sabato
21 Giugno 2025

Accende un braciere per scaldarsi, quarantenne muore per il monossido

La vittima ha tentato di scaldare il bagno. Intossicate altre due persone che lo hanno soccorso

AmbulanzaUn uomo di quarant’anni, Abtellatif Aboufaris, è morto in ospedale per le conseguenze di un’intossicazione di monossido di carbonio. La tragedia è avvenuta ieri a Faenza in uno stabile di via Achille Farina (in zona parco Mita). Avrebbe acceso della carbonella, residuo di un barbecue, in un bagno per scaldarsi e il braciere avrebbe cominciato a sprigionare monossido che ha saturato l’ambiente. L’uomo si è sentito male. A trovarlo è stato un suo coinquilino che è uscito in strada e ha cominciato a chiedere aiuto.

E’ entrato un 45enne albanese che ha cominciato a praticare un massaggio cardiaco all’uomo. Il tutto ancora dentro l’abitazione: sia il coinquilino, anch’esso nordafricano, sia il 45enne sono rimasti intossicati a loro volta. Nel frattempo è stato avvisato il 118 e la polizia che, rilevando la presenza di monossido, hanno fatto uscire tutti e portato il quarantenne in ospedale. E’ arrivato in condizioni disperate ed è morto in tarda serata. I due soccorritori sono stati portati al centro iperbarico per le cure del caso.

Minori, anziani, disabili: nei servizi sociali crescono spesa, progetti e operatori

L’assessora comunale Valentina Morigi fa il punto dopo due anni dall’internalizzazione a Ravenna di un comparto così cruciale e illustra le novità in termini di bisogni e risposte, dagli educatori al welfare generativo

 

Disagio GiovanileA gennaio saranno due anni che i Servizi Sociali sono tornati in seno all’Amministrazione comunale di Ravenna, la prima promessa elettorale mantenuta dalla nuova giunta. Facciamo il punto con l’assessora Valentina Morigi che nella squadra di De Pascale detiene questa delega. Ben sapendo che il tema è vastissimo e che è impossibile da esaurire in un’intervista, abbiamo cercato innanzitutto di mettere in rilievo le novità emerse.

Assessora, partiamo dal profilo gestionale. Oltre al passaggio diciamo formale da Asp a Comune, cosa è cambiato di concreto nel settore dei servizi sociali per gli utenti?

«Innanzitutto abbiamo provveduto a rivedere l’assetto organizzativo del servizio, potenziandolo: abbiamo assunto dieci assistenti sociali e inserito nelle aree territoriali nuove figure: educatori professionali e assistenti familiari».

Che tipo di assistenza offrono e che preparazione hanno?

«Gli educatori professionali, insieme alle assistenti sociali, hanno il compito di seguire le persone in carico al servizio nei loro progetti di vita e percorsi di autonomia, inoltre costruiscono forme di collaborazione con associazioni e organismi di partecipazione del territorio, dando vita a progetti di welfare di comunità. Gli assistenti familiari svolgono un ruolo di prossimità al servizio delle persone fragili e vulnerabili, alle quali offrono sostegno nelle attività quotidiane, come la spesa, o il recarsi dal medico per le ricette o ancora l’acquisto dei farmaci. Sono figure importanti, che grazie a un finanziamento regionale e a un bando in pubblicazione nei primi mesi del 2019 estenderemo a tutte le aree territoriali».

Ma quindi, è aumentata la spesa per i servizi sociali?

«Sì, è aumentata, soprattutto per finanziare progetti nuovi, grazie anche a fondi dalla Regione, che ci siamo aggiudicati vincendo diversi bandi. Oggi rispetto al 2016 nel bilancio comunale ci sono 800mila euro in più all’anno (su una spesa complessiva di 11,5 milioni, ndr), di cui ben 500mila per i minori, che rappresenta un’area sempre più problematica».

Perché proprio l’area minori in una società che fa peraltro sempre meno figli?

«Perché le famiglie sono più fragili e vulnerabili, la crisi che ci ha attraversati non è stata solo economica ma anche culturale e valoriale. Inoltre, le famiglie tendono a essere sempre più piccole, crescono quelle mono-genitoriali. Stiamo quindi moltiplicando i progetti rivolti ai ragazzi, soprattutto ai preadolescenti».

Valentina MorigiA proposito di famiglie: uno dei punti dolenti resta la questione casa.

«È un tema su cui abbiamo posto grande attenzione, grazie ai nuovi servizi della Regione, ma anche con risorse dirette del nostro bilancio. Ogni anno circa 200mila euro nell’assistenza economica vengono concessi alle famiglie e impiegati per fare fronte a cauzioni, mensilità di affitto ed esenzione dei canoni in alloggi Acer. Inoltre è nato un fondo di 150mila euro per le morosità incolpevoli, ossia persone che hanno smesso di pagare canone a seguito della perdita del lavoro per un incidente, un’invalidità, un’inabilità, non autosufficienza. Se a questo aggiungiamo i circa 350mila euro messi a disposizione dalla Regione per il Fondo Affitto, in tutto i contributi per il sostegno all’abitare ammontano a 700mila euro».

Questo è servito in qualche modo ad allentare la pressione sulle richieste di alloggi popolari, da sempre una questione aperta?

«Si è un po’ allentata grazie a un maggiore turnover dovuto al nuovo regolamento regionale che ha interrotto alcune situazioni diciamo di ereditarietà. Ma la vera misura risolutiva è quella di immettere nuovi immobili a disposizione dell’edilizia sociale. All’inizio del mandato abbiamo inaugurato nuove case in via Patuelli grazie al fondo casa Acer del governo. Ora quello a cui pensiamo sono nuovi strumenti di pianificazione urbanistica che possano intervenire sul mercato della casa, per esempio mettendo a disposizione immobili oggi vuoti».

L’altro grande capitolo in capo ai servizi sociali è il tema della disabilità che riguarda la qualità della vita di singoli e famiglie e la garanzia di diritti che non sempre sono garantiti.

