Gli uomini del reparto Edilizia sono intervenuti per alcuni controlli su una palazzina residenziale composta da 11 unità abitative a Milano Marittima dopo una segnalazione dal reparto Ambiente. Da un primo sopralluogo convenzionale, con rilievi fotografici esterni da terra, sono emerse delle difformità che meritavano un approfondimento con il supporto del drone in dotazione al Comune. Il velivolo ha sorvolato le unità abitative interessate, permettendo agli agenti da terra di effettuare le verifiche dovute. L’occhio volante ha così raccolto importante materiale fotografico, permettendo agli agenti di accertare violazioni edilizie su sei unità abitative. A seguito degli accertamenti sono scaturiti i verbali trasmessi al servizio di Edilizia Privata del Comune per denunciare i responsabili alla competente autorità giudiziaria.
Vestizione defunti, LpRA attacca sul nuovo regolamento e sulla tariffa comunale
Alvaro Ancisi (LpRa): «All’interno della Camera mortuaria secondo le nuove norme la può fare solo Azimut ma a caro prezzo. E’ illegittimo»
Nuovo accordo tra Comune di Ravenna e Ausl Romagna per la gestione della camera mortuaria. Lista per Ravenna apprezza alcune novità gestionali ma punta il dito contro il prezzo della vestizione della salma, fissato a 193,57 euro. Ad effettuarlo e Azimut Spa. Il capogruppo Alvaro Ancisi (LpRa) il 19 agosto sollevò già il problema spiegando che il Comune «non può imporre un proprio servizio a pagamento. Chi, escluse solo le ragioni sanitarie, può mettere le mani sul corpo di un proprio familiare deceduto è scelta che, investendo sensibilità umane, non necessariamente religiose, appartiene a tutta alla famiglia. Tanto è vero che il Comune di Ravenna consente gratuitamente ai musulmani che la vestizione di un proprio caro estinto sia effettuata direttamente dalla sua famiglia, obbligando però chiunque altro ad usufruire del servizio pubblico a pagamento. Ne discende che la famiglia deve anche poter scegliere di rivolgersi al settore privato, nel caso quello delle pompe funebri, del quale Azimut non può nemmeno far parte per legge».
Il nuovo regolamento per Ancisi non migliora le cose. Nelle disposizioni si legge che il Comune si impegna ad “assistere ed informare i familiari dei defunti circa le attività obitoriali, predisponendo materiale informativo sulle tariffe applicate in esclusiva dal Gestore del Padiglione Necroscopico e riguardo alla possibilità che le attività di vestizione e tanatocosmesi possano essere svolte da terzi, a richiesta dei familiari, al di fuori del complesso del Padiglione Necroscopico”. Ciò significa «che la vestizione e il trattamento cosmetico delle salme portate alla camera mortuaria può farla solo il Comune, al suo prezzo» e, secondo Lista per Ravenna, «abusivamente». La famiglia «può farla in proprio o affidarsi ad un’impresa di sua fiducia, magari perché costa meno, solo se porta la salma a casa: come se la camera mortuaria non fosse un servizio pubblico. Vedremo se sarà così anche per i musulmani. Ma non è così nelle altre città, comprese tutte quelle della nostra stessa provincia, dove possono svolgere questo servizio nella camera mortuaria, all’orario prestabilito, le imprese incaricate dalle famiglie». Lista per Ravenna promette battaglia in consiglio, proponendo due emendamenti correttivi.
Qualità della vita, Sole24Ore: Ravenna perde 28 posizioni e crolla al 39esimo posto
La provincia in caduta libera nella classifica del quotidiano di Confindustria che misura 90 indicatori. Nel 2014 il primo posto
Crolla la qualità della vita a Ravenna. Questo dice Il Sole 24 Ore che ogni anno misura il benessere nelle 107 province italiane stilando una classifica sulla base di una serie di indicatori (quest’anno sono 90): nel 2019 Ravenna si ferma al 39esimo posto della graduatoria generale mentre l’anno scorso era all’undicesimo, 28 posizioni perse in dodici mesi. E vale la pena ricordare che il quotidiano di Confindustria mise Ravenna al primo posto nel 2014.
Un mese fa era uscita la classifica di Italia Oggi: in quel caso Ravenna aveva migliorato la sua posizione di tre posti ma si ritrovava comunque al 57esimo gradino della graduatoria.
