giovedì
11 Settembre 2025

Coronavirus, la Regione decide di non utilizzare la plasma terapia: «Troppo presto»

Le valutazioni del professor Viale, direttore dell’unità operative di Malattie Infettive al Sant’Orsola

Infiltracion Plasma EnriquecidoLa Regione Emilia-Romagna interviene sulla plasma terapia, e lo fa attraverso le valutazioni del professor Pierluigi Viale, componente dell’Unità di crisi regionale Covid-19 e direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive del Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

«Parliamo di una risorsa terapeutica nota il cui utilizzo risale ad oltre cinquant’anni anni orsono, che si basa sul principio della trasmissione passiva degli anticorpi come strumento terapeutico nei confronti di malattie da infezione- spiega Viale-. Era già stata sperimentata durante le due precedenti epidemie da Coronavirus (Sars e Mers), per cui alcuni gruppi di lavoro l’hanno messa in atto anche nei confronti di Covid-19».

«Tuttavia i dati di letteratura sono al momento molto scarsi, quasi aneddotici: si riferiscono infatti a meno di venti pazienti, tutti in fase di malattia avanzata e tutti co-trattati con altri farmaci, per cui è difficile trarre conclusioni definitive – aggiunge -.  Anche per questa terapia sarebbe necessario mettere in atto uno studio prospettico randomizzato e soprattutto verificarne l’efficacia in fase più precoce di malattia ed in assenza di co-trattamenti».

A queste considerazioni, il professor Viale aggiunge ulteriori valutazioni scientifiche che spingono la Regione ad adottare una linea prudenziale, quindi a scegliere di non utilizzare al momento questa terapia sui pazienti affetti da nuovo Coronavirus ricoverati nelle strutture del sistema sanitario emiliano-romagnolo.

«Vi sono alcune perplessità di fondo rispetto a tale terapia – sottolinea Viale-. Innanzitutto il fatto che non si sappia se gli anticorpi presenti nel siero dei pazienti guariti siano protettivi e per quanto perdurino. Secondariamente, appare azzardato somministrare passivamente anticorpi ad un paziente – specie in una fase di malattia in cui sia possibile utilizzare risorse alternative – fino a quando non sarà chiarito il rischio che Covid-19 possa sfruttare il meccanismo attraverso cui gli anticorpi fungono da vettore di infezione da altro sierotipo virale piuttosto che da fattore protettivo; parliamo di ciò che scientificamente viene denominato antibody-dependent enhancement, Un’ulteriore perplessità giunge dall’ipotesi che la somministrazione di plasma contenete anticorpi di un’altra persona possa innescare patologie immuno-mediate».

«Per tutti questi motivi- conclude Viale- l’utilizzo routinario del plasma in pazienti affetti da nuovo Coronavirus dovrebbe avere una rigorosa fase sperimentale ed un più lungo follow up prima di essere considerato una terapia di riferimento».

A Ravenna in marzo +14% dei morti. In Italia la media è del 49,4 (a Bergamo +568%)

I dati del rapporto prodotto da Istat e Iss, per la prima volta diffusi al pubblico

Diagnosi Covid 19Dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 sono 13.710 i morti per Covid-19 in Italia. Il dato emerge dal Rapporto prodotto dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). I dati di mortalità totale si riferiscono a 6.866 comuni (87% dei 7.904 complessivi). Si tratta della «prima volta – rileva il Rapporto – che l’Istat diffonde questa informazione riferita a un numero così consistente di comuni».

Considerando il mese di marzo, si spiega nel Rapporto, si osserva a livello medio nazionale una crescita del 49,4 percento dei decessi per il complesso delle cause. Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. L’eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54 percento è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710). Nel 34,7 percento dei casi segnalati viene riportata almeno una co-morbidità (una tra: patologie cardiovascolari, respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, oncologiche, obesità, patologie renali).

Il 91 percento dell’eccesso di mortalità riscontrato a livello medio nazionale nel mese di marzo 2020 si concentra nelle aree ad alta diffusione dell’epidemia: 3.271 comuni, 37 province del Nord più Pesaro e Urbino. Nell’insieme di queste province, i decessi per il complesso delle cause sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-2019 del mese di marzo. Se si considera il periodo dal 20 febbraio al 31 marzo, i decessi sono passati da 26.218 a 49.351 (+ 23.133 ); poco più della metà di questo aumento (52 percento) è costituita dai morti riportati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 (12.156). All’interno di questo raggruppamento le province più colpite dall’epidemia hanno pagato un prezzo altissimo in vite umane, con incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020, rispetto al marzo 2015-2019, a tre cifre: Bergamo (568 percento), Cremona (391), Lodi (371), Brescia (291), Piacenza (264), Parma (208), Lecco (174), Pavia (133), Mantova (122), Pesaro e Urbino (120).

