Lafert sospende i licenziamenti, spunta l’ipotesi del ricollocamento

L’azienda sarebbe al lavoro per convertire lo stabilimento e salvare i 60 dipendenti

Presidiolafert Bologna

Il presidio dei dipendenti Lafert a Bologna

L’azienda veneta Lafert spa ha deciso di sospendere per 15 giorni la procedura di licenziamento collettivo per i 60 dipendenti dello stabilimento di Fusignano. La notizia è emersa ieri, in seguito al tavolo tenutosi in Regione Emilia-Romagna tra istituzioni, vertici aziendali e parti sociali. La chiusura dell’attività, prevista per il prossimo 31 marzo, era stata comunicata la scorsa settimana e nei giorni seguenti i lavoratori hanno scioperato per protestare contro il licenziamento. Sulla crisi aziendale si è attivata subito la Regione.

La sospensione del licenziamento è il primo segno di apertura da parte dell’impresa, che ha ipotizzato il possibile ricollocamento del personale sul territorio, nell’ambito di un progetto di conversione dell’attività. I 15 giorni di tempo serviranno per un confronto tra impresa, sindacati e Rsu. Lafert, che ha oltre 800 dipendenti in Italia e fa parte del colosso giapponese Sumitomo Heavy Industries, è specializzata nella produzione di motori elettrici e non ha comunicato i dettagli dell’eventuale conversione dello stabilimento.

All’incontro che ha portato a raggiungere l’intesa hanno preso parte l’assessore regionale al lavoro Giovanni Paglia, il sindaco di Fusignano Nicola Pondi, l’amministratore delegato di Lafert Cesare Savini e i rappresentanti di Confindustria Veneto Est e delle organizzazioni sindacali. Al termine del tavolo è stato siglato un verbale dove si formalizza che «a partire da oggi e per la durata di 15 giorni, la procedura di licenziamento collettivo si intende sospesa, unitamente a iniziative di agitazione proclamate dalle organizzazioni sindacali. Questo per consentire alle parti di sviluppare un approfondito confronto sullo stato e le prospettive industriali e finanziarie del sito produttivo di Fusignano, nel contesto del gruppo Lafert».

Questo il commento dell’assessore Paglia: «Ora le parti hanno il tempo e la possibilità di confrontarsi sulle prospettive industriali e finanziarie del sito di Fusignano. Ci aspettiamo che da questo percorso possa venire un nuovo passo avanti». Da parte dell’azienda, «Lafert si è resa disponibile a individuare delle opportunità di reindustrializzazione dello stabilimento di Fusignano al fine di ricollocare i dipendenti». Aggiunge l’amministratore delegato Savini: «Utilizzeremo le prossime due settimane per spiegare in dettaglio la situazione di difficoltà in cui da tempo versa lo stabilimento di Fusignano, con l’obiettivo di fugare i dubbi, chiarire nuovamente i motivi della decisione presa e lavorare per il futuro dei dipendenti. Siamo disponibili a trovare insieme alle parti sociali tutte le soluzioni possibili per favorire la rioccupazione del personale sul territorio e ci impegniamo a individuare progetti di reindustrializzazione dell’area da parte di soggetti interessati a investire sul sito di Fusignano e dare vita a una nuova realtà produttiva».

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