lunedì
15 Settembre 2025

Percorsi letterari sui confini orientali d’Italia e alla scoperta delle erbe

Incontri con i narratori del cammino Nicolò Giraldi –  giovedì 11 alle Terme di Punta Marina – e Fabio Fiori, con passeggiata all’orto di Kirekò, venerdì 12

Nicolò Giraldi
Il giornalista e scrittore Nicolò Giraldi

Ancora due incontri con narratori viandanti nel programma di “ItineRa”, la festa del cammino consapevole di Ravenna, organizzata da Trail Romagna.
Giovedì 11 ottobre alle 18, alle Terme di Punta Marina,  è protagonista il giornalista e scrittore Nicolò Giraldi che con il suo libro Nel vuoto (ediciclo editore) racconta e rammenta un cammino di dimenticati: c’è chi cammina per piacere, chi segue itinerari religiosi chi invece, come i migranti,  è costretto dalla vita a camminare verso la speranza.
Nel vuoto racconta un viaggio a piedi dalle montagne d’Italia, Collina di Forni Avoltri al mare della Croazia, Dignano d’Istria. Trecento chilometri e oltre per ripercorrere i passi di una migrazione secolare lungo il confine orientale: Carnia, Friuli, Carso, Istria. Un flusso di persone sepolto e accantonato frettolosamente sul quale si sovrappongono gli sguardi allucinati dei migranti dei nostri giorni. Un percorso sulle orme di uomini dimenticati per cercare di capire qualcosa in più del nostro essere migranti.
Il giornalista Fausto Piazza dialogherà con il collega – autore triestino di 34 anni – che pubblica su “Il Piccolo” e “Il Messaggero Veneto” e, dal 2015, scrittore con un felice esordio che gli è valso il premio Tutino 2015 con La Grande guerra a piedi (Biblioteca dell’immagine), un cammino di due mesi da Londra a Trieste sulla memoria della Prima guerra mondiale.

Fabio Fiori
Fabio Fiori

Venerdì 12 ottobre, alle 18,  invece lo scrittore e viaggiatore Fabio Fiori condurrà una passeggiata tra l’orto sinergico di Kirecò e l’argine della Lama, nella periferia sud est di Ravenna, alla scoperta di erbette commestibili, una passeggiata erbicola e letteraria, alla ricerca di erbe buone da mangiare e di storie buone da raccontare.
Fabio Fiori è autore di Erba buona. Ricettario di un girovago (Stampa Alternativa, 2018), un taccuino di viaggio, naturalistico, filosofico e gastronomico, dedicato alle erbe mangerecce. Come nelle periferie e negli incolti si trovano piante di ogni tipo e provenienza, in questo libro si mescolano gli antichi saperi autarchici delle nonne e quelli filosofici di viaggiatori, botanici e gastronomi. Durante la passeggiata Fabio Fiori leggerà alcune pagine del libro che è anche un invito a mettersi in cammino, riscoprendo lo spirito ancestrale dei nostri avi raccoglitori e dimenticati sapori vegetariani.
Fabio Fiori (Rimini, 1967), marinaio e girovago, ha pubblicato diversi libri tra cui Un mare. Orizzonte adriatico (Diabasis, 2005) e  Anemos. I venti del Mediterraneo (Mursia, 2012). Ha scritto, interpretato e realizzato audio-narrazioni dedicate al mare, alla vela e al viaggio per Rai Radio Tre. Collabora con quotidiani e riviste.

Polizia municipale: nel 2018 interventi su 700 incidenti, 8 con esito mortale

In tutto il 2017 gli incidenti rilevati furono 873. Ora il corpo ha a disposizione un nuovo ufficio mobile

18 10 10 Nuovo Mezzo Pm 2Gli incidenti stradali su cui è intervenuta la polizia municipale di Ravenna dall’inizio dell’anno sono circa settecento di cui il 72 percento con lesioni, il 27 percento circa con soli danni a cose e otto con esito mortale. Nel corso del 2017 l’Ufficio infortunistica – che svolge l’attività su tre turni di lavoro nei giorni feriali dalle 7 all’1 di notte e la domenica e i festivi infrasettimanali su quattro turni che coprono le 24 ore – ha rilevato in totale 873 sinistri stradali. Ora il reparto della Pm può contare anche su un nuovo ufficio mobile per i rilievi degli incidenti stradali: un vero ufficio viaggiante, dotato di scrivania e di tutti gli strumenti necessari all’accertamento dei sinistri, dalla segnaletica stradale da posizionare sulla carreggiata all’etilometro. «La polizia locale si confronta, purtroppo, quotidianamente con la realtà degli incidenti stradali – spiega il comandante Andrea Giacomini – per cui gli agenti necessitavano di un nuovo mezzo che consentisse di intervenire, in sicurezza, in modo celere ed efficiente».

