martedì
19 Agosto 2025

Dogane: «Nessun declassamento per l’ufficio di Ravenna, anzi ci sarà più personale»

Il direttore dell’Agenzia smentisce tutte le voci da parte di politici, sindacati e portatori di interesse a tutti i livelli: «Notizie infondate che derivano solo dalla riduzione della retribuzione del dirigente»

Agenzia Dogane Controlli Porto«L’Ufficio delle Dogane al porto di Ravenna continuerà a operare con status dirigenziale, senza alcuna “dequalificazione” del territorio e dei funzionari in servizio». L’Agenzia delle dogane e dei monopoli smentisce quindi gli allarmi, lanciati quasi quotidianamente da ormai due settimane, di istituzioni economiche e politiche di ogni livello per un presunto declassamento dell’ufficio ravennate. La comunicazione che smentisce le voci è stata resa pubblica con un post sulla pagina Facebook dell’Agenzia.

L’ente annuncia addirittura un rafforzamento del presidio dell’Agenzia nel porto: «Il personale in servizio, grazie alla riorganizzazione, passerà dalle attuali 63 unità a 72 e le posizioni organizzative di elevata responsabilità (Poer), grazie alla riforma del territorio, saranno addirittura raddoppiate. Nell’ambito dell’ultimo concorso pubblico rivolto ai futuri funzionari dell’Agenzia, la Direzione territoriale competente ha previsto l’assegnazione di oltre dieci unità di personale proprio all’Ufficio delle Dogane di Ravenna. Ciò a conferma dell’attenzione riservata a questa realtà portuale».

L’Agenzia prova a spiegare l’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate: «Derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137».

Il direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse, spiega che l’istituzione di nuove posizioni organizzative ad elevata responsabilità potrà assicurare un ulteriore sviluppo dei controlli sul territorio: «Non c’è alcun “declassamento” o “riduzione” in atto, ma una semplice rimodulazione, prevista per legge, della retribuzione dirigenziale di parte variabile. Non credo che ciò possa oggettivamente rappresentare una minaccia per l’espansione del porto, per la valorizzazione del territorio e per gli sviluppi infrastrutturali ad esso connessi».

Auto sbanda e si ribalta nella notte in via Dismano: due ragazzi in ospedale

Necessario l’intervento dei vigili del fuoco per tirarli fuori dalle lamiere

Era passata da poco la mezzanotte quando i residenti di via Dismano, a Ponte Nuovo, sono stati svegliati dal rumore dello schianto. Un ragazzo di 23 anni, infatti, aveva appena perso il controllo della sua Lancia Ypsilon, con a bordo una coetanea.

L’auto – in direzione periferia – ha sbandato andando a colpire altri due mezzi parcheggiati lungo la strada per poi finire la propria corsa cappottata su un lato. Per estrarre i ragazzi dalle lamiere è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco che hanno letteralmente aperto la parte superiore del mezzo. Fortunatamente, nessuno dei due ha riportato gravi conseguenze e sono stati trasportati in ospedale con ferite giudicate di media gravità.

Sul posto la polizia locale, che ha chiuso la strada per quasi tre ore per i rilievi di rito.

Fotoservizio di Massimo Argnani

Studentessa minorenne molestata, prof patteggia la pena e risarcisce la famiglia

L’uomo è accusato in particolare per cinque episodi di palpeggiamenti. Ora dovrà partecipare a un corso di recupero

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Foto di repertorio

Un insegnante di sostegno ha patteggiato un anno e 10 mesi di reclusione per l’accusa di violenza sessuale ai danni di una studentessa minorenne. La pena è stata sospesa, a condizione però di partecipare a un corso di “recupero” sul tema della violenza di genere. Il prof risarcirà anche la famiglia con circa 8mila euro.

La notizia è riportata con ulteriori dettagli sui due quotidiani in edicola oggi, 7 febbraio.

Le indagini della polizia avevano portato a contestare all’insegnante cinque episodi di palpeggiamenti – o comunque relativi a possibili tentativi dell’uomo di arrivare a toccare la giovane, spiega il Resto del Carlino – avvenuti in una scuola superiore del Ravennate nel giro di quattro mesi, a partire dalla fine del 2023, quando il prof si era invaghito della minorenne, frequentante la stessa scuola in cui lavorava. Sono quindi partiti gli apprezzamenti, i messaggini e qualche regalo, fino alle contestate molestie.

