mercoledì
23 Luglio 2025

Banda di ladri sorpresa a Punta Marina: nel covo c’era refurtiva per diecimila euro

Tre giovani fermati dalla polizia. Tutto è nato dal controllo di un’auto risultata rubata. La merce proveniva da colpi fatti a Cesena, Forlì e Ravenna

La refurtiva nell'appartamento
La refurtiva nell’appartamento

La polizia ha arrestato una banda ritenuta responsabile di una serie di furti. In manette sono finiti un 28enne albanese, un algerino di 23 anni e un ventunenne albanese, unico del trio incensurato. Giovedì pomeriggio a Punta Marina è stata ritrovata un’autovettura che era stata rubata a Forlì due giorni prima. I poliziotti hanno atteso il conducente: era il 28enne, fermato. Le altre due persone che erano con lui alla vista degli agenti sono fuggiti in pineta liberandosi di alcuni oggetti che sono risultati rubati a Cesena e a Ravenna. Alcune ricerche hanno individuato il covo dei malviventi che si trovava poco lontano dell’auto rubata.

Gli agenti a quel punto hanno fatto ingresso trovandovi sia i due fuggitivi ma anche altri tre cittadini tutti di origine albanese circondati da numerosa merce (capi di abbigliamento, pelletteria, duemila euro in contanti, attrezzi da scasso, cellulari, Rolex, tv al plasma, macchina fotografica professionale) verosimilmente provento di altri furti in abitazione che si sta provvedendo ad accertare, ma che da una prima stima si potrebbe aggirare intorno ad un valore economico complessivo di circa 10.000 euro. Tutti e tre sono stati indagati per ricettazione.  Due degli indagati non erano in regola con le norme in tema di immigrazione ed avevano fatto ingresso in Italia appena il giorno prima.

Altro aspetto che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti riguarderà la mancanza di un contratto di locazione. Il 28enne è stato arrestato per aver fatto ingresso illegalmente in Italia in violazione del divieto previsto sino al 2023.

In Coppa Italia il Ravenna Woman torna ad assaggiare la Serie A sfidando Verona

Calcio B femminile / Domani, sabato 8 dicembre a San Zaccaria (ore 14.30), le ragazze di Piras affrontano le forti gialloblù negli ottavi di finale

Simona Cimatti
Il capitano del Ravenna Woman Simona Cimatti

Riposa il campionato di Serie B, ma non si ferma il Ravenna Women che domani, sabato 8 dicembre, scenderà in campo tra le mura amiche del centro sportivo “Soprani” di San Zaccaria (inizio ore 14-30) per affrontare l’Hellas Verona nel match valido per gli ottavi di finale di coppa Italia. Le giallorosse di Piras sono approdate agli ottavi dopo aver eliminato Cittadella e Fortitudo Mozzecane, mentre le gialloblù sono state ammesse di diritto a questa fase in quanto partecipante alla Serie A.

Il Ravenna in B occupa la seconda posizione del ranking con 17 punti, frutto di due pareggi e cinque vittorie, mentre l’Hellas Verona staziona a centro classifica in A con  10 punti all’attivo, frutto di tre vittorie, un pareggio e cinque sconfitte. In casa Ravenna Women è probabile un ampio turn over da parte del tecnico Piras, che lascerà riposare molte titolari in vista del successivo match di campionato.

«Sulla carta partiamo sfavorite – dichiara il capitano del Ravenna Women, Simona Cimatti –. Il Verona è una squadra in salute, come dimostra la vittoria sul Tavagnacco, e può contare su una rosa di calciatrici molto brave e ben allenate dalla giovane ma esperta Sara Di Filippo. Noi non abbiamo nulla da perdere ma scenderemo comunque in campo per dare il massimo cercando di regalare altre soddisfazioni al nostro pubblico».

Coppa Italia (ottavi di finale): Sassuolo-Chievo Verona, Orobica-AS Roma, Cesena-Juventus, Ravenna Women-Hellas Verona, Florentia-Fiorentina, Asd Roma-Mozzanica, Pink Bari-Tavagnacco, Inter-Milan Ladies.

