domenica
22 Giugno 2025

Spinto da capitan Lelj e Galuppini, il Ravenna si rialza a Vicenza e torna quinto

Calcio C / Fondamentale affermazione esterna per i giallorossi in un match lottato in particolare nella ripresa, decisa da un rigore dell’attaccante

Vicenza-Ravenna 1-2
VICENZA (4-3-1-2): Grandi; D. Bianchi (24′ st Bonetto), Pasini, Bizzotto, Solerio; N. Bianchi (34′ st Zonta), De Falco, Laurenti (34′ st Tronco); Curcio (10′ st Zarpellon); Giacomelli, Arma. A disp.: Albertazzi, Stevanin, Mantrovani, Gashi, Rover, Maistrello, Razzitti. All.: Colella.
RAVENNA (5-3-2): Venturi; Pellizzari (35′ st Eleuteri), Ronchi, Jidayi, Lelj, Bresciani (13′ st Barzaghi); Selleri, Papa, Trovade (42′ st Martorelli); Nocciolini (42′ st Raffini), Galuppini (42′ st Siani). A disp.: Spurio, Sabba, Boccacini, Scatozza. All.: Montanari (Foschi squalificato).
ARBITRO: Camplone di Pescara.
RETI: 20′ st Lelj, 30′ st Zarpellon, 34′ st (rig.) Galuppini.
NOTE – Ammoniti: Bizzotto, Pellizzari, De Falco, Ronchi, Giacomelli. Calci d’angolo: 4-3 per il Vicenza. Recupero tempo: 2′ pt, 4′ st. Spettatori: 8000 circa.

Lelj Vicenza
Capitan Tommasi Lelj ha segnato un gol alla squadra della sua città

Bella e preziosa vittoria del Ravenna, che a Vicenza passa 2-1 e interrompe una serie di due sconfitte di fila, riprendendo così il suo tranquillo cammino nella parte medio-alta della classifica. A decidere il match è un rigore trasformato da Galuppini nella ripresa, che di fatto chiude un botta e risposta avvenuto nei minuti precedenti: proprio nella sua città era stato capitan Lelj a segnare la rete che aveva sbloccato il risultato, a cui però aveva risposto il biancorosso Zarpellon.

Entrambe le squadre partono contratte, colpa del terreno e della temperatura ghiacciata, ma anche dei fantasmi delle recenti sconfitte per entrambe le squadre. Prova a rendersi pericoloso il Vicenza con il colpo di testa di Laurenti su corner del recuperato Giacomelli, ma non inquadra la porta. La risposta del Ravenna non si fa attendere con il tiro di Galuppini che genera solo un calcio d’angolo. Brivido per gli ospiti al 20′ quando Bizzotto svetta di testa al centro dell’area, ma non ha fatto i conti con la deviazione decisiva di Venturi che devia il pallone sulla traversa. Passano 10 minuti e il Ravenna si rende nuovamente pericoloso con Galuppini, che colpisce in scivolata sull’imbeccata di Trovade, ma trova solo l’esterno della rete. Ultima emozione di un primo tempo equilibrato la punizione dal limite di Giacomelli che non centra la porta.

Galuppini Vicenza
Francesco Galuppini ha realizzato il rigore che ha deciso il match

Alla ripresa delle ostilità devono passare 20 minuti prima del primo tiro in porta dei padroni di casa, che si affacciano dalle parti di Venturi in contropiede con Arma che cerca Giacomelli, ma anche in questo caso il suo destro è fuori dallo specchio. Il destino di Lelj bussa al 21′, quando il capitano giallorosso esce palla al piede dalla marcatura, si porta ai 25 metri e con un destro imparabile va a togliere la classica ragnatela dall’incrocio dei pali. Gol di fondamentale importanza per il Ravenna, ma che per rispetto delle proprie origini non viene esultato dal 13, vicentino doc. Colella inserisce forze fresche per cercare il pareggio, che arriva al 30′: azione insistita sulla sinistra la palla arriva a Zarpellon al limite dell’area il cui destro passa tra una selva di gambe e si insacca alle spalle di un incolpevole Venturi. I giallorossi però una volta fiutato il profumo della vittoria non si accontentano e ripartono all’attacco, trovando un vantaggio fondamentale solo quattro minuti dopo il pareggio casalingo con un rigore trasformato da Galuppini. L’intervento scomposto di Bonetto su Trovade a centro area è netto e la freddezza del 7 ravennate riportano avanti il Ravenna. I venti minuti finali vedono i biancorossi premere anche grazie alla spinta del pubblico, ma il Ravenna chiude a doppia mandata la difesa e l’unico brivido arriva su un tiro dalla distanza di Arma che sibila vicino all’incrocio dei pali. Al termine del match spazio alla gioia giallorossa, che torna a guardare con soddisfazione una classifica che vede il Ravenna a un lusinghiero quinto posto.