Il circolo vizioso dei ripascimenti stagionali

Quasi ogni anno sul litorale ravennate si recupera la sabbia trascinata al largo dalle mareggiate, per riportarla a riva. Ma la durata e i costi di queste operazioni sono sempre più insostenibili

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I ripascimenti morbidi sono la strategia più comune in Italia per fronteggiare l’erosione costiera. Il concetto è semplice: dove la spiaggia si è accorciata a causa delle mareggiate, si va a recuperare la sabbia al largo per riallungare il litorale. Nel ravennate questi lavori sono molto frequenti e l’ultimo risale alla scorsa primavera, nell’ambito del “Progettone 4” della Regione che ha interessato 11 chilometri di costa in sette località romagnole, tra cui Lido di Dante, Punta Marina e Milano Marittima.

La sabbia è stata recuperata a 40 miglia dalla costa e ne sono stati utilizzati circa 10 metri cubi per ogni metro lineare di spiaggia. Questo tipo di lavoro è definito in molti modi diversi: ripascimento stagionale, riprofilatura della spiaggia, riequilibrio del litorale. Si tratta di interventi periodici, effettuati di solito prima dell’inizio della stagione balneare e in prossimità delle elezioni, che eliminano il sintomo (l’accorciamento della spiaggia) e non la causa del problema (l’erosione costiera). Il loro scopo principale è quello di preservare il settore del turismo balneare, la cui sopravvivenza dipende dall’esistenza della spiaggia.

Tuttavia, si tratta di un’operazione piuttosto effimera: la sabbia al largo ha infatti una granulometria più fine rispetto a quella rimasta a riva; e proprio per questo è stata trascinata via facilmente dalle onde. Di conseguenza, alla prima mareggiata invernale se ne tornerà lontano.

In questo modo si innesca un circolo vizioso di ripascimenti stagionali, che vedono stanziare ogni anno ingenti risorse pubbliche, talvolta con il contributo degli imprenditori balneari che beneficiano dell’allungamento della spiaggia. Ma con l’innalzamento del mare in corso e gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e intensi a causa della crisi climatica, c’è da chiedersi per quanto tempo ancora questa strategia sarà sostenibile economicamente.

Un’alternativa più duratura rispetto ai ripascimenti morbidi è l’utilizzo di sabbia più grossa, proveniente dalle cave terrestri; tuttavia queste operazioni sono meno frequenti poiché hanno un costo maggiore dovuto al trasporto via camion. Inoltre la sabbia di cava è una materia prima sempre più rara, essendo richiesta in molte parti del mondo per affrontare l’innalzamento del mare o per ampliare stati piccoli e ricchi come Singapore, Hong Kong e il Principato di Monaco. Per questi motivi, il traffico di sabbia è diventato il terzo mercato illegale al mondo per valore economico, dietro solo a quello della droga e delle merci contraffatte.

Altre strategie più stabili contro l’erosione costiera sono le opere rigide di difesa, come le scogliere frangiflutti presenti in molti tratti della costa ravennate o l’innovativa barriera di ostriche e sabellaria che sarà costruita al largo della foce del Bevano, di cui abbiamo già parlato in questa rubrica. Tornando ai ripascimenti, a Marina Romea ne è stato fatto uno con una tecnica particolare: per innalzare la duna invernale a protezione degli stabilimenti balneari, anziché ammucchiare la sabbia presente sul posto – che sarebbe stata insufficiente, dato che questo tratto di spiaggia è in grave erosione – è stata trasportata apposta da Porto Corsini, dove invece ce n’è in abbondanza. Prima dell’estate la duna sarà spianata dalle ruspe, in modo da lasciare la sabbia aggiuntiva dove mancava. Ma anche in questo caso sarà presto portata via dalle onde.

Nel 2024 il Comune di Ravenna ha speso 700 mila euro per erigere la duna invernale lungo i suoi venti chilometri di litorale. La cifra è stata maggiore di 200 mila euro rispetto agli anni precedenti, a causa dei rincari sui costi dei lavori e sulla quantità di sabbia da trasportare. Peraltro Eni ha smesso di farsi carico della metà della spesa, come prevedeva l’accordo di compensazione per le sue attività offshore di estrazione di metano, che contribuiscono alla subsidenza e quindi all’aggravarsi dell’erosione.