Per Il Sole in Italia il podio dei migliori è Milano, Bolzano, Trento. Caltanissetta invece la provincia in coda. Se si guarda alle nove province dell’Emilia-Romagna, peggio di Ravenna troviamo solo Piacenza (44) e Ferrara (64). Parma raggiunge la top ten nazionale (10) ed è la migliore in regione.
Entrando nel dettaglio delle classifiche singole per indicatori, c’è una sola medaglia d’oro (a parimerito con altre tre città) ed è quella per la percentuale di cause pendenti ultratriennali. Un poco lusinghiero penultimo posto (106) per i furti in abitazione: peggio in Italia solo Asti. Vale la pena segnalare tre indicatori in campo sanitario: il 103esimo posto nel consumo per farmaci contro l’asma, l’84esimo per i farmaci contro l’ipertensione, il settimo posto per emigrazione ospedaliera (la percentuale di dimissioni fuori regione). Ravenna entra nella top ten italiana (9) per “affari e lavoro”, si trova all’84esimo per l’affitto medio di un appartamento di 100 mq. Al sesto posto per l’offerta di concerti ogni 100mila abitanti. Tredicesimo posto per la speranza di vita alla nascita: un ravennate in media vive quasi 84 anni.
Ravenna, colpo da migliaia di euro nella notte al supermercato Penny Market
Una banda di malviventi ha fatto saltare la cassa prima di fuggire a bordo di un’auto
Colpo da migliaia di euro nella notte, al supermercato Penny Market di via Faentina, a Ravenna. Una banda di malviventi è entrata in azione poco prima delle 5 facendo saltare la cassa esterna che conteneva l’incasso della domenica. Si parla di alcune decine di migliaia di euro ma il bottino è da quantificare. Secondo alcune testimonianze di residenti in zona, la cassa si affaccia in via Romolo Conti, sarebbero stati in tre in azione. I ladri sono poi scappati a bordo di un’auto. Indagano i carabinieri. Gli elementi raccolti lasciano ipotizzare che i ladri abbiano usato la cosiddetta tecnica della marmotta: usando una batteria di auto come innesco hanno fatto esplodere la cassaforte saturata di gas.
Strappati i manifesti del consigliere della Lega: «Delinquenti. Oppure Sardine?»
Il faentino Andrea Liverani sta valutando la denuncia alle forze dell’ordine
Sono stati ritrovati strappati a Faenza diversi manifesti del consigliere regionale uscente Andrea Liverani della Lega.
«Saremmo noi i fascisti? Se questa è democrazia il concetto di civiltà non ha più valore – commenta Liverani –. Un fatto grave in una città che si è sempre dimostrata democratica».
Il consigliere regionale poi, pur non avendo alcuna prova, si chiede se sia stata «l’influenza delle sardine o di una sinistra becera o semplicemente la paura di perdere le posizioni ottenute non per merito, ma per la stantia politica di 50 anni di sinistra? Non so rispondere in questo momento, sto valutando la denuncia alle forze dell’ordine. Sono amareggiato – conclude Liverani – ma sono convinto che possiamo cambiare marcia e colore a questa regione, che andrà più forte senza questi delinquenti».
Un albero di Natale umano in piazza con i bambini della scuola elementare
Appuntamento in centro a Ravenna il 20 dicembre con protagonisti gli alunni della Mordani
Un albero di Natale umano, formato dai bambini della scuola elementare Mordani. L’appuntamento è per venerdì 20 dicembre dalle 16.30 in piazza Kennedy, in centro a Ravenna.
I bambini della scuola formeranno un albero natalizio tenendo in mano un lumino, ognuno con un cappello da Babbo Natale, intonando canzoni natalizie. Al termine dell’evento riceveranno in dono un piccolo panettoncino offerto dalla Deco Industrie di Ravenna.
A organizzare l’evento anche il Fellini Scalinocinque, il locale che si affaccia sulla piazza, dove per queste feste è allestita la pista di pattinaggio sul ghiaccio.
Innocenti, bomber a 45 anni: «I social e i media hanno tolto l’anima al calcio»
Con quasi trecento reti tra Eccellenza e serie C, l’attaccante originario di Anita continua a timbrare in D con l’Alfonsine. Tre stagioni nel Ravenna con il ritorno tra i professionisti: «Che orgoglio la fascia al braccio»
Con quasi trecento reti realizzate tra Serie C, D ed Eccellenza, distribuite in circa ottocento partite, Riccardo Innocenti può essere considerato uno dei giocatori più prolifici della provincia di Ravenna. Non si è però fermato qui, perché all’età di 45 anni continua a segnare per l’Alfonsine, che partecipa al campionato di Serie D, vestendo i panni di una sorta di “highlander” del pallone.