Dichiarazioni del dopo-gara
Marcello Montanari
(viceallenatore Ravenna): «Venivamo da due partite giocate sottotono, però eravamo consci delle nostre qualità, e sapevamo che se le avessimo messe in campo avrebbero portato dei frutti. Abbiamo lavorato molto sull’impostare una partita dove cercare di giocare il pallone per farli correre, ed al di là dell’occasione sul colpo di testa di Bizzotto, non abbiamo concesso molto al Vicenza. Il nostro capitano ha fatto un gran goal ed onestamente devo dire che abbiamo vinto questa partita con merito».
Tommaso Lelj (giocatore Ravenna): «Il destino ha molta più fantasia di noi. Non c’è molto da dire, ho preferito non esultare per rispetto ai colori, però indosso la maglia del Ravenna e porto la fascia da capitano. Devo fare gli interessi della mia squadra e questa per noi è una vittoria fondamentale».

Mendaro non basta: nella battaglia del “Costa” Conad battuta al tiebreak da Trento

Volley A2 femminile / Sotto di due set, le ravennati trascinate dalla cubana rientrano in partita e vanno alla frazione decisiva, dove però la spunta la capolista

Ravenna-Trento 2-3
(13-25, 23-25, 36-34, 25-21, 15-17)
CONAD RAVENNA: Bacchi 17, Torcolacci 10, Mendaro 32, Aluigi 7, Gioli 12, Agrifoglio 1, Rocchi (L); Calisesi, Ubertini, Canton, Vallicelli. Ne: Altini, Fusaroli. All.: Caliendo.
DELTA INFORMATICA TRENTO: Fiesoli 19, Furlan 9, Baldi 1, McClendon 20, Fondriest 19, Moncada 3, Moro (L); Carraro 1, Mason 1, Mazzon G. 1, Tosi 11, Vianello (L). Ne: Mazzon A. All.: Negro.
ARBITRI: Proietti di Terni e Rossetti di Ancona.
NOTE: Durata set: 26’, 30’, 45’, 29’, 21′ (tot. 151’). Conad: bs 11, bv 2, errori 26, muri 11. Delta: bs 12, bv 5, errori 21, muri 14.

ALF 5960
La cubana Yaremis Mendaro ha realizzato 32 punti contro Trento

La Conad lotta con il cuore e, spinta da Mendaro, autrice di 32 punti, gioca alla pari con la capolista Trento, perdendo al tiebreak al termine di un match lungo più di due ore e mezza. Al PalaCosta le ravennati vanno sotto di due set, ma trovano la forza per pareggiare il conto, aggiudicandosi una terza frazione interminabile e piena di emozioni (tre match point non sfruttati dalle ospiti). Nel parziale decisivo, però, le biancorosse si bloccano sul più bello (14-12), mancando due volte l’opportunità di far esultare i propri tifosi. Brutti infortuni al ginocchio per Baldi e Canton.

Sestetti titolari Al fischio d’inizio il coach Caliendo schiera lo starting six più collaudato composto da Agrifoglio al palleggio, Gioli e Torcolacci centrali, capitan Bacchi e Aluigi sulle bande, Mendaro opposto, Rocchi libero. L’infortunio al ginocchio sinistro occorso a Orvieto a Lombardi ha richiesto la convocazione in extremis di Sofia Fusaroli dall’Under 18 dell’Olimpia Teodora. Dal lato opposto del taraflex il tecnico Negro dispone in campo Moncada in regia, Fondriest e Furlan al centro, Fiesoli e Mc Clendon attaccanti di posto 4, Baldi in diagonale, Moro libero.

Primo set Avvio favorevole alle ospiti che si portano 0-2 prima e 2-5 poi. La reazione della Conad vale il 6 pari con Bacchi, ma Trento scappa subito di nuovo sul 6-11. Due muri di Mendaro e Torcolacci valgono il 9-12, ma neanche l’uscita dal campo per un brutto infortunio al ginocchio di Baldi ferma la corsa delle ospiti, che sono implacabili a muro e volano in fuga con l’ace di Mason per il 12-20. Gli ingressi di Vallicelli e Ubertini per Agrifoglio e Aluigi non cambiano l’inerzia del set, che viene chiuso con un netto 13-25 dal l’ace di Fondriest.

Secondo set Trento parte 0-2 anche nella seconda frazione, ma le padrone di casa pareggiano subito i conti a quota 4. L’andamento del set sembra però identico a quello del precedente, con la Delta Informatica che si porta 4-8, Ravenna che torna sotto sull’8-9 e l’allungo ospite sul 12-17 prima e addirittura 15-23 poi. I conti sembrerebbero chiusi, ma nel momento più difficile le biancorosse trovano, sul servizio della neo entrata Canton, un incredibile parziale di 8-0. Segna tre volte Mendaro e ben quattro la capitana Bacchi, e i giochi si riaprono clamorosamente, ma alle padrone di casa ancora una volta manca il guizzo finale ed è Trento a vincere il set in volata per 23-25.

Terzo set La frazione si apre nel peggiore dei modi per Ravenna, che nel primo punto perde Canton, vittima anche lei di un brutto infortunio al ginocchio. La Conad si porta comunque avanti 4-2 con Aluigi e, nonostante vari agganci da parte delle ospiti, mantiene il vantaggio sull’8-6 e sull’11-9. La reazione di Trento non tarda ad arrivare e l’ace di Fiesoli vale il sorpasso ospite sul 12-13. Bacchi riporta avanti le sue compagne sul 16-15 e con Aluigi l’Olimpia Teodora guadagna un break di vantaggio sul 18-16. Nonostante la Delta Informatica ritrovi la parità sul 19-19, Mendaro regala a Ravenna il 23-21, ma Trento annulla due set point consecutivi, prolungando la frazione. Il parziale prosegue ben oltre la soglia dei 30 punti e le ospiti hanno in mano anche tre match point, ma al decimo tentativo è la Conad a portare a casa il set per 36-34.