Morrone: «Sistema da cambiare, chi ci critica non conosce il decreto Sicurezza»

Il responsabile della Lega Romagna alla vigilia della manifestazione pro Salvini di Roma: «All’inizio nessuno credeva nemmeno che avremmo fermato gli sbarchi»

Morrone
Jacopo Morrone

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha firmato il decreto Sicurezza e che è al centro di tanti attacchi sarà sostenuto in piazza l’8 dicembre a Roma da una manifestazione che mobilita persone anche dai territori. Alcune centinaia di militanti sono in partenza da tutta la Romagna, dove i posti nei pullman sono andati esauriti. «Una risposta molto soddisfacente nonostante la giornata festiva» ci racconta Jacopo Morrone, segretario Lega Romagna, eletto in parlamento in questo collegio e oggi sottosegretario alla Giustizia, che riusciamo a contattare durante una riunione con la segretaria provinciale della Lega ravennate Samantha Gardin.

Morrone, cosa risponde al coro di voci secondo cui il Decreto sicurezza di Salvini finirà con l’aumentare il numero degli irregolari, aggravando alla fine anche i problemi di ordine pubblico? Vediamo in tv situazioni di gente che si è improvvisamente trovata in mezzo alla strada…
«Innanzitutto il decreto non è retroattivo, inoltre ci tengo a precisare che non è un decreto della Lega, come all’inizio si diceva, ma di tutto il parlamento visto che contro ha votato di fatto solo il Pd (più i pochi parlamentari di Leu e pochissimi disobbedienti del Movimento 5 Stelle, ndr.). Il punto è che il Pd ci ha portato in questa situazione che è per forza tuttora incontrollata. Il sistema andava cambiato. Abbiamo prima di tutto bloccato gli sbarchi per poi procedere con il lavoro di identificazione delle persone; al nostro arrivo c’erano 140mila domande di richiedenti asilo, oggi sono 90mila perché abbiamo istituito dieci commissioni speciali che devono valutare chi ha davvero requisiti per avere protezione, e per loro è previsto un percorso di integrazione, ma solo per chi davvero scappa da guerre e persecuzioni. Il terrorismo sulla situazione viene spesso fatto da quegli enti che ne avevano fatto business e oggi si vedono ridurre i soldi da 35 a 19 euro al giorno per ogni profugo. Un risparmio enorme che andrà agli italiani».
E i soldi che vengono dalla Ue?
«Sono solo una minima parte rispetto a quanto spendiamo di soldi degli italiani».
Ma siete certi che con questa cifra si potrà garantire lo stesso l’accoglienza e ci sia ancora qualcuno disposto a lavorare a progetti così al ribasso? Non tutti hanno lucrato, nel nostro territorio ci sono situazione virtuose…
«È un calcolo fatto sui costi vivi, non campato per aria. Con 19 euro non ci sono più i margini per nessuno per arricchirsi, come è avvenuto in passato. Anche qui ci sono state cooperative che hanno sfruttato i margini per appianare magari altre situazioni o realtà nate dal nulla per poter approfittare della situazione».
C’è anche chi lancia l’allarme per i posti di lavoro che si rischierebbe di perdere…
«Ma mica spero che arrivi una calamità per far lavorare le ruspe! Il sistema di accoglienza era un’emergenza, noi vogliamo liberare risorse che vadano ad agevolare fiscalmente le aziende perché crescano e creino posti di lavoro con una prospettiva, non come quelli che nascono appunto dalle emergenze».
Ma soprattutto c’è chi dice che in questo modo ci ritroveremo in strada molti più irregolari di prima, visto che avete eliminato il tipo di protezione internazionale più diffuso. E visto che tanto i rimpatri hanno sempre riguardato un’esigua minoranza di persone senza documenti…
«All’iniziano erano pessimisti anche sul fatto che avremmo bloccato gli sbarchi e invece ce l’abbiamo fatta. Se teniamo fermi gli sbarchi le procedure si velocizzeranno e intanto stiamo stringendo sempre più rapporti internazionali con i paesi di provenienza proprio per rendere più rapidi i rimpatri».
Avete anche prolungato i tempi all’interno dei Cie per l’identificazione e l’espulsione da 90 a 180 giorni. Luoghi spesso più simili a carceri che altro. Era davvero necessario? E c’è almeno un impegno per rendere i soggiorni in queste strutture più dignitosi?
«È necessario per dare il tempo di identificare queste persone senza lasciarle libere sul territorio. E l’impegno del governo è quello di velocizzare i tempi, con l’istituzione, come dicevo, di nuove dieci commissioni che esaminano i singoli casi, perché tra chi arriva ci sono anche spacciatori, delinquenti, persone che vanno rimandate subito a casa e non lasciate libere sul territorio».
E come risponde alle critiche che piovono anche dal mondo cattolico sul fatto che sembrate accanirvi contro persone fragili, povere, deboli?
«Ma sono davvero tutti poveri e deboli? Chi sono queste persone? Rendiamoci conto che arrivano anche delinquenti, che spacciano droga; le persone per bene saranno anche la maggior parte ma tra di loro c’è di tutto di più. Io credo che chi critica questo decreto è perché non l’ha letto o non lo ha capito. E comunque sono molti di più quelli che ci sostengono e sono d’accordo con noi, con il sistema di prima non si poteva andare avanti».
Tra le questioni controverse c’è anche la possibilità di revocare la cittadinanza in caso di reati di terrorismo. Ma in questo caso non si rischia di avere cittadini di serie A e di serie B, quelli che la cittadinanza ce l’hanno per nascita e non rischiano di diventare apolidi e gli altri?
«A me sembra una misura di buon senso. Posso al massimo dire che forse bisognerebbe estenderla a tutti, anche agli italiani di nascita».