Ventiduenne scomparso da una comunità di Ravenna, lo cerca “Chi l’ha visto?”

Il giovane, originario di Napoli, si è allontanato domenica e da allora non si hanno più notizie. Ha bisogno di farmaci

Marco Russo
Marco Russo

La trasmissione di Raitre “Chi l’ha visto?” ha lanciato un appello per ritrovare un ventiduenne, originario di Napoli ma residente a Ravenna, in una comunità. Il giovane si chiama Marco Russo, 22 anni, ed è residente a Napoli dove vive la sua famiglia.

Domenica 7 ottobre, intorno alle 11, si è allontanato da una comunità di Ravenna presso la quale era ospite e di lui non si sono più avute notizie. Marco – scrive la trasmissione – sta attraversando un periodo difficile e potrebbe avere bisogno di aiuto. Non ha con sé né cellulare e né documenti. Ha bisogno di farmaci che deve assumere quotidianamente per la sua terapia. Potrebbe avere con sé un marsupio e un borsone scuro.

Un weekend dedicato ai cavalli a dondolo: il “maneggio” ludico apre in centro

Sabato e domenica arriva il secondo raduno nazionale, dedicato a uno dei giochi più popolari e diffusi al mondo per secoli

Raduno Nazionale ' Cavalli A Dondolo ' Cavalli A Dondolo

Due giorni dedicati ai cavalli a dondolo. La seconda edizione dell’evento, dedicato a uno dei giochi più popolari e diffusi al mondo per secoli, si terrà al giardino Bucci di Ravenna. Il “Raduno nazionale cavalli a dondolo città di Ravenna” si terrà nel giardino Bucci, la piccola area verde che si trova in fregio alle mura cittadine in via Pier Traversari.

La zona, sabato 13 e domenica 14 ottobre (alle 10 alle 18) , ospiterà un maneggio a dondolo all’aperto, uno spazio-gioco per bambini e adulti, un laboratorio permanente per bambini e un’esposizione storica di esemplari unici del XX secolo, con l’accompagnamento di musiche meccaniche curato dall’Ammi che si occupa dal 1998 di promuovere di recuperare e diffondere la musica meccanica nell’area mitteleurope.

L’iniziativa è ideata e curata dall’artista ravennate Luigi Berardi, che vanta una lunga esperienza nel campo del rapporto fra arte, didattica e gioco; in collaborazione con il Centro educativo sperimentale “Tante Lune” e il supporto dell’Associazione di promozione sociale “Pensiero Magico”, l’Associazione culturale “Paesaggi Move-Menti”, l’AMMI (Associazione Musica Meccanica Italiana) e il Comune di Ravenna.

Nelle due giornate saranno messi a disposizione, per essere liberamente cavalcati, trenta cavallini a dondolo d’epoca e i cavallini a bastone della scuderia di “Tante Lune”, sarà inoltre presente l’allestimento dello spazio per il “gioco inclusivo a dondolo” con la presenza di un “cavallino speciale” per giovani cavalieri speciali. Sempre nello spazio-gioco del parco, si potrà partecipare al laboratorio permanente “Cavallo Hop-plà”, per poter realizzare il proprio cavallino da tavolo.

Negli spazi interni del Centro “Tante Lune”, adiacente al giardino, si rinnova la mostra storica del “Cavallo Giocattolo del XX secolo”, ampliata con una sezione iconografica e la raccolta di cavallini fischietto, “Cavalli e cavalcanti fischianti”, a cura di Luigi Berardi: fischietti di terracotta, anticamente usati come strumenti rituali presso numerose culture e sopravvissuti nel folclore come giocattoli, realizzati in gran parte dagli anni Sessanta agli anni Novanta e provenienti da diverse regioni italiane, nazioni europee e paesi dell’est. Il raduno sarà animato da musiche di strada prodotte dal famoso organetto di Barberia si potranno ascoltare in anteprima sabato 13 dalle ore 10 in via Cavour, angolo via Barbiani.