Quarto set Un parziale di 5-0 chiuso dal muro di Torcolacci scava il solco in favore delle padrone di casa sul 10-5, poi è Mendaro, sempre a muro, a doppiare Trento sul 12-6. Le ospiti rispondono a loro volta con uno 0-5 e tornano a contatto sul 13-12, ma la Conad cambia marcia nella seconda parte del set trascinata da una Mendaro inarrestabile. La cubana mette a terra una spettacolare parallela e con due muri consecutivi lancia la fuga delle padrone di casa, con Aluigi che la imita sempre a muro chiudendo un altro parziale di 5-0 che vale il 22-15. Ci vogliono quattro tentativi, ma l’Olimpia Teodora si guadagna il tiebreak ancora grazie a Mendaro, che mette a terra il 25-21.

Tiebreak Il quinto set è aperto da tre punti di Torcolacci, ma Trento risponde colpo su colpo finché non è Gioli a firmare il break delle padrone di casa sul 7-5. Si cambia campo sull’8-6 e Mendaro con il muro regala l’11-8 alla Conad. Il finale di partita è incredibile: l’ace di Carraro riporta sotto le ospiti che pareggiano subito dopo a quota 11, ma due errori consecutivi permettono a Ravenna di riallungare e conquistarsi due match point sul 14-12. La Delta Informatica li annulla entrambi girando radicalmente l’inerzia della partita e portandosi avanti 14-15. Gioli annulla il match point, ma Trento riesce a chiudere per 15-17 e portare a casa l’incontro.

Le dichiarazioni del dopo-gara
Nello Caliendo (tecnico Conad Ravenna): «Questa volta c’è solo da applaudire l’atteggiamento delle ragazze. Eravamo sotto per 2-0 e abbiamo recuperato poi è stato un peccato non chiudere la partita, però credo che tutto si possa dire tranne che non ci siamo impegnati e che non abbiamo dato tutto. Quindi brave le ragazze sicuramente. Da adesso in poi dobbiamo lottare con il coltello fra i denti: abbiamo dimostrato che sappiamo soffrire e bisogna continuare su questa strada. Se non avessimo le qualità non saremmo mi arrivati al tiebreak con la capolista».
Yaremis Mendaro (opposto Conad): «Non abbiamo iniziato bene, poi siamo riuscite a trovare quel qualcosa che ci mancava e ad avere un atteggiamento diverso e portare avanti la partita. Dal terzo set abbiamo giocato al 100% anche se alla fine il match l’abbiamo perso nei dettagli. L’avversario era di alto livello ma noi siamo riusciti a reagire. Da adesso in poi dobbiamo andare a giocare come se ogni partita fosse l’ultima della vita. Contro Trento abbiamo dimostrato il valore che abbiamo e quello che possiamo fare come squadra. Dobbiamo continuare a lavorare e a crederci e giocarcela fino alla fine dando sempre il meglio».

Un presepe dedicato ai migranti alla Camera del Lavoro di Ravenna

Si intitola “I barconi della speranza” ed è allestito nel cortile della sede del sindacato Cgil in via Matteucci

Presepe BarconiÈ un presepe speciale,  intitolato “I barconi della speranza”, quello allestito alla Camera del Lavaro di Ravenna in occasione delle feste natalizie. L’opera, visibile nel cortile della sede della Cgil in via Matteucci, ”, è stato ideato e realizzato da Alvaro ed Ebe Valmori dello Spi di Lugo e da Marinella Casadei dello Spi di Ravenna.
«A loro va il ringraziamento della Cgil – si legge in un comunicato del sindacato – perché l’allestimento contribuisce a riflettere sulle condizioni dei migranti e sul pericolosissimo viaggio in mare che ogni anno migliaia di persone compiono nel tentativo di giungere in terre di pace e dove potersi costruire un futuro».

Il presepe è aperto al pubblico tutti i giorni con accesso da via Matteucci 15, dalle ore 10 alle 12.30, e con accesso anche da piazza Marsala, da lunedì 17 a venerdì 21 dicembre.

In tivù documentario in due puntate sui monumenti Unesco di Ravenna

Appuntamento lunedì e martedì su Rai Storia e Rai3 con interviste e riprese innovative

Monumenti Unesco Riprese RaiRavenna e il suo patrimonio storico e artistico dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, sono ancora una volta al centro di due importanti documentari siglati dalla televisione pubblica italiana.

Rai Cultura, in collaborazione con il Mibac (Ministero per i beni e le attività culturali), ha infatti realizzato cinquantaquattro pillole e cinque documentari per raccontare la bellezza dei siti del Patrimonio Mondiale dell’Unesco e ben due puntate sono dedicate a Ravenna.
Lunedì 17 dicembre alle 21 su Rai Storia è in programma il documentario dal titolo L’Interscambio Culturale (replica il 18 dicembre alle 9.30 e il 19 dicembre alle 17.30), con le interviste fatte nei principali monumenti Unesco della città di Ravenna.