«Sì, ed è forse quello su cui in questi due anni abbiamo fatto la svolta principale. Nel 2018 abbiamo dato l’avvio a un percorso partecipato, un focus del terzo settore che mette insieme il mondo della cooperazione sociale, le famiglie e i disabili stessi per dare risposte a nuovi bisogni. Nel 2019 rimoduleremo i servizi per l’aspetto socio-occupazionale: oltre alle tradizionali soluzioni con le cooperative sociali, vogliamo ampliare la possibilità di scelta coinvolgendo imprese e aziende. Questo per dare una possibilità di scelta il più diversificata possibile ai ragazzi, partendo dalle loro competenze e aspirazioni. Vogliamo, insomma, rovesciare il paradigma seguito fino ad ora».

Questo per quanto riguarda i disabili adulti, ma a lamentarsi sono anche le famiglie con bambini che si sentono spesso abbandonate al di fuori della scuola e che devono sopportare un carico di lavoro di cura particolarmente gravoso.

«Anche su questo ci sono novità importanti che coinvolgono le associazioni attraverso i piani di zona. Per esempio un fondo da 200mila euro per venti progetti che in parte proseguono esperienze esistenti, in parte serviranno per esperienze nuove su quello che è lo sport e il tempo libero. Abbiamo coinvolto la città e siamo stati premiati perché sono arrivati progetti innovativi e stimolanti che vanno dai centri di aggregazione alla musica. Inoltre abbiamo fatto un investimento di 400mila euro all’anno per incentivare la parte educativa domiciliare: l’idea è quella di creare figure che possano intervenire in casa per sollevare la famiglia da una parte del carico di lavoro aggiuntivo che un figlio disabile necessariamente comporta. Sono troppi i genitori costretti a restare a casa dal lavoro per seguire un figlio disabile».

Farete un bando? Sarà un servizio in compartecipazione? Cioè chiederete alle famiglie, in base all’Isee, di partecipare alle spese?

«Faremo un bando a inizio 2019 e sarà prevista una compartecipazione delle famiglie, come per tutti i servizi legati alla domiciliarità. Andremo a cercare figure competenti che possano sia aiutare le persone adulte con disabilità a compiere il proprio progetto di vita, sia le famiglie con minori disabili. Si tratta anche in questo caso di bisogni nuovi, che in passato magari potevano essere soddisfatti da una rete più larga, dai nonni in pensione, che oggi invece sono costretti a lavorare più a lungo».

Ma quante sono queste famiglie con bambini o adulti disabili nel comune di Ravenna?

«Ottima domanda a cui è difficile rispondere. Noi conosciamo le famiglie che entrano in contatto diretto con il Servizio, o quelle con cui entriamo in contatto attraverso altri servizi, come l’Azienda Sanitaria o come i servizi per l’infanzia (che prevedono una partecipazione al sostegno scolastico con l’educatore). Tuttavia ci sono e restano realtà sconosciute ai servizi e famiglie che ignorano cosa i servizi sociali potrebbero fare per loro».

C’è un problema di comunicazione, quindi?

«C’è una questione che riguarda la cultura e la conoscenza dei servizi. Per questo ho intrapreso un tour nei consigli territoriali per raccontare che cosa facciamo. Quello sociale è un lavoro spesso invisibile, noto solo a chi lo pratica e chi ci entra in contatto. In realtà la cultura della solidarietà e della presa in carico dovrebbe riguardare sempre più tutta la comunità. Ecco perché stiamo pensando a una guida ai servizi che possa essere di aiuto a quelle figure che intercettano la popolazione come i medici o le scuole. E poi lavoreremo con i consigli territoriali per dar vita a nuove forme di welfare di comunità generativo. Per esempio dopo l’Epifania incontrerò nuovamente il Consiglio del Centro Urbano per avviare, in centro a Ravenna, un progetto dedicato agli anziani che vivono da soli, in costante aumento. Attiveremo associazioni di volontari, responsabili di condominio o di strada, adeguatamente formati, che possano andare tutti i giorni, passare da chi vive da solo e, in caso di necessità, attivare servizi».

In effetti la demografia ci dice che il futuro ci riserva soprattutto il tema della terza età. Quando aprirà la nuova casa protetta?

«La nuova struttura del Solco aprirà entro il 2020, e metterà a disposizione del territorio 135 posti letto: 95 saranno accreditati, con un nucleo Alzheimer di 15 posti. Tra pochi mesi aprirà anche la Comunità Alloggio Casa Fabbri, la prima a gestione pubblica nel nostro comune. Con il trend di invecchiamento della popolazione è necessario comunque continuare a lavorare anche sulla domiciliarità da un lato mettendo a sistema servizi che possano contribuire a mantenere l’autonomia della persona anziana non autosufficiente senza che la sua cura pesi esclusivamente sui famigliari, riqualificando e progettando l’assistenza domiciliare, dall’altro dando vita a nuovi servizi di supporto alle persone anziane che hanno ancora capacità autonome residue e che esprimono bisogni ordinari».

Veniamo al capitolo bassa soglia, ossia alle persone forse più economicamente fragili, senza fissa dimora. Innanzitutto: è sufficiente il dormitorio rispetto alle richieste?

«Per il momento sì, peraltro oggi è aperto, a differenza che in passato, tutto l’anno e non solo in inverno. Ed è stata una scelta giusta. Ma il progetto che forse mi sta a cuore anche per la portata innovativa è quello che riguarda i minori non accompagnati nel momento in cui diventano maggiorenni e devono uscire dalle strutture finanziate dallo Stato. Hanno 18 anni e si ritrovano qui, soli, spesso impegnati in un percorso di studi non ancora concluso. Non è il dormitorio il posto per loro. Ecco perché daremo vita a un nuovo servizio, con Housing First, ovvero appartamenti da condividere riservati a loro dove saranno seguiti da persone più adulte ed esperte, ma dove potranno compiere un percorso verso l’autonomia. Esiste già per altre tipologie di utenti, ora aprirà anche per loro».