Chat dei genitori? Sì ma con educazione. Arriva il vademecum coi consigli del Comune

Nato da un questionario in sei scuole dell’infanzia a cui hanno partecipato 170  persone, di cui 30 insegnanti. Le dritte: «Scegliete un moderatore, usate comunicazioni di servizio, stimolate confronti dal vivo»

CellulareA partire da questa settimana durante le assemblee delle scuole dell’infanzia comunali sarà presentato ai genitori dei bambini un piccolo vademecum per promuovere un uso utile e corretto delle chat dei genitori. Si tratta di un progetto congiunto dell’assessorato alla Smart city, che lo ha appena presentato anche in un convegno dell’Università Bocconi, e dell’assessorato all’Istruzione e infanzia. Il fine del progetto, condotto da Agenda digitale con gli operatori di Villaggio globale, è stato quello di implementare il grado di collaborazione tra genitori grazie allo scambio di informazioni o di piccoli aiuti concreti e allo stesso tempo di mitigare gli episodi di conflitti, incomprensioni o perdite di tempo che si sono verificati.

«Si tratta di un’iniziativa utile – spiegano gli assessori Giacomo Costantini, Smart city, e Ouidad Bakkali, Istruzione e infanzia – che favorisce i rapporti tra i genitori e gli insegnanti. Le tecnologie se utilizzare correttamente devono semplificarci la vita e non essere fonte di stress ed ansie, inoltre questo progetto vuole contribuire al mantenimento di relazioni costruttive e cordiali, evitando appunto che si possano generare incomprensioni»

Il vademecum che sarà presentato e distribuito è un breve testo con istruzioni e consigli ed è stato elaborato alla fine dello scorso anno scolastico in seguito alla somministrazione di un questionario in sei scuole dell’infanzia. Al questionario, che raccoglieva punti di vista rispetto all’utilità e ai limiti delle chat, hanno risposto 140 genitori e 30 insegnanti. Successivamente, un workshop aperto al pubblico all’interno della rassegna “Voglia di crescere” ha redatto il vademecum con i consigli per tutti i genitori.

Uno dei consigli principali condivisi dal gruppo di pedagogiste comunali, insegnanti e genitori che lo ha elaborato è l’individuazione di moderatori o moderatrici del dialogo in chat. Si tratta di una sorta di “facilitatore della comunicazione” che promuova la creazione delle chat, che in alcune scuole sono ormai attive da anni e scontate, mentre in altre non sono mai nate spontaneamente. E soprattutto che sia in grado di ricordare al gruppo alcune piccole ma importanti strategie: concentrarsi solo sulle comunicazioni di servizio, indirizzare alle maestre i genitori che evidenzino problematiche/critiche, stimolare incontri con confronti dal vivo direttamente con le persone coinvolte qualora se ne crei il bisogno o il desiderio.

I moderatori e le moderatrici dei gruppi chat di genitori saranno successivamente invitati ad un incontro di formazione e confronto con l’assessore alla Smart city e con gli operatori di Agenda digitale, in modo da elaborare insieme ulteriori strategie per usare in modo utile ed efficace le chat.

San Pietro in Vincoli chiede collegamenti migliori con Ravenna e Forlì

Il primo passo potrebbe essere una fermata della linea che unisce i due capoluoghi e che ora prevede come tappa soltanto Ghibullo

Autobus 4Il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che mira a migliorare i collegamenti tra San Pietro in Vincoli con Ravenne e Forlì. L’ordine del giorno è stato presentato da Veronica Verlicchi (La Pigna) e Silvia Quattrini (Pd) e sottoscritto anche dalla Lega Nord. Nel documento si fa notare che il territorio «risulta da anni carente del trasporto pubblico verso la città di Ravenna» e che «la stessa località si trova a metà strada tra le città di Ravenna e Forlì». Gli abitanti del paese e delle frazioni limitrofe «richiedono da anni un migliore collegamento del trasporto pubblico con la città di Ravenna e con quella di Forlì».

Il consiglio territoriale è impegnato in questo senso ma – per fare un esempio – la linea 156, che collega Forlì a Ravenna non prevede una fermata a San Pietro in Vincoli ma soltanto a Ghibullo. Per questo l’odg chiede che sia istituita una fermata anche qui. Il paese è peraltro sede  dei più importanti servizi per tutto il territorio, inclusa la Casa della Salute, che, anche grazie alla sua ubicazione, potrebbe raccogliere nuova e maggiore utenza dalle diverse frazioni limitrofe.

L’ordine del giorno, approvato all’unanimità, impegna «ad attivarsi presso la Società Start Romagna, tenendo informato anche con il Consiglio territoriale, affinché venga individuata, in tempi ragionevoli, nei modi e nelle forme più opportune, una soluzione valida per le esigenze della località, anche considerando l’opportunità di valutare di estendere linee già attive».