Martedì 18 dicembre, invece, andrà in onda la puntata Monumenti paleocristiani di Ravenna, su Rai 3 alle 16 e su Rai Storia (ch 54) alle 21.05 (replica alle 24, e in replica il giorno seguente alle 9.30 e alle 14) che vede protagonista il nostro patrimonio, con riprese del tutto innovative degli esterni, ma in particolare degli interni e dei mosaici della Basilica di San Vitale, della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, del Battistero degli Ariani, del Battistero degli Ortodossi e del Mausoleo di Teodorico.

«Mi fa molto piacere – dichiara l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – che gli obiettivi di Rai Cultura e del Mibac si siano focalizzati sulla valorizzazione del patrimonio Unesco di Ravenna».
Gli autori della Rai avevano preso contatti con il Comune di Ravenna ed effettuato le riprese nel mese di ottobre al nostro patrimonio Unesco con il supporto del personale locale.

La Rekico lotta col cuore a Milano ma viene regolata dall’ambiziosa Super Flavor

Basket B / Senza l’infortunato Gay, i faentini ribattono colpo su colpo prima di cadere nel finale, ma restano comunque in corsa per qualificarsi alla Coppa Italia

Milano-Faenza 74-64
(18-13, 32-28, 54-39)
SUPER FLAVOR MILANO: Simoncelli 8, Piunti, 26 Riva, Santolamazza 11, Albique, Paleari 4, Scanzi 14, Eliantonio 6, Toffali, Orenze ne, Negri 5, Serazzani ne. All.: Villa.
REKICO FAENZA: Fumagalli 18, Gay ne, Costanzelli 8, Silimbani 3, Casagrande 11, Venucci 14, Zampa, Petrucci, Pambianco ne, Chiappelli 10, Petrini ne. All.: Friso.
ARBITRI: Semenzato e Gallo
NOTE – Usciti per falli: Toffali, Simoncelli e Chiappelli.

Carlo Fumagalli
La guardia della Rekico Carlo Fumagalli

Questa volta il cuore non basta alla Rekico, caduta in casa di una Super Flavor Milano dimostratasi quadrata e completa in ogni reparto. Faenza paga un black out nel terzo quarto e l’assenza di Gay, indisponibile per un problema muscolare, due situazioni che non si possono concedere a una simile formazione costruita per la promozione in A2. Da sottolineare c’è però la grande reazione caratteriale che ha permesso di ricucire il gap nell’ultimo quarto fino al -10. Una conferma dello spirito di questo gruppo ancora in piena corsa per la qualificazione alla Coppa Italia e uscito tra gli applausi anche dal PalaIseo.

L’approccio alla gara della Rekico è positivo, pur se già dalle prime azioni dimostra di soffrire la grande serata offensiva di Piunti, autore di 26 punti di cui 12 nel solo primo quarto. Milano prova il primo tentativo di fuga sul 18-11, ma la Rekico risponde colpo su colpo trascinata da Fumagalli, arrivando sotto 28-30 e fallendo in diverse occasioni il possesso della parità. All’intervallo i faentini sono in scia di Milano (28-32) poi al rientro in campo arrivano i problemi.

La Super Flavor si affida ai suoi tiratori trovando triple fondamentali con Scanzi e i soliti punti da sotto di Piunti (il pivot chiuderà con 46 di valutazione), mentre Faenza non riesce a segnare, trovandosi così ad inseguire 34-51. Il break non demoralizza i giocatori, bravi a riordinare le idee e a trovare le forze per ricucire il gap, ma Milano è cinica nel colpire sempre al momento giusto, segnando con tutti i suoi giocatori, orchestrati molto bene da Santolamazza e da Simoncelli. Nel finale la Rekico sfoggia tutto il proprio carattere portandosi fino al 64-74, costringendo coach Villa a chiamare molte volte il time out per far riordinare le idee ai suoi.

Raccolta firme di Coldiretti per tutelare l’origine dei prodotti alimentari

Iniziativa in piazza degli under 30 del sindacato agricoltori per dire #Stopaciboanonimo e sostenere in Europa l’indicazione obbligatorio in etichetta dell’origine del cibo

Coldiretti PetizioneContinuano gli appuntamenti in città – domenica mattina in piazza del Popolo a Ravenna – e in tutto il territorio per raccogliere firme di sostegno alla proposta di legge europea
sull’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta per tutti i cibi. Si tratta della petizione #stopciboanonimo – Mangia originale, smaschera il tuo cibo, promossa dagli imprenditori under 30 di Coldiretti Giovani Impresa.

Nei banchetti dell’iniziativa è possibile informarsi e sottoscrivere l’iniziativa legislativa europea per introdurre una norma unica in tutta l’Unione, che obbligatoriamente indichi l’origine dei cibi, in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, mettendo fine alla mancanza di trasparenza e di informazioni ai consumatori e ridare identità e dignità ai prodotti alimentari.