Quando da giovanissimo lasciò il vivaio del Ravenna per tuffarsi nel mondo dei grandi per giocare nell’Argentana, in Eccellenza, era il lontano 1992: in quella stagione, per fare un esempio, i giallorossi di Guidolin avrebbero centrato la prima storica promozione in Serie B, mentre in A spopolava gente come Zenga, Baggio, Van Basten e Batistuta.
Il “vizietto” il bomber di Anita, il piccolo paese dove è cresciuto, non l’ha quindi perso, timbrando due volte il cartellino anche nelle ultime settimane, contro le lombarde Ciliverghe e Fanfulla. «Gli acciacchi si sentono – inizia Innocenti – ma riesco comunque a dare il mio contributo. Anche se a questa età bisogna saper gestire le energie, la voglia di divertirsi in campo è ancora tanta».

Oltre alla passione per il calcio, c’è qualche altro motivo che la spinge a giocare ancora?
«La famiglia. Nell’Alfonsine c’è anche mio fratello Federico e inoltre riesco a stare vicino ai miei cari, considerato che da sei anni vivo a Urbino. È stato come chiudere un cerchio. In questo periodo ho macinato tantissimi chilometri in automobile e mi considero una sorta di pendolare del pallone. Un paio di volte a settimana mi fermo a dormire nella mia vecchia casa. L’aspetto più duro è convivere con la stanchezza per i viaggi».
Come mai vive a Urbino?
«Perché, dopo più di vent’anni in giro per l’Italia, ho deciso di stabilirmi in maniera permanente nella città di mia moglie, con i nostri figli Niccolò e Rebecca. Da Urbino gestisco alcuni appartamenti in Salento, comprati quando giocavo in Puglia, la mia seconda terra. Al mare però vado sempre a Casal Borsetti, nel bagno dell’amico Tabanelli (Andrea, centrocampista del Lecce in serie A, ndr)».
Come va l’Alfonsine?
«Il budget della società è molto basso e quindi cerchiamo di onorare la categoria in maniera dignitosa. Navighiamo nella zone basse della classifica, ma siamo comunque fuori dalle ultime due posizioni che portano alla retrocessione».
Qual è il vostro obiettivo?
«La salvezza, anche se sarà difficile conquistarla senza passare dai playout. A parte me, Fede e Giacomoni, formiamo una squadra giovane, con ragazzi con potenzialità e ambizioni. È soprattutto la loro voglia di emergere che deve fare la differenza».
Si ricorda il suo primo gol in carriera?
«Ero di sicuro al Massa Lombarda, in Eccellenza, ma non ricordo la squadra avversaria. Ho invece nella memoria il primo in D: giocavo a Russi e segnai al Santarcangelo. Erano altri tempi, adesso alcuni miei compagni hanno 17-18 anni. Potrebbero essere miei figli».
Come è cambiato il calcio dall’inizio degli anni Novanta a oggi?
«Più che il calcio in sè, è cambiato quello che c’è attorno. Lo spogliatoio, infatti, è sempre quello, come lo stare in campo. Il problema è più a livello sociale, perché la gente, in particolare i giovani, preferiscono guardare un match in televisione piuttosto che dal vivo, preferendo la Serie A alla squadra della propria città o del proprio paese. I social e i media hanno tolto l’anima al calcio. Mi chiedo che cosa ci sia di più bello che stare all’aria aperta ad assistere a una partita, anche se di Prima o Seconda Categoria. Lo sa quali sono i più bei ricordi da bambino? Quando facevo il raccattapalle alle gare del Ravenna».
Il calcio quindi è malato?
«Un certo tipo sicuramente sì. Basti pensare quanto sono calate le società dilettantistiche rispetto al passato. Faccio un esempio: ad Anita una volta c’era una prima squadra, un piccolo settore giovanile e una formazione amatoriale. Ora nulla, a parte un campo da calcio lasciato, vuoto, al proprio destino: questo succede nel mio paese come in tantissime altre località della Romagna e dell’Italia. Non è possibile andare avanti solo grazie ai volontari».

Tornando al Ravenna, come è stata la sua esperienza in giallorosso?
«Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile, per tornarci a fine carriera, quando ormai non ci speravo più, dopo tante volte che eravamo stati vicinissimi ma poi non si era fatto nulla. Sono state tre stagioni bellissime, sempre caratterizzate da gioie finali. La promozione in D, la successiva salvezza e infine il ritorno in C, in quel giorno a Russi che mi resterà sempre nel cuore. Sono orgoglioso di aver dato il mio contributo e di aver indossato la fascia».
Altre soddisfazioni?
«Gli anni nel Sud dell’Italia sono stati molto belli. Ho vinto tanti campionati. Non sarebbe giusto scegliere, perché da Gallipoli fino a Marcianise, passando per Vasto, Taranto e Barletta, sono stato sempre benissimo».
E rimpianti?
«Di sicuro non rimpiango di aver rifiutato alcune proposte in Serie B, per motivi contrattuali. Piuttosto mi dispiace non essere arrivato a quota cento reti in C, fermandomi a 97».
Nella prossima stagione la vedremo ancora in campo?
«È già da qualche anno che mi ripropongo di smettere, ma poi per un motivo o un altro decido sempre di continuare, soprattutto perché il mio fisico me lo permette. A giugno, però, penso che sarà la volta buona di far basta».
E quindi cosa farà da “grande”?
«Ho preso il patentino Uefa B e mi piacerebbe allenare i bambini. I settori giovanili per me rappresentano ancora la parte più sana di questo sport e sarebbe bello aiutare a far crescere chi inizia a dare i primi calci a un pallone»
Il Natale? In provincia ci costa almeno 700mila euro: gli investimenti dei Comuni
Dai 350mila euro di Cervia fino al presepe “fatto in casa” di Russi. L’Amministrazione di Ravenna punta a incrementare ulteriormente le presenze turistiche

Superano complessivamente i 700mila euro i fondi pubblici investiti dai Comuni della provincia di Ravenna per le feste natalizie, tra luminarie e sostegni per iniziative di intrattenimento di varia natura.
A farla da padrone è come prevedibile il Comune di Cervia che investe circa 350mila euro sulle festività, un trend che va avanti da diversi anni e che ha permesso alla Città del Sale – come sottolineano dallo staff del sindaco Massimo Medri, a cui abbiamo chiesto i dettagli – di passare da praticamente zero fino a 55 alberghi aperti a Natale, «per un importante ritorno per la nostra città». Sono circa 20mila i pernottamenti registrati in dicembre a Cervia negli ultimi anni (il doppio rispetto al numero in valore assoluto dei turisti effettivamente registrati nelle strutture ricettive), che nel 2018 hanno subìto però un brusco calo (di quasi il 10 percento rispetto all’anno prima). Da qui forse anche la decisione di cambiare il format, abbandonando “la rotonda di ghiaccio più grande d’Europa” a favore invece di
una sorta di festival di luminarie a dimensione di famiglia, il “MiMa in Wonderland”.
Sono nettamente in crescita invece le presenze turistiche di dicembre del comune capoluogo, Ravenna, dove tradizionalmente il periodo di Natale è sempre stato vissuto sotto tono. La nuova Amministrazione, insediatasi nel 2016, ha invece deciso di cambiare rotta, investendo anche quest’anno oltre 200mila euro, di cui 50mila per luminarie, animazione, allestimenti e pista di pattinaggio, 90mila per “Ravenna in luce”, il festival di video-mapping che prosegue da qualche anno, e circa 70mila per la rassegna di concerti in piazza (e a teatro) “Christmas Soul”, a ridosso di Capodanno. Un investimento che, stando ai numeri Istat, pare aver fatto crescere le presenze, con il mese di dicembre del 2018 che si è chiuso con quasi 5mila turisti in più rispetto ai 14mila registrati nello stesso mese del 2016. L’anno scorso sono stati quasi 45mila i pernottamenti (in crescita di circa il 7 percento), che avvicinano il mese di dicembre a quelli di marzo, ottobre e novembre (che qui gode dell’effetto maratona), lasciando gennaio e febbraio ultimi come numero di turisti per il capoluogo.
Nel resto della provincia i numeri non sono ovviamente paragonabili, se non lontanamente quelli di Faenza, che punta comunque ai 10mila pernottamenti in dicembre (l’anno scorso furono poco più di 9mila, in calo) e che investe indirettamente sulle animazioni natalizie, contribuendo alle attività del Consorzio Faenza C’Entro con una quota an- nuale di circa 100mila euro, di cui quasi la metà va per gli eventi natalizi, dalla pista di pattinaggio alla giostra e alle luminarie.