L’autopsia: fratture multiple al cranio, Desiante colpito anche con un tirapugni

Prime indiscrezioni dall’esame sul cadavere del pizzaiolo 43enne trovato morto in un appartamento chiuso dall’interno

Rocco Desiante
Rocco Desiante

Segni di percosse concentrati sul capo con numerose fratture al cranio con segni marcati a forma sferica che sembrano riconducibili a un oggetto metallico appuntito, forse un tirapugni. Sono le indiscrezioni riportate dai quotidiani locali a proposito dei primi elementi raccolti dal medico legale Franco Tagliaro a cui è stata affidata l’autopsia sul cadavere di Rocco Desiante, il 43enne pizzaiolo trovato morto nella notte fra il 6 e il 7 ottobre a Castiglione di Cervia in un appartamento chiuso dall’interno. Dalla lettura degli articoli di Andrea Colombari sul Resto del Carlino e di Alessandro Cicognani sul Corriere Romagna emerge quindi il quadro di un violento pestaggio, probabilmente compiuto da almeno due persone contemporaneamente ma a mani nude o con armi bianche. Pare quindi da scartare la voce circolata di una pistola per via di una ferita al cranio che assomigliava a una bruciatura per un colpo sparato a distanza ravvicinata.

La violenza dell’omicidio era stata chiara sin dal momento del ritrovamento del corpo: i vigili del fuoco hanno sfondato la porta verso le 2 dopo essere stati sollecitati dal padrone di casa che aveva dato in prestito il bilocale all’amico 43enne ma non lo sentiva dalla sera dell’1 ottobre, giorno in cui Desiante era entrato. Tra i testimoni ascoltati dai carabinieri sembra diffusa la convinzione di aver visto per l’ultima volta in vita l’uomo la sera del 3 ottobre al vicino bar di Castiglione in occasione di una partita di calcio in tv. E proprio tra le frequentazioni dell’uomo si stanno concentrando le indagini (pm Antonio Vincenzo Bartolozzi). Debiti? Questa al momento la pista principale. Condita da un elemento aggiuntivo: la vittima probabilmente conosceva i suoi assassini. Desiante infatti si era installato in quell’appartamento solo da pochi giorni, una sistemazione provvisoria: non c’era il nome sul campanello e le utenze erano staccate, i vicini di casa credevano fosse ancora disabitato. E la porta è stata trovata chiusa con le chiavi inserite dall’interno.

Il sostituto procuratore Antonio Vincenzo Bartolozzi sulla scena del crimine a Castiglione di Cervia dove è stato ucciso Rocco Desiante

Originario di Gravina (Bari), Desiante viveva in Romagna da una decina di anni: nei tre anni precedenti all’11 settembre scorso aveva lavorato come pizzaiolo alla Vecchia Romagna di Castiglione di Ravenna poi si era messo in malattia dopo un pugno in faccia preso da un avventore del bar (una questione che pare fosse chiusa lì senza strascichi) e alla fine del mese scorso il contratto di lavoro era scaduto. A tutti aveva detto che sarebbe tornato a casa in Puglia per ricominciare da capo lasciandosi alle spalle i problemi: attendeva di riavere l’auto dal sequestro amministrativo (dopo un incidente in cui era volante ubriaco, condizione che ultimamente pareva ripetersi piuttosto spesso) per chiamare i parenti che sarebbero venuti a prenderlo.

Da Faenza e Lugo in Cina: un successo per gli sbandieratori ravennati

La delegazione ha vinto il premio come migliore gruppo, mettendo in fila altre 19 delegazioni provenienti da tutto il Mondo

Sbandieratori
Sbandieratori

Da Faenza e da Lugo in Cina, al festival internazionale del folklore. Un viaggio intercontinentale nel Paese asiatico per gli sbandieratori di Faenza e per quelli di Lugo che si esibiscono nelle proprie città e che, nelle scorse settimane, si sono esibite in Cina. I faentini nei giorni scorsi sono stati premiati come miglior gruppo fra quelli partecipanti. Rappresentavano l’Italia al festival e hanno messo in fila tutti gli altri 19 gruppi partecipanti e provenienti da tutte le parti del mondo (Europa, Asia, Africa e Sud America), precedendo nella classifica finale i gruppi di Egitto, Messico, Cile e Russia.

