venerdì
12 Settembre 2025

Fornite all’Ausl cinque ambulanze senza collaudo. M5S: “Subito un’indagine interna”

Il caso sollevato dal Tg Regionale: cinque mezzi non avevano superato il test ma erano state registrate ugualmente al Pra dalla ditta fornitrice

AmbulanzaDiverse ambulanze in servizio all’Ausl Romagna non a norma con i collaudi. Il caso è stato sollevato dal Tg3 Regionale in un ampio servizio andato in onda mercoledì mattina. In particolare cinque ambulanze sono state iscritte al Pubblico registra automobilistico nonostante non avessero passato il collaudo intestandole direttamente all’Ausl della Romagna dal 1° ottobre 2018, anziché procedere, essendo ancora nei termini, all’annullamento dell’immatricolazione. Ne è nato un contenzioso con l’azienda fornitrice (genovese) che non ha rilasciato dichiarazioni in merito al telegiornale. Cinque le ambulanze che non avrebbero passato il collaudo. Un caso che ha portato l’Ausl Romagna alla risoluzione del contratto.

Inoltre per altre tre auto mediche, consegnate il 7 giugno del 2018 e collaudate positivamente a settembre dello stesso anno è stata inviata dal Responsabile Vendite della concessionaria, una nota con cui è stato comunicato all’Ausl della Romagna il blocco della consegna delle medesime, le quali attualmente non sono pertanto nella materiale disponibilità dell’Azienda Sanitaria pur essendo state registrate al Pra dal fornitore, a nome dell’Azienda.

Il caso è arrivato in Regione dove il consigliere Andrea Bertani (Movimento 5 Stelle) chiede un’indagine amministativa interna  riguardo alla gara da oltre 6 milioni di euro per la fornitura di ambulanze e automediche per l’Ausl Romagna.  “Anche se l’Ausl ha già specificato che le inadempienze non hanno avuto ricadute negative sul servizio offerto alla collettività – aggiunge Bertani – riteniamo che questa versione sia davvero poco credibile visto che visto che solo una parte dei mezzi previsti dalla gara sono stati consegnati, ovvero 26 ambulanze su 35 e 2 automediche su 7. Ecco perché chiediamo alla Regione di avviare un’indagine amministrativa interna per fare luce sui tanti dubbi che emergono da questa gara”.

Monumenti statali: nell’ultimo anno 335mila euro di incassi in più rispetto al 2017

La Basilica di Classe cresce ancora. Il Mausoleo di Teodorico si avvicina ai cinquantamila paganti. Primo bilancio per Classis: 10.855 ingressi in due mesi, oltre 6mila gratuiti

Basilica Di Sant Apollinare In Classe Esterno
Sant’Apollinare in Classe

La Basilica di Classe torna sopra quota centomila visitatori paganti, il Mausoleo di Teodorico si avvicina ai cinquantamila. Dopo anni di crisi, specialmente nella chiesa di Classe, nell’ultimo biennio sono tornati a crescere in maniera significativa i visitatori nei due monumenti statali che, dal novembre del 2017, hanno visto la gestione dei servizi di accoglienza affidati all’Amministrazione Comunale tramite la fondazione RavennAntica. Un bilancio ampiamente positivo quindi per il primo anno di attuazione dell’Accordo di Valorizzazione siglato dal Ministero dei Beni Culturali, Regione, Provincia e Comune di Ravenna che registra complessivamente (calcolando anche il Museo Nazionale, il Battistero degli Ariani e il Palazzo di Teodorico) un incremento degli incassi nel 2018 del 40% rispetto al 2016/17 che è passato in tre anni da 835.312 a 1. 173.536 euro.

Mausoleo di Teodorico
Mausoleo di Teodorico

I dati dei monumenti statali A Classe i visitatori totali sono saliti a 190.001, con un bell’incremento dei paganti (passati da 92.375 a 108.448, nel 2016 erano 86.547). Nel Mausoleo di Teodorico, pur in presenza di un calo dei visitatori totali (90.786 contro i 94.610 registrati nel 2017), si è comunque assistito ad un aumento dei paganti, cresciuti di quasi settemila unità e arrivati a 48.448.

In particolare, gli incassi della Basilica di Sant’ Apollinare in Classe e del Mausoleo di Teodorico nel 2018 ammontano rispettivamente a 718.373 euro rispetto ai 500.000 euro del biennio precedente e a 227.669 euro rispetto ai 160.000 euro del 2016 e del 2017. In generale i visitatori che entrano a titolo gratuito sono in continuo calo e si sono assestati sotto quota duecentomila nel 2018.

