preoccupazione è organizzare corsi di tip tap e “varietà scientifici”, il dottor Julius T. Merletto, giovane medico appena laureato, scopre che suo zio Gustavo ha una ferita all’altezza del cuore: lo zio contadino dice che «il suo cuore si va trasformando in un salame cotto, un bel salame che lo strozza». Da ciò potrebbe scaturire una terribile epidemia, ma nel paese lobotomizzato dall’autoproclamazione di assenza dei problemi (perché non ci sono malattie, ma nemmeno più valori, sentimenti reali, coscienza) il riemergere della realtà non può essere accettato, anzi nemmeno se ne può concepire l’esistenza, e così il povero dottor Merletto viene prima irriso, poi rinchiuso, corrotto, fino a essere, naturalmente, adulato ed esaltato, quando è ormai evidente la sua ragione e l’epidemia è scoppiata. Dunque fra assurdi inni-jingle nazionali, dottorini incapaci, esibizioni di ballo e barellieri improponibili, si arriva a un finale frenetico e rivoluzionario. Ma si tratterà della tipica, fallimentare rivoluzione italica, ovvero molto rumore per nulla. «Non è cambiato nulla da quando scrissi Salmagundi – dice Martinelli – anzi forse c’è stato un peggioramento, che però è figlio di quell’epoca, degli anni in cui il testo fu scritto; ma ciò che stiamo vivendo oggi non è figlio di tre anni fa, è erede della fine della politica, di quel senso di fine della morale dei primi anni 2000 e di un egoismo istituzionalizzato che ci sfigura, sfigura la migliore tradizione culturale e spirituale del nostro Paese».

Il laboratorio ha seguito un percorso tra teoria e pratica, ed è stato condotto da Marco Martinelli con l’assistenza di Alessandro Argnani, Laura Redaelli e Alessandro Renda (attori delle Albe che parteciperanno alla lettura scenica finale), con l’assistenza tecnica di Luca Pagliano, Fagio ed Enrico Isola.

Domenica 27 settembre – al termine dello spettacolo – al Rasi è in programma la presentazione del libro di Marco Martinelli Drammi al presente (Editoria & Spettacolo, che contiene la ripubblicazione del testo di Salmagundi e Rumore di acque, oltre a vari approfondimenti) con l’autore e con il curatore, Gerardo Guccini.

Ingresso unico 5 euro (su vivaticket.it e a partire da un’ora prima dello spettacolo), posti limitati. Info: 333 7605769.

Mirabilandia, con ingressi contingentati, riapre dal 3 ottobre per il suo Halloween

Tornano i weekend dedicati alla paura al parco della Standiana

Mirabilandia Halloween Horror 06Da sabato 3 ottobre a Mirabilandia calano le tenebre della nuova edizione dell’atteso Halloween. Un appuntamento ormai divenuto tradizionale, che si rinnova e si adegua alle misure di contrasto a Covid-19.

Tre i “tunnel”, attrazioni per gli adulti più coraggiosi; una casa degli orrori e tematizzazioni e allestimenti con zucche, streghe, vampiri, tombe, ragnatele in tutto il parco. Un quarto tunnel sarà infine dedicato ai più piccoli.

Il 31 ottobre è in programma la Horror Night, con orde di mostri in carne e ossa che invaderanno il Parco per seminare il panico tra tutti gli ignari visitatori. Le Horror Zone della notte delle streghe saranno ben segnalate e i meno coraggiosi potranno tenersi alla larga. Animazioni e show dedicati ad Halloween saranno un altro punto di forza di queste giornate speciali, con cantanti, ballerini e stuntmen.

Per completare l’offerta, anche i punti ristoro e i negozi proporranno offerte tematizzate.

Sono previsti ingressi contingentati con ticket di prenotazione, sanificazioni, uso dei dispositivi di protezione e controlli delle file.

Mirabilandia resterà aperto tutti i week end dal 3 ottobre al 1° novembre con orario 10-18. Speciale Horror Night sabato 31 ottobre con orario 10-22.

Biglietti on line a partire da 19.90 euro.

Riviste Reclam

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