Ma sarà quindi riservato solo agli stranieri?

«No, a tutti i neomaggiorenni che si trovano in difficoltà, ci sono purtroppo anche molti italiani nelle case famiglia».

I servizi sociali sono terreno di scontro quotidiano e di molte dicerie rispetto al tema italiani/stranieri. Non mancano i lettori che scrivono anche a noi accusandola di occuparsi solo di immigrati e di trascurare gli italiani. Anzi, si può dire che forse è uno dei temi su cui hanno guadagnato consensi la Lega e forse anche il Movimento 5 Stelle. C’è un problema su questo fronte? La nuova povertà riguarda effettivamente soprattutto gli stranieri privi di reti familiari sul territorio?

«Il recente rapporto del Censis fotografa un’Italia più povera e più arrabbiata, fanalino di coda in Europa per ripresa economica. In questo quadro di impoverimento generale, gli istituti di ricerca pongono l’attenzione su due categorie a rischio più delle altre: le giovani generazioni, più precarie e con salari più bassi e senza tutele sociale e i migranti, che in aggiunta non hanno una rete familiare di supporto. In una situazione come questa, una guerra tra poveri non ha alcun senso. Avrebbe invece senso chiedersi come mai sia aumentata la forbice della disuguaglianza sociale  a favore della ricchezza».

Qual è il capitolo che ancora non avete affrontato e che invece segnerà i prossimi due anni e mezzo di mandato?

«Stiamo lavorando, dall’inizio di questa esperienza, su tutti gli ambiti del sociale, per potenziare e migliorare gli interventi. Da qui alla fine del mandato ci concentreremo maggiormente per sperimentare progetti di welfare generativo, con l’obiettivo di far crescere una cultura di solidarietà, altruismo e di giustizia sociale, che coinvolga tutto il territorio, non solo l’assistente sociale e il cittadino bisognoso».

Visite guidate, laboratori e vacanze al Museo NatuRa di Sant’Alberto

Domenica un pomeriggio scientifico per i bambini dai 5 anni

Il Museo NatuRa di Sant’Alberto

Continuano le iniziative per le feste natalizie al museo Natura di Sant’Alberto. In particolare, venerdì 28 dicembre alle 15 il museo sarà animato dalla visita guidata “Animali intorno al mondo nella notte di Natale”, con tanto di laboratorio e merenda (dai 5 anni). Domenica 30 dalle 14 alle 18, “Fine d’anno in scienza”, quest’anno il pomeriggio scientifico (per bambini dai 5 anni) sarà dedicato alle meraviglie del mare. Durante tutto il periodo natalizio ci si potrà inoltre divertire con “Bianchi come la neve”, caccia al tesoro compresa nel prezzo del biglietto d’ingresso che si svolge in autonomia nelle sale del museo, e “Il cesto di Camilla”, punto di scambio di libri e giocattoli nuovi o usati. In gennaio il programma inizierà venerdì 4 alle ore 15.30 con caccia al tesoro della Befana e merenda di Natale. Sabato 5 dalle 20 il Museo propone una serata per bambini dai 7 ai 10 anni con una cena a base di pizza per poi proseguire con attività di gioco a squadre per cercare di risolvere “il mistero del Museo” (su prenotazione). Domenica 6 dalle 14 alle 18.30 la Festa della Befana, un pomeriggio completamente gratuito con letture, laboratori, dolcezze e sorprese.

Ritorna poi “In vacanza al Museo”, il campus natalizio che il Museo propone dal 27 dicembre al 4 gennaio per rallegrare le vacanze dei bambini nati tra il 2007 e il 2012. Tanto divertimento, natura e scienza per un campus giornaliero con ingresso dalle 8 alle 9 e uscita dalle ore 12 alle 13.30. Ogni piccolo partecipante potrà scegliere di trascorrere al campus una o più giornate, considerando che le attività del giorno saranno sempre diverse nei contenuti. Info e prenotazioni 0544 528710, 529260 natura@atlantide.net.

Nuovo capo di gabinetto in Prefettura: è Maria Rosaria Mancini

Già dirigente dell’Area Immigrazione e Presidente della Commissione Territoriale per la Protezione Internazionale

Ravenna Piazza Del PopoloIn Prefettura a Ravenna si è insediata in questi giorni il nuovo Capo di Gabinetto, il vice prefetto dottoressa Maria Rosaria Mancini, già in servizio alla Prefettura dove ha svolto diversi incarichi, nell’ambito della Protezione Civile e Difesa Civile, della gestione delle materie depenalizzate, del Codice della Strada, dell’elettorale.

Da ultimo è stata dirigente dell’Area immigrazione e Presidente della Commissione Territoriale per la Protezione Internazionale, incarichi che ha mantenuto anche attualmente.

La dottoressa Mancini ha sostituito il funzionario dirigente Arnaldo Agresta, che è attualmente Capo di Gabinetto alla Prefettura di Salerno.

Le proposte di CambieRà e Ravenna in Comune per salvare le edicole

Quattro mozioni e altrettante idee per trasformare il servizio in punto di riferimento per cittadini, turisti e fruitori di Start

EdicolaDue capogruppo di opposizione uniti per fare una serie di proposte per salvare le edicole. Si tratta di Samantha Tardi della lista civica CambieRà (edicolante lei stessa fino a pochi mesi fa) e Massimo Manzoli di Ravenna in Comune, lista civica che unisce le anime di sinistra che si oppongono al Pd.