Una battaglia che ha visto coalizzarsi un intero fronte europeo con Coldiretti affiancata da Fnsea, maggiore sindacato agricolo francese, la Ocu, principale associazione consumatori spagnola, Solidarnosc, lo storico sindacato Polacco, la Upa, i piccoli agricoltori di Spagna, Gaia, l’associazione degli agricoltori Greci, Green Protein, Ong svedese e ancora le italiane Slow Food, Fondazione Verde e Campagna Amica.

«L’obiettivo – spiega Michele Graziani, Delegato provinciale di Giovani Impresa – è far uscire dall’anonimato ciò che arriva sulle nostre tavole, superando le attuali incertezze per cui l’indicazione d’origine è obbligatoria, ad esempio, per la carne fresca ma non per i salumi o i ragù di carne, per la frutta fresca ma non per succhi e marmellate, per le uova, ma non per i derivati delle uova. Invitiamo tutti i cittadini a venirci a trovare muniti di carta di identità per poter aderire a questa battaglia di civiltà a tutela delle nostre produzioni di qualità e della sicurezza alimentare di tutti i consumatori».

Per l’occasione è possibile assaggiare una fetta di pandoro o panettone Made in Italy, realizzato con il grano Giorgione e tutti ingredienti italiani 100% contadini e certificati.

Manutenzione straordinaria per il parterre dello stadio Benelli

L’intervento, dal valore di 350mila euro, prosegue il risanamento del degrado della struttura sportiva iniziato nel 2017

Stadio Benelli TribunaIl Comune attuerà un nuovo intervento di risanamento delle infrastture dello stadio Benelli, che si aggiunge a quelli già avviato nel 2017, con l’esecuzione di manutenzioni straordinarie sui calcestruzzi della curva nord che hanno riguadagnato la totale agibilità della curva dei tifosi locali. L’opera, sempre dedicata alla manutenzione dei calcestruzzi, è stata approvata in questi giorni dalla giunta – su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Fagnani – e riguarda le gradinate del parterre della tribuna coperta. Il costo dei lavori è valutato in 350mila euro.

In particolare saranno realizzati interventi di sabbiatura completa delle superfici, la preparazione dei supporti mediante la riprofilatura degli spigoli delle gradinate, la posa dell’impermeabilizzazione costituita da resina liquida con armatura sulle superfici verticali delle gradinate, le finiture colorate, di colori diversi, su tutte le superfici.
Per completare l’opera complessiva, che riguarda una superficie di circa 1400 metri quadri, si prevede un periodo di tempo di circa 3 mesi, compatibilmente con le attività sportive che si svolgono all’interno dello stadio comunale.

Lo stadio comunale di Ravenna è costituito da un anello di tribune in conglomerato cementizio armato con sottostanti servizi igienici e vani tecnici, che costituisce il nucleo originario dell’impianto sportivo.
Il primo progetto è del mese di agosto 1958 quando venne finanziata la costruzione con un importo 133 milioni di lire erogato dall’Istituto per il Credito Sportivo. Il terreno dove nacque lo stadio si trovava nella zona che allora si chiamava Borgo San Mama. Il progetto fu firmato dagli architetti Cerri e Giorgetti dello studio di progettazione Cgs di Roma e la costruzione venne ultimata nel 1966.
La struttura iniziale, conteneva all’incirca 6 mila spettatori e venne ufficialmente inaugurata il 29 settembre 1966 con una partita amichevole tra il Ravenna e la Juventus vinta per 3 a 0 dalla compagine torinese.
Nel 1970 lo stadio fu intitolato a Bruno Benelli, sindaco di Ravenna dal 1963 al 1968, durante il cui mandato l’impianto fu costruito.
Con la promozione in serie B del Ravenna, nel 1993, vennero fatti dei lavori di ampliamento, eliminando il fossato, innalzando le recinzioni ed aggiungendo alle due curve e alla tribuna distinti un ulteriore livello realizzato con tribune metalliche. La capienza massima raggiunta, era all’incirca di 12.000 posti, segnando il record di presenze di 11.518 spettatori nel match di Coppa Italia contro Juventus del 10 settembre 1998, cui seguì un incasso di circa 500 milioni di lire.

Dopo una lite, arrestato 33enne per tentata estorsione e lesione aggravata

Rissa in viale Farini per una bicicletta rubata, coinvolti un gruppo di stranieri di origine nigeriana. Aggressione anche nei confronti di un poliziotto

VolantepoliziaIntervenuti per sedare una lite in viale Farini gli uomini della volate della Polizia di ravenna hanno arrestato un 33enne, IR, di origine nigeriana, residente in provincia di Padova, di fatto senza fissa dimora, per i reati di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, tentata estorsione e lesioni personali aggravate in concorso.
Verso le ore 20 di del 13 dicembre le Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura sono intervenute in viale Farini dove era stata segnalata la presenza di tre cittadini stranieri che discutevano animatamente.

Gli agenti hanno indivuato due persone, a terra, uno dei quali colpiva ripetutamente l’altro, mentre altri extracomunitari che si trovavano nelle immediate vicinanze si allontanavano frettolosamente. Quando i poliziotti hanno diviso i due uomini in lite, l’aggressore ha cercato ripetutamente di colpire uno degli agenti e nel dimenarsi per garantirsi una via di fuga gli ha procurato unA lesione. Alla fine però gli agenti hanno avuto la meglio, lo hanno bloccato e ammanettato.