L’accordo veniva siglato dal 1991, ma ad oggi non è stato rinnovato, lasciando tutti i costi di difesa e di ripascimento del litorale a carico dell’amministrazione comunale. Costi che nel frattempo aumentano di anno in anno, e che rendono necessario ripensare le strategie con cui si affronta l’erosione costiera.

Ora è ufficiale: Re Carlo e Camilla saranno in aprile (anche) a Ravenna

Lo annuncia formalmente Buckingham Palace

Re Carlo

Re Carlo III e la regina Camilla saranno «a inizio aprile» in visita ufficiale in Italia, anche a Ravenna: la quarta all’estero per il sovrano britannico dopo la diagnosi di cancro dell’anno scorso e il primo viaggio nella Penisola – dopo i molti compiuti in passato come principe di Galles – nel ruolo di capo dello Stato e successore sul trono di sua madre, Elisabetta II.

Lo annuncia formalmente Buckingham Palace, confermando le anticipazioni dei media.

L’agenda – in attesa d’indicazioni più dettagliate e delle date esatte – prevede al momento un incontro con papa Francesco in Vaticano, in occasione del Giubileo, e tappe a Roma e a Ravenna. (fonte Ansa.it)

Lafert conferma la chiusura di Fusignano e prevede fatturati in aumento per tre anni

L’azienda veneta di produzione motori elettrici, controllata dal colosso giapponese Sumitomo, ha presentato il piano industriale 2025-2028 e si dice disponibile a fornire supporto ai 60 dipendenti ravennati nella ricerca di collocamento

Lafert Assemblealavoratori21gennaioL’azienda Lafert di San Donà di Piave (Venezia), che progetta e produce motori elettrici, conferma la volontà di chiudere lo stabilimento di Fusignano dove lavorano circa 60 persone e presenta un piano industriale che prevede una crescita di fatturato del 4,5 percento nel 2026, dell’8,3 percento nel 2027 e del 14 percento nel 2028.

Per quanto riguarda la filiale in provincia di Ravenna, l’azienda che parte del colosso giapponese Sumitomo si dice disponibile «a esplorare progetti di reindustrializzazione del sito da parte di soggetti interessati a realizzare una nuova attività produttiva e fornire supporto ai dipendenti nella ricerca di opportunità di collocamento».

La posizione è emersa stamani, 6 febbraio, a Marghera in un incontro con i rappresentanti sindacali del Veneto e dell’Emilia-Romagna per illustrare le direttrici del piano industriale 2025-2028.

«Il contenimento dei costi portato avanti a Noventa e San Donà, insieme alla decisione di chiudere lo stabilimento di Fusignano, sono parte di una strategia di ampio respiro – commenta l’ingegnere Cesare Savini, amministratore delegato di Lafert –. Al percorso di razionalizzazione è affiancato in parallelo quello di rilancio di un’azienda che da sempre è sinonimo di eccellenza e sartorialità nel mercato dei motori elettrici, con una storia di sessant’anni alle spalle. Finora il 60% del nostro fatturato viene realizzato nel mercato tedesco e italiano, i nuovi scenari geopolitici e macroeconomici ci spingono a sviluppare nuovi progetti con i nostri clienti storici, a conquistare nuovi clienti ed a guardare a nuovi mercati, in particolare a quelli dove è richiesta una customizzazione elevata dei motori elettrici».

Secondo la strategia delineata con il supporto della società di consulenza Roland Berger, la crescita di fatturato è prevista grazie allo sviluppo tecnologico e a un ulteriore potenziamento del portafoglio prodotti. Parallelamente il piano prevede una strategia espansiva in aree come il Nord America e la crescita in settori industriali come quelli della robotica, dell’air technology, material handling, pompe e ventilazione.

Il fatturato di Lafert nel 2024 è pari a circa 170 milioni di euro. L’azienda opera con sei stabilimenti produttivi e commerciali, di cui quattro in Italia, uno in Slovenia e uno in Cina, e sei filiali commerciali nel mondo, in Europa, Nord America e Asia.