La loro proposta nasce dalla constatazione che con il dimezzamento e oltre delle vendite dei quotidiani, negli ultimi dieci anni stanno chiudendo anche molte edicole «con la conseguente perdita di posti di lavoro e un lascito di manufatti chiusi, in zone strategiche della città, del centro storico e dei foresi, lasciati all’abbandono, al degrado ed utilizzati spesso e volentieri come toilette a cielo aperto sia da animali che da umani».
Partendo inoltre dal Protocollo d’intesa del 2 ottobre 2017 siglato tra Anci e Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) in cui si prevede la sensibilizzazione delle «amministrazioni comunali, a partire dai capoluoghi di regione e provincia, affinchè riducano considerevolmente i canoni delle edicole per le occupazioni permanenti e temporanee realizzate su strade, piazze ed aree appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile del Comune (…) affinchè valutino la possibilità di introdurre agevolazioni per la riduzione dell’onere da imposte immobiliari sulle unità sede di rivendite di giornali (…) e affinchè promuovano sul loro territorio iniziative che ripensino la funzione delle edicole rendendole un centro servizi al cittadino», consentendone la funzione di servizi anagrafici decentrati per il rilascio di certificati comunali, e diano agli edicolanti la possibilità di ampliare le categorie di beni e servizi offerti ai cittadini e turisti (…) garantendo che la parte maggioritaria degli spazi del punto vendita sia comunque destinato all’esposizione ed alla vendita della stampa» i due hanno depositato quattro mozioni.

Si tratta, spiegano di «soluzioni attuabili a livello comunale fino a proposte di impegno coinvolgenti i livelli a noi sovraordinati. Abbiamo ragionato sulla possibilità di attivare servizi differenziati ed aggiuntivi all’interno delle edicole con lo scopo di aumentare il flusso di potenziale clientela sia cittadina che turistica».
Tra le proposte concrete, la costituzione di una rete di Iat diffusi; l’istituzione di una rete di vendita e prevendita biglietti per manifestazioni sportive, culturali, teatrali, performative evitando il rilascio di esclusive ai grandi distributori; l’istituzione di una rete di servizi quali rilascio certificati, servizio anagrafe e/o postali.

Inoltre, «per consentire un riuso ed una riattivazione dei chioschi chiusi» – spiegano Manzoli e Tardi «abbiamo altresì avanzato proposte, quali la possibilità di cambio destinazione d’uso, mantenendo il divieto di somministrazione cibo e bevande, offrendo, con ciò, la possibilità di aumentare le probabilità di vendita del manufatto stesso affinché siano avviabili attività commerciali alternative a quella di rivendita giornali, come, ad esempio, punti di consegna/ritiro per corrieri e-commerce, temporary shop a rotazione e su pagamento di un noleggio, spazi di promozione per associazioni, isole solari e/o punti di ricarica per dispositivi, biciclette, auto, wifi, in abbonamento, vendita classica di merce non deperibile».

Scrivono ancora i due consiglieri: «Per quanto riguarda gli organi a noi sovraordinati abbiamo proposto l’avviamento di tavoli in cui siano presenti tutte le forze coinvolte, quali Associazioni di Categoria, Sindacati di settore (ad esempio Snag e Fieg), rappresentanti sindacali tra gli edicolanti stessi, affinchè si chieda con forza a Governo ed Editori un aumento della percentuale di sconto applicata sui prezzi di copertina (fermo da decenni alla media del 19% lordo); un progetto che preveda la spedizione degli abbonamenti in edicola, permettendo quindi al punto vendita di avere più giro di clientela e un minimo guadagno; proporre il divieto di inserimento negli illustrati e/o collezionabili in diffusione nelle edicole delle cartoline abbonamento; avviare qualunque iniziativa politica mirata ad aumentare il guadagno delle rivendite».

Infine, ecco il tema della biglietteria Start Romagna che Tardi e Manzoli ritengono «obsoleta, poco efficiente per gli utenti e poco appetibile per i rivenditori, i quali, di conseguenza riducono l’offerta di vendita al minimo indispensabile, con conseguente risultato di un servizio insufficiente per cittadini e turisti. Start Romagna, al momento, e salvo accordi particolari e diversi con alcuni rivenditori, richiede loro il pagamento totale dei titoli di viaggio ordinati, al netto dell’aggio, immediatamente al momento della consegna (effettuata da un operatore Start che gira in auto fermandosi ad ogni punto vendita), creando quindi la condizione di completa anticipazione della spesa da parte del commerciante, il quale andrà a recupero solo nei giorni o nelle settimane successive. Su alcune tipologie di biglietto, inoltre, viene richiesto un numero minimo di acquisto, sotto il quale non viene effettuata la consegna, nemmeno se facente parte di un ordine maggiore. La nostra prima richiesta verte innanzitutto sull’aumento dell’aggio dedicato ai rivenditori, oggi fermo al 5% lordo, senza influire sul costo del biglietto per l’utente finale. Poichè ci troviamo nell’epoca digitale, dove l’elettronico sta avanzando inesorabilmente, permettendo quindi fortissime riduzioni di consumo di carta, inchiostri, tempo e, soprattutto, denaro chiediamo a Start Romagna l’avvio di una trasformazione della biglietteria da una mera distribuzione dei titoli cartacei ad una biglietteria elettronica che consenta, tramite strumenti idonei, quali pos o pc, di poter rivendere i titoli di viaggio senza un pre-acquisto, bensì tramite una scelta digitale”. I vantaggi di questa opzione sarebbero il “risparmio del costo dell’operatore e della relativa auto aziendale che gira per le consegne; la riduzione del rischio smarrimento denaro incassato, poiché col sistema elettronico il pagamento avverrebbe tramite addebiti automatici in conto corrente o tramite carte di credito; la scelta completa a disposizione del commerciante per la vendita del prodotto più consono alle esigenze del cliente; il pagamento postumo, magari settimanale, e solo sul venduto effettivo, con addebiti automatici; l’abbattimento del rischio di invenduto; il controllo effettivo dei titoli venduti da parte di Start Romagna, siccome ora molti dei “venduti” sono semplicemente fermi nel cassetto di un rivenditore».

