sabato
20 Settembre 2025

Una tartaruga liuto da 300 kg al largo di Ravenna – VIDEO – È la più grande al mondo

Recuperata dalla fondazione Cetacea di Riccione e poi liberata di nuovo in mare

Liuto
La tartaruga liuto al momento della liberazione

Recuperato, ieri (22 ottobre) dagli esperti della Fondazione Cetacea di Riccione, un esemplare di grandi dimensioni di tartaruga liuto – una specie presente in piccolo numero nel Mediterraneo e che è possibile incrociare solamente in via quasi eccezionale nell’Alto Adriatico – rimasto incagliato accidentalmente nelle reti di un peschereccio di Cesenatico, il “Michela”, al largo di Ravenna.

I veterinari della fondazione riccionese – una volta giunto in porto il peschereccio – hanno visitato a bordo la tartaruga di circa 300 chili di peso e 140 centimetri di carapace, probabilmente una giovane di sesso femminile, che presentava qualche escoriazione superficiale a causa della cattura nelle reti.

Constatato il buono stato di salute dell’animale, ribattezzato Priscilla, è stato organizzato il rilascio – in collaborazione con il motopeschereccio e la Capitaneria di Porto di Cesenatico – a tre miglia e mezzo dalla costa.

La tartaruga liuto è la tartaruga più grande del mondo. (Ansa.it)

Cambiamento climatico, Conselice scelta come caso di studio

Un progetto europeo mette la località al centro delle ricerche sulla capacità di resilienza del territorio

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Paola Pula

Il Comune di Conselice è stato scelto nell’ambito del progetto europeo Crisi Adapt II (Climate Risk Information for SupportIng ADAptation Planning and operaTion), finanziato dall’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia, come territorio di analisi e sperimentazione all’interno del programma di azione per il clima denominato Climate-Kic e dedicato agli InnovationDemonstrators. Obiettivo del progetto è monitorare e migliorare la pianificazione dell’adattamento attraverso l’implementazione e la convalida in tempo reale dei pericoli naturali legati al clima in base a previsioni stagionali e di breve termine.

In tale contesto, Conselice rientra nello studio come caso di test e sperimentazione degli effetti dei cambiamenti climatici e di analisi della capacità di resilienza del territorio. Inaugurato con il meeting internazionale di avvio a Siviglia (Spagna) il 30 settembre scorso, il progetto vede una compagine nutrita di partner europei tra Università e centri di ricerca, coordinati dalla Climate Research Fundation; tra i partner italiani Nomisma Energia. Nei prossimi due anni si prevede la realizzazione di sei diversi workshops internazionali, di cui uno sarà ospitato a Conselice nel 2021.

Parole di apprezzamento arrivano dal Sindaco di Conselice Paola Pula, referente per le politiche ambientali dell’Unione della Bassa Romagna: «È una grande soddisfazione per il nostro territorio entrare a far parte di un progetto europeo ambizioso e promettente dal punto di vista scientifico. Credo che la consapevolezza sui cambiamenti climatici stia aumentando sempre di più, soprattutto tra i giovani, e che anche le piccole realtà territoriali come la nostra possano diventare esempio per costruire e promuovere modelli e comportamenti finalizzati a preservare le risorse del Pianeta».

«Bollette acqua, le nuove tariffe di Hera entrate in vigore con effetto retroattivo»

Esposto di un cittadino all’Autorità per Energia Reti e Ambiente. Al suo fianco Alvaro Ancisi (LpRA) presenta al sindaco i suoi dubbi sul tema

1446994 BolletteLe tariffe di Hera sull’acqua potabile scattate ad inizio anno sono al centro di una interrogazione di Alvaro Ancisi (LpRa) che si è trovato a fianco di un cittadino di Lido Adriano – Riccardo Merendi – che, dice il capogruppo della lista civica, «non essendo riuscito ad ottenere risposta da Hera sulle nuove tariffe ha avviato una collaborazione a più largo raggio con LpRa e ha inviato l’8 ottobre un esposto ad Arera, l’ente pubblico che per legge tutela gli interessi dei consumatori».