La vittima dell’aggressione, un 38enne nigeriano, ha dichiarato agli agenti che aveva notato due uomini in possesso della sua bicicletta, che gli era stata sottratta qualche giorno prima,  e pertanto aveva chiesto loro di restituirgliera, ma uno dei due aveva preteso la somma di 20 euro ma, al suo rifiuto, ne era nata una collutazione.

In considerazione di quanto accaduto l’aggressore è stato condotto in Questura e dichiarato in arresto per i reati di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, tentata estorsione e lesioni personali aggravate in concorso, poi  l’uomo è stato trasferito nel carcere di Ravenna a disposizione della Procura della Repubblica.

Consar a Padova per compiere tre passi in avanti verso la salvezza e la coppa

Volley Superlega / Contro la lanciatissima Kioene, reduce dal successo sul Perugia, domani (domenica 16 dicembre, ore 18) i ravennati cercano la vittoria per ripartire dopo due ko di fila. Graziosi: «Ho fiducia nei ragazzi e nelle qualità del gioco che sanno esprimere»

VOLLEY PALLAVOLO. Consar Ravenna Tonno Callipo Vibo Valentia
Un muro della Consar

Padova domani, domenica 16 dicembre, in trasferta alla Kioene Arena (arbitri Rapisarda di Udine e Simbari di Milano), e poi la matricola Siena in casa: a questi due scontri diretti la Consar affida il doppio obiettivo da un lato di tornare a fare punti e aumentare il vantaggio sulla zona retrocessione, dall’altro di conquistare i punti necessari per chiudere l’andata tra le prime otto e guadagnare quindi l’accesso alla Coppa Italia di febbraio. Un traguardo che Ravenna, dal suo ritorno in A1, ha centrato, relativamente ai quarti di finale, solo due volte: nel 2014/15 quando arrivò al giro di boa al settimo posto con 19 punti (6-6) e nella scorsa annata, dove i punti acquisiti al termine dell’andata furono 20, con uno score di 6 vittorie e sette sconfitte.

Con sei potenziali punti da conquistare la Consar ha nel mirino un altro significativo obiettivo: chiudere l’andata a quota 21, ovvero col miglior punteggio al giro di boa in questi otto anni di A1 e SuperLega. Il coach Gianluca Graziosi scaccia via dalla testa questi conteggi e si concentra sulla gara: «Pensiamo a una partita alla volta; è già difficile prepararne una, figuriamoci due. Quindi concentriamoci su Padova e a Siena penseremo più avanti. Dobbiamo ripartire dal gran bel risultato di Veroli, contro il Sora, e  dalle due partite perse ma ben giocate contro Perugia e Trento: e ora di rimetterci in marcia, sappiamo che per il nostro obiettivo è importante portare a casa qualcosa. Non ci nascondiamo le difficoltà della gara di Padova perché troveremo una squadra sicuramente in palla perché altrimenti non batti Perugia, però ho fiducia nei ragazzi e nelle qualità del gioco che sanno esprimere».

La Kioene, senza Randazzo infortunato, ma con gli ex Torres e Polo, che ritrova coach Graziosi dopo l’esperienza di Potenza Picena in A2 nel 2014/15, ha vinto le ultime due partite e ha prodotto lo stesso bottino di Ravenna, che invece recupera Verhees dopo la distorsione alla caviglia destra rimediata alla vigilia della sfida con Trento: 4 vittorie su sei incontri in casa, un successo su 5 in trasferta. I precedenti totali, ben 64, che fanno di Padova-Ravenna una classica del campionato italiano, parlano di un grande equilibrio, con 34 vittorie di Padova e 30 di Ravenna. «E allora proveremo a ribaltare la legge dei grandi numeri e quindi cercheremo di andare noi in vantaggio nelle partite fuori casa; dovremo, però, migliorare nel cambio palla, il fondamentale nel quale nelle ultime partite abbiamo fatto più fatica. Questa settimana ci siamo allenati tanto e tutti i giorni su questo aspetto e quindi spero che riusciremo, anche con una ricezione a volte non perfetta – termina Graziosi – a mettere con frequenza e più facilità la palla a terra nel campo avversario».

Omaggio della città a Bruno Benelli 50 anni dopo la scomparsa

Il ricordo della figura e dell’opera del sindaco di Ravenna dal 1963 al 1967, a cui saranno dedicate le iniziative comunali sull’educazione civica

Convegno Bruno BenelliA 50 anni dalla scomparsa, Ravenna ha ricordato la figura e l’opera di Bruno Benelli, educatore e maestro di professione, di fede repubblicana, che fu sindaco della città dal 1963 al 1967, avviando, in una fasce di rinascita della città, importanti iniziative di sviluppo nei settori dei servizi pubblici, della crescita economica, della formazione e della cultura. E lasciando come amministratore una forte e condivisa idea di comunità.