In casa contro l’Eta Beta Fano il Faventia va alla ricerca del successo perduto

Calcio a 5 / Domani, sabato 8 dicembre (ore 15) al PalaCattani, i biancazzurri sono intenzionati e spezzare una serie negativa che dura da tre match

Luigi Carpino
Il Faventia ha tesserato il portiere Luigi Carpino

Vincere per recuperare posizioni in classifica e per cancellare la striscia di tre sconfitte consecutive. Sarà un Faventia ancora più motivato, quello che scenderà in campo domani, sabato 8 dicembre, alle 15 al PalaCattani contro l’Eta Beta Fano, formazione già incontrata in Coppa Italia e molto insidiosa nonostante occupi il penultimo posto in classifica.

«Dobbiamo vincere ad ogni costo e di sicuro gli stimoli non ci mancheranno – sottolinea l’allenatore Davide Placuzzi -. Oltre a voler rientrare nelle prime posizioni, vogliamo conquistare la vittoria in casa, dove non giochiamo da un mese. La sosta del campionato ci ha permesso di recuperare la condizione fisica di alcuni giocatori che a Campobasso avevano giocato non al meglio e siamo pronti per affrontare un avversario duro come l’Eta Beta Fano. I marchigiani sono una squadra aggressiva, forte nell’uno contro uno e soprattutto stanno attraversando un ottimo momento di forma, come dimostrano le due vittorie consecutive. Bisognerà quindi giocare una partita attenta e mettere tanta intensità».

I biancazzurri si presenteranno in campo con un volto nuovo. La dirigenza ha infatti tesserato il portiere Luigi Carpino, arrivato dal Sant’Agata Futsal 2004, formazione di B, giocatore molto conosciuto nel calcio a 5 romagnolo.

Pizzarotti a Faenza per un confronto con Gori (Pd) e Crosetto (Fratelli d’Italia)

I sindaci di Parma e Bergamo e l’ex sottosegretario parleranno delle difficoltà di amministrare un territorio

Faenza 40 20La neonata associazione Faenza 40 20 organizza per mecoledì 12 dicembre (dalle 20.30 nel complesso degli ex salesiani della città manfreda) un confronto fra tre politici di caratura nazionale.