Diversi i dubbi: «Solo con la bolletta di aprile 2019 Hera ha comunicato ai suoi utenti del servizio idrico integrato di avere dal 1 gennaio 2019 adeguato “le tariffe del servizio idrico, in linea con quanto previsto dall’Autorità nazionale di regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). La modifica, con l’obiettivo di uniformare le categorie di utilizzo del servizio idrico su tutto il territorio nazionale, verrà completata nel corso del secondo semestre 2019 sulla base delle rilevazioni dei consumi effettuata nel primo semestre, anche per gli adeguamenti riferiti al 2018”. Di qui la voce: “Dettaglio calcoli dal 01.12.2017 al 27.05.2019. Ricalcolo importi fatturati per adeguamenti tariffari”. Il provvedimento di ARERA è stato però deliberato il 28 settembre 2017. Appare dunque evidente che Hera ha informato i suoi utenti di questo provvedimento solo un anno e mezzo dopo la sua adozione, effettuando il ricalcolo delle tariffe addirittura da dicembre 2017. Hera avrebbe dunque potuto informarli già a partire dal 2017, eventualmente senza quantificare ancora gli importi, se da definire. I consumatori avrebbero potuto mettersi meglio al corrente delle nuove disposizioni, assumere decisioni, regolare i propri usi. Tutto ciò è stato loro precluso per totale mancanza di informazione e trasparenza. Molti si sono improvvisamente trovati di fronte a sorprese sgradite!.

In altre parole, segnala Ancisi, le nuove tariffe sono state retrodatate a tutto il 2018 con ricadute «non tutte così favorevoli  come si recita (“premiati i consumi corretti”, “graduazione dei prezzi secondo il numero dei famigliari conviventi”), bastando dire, ad esempio, che sono nettamente penalizzate, tranne che si lavino poco, le persone che vivono sole, non di rado anziane e con reddito scarso».

Le domande che Merendi rivolge ad Arera e Ancisi al sindaco in qualità di componente di Atersir (Agenzia territoriale per i Servizi Idrici e Rifiuti) )sono tre: in primis la regolarità del conguaglio retroattivo, arrivato «dopo che i consumi erano stati effettuati e modificato unilateralmente le condizioni contrattuali». In secondo battutasi chiede se sia sufficiente una stringata nota sulle bollette perché Hera «abbia potuto vendere l’acqua a tariffe sconosciute, di cui gli utenti si sono resi conto solo dopo averla consumata?». Infine, «qualora fossero rilevate irregolarità, Arera intende prendere i provvedimenti necessari affinché venga stornata dalle bollette la quota di conguaglio relativa ai consumi rilevati prima della comunicazione dell’adeguamento tariffario?»

Il vicesindaco e il comandante della Municipale al Forum per la sicurezza urbana

L’associazione è  attiva dal 1996 e riunisce oltre 40 città, Unioni di Comuni e Regioni italiane, il cui obiettivo è promuovere nuove politiche sul tema

19 10 22 Foto Vicesindaco FusignaniIl vicesindaco Eugenio Fusignani, con delega alla Sicurezza, e il comandante della Polizia locale Andrea Giacomini hanno partecipato questa mattina ai lavori dell’assemblea Fisu (Forum italiano per la sicurezza urbana) che si sono svolti a Prato. Eugenio Fusignani e Andrea Giacomini si sono successivamente complimentati con il sindaco di Prato Matteo Biffoni per la riconferma alla presidenza dell’associazione e con il sindaco di Cesena Enzo Lattuca per la nomina a vicepresidente, formulandogli i migliori auguri di buon lavoro.

L’assemblea era tra l’altro presieduta da Gian Guido Nobili, responsabile Area Sicurezza Urbana e Legalità della Regione Emilia-Romagna con cui il Comune di Ravenna opera in stretta collaborazione e sinergia. «Al Forum nazionale – ha detto il vicesindaco Fusignani – abbiamo aderito lo scorso anno; far parte del Forum, un’associazione attiva dal 1996 che riunisce oltre 40 città, Unioni di Comuni e Regioni italiane, il cui obiettivo è promuovere nuove politiche di sicurezza urbana, consente di intrecciare relazioni, partecipare a corsi e a convegni, approfondire le tematiche di attualità, riflettere e individuare le migliori strategie per rendere le nostre città sempre più vivibili e sicure. Riteniamo che un Comune virtuoso come il nostro in tema di sicurezza e contrasto ai fenomeni di illegalità potrà dare il suo contributo di idee e al tempo stesso beneficiare dello scambio e del confronto di esperienze e buone pratiche». Il Forum italiano è sezione nazionale del Forum europeo per la sicurezza urbana al quale sono associate oltre duecentocinquanta città e amministrazioni territoriali europee di dieci diversi Paesi.