Ravenna rientra invece tra le aree a media diffusione dell’epidemia (1.778 comuni, 35 province prevalentemente del Centro-Nord), dove l’incremento dei decessi per il complesso delle cause nel periodo 20 febbraio-31 marzo è molto più contenuto, da 17.317 a 19.743 (2.426 in più rispetto alla media 2015-2019); il 47% è attribuibile ai morti risultati positivi al Covid-19 (1.151).

In provincia di Ravenna, in particolare, l’incremento dei decessi per il complesso delle cause in marzo è stato pari al 14 percento rispetto alla media 2015-2019 dello stesso periodo. I morti risultati positivi al Covid-19 presi in considerazione nella ricerca (che non ha mappato tutti i 18 comuni della provincia) dal 20 febbraio al 31 marzo sono 26 e rappresentano circa il 5 percento del totale.

Ravenna, apre in zona via Vicoli «il primo supermercato autogestito della Romagna»

Al posto di una rosticceria. I soci della cooperativa saranno clienti e proprietari allo stesso tempo

Stadera
Il negozio di via Veneto a Ravenna

Aprirà «fra poche settimane» (scrivono i promotori oggi, 4 maggio) il «primo supermercato autogestito della Romagna». Si tratta del primo punto vendita “test” (con l’obiettivo in futuro di aprire in una sede più grande) del progetto della cooperativa Stadera. Il negozio aprirà quindi probabilmente entro il mese di maggio in via Veneto 4, a Ravenna, zona via Vicoli. Al posto dell’attività Rosticceria dei Lovi.

«Il negozio – scrivono i promotori – è perfetto per le esigenze iniziali della cooperativa: oltre a trovarsi in una zona molto tranquilla e facilmente raggiungibile a piedi, in bici, in auto o con i mezzi pubblici, presenta tutte le caratteristiche strutturali che stavamo cercando. E grazie ai cantieri partecipativi che organizzeremo questo mese, sarà efficiente e ospitale allo stesso tempo».

l modello organizzativo di Stadera si basa sulla partecipazione diretta dei soci alla gestione quotidiana del negozio. Che saranno quindi clienti e proprietari, ma anche soci volontari coinvolti per circa 3 ore al mese nelle diverse attività di gestione del punto vendita e della cooperativa.

«Questo tuo contributo – si legge nel sito di Stadera – farà sì che la cooperativa autogestita possa garantirti un’ampia scelta di prodotti (alimentari e non) a prezzi molto competitivi e trasparenti, e che possa effettuare un ricarico ridotto sui prezzi dei fornitori».

Un luogo, assicurano i promotori, dove poter acquistare «prodotti di qualità, il più possibile biologici e locali, a prezzi trasparenti e accessibili».

Calcio, ecco il miglior Ravenna di sempre, scelto dai tifosi: da Mero a Dell’Anno

Sul gruppo Lineagiallorossa un divertente sondaggio. Trionfa l’epoca d’oro degli anni novanta. Esclusi Toldo e Vieri

Ravenna All TimeCon il calcio ancora fermo, i tifosi si divertono sui social.

E nel gruppo Facebook Lineagiallorossa è nato così il miglior Ravenna della storia, tramite un sondaggio a cui hanno partecipato alcune centinaia di persone.

Ecco i risultati definitivi: in porta Gianluca Berti, il cui splendido rapporto con i tifosi gli ha permesso di superare come voti nientemeno che l’ex azzurro Francesco Toldo, protagonista di una stagione a Ravenna, da giovanissimo, culminata con la prima storica promozione in serie B nel 1993. Berti è stato invece il portiere del Ravenna nella stagione 1998-99, conclusasi con un ottimo decimo posto in B.

In difesa a ottenere più voti è stato l’indimenticato Vittorio Mero, morto in un incidente stradale nel 2002, a cui è stata intitolata anche la curva Nord, quella dei tifosi più caldi del Ravenna. Insieme a lui Marino D’Aloisio e Gianluca Atzori, tutti e tre grandi protagonisti dell’epoca d’oro della squadra giallorossa negli anni novanta, sotto la guida del presidente Daniele Corvetta. Il quarto è un difensore per modo di dire, un fluidificante mancino di fascia, arrivato a Ravenna (nel 1997) da ex Inter e molto amato dai tifosi per il carattere anticonformista, Felice Centofanti.