La delegazione faentina era formata da sbandieratori e musici di tutti i cinque Rioni e del Gruppo municipale, composta da 10 sbandieratori (Ivan Samorì, Claudio Pasi, Andrea Mantellini, Marco Pasi, Lino Montevecchi, Gianluca Baldani, Carlo Toschi, Luca Pavani, Mattia Savelli e Riccardo Landi), 6 tamburi (Maurizio Drei, Maurizio Casalini, Alessandro Cantagalli, Marco Rani, Erika Conforto, Davide Forlani), quattro chiarine (Ivan Frassineti, Ilaria Minghetti, Silvia Cicognani, Gianni Guerrini), nove figuranti (Pierantonio Noferini, Massimo Liverani, Silvia Liverani, Romano Reali, Giovanni Lorenzo, Silvia Liverani, Valeria Mainardi, Pamela Pillosu, Francesca Montevecchi) e un accompagnatore, Franca Lippi. Nel gruppo ci sono anche tre lughesi: lo sbandieratore Pavani, la figurante Mainardi e il musico Guerrini.

Nel corso della loro permanenza in Cina – dal 26 settembre al 5 ottobre scorsi – oltre a partecipare al Festival internazionale del Folklore gli sbandieratori si sono anche esibiti di fronte allo stadio olimpico di Pechino, all’Ambasciata Italiana, nella città di Yan Qing, dove si disputeranno le Olimpiadi invernali del 2022, e sulla Grande Muraglia, riscuotendo sempre un grande apprezzamento da parte del pubblico presente.

Ancisi: «Controlli della polizia municipale per evitare abusi nelle case famiglia»

La proposta di Lista per Ravenna: «Va controllato se le autodichiarazioni corrispondano al vero. Mai più strutture non in regola in questo settore delicato»

Casa Famiglia Per Anziani In Via GermanicoPer evitare abusi nelle case famiglia Alvaro Ancisi suggerisce di utilizzare la polizia di quartiere. Dopo i maltrattamenti avvenuti in una struttura in centro storico ai danni di una donna di 94 anni, il capogruppo di LpRa fa notare che la licenza è stata sospesa non per gli abusi compiuti ma per un cavillo burocratico: «La motivazione del provvedimento attiene alla mancata comunicazione al Comune dell’inizio attività entro i 60 giorni consentiti dalla legge regionale, inizio avvenuto in realtà cinque mesi prima. In sostanza, la casa famiglia è stata sospesa perché essa stessa abusiva».

Un caso che comunque apre il fronte delle «case famiglia clandestine» quindi sottratti ai controlli del Comune «per quanto finora scarsi e inconcludenti». Per Ancisi, tuttavia «non può essere che degli esercizi pubblici quali sono le case famiglia, classificate come imprese alberghiere, operino per mesi e mesi all’insaputa del Comune». L’intero territorio «dovrebbe essere infatti presidiato dalla Polizia municipale con la propria “Polizia di quartiere”. Dovendo essa, per definizione, garantire un punto di contatto con la cittadinanza, attraverso il controllo capillare del territorio». Dato che «sulle case famiglia si scarica uno dei problemi più angosciosi della società d’oggi» queste «non possono nascere come funghi senza che le rispettive comunità se ne accorgano. L’unica struttura abusiva finora intercettata, causa il clamore esterno dei maltrattamenti, si aggiunge ad altre otto sparse ovunque con lo stesso nome, registrate in Comune».

La Regione ha cambiato le norme, rendendo obbligatoria la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) prima dell’inizio dell’attività e non, come accadeva prima, almeno 60 giorni dopo. Ci sono però alcune autocertificazioni che è possibile fare, alcune molto importanti come quelle dei requisiti soggettivi richiesti dalla legge al gestore ma anche di un’impiantistica a norma.

«Per vigilare preventivamente sulla corretta  segnalazione di inizio attività – osserva Ancisi – è necessario assegnare un preciso incarico alla Polizia municipale. Queste attività di primo livello, a cui conseguano i provvedimenti repressivi dovuti, potranno essere svolte dalla polizia municipale in autosufficienza; almeno fino a che non si evidenzi la necessità di interventi dell’Ausl, che in ogni caso sono necessari per il secondo livello dei controlli, attinenti agli aspetti sanitari». La proposta di Lista per Ravenna è oggetto di un’interrogazione presentata al sindaco.