Beffa sugli abbonamenti, Trenitalia non si presenta al tentativo di conciliazione

L’azienda presenta i dati in crescita sull’uso dei treni regionali ma non vede la possibilità di composizione bonaria del contenzioso con i pendolari di Godo, ora tentati dalla causa civile

RAVENNA 12/01/2019. MANIFESTAZIONE PENDOLARI DELLE STAZIONI DI GODO E CLASSE
La protesta di inizio anno dei pendolari rimasti senza fermate

Nessun rappresentante di Trenitalia si è presentato al tentativo di mediazione che era in programma nel pomeriggio di oggi alla Camera di Commercio: al centro dell’incontro i rimborsi degli abbonamenti ai pendolari danneggiati, lo scorso anno, dalla soppressione di alcune fermate (Godo e Classe) che – di fatto – hanno reso secondo i ricorrenti inutilizzabili gli abbonamenti sottoscritti a settembre. Da parte di Trenitalia non si ravvisavano in sostanza margini di composizione bonaria della vicenda (il tentativo di conciliazione della Camera di commercio serve proprio a questo) e perciò solo i rappresentanti dei pendolari si sono trovati, senza la controparte. A questo punto, per fare valere le loro ragioni, le famiglie hanno davanti la strada del ricorso in sede civile e – da quanto emerge – si sta valutando il da farsi. Finora, rispetto ai disagi dello scorso anno, i pendolari hanno ottenuto il rimborso di un solo mese e anche in questo caso non tutto è filato liscio, tanto che è dovuto intervenire il Comune di Russi promettendo un fondo ad hoc per le famiglie rimaste fuori.

La notizia della mancata presentazione di Trenitalia alla Camera di Commercio arriva nel giorno in cui l’azienda certifica i dati in aumento sui treni regionali (+6,5%)  e in particolare sulla linea Bologna-Ravenna-Rimini che, nei primi nove mesi dell’anno, avrebbe avuto l’incremento maggiore.  «Fra le relazioni con aumento dei passeggeri più sensibile – si legge nella nota stampa diffusa da Trenitalia -anche alcune di particolare interesse turistico come la Bologna – Ravenna, grazie alla velocizzazione delle corse e la Ravenna – Rimini, dallo scorso dicembre collegata direttamente al capoluogo emiliano da un servizio cadenzato». Questa velocizzazione è stata ottenuta però con la soppressione di diverse fermate a Classe e Godo (e in altre località della linea) che ha provocato i malumori e le proteste delle famiglie di studenti e lavoratori che usavano il treno per muoversi verso i capoluoghi più vicini.

Pneumologia di Ravenna, Faenza e Lugo ha un nuovo primario: il dottor Carlo Gurioli

Attivato due anni fa circa, il reparto si occupa di tutte le patologie del sonno. Nel 2018 oltre undicimila visite ambulatoriali

20191022 121915 1571743503961 ResizedNuovo primario a Pneumologia: il dottor Carlo Gurioli  è stato nominato direttore dell’Unità operativa dell’ambito territoriale di Ravenna che svolge la sua attività presso le sedi di Lugo, Ravenna e Faenza. In particolare l’attività di degenza dei pazienti è a Lugo (con 16 posti letto) insieme a quella relativa ai disturbi respiratori del sonno (di cui è riferimento per l’intera Ausl Romagna), a Ravenna si concentra quella interventistica mentre l’attività ambulatoriale ha luogo a Lugo, Ravenna e Faenza. Stamane il professionista è stato presentato alla presenza del dottor Stefano Busetti, direttore sanitario dell’Ausl Romagna.

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1986 all’università di Milano, il dottor Gurioli ha conseguito la Specializzazione in Tisiologia e Malattie dell’apparato respiratorio, sempre a Milano e sempre con il massimo dei voti, nel 1989. Successivamente, sempre in ambito formativo, ha svolto corsi di perfezionamento in particolare in toracoscopia ed endoscopia, nonché in management sanitario, in vari ospedali d’Italia.

Il professionista ha prestato servizio come tirocinante al “San Raffaele” di Milano, e la sua carriera si è poi sviluppata all’Ospedale “Morgagni – Pierantoni” di Forlì, presso il quale era responsabile della Struttura semplice “Modulo di alta professionalità in Broncologia diagnostica”.

Molto spiccata l’attività di ricerca e supera i cento l’elenco di corsi e convegni, sia a livello nazionale che internazionale, ai quali il dottor Gurioli ha partecipato in qualità di relatore o uditore, e decine sono le pubblicazioni scientifiche, in particolare sui temi su temi di Fisiopatologia respiratoria, Endoscopia toracica, Clinica e terapia, Allergologia, Oncologia toracica.

Il dottor Gurioli svolge attività broncoscopica dal 1992 e negli ultimi 10 anni ha effettuato oltre diecimila indagini endoscopiche sia diagnostiche (con l’utilizzo anche di metodiche innovative) che terapeutiche (nell’adulto: disostruzione, laserterapia e posizionamento di endoprotesi bronchiali, trattamento toracoscopico e dello pneumotorace; nel bambino: rimozione di corpi estranei endo-bronchiali e toracosco-pie per il trattamento dell’empiema complesso).