Turismo e lavoro inclusivi: all’Albergo del Cuore anche bar, bistrot e gastronomia

Dall’8 febbraio in via Rocca Brancaleone a Ravenna si amplia l’offerta della cooperativa San Vitale: oltre alle 10 stanze in hotel, anche spazi per la ristorazione aperti a tutti e pensata per un’accoglienza turistica e un percorso lavorativo per persone fragili o con disabilità

BarSi avvicina l’apertura al pubblico dell’Albergo del Cuore a Ravenna, il progetto di accoglienza turistica e di inclusione lavorativa per persone fragili e con disabilità ideato dalla Cooperativa San Vitale. Dalle 7.30 di sabato 8 febbraio 2025 in via Rocca Brancaleone 42 comincerà l’avventura della nuova struttura ricettiva: un bistrot, una gastronomia, un bar e un albergo con dieci stanze.

Già a metà dicembre l’albergo era stato mostrato in anteprima alla cittadinanza per celebrare la fine dei lavori di ristrutturazione. In quella circostanza i visitatori avevano potuto scoprire la peculiarità e l’unicità del luogo, come la stanza Snoezelen (sensoriale) per accogliere ospiti con disturbi dello spettro autistico o la grande camera condivisa che rimanda ai moderni ostelli europei.

«Questo progetto fa dell’inclusività il suo fiore all’occhiello – afferma Romina Maresi, presidente di coop San Vitale –. Siamo partiti con il recupero di un vecchio albergo in disuso, passando poi alla progettazione di spazi a misura di tutti fino alla creazione di percorsi formativi e lavorativi. L’avvio di bistrot, gastronomia e bar, che si vanno ad aggiungere all’offerta ricettiva dell’albergo, darà la possibilità all’intero progetto di sostenersi e di stare sul mercato. L’8 di febbraio saremo felici di accogliere chi vorrà fermarsi all’albergo per una colazione o un pranzo, per scoprire le prelibatezze della nostra gastronomia, o vorrà rilassarsi con una merenda o un aperitivo nel pomeriggio».

La chef Laura Cardona sarà alla guida della brigata di cucina: «L’amore per l’ospitalità e per la tradizione romagnola saranno gli ingredienti principali del ristorante Heart Bistrot: sapori sinceri e genuini, in un nuovissimo allestimento che sa di calore e tradizione. Ma non mancheranno incursioni nella cucina più moderna, il tutto preparato con prodotti a km zero provenienti da piccole realtà del territorio e dall’azienda agricola biologica gestita da San Vitale». Al momento Heart Bistrot sarà aperto solo a pranzo negli spazi al chiuso, ma con la stagione calda potrà sfruttare gli spazi della corte interna e della terrazza. A fianco del bistrot c’è la gastronomia.

A completare l’offerta di servizi della struttura sarà il bar che per l’inaugurazione di febbraio offrirà un caffè a tutti gli avventori che consumeranno una colazione: «Il bar infatti sarà accessibile a tutti, non solo agli ospiti dell’albergo – rivela Alessandra D’Imperio, responsabile commerciale dell’albergo – e speriamo possa diventare un punto di riferimento anche per chi vuole rilassarsi per un aperitivo serale».

Università di Bologna: la sede di Ravenna ha l’aumento maggiore di nuovi iscritti

Il campus ravennate nell’anno accademico 2024-2025 registra un +12 percento di matricole rispetto all’anno precedente. In totale l’Alma Mater in 5 sedi supera 90mila studenti

Studenti UniversitaI numeri delle nuove immatricolazioni all’Università di Bologna per l’anno accademico 2024/2025 sono in crescita rispetto all’anno precedente e fanno registrare aumenti particolarmente significativi sul fronte degli studenti internazionali e dei corsi di laurea magistrali. Tra le cinque sedi dell’ateneo, Ravenna è quella con l’aumento percentuale di iscritti più alto: Bologna +3%, Cesena +3, Ravenna +12, Rimini +4, Forlì -2.

In totale i nuovi iscritti all’Alma Mater per l’anno accademico 2024/2025 sono 26.748, rispetto ai 25.937 dello scorso anno accademico alla stessa data. A questo dato va aggiunto un contingente di circa mille studenti internazionali che sono ancora in fase di perfezionamento. In totale, l’Università di Bologna tornerà quindi a superare i 90mila iscritti.