Il centrocampo è il trionfo della “nostalgia”, con il pendolino della fascia destra Mariano Sotgia, un vero idolo da queste parti, il combattente Beppe Iachini, oggi allenatore della Fiorentina, e due dei più talentuosi trequartisti del calcio italiano di provincia di quegli anni, Lamberto Zauli e Francesco “Ciccio” Dell’Anno, il primo in grado poi di giocare perfino la Coppa delle Coppe con il Vicenza, il secondo risultato il più votato in assoluto con quasi 200 preferenze dai tifosi ravennati.

Schwoch BuonocoreIn attacco la coppia che più ha fatto sognare gli appassionati giallorossi, quella formata da due “piccoletti”, il “maradonino” di Ischia Enrico Buonocore e l’attaccante altoatesino Stefan Schwoch, poi in grado di debuttare anche in serie A. Entrambi a Ravenna furono grandi protagonisti nella stagione migliore della storia della squadra giallorossa, quella del 1996-1997 in cui qualcuno a un certo punto iniziò pure a sussurrare le parole “serie A”, conclusasi poi con un fantastico ottavo posto, sotto la guida del tecnico Walter Novellino. Che perde però nel sondaggio degli allenatori la sfida con Francesco Guidolin. Il suo Ravenna è ricordato come il più divertente, quello in grado appunto di vincere nel 1992-1993 il girone A del campionato di C1 e portare per la prima volta la città nella serie cadetta.

Resta escluso dalla top 11 di sempre il giocatore che ha indossato la maglia giallorossa e che ha poi fatto più carriera (insieme a Toldo), ossia bomber Christian Vieri, a Ravenna non troppo amato nel corso della sua unica stagione, la prima in serie B, terminata con la retrocessione (Vieri riuscì comunque a segnare 12 gol).

Correre 100 km in 20 ore: l’ultramaratona del Passatore lancia la sfida

La manifestazione si svolgerà in versione “ognuno a casa sua”. Iscrizioni entro il 21 maggio via mail

OLYMPUS DIGITAL CAMERAContinua l’itinerario delle ultra maratone virtuali in tempi di coronavirus. Dopo la 50 km di Romagna sarà infatti il turno della Firenze-Faenza, originariamente in programma il 23-24 maggio e annullata lo scorso mese causa scoppio pandemia Covid-19.

L’associazione 100 km del Passatore ora annuncia l’iniziativa del gruppo Facebook 100 Km di Passione che propone, nel rispetto delle norme e dei decreti nazionali e regionali vigenti, una versione “ognuno a casa sua” da ‘disputare’ il 23-24 maggio.

“100 km di casa” è il nome dell’iniziativa e prevede il seguente programma.

Dalle ore 1 del 23 maggio alle 22 del 24 maggio sarà possibile correre la 100 km ognuno a casa sua in tre opzioni:

▪100 km in unica sessione con tempo massimo di 20 ore

▪100 km in sessioni multiple, fino al massimo di quattro, da svolgere entro 20 ore

▪100 km in versione staffetta con massimo 4 atleti per squadra con un tempo massimo complessivo di 20 ore, in questo caso deve essere nominato un caposquadra.

Per iscriversi all’ iniziativa occorre inviare una mail all’indirizzo 100kmdipassione@gmail.com richiedendo il pettorale personalizzato con nome e numero (se disponibile, altrimenti sarà assegnato casualmente). L’iscrizione scade il 21 maggio alle 14 ed è opportuno tenere a mente che non vengono accettate le iscrizioni richieste con post, commenti o tramite messaggio messenger.

I runner interessati alla staffetta possono fare riferimento al caposquadra che provvede ad iscrivere tutti i partecipanti inviando un’unica mail indicando nome della squadra, nominativi e numero di pettorale (se disponibile).

Sarà inoltre possibile pubblicare a piacere una foto o video della propria corsa con hashtag #100kmdicasa, mandare la foto del Gps sempre alla stessa mail 100kmdipassione@gmail.com per essere inseriti nelle tre classifiche distinte. L’invio dei partecipanti alla staffetta deve essere unico ed inviato dal caposquadra.