Marcegaglia: centrale a gas (anche) per lo stabilimento di Ravenna entro il 2020

Il gruppo ha reso noto l’accordo con Engie. L’impianto di Ravenna dovrebbe produrre 30 megawatt (altri 20 saranno prodotti nel mantovano) in grado di soddisfare il fabbisogno dei siti produttivi e abbattere i costi

CoilsIl gruppo metalsiderurgico Marcegaglia ha reso noto di aver sottoscritto con Engie, player dell’energia e servizi, un accordo per costruire nei suoi stabilimenti di Ravenna e di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova) due  centrali a gas per la produzione di energia elettrica e di calore. Secondo il gruppo «due impianti di cogenerazione termica, che saranno gestiti da Engie, entreranno in funzione entro il 2020 e svilupperanno una potenza complessiva di 50 megawatt, 30 a Ravenna e 20 a Gazoldo degli Ippoliti, In grado di soddisfare quasi interamente il fabbisogno energetico dei due siti produttivi di Marcegaglia per la lavorazione dell’acciaio, con una riduzione dei costi elettrici di oltre il 25 % e delle emissione di sostanze nocive nell’atmosfera del 30 %. L’investimento per la realizzazione delle due centrali ad alta efficienza energetica si aggirerà intorno ai 50 milioni di euro e rientra nel piano di rafforzamento competitivo di tutti i vari segmenti di attività del gruppo industriale mantovano,  che nel 2019 ammonterà in totale a circa 150 milioni di euro».

Ravenna raggiunto dall’Imolese ma guadagna un punto che vale il secondo posto

Calcio C / Nel derby in trasferta giallorossi avanti due volte con Bresciani e Nocciolini, poi ripresi dal neoentrato Lanini

Imolese-Ravenna 2-2
IMOLESE (4-3-1-2): Zommers; Garattoni, Checchi, Carini, Corentin (1′ st Sciacca); Carraro, Hraech (37′ st Bensaja), Gargiulo; Valentini (1′ st Lanini); Belcastro (42′ st Mosti), De Marchi (16′ st Giovinco). A disp.: Rossi, Sereni, Tissone, Giannini, Zucchetti, Boccardi, Rinaldi. All.: Dionisi.
RAVENNA (3-5-2): Venturi; Ronchi, Jidayi, Lelj; Pellizzari (31′ st Eleuteri), Selleri (38′ st Martorelli), Papa, Trovade, Bresciani (31′ st Barzaghi); Galuppini (36′ st Magrassi), Nocciolini. A disp.: Spurio, Boccaccini, Scatozza, Raffini, Siani, Sabba. All.: Foschi.
ARBITRO: Gariglio di Pinerolo.
RETI: 41′ pt Bresciani, 5′ st Carraro, 7′ st Nocciolini, 25′ st Lanini.
NOTE: Ammoniti Jidayi, Garattoni, Carraro, Bresciani. Espulsi al 47′ st Lanini e Lelj.

Nocciolini Ternana
Settima rete in campionato per l’attaccante Manuel Nocciolini

Partita piena di emozioni al Romeo Galli di Imola, ovattato da una fitta coltre di nebbia, dove le formazioni si sono affrontate a viso aperto nel derby regalando un pareggio per 2-2 con molte occasioni da gol. I giallorossi vanno due volte in vantaggio, prima con Bresciani e poi Nocciolini, venendo però ripresi da Carraro e dal neoentrato Lanini. Al giro di boa il Ravenna vira al secondo posto in solitaria dopo un girone da grande squadra, dietro solo alla capolista Pordenone.

Il primo a provare a svegliare gli spettatori dal torpore è Nocciolini al 14′, ma il suo destro scaturito dagli sviluppi di un calcio d’angolo è ribattuto dagli avversari. Sempre da calcio da fermo arriva la risposta dei padroni di casa, con Gargiulo che incorna in area, ma fuori dallo specchio. Ci riprova ancora da corner l’Imolese, ma in questo caso è Bresciani che copre bene il primo palo. Lo stesso terzino giallorosso si fa trovare prontissimo al 41′ quando un tracciante di Selleri lo pesca in area sul secondo palo, la deviazione in acrobazia è vincente e porta in vantaggio il Ravenna (secondo gol consecutivo per il 14 giallorosso).

La ripresa si apre con un’Imolese determinata a riacciuffarla e si riversa in attacco: un atteggiamento premiato già al 5′, quando Carraro si trova una palla dal limite ed è lesto a calciarla tra una selva di gambe alla destra di un incolpevole Venturi. Il Ravenna non ci sta e bastano due minuti per riportarsi in vantaggio: Galuppini ruba palla su una ripartenza dell’Imolese e serve Nocciolini in profondità, in diagonale del bomber è preciso, potente e vale la settima marcatura stagionale. La partita è aperta e avvincente, al 21′ lo stesso Nocciolini ha la palla per chiuderla, ma il suo colpo di testa su punizione di Selleri sorvola di poco la traversa di Zommers. Al 25′ il pareggio dei padroni di casa: Carraro scappa sulla destra in posizione di sospetto fuorigioco e mette in mezzo per l’accorrente Lanini che insacca. L’Imolese ora crede nella vittoria e al 31′ arriva a sfiorare il vantaggio: lancio lungo per Giovinco che si presenta a tu per tu con Venturi, l’intervento dell’estremo giallorosso è prodigioso e devia per ben due volte la conclusione a botta sicura dell’attaccante rossoblù di cui una con l’aiuto della traversa, la palla torna ancora nei piedi dell’attaccante, ma questa volta è Jidayi a salvare sulla linea di porta. La partita regala ancora qualche sussulto, al 33′ Nocciolini si inventa una grande conclusione dal limite, invitando Zommers a un’ottima parata in angolo. Sullo scadere del match doppia espulsione per Lanini e Lelj, rei, a detta del direttore di gara non apparso brillantissimo, di reciproche scorrettezze.

Dichiarazioni dopo-gara
Luciano Foschi (tecnico Ravenna): «Sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire, ma sapevamo anche che se fossimo stati bravi a ripartire potevamo creare qualche problemino. Lo abbiamo fatto e siamo andati due volte in vantaggio, peccato sul loro pareggio perché siamo stati un po’ dei polli. Però onestamente credo che questo sia stato il risultato più giusto. Ci godiamo la posizione in classifica in un girone estremamente equilibrato, con soli quattro punti in meno si passa ad essere fuori dai playoff, noi non vogliamo porci limiti, prima raggiungeremo il nostro obbiettivo prima ci potremo divertire».