Aumentano del 7,8 percento, superando quota 9.600, le immatricolazioni ai corsi di laurea magistrale: il 50 percento delle matricole magistrali ha svolto il triennio in altro Ateneo. Sono in lieve aumento (+0,7 percento) i nuovi iscritti ai corsi di laurea triennali e ai corsi di laurea magistrali a ciclo unico.

Come lo scorso anno, diminuiscono i nuovi iscritti in arrivo delle regioni del sud Italia (-8,7 percento); un dato compatibile con l’incremento del caro-vita (e in particolare del costo degli affitti) in tutte le grandi città universitarie del nord Italia. Aumentano, realisticamente sulla base delle stesse dinamiche, i nuovi iscritti in arrivo da Bologna e provincia e dall’Emilia-Romagna.

L’Università di Bologna continua a primeggiare per quanto riguarda gli studenti internazionali, con un incremento del 23,1 percento (l’anno scorso +11 percento), segnando crescite notevoli da Cina (+27), Turchia (+43), Russia (+8), Pakistan (+172,2), Germania (+50), Belgio (+253), Spagna (+143), Romania (+24).

Continuano ad aumentare anche i numeri delle domande di iscrizione valide – circa 55mila, in crescita dell’1,6 percento rispetto allo scorso anno – così come il numero dei candidati alle prove di ammissione, che fa segnare un +2 percento (quasi 44mila in numeri assoluti).

Altro dato da segnalare è quello delle studentesse e degli studenti dell’Alma Mater che scelgono di iscriversi a corsi di laurea di ambito Stem, ossia tecnologici, ingegneristici e matematici. Quest’anno le nuove iscrizioni sono state in aumento del 4 percento.

Torna a crescere il numero dei laureati, che nel 2024 sono stati oltre ventimila (+4 percento) e diminuisce dell’uno percento il numero degli studenti che abbandonano gli studi. L’Alma Mater vanta infatti un numero di studenti iscritti regolari superiore rispetto alla media nazionale (78 percento contro il 77,4). Inoltre, è confermato che il 60,5 percento dei laureati proviene da famiglie senza titolo di laurea (Laureati first generation).

Per quanto riguarda il diritto allo studio, è sempre significativa la percentuale degli studenti che beneficia dell’esonero totale dalle contribuzioni studentesche (si tratta di 24.305 studenti), anche se in leggero calo rispetto allo scorso anno (erano oltre 26mila). Ciò è spiegato da un lieve aumento a livello nazionale dell’Isee familiare in questa fascia, dal calo degli studenti da fuori regione e dall’ampio accesso degli studenti internazionali alla contribuzione fissa introdotta nel 2022 (per chi proviene da Paesi particolarmente poveri e in via di sviluppo o di Paesi non appartenenti all’Ocse).

L’impegno dell’Ateneo verso la comunità studentesca è confermato, infine, dal dato riguardante gli alloggi: rispetto allo scorso anno, infatti, sono disponibili 116 posti letto in più gestiti da Ergo per un totale di oltre 2.300 posti.

Lupo intrappolato in una vasca per liquami, salvato con una scala di corde e pallet

L’ampia struttura di un’azienda agricola era vuota ma le pareti lisce e scivolose non consentivano all’animale selvatico di risalire

Screenshot 20250121 114024 GalleryUn lupo è rimasto intrappolato nei giorni scorsi all’interno di una grande vasca con le sponde lisce e scivolose, in quel momento vuota, utilizzata da una azienda agricola di Casal Borsetti per lo stoccaggio di liquami di allevamento. È stato salvato dall’intervento dei carabinieri forestali che, con l’aiuto di alcuni operai sul posto, hanno approntato una sorta di scala unendo dei pallet di legno con una corda. L’animale ha scalato il manufatto artigianale e si è allontanato rapidamente nel bosco.

Quando il nucleo forestale dell’Arma è arrivato nell’azienda, il lupo appariva stremato dai numerosi tentativi non andati a buon fine e, spaventato dalla vicinanza eccessiva di umani,  aveva cominciato a scavare il fondo della vasca al fine di crearsi un riparo, provocando alcuni danni alla struttura.