L’appuntamento è stato introdotto dal vicesindaco Eugenio Fusignani, che ha ricordato, «con grande emozione e commozione», come Benelli sia stato «un giovane sindaco colto e intelligente, le cui scelte hanno rappresentato una vera e propria pietra miliare e un punto di svolta rispetto alle azioni di tutte le amministrazioni che si sono succedute dopo la sua. Anche oggi, nell’agire della nostra amministrazione, ritroviamo la sua idea di comunità».

Antonio Patuelli ha ricordato che Bruno Benelli, oltre a essergli stato maestro alla scuola “Mordani” di Ravenna, gli rimane indimenticabile per avergli impartito i primi fondamentali insegnamenti di educazione civica e di diritto costituzionale, nonché di storia risorgimentale sui quali ha sviluppato e prosegue tuttora gli appassionati approfondimenti che rappresentano una linea di fondo nella sua esperienza culturale.

L’onorevole Gianni Ravaglia ha sottolineato che «non possiamo che ribadire come la moderna configurazione della città, il suo sviluppo economico, la cura dei suoi monumenti, la definitiva soluzione dell’atavica assenza di acqua potabile, un maggiore equilibrio nella dotazione dei servizi nei centri del forese e balneari, il nuovo centro universitario sono il risultato delle grandi idee e impegno che Bruno Benelli seppe indirizzare e organizzare con grande intelligenza, lungimiranza e maestria creativa»

Concludendo il convegno, il sindaco Michele de Pascale, ha sottolineato nuovamente l’attenzione del maestro Benelli – prima ancora che del sindaco – al tema dell’educazione civica. e ha annunciato che «Ravenna dedicherà a Bruno Benelli l’insieme delle attività che verranno portate avanti dalle scuole su questo importante fronte. È una decisione che segue perfettamente un filo conduttore che parte dall’impegno di questa città nel Risorgimento e nella Resistenza, continua con la più alta percentuale di voti per la Repubblica nel referendum del 2 giugno 1946 e la più alta affluenza alla prima elezione del Parlamento europeo e arriva a pochissimi giorni fa, quando siamo risultati tra le comunità italiane che hanno dato la maggior risposta in termini di adesioni alla proposta lanciata dall’Associazione nazionale dei Comuni per l’introduzione dell’educazione civica nelle scuole».

Un treno in corsa sulla strada dell’OraSì: al Pala De André arriva la Tezenis

Basket A2 / Domani, domenica 16 dicembre (ore 18), al Pala De André i ravennati sfidano i veronesi, spinti da cinque successi consecutivi. Mazzon: «Vogliamo una grande spinta dai nostri tifosi»

Mazzon
Il tecnico Andrea Mazzon con i suoi giocatori

Secondo match casalingo consecutivo per l’OraSì, che domani, domenica 16 dicembre, alle ore 18 dovrà vedersela con quella che, risultati alla mano, è assieme a Treviso la squadra più in forma dell’A2 Est. La Tezenis Verona, infatti, arriva a Ravenna sulla scorta di cinque vittorie consecutive che ne hanno rafforzato classifica e morale in modo esponenziale. Per ottenere un altro successo casalingo, quindi, servirà la migliore edizione possibile dell’OraSì, oltre al solito, grande apporto di un pubblico che anche in questa occasione riempirà il Pala De André in modo importante.

Ecco la presentazione del match da parte del coach Andrea Mazzon, che nella sua lunga permanenza a Verona conquistò una Coppa Korac, un secondo posto nella stessa manifestazione e una semifinale-playoff: «La partita con Verona rappresenta un altro passo verso la crescita tecnica e di mentalità che siano convinti ci porterà ad avere più ‘cinismo’ tecnico nel girone di ritorno. Non stiamo attraversando un grande periodo a livello fisico con influenze e infortuni, ma dobbiamo avere la capacità di non lasciar decidere alle nostre gambe e fare invece in modo che sia il cervello e solamente lui a comandare per noi. Siamo consci del livello della Scaligera, ma siamo anche consapevoli che con alcune scelte tattiche possiamo provare a metterli in difficoltà. Vorremmo tanto che ci fosse, come è successo contro Jesi, una grande spinta del Pala De André perché indubbiamente l’aiuto che la città di Ravenna sta dando ai ragazzi e davvero tangibile».

Il congresso agita il Pd: con Martina il segretario Barattoni e i renziani

Il responsabile provinciale tra i promotori del comitato  per l’ex ministro. L’assessore Fagnani: «Renzi resta un leader. Un nuovo movimento? Bisogna saper guardare anche oltre ai partiti…»

Martina Fagnani Barattoni
Maurizio Martina con l’assessore comunale Fagnani e il segretario provinciale Pd Barattoni

Nicola Zingaretti, il primo a candidarsi alla guida del Pd, è venuto a Ravenna tre volte negli ultimi mesi, l’ultima delle quali a presentare proprio la sua candidatura.
Sul palco il 27 novembre, in un Almagià gremito, con lui c’erano la vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini, e il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, uno dei primi e più convinti sostenitori del governatore del Lazio alla corsa per la leadership del partito.