Nel presentarsi, ha spiegato che «l’attività di questa unità operativa è strutturata su tutti e tre i presidi ospedalieri dell’ambito territoriale ravennate: in particolare a Faenza viene svolta attività ambulatoriale, a Ravenna attività endoscopica/interventistica, mentre a Lugo sono presenti il reparto degenza, che si occupa di tutte le patologie legate alla respirazione, tra cui la prevalente sono le broncopneumatopatie ostruttive, ed il Centro del sonno».  Attivato due anni fa circa, si occupa di tutte le patologie del sonno, che sovente portano a problemi respiratori, e viceversa, e raccoglie l’80 per cento dei pazienti. “Il mio obiettivo – ha aggiunto il dottor Gurioli – è quello di completare l’offerta di questo servizio, che già vede circa 500 pazienti l’anno, e strutturarlo ulteriormente. Altro importante obiettivo è l’appropriatezza delle prestazioni e dei percorsi dei pazienti”.

L’Unità operativa di Pneumologia dell’ambito territoriale di Ravenna effettua circa 32mila prestazioni l’anno, e precisamente (dati 2018): 11.330 visite ambulatoriali, 255 prestazioni di allergologia, 18.860 di fisiopatologia respiratoria, 512 broncoscopie; 733 polisonnigrafie e 154 ecografie. Sono stati 332 i pazienti ricoverati a Lugo, di cui metà ventilati. I medici in forze all’unità operativa sono 7, gli infermieri e oss 20.

Il dottor Busetti ha rimarcato che «la strutturazione di questa unità operativa, che opera su tutti e tre i presidi, rappresenta molto bene il concetto di rete, che sta alla base della distribuzione di nostri servizi sul territorio. Siamo molto soddisfatti della nomina del dottor Gurioli, che dà guida stabile all’unità operativa e rappresenta un rilancio dell’attività del servizio. Per quanto riguarda Lugo, aggiungo che proseguono anche gli investimenti strutturali e organizzativi: abbiamo attivato, ad esempio, l’iter per coprire i primariati di Ortopedia e Medicina generale»

Sollecitazioni dal basso per il nuovo piano urbanistico, laboratorio il 26 ottobre

A Sant’Alberto il secondo appuntamento dopo quello dedicato al verde. Nella prima fase del percorso di coinvolgimento dei cittadini sono arrivate 189 segnalazioni

l’attuale area urbana di Ravenna vista dal satelliteLa nuova legge regionale in materia urbanistica (24/2017 in vigore dal 2018) stabilisce che i Comuni debbano dotarsi di un Pug (piano urbanistico generale) in sostituzione di Psc (piano strutturale comunale) e Rue (regolamento urbanistico edilizio). A Ravenna il Comune ha deciso di avviare un processo partecipativo per coinvolgere la cittadinanza. In estrema sintesi si può dire che l’amministrazione voglia raccogliere sollecitazioni, suggestioni e proposte da chi vive la città – non solo chi ci abita, non solo professionisti della materia urbanistica – da consegnare ai progettisti esterni al palazzo a cui è stato affidato il compito di elaborare il Pug.

Attualmente il percorso è a metà. Facciamo il punto con Giovanna Amaducci della cooperativa Villaggio Globale che sta curando il processo partecipativo: «Nella prima fase si sono svolti dodici incontri (almeno uno per ogni consiglio territoriale, ndr) a cui hanno partecipato 329 persone. Con i cittadini abbiamo indagato i bisogni dei territori e raccolto le idee per i luoghi della rigenerazione che è un tema molto importante per il nuovo strumento urbanistico. Abbiamo raccolto 189 segnalazioni: edifici, quartieri, aree scoperte che secondo i cittadini hanno bisogno di rigenerazione». Si poteva segnalare di tutto, gli uffici tecnici hanno scremato i casi che non riguardavano questioni non pertinenti «come ad esempio chi ha segnalato un incrocio da rifare». Ma nulla è caduto nel vuoto: «L’assessora Federica Del Conte e i tecnici del Comune hanno inoltrato queste segnalazioni a chi competeva». Da questa fase è uscita una mappa consultabile nella sezione “voci dalla città” su rup.comune.ra.it.