Le procedure in caso di recupero di animali vivi prevedono l’intervento del Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) “Amici degli animali”: la richiesta di intervento è stata inviata ma il soccorso sarebbe comunque risultato difficoltoso, viste le condizioni ambientali e il comportamento dell’animale intrappolato. Così si è tentato di offrire al lupo una via di fuga più facile così da annullare l’intervento del Cras.

I Forestali colgono l’occasione per ricordare che il lupo, dal 1971, è specie particolarmente protetta, inclusa nella lista rossa delle specie minacciate dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (Iucn) e gli atti di bracconaggio, compiuti attraverso abbattimenti con armi da fuoco, o l’utilizzo di trappole o mediante la distribuzione di bocconi avvelenati, sono severamente puniti dalla legge.

Prosegue il progetto “Gift”: l’incontro tra Sbaraglia e la regina di Giordania

Il percorso di cooperazione vede Ravenna unirsi al Medio Oriente nel segno dell’arte e della cultura, promuovendo l’alta formazione, l’impiego e il turismo sostenibile

Visita Roma Sbaraglia Rania

Prosegue il percorso del progetto di cooperazione Gift (Giordania Innovativa per la Formazione professionale nel Turismo) candidato dal Comune di Ravenna nel giugno 2024 al bando dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo. A seguito dell’approvazione preliminare del contributo richiesto di 2 milioni di euro da parte dell’Agenzia è ora necessario formalizzare il partenariato coordinato dal Comune.

Ravenna, in quanto città Unesco del mosaico e destinazione turistica in crescita, metterà in campo le competenze del sistema pubblico locale, dell’alta formazione (Accademia di Belle Arti e Dipartimento Beni Culturali Unibo) e dell’imprenditoria (Cna Ravenna e Gruppo Mosaicisti) per supportare i territori giordani di Madaba, Rihab e Umm Ar-Rasas, insieme al Ministero Turismo e Antichità e grazie alla fondazione Avsi, operante in loco.

Ravenna a queste città del nord Giordania sono accumunate dal connubio tra patrimonio archeologico e musivo anche di epoca bizantina, le peculiarità paesaggistiche e il potenziale sviluppo di una filiera del mosaico anche in chiave contemporanea. Il progetto avrà durata di tre anni durante i quali gli studenti giordani avranno occasione di formarsi e fare tirocini in Università, Accademia, botteghe e imprese del territorio ravennate.

Questo virtuoso rapporto di collaborazione ha portato (lo scorso 4 febbraio) il sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia e l’assessora alla Cooperazione Internazionale Annagiulia Randi a Roma per incontrare la regina Rania di Giordania. la ministra del Turismo e delle Antichità di Giordania, Lina Annab, e l’ambasciatore della Giordania in Italia Kais Abu Dayyeh, in occasione di una visita alla mostra “Giordania: L’Alba del Cristianesimo” allestita a Palazzo della Cancelleria.

«In questi anni Ravenna – dichiarano il sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia e l’assessora Annagiulia Randi – ha instaurato con il territorio della Giordania rapporti di relazione sempre più stretti a partire dalle comuni eredità musive, che hanno portato, tra le altre, all’idea di rilanciare una rete mediterranea ed internazionale di città del mosaico volta alla valorizzazione e alla promozione dei linguaggi artistici. Forti di queste relazioni abbiamo candidato il progetto con l’intenzione di offrire un supporto e una coprogettazione nell’ambito del turismo, ma anche della valorizzazione del patrimonio e della didattica. Il progetto mantiene un focus sullo sviluppo turistico del nord della Giordania nel segno della sostenibilità, dell’autenticità e della valorizzazione del patrimonio culturale. Questo progetto non solo consacra ulteriormente la nostra città come centro disperimentazione, sviluppo e cooperazione in campo culturale e turistico nel Mediterraneo e in Europa ma ci consente anche di proseguire in un percorso di maturazione e coesione interna come sistema-città per essere sempre più innovativi, competitivi e capaci di muoverci nel contesto e nei mercati internazionali».