In questo primo anno di convenzione e coordinamento dei servizi del sistema museale statale e comunale RavennAntica, di concerto con il Polo Museale, si è dedicata all’approntamento dei servizi per l’accesso, tale da garantire che i book-shop fossero adeguatamente riforniti, assortiti e continuamente monitorati in relazione alla tipologia dei visitatori e ai periodi di affluenza. Sono stati istituiti, inoltre, i servizi di audioguida e di visite guidate per visitatori singoli e famiglie, attivi dalla seconda metà del 2018 e già fruiti da 3.365 visitatori per quanto riguarda le visite guidate e da 2.820 visitatori per quanto riguarda le audioguide.

Museo Classis
Museo Classis

ll bilancio di Classis L’occasione è stata buona anche per fare un primissimo bilancio di Classis. Nel nuovo museo sono stati staccati 10.855 biglietti fino ad oggi, di cui circa 6.200 gratuiti. È il primo redniconto ufficiale della struttura che è stata inaugurata l’1 dicembre, quindi si riferisce ai primi due mesi di vita. I dati sono stati forniti in conferenze stampa questa mattina.
Nelle prossime settimane, attorno al museo di Classis, si darà vita ad un comitato scientifico a cui parteciperanno esponenti del Mibac, del mondo culturale locale e rappresentanti dell’Università di Bologna. Nel frattempo sarà messo a punto anche un calendario di eventi (incontri, conferenze, animazioni didattiche) mentre prenderanno il via (assieme al Mar) i cosiddetti “laboratori di inclusione digitale”.

Oltre al bilancio del primo anno dell’Accordo di Valorizzazione, i componenti del comitato di controllo e di coordinamento formato da rappresentanti del Mibac, del Polo Museale regionale, del Comun e di RavennAntica hanno anche valutato iniziative di prospettiva e gli obiettivi per il futuro, fra cui: una ulteriore qualificazione dei servizi per l’accesso ai siti (dalle visite guidate ai book-shop), un sistema di prenotazione online e bigliettazione integrata fra monumenti e musei statali e comunali, con offerte diversificate per tipologia e validità, una coordinamento permanente per la programmazione degli eventi.

Il sindaco Michele de Pascale ha sottolineato che il governo presente ha voluto dare continuità all’accordo siglato col precedente. «Ora siamo davanti alla necessità di costruire e integrare i sistemi dell’offerta, i percorsi e le relazioni tra i diversi siti culturali per vincere la sfida di mettere ancora più in valore il nostro patrimonio». Il consigliere del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Daniela Tisi, ha commentato positivamente il nascente circuito storico-culturale ravennate: «I dati dimostrano che fare rete non soltanto funziona, aumentando il flusso di visitatori, ma che può avere positive ripercussioni anche sul tessuto economico e imprenditoriale del territorio. Questo è uno dei motivi per cui il Ministro per i beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, ha voluto istituire presso il Mibac una commissione con il compito di studiare possibili forme di gestione integrata del nostro patrimonio culturale, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, con la duplice finalità di far sì che i siti e i musei meno conosciuti possano entrare a far parte dei circuiti turistici più frequentati e, contemporaneamente, aumentare l’offerta culturale e la qualità dei servizi per i visitatori».
«Lo spirito dell’accordo – ha concluso l’assessore alla Cultura Elsa Signorino – è stato quello della massima accessibilità al patrimonio, nell’interesse dei cittadini, con ricadute positive anche sui flussi del turismo culturale, facendo in modo che i visitatori non dovessero districarsi tra diverse titolarità, ma potessero accedere in maniera agevole, competente e informata. In quest’ottica si è cominciato riorganizzare profondamente i servizi di base, rendendoli più efficienti e di maggiore qualità. Attualmente si sta lavorando per mettere in campo nuovi servizi che rendano ancora più completa l’esperienza di visita».

La Regione: «Entro la fine dell’estate la riapertura della Ravegnana»

La previsione dell’assessore Donini (Trasporti). Il consigliere regionale Bertani (M5s) annuncia un decreto del Governo da 7 milioni di euro per la viabilità alternativa

Tre milioni per la provincia di Ravenna e altri quattro per quella di Forlì-Cesena. È questo lo stanziamento previsto da un decreto del Governo Conte per «sistemare la viabilità alternativa» nei due territori colpiti dalla chiusura della statale 67 Ravegnana dal 25 ottobre scorso a causa di una frana dell’argine all’altezza di San Bartolo con il crollo di una diga sul fiume Ronco. È Andrea Bertani (M5s) a comunicarlo in assemblea legislativa regionale a Bologna durante un question time dedicato al problema della chiusura della strada e i «forti disagi anche per le aziende» della zona. «Per anni si è continuato solo con la manutenzione ordinaria. Si è pensato solo alle grandi rotte – ha detto Bertani – ma ora la manutenzione della piccola viabilità sta tornando».