Il Pug è articolato in previsioni strutturali e previsioni programmatiche: le prime identificano le linee fondamentali dell’assetto dell’intero territorio comunale e determinano le direttrici di sviluppo degli insediamenti nel territorio comunale; le altre definiscono le localizzazioni delle aree da ricomprendere nei Pue (piani urbanistici esecutivi) stabilendo quali siano le trasformazioni fisiche e funzionali ammissibili.

Il 12 ottobre si è entrati nella seconda fase con il primo dei tre laboratori (il prossimo il 26 ottobre e poi il 9 novembre) su temi specifici scelti dai cittadini perché ritenuti di particolare interesse. Il primo appuntamento era dedicato al verde: di parchi e giardini si è parlato al centro Segurini in via Conventello 33. Ai tre laboratori «può partecipare chiunque, anche chi non ha preso parte alle iniziative precedenti».

Il prossimo laboratorio si terrà sabato 26 ottobre dalle 10 alle 17 nella sala del consiglio territoriale di Sant’Alberto, in via Cavedone 37. Dopo aver parlato di parchi e giardini, questo secondo laboratorio affronterà il tema della permeabilità dei suoli e dello spazio pubblico. I lavori partiranno da un momento di formazione sugli obiettivi della nuova legge urbanistica che sono occasioni per andare verso un miglioramento della qualità urbana; in particolare, la rigenerazione urbana, la riprogettazione degli spazi e la restituzione dello spazio pubblico alle persone, possono diventare importanti occasioni per rendere la città più resiliente, attraverso strategie di sviluppo più attente all’ambiente e al futuro dei territori e dei cittadini.
Il laboratorio si servirà del caso-studio della piazza centrale di Sant’Alberto, che oggi si presenta come un parcheggio. Il desiderio dei cittadini è che questo luogo torni ad essere una piazza, intesa come luogo di incontro. Il caso-studio offre la possibilità di immaginare in modo condiviso una riqualificazione della piazza, per poi andare a definire, con il confronto tra cittadini e professionisti presenti al laboratorio, linee guida e buone pratiche per il miglioramento dei suoli e degli spazi pubblici dei quartieri, che siano replicabili in tutti i contesti della nostra città. È gradita l’iscrizione, al fine di preparare il pranzo per tutti i partecipanti, registrandosi all’evento a questo link oppure mandando una e-mail all’indirizzo ravennapug@comune.ra.it.

Ma il cittadino che partecipa, quanto può auspicare di essere ascoltato? «A tutti abbiamo detto chiaramente che i progettisti del Pug potranno ignorare del tutto queste suggestioni. Però è chiaro che le sollecitazioni dal basso hanno una importanza e ci auguriamo che in qualche modo in questo lavoro vengano prese in considerazione».

Porto Corsini, errore sulla targa della via: il fiume Po diventa Po’ con l’apostrofo

L’errore all’inizio della via centrale di fronte alla capitaneria mentre all’estremità opposta è corretto. I cittadini segnalano la cosa al Comune

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Il cartello di Porto Corsini con l’errore nel nome del fiume Po

Erroraccio grammaticale da matita blu sulla targa metallica di una via a Porto Corsini: il fiume Po, a cui è intitolata la strada principale che attraversa il centro del lido ravennate, è diventato Po’ con l’accento. Il cartello sbagliato si trova di fronte alla capitaneria di porto mentre all’estremità opposta la dicitura è corretta.

Una residente nella località si è accorta dello strafalcione e ha postato le foto sul gruppo Facebook “Sei di Porto Corsini se”. Abbiamo verificato di persona e in effetti il cartello ha proprio l’apostrofo stampato sulla tabella. Cristina sulla bacheca del social network ha scritto: «Non ci avevo mai fatto caso, ma, oggi quando l’ho vista mi ha fatto troppo ridere, mai possibile che il comune di Ravenna non sa neanche scrivere le proprie vie?». Tra ironia e commenti diversi si sono attivati per segnalare la cosa alla pro loco e all’ufficio toponomastica del Comune per la correzione.

Non è però la prima volta che le amministrazioni locali scivolano sui cartelli in strada. È successo a luglio quando a Ravenna venne intitolata una via a un medico ma secondo le date la morte era precedente alla nascita, è successo a febbraio a Faenza quando venne stampato Virty invece di Vitry. Sempre a Ravenna si scoprì che la traduzione di un cartello turistico ai lidi era tutt’altro che impeccabile e Gandhi venne scritto sbagliato nella piazzetta di Ravenna.