Una bella Consar gioca alla pari con Milano e torna a casa con un punto prezioso

Volley Superlega / Con una brillante prova di squadra Saitta e compagni fanno tremare in terra lombarda la Revivre Axopower portandola al tie-break. Pur sconfitti, i ravennati si allontanano dalla zona retrocessione

Milano-Ravenna 3-2
(19-25, 25-22, 27-25, 23-25, 15-12)
REVIVRE AXOPOWER MILANO: Sbertoli 3, Abdel Aziz 21, Kozamernik 6, Piano 16, Maar 6, Clevenot 17, Pesaresi (L), Hoffer (L), Basic 7, Izzo, Hirsch 1, Bossi 5. Ne: Gironi. All.: Giani.
CONSAR RAVENNA: Saitta 3, Rychlicki 24, Verhees 10, Russo 8, Poglajen 13, Raffaelli 18, Goi (L), Di Tommaso, Argenta. Ne: Elia, Smidl, Marchini, Lavia. All.: Graziosi.
ARBITRI: Sobrero di Savona e Goitre di Torino.
NOTE – Milano: 7 bv, 22 bs, 12 muri, 11 errori; Ravenna: 3 bv, 17 bs, 10 muri, 8 errori. Durata set: 26’, 29’, 34’, 30’, 28’ (tot. 147’). Spettatori: 1585. Mvp: Piano.

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A Busto Arsizio un’altra buona prestazione di Kamil Rychlicki (foto Legavolley)

Una delle migliori versioni stagionali della Consar strappa un punto bello e pesante al Pala Yamamay costringendo la quinta forza del campionato, la Revivre Axopower Milano, a una maratona di quasi due ore e mezzo per aggiudicarsi la vittoria. Saitta e compagni sfoggiano una prova di grande qualità, di elevato agonismo e di compattezza, e lasciano Busto Arsizio addirittura con un pizzico di rammarico per quel terzo set non chiuso, pur in vantaggio 24-22, che avrebbe potuto indirizzare in maniera diversa la gara. Oltre al solito Rychlicki brillano in attacco Russo (8 punti e 60%), Raffaelli (18 punti, con 15 attacchi vincenti e 3 muri e un 56%) e Verhees (10 punti, con 8 attacchi vincenti, 1 muro e un ace e il 67%). Nella giornata in cui Latina e Siena restano al palo, la Consar prende un ulteriore punto di vantaggio su queste dirette rivali per la salvezza, aggancia all’ottavo posto Padova e inizia bene il ciclo di partite di ferro di questo inizio di ritorno.

Sestetti titolari Giani conferma lo starting six che ha iniziato la gara di Perugia domenica scorsa, con Sbertoli in regia, Abdel Aziz opposto, Piano e Kozamernik al centro, Maar e Clevenot di banda e Pesaresi libero. Graziosi si affida al sestetto tipo con Saitta al palleggio in diagonale con Rychlicki, Verhees e Russo centrali, Raffaelli in coppia con Poglajen a posto 4 e Goi libero.

Primo set Consar subito reattiva e in partita: prende un mini-vantaggio (+2) ma Milano le impedisce di prendere il largo. Si procede su questa falsariga fino al 9-11 quando Poglajen trova il mani fuori e porta i suoi sul +3 (9-12). Distacco che si dilata ulteriormente sull’attacco vincente di Raffaelli al termine di una spettacolare e prolungata azione di gioco e sul tocco in rete di Kozamernik (12-17). Sul 16-20 Giani cambia la diagonale di regia, mandando in campo Izzo e Hirsh per Sbertoli e Abdel Aziz e Milano rosicchia due punti. Il time-out di Graziosi è provvidenziale. Rychlicki firma subito due punti ripristinando il +5. Tornano in campo Sbertoli e Abdel Aziz ma Ravenna chiude con due punti di Verhees, tra cui un ace (19-25), un set che la vede col 60% di ricezioni positive e un 50% in attacco.

Secondo set Giani riparte con Basic al posto di Maar: mossa che si rivelerà azzeccata visto che il centrale francese chiuderà la frazione con il 70% in ricezione. Piccolo vantaggio di due punti per la Consar (3-5), subito annullato da Abdel Aziz e da un muro su Rychlicki. Poi si procede punto a punto fino al 18-17 quando Graziosi chiama il time-out. Raffaelli firma subito la nuova parità, ma un attacco e un ace di Piano portano la Revivre al +2 (21-19) costringendo Graziosi al secondo time-out. Poglajen e Rychlicki ripristinano la parità a quota 21, dove è Giani a ricorrere al time out. Sul 22 pari, la Revivre piazza l’accelerazione decisiva con due attacchi vincenti di Abdel Aziz e il muro di Kozamernik su Raffaelli (punto confermato dal video check).

Terzo set Milano sfrutta l’inerzia e scappa subito via (5-2), ma la Consar è prontissima a ricucire con Rychlicki e Verhees, agganciando i rivali a quota 5. Nuovo allungo di Milano (9-6) e nuovo aggancio della Consar con una veloce di Verhees e due attacchi di Raffaelli. Rychlicki firma il sorpasso (9-10). Bossi, entrato per Kozamernik, chiude il break di quattro punti della Consar, che però riparte ancora con Raffaelli, scatenato in questa fase del parziale: sull’11-13 Giani chiama il time out, ma la Consar ci crede e allunga a +3 (13-16). E’ Milano questa volta a impedire la fuga ripristinando la parità a quota 16. Poi è punto a punto con Ravenna sempre davanti e Milano a inseguire. Rychlicki e un errore di Basic portano la Consar a due set ball (22-24) e al time-out di Giani. Piano fa 23-24, Rychlicki sbaglia ed è 24 pari e time-out, questa volta, di Graziosi. Sono l’attacco di Clevenot e l’ace di Piano a condannare Ravenna.