L’assessore ai Trasporti Raffaele Donini da parte sua ha replicato annunciando la riapertura della Ravegnana «entro la fine dell’estate». Entro febbraio saranno erogati dalla Regione 200 mila euro per le opere dedicate alla viabilità alternativa. E conclusi i lavori di ripristino sul fiume Ronco, di competenza della Protezione civile, Anas «procederà celermente» ripristino dell’arteria.

Congresso Pd, duemila al voto nei circoli: Zingaretti 50,7 percento, Martina 32,8

Risultati provinciali: hanno votato la metà degli iscritti. Giachetti completa il podio con il 14 percento. Primarie aperte il 3 marzo

De Pascale Zingaretti PdNicola Zingaretti conquista la maggioranza dei duemila voti espressi dagli iscritti ai circoli Pd in provincia di Ravenna nell’ambito della scelta dei candidati alle primarie aperte del 3 marzo. Le convenzioni di circolo si sono concluse domenica 27 gennaio: hanno partecipato 1.984 persone pari a circa il 50 percento degli iscritti al Partito democratico. Di seguito i risultati delle votazioni (dati diffusi dalla segreteria provinciale): Nicola Zingaretti 992 voti (50,64 percento), Maurizio Martina 642 (32,77), Roberto Giachetti 274 (13,99), Dario Corallo 16 (0,82), Maria Saladino 28 (1,43), Francesco Boccia 7 (0,36). Spetterà ora alla convenzione nazionale sancire il risultato dato dai territori e determinare quali saranno i tre candidati più votati che, dunque, potranno accedere alla fase delle primarie del 3 marzo.

«Al termine di questa prima fase congressuale – ha detto il segretario provinciale Alessandro Barattoni – non posso che esprimere soddisfazione per la partecipazione riscontrata. I congressi di circolo non sono stati solo uno strumento di voto, ma un’occasione di confronto e discussione sul futuro del partito, dell’Italia e dell’Europa. Adesso lavoreremo insieme, raccogliendo lo spirito positivo e ricco di spunti di questa fase, per rendere il più possibile partecipate le primarie del 3 marzo. Nelle prossime settimane verranno organizzate tante iniziative del Pd e dei comitati. Invito tutti i cittadini a partecipare affinché il congresso sia utile a condividere preoccupazioni idee e progetti nella discussione. Un grande ringraziamento va ai tanti militanti e volontari che hanno organizzato le assemblee, permettendo al nostro partito di rimanere l’unico nel quale uno vale uno e che coinvolge e interroga i suoi iscritti nei processi decisionali».

In provincia redditi verso il basso: meno del 4% supera i 55mila euro annui

Le dichiarazioni dei ravennati: oltre un terzo della popolazione denuncia meno di ventimila euro l’anno e quasi un quarto non arriva a 10mila, in 943 hanno reddito pari a zero

Sostegno Al RedditoUn imponibile medio di poco inferiore ai ventimila euro (19.569 euro) con due territori alle estremità della ricchezza provinciale: da una parte Cervia (17.591 euro) e dall’altra Ravenna (21.445 euro). Questa è la fotografia dei redditi nel territorio. I dati sono riferiti alle dichiarazioni dei redditi 2017 e sono pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nelle fotografia che fa ogni anno alle dichiarazioni degli italiani.

Al di là dei dati comunali, che si trovano nella tabella pubblicata in pagina, vale la pena dare un’occhiata a come questo reddito sia distribuito. I cittadini che dichiarano oltre 120mila euro di reddito complessivo sono in totale 1.946, ovvero lo 0,65 percento dei contribuenti totali. La maggior parte di essi (845 persone) vive nella città capoluogo, 363 abitano a Faenza, 194 a Lugo e 158 a Cervia.