Ravenna, piazza San Francesco recintata per la riapertura del mercatino “bio”

Dal 5 maggio, con entrate contingentate e mascherine

Attachment (26)Con l’avvio della fase 2 a Ravenna riparte – dopo quello di piazza Sighinolfi e quello contadino al parco di via Vicoli – anche un altro mercatino molto frequentato. Si tratta del Bio Marché di piazza San Francesco, che riapre domani, martedì 5 maggio, dalle 16 alle 20, con un unico ingresso con entrate regolate e contingentate da via Corrado Ricci.

Per entrare nel mercato, area recintata, occorre avere la mascherina e fermarsi solo il tempo necessario per gli acquisti mantenendo le distanze di sicurezza.  Non più di due clienti per bancarella. Unica uscita, sempre da via Corrado Ricci.

Il mercatino offre prodotti biologici di piccole aziende famigliari o cooperative del territorio. È organizzato da Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) Emilia Romagna con il patrocinio di Comune e Provincia di Ravenna e della Diocesi di Ravenna.

Il nuovo modello di autodichiarazione, che potrebbe però anche non servire…

Il Viminale ricorda che il documento è in possesso degli operatori di polizia e che per andare al lavoro basta un tesserino

È disponibile, cliccando qui, il nuovo modello di autodichiarazione per gli spostamenti dal 4 maggio. Il Viminale precisa comunque che può essere ancora utilizzato il precedente modello, barrando le voci non più attuali.

L’autodichiarazione è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata anche al momento del controllo.

Formalmente gli spostamenti devono ancora essere giustificati con il modulo, ma il governo ha specificato che per chi va al lavoro si potrà esibire un tesserino o un documento dell’azienda e potrebbe non servire anche per andare a fare sport o al parco. Resta obbligatoria per visite mediche e per andare a trovare i congiunti.

Anche i controlli saranno più mirati ad evitare assembramenti, con il Viminale che ha invitato i prefetti a usare equilibrio.

Riaperte anche le biblioteche, con il servizio di prestito su prenotazione

Le novità dell’Istituzione Classense, in attesa del ritorno alla normalità

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Biblioteca Classense

Da oggi, lunedì 4 maggio, le biblioteche dell’Istituzione Classense aprono il servizio di “prestito su prenotazione”.

In attuazione dell’ordinanza regionale del 30 aprile 2020, gli utenti potranno accedere al servizio attraverso le seguenti modalità: scrivendo a informazioni@classense.ra.it (24 ore su 24); telefonando allo 0544.482115 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13); collegandosi alla piattaforma di videomeeting Lifesize utilizzando il link che la biblioteca comunicherà sul proprio sito e sui propri canali social.

Una volta verificata la disponibilità, i bibliotecari contatteranno l’utente per comunicargli la data e la sede (Classense o decentrata) del ritiro, che avverrà, ovviamente, nel rispetto di tutte le precauzioni vigenti. I volumi rientrati dal prestito saranno nuovamente resi disponibili dopo un’adeguata sanificazione.

Continuano inoltre i servizi “a distanza” già attivati nelle settimane precedenti, come l’iscrizione, l’assistenza per la consultazione dei cataloghi e della biblioteca digitale, per il prestito di ebook, i video-laboratori Cosa Scoprirete? con gli insegnanti e i ragazzi delle scuole di primo e secondo grado.

«In attesa che i nostri 1000 amici quotidiani – dichiara il direttore Maurizio Tarantino – possano di nuovo riempire le nostre sale di studio e di lettura, visitare le mostre, conoscere di persona gli autori dei loro libri preferiti, o semplicemente leggere un giornale e fare due chiacchiere nel chiostro tra una ricerca e l’altra, la Classense prova a ripartire con questo piccolo ma significativo primo passo».

Il nuovo video di Disputa, rapper 15enne che si ispira alla statua di Montanelli

“Exit” è il primo singolo della nuova vita artistica del ravennate Enea Pignatta

Nella Selva DisputaÈ uscito oggi, 4 maggio, “Exit”, il primo singolo di Disputa. Il nome, associato alla data di fine lockdown, basterebbe a renderlo interessante. Ma il virus non c’entra e la curiosità è tutta nell’autore, poliedrico artista ravennate. Di 15 anni. Che già avevamo intervistato in veste di burattinaio e artista visivo (ha partecipato con un video in stop-motion alla mostra collettiva sul volto di Dante) e che ora si (ri)presenta, con un nome nuovo, in veste di rapper.

Lui è, all’anagrafe, Enea Pignatta, ora – ci dice – “Errato Gaudio Disputa Corrige” detto Disputa, appunto.

