A Ravenna in marzo +14% dei morti. In Italia la media è del 49,4 (a Bergamo +568%)

I dati del rapporto prodotto da Istat e Iss, per la prima volta diffusi al pubblico

Diagnosi Covid 19Dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 sono 13.710 i morti per Covid-19 in Italia. Il dato emerge dal Rapporto prodotto dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). I dati di mortalità totale si riferiscono a 6.866 comuni (87% dei 7.904 complessivi). Si tratta della «prima volta – rileva il Rapporto – che l’Istat diffonde questa informazione riferita a un numero così consistente di comuni».

Considerando il mese di marzo, si spiega nel Rapporto, si osserva a livello medio nazionale una crescita del 49,4 percento dei decessi per il complesso delle cause. Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. L’eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54 percento è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710). Nel 34,7 percento dei casi segnalati viene riportata almeno una co-morbidità (una tra: patologie cardiovascolari, respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, oncologiche, obesità, patologie renali).

Il 91 percento dell’eccesso di mortalità riscontrato a livello medio nazionale nel mese di marzo 2020 si concentra nelle aree ad alta diffusione dell’epidemia: 3.271 comuni, 37 province del Nord più Pesaro e Urbino. Nell’insieme di queste province, i decessi per il complesso delle cause sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-2019 del mese di marzo. Se si considera il periodo dal 20 febbraio al 31 marzo, i decessi sono passati da 26.218 a 49.351 (+ 23.133 ); poco più della metà di questo aumento (52 percento) è costituita dai morti riportati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 (12.156). All’interno di questo raggruppamento le province più colpite dall’epidemia hanno pagato un prezzo altissimo in vite umane, con incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020, rispetto al marzo 2015-2019, a tre cifre: Bergamo (568 percento), Cremona (391), Lodi (371), Brescia (291), Piacenza (264), Parma (208), Lecco (174), Pavia (133), Mantova (122), Pesaro e Urbino (120).

Ravenna rientra invece tra le aree a media diffusione dell’epidemia (1.778 comuni, 35 province prevalentemente del Centro-Nord), dove l’incremento dei decessi per il complesso delle cause nel periodo 20 febbraio-31 marzo è molto più contenuto, da 17.317 a 19.743 (2.426 in più rispetto alla media 2015-2019); il 47% è attribuibile ai morti risultati positivi al Covid-19 (1.151).

In provincia di Ravenna, in particolare, l’incremento dei decessi per il complesso delle cause in marzo è stato pari al 14 percento rispetto alla media 2015-2019 dello stesso periodo. I morti risultati positivi al Covid-19 presi in considerazione nella ricerca (che non ha mappato tutti i 18 comuni della provincia) dal 20 febbraio al 31 marzo sono 26 e rappresentano circa il 5 percento del totale.

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