Il tema è quello delle difficoltà di amministrare un territorio “intersecando le sfide del quotidiano e le prospettive sul futuro, bilanciando sia problemi percepiti sia quelli reali, proponendo non solo slogan ma soprattutto soluzioni”.

I protagonisti saranno Guido Crosetto, già Sindaco di Marene, oggi deputato e sottosegretario del Ministero della Difesa nel Governo Berlusconi, cofondatore del partito Fratelli d’Italia; il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, ex Movimento 5 Stelle,  e il sindaco di Bergamo del Pd, Giorgio Gori, giornalista e imprenditore.

Ravenna, Confcommercio al sindaco: «Riqualificare l’area di Sant’Apollinare Nuovo»

Una lettera del presidente Mambelli chiede di risistemare in chiave di accoglienza turistica la zona di via di Roma

ViadiromaCon una lettera inviata al sindaco di Ravenna Michele de Pascale e all’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, il presidente di Confcommercio Ravenna Mauro Mambelli ha evidenziato la necessità di una riqualificazione complessiva in chiave di accoglienza turistica dell’area di Sant’Apollinare Nuovo e Palazzo di Teodorico nel tratto compreso tra gli incroci di via di Roma con le vie Mariani e Alberoni.

«La Chiesa di Sant’Apollinare Nuovo – dice Mambelli – è uno dei monumenti più visitati di Ravenna che, riconosciuta come Patrimonio Unesco, è meta di tantissimi turisti che all’uscita trovano purtroppo un ambiente poco adatto alla frequentazione turistica. Per questo motivo riteniamo necessario che l’Amministrazione valuti celermente la possibilità di concepirla come una sorta di salotto turistico, in quanto uno dei luoghi culturalmente più importanti della città. Riteniamo si debba intervenire sui marciapiedi che sono stretti ed inadeguati alle comitive dei turisti e allo stesso modo anche per i cittadini che la frequentano. Inoltre, occorre intervenire sulle condizioni del manto stradale. Si potrebbe pensare eventualmente anche ad un percorso diverso per i bus provenienti da via Guaccimanni non facendoli più girare a sinistra ma a destra per raggiungere la stazione da via Pallavicini (ciò eviterebbe anche l’incrocio pericoloso, all’angolo di Via Carducci, che si viene a creare con alcuni bus molto veloci che transitano per Via di Roma, provenendo da via Guaccimanni) e un arredo più adeguato consono all’area che accoglie un monumento dell’Unesco. In altre parole, è necessario un progetto di riqualificazione tale da eliminare alcune situazioni non decorose».

Mambelli auspica anche «che con la riqualificazione della strada possano insediarsi nuove attività commerciali qualificate al servizio dell’offerta turistica e degli ospiti che potrebbero vivere questa area».

La fotografia “slow” di Beltrambini: in mostra un progetto durato più di vent’anni

Al Pr2 di Ravenna “La persistenza della luce”, 22 scatti dell’autore santarcangiolese realizzati con il foro stenopeico

18 12 03 Mostra Fotografica 1Nuovo appuntamento per la fotografia d’autore: apre dal 9 dicembre, nello spazio espositivo Pr2 di Ravenna (via D’Azeglio 2, di fronte a piazza Kennedy), la mostra “La persistenza della luce” dedicata all’artista santarcangiolese Mario Beltrambini e a cura di Denis Curti, autorevole giornalista e critico fotografico.

La mostra, che sarà aperta fino al 6 gennaio, è realizzata in compartecipazione tra l’assessorato alle Politiche giovanili del Comune e l’associazione Savignano Immagini, promotrice del Si Fest ed è patrocinata dal Campus di Ravenna dell’Università di Bologna.

18 12 03 Mostra Fotografica 2L’evento racconta attraverso visioni quasi oniriche perché prive di riferimenti geografici i paesaggi della pianura padana romagnola.

