Lettera aperta di Daniele Bassi dopo la reazione della Lega all’iniziativa dell’associazione partigiani che ha accostato frasi del ministro dell’Interno a quelle di Mussolini
«Sta a Matteo Salvini raccogliere il significato dei rilievi onesti che gli vengono mossi, oppure rispondere “me ne frego”». Il sindaco di Massa Lombarda, Daniele Bassi, con una lettera aperta interviene nella vicenda del manifesto dell’Anpi esposto in piazza in cui veniva accostata una frase pronunciata da Benito Mussolini nel 1922 a una pronunciata dal ministro dell’Interno nei giorni scorsi. «Stupisce e spaventa il fatto che la verità disturbi così tanto. Il manifesto dell’Anpi di Massa Lombarda non conteneva alcuna menzogna, si limitava a riportare dei fatti accaduti».
Il segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone, ha annunciato l’intenzione di rivolgersi alla magistratura. Ma Bassi non ci sta: «Le minacce del segretario della Lega Romagna non faranno deflettere i cittadini di Massa Lombarda dalla testimonianza di ciò che è giusto e vero. Noi non neghiamo legittimità democratica ad alcun rappresentante democratico, non coltiviamo pregiudizi, ma non ci lasceremo espropriare dei nostri giudizi».
Il primo cittadino massese entra nel merito del manifesto: «Che Salvini non sia Mussolini è chiaro a tutti. Difficile tuttavia negare che lo “stile” del ministro degli Interni evochi a volte reminiscenze del passato che i cittadini possono essere indotti a considerare minacciose, come per esempio nel caso dell’esibizione dal balcone di Forlì, utilizzato in sfregio al regolamento di quel Comune, tra l’altro, da molti considerate involontariamente caricaturali. E non si può oggettivamente negare che le sue parole in più di un’occasione, abbiano coinciso, si può pensare senza intenzione, con quelle che si possono leggere nei libri di storia e pronunciate da Benito Mussolini. Anche perché il tutto è ampiamente documentato e documentabile, come tutti ben sanno. Quindi riprodurle, ricordarle, non è reato, anche nel rispetto dell’Articolo 21 della nostra Costituzione, che tutela la libertà d’espressione».
E infine l’invito al leader del Carroccio, alle prese con una crisi di governo: «Sta al capo della Lega contribuire a un clima di confronto civile, temperando l’aggressività con la virtù della prudenza. Cosicché la sua legittima ascesa si svesta degli imbarazzanti raffronti che diffusamente l’accompagnano».
Un memoriale in ricordo non di eroi, caduti in guerra o vittime di tragici incidenti, bensì di un albero, la cui caduta si fa occasione di rinascita e di rigenerazione per l’intera comunità. È in programma alle 18 di martedì 20 agosto al Parco delle Cappuccine di Bagnacavallo (in via Berti 6) l’inaugurazione del “Monumento al cadere”: nei pressi del grande pioppo bianco abbattuto da una tempesta di vento nel marzo scorso sarà scoperta una targa sulla quale sarà inciso il testo del Manifesto al cadere. L’intervento urbano promosso dal Comune è a cura di Stefania Galegati, il cui progetto artistico focalizza l’attenzione sui beni comuni naturali e culturali.
Artista bagnacavallese che vive da qualche anno a Palermo, Stefania Galegati propone una modalità partecipata di relazione con il territorio attraverso la realizzazione di un secondo Monumento al cadere (il primo è stato inaugurato proprio a Palermo nel 2017). L’idea è di dare una nuova vita all’albero caduto, quale fulcro propulsore di una serie di interventi, nella logica dell’inclusione e della condivisione. Il monumento sarà infatti al centro di iniziative culturali e di intrattenimento oltre che di visite, dal momento che sarà censito e segnalato su Google.
L’iniziativa è promossa assieme al gruppo di volontari che gestisce il Parco delle Cappuccine grazie a un patto di collaborazione con l’Amministrazione per la gestione condivisa dei beni comuni. All’inaugurazione interverranno il sindaco Eleonora Proni e la giunta comunale.