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Nello specifico, attraverso il progetto Gift il Comune di Ravenna si propone di potenziare la formazione tecnica e professionale e le capacità imprenditoriali nel settore del turismo e della valorizzazione del patrimonio culturale della Giordania del nord. Si tratta di un territorio ad alto tasso didisoccupazione, ma con un interessante potenziale di valorizzazione del patrimonio musivo diepoca bizantina, di sviluppo di creatività contemporanea legata al mosaico e alle produzioni locali e di offerta di turismo culturale sostenibile. La valorizzazione del patrimonio e il turismo culturale in quell’area sono ancora da sviluppare e rappresentano un potenziale di sviluppo e buona occupazione giovanile e femminile. Gift si pone l’obiettivo di strutturare un sistema dinamico, che incentivi l’occupazione e agevoli l’incontro domanda-offerta d’impiego nel settore turistico.

Il Comune di Ravenna e il partenariato si impegnano quindi a trasferire il proprio know-how in tre principali ambiti: il primo è quello della capacità di fare rete e di portare avanti politiche culturali e turistiche in collaborazione tra settore pubblico e privato, sia per la valorizzazione del territorio, sia per la sua promozione, creando uno scambio duraturo tra Madaba, Rihab, Umm Ar-Rasas e Ravenna per lo sviluppo di un turismo culturale ed esperienziale capace di generare crescita sostenibile e buona occupazione.

Il secondo è quello dell’alta formazione nel campo della filiera del mosaico e in questo ambito verrà supportata la scuola di mosaico di Madaba ad affermarsi come eccellenza in Giordania e formare futuri restauratori, artigiani e artisti.

Il terzo ambito è quello della micro e piccola impresa in campo creativo, culturale e turistico: verrà sviluppata in Giordania un’azione strutturata di accompagnamento alla creazione di nuove imprese sostenibili e innovative e capaci di concretizzare una nuova offerta di turismo esperienziale.

La maratona di tango torna in città: attesi oltre 300 ballerini dal mondo

In programma anche una parata danzante tra le vie della città. Il paese gemello di quest’anno sarà la Francia

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Dopo il successo delle prime sette edizioni torna nel terzo fine settimana di febbraio Teodora Tango Party, la maratona di tango che attrae a Ravenna ballerini da tutto il mondo.
L’appuntamento, promosso dall’associazione Artemusica Tango in collaborazione con l’Assessorato al Turismo del Comune di Ravenna, propone un programma di ballo che coinvolgerà luoghi ed energie della città. «La maratona porterà a Ravenna più di trecento persone in un momento non sovraccarico di turismo, con un altissimo tasso di internazionalizzazione delle presenze. Un evento che aspettiamo con entusiasmo» commental’assessore al Turismo Costantini.
Le passate edizioni hanno richiamato in città ballerini provenienti da tutta Europa (evarie altre parti del mondo) che, oltre a cimentarsi nel tango, hanno avuto modo di visitare le bellezze artistiche, naturalistiche e architettoniche del territorio.
La formula per il 2025 è sempre la stessa: «È un evento in cui persone che spesso non si conoscono si ritrovano per ballare, intendendo l’incontro non come una gara, ma come un tempo lungo per ballare e socializzare – spiegano dall’Organizzazione -. Ogni edizione di Teodora poi, è dedicata all’introduzione della scena di tango di una nazione europea: quest’anno la protagonista sarà la Francia».
Nelle scorse edizioni è stata la volta di Belgio, Bulgaria, Portogallo, Polonia e Spagna.
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Il programma:
Si parte Giovedì 13 con il “pre marathon Party”, nella prestigiosa sede di Palazzo Rasponi dalle Teste. La serata sarà dedicata ai ballerini locali e ai ballerini della maratona. In programma lezioni gratuite (dalle 20.3o alle 22) per tutti coloro che si stanno interessando alla disciplina  (Evento accessibile su prenotazione).
Venerdì 14 febbraio sarà la volta di Street Milongas – San Valentino: una “camminata di tango” nel centro cittadino che partirà alle 16 dalla stazione dei treni. Lo spettacolo in movimento si sposterà poi verso Piazza del Popolo, Piazza Andrea Costa, fino al portico di piazza San Francesco e a quello di Vicolo Sant’Agata per terminare in zona Darsena davanti alle Artificerie Almagià (il programma della parata potrebbe subire variazioni in relazioni alle condizioni meteorologiche).
Dal 14 al 16 febbraio si svolgerà la vera e propria maratona alle Artificierie Almagià. L’evento, su prenotazione, è già al completo.