Mario Beltrambini indaga la realtà degli spazi indecisi e indecifrati del nostro territorio con uno sguardo riflessivo e profondo attraverso l’utilizzo di un mezzo tecnico apparentemente desueto, come il foro stenopeico che, per la tecnica utilizzata, si pone agli esordi della fotografia moderna.

“Oggi nel mondo della fast photography, di facile consumo e spesso di scarsa comprensione – si legge nella cartella stampa –, Beltrambini presenta un lavoro che si è protratto per oltre un ventennio e che si compone di ventidue fotografie, di grande e medio formato, la cui realizzazione ha richiesto, in fase di scatto, dei lunghi tempi di posa, preceduti da un’osservazione meditata e attenta, indispensabile per il ritorno di senso che ogni foto immancabilmente esprime».

18 12 03 Mostra Fotografica BeltrambiniLa slow photography di Mario Beltrambini ha ispirato le tematiche della chiamata pubblica “Camera Work 2019” riservata ai giovani talenti della fotografia d’autore, aperta nel mese di novembre e che chiuderà il 20 dicembre con la selezione di tre vincitori che meglio hanno saputo interpretare la riflessione fotografica sul tema “Le possibilità del quotidiano”.

L’inaugurazione della mostra, prevista per domenica 9 dicembre, alle 18, sarà preceduta alle 16 presso il Salone delle Feste di Palazzo Rasponi delle Teste dalla Lectio magistralis di Denis Curti sul tema “Fotografia tra racconto ed empatia”.

Gli orari di apertura: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Chiusa tutti i lunedì e nelle giornate del 25 dicembre e dell’1 gennaio.

L’ingresso è gratuito.

Calcio giovanile, dopo la rissa l’Azzurra punisce i suoi calciatori. E si difende

I sette squalificati dopo i “calci e pugni” di Ronco non giocheranno più in questa stagione. «Ma servono arbitraggi più autorevoli in partite con ragazzi di un’età così critica»

Azzurra
La sede dell’Azzurra in via Zalamella

Con una nota inviata alla stampa l’Azzurra interviene sui fatti di Ronco, dove è stata sospesa per rissa una partita di calcio giovanile con protagonisti in negativo proprio ragazzi della storica società ravennate di via Zalamella. Almeno secondo quanto deciso dal giudice sportivo (e quindi secondo il referto dell’arbitro) che ha squalificato solo tesserati dell’Azzurra, sette giocatori (per calci, pugni e atteggiamenti comunque aggressivi) e un dirigente (e non l’allenatore, come invece erroneamente riportato nel comunicato della Federazione, secondo la smentita della società, che invece sottolinea come il mister abbia cercato di placare gli animi).

Nella nota, l’Azzurra sottolinea innanzitutto come la società abbia subito chiesto scusa e come non intenda «sottovalutare e minimizzare il brutto episodio (un segnale è dato anche dal fatto che non ha fatto ricorso, ndr)» e abbia intenzione di «mettere in campo ogni opportuno accorgimento per evitare il ripetersi di atti sconvenienti», annunciando provvedimenti disciplinari interni. A una nostra richiesta di chiarimenti, la società di via Zalamella ci scrive che «i calciatori squalificati non parteciperanno a gare dell’Azzurra fino al termine della stagione, ben oltre il termine della squalifica del giudice sportivo».

«Detto questo però corre l’obbligo – si legge nella nota – di puntualizzare alcuni aspetti e chiarire alcune situazioni per evitare un linciaggio mediatico  nei confronti di una società che per oltre 30 anni ha curato e con grandi risultati la crescita socio-sportiva di migliaia di ragazzi»

«Non esiste  rissa in cui si rendono protagonisti solo i componenti di un solo schieramento , altrimenti si dovrebbe parlare di aggressione, cosa non accaduta», scrive l’Azzurra sottolineando così indirettamente come nessun provvedimento sia stato preso nei confronti di ragazzi o dirigenti degli avversari e lanciando poi un appello a Figc e settore arbitrale: «In gare di ragazzi maggiorenni (la categoria Juniores prevede giocatori classe 2000 e 2001, ndr) occorrono direzioni più autorevoli e idonee al corretto svolgimento delle partite, posto che l’età dei contendenti è quella che viene definita “critica” (nel caso specifico, così come ormai prassi, l’arbitro era coetaneo se non più piccolo di alcuni giocatori, ndr)».