I legionari romani sfilano per il centro. Poi l’accampamento al museo di Classe

Una rievocazione storica fa rivivere il mito dei soldati di Claudio e Nerone. Appuntamento il 13 e il 14 ottobre da piazza Kennedy al Mar

La Legio I Italica
La Legio I Italica

Una rievocazione storica che fa rivivere il mito della Legio I Italica voluta da Nerone. A partire dalle 15 del 13 ottobre  su via di Roma sfileranno il corteo che ricreerà il clima della Legione Romagna che entrò in trionfo a Ravenna al seguito dell’Imperatore Claudio, padre di Nerone, dopo la campagna di Britannia. Il corteo si inserisce nel calendario di eventi che si affianca alla mostra a “War is over – Arte e conflitti tra mito e contemporaneità”, in programma al Mar fino al 13 gennaio.

Il titolo dell’evento, organizzato da RavennAntica, è “Pace e Guerra. Mare e terra. Scene di vita dal passato”. Il corteo del 13 ottobre parte da piazza Kennedy, prosegue lungo via XX settembre poi scende da piazza del Popolo, via Diaz e infine in via di Roma, raggiungendo poi il Mar. Qui i legionari si posizioneranno difronte all’ingresso del Museo e accompagneranno il corteo alla mostra.  Per i partecipanti al corteo è previsto l?ingresso gratuito alla mostra dalle ore 16 alle ore 18.

Il giorno successivo, domenica 14 ottobre, dalle ore 16 alle ore 18, nella sala Martini del Mar, proiezione del video Transatlantici, scenari e sogni di mare di Studio Azzurro Produzioni s.r.l. con anteprima inedita dedicata al Rex e al Lusitania. Ingresso libero.

La testa del legionario romano
La testa del legionario romano

Sempre domenica 14 ottobre, dalle ore 10, al Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio, si potrà liberamente accedere all’accampamento militare romano che accoglierà i Legionari impegnati nella rievocazione. Il castrum ravennate, composto da una serie di tende, tra cui la tenda pretoria (del legato imperiale), sviluppa un precorso didattico comprensivo di aree tematiche tra cui la cucina, la religione, la vita da campo e l’addestramento militare. Saranno organizzate attività didattiche rivolte ai bambini e si potrà essere partecipi della vita e delle consuetudini all’interno di un accampamento militare romano.

Nella sala proiezione del Classis, dalle 14 alle 17, in anteprima riservata a 300 persone sarà proiettata l’anticipazione del video Ravenna Capitale, che diventerà parte integrante dell’apparato multimediale del Museo. Attraverso ricostruzioni grafiche, il video ripercorre le principali fasi storiche che portarono Ravenna a diventare una grande capitale. (Ingresso gratuito, su prenotazione, fino ad esaurimento dei posti disponibili: tel. 0544 32512 (da lunedìa domenica, ore 10 – 17). In collaborazione con il Comitato Cittadino di Classe.

Ma chi sono i moderni Legionari che pacificamente “occuperanno” Ravenna? Oggi la Legio I Italica, che ha sede a Villadose nel rodigino, rappresenta un importante punto di riferimento per gli appassionati di storia militare romana. Operai, impiegati e liberi professionisti con la passione per la storia di Roma. La legione è stata utilizzata anche da Alberto Angela  nelle ricostruzioni storiche legate all’impero romano.

Scoperto mentre vende marijuana ai giardini Speyer: arrestato un trentenne

Aveva appena venduto due grammi di marijuana ad un acquirente. Ne aveva altri 13 in tasca e il denaro frutto dello spaccio

1404 Giardini SpeyerNel pomeriggio di ieri i carabinieri hanno arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti un trentenne. L’uomo era ai giardini Speyer quanto è stato visto cedere qualcosa ad un altra persona. I militari hanno bloccato entrambi: l’acquirente aveva due grammi di marijuana, il trentenne altri 13 grammi nonché il denaro frutto dello spaccio. Il pusher, nigeriano regolarmente in Italia, è già noto alle forze dell’ordine. Arrestato, ha patteggiato 12 mesi e una multa da 600 euro.

Reclutava braccianti e li stipava in una casa in condizioni degradanti: denunciato

La casa in cui venivano fatti dormire gli operai è in provincia di Forlì ma l’uomo è residente a Ravenna. Pagavano 200 euro al mese per l’affitto

CarabinieriUn uomo residente a Ravenna è stato denunciato dai carabinieri di Forlì che hanno così concluso un’indagine contro il caporalato, denominata agrijobs. Ad essere denunciato è un romeno di 58 anni, residente a Ravenna ma domiciliato a Forlì. E’ accusato di aver reclutato diversi operai per aziende del territorio ravennate e forlivese. L’