Laurea triennale in chimica: nessun disoccupato un anno dopo il titolo di studio

La coordinatrice Erika Scavetta: «C’è un legame forte con le aziende del territorio che spesso offrono lavoro ai tirocinanti». I settori di sbocco professionale: motoristica, farmaceutica, cosmesi, vernici, metallurgia

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L’Università di Bologna dal 2001 ha una laurea triennale di primo livello in chimica a Faenza. I sondaggi svolti dall’ateneo tra i laureati dicono che a un anno dal titolo di studio nessuno è disoccupato: la metà è iscritto a una specialistica e l’altra metà si divide tra chi lavora e chi affianca la specializzazione al lavoro.

Gli iscritti di quest’anno sono 30, erano 37 l’anno scorso, suddivisi circa a metà tra maschi e femmine, principalmente provenienti dalla provincia. Negli ultimi anni c’è stato un aumento di adesioni dopo un’attività di promozione del corso. Ora c’è un 20 percento di iscritti dal resto della Regione e anche uno studente dall’estero.

È soddisfatta la professoressa Erika Scavetta, docente di Chimica analitica e coordinatrice del corso: «È interessante vedere che gli studenti ricevono offerte di lavoro dalle aziende dove hanno svolto il tirocinio di due-tre mesi che conclude il percorso della triennale. È un bel segnale di un rapporto ef cace tra università e lavoro».

Il corso fa parte del dipartimento di Chimica industriale di Bologna e propone due curriculum: quello di Faenza incentrato sulla chimica dei materiali e uno a Rimini rivolto ai temi ambientali. Dall’anno 2026-27 Faenza e Rimini diventeranno due corsi di laurea distinti.

«Vogliamo rendere ancora più riconoscibili i due orientamenti diversi per rendere più attrattivi i corsi. La proposta formativa di Faenza non esiste da altre parti nell’ambito dell’Università di Bologna, ma Faenza come città non può offrire la stessa attrattività di Bologna per un 19enne. Per questo vogliamo che si percepisca più possibile la peculiarità del corso».

Tra i punti forti del corso Scavetta cita la dimensione quasi scolastica degli spazi in via Granarolo 62: «Il numero contenuto consente un rapporto molto diretto tra studenti e docenti, sia per gli aspetti didattici e sia per gli aspetti umani. La “pizzata” di fine anno è una cosa frequente». Nel 2019 sono stati inaugurati nuovi laboratori con investimento sostenuto da Unibo, Regione, Comune, Romagna Tech e altri sponsor. Sono previsti inoltre lavori di ristrutturazione della sede.

È forte il legame del corso con il territorio, soprattutto con le aziende: «La provincia ha una vocazione molto orientata nel settore dei materiali, sia polimerici che compositi. Il Comune di Faenza ha ben chiaro il valore del corso per il tessuto economico e i rapporti sono ottimi. Così come con le aziende: Bucci Composite, Alpha Tauri, Cerdomus, Sacmi, Blacks, solo per citarne alcune. Sia il Comune che alcune aziende elargiscono borse di studio».

Ma non è solo l’offerta di lavoro locale quella che può attrarre il laureato: «Il corso forma un chimico dei materiali, quindi sono tanti i campi di sbocco, potenzialmente tutte le aziende che si occupano di materiali, tradizionali o avanzati: motoristica, farmaceutica, metallurgia, cosmesi, vernici». E poi c’è tutto l’aspetto legato alla transizione ecologica: «La ricerca di nuove fonti di energia sostenibili passa dalla conoscenza dei materiali. Un esempio: l’idrogeno è una delle nuove frontiere, ma per produrlo a costi sostenibili occorre progettare un materiale con le stesse prestazioni del platino, ma costi inferiori. L’orientamento verso gli aspetti green della chimica saranno ancora più marcati con l’aggiornamento del piano formativo che faremo con la divisione di corsi tra Faenza e Rimini».

Il 15 aprile open day in via Granarolo

Per il 15 aprile è in programma un open day alla sede del corso di laurea in chimica di Faenza. Dalle 15 alle 17 sarà possibile visitare gli spazi in via Granarolo 62 (ma sarà possibile seguire anche le presentazioni con collegamento da remoto). Per prenotazioni e informazioni si può consultare il sito del corso o scrivere all’indirizzo facchimind-pres.materiali@unibo.it.

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