Senio, casse di espansione attese da 23 anni: i timori del gruppo civico

“Partecipazione Sociale” chiede un appuntamento pubblico in cui le istituzioni informino i cittadini sullo stato di avanzamento del progetto per impedire esondazioni

Il fiume Senio all’altezza di Cotignola in momento di piena a maggio 2019

Di realizzare delle casse di laminazione per il fiume Senio, per scongiurare il rischio esondazioni, si parla da almeno 23 anni ma ancora non si è fatto nulla e ora il gruppo civico “Partecipazione Sociale” rivolge alle istituzioni competenti un appello a porre fine alla sequenza di rinvii «per un’opera di assoluta urgenza per la sicurezza del territorio e dei residenti».

«A marzo dell’anno corrente c’è stata l’assegnazione di 8,5 milioni di euro da parte della Regione, destinati a finanziare il completamento della progettazione e l’assegnazione dell’appalto, entro settembre scorso». Siamo a ottobre e ancora nulla è stato avviato.

Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di tre casse di laminazione delle acque di piena del torrente Senio: «Due di questi invasi venivano progettati in funzione di sicurezza idraulica, il terzo veniva destinato all’accumulo di acque da rilasciare nelle stagioni di magra, ai fini irrigui e di mantenimento del minimo decorso d’acqua nel letto del torrente».

Il Senio nel suo percorso di pianura ha un carattere pensile e le sommità arginali si elevano a 11 metri sul piano di campagna: «Un’esondazione a questa altezza provocherebbe una rottura e se questo avvenisse in prossimità degli abitati di Cotignola, Lugo, San Potito, Fusignano-Masiera, Alfonsine, si determinerebbe una inondazione. Riteniamo indispensabile una puntuale e tempestiva rendicontazione dello stato di avanzamento del progetto, e pertanto chiediamo alle Istituzioni di ambito regionale competenti, l’immediata indizione di una iniziativa pubblica aperta alla popolazione tutta».

Tra i militanti della Lega: il pensionato e l’operaio ai banchetti in piazza

Le testimonianze di due sostenitori che raccontano come si sono avvicinati al Carroccio e come si impegnano tra mercati, riunioni e iniziative politiche. Gaspare, 65 anni, vive a Lavezzola: «Cerco di spiegare perché siamo un partito serio». Luca, 39, abita a Camerlona: «Due anni fa Salvini mi ha risvegliato qualcosa dentro». La segretaria provinciale Gardin: «Il primo contatto dei nuovi elettori? Sempre più dai social»

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Gaspare Villa

«Quando ho incontrato Salvini due anni fa al monastero dei longobardi di Cairate ho fatto una foto con lui ma non sono di quelli che urlano per chiamarlo per un selfie ogni volta che lo vedono passare». Gaspare Villa ha 65 anni e vive nel Lughese da sei, quando con la moglie ha lasciato le 12mila anime di Fagnano Olona in provincia di Varese e ha raggiunto una figlia. Vicino agli ambienti leghisti da tempo, non ha cambiato idea nella rossa Bassa: «A Lavezzola non trovavo la Padania. C’era in una edicola di Argenta ma farmi 20 km per prendere il giornale…».

Anche senza quotidiano, la fedeltà non è stata scalfita: «Mi sembra che nella Lega ci siano persone serie. I casi di qualche disonesto ci sono, ma succede da tutte le parti. Quando lo beccano lo buttano fuori e io l’ho visto». E la sentenza di condanna sui 49 milioni di euro non mina le certezze del pensionato: «Tutte balle. La sinistra ha in mano la magistratura e fa come ha fatto con Berlusconi e il Bunga-bunga. Cazzate per distruggere la Lega». Verso il Carroccio ha sempre avuto simpatie – facile se abiti a 4 km dal Cassano Magnago che diede i natali a Umberto Bossi – ma il legame si è rinforzato quando si è sentito fregato «dai compagni del Pd». Erano i tempi in cui ancora abitava a Varese e faceva l’imprenditore con un’azienda di carpenteria da sette dipendenti: «Ho fatto un investimento per ampliare la sede, mi sono fidato di alcuni politici e mi sono ritrovato con un capannone che non si poteva utilizzare. Sono iniziati i problemi, cresciuti con i mancati pagamenti dei clienti, e ho dovuto chiudere».

E pensare che sulla carta Villa, per sua stessa ammissione, avrebbe dovuto essere lontano dal mondo leghista: «Di origine sono un “terone”, come dicono certi leghisti, perché vengo da Sciacca Terme in Sicilia. Ma in Lombardia ho passato più di cinquant’anni. E ho fatto anche il delegato sindacale per la Cgil». Nel Ravennate ha intensificato il suo impegno con la Lega: banchetti tra la gente, manifestazioni, incontri, partecipazione alle trasferte in pullman come il 19 ottobre a Roma. Sempre a testa alta, senza paura: «Durante la campagna elettorale delle amministrative ero impegnato ogni giorno. Ci prendiamo anche gli insulti dalla gente quando siamo ai banchetti ma non mi spaventano. Quello che possiamo fare è cercare di far avvicinare chi ci insulta e parlare per spiegare le cose. Qualcuno a volte ci ascolta e a volte ci ringrazia anche». Quasi una missione di evangelizzazione che non passa inosservata: «In uno dei primi lavori che ho trovato quando mi sono trasferito nella Bassa Romagna i colleghi mi chiavamo “Salvini”».

