Alessandro Barattoni esprime soddisfazione per i 12 comuni vinti su 13 in ballo, senza ballottaggi nei tre sopra i 15mila abitanti: «Rende onore alla storia di questo territorio. Fondamentale allargare il campo del centrosinistra»

C’è aria di soddisfazione in casa Pd, nella federazione provinciale, e non potrebbe essere altrimenti dopo l’inaspettato successo delle elezioni amministrative arrivato ieri, 27 maggio, a spoglio ultimato. Su tredici comuni in cui il Pd presentava un suo candidato, i dem hanno vinto in 12 (unica eccezione Brisighella andata al centrodestra). E questo nonostante il vento nazionale delle concomitanti Europee abbia soffiato anche da queste parti soprattutto a favore del Carroccio. Per quanto anche qui, nella consultazione per Strasburgo, per il Pd un segnale positivo c’è: in provincia di Ravenna, a differenza che a livello nazionale, c’è stato un incremento di voti sia in percentuale sia in termini assoluti, per quanto contenuto: il segretario provinciale Alessandro Barattoni parla di tremila voti in più per il Pd e 23mila in più per la Lega, rispetto alle politiche del 4 marzo 2018.
E da qui parte Barattoni per spiegare il lavoro svolto in questo anno dal partito, rendendone merito anche al coordinatore della segreteria Damiano Giacometti. «Da un anno lavoriamo per raggiungere questo risultato puntando innanzitutto sull’unità del Pd – sottolinea Barattoni– unità senza la quale non può diventare il perno di alleanze ampie che allargano il campo del centrosinistra e su candidati credibili. Questo risultato rende onore alla storia di questo territorio e può segnare l’inizio per mostrare una discontinuità concreta rispetto al governo. Le amministrazioni locali in grado di dare risposte ai bisogni dei cittadini, in termini di servizi, protezione, investimenti e dimostrare che c’è una differenza tra i proclami e l’azione reale».
Gioco di squadra, unità, allargamento sono parole d’ordine che Barattoni immagina anche per le prossime e imminenti sfide elettorali, a cominciare dalle Regionali. A cominciare da Più Europa e dalla sinistra radicale. «In molti comuni sono state presentate liste di sinistra che in molti casi non sono riuscite a eleggere un rappresentante. Potevo e dovevo fare di più per trovare un accordo, perché poi quando siamo insieme nei consigli comunali ci accorgiamo di poter lavorare bene insieme molto più di quanto accada in fase pre-elettorale». Del resto, in quella manciata di migliaia di voti in più in provincia bisogna forse annoverare anche il contributo di quelli di Articolo 1-Mdp, che l’anno scorso votavano per Leu alla Politiche.
A spiegare invece i voti in più che tanti candidati sindaci hanno preso rispetto a quanto le forze che le sostenevano hanno ottenuto nello stesso giorno alle Europee è secondo Barattoni innanzitutto la «competenza» dei candidati Pd, che hanno dimostrato negli anni di saper governare e che secondo il segretario Pd si sono dimostrati in tutti i dibattiti i più preparati e la capacità appunto di coinvolgere cittadini, militanti attraverso anche le liste civiche. Tra i risultati che più hanno dato soddifazione in via della Lirica quelli più incerti alla vigilia, ossia Russi e Castelbolognese dove c’era una sfida aperta e complessa e dove hanno vinto due nuovi volti del partito Valentina Palli e Luca Della Godenza. «Non avevamo timori per i comuni al ballottaggio – aggiunge Barattoni – anche se non ci aspettavamo in tutti una vittoria al primo turno, con risultati anche migliori di cinque anni fa». E il riferimento principale naturalmente è a Lugo, oltreché a Cervia e Bagnacavallo.
Sollecitato per l’avanzare della Lega, Barattoni si mostra particolarmente pungente: «Ci sono due Lega, quella a livello locale che non fa altro che perdere, dai collegi uninominali delle scorse Politiche (Ravenna fu uno dei pochi in cui ebbero la meglio i candidati Pd, ndr.) alle amministrative. E poi c’è la Lega nazionale che in questo momento sta facendo il bello e il cattivo tempo al Governo».
L’unico rammarico, per Barattoni & co., non può che essere Brisighella, persa dopo una “rimonta” comunque della candidata Angela Esposito rispetto ai risultati delle Europee. Ma dati i tempi che corrono, dodici su tredici comuni mantenuti sotto l’ombrello Pd non possono che rallegrare i dem. Un successo che porterà alla conferma della Festa Nazionale del partito a Ravenna a fine estate? Su questo ancora non ci sono né conferme, né smentite.
La guardia di ginanza di Ravenna ha trovato quattro lavoratori in nero, su cinque addetti in totale, in un fast food in centro a Ravenna. I quattro lavoratori, secondo quanto si apprende dalle Fiamme Gialle, sono risultati sprovvisti del contratto di assunzione e per loro il datore ha omesso di presentare la comunicazione preventiva agli enti preposti.
Davide Ranalli è stato confermato sindaco di Lugo al primo turno con il 51 percento delle preferenze. Un risultato importante e forse anche un po’ insperato per il centrosinistra, dopo che cinque anni fa Ranalli (fermatosi al 48 percento al primo turno) dovette superare invece lo scoglio del ballottaggio per avere la meglio sul candidato del centrodestra Silvano Verlicchi. Verlicchi che quest’anno sosteneva invece Davide Solaroli, a cui non è bastato l’exploit della Lega (che a Lugo passa dal 33 percento registrato alle Europee al 23 delle Amministrative) e si è dovuto accontentare di circa il 39 percento dei voti.
Eleonora Proni sarà sindaca di Bagnacavallo per altri cinque anni. Si è riconvermata con il 56 per cento dei voti (cinque punti percentuali in meno rispetto alle scorse elezioni) e ha battuto nettamente la Lega Nord che presentava Luca Zannoni e non è andata oltre il 33 per cento. Staccatissimi Angelo Ravagli (Uniti Per Bagnacavallo, 6,91 per cento) e Paolo Vigilanti (è Sinistra unita, 3,01 per cento).





Nel primo pomeriggio di domenica (26 maggio) agenti della polizia locale di Ravenna hanno sorpreso un giovane sudamericano (regolare sul territorio italiano), senza precedenti specifici, che stava disegnando una fila di grossi pesci scuri sul muro di una fabbrica abbandonata, lungo il canale in zona Darsena.
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