L’1,35 per cento della popolazione contributiva (4.069 persone) ha redditi tra i 75mila e i 120mila euro mentre sono 5.815 le dichiarazioni dei redditi che certificano un tenore di vita nella forbice tra i 55mila e i 75mila euro (1,92 per cento). Secondo i parametri degli scaglioni Irpef, queste persone sono la fascia benestante della popolazione (l’aliquota oltre i 55mila euro è del 41 per cento). Possiamo quindi dire che il ceto medio-alto a Ravenna sia composto da 11.830 persone, pari al 3,92 per cento dei contribuenti.

Tab
I redditi medi dei comuni in provincia di Ravenna (dichiarazioni 2017)

Il ceto medio è rappresentato da un’ampia fascia di contribuenti che piazza il suo reddito annuo tra i 26mila e i 55mila euro. Si tratta di una fascia molto ampia in cui possono ballare varie posizioni lavorative. Non a caso all’interno di questa troviamo 64.786 contribuenti, pari al 21,49 per cento delle dichiarazioni presentate in provincia. La maggior parte dei contribuenti è però inquadrata nella fascia di reddito che vede un imponibile tra i 15mila e i 26mila euro. È qui che si concentra l’imponibile di 104.178 persone. Non certo un reddito che permette grossi risparmi e che è in linea del resto con la media provinciale che non tocca i 20mila euro annui. Si parla in questo caso del 34,55 per cento delle persone.

Si arriva quindi alle fasce più basse di reddito, tra i diecimila e i quindicimila euro ci sono 44.897 contribuenti. In questo caso il 14,89 per cento del totale. A Preoccupare però dovrebbe essere l’ampia fascia di popolazione che dichiara un reddito sotto i diecimila euro. Sono 71.277 persone ed è la seconda platea più numerosa tra quelle viste sino ad ora. Rappresenta il 23,64 per cento dei contribuenti e vive evidentemente con molte difficoltà la crisi economica. Ci sono, infine, 943 persone che dichiarano zero euro. Si tratta dello 0,31 per cento del totale. Ne deriva quindi che 117.117 contribuenti vivono con un reddito inferiore ai 15mila euro. In termini percentuali è il 38,85 percento del totale. In questi scaglioni di reddito ci sono probabilmente molti giovani e forse anche qualche “furbetto” ma la lettura che esce dal quadro provinciale è un ceto medio schiacciato verso il basso. Per quanto riguarda i singoli territori comunali, dopo Ravenna, il territorio con l’imponibile medio più alto è quello di Sant’Agata sul Santerno (21.074 euro) seguito da Lugo (20.946 euro). Sopra i ventimila euro di imponibile si trovano anche Bagnara di Romagna, Faenza e Castel Bolognese. Sotto i diciottomila, oltre la già citata Cervia, c’è Casola Valsenio.

È morto Elio: aveva 107 anni, tra i 10 italiani più anziani. La sorella morì a 106

È stato contadino e muratore poi aprì un bar in paese prima della seconda guerra mondiale e lo gestì per vent’anni. Il cordoglio del sindaco. La solarolese più longeva rimane Agnese Bassani morta tre anni fa a 107 anni e 256 giorni

Eliio Mignani 107 Anni 01Era nato prima dello scoppio della prima guerra mondiale, il 5 giugno 1911. Nella mattinata di ieri, 28 gennaio, all’età di 107 anni a Solarolo è morto Elio Mignani, il più anziano cittadino solarolese e, secondo le statistiche ufficiose del sito supercentenariditalia.it, era il nono uomo più anziano d’Italia (la 153esima persona se si considerano anche le donne over cento). Nonno Elio ha vissuto per l’esattezza 107 anni e 238 giorni. Era arrivato ad un passo dal record assoluto di longevità cittadina: Agnese Bassani si era spenta tre anni fa a 107 anni e 256 giorni. Ma la famiglia Mignani non è nuova in fatto di longevità. La sorella maggiore di Elio, Domenica, aveva raggiunto 106 anni e 126 giorni.

Da quattro anni viveva alla casa residenza Bennoli, Mignani ha sempre vissuto a Solarolo. Da giovane ha svolto diversi lavori: dal contadino al muratore, fino al barista. Aprì un caffè in paese prima della Seconda Guerra Mondiale, gestendolo per oltre vent’anni. Negli anni Cinquanta comprò una licenza per la compravendita di mangimi, che poi iniziò a produrre in proprio, acquistando cereali e lavorandoli con un mulinetto ed un miscelatore. Elio non ha fermato la sua voglia di fare e la sua creatività nemmeno quando è andato in pensione, realizzando fino ai cento anni delle artistiche specchiere in legno, da regalare ad amici e parenti.