Quarto set La Consar ha il merito di non demoralizzarsi e di crederci ancora, sull’8-8 Rychlicki piazza due bombe al servizio e Raffaelli mura Abdel Aziz. E’ 8-11 Consar, che allunga ancora con Rychlicki a +4 (9-13) e con un muro sontuoso di Verhees si porta a +5 (12-17). La Revivre riapre il set portandosi a -1 (19-20) con un ace sporco di Abdel Aziz e un punto dal centro di Basic, ma la Consar questa volta non molla un centimetro. Rychlicki sigla il 22-23 e il 23-24, Raffaelli piazza il lungolinea vincente che vale il tie-break, a sancire il suo ottimo set con 6 punti segnati e un 83% in attacco.

Quinto set La Consar vola sull’1-4 nel tie-break, costringendo Giani a spendere subito un time-out. La Revivre si scuote e conquista la parità a quota 5 e passa in vantaggio sul 7-6 con una conclusione vincente di Bossi. Due punti di Verhees al centro riportano la Consar davanti (7-8), aprendo il palpitante punto a punto finale. La Revivre Axopower arriva sul 13-11 (muro del redivivo Maar, rientrato in campo, su Rychlicki), Graziosi si rifugia nel time-out, Raffaelli spara sul muro avversario (così dice il videocheck) per il 13-12, Di Tommaso sbaglia il servizio e Piano non perdona sancendo il 15-12 finale e andando a conquistare il premio per l’Mvp. Ma quanti applausi per la Consar.

Dichiarazioni dopo-gara
Gianluca Graziosi
(allenatore Consar Ravenna): «Quando si perde 3-2 c’è sempre un po’ di rammarico, però torniamo a Ravenna con la consapevolezza che se giochiamo questa pallavolo, ci salviamo di sicuro: ci metto la mano sul fuoco.  Oggi abbiamo fatto la nostra miglior partita in trasferta, siamo stati sempre lucidi in ogni momento, abbiamo commesso nei momenti importanti qualche errore più per inesperienza, visto che abbiamo un organico giovanissimo e molti ragazzi vivono questo tipo di partite per la prima volta. Nel prosieguo di questo campionato dobbiamo stare più attenti a non commettere queste ingenuità. Però devo fare loro i complimenti perché gli avevo chiesto di giocare questo tipo di pallavolo e penso di poter dire che Ravenna merita i suoi 18 punti».

Anteprima del Museo Rossini: inaugura la Sala del Prodigio

Appuntamento venerdì 28 dicembre per il taglio del nastro del primo dei cinque ambienti previsti in via Giacomo Rocca, a Lugo

La Sala Del Prodigio (5)Venerdì 28 dicembre alle 17.30 ci sarà l’inaugurazione della prima stanza del Museo Rossini, allestito all’interno di Casa Rossini, in via Giacomo Rocca 14, a Lugo. Al taglio del nastro saranno presenti il sindaco Davide Ranalli, l’assessora alla Cultura Anna Giulia Gallegati e Claudio Ballestracci, l’artista che ha curato l’allestimento della sala.
Si tratta di un’anticipazione del museo, che sarà composto in tutto da cinque spazi, ovvero quattro stanze e un corridoio.

Il filo conduttore che accomuna le quattro stanze, il corridoio e le scale che portano al piano superiore di casa Rossini sarà ovviamente la musica. Per uniformare e avvolgere le stanze nella trama di un racconto saranno costruite piccole quinte teatrali unite tra loro da un telaio; il teatro è il luogo dell’opera di Rossini quindi la piccola casa diventa il contenitore, la culla di tutti i desideri che saranno realizzati nel corso della sua vita. Piccoli palchi domestici accolgono vedute della sua vita a cominciare dal corridoio dove si enunciano i luoghi di Rossini a Lugo; una ricognizione geografica dei suoi primi passi per illustrare il suo esordio come fosse un museo diffuso sul territorio.

La stanza che sarà inaugurata il 28 dicembre è la “Sala del prodigio” ed è incentrata sul periodo lughese di Rossini, in particolare sulle sei sonate a quattro che il compositore scrisse nel 1804 in soli tre giorni, all’età di 12 anni. In questa sala il pubblico potrà ascoltare i quattro strumenti separatamente: «Ho preso il primo movimento della prima sonata e ho fatto suonare a ciascuno dei quattro archi la propria parte – ha spiegato Claudio Ballestracci –. Ho quindi separato quattro strumenti che solitamente vengono interpretati come uno strumento unico: questo consente all’ascoltatore di capire meglio come ragionasse Rossini, quasi come a svelare il mistero del funzionamento di una composizione. Ringrazio i musicisti che hanno collaborato con me, rendendo possibile questo progetto: Matteo Salerno, direttore scuola di musica Malerbi di Lugo, il compositore Marco Mantovani e i quattro musicisti che hanno eseguito la sonata, Antonio Lubiani (primo violino), Aldo Capicchioni (secondo violino), Anselmo Pelliccioni (violoncello) e Raniero Sampaoli (contrabbasso)».

Il Museo Rossini è stato ideato nell’ambito delle celebrazioni lughesi del 150esimo anniversario della morte di Gioacchino Rossini. Le restanti sale del museo saranno realizzate entro il 2019; il progetto è stato cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dei piani museali 2017-2018.