«L’eco mediatico di questo brutto episodio – termina la nota – non deve per nessuna ragione far passare in secondo piano i meriti e i sacrifici che per decenni hanno visto impegnati dirigenti e volontari che hanno contribuito a far nascere e crescere una società sportiva come l’Azzurra che nel corso degli anni  si è resa protagonista di episodi sportivi e sociali di grande interesse , spesso ignorati , non divulgati. Su questi presupposti la società Azzurra proseguirà la propria attività  con serietà e passione come sempre».

La Uisp promuove la nuova piscina: «Demolire e ricostruire riqualifica l’area»

L’ente di promozione dell’attività sportiva utilizza quotidianamente l’impianto di via Falconieri e denuncia le sue mancanze

PiscinaIl comitato di Ravenna-Lugo della Uisp accoglie con favore la scelta del Comune di Ravenna di rifare la piscina comunale Gambi: «Le condizioni attuali dell’impianto, visto con gli occhi di chi ne fa uso quotidianamente, non lasciano credere che sia possibile una ristrutturazione, se non con un grande sforzo economico ed un intervento che si protrarrebbe a lungo nel tempo. Crediamo che la scelta migliore sia quella di realizzare un nuovo impianto al posto dell’attuale piscina».

Nei giorni scorsi la giunta comunale ha fatto sapere di aver accolto la proposta di project financing avanzata da un privato avviando il percorso che dovrà concludersi con l’emanazione di un bando per l’opera. La proposta del consorzio Arco prevede di demolire e ricostruire nello stesso punto: «Riteniamo sia corretta proprio nell’ottica dell’oculata gestione del bene pubblico. Inoltre dal punto di vista della durata dei lavori, auspichiamo possano essere il più breve possibile, consapevoli che nel periodo di chiusura tutti i frequentatori andranno incontro a disagi. Disagi che saranno inevitabili ma che, con la prospettiva di poter disporre di una piscina moderna ed all’altezza delle aspettative, potremo affrontare con tutta la consapevolezza del caso».

Educazione alla cittadinanza a scuola, la petizione raccoglie 1.580 firme a Ravenna

La soddisfazione del sindaco De Pascale che ha appoggiato la proposta dell’Anci

IMG 2116La petizione lanciata dall’Anci a sostegno della proposta di legge per introdurre l’educazione alla cittadinanza come materia curricolare nelle scuole di ogni ordine e grado ha raccolto più di 1.500 firme a Ravenna. Per depositare in Parlamento la proposta di legge occorrono cinquantamila firme a livello nazionale. «Il nostro territorio ha risposto con entusiasmo, abbiamo raggiunto un risultato importante – ha commentato il sindaco Michele de Pascale – 1.580 persone hanno sottoscritto la proposta di legge, ben oltre l’obiettivo assegnatoci da Anci che era di un migliaio di firme. Sono orgoglioso che questo progetto sia stato accolto così positivamente dal nostro territorio, ma non ne sono sorpreso: nella nostra comunità i valori della Costituzione, i principi di legalità, civismo, solidarietà e uguaglianza sono forti e vivi. E l’educazione alla cittadinanza e l’impegno a costruire comunità più ampie e coese, dove nessuno rinuncia alla propria identità, dove ciascuno è capace di interagire e relazionarsi con la pluralità delle altre diversità, nel rispetto delle libertà reciproche, sono aspetti imprescindibili. Bene che anche dal Governo arrivino proprio oggi segnali di attenzione verso la proposta avanzata Anci diversi mesi fa e che si tradotta nella raccolta firme».