«A nome dell’intera comunità di Solarolo porgo le più sentite condoglianze alla famiglia di Elio Mignani, scomparso alla veneranda età di 107 anni. È stato testimone attento di molti momenti importanti della storia recente di Solarolo e con lui scompare un’altro punto di riferimento di questa comunità. Ci mancherà». Questo il telegramma che, in giornata, il sindaco Fabio Anconelli ha inviato ai suoi familiari.

“Lavori in corso” in piazza a Ravenna: il bar Tazza d’oro riapre in marzo

Entrerà nell’orbita della società veneta che già ha rilevato diversi locali del centro

Tazza OroChiuso già da qualche giorno, riaprirà a inizio marzo completamente rinnovato uno dei bar che si affacciano sulla piazza principale di Ravenna. Si tratta del “Tazza d’oro”, in piazza del Popolo, entrato nell’orbita della società veneta che già ha acquisito in passato diversi bar della città bizantina, tra cui Ramiro, in piazza Caduti, e l’ex Silvano di piazzetta Einaudi.

«Continuerà a chiamarsi “Tazza d’oro” perché è un bar storico di Ravenna – commenta quella che sarà la nuova direttrice del locale, Valentina Cacace – ma sarà completamente rinnovato negli arredamenti e nei colori». Nessuna novità invece per quanto riguarda la sua “funzione”: resterà un tradizionale bar a servizio della piazza, con tanto di tavolini all’aperto.

Trascinato da Ciccone, il Ravenna Pallanuoto centra una clamorosa rimonta a Modena

Pallanuoto C / Ottimo pareggio in terra emiliana da parte dei giallorossi, che nell’ultimo quarto recuperano cinque gol di svantaggio grazie anche al poker del loro bomber

Penta Modena-Ravenna Pallanuoto
(3-0, 0-0, 2-1, 1-5)
RAVENNA PALLANUOTO: Guernaccini, Valentini, Mazzotti, Merlo, Tassi (1), Baroncelli (1), Allegri, Biagetti, Ciccone (4), Tirelli, Morosi, Melandri, Gentile. All.: Cukic.

Ciccone 1
Quattro gol per Luca Ciccone nella trasferta di Modena

All’esordio in campionato, con un nuovo tecnico in panchina e una squadra molto rinnovata, il Ravenna Pallanuoto ha centrato un ottimo pareggio nella trasferta di Modena contro la Penta. Alla vigilia il viaggio in terra emiliana sembrava al di fuori della portata dei giovani giallorossi e in effetti, almeno per i primi tre tempi, la partita è stata molto difficile, ma nell’ultimo quarto i ragazzi di Cukic hanno realizzato una clamorosa rimonta, con protagonista Ciccone, autore di quattro reti.

La formazione bizantina, quest’anno composta solo da ragazzi provenienti dal vivaio ha accusato molta tensione a inizio gara e, pur non sfigurando, non è riuscita a concretizzare le occasioni e si è trovata subito sotto per 3-0. Già dal secondo periodo però la difesa giallorossa ha messo in difficoltà i più esperti padroni di casa, incapaci di andare a segno come i giallorossi. Il terzo quarto è stato ancora appannaggio dei padroni di casa, che sono andati a segno due volte ma finalmente i ravennati si sono sbloccati, andando a segno con Ciccone in superiorità numerica, chiudendo sul 5-1.

E’ proprio nel quarto periodo che i ragazzi di Cukic hanno realizzato il loro capolavoro. Finalmente la superiorità numerica ha cominciato a funzionare e Ciccone è andato di nuovo a segno con l’uomo in più, poi Tassi ha portato il punteggio sul 5-3 con un bel gol dal centro. Dopo la rete dei padroni di casa, è giunta la terza rete di Ciccone in superiorità numerica e quindi Baroncelli ha realizzato in contropiede il gol del 6-5 a meno di un minuto dalla fine. Dopo una buona difesa sull’attacco avversario, i giallorossi sono riusciti a pareggiare con Ciccone a 3 secondi dalla fine, chiudendo la partita con un pareggio che vale oro.