Sono investimenti più che altro messi in campo per il “benessere” dei residenti quelli invece degli altri comuni della provincia, a partire da Russi, dove da quest’anno è presente una pista di pattinaggio sul ghiaccio, costata al Comune 8.500 euro più Iva, a cui si devono aggiungere i 13mila euro circa per luminarie e iniziative varie, a cui hanno contribuito (con 5mila euro) però anche i commercianti del consorzio locale. Curiosità: a Russi il presepe in piazza è stato fatto in casa, disegnato dall’architetto del Comune e allestito per un intero fine settimana da componenti della giunta e consi- glieri comunali.
Sono sullo stesso livello, infine, gli investimenti degli altri due tra i sei Comuni più grandi della provincia, 22mila euro per Lugo e 24.500 per Bagnacavallo (che ha circa la metà dei residenti), tra luminarie, eventi e allestimenti.
Complessivamente (considerando gli altri 12 comuni) è quindi stimabile in oltre 700mila euro l’investimento pubblico complessivo in provincia di Ravenna per il Natale.
Teatro e sport si incontrano. Buffa dialoga con i dirigenti delle società ravennati
Promozioni per gli abbonati alla stagione teatrale e ai campionati di volley, basket e calcio
Ravenna si arricchisce di un’inedita collaborazione tra Ravenna Teatro e le società sportive G.S. Porto Robur Costa, Conad Olimpia Teodora, OraSì Basket Ravenna e Ravenna Football Club nel segno dell’unione tra sport e cultura.
Grazie a questa collaborazione, gli abbonati ai rispettivi campionati e i tesserati delle varie società sportive avranno diritto alla tariffa ridotta sugli abbonamenti e sui biglietti per gli spettacoli de La stagione dei teatri, mentre gli abbonati della stagione potranno godere di riduzioni per gli appuntamenti dei vari campionati.
Inoltre, la collaborazione porterà anche a un incontro (lunedì 16 dicembre) tra i responsabili delle società sportive coinvolte e Federico Buffa (in dialogo con Gianfelice Facchetti, attore, drammaturgo e regista teatrale) in occasione del suo spettacolo Il rigore che non c’era, in corso in questi giorni all’Alighieri (ultime repliche oggi, domenica 15 dicembre, alle 15.30, e domani, lunedì 16 dicembre, alle 21).
Nella prima parte del 2020 (data da destinarsi), poi, per ricordare Marco Pantani in occasione di quello che sarebbe stato il suo 50° compleanno, ci sarà anche una serata condotta da Marco Martinelli, fondatore e regista del Teatro delle Albe, alla presenza dei genitori del compianto campione romagnolo.
Buffa arriva invece a Ravenna con Il rigore che non c’era, il suo ultimo lavoro, scritto a quattro mani con Marco Caronna e prodotto da International Music and Arts. Una riflessione sul destino: a un certo punto di una qualsiasi partita, un qualunque arbitro decide di fischiare un rigore, giusto o sbagliato, vero o falso. In quel momento, quello in cui la sorte ci mette davanti a un bivio, con una porta rossa o una porta nera da aprire per proseguire il cammino, cambia la vita di tutti.
Lunedì 16, alle 18, Buffa incontra alla sala Corelli dell’Alighieri (ingresso gratuito) Giorgio Bottaro (Conad Olimpia Teodora), Alessandro Brunelli (Ravenna Football Club), Luca Casadio (G.S. Porto Robur Costa) e Julio Trovato(OraSì Basket Ravenna), in dialogo con Gianfelice Facchetti, attore, drammaturgo e regista teatrale
Riapre il circolo repubblicano di Santerno: «Un locale aperto dal mattino a notte»
Dopo un prolungato periodo di chiusura è stata riaperta ieri, nei rinnovati locali della locale Cooperativa “Edera”, la Casa del Popolo Repubblicana di Santerno, cui i nuovi gestori hanno assegnato il nome di circolo “L’incontro”.
Al rituale “taglio del nastro” inaugurale era presente anche il vicesindaco Eugenio Fusignani, segretario provinciale del Pri. Nel suo intervento di saluto ha sottolineato come con questa riapertura «si riprendano i fili di un discorso iniziato oltre 100 anni fa e che ha costantemente offerto ai santernesi valori e punti di riferimento».
Il vicesindaco ha inoltre espresso apprezzamento per il fatto che la titolare del locale, interpretando l’aspettativa del Cda della Cooperativa, ha rinunciato ad installare videogiochi, preferendo dotare l’esercizio di attrazioni per i bambini.