CacciatoreLuca Cacciatore invece si è avvicinato alla Lega solo due anni fa. Il 39enne operaio di Camerlona non aveva mai partecipato attivamente alla vita politica di alcun partito. Poi è arrivato Matteo Salvini: «A un certo punto ho proprio detto “Era ora”. Il suo entusiasmo ha risvegliato qualcosa che c’era in me. Ascoltavo le sue idee soprattutto sui social e sempre tramite Facebook ho contattato i referenti locali che un po’ alla volta mi hanno coinvolto e mi hanno fatto entrare nel gruppo». Luca ci mette passione. Se c’è da andare a un banchetto non si tira indietro, se c’è da sostenere un candidato a un comizio non manca: «Bisogna trovare il tempo tra il lavoro e la famiglia ma mia moglie mi capisce: non viene con me alle iniziative ma mi supporta. Una volta magari dedicavo più tempo al calcio o al calcetto e ora faccio attività politica e mi gratifica». Negli ultimi due anni il ravennate si è perso pochi degli appuntamenti importanti: dai raduni di Pontida alle manifestazioni più significative a Milano e Roma. Ma anche tante riunioni interne: «Ci confrontiamo e così si forma il gruppo. Che poi si trova anche fuori dalle iniziative politiche».

Coinvolgere i cittadini sul territorio è diventata ormai la missione per eccellenza degli schieramenti politici. Perché c’è sempre da fare i conti con risorse che non abbondano e il volontariato degli attivisti è linfa vitale. «Per noi della Lega la strada migliore resta sempre il caro vecchio banchetto – assicura Samantha Gardin, segretario provinciale del Carroccio a Ravenna –. È un modo per scendere in strada e offrire alla gente un riferimento fisico dove potersi rivolgere per raggiungere il partito o i suoi eletti».

Per i leghisti le tappe sul territorio coincidono con i mercati ambulanti nei diversi comuni: «Ci spostiamo da un paese all’altro seguendo le giornate dei mercati: ormai siamo una presenza fissa e le persone che si vogliono rivolgere a noi sanno che lì possono trovarci, in alcuni casi quando qualcuno ci contatta per altre vie poi se possibile diamo appuntamento a uno dei banchetti per parlare di persona». Perché esistono anche altri canali per i primi contatti, il principale ormai è costituito dai social: «Ogni rappresentante eletto ha i suoi profili e riceviamo richieste e messaggi. Per quanto mi riguarda poi credo che il mio numero di cellulare l’abbiamo praticamente tutti. E chi sa che sono commercialista cerca i miei recapiti sul sito dell’ordine e mi chiama in studio. Ci sono quelli che ci lasciano i loro recapiti e cerchiamo di coinvolgerli per farli passare da semplice votante ad attivista. E con alcuni di loro nasce un rapporto che dura nel tempo perché è grazie al loro volontariato che si possono organizzare molte cose e avere a disposizione risorse».

Borgonzoni
A sinistra Samantha Gardin, a destra Lucia Borgonzoni

I banchetti e i social, ok, ma i partiti di una volta parlavano di sedi e sezioni: «C’è solo un problema, i costi. Gli affitti degli spazi e le utenze sono una spesa consistente perciò di solito allestiamo sedi fisse temporanee solo nelle città dove si vota per il periodo della campagna elettorale e quello immediatamente successivo al voto. In questo periodo succede a Faenza che voterà nel 2020. A Ravenna ne avevamo una in via Cesarea grazie alla donazione di un sostenitore che aveva un locale e lo ha messo a disposizione in comodato gratuito. La usavamo per farci le riunioni ma per ritrovarsi è sufficiente affittare una sala: adesso ad esempio una volta al mese ci troviamo a San Pietro in Vincoli, durante la campagna elettorale per le amministrative di Ravenna ci siamo incontrati ogni mercoledì per 18 mesi».  La segretaria Gardin stima che oggi siano oltre cinquecento gli iscritti alla Lega in provincia: «Nel 2018 eravamo arrivati a 6-700, quest’anno credo che il numero sia più o meno stabile e ne facciamo ad ogni evento».