Dichiarazioni del dopo-gara
Vladimir Cukic (allenatore Ravenna Pallanuoto): «Temevamo questa partita, perché con i nostri giovani giocare in trasferta contro una squadra esperta la prima di campionato poteva essere un problema, ma abbiamo provato comunque ad affrontare Modena senza timori. Nonostante la partenza stentata, siamo riusciti a non perdere la concentrazione e questa è la nota più positiva. La nostra è una squadra giovane e lo sappiamo, così come sappiamo che affronteremo squadre più forti della nostra. Quello che più mi è piaciuto è stato il nostro atteggiamento in acqua. Avevamo preparato la partita in maniera molto precisa e siamo riusciti a mantenere alta l’attenzione anche quando siamo andati sotto nel punteggio. Il gioco c’era e prima o poi ero certo che sarebbero arrivati anche i gol. Complimenti a tutti i ragazzi perché non hanno mollato su un campo per tradizione ostico per la nostra squadra. Ora torniamo al lavoro con un po’ di fiducia in più, anche se già sabato prossimo sfideremo in casa un avversario molto temibile come Parma (2 febbraio, ore 18.30, ndr)».

Bum bum Cimatti regala al Ravenna Woman la vittoria sul campo del Cittadella

Calcio B femminile / Una doppietta del capitano giallorosso ribalta il risultato nella ripresa, dopo che nel primo tempo le venete erano passate in vantaggio

Lady Granata Cittadella-Ravenna Women FC 1-2
LADY GRANATA CITTADELLA: Toniolo, Fasoli, Sossella (23’ st Ciampanelli), Baldo, Schiavo, Meggiolaro (23’ st Savegnago), Yeboaa (45’ st Pizzolato), Rigon, Zorzan (23’ st Toledo), Piovani, Kastrati. A disp.: Meneghetti, Brotto. All.: Dalla Pozza.
RAVENNA WOMEN FC: Copetti, Cinque, Greppi, Colini, Cameron, Burbassi (6’ st Haanpaa), Barbaresi, Filippi, Raggi (15’ st Giovagnoli), Cimatti, Montecucco. A disp: Cicci, Omokaro, Bouby, Balladelli, Matteucci. All.: Piras.
RETI: 42′ pt Piovani, 16′ st e 41′ st Cimatti.
NOTE – Amm. Raggi.

Esultanza Ravenna Women
Una esultanza delle calciatrici del Ravenna Women

Le leonesse dal Ravenna Women tornano a ruggire, centrando una bellissima vittoria in rimonta nella trasferta in terra veneta contro il Cittadella. Dopo essersi ritrovata in svantaggio nel finale del primo tempo, la squadra di Paris ribalta la gara nella seconda frazione di gioco, mettendo in campo grinta e cuore. Protagonista indiscussa del successo sul difficile campo del Lady Granata è la travolgente Simona Cimatti, autrice di una doppietta tanto bella quanto preziosa per la classifica. Tre punti pesantissimi per le giallorosse che difendono così il terzo posto e si avvicinano a una sola lunghezza dall’Empoli, attuale seconda in classifica, fermata dalla Fortitudo Mozzecane.

Il tecnico Piras si trova a dover fare i conti con l’influenza che ha colpito buona parte della rosa e si presenta al “Grantorto”  di Padova con un 4-4-2 formato da Copetti a difendere i pali, difesa con Cinque, Greppi, Colini, Cameron, centrocampo con Raggi, Barbaresi, Filippi e Burbassi, tandem d’attacco firmato Cimatti e Montecucco. La partita si presenta fin dal fischio d’inizio molto tesa ed equilibrata, con diverse imprecisioni che influenzano le manovre di entrambe le squadre in campo. Che capitan Cimatti sia in giornata si capisce al sesto giro di orologio, quando sforna un assist per Montecucco che però viene anticipata dal portiere granata. Per la prima fase di gioco si verificano continui cambi di fronte con i due estremi difensori limitati al ruolo di spettatori. Yeboaa fa capire che può far male se le si lasciano degli spazi, ma il primo lampo è ravennate: al 27’ Barbaresi serve Burbassi che però calibra male e la sua conclusione arriva dritta tra le braccia di Toniolo. A questo punto il Ravenna Women acquista coraggio e colleziona una serie di punizioni consecutive: al 35’ proprio da calcio piazzato conquistato da Raggi e battuto da Barbaresi sussulta la retroguardia veneta con Toniolo che respinge ma non trattiene e Montecucco non riesce ad approfittare dell’occasione. Al 42’ blackout difensivo delle romagnole e Lady Granata Cittadella che passa in vantaggio con Piovani, che da rapace insacca la palla respinta da Copetti sulla traversa e poi rimbalzata nei pressi della giocatrice di casa. Il Ravenna Women manda giù il rospo e chiude il primo tempo in attacco senza riuscire però a pareggiare in conti.