«I vigneti per ora sono molto belli dal punto di vista vegetativo: fino a giugno c’è stata una grande disponibilità di acqua, che ha fatto superare bene i caldi di luglio e agosto. L’uva è sana, non ci sono patologie e problematiche sanitarie, per cui ci aspettiamo una vendemmia molto interessante». A dirlo è Giordano Zinzani, presidente del Consorzio Vini di Romagna, in un’intervista per la newsletter del Polo di Tebano.
Per quanto riguarda le quantità, Zinzani stima che dal punto di vista quantitativo sia una vendemmia normale: «Ci sarà una diminuzione di un 10-15 percento rispetto a quella del 2018, che fu eccezionale. Rientreremo nella media degli ultimi cinque anni. A differenza di altre zone italiane, in Romagna non abbiamo avuto grossi problemi di grandine, che naturalmente limita la produzione di uve».
Continuano, anche nella seconda metà di agosto, le aperture serali a Palazzo Milzetti in via Tonducci a Faenza: martedì 20 agosto alle 20.45 un incontro e una visita guidata con una raccolta di testimonianze di persone che hanno abitato l’edificio dalla seconda guerra mondiale fino agli anni ’60.
Torna per il settimo anno l’iniziativa di solidarietà “Tutti i bambini e le bambine vanno a scuola”, promossa dal Tavolo delle Solidarietà con il coordinamento dell’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Ravenna, per permettere alle famiglie meno abbienti di mandare a scuola i propri figli con un corredo scolastico completo e adeguato (il materiale raccolto verrà distribuito su indicazione dei servizi sociali nei locali messi a disposizione dall’Opera di Santa Teresa in via Don Angelo Lolli 9).
La chiusura di un supermercato Coop a Ravenna non si era mai vista. È successo nei mesi scorsi in via Aqui- leia (
«In via Aquileia ci abbiamo anche provato investendo anche dei soldi nella ristrutturazione – spiega Antonio Bonucci, direttore dell’area Romagna – ma il punto vendita continuava a dare una redditività negativa e abbiamo deciso per la chiusura, salvando comunque i 19 posti di lavoro». La spiegazione di quel rendimento in negativo va cercata nelle dinamiche che riguardano tutta la Gdo in Italia: «È un mercato in cui i consumi non crescono e allora con le aperture di superfici concorrenti, che magari si collocano in quel bacino con format più accattivanti, succede che la torta si divide con fette più sottili».
Nello stesso periodo è arrivata anche una modifica dell’organizzazione dell’Extracoop dentro l’Esp, inaugurato appena a dicembre 2017: «È un format innovativo realizzato in tre province che per noi sono le più importanti d’italia: Modena, Bologna e Ravenna. Non ha eguali in Italia e come tutte le innovazioni può avere bisogno di correzioni in corsa. Non ho remore nel dire che il primo impatto è stato positivo a livello di immagine ma ha confuso un po’ le idee del cliente». Con una ricaduta sulle vendite: «L’aggregazione di alcune merceologie ha ridotto la capacità di riempire il carrello. In altre parole non c’è stato un calo di clienti ma i clienti spendevano meno rispetto a prima. Allora abbiamo ascoltato soci e consumatori e siamo intervenuti per alcune modifiche sui percorsi di spesa e le aggregazioni, forse troppo spinte in principio». E la risposta è stata positiva: «Stiamo risalendo la china, stiamo recuperando i volumi del passato e ormai siamo vicini al completo recupero».
La piazza ravennate, intesa come provincia, sta vedendo un gran fermento con diverse aperture, anche di nuovi marchi: ad esempio
Un incendio è divampato all’interno del ristorante Cz di Conventello e ha causato alcuni danni alla zona del bar. Sono stati alcuni automobilisti di passaggio in via Bonifica ad accorgersi stamani, prima delle 8, che del fumo usciva dalla porta anteriore e hanno chiamato i vigili del fuoco. L’intervento dei pompieri ha domato l’incendio. Si dovranno accertare le cause. Il locale era chiuso per ferie dalla fine di luglio e avrebbe riaperto il 30 agosto. Al momento non è noto se il ripristino dei danni sarà possibile con tempi tali da confermare la riapertura o se sarà necessario posticiparla.