Al via i concerti di gospel in piazza del Popolo. E il 30 arriva Parole Note

In attesa del capodanno, due concerti gratuiti in piazza alle 18 e il reading di Cattaneo e Rossato all’Alighieri (a ingresso libero)

Soul Of Gospel 2Inizia già il 28 dicembre l’animazione in vista del capodanno, a Ravenna. Alle 18 infatti in Piazza del Popolo si esiberanno i Soul of Gospel, mentre il mentre il 29 dicembre ci sarà la Soul and Blues connection feat Deviana P., Yelena Baker. Entrambi sono a ingresso gratuito, promossi dall’assessorato al Turismo del Comune di Ravenna, sotto la direzione artistica di Francesco Plazzi di Spiagge Soul e con la collaborazione di Ravenna Manifestazioni e fanno parte del cartellone che prosegue poi il 31 dicembre e l’1 gennaio.
Il 30 dicembre, invece, alle 21 al teatro Alighieri, è atteso il reading di Giancarlo Cattaneo, accompagnato da un tappeto di suoni e di immagini e impreziosito dal dj set di Maurizio Rossato, in Parole Note live di Radio Capital ad ingresso libero. In questa occasione sarà possibile acquistare nel foyer del teatro il libro Tana liberi tutti, il cui ricavato andrà all’associazione Piccoli Grandi Cuori che da oltre 20 anni si occupa di sostenere il reparto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e dell’età evolutiva del policlinico S.Orsola di Bologna.

Sicurezza stradale: interventi per 300mila euro nel Ravennate

In via sperimentale sarà istituito anche il senso unico in un tratto di via Stradone

Manutenzione StradeSu proposta dell’assessore alla Mobilità del Comune di Ravenna, Roberto Fagnani, la Giunta ha approvato nei giorni scorsi tre progetti per interventi diffusi intesi a migliorare la sicurezza e a regolamentare la circolazione stradale, sia veicolare sia pedonale e ciclabile, nonché la sosta, per un ammontare complessivo di 299.941,29 euro.
Gli interventi del primo progetto consisteranno nell’istituzione, in via sperimentale, del senso unico di circolazione in via Stradone (nel tratto e nella direzione da via Destra Canale Molinetto a via Casadei) e in via Casadei (nel tratto e nella direzione da via Stradone a via del Liscio) e di un attraversamento pedonale in via Stradone all’altezza dell’intersezione con via Destra Canale Molinetto.
Al parcheggio del pala De Andrè si incrementeranno le aree di sosta riservate ai disabili e, in quelle esistenti, si modificherà il fondo stradale per renderlo idoneo al transito di persone con ridotta capacità motoria.
Nell’area di via dell’Almagià/via della Catalana/corso Spadolini verranno realizzati nuovi posti auto, verrà pavimentato un tratto di marciapiede adiacente l’ingresso della Darsena Pop Up e creato un percorso pedonale di collegamento tra un’area di parcheggio esistente e corso Spadolini.
In varie zone del territorio sono previsti lo spostamento di attraversamenti pedonali, l’incremento di aree di sosta riservate ai veicoli a servizio di persone invalide munite dell’apposito contrassegno, la posa di dissuasori e staccionate, la creazione di percorsi pedonali e la sistemazione della segnaletica.
Questo progetto ammonta a 99.950 euro.
Il secondo progetto è relativo a interventi inerenti la formazione di un percorso pedonale nel tratto di via di Roma compreso tra le vie Sant’Alberto e Venezia, la riorganizzazione della sede stradale nel tratto di via Zalamella compreso tra le vie Cavina e Canalazzo con la realizzazione di due isole a protezione degli attraversamenti pedonali, la protezione del marciapiede nello stradello di collegamento tra via Don Minzoni e largo Giustiniano, la formazione definitiva dello spartitraffico a delimitazione della pista ciclabile in viale Baracca, la protezione dei marciapiedi in via De Gasperi, la realizzazione di segnaletica di indirizzamento alle varie sedi universitarie, le installazioni della segnaletica previste dal codice della strada nelle intersezioni a “T” extraurbane e in corrispondenza dei passaggi a livello, la realizzazione di segnaletica relativa ai posti auto per invalidi e agli stalli per il carico e lo scarico delle merci.
Il costo complessivo dei lavori ammonta a 99.992,29 euro.
Il terzo progetto riguarda la realizzazione di un’aiuola di separazione fra il percorso ciclopedonale e la carreggiata in via Romea, di un’isola pavimentata in prosecuzione dell’area di sosta, in circonvallazione al Molino, in corrispondenza dell’incrocio con via Nullo Baldini, con lo spostamento del semaforo allo scopo di migliorare fruibilità e visibilità; si tratterà ancora di regolamentare la circolazione e la sosta all’interno del parcheggio fra le vie Acquacalda e Caletti, di realizzare un’aiuola di separazione fra la pista ciclopedonale e la carreggiata stradale in via Bastione, all’altezza della piazzetta Magnani, con l’allargamento del marciapiede di fronte ai civici dal 29 al 33 di via Bastione e la posa di dissuasori di sosta per porre fine alla sosta veicolare illegittima migliorando il livello di sicurezza e di utilizzo degli spazi.
Infine è prevista la pavimentazione di aree non adeguatamente fruibili in corrispondenza degli attraversamenti pedonali di viale Byron, a Lido di Savio, all’altezza degli incroci con le vie Cusercoli, Fusignano e Forlì in modo da permettere in sicurezza il transito pedonale.
Il valore degli interventi è di 99.999 euro.

Potenziato il servizio di guardia medica dal 29 dicembre all’1 gennaio

In via Missiroli aperto un secondo ambulatorio. Sabato saranno aperte anche le case della Salute

MedicoIn occasione delle festività L’Ausl sta potenziando anche quest’anno il servizio di Continuità Assistenziale (cosiddetta Guardia Medica). In particolare nelle giornate di: 29, 30 e 31 dicembre, e primo gennaio 2019, saranno attivi i seguenti potenziamenti.
Ravenna: Sede di via Missiroli, 10 – apertura di un secondo ambulatorio di Guardia Medica sia al mattino che al pomeriggio (orario 8 – 20); Centrale operativa Continuità Assistenziale (il servizio che risponde alle telefonate degli utenti): un medico in più in orario 8 – 20;
Faenza e Lugo: apertura degli ambulatori di Continuità Assistenziale aperti anche al mattino (ore 8:30 – 14);
Le Case della Salute del territorio provinciale saranno aperte nella giornata di sabato 29 dicembre.
Il 31 dicembre, il Centro di Medicina e Prevenzione di Via Fiume Abbandonato 134 a Ravenna chiuderà alle 14.

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