Cimatti e compagne tornano in campo dopo l’intervallo determinate e vogliose di riprendersi la partita ed è proprio il capitano a riequilibrare il match al 16’ con un gol pesantissimo, nonché gesto tecnico di rara bellezza: stop di petto e girata sul secondo palo. Lo scatto d’autostima del Ravenna corrobora l’intero gruppo che non si accontenta di un punto, perché il Mozzecane sta vincendo a Empoli, e una vittoria vorrebbe dire trovarsi a un solo punto dalla seconda posizione in classifica. Al 21’ giallorosse vicine al raddoppio con Haanpaa che non riesce a deviare in rete il cross di Filippi. Il Ravenna ci crede e il gol del 2-1 arriva al 41′ ed è merito della premiata ditta Montecucco-Cimatti, con la prima che confeziona un assist da applausi per la numero 9 del Ravenna che non sbaglia e batte Toniolo per la seconda volta.

Grazie ai tiri da tre e alla difesa la Rekico torna al successo contro Reggio

 

Basket B / Trascinati da Casagrande, Gay e Costanzelli i faentini al PalaCattani superano in rimonta gli emiliani della BMR

Faenza-Reggio Emilia 81-62
(16-19, 33-30, 61-42)
REKICO FAENZA: Fumagalli 6, Gay 14, Costanzelli 11, Silimbani 2, Casagrande 14, Venucci 12, Zampa 3, Petrucci 8, Pambianco, Chiappelli 9, Santini, Petrini 2. All.: Friso.
BMR REGGIO EMILIA: Manini, Mastrangelo 7, Gatto 8, Marchetti 4, Crusca 11, Germani 7, Garofoli 2, Bertocco 21, Piccinini 2. All.: Eliantonio.
ARBITRI: Schena e Caldarola.
NOTE – Usciti per falli: Costanzelli e Gatto.

Daniele Costanzelli
Il pivot Daniele Costanzelli si è rivelato decisivo sotto canestro

L’aria del PalaCattani fa bene alla Rekico che ritorna a mostrare il suo vero volto, ritrovando la vittoria grazie a un’ottima prestazione. Sono la difesa e i tiri da tre le armi decisive per superare la BMR Reggio Emilia, mostratasi come da pronostico determinata e aggressiva. Tutto il collettivo faentino è stato protagonista, ma menzioni speciali vanno a Casagrande, ottimo come sempre a dare il proprio contributo entrando dalla panchina, a Gay, ritornato il cecchino del girone d’andata, e a Costanzelli, maestoso sotto canestro e limitato soltanto dai falli.

L’avvio di gara però vede una Rekico contratta che mostra poca lucidità soprattutto in attacco e poca attenzione in difesa, facendo commettere molti falli ai suoi lunghi. Reggio Emilia ne approfitta e si porta sul 9-14 poi ci pensa capitan Venucci a segnare i liberi del 16-19 di fine primo quarto. Al rientro in campo diventa decisiva la difesa che minuto dopo minuto concede sempre meno agli ospiti. Casagrande avvia la rimonta poi Gay segna la tripla del 23-23, ma la Rekico cade sempre a un passo dal compiere il sorpasso, sbagliando tiri ben costruiti. Il mini allungo vale il 33-28 e il vantaggio all’intervallo, poi si scatenano i cecchini e arriva la fuga decisiva.

Reggio Emilia in attacco sbatte contro il muro difensivo di Faenza, trovando ben 8 dei 12 punti segnati nel periodo dalla lunetta, poi incassa quattro triple consecutive (due di Gay da nove metri e una di Casagrande e Chiappelli) e si ritrova ad inseguire 36-57. La Rekico si prende così l’inerzia del match trascinata anche dal suo pubblico e da quel momento mantiene altissima la concentrazione, gestendo senza problemi un vantaggio intorno ai venti punti. La BMR prova a rifarsi sotto, ma si lascia prendere dal nervosismo vedendosi fischiare un tecnico per proteste a Marchetti e al coach Eliantonio. È il segnale della fine del match, tanto che gli ultimi minuti servono a centellinare il minutaggio in vista della trasferta a Cremona di mercoledì e a dare spazio ai giovani Pambianco, Santini e Petrini, con quest’ultimo che segna due punti.

Stop trivelle, la Regione convoca tavolo Offshore per valutare le mosse del Governo

Appuntamento a Bologna l’1 febbraio: allo studio iniziative per chiedere all’esecutivo di rivedere l’emendamento che ferma ricerche e estrazioni per diciotto mesi. L’assessora Costi: «Anche un Paese come la Norvegia continua a estrarre petrolio ma ha da tempo una politica coerente di grandi investimenti nelle fonti alternative»

La salvaguardia dei posti di lavoro è la prioritaria fondamentale, da realizzarsi nel rispetto e tutela della sicurezza e dell’ambiente. È questa la linea con cui l’assessora regionale alle Attività produttive, Palma Costi, ha convocato il tavolo dell’offshore per venerdì 1 febbraio a Bologna come richiesto dalle istituzioni e dalle forze socio-economiche del Ravennate. Un summit in viale Aldo Moro per valutare le novità prospettate per il settore petrolchimico dal Governo, e valutare eventuali iniziative. Il comparto in Emilia-Romagna, secondo i dati della Regione, conta quasi mille imprese con circa diecimila lavoratori e decine di migliaia dell’indotto, di cui solo a Ravenna assomma il 13 percento di aziende che rappresentano il 29 percento dell’occupazione complessiva.

«Questa Regione – spiega l’assessora Costi nella missiva – ha già fatto una scelta strategica forte verso le rinnovabili, sancita dal Piano energetico regionale costruito con i territori, le parti sociali e le associazioni, in linea con l’Accordo di Parigi. Abbiamo anche sancito che sarà un processo che dovrà vedere impegnata tutta la società regionale e che la transizione avverrà utilizzando comunque il gas naturale, una fonte fossile pulita che in Emilia-Romagna risponde al 40 percento dei consumi di cittadini e imprese, non sostituibile immediatamente. Così come abbiamo sempre dimostrato che il rispetto delle norme e delle procedure di salvaguardia ambientale con l’applicazione corretta del principio di precauzione, ha permesso la straordinaria convivenza di attività diverse che vanno dalla pesca alla coltivazione dei mitili, allo sviluppo di un comparto turistico fortissimo, in un distretto industriale offshore con tecnologie e conoscenze e professionalità tra i primi al mondo e che già oggi sta virando verso soluzioni di energie alternative che necessitano comunque di tempo per essere sviluppate e industrializzate. Per questo stiamo lavorando sulla ‘economia blu’ come richiesto dall’Unione europea e lo stiamo facendo con la collaborazione di tutti: università, rete alta tecnologia, imprese di tutti i settori, organizzazioni sindacali, associazioni e istituzioni».

Inoltre, ha aggiunto l’assessore Costi riferendosi all’esecutivo nazionale, «atteggiamenti immotivatamente vincolanti come quelli imposti dal Governo non fanno altro che impoverire l’occupazione, senza crearne di nuova e dando spazio all’esclusiva acquisizione estera del gas, che magari sarà estratto nel mare Adriatico senza le tutele che noi offriamo. Così come è bene ricordare che il comparto dell’offshore non è composto solo da multinazionali, ma da centinaia di piccole e medie imprese emiliano-romagnole che occupano diverse migliaia di lavoratori di grande professionalità. La dignità del lavoro si salvaguarda prima di tutto tutelando l’occupazione e facendo politiche nazionali coerenti di sostegno alla trasformazione energetica verso le fonti rinnovabili. Anche un Paese come la Norvegia continua a trivellare ed estrarre petrolio e non ha bloccato nulla, ma ha da tempo una politica coerente di grandi investimenti nel risparmio, efficienza energetica e fonti alternative come auspico possa svilupparsi anche nel nostro Paese».

Appartati a fumare uno spinello e in auto due chili di droga: coppia arrestata

Una pattuglia dei carabinieri ha notato la vettura in un sentiero e si è avvicinata per un controllo

Image005Un’utilitaria nascosta al buio in un sentiero nella zona artigianale Bassette, con due persone attorno, ha attirato l’attenzione di una pattuglia dei carabinieri in transito nella tarda serata di ieri 27 gennaio. È così che i militari hanno trovato due chili di hashish: la droga era nel baule della vettura. In manette una coppia, lui un 36enne marocchino in regola con le norme di soggiorno e incensurato e lei una 20enne ravennate con precedenti: quando i carabinieri sono arrivati stavano fumando uno spinello.

Al processo per direttissima che è stato celebrato nella mattinata odierna è arrivata la convalida dell’arresto: l’uomo ha patteggiato due anni di reclusione mentre per la donna, che ha richiesto i termini a difesa, la misura cautelare dell’obbligo di firma con la permanenza notturna nella propria abitazione in attesa della nuova udienza.

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