Il nuovo punto d’incontro rimarrà aperto dalle prime ore del mattino fino alla tarda serata e – assicurano i gestori – non costituirà solo un luogo per attività ricreative, ma organizzerà iniziative culturali e soprattutto ospiterà enti che svolgeranno attività sociali a beneficio di Santerno e delle frazioni vicine.
A Cervia la mostra di Casa Walden per la Giornata delle bambine e delle ragazze
Alle Officine del Sale 12 scatti fotografici e un calendario in vendita per solidarietà
Un susseguirsi di scatti fotografici d’impatto ideati dai creativi di Casa Walden: Cosetta Gardini, Giuseppe Tolo e Sara Pignatari, realizzati grazie alla collaborazione del fotografo Fausto Fabbri e della giovane interprete Caterina Ramoni.
Si tratta della mostra dal titolo “Libera è…” che inaugura a Cervia oggi, domenica 15 dicembre, alle 17.30 alla presenza dell’assessora alla Pace e Cooperazione Internazionale del Comune Michela Brunelli, negli spazi delle Officine del Sale in via Evangelisti. In questa occasione verrà presentato anche “#2020è”, il calendario delle “#bambinelibere”.
Organizzata dall’agenzia di comunicazione Casa Walden, la mostra espone 12 scatti fotografici – e altrettante frasi – di donne, un tempo bambine, “che hanno potuto realizzare se stesse liberando i loro sogni e i loro talenti – si legge nella cartella stampa –, per celebrare la Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze proclamata dall’Onu”.
Gli stessi scatti sono anche il contenuto del calendario in vendita a partire da 12 euro in sede di mostra, il cui ricavato sarà devoluto a Terre des Hommes Italia, a sostegno della Campagna “Indifesa” con cui Casa Walden ha deciso di collaborare a favore dei diritti e delle libertà delle bambine di ogni paese.
Nata nel 1989 in Italia e diventata Fondazione nel 1994 Terre des Hommes Italia nell’ultimo anno ha realizzato 90 progetti in 22 paesi del mondo dedicandosi in particolare ai temi della Child Protection, della sanità di base e del diritto all’educazione.
«Abbiamo deciso di lanciare un messaggio a favore di questi diritti – dichiarano gli autori – per sottolineare come sia importante garantire a tutte le bambine le libertà più elementari: quelle di giocare, di correre, di viaggiare, di esprimersi, di imparare e soprattutto di amare. Libertà che oggi in paesi più evoluti appaiono scontate ma che in altri paesi, compreso il nostro, anche vicini sono difficili conquiste o addirittura sogni irrealizzabili».
La mostra rimarrà aperta fino all’8 gennaio ed è inserita nell’ambito del progetto “EuRoPe_2019 – ATTRAVERSO IL MURO”, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del programma sulla pace, interculturalità, diritti, dialogo interreligioso e cittadinanza globale.
Ingresso gratuito.
Per informazioni: www.casawalden.com
Il Ravenna perde la settima partita delle ultime dieci e va in silenzio stampa
A Modena i giallorossi hanno chiuso il girone d’andata a quota 18 punti, solo 2 in più della zona calda
Il Ravenna Fc in silenzio stampa. La decisione arriva dopo l’ennesima sconfitta (la settima nelle ultime dieci partite) in campionato, arrivata ieri (14 dicembre) a Modena (2-0). Si tratta del girone B della serie C nazionale di calcio che vede il Ravenna 14esimo in classifica (a 2 soli punti di distanza dalla zona play-out, con una gara in più rispetto alle avversarie) al termine del girone d’andata, con 18 punti in 19 partite. Domenica prossima (22 dicembre) si partirà già con la prima giornata del girone di ritorno, in casa, al Benelli, contro la Fermana, squadra a pari punti con i giallorossi.
«La dirigenza, pur rispettando il diritto di cronaca – si legge in una nota inviata alla stampa dopo la sconfitta del 14 dicembre a Modena per 2-0 –, ha deciso di dare priorità assoluta all’interesse della società e della squadra, affinchè possa continuare a svolgere il proprio lavoro nel massimo della serenità possibile in questo delicato momento».
«Alla luce di ciò, ad esclusione del Presidente Alessandro Brunelli, nessuno dei dirigenti e dei tesserati è autorizzato a rilasciare dichiarazioni alle testate giornalistiche. Eventuali comunicazioni ed aggiornamenti saranno diramate esclusivamente attraverso comunicati ufficiali».