«Già da due anni lavoriamo su questi temi con le scuole – ha continuato il primo cittadino – attraverso le proposte per la qualificazione scolastica del POF del Territorio, nell’ambito dedicato all’educazione alla Cittadinanza e Legalità, e attraverso progetti educativi innovativi, inoltre abbiamo istituito anche un tavolo di lavoro che coinvolge Ufficio scolastico, scuole, Università e ordine degli avvocati”.

A Marina di Ravenna inaugura il presepe di sabbia. L’anno scorso 50mila visitatori

Opere di artisti internazionali su un’area di 400 metri quadrati. Taglio del nastro sabato 8 dicembre alle 15.45

17 12 14 Corteo Di Teodora In SabbiaSarà inaugurato domani, sabato 8 dicembre, alle 15.45, alla presenza di autorità civili e religiose, il presepe di sabbia, giunto alla sua undicesima edizione, realizzato nella tenda montata vicino alla diga foranea presso il circolo Marinai d’Italia, a Marina di Ravenna, forte delle quasi cinquantamila presenze registrate l’anno scorso, più che raddoppiate rispetto ai primi anni.

L’opera si estende su un’area di 400 metri quadri, dove artisti internazionali si sono dati appuntamento per creare un presepe artistico di sabbia ispirandosi a dipinti o statue e creando opere maestose raffiguranti la Natività, alcune delle quali alte anche tre metri, rendendo inoltre omaggio a Ravenna, alla sua storia e ai suoi monumenti.

Per realizzare le opere sono state utilizzate oltre cento tonnellate di sabbia umida, secchi, palette e spatole.

Tra le grandi sculture di sabbia anche quelle create con la collaborazione degli studenti del liceo artistico Nervi-Severini.

L’organizzazione e la direzione tecnica sono del bagno Obelix di Marina di Ravenna e dell’associazione Arte in spiaggia, con il patrocinio e la compartecipazione, tra gli altri, del Comune di Ravenna.

Una curiosità: un artista russo, che ha partecipato alle scorse edizioni dell’evento a Marina di Ravenna, è tra quelli chiamati a realizzare il presepe di sabbia in piazza San Pietro a Roma, che verrà però realizzato da Jesolo nonostante – ci dicono gli organizzatori – Ravenna si sia proposta già da alcuni anni.

Il presepe potrà essere visitato, con ingresso libero, fino al 20 gennaio.

Orari di apertura: l’8 inaugurazione e apertura alle 15.45 e il 9 dicembre dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18; dal 15 al 21 dicembre e dal 7 al 20 gennaio: dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18; sabato domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18; dal 22 dicembre al 6 gennaio  tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18.

L’allestimento artistico fa parte del percorso turistico “Presepi in riviera”, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, che comprende gli altri presepi di sabbia realizzati a Cervia, Cesenatico, Bellaria Igea Marina, Milano Marittima, Torre Pedrera e Rimini.

Torna a casa il dipendente della Cmc bloccato (e finito in carcere) in Kuwait

Rimosso il “divieto di viaggio”. La soddisfazione del ministro Enzo Moavero Milanesi

Urcioli
Urciuoli (a destra) con il collega Pinela

È atterrato nella mattinata di oggi (7 dicembre) all’aeroporto di Bologna, Andrea Urciuoli, il dipendente cesenate della Cmc al quale era stato imposto il divieto di lasciare il Kuwait a causa di una controversia societaria.

Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, aveva condiviso nella notte «la buona notizia del provvedimento appena preso dalle Autorità del Kuwait» che rimuoveva il divieto di lasciare il Paese che era stato disposto nei confronti del cittadino italiano. «La nuova misura – aggiunge il Ministro riferendosi alla rimozione del divieto di viaggio – prelude al ritorno a casa, a breve, del nostro compatriota». La Farnesina e l’Ambasciata d’Italia in Kuwait si erano immediatamente attivate a tal fine.

La Farnesina aveva anche convocato, tre giorni fa, l’ambasciatore del Kuwait in Italia. Fonti locali hanno precisato che il ‘travel ban’ è stato rimosso anche per l’altro dipendente della Cmc, il portoghese Ricardo Pinela.

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