Il congresso si concluderà per gli iscritti il 2 febbraio, mentre il 3 marzo si terranno le primarie. Ma anche i sostenitori di Maurizio Martina, segretario dimissionario entrato in carica dopo le dimissioni di Renzi, si stanno organizzando sul territorio è hanno dato vita a un comitato ravennate.
Come noto, la candidatura dell’ex segretario che all’ultimo congresso si era presentato in ticket con Matteo Renzi è oggi invece insieme a Matteo Richetti, che ha ritirato la propria candidatura per appoggiare Martina.
Sul territorio le prime adesioni al comitato sono una ventina e tra questi troviamo persone che in passato avevano fatto scelte diverse, a riprova del tentativo di “rimescolare le carte” rispetto alle vecchie correnti. Tra questi ci sono il segretario provinciale Alessandro Barattoni con Giorgia Antonellini, Libero Asioli, Idio Baldrati, Mirta Battaglia, Michele Casadio, Matteo Cavicchioli, Sara Centarrì, Davide Coralli, Mirella Dalfiume, Enrico Golfieri, Laura Lanconelli, Danilo Manfredi, Bianca Maria Manzi, Michele Mazzotti, Micol Micheli, Raoul Minzoni, Giorgio Sagrini, Elisa Vardigli, Massimiliano Venturi.
«Di Maurizio Martina – dicono dal comitato – apprezziamo l’umanità, l’umiltà e la capacità di mettersi al servizio del Partito. Insieme a lui, a Matteo Richetti e tanti altri stiamo costruendo una mozione unitaria, plurale ed inclusiva, in grado di proseguire un percorso riformista rivolto verso il futuro. Siamo una squadra, vogliamo lavorare uniti e aperti per cambiare insieme».

Zingaretti De Pascale
Zingaretti con il sindaco di Ravenna de Pascale

E, un po’ a sorpresa, su Martina a questo punto potrebbe andare anche una parte dei voti dei cosiddetti renziani che erano pronti a sostenere l’ex ministro Marco Minniti il quale, però, come noto, ha ritirato la candidatura per motivi non ben chiariti, almeno ufficialmente. Ufficiosamente rumors insistenti parlano del fatto che Matteo Renzi non lo avrebbe di fatto sostenuto come lui si aspettava perché sarebbe pronto a dar vita a un nuovo soggetto politico. Voci, appunto.

Al momento restano le “truppe” dell’ex premier divise perché è stata annunciata in extremis anche la candidatura del ticket Giachetti-Ascani.
«Due amici – dice Roberto Fagnani, assessore comunale e renziano doc, punto di riferimento dei renziani in città che avevamo sentito poco dopo la Leopolda – ma sinceramente credo che dietro a una candidatura dovrebbe esserci prima un percorso che in questo caso non c’è stato. Personalmente ero pronto a sostenere Minniti e credo mi orienterò verso Martina, che conosco bene anche dall’ultimo congresso e che ha con sé persone dell’area riformista come Graziano Delrio. Sicuramente la mia scelta non potrà andare a Zingaretti, che mi pare come programma rappresenti un passo indietro per il Pd, non a caso è visto con interesse da certi ex e da parti meno riformiste. Certo, va detto che peggio di così un congresso non si poteva gestire, in un momento di tale crisi per il Paese noi siamo qui a parlare del nostro ombelico…».

Renzi Fagnani
Roberto Fagnani con Matteo Renzi

In questo ha però molte responsabilità lo stesso Renzi, che pare ambiguo. E di cui appunto si dice sia pronto a fondare un proprio partito. «Mi pare un’ossessione, Renzi sta facendo il senatore e sta facendo opposizione a questo governo, non si occupa di congresso. Resta secondo me un leader politico, anzi, l’unico vero leader politico in Italia, che ha fatto sicuramente degli errori ma si è caricato anche di responsabilità maggiori di quelle che effettivamente aveva. Ma il tempo sarà galantuomo».
Quindi, se dovesse come si dice fondare un nuovo soggetto, tutti pronti a seguirlo? «Adesso il tema non è all’ordine del giorno, ma è sicuramente vero che bisogna saper guardare oltre, i partiti sono in profonda crisi e il mondo economico e del lavoro è privo di punti di riferimento…».
Un po’ come Macron, insomma, che però non se la sta passando proprio benissimo… «Non possiamo pensare di essere avversari di Macron, se cade lui cade un’idea di Europa inclusiva. Ed è vero che lui è riuscito ad anticipare il crollo del partito Socialista e raccogliere consensi pur avendo fatto parte del governo Hollande».
Quindi par di capire il modello è En Marche e sul territorio stanno nascendo i comitati civici lanciati da Renzi alla Leopolda, già tre nel territorio ravennate e un quarto in procinto di nascere, ci dice Fagnani. Che viene quotidianamente contattato, ci racconta, da persone che ancora credono che Renzi possa rappresentare una risorsa cruciale.

A questo punto la domanda è d’obbligo: ma l’annuncio del nuovo soggetto lo farete a gennaio o dopo il congresso del Pd? «Al momento siamo concentrati sul congresso, siamo con entrambi i piedi dentro al Pd e siamo pronti a metterci dispozione del vincitore, anche se fosse Zingaretti, a differenza di quello che è accaduto dopo il risutato degli ultimi due congressi».
Oggi, domani chissà. La sensazione è che anche sul territorio, e anche in vista delle amministrative, la strada per il centrosinistra sarà sempre più articolata…

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