Differenziata, 250 scuole in gara: in palio soldi e risme di carta, ecco i premiati

Il progetto “Riciclandino” voluto da Hera e Comuni stimola alunni e famiglie a fare la raccolta per garantire incentivi agli istituti

Consegna Assegno Alla Scuola Elementare Codazzi
La scuola elementare “Codazzi-Gardenghi” di Lugo riceve il premio “Riciclandino”

Sono quasi 250 le scuole della provincia di Ravenna che nell’anno scolastico 2018-19 si sono contese i 73mila euro in denaro e le oltre 3.700 risme di carta in palio per l’ottava edizione di “Riciclandino”, il concorso ideato dai Comuni e da Hera per promuovere la raccolta differenziata tra i giovani. I rifiuti che le famiglie portano alle stazioni ecologiche si trasformano in incentivi economici per le scuole, secondo un regolamento specifico per ogni Comune che aderisce all’iniziativa.

Riciclandino Scuola Villa Savoia GlorieIn Bassa Romagna le famiglie partecipanti hanno conferito alle stazioni ecologiche complessivamente 133mila kg di rifiuti differenziati. Tra le scuole del comune di Bagnacavallo il miglior risultato è stato raggiunto dai piccoli allievi della scuola dell’infanzia “Villa Savoia” di Glorie (oltre 10.200 kg di rifiuti differenziati) che si sono aggiudicati 1.340 euro, incluso il premio extra di 500 euro che i Comuni dell’Unione hanno messo a disposizione per le performance migliori di conferimenti in stazione ecologica, in ogni ordine scolastico. A seguire la scuola secondaria di primo grado di Villanova con 1.600 kg di rifiuti differenziati che si è aggiudicata oltre 600 euro, incluso il bonus extra per la migliore performance rivolto alle scuole di questo ordine.

Riciclandino Scuola Villanova IVIl Comune di Lugo, che vanta oltre 18.300 kg di rifiuti conferiti alle stazioni ecologiche in questo progetto, ha premiato quest’anno la scuola elementare “Codazzi-Gardenghi” e la media “Francesco Baracca”. Gli alunni della primaria hanno ricevuto 417 euro e 33 risme, mentre gli studenti della media si sono aggiudicati quasi 490 euro e 47 risme di carta.

Riciclandino Scuola Villa Savoia Glorie IVA “Riciclandino” possono partecipare tutte le scuole, dall’infanzia alle superiori. Ad ogni istituto viene consegnata una tessera che riporta un codice a barre univoco: gli alunni potranno quindi recarsi con la propria famiglia in stazione ecologica dove mostrando la carta Riciclandino e la tessera/bolletta dei servizi ambientali della famiglia, otterranno uno sconto sulla bolletta e contemporaneamente aiuteranno la propria scuola a aumentare il premio. Più conferimenti si effettuano, più riceve la scuola.

Anche una ragazza della provincia di Ravenna tra i migliori 26 studenti d’Italia

Laura Ginestretti, da Bagnacavallo, nominata Alfiere del Lavoro dal Presidente della Repubblica

Laura Ginestretti
Laura Ginestretti

C’è anche una ragazza della provincia di Ravenna, Laura Ginestretti, tra i 26 che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nominerà oggi (22 ottobre) Alfieri del Lavoro.

Si tratta dei migliori studenti d’Italia, quelli con almeno il 9 all’esame di terza media, con minimo la media dell’8 per i primi quattro anni della scuola superiore e con il 100 all’esame di maturità. In oltre tremila sono stati segnalati dai presidi di tutta Italia e i più meritevoli riceveranno l’attestato d’onore insieme con i 25 Cavalieri del Lavoro nominati ogni anno dal capo dello Stato.

La giovane ravennate – più precisamente di Bagnacavallo – è tra quelle che hanno raggiunto l’esame con la media più alta, 9,81, prima di diplomarsi con lode al liceo di Lugo. Oggi frequenta il primo anno di Università nella facoltà di Ingegneria biomedica al Politecnico di Milano. E infatti di fronte alle telecamere di Uno Mattina ha dichiarato di avere il sogno di fondare un’impresa per la produzione di organi artificiali e protesi.

«Ho fatto tanti sacrifici per raggiungere questi risultati – ha detto ancora durante la puntata di ieri, 21 ottobre, della trasmissione di Rai Uno –, ho passato tante ore sui libri, sacrificando anche le uscite con le mie amiche, ma ricevere questo premio significa che l’impegno premia. Ora però sento anche un forte senso di responsabilità perché so che questo riconoscimento deve essere anche un punto di partenza, per continuare con la stessa dedizione».

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