«Perché questo nome? È un gioco di combinazioni di significati: Errato Corrige si riferisce all’errata corrige dei libri, ossia quando una parola è scritta sbagliata per un errore di stampa: io mi sento quell’errore di stampa. Gaudio Disputa è legato alla personalità polemica del personaggio, che fa dispute fisiche e dialettiche ma in modo gaudio».

Il singolo esce per Mistress e viene distribuito da Goodfellas, la musica è di Shiny D (David Assuntino) mix e master di Dario Casillo.

Il video è una parodia dei videoclip classici street: «Il gruppo si stanca di sentirmi borbottare e deprimere, così decide di prendermi dolcemente a sberle».

«Io sono un vittimista – continua Enea nella sua presentazione del pezzo – ed essendo uno che si lamenta di tutto e di tutti (ovviamente in modo meschino e nascosto) non potevo non scrivere una canzone contro chi si lamenta di tutto e di tutti: “Exit” parla infatti di quelle persone che, essendo piene di sé, vogliono sentirsi superiori anche nel fallimento e nella sfortuna. “Exit” parla delle persone che non ti fanno vivere le debolezze adeguatamente: un comportamento che non solo trovo detestabile negli altri ma anche in me stesso e ho sentito la necessità di denunciarlo. Le prime strofe “ io non giro in gruppo […] e mi chiedo ancora il perchè” le ho scritte a 11 anni (ero molto più buio qualche anno fa) e mi sono quindi fatto ispirare da queste per comporre poi il concetto dell’intero pezzo, nel quale parlo delle mie debolezze e mi prendo in giro per poterle in qualche modo superare».

Un’altra grande passione di Enea è quella di girare video. «Infatti sono regista, attore ideatore e montatore dei miei videoclip, assieme al mio amico collaboratore Gioele Mariani».

Cover 1 DisputaLa foto della copertina del singolo è stata realizzata nello studio di Marco Parollo: «Il riferimento è la statua di Montanelli imbrattata durante una manifestazione: mi piaceva l’idea di essere una statua riportata al colore (come le antiche statue romane) per un gesto di contestazione…».

La ballerina del carillon “vivente” nel centro di Ravenna ai tempi del virus – VIDEO

«Un viaggio chiamato bellezza», con Stella Del Maso e Mauro Grassi della compagnia ITalento

Attachment (22)«Tutti possiamo essere protagonisti di un viaggio chiamato bellezza. Lasciamoci trasportare dall’ispirazione». Questo è l’augurio partito da Ravenna in questo complesso momento, grazie a un video girato nel centro della città: un percorso tra monumenti, vicoli e piazze guidati da un fiabesco carillon.

I protagonisti del video sono Stella Dal Maso, ballerina, e Mauro Grassi, pianista e direttore artistico della Compagnia ITalento, seguiti dal team della società Italdron di Ravenna che, grazie alla collaborazione con l’assessorato al Turismo del Comune, hanno realizzato l’iniziativa nella serata di sabato 2 maggio.

«Abbiamo accolto la proposta di Mauro Grassi – dichiara l’assessore al Turismo del Comune di Ravenna Giacomo Costantini – che non è nuovo a questo tipo di iniziative, e grazie alla generosità del gruppo Italdron e alla collaborazione di Prefettura, Questura e Polizia Locale di Ravenna, siamo riusciti in poco tempo a preparare questa sorpresa. Il video è un invito a non smettere di progettare e ad ispirarsi, rivolto soprattutto al turismo e alle arti performative, due mondi che non possono fare a meno l’uno dell’altro e che vivono di pubblico e di relazioni tra le persone».

Coronavirus, nell’ultimo giorno di “lockdown” 166 nuovi casi e 28 morti in regione

 

In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.016 casi di positività, 166 in più rispetto a ieri (2 maggio): incremento fra i più bassi in assoluto fra quelli registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 197.075 (+4.940).

Importante il dato sulle nuove guarigioni, che oggi sono 416 (13.329 in totale), e quello sul calo dei casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -278, passando dai 9.323 registrati ieri ai 9.045 odierni. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 4.284, fra i più alti nel Paese.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, 3 maggio, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 6.131, -165 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 197, pressoché in linea col dato di ieri (+1). Diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (- 36).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 13.329 (+416): 3.176 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 10.153 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 28 nuovi decessi: 19 uomini e 9 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.642.
I nuovi decessi riguardano 3 residenti nella provincia di Piacenza, 1 in quella di Parma, 5 in quella di Reggio Emilia, 3 in quella di Modena, 5 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 6 a Ferrara, nessuno a Ravenna, 4 in quella di Forlì-Cesena (tutti nel forlivese), 1 nel riminese. Nessun nuovo decesso da fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.214 a Piacenza (39 in più rispetto a ieri), 3.204 a Parma (5 in più), 4.765 a Reggio Emilia (32 in più), 3.737 a Modena (33 in più), 4.164 a Bologna (40 in più), 386 le positività registrate a Imola (3 in più), 934 a Ferrara (2 in più). In Romagna sono complessivamente 4.612 (12 in più), di cui 986 a Ravenna (3 in più), 904 a Forlì (2 in più), 695 a Cesena (2 in più), 2.027 a Rimini (5 in più).

Passeggiate, bimbi, congiunti, viaggi in auto: i chiarimenti del sindaco De Pascale

Si può uscire con i conviventi, ma restando entro i confini provinciali. Non si possono invitare amici a casa

DE PASCALE
Michele de Pascale

Abbiamo chiesto al sindaco di Ravenna (e presidente della Provincia) Michele de Pascale di fornirci alcuni chiarimenti e rispondere ad alcune domande, anche dei nostri lettori, sulla cosiddetta “fase 2” al via il 4 maggio. Come noto, la principale novità per i cittadini è data dalla possibilità di uscire anche solo per una passeggiata.

A questo link è possibile leggere le risposte alle “domande frequenti” fornite dalla Regione, che ha emanato una propria ordinanza. Ecco invece le “Faq” del Governo. A questo link, infine, l’ordinanza del Comune di Ravenna.

Ma in generale, i cittadini della provincia di Ravenna, a quali info utili dovrebbero attenersi, Regione o Governo?
«In generale all’ordinanza della Regione, maggiormente specifica».

Però non si faceva cenno ai conviventi…
«Su questo punto vale il principio reso esplicito dal Governo, perché la Regione si era rimessa a una sua valutazione. E il Governo ha precisato che gli spostamenti individuali fanno riferimento anche a quelli con persone conviventi, in quanto non aumentano il livello di rischio».

Si può quindi uscire per una passeggiata con tutti i conviventi del proprio nucleo famigliare?
«Sì».

In tutta la regione?
«No, a differenza del resto d’Italia, in Emilia-Romagna si possono fare passeggiate e attività sportiva solo entro i confini della provincia».

Nei parchi e in pineta?
«Nei parchi e in pineta, sì, li abbiamo considerati alla stessa maniera. Il principio però resta sempre quello di evitare assembramenti: tante persone nello stesso parco sono un problema, bisogna valutare spazi non affollati».

E i bambini non possono giocare, al parco, giusto?
«Giusto, possono fare una passeggiata, ma restano vietate attività ludiche e ricreative».

E non si può neppure fare incontrare i propri figli con un amichetto a casa, in giardino…
«No, gli amichetti non sono ritenuti congiunti».

I congiunti, invece, quindi parenti fino al sesto grado e fidanzati, si possono andare a trovare con tutti i propri conviventi?
«Qui ci sono voci in effetti discordanti. Ma applicherei il concetto che i conviventi possono andare a trovare i congiunti tutti insieme. Certo se le case sono molto piccolo sarebbe meglio essere in pochi. E se c’è un giardino, meglio stare all’aperto».

Per i cimiteri valgono le stesse regole?
«Il principio è sempre quello di non assembrarli, un principio di buon senso. Ci si può andare con i conviventi, se ne vale la pena. O si può accompagnare singolarmente una persona non autosufficiente, magari una parente anziana che non guida (stando in macchina sfalsati, uno dietro e uno davanti). Altrimenti sempre meglio andarci da soli».

Ecco, in automobile, ci si può andare con i conviventi?
«Si può uscire in auto con i conviventi per recarsi a fare una passeggiata o attività sportiva, naturalmente per andare a trovare i congiunti, mentre per le “necessità”, come fare la spesa, bisogna andare da soli. Anche se nulla vieta un convivente ad accompagnare l’altro a fare la spesa, aspettandolo in auto».

Le mascherine sono obbligatorie anche all’aperto quando non è possibile garantire una distanza di almeno un metro dalle altre persone. Quindi è necessario averne una sempre con sé?
«Credo che sia opportuno, perché circostanze indipendenti dalla nostra volontà potrebbero renderla obbligatoria quasi in ogni momento, nei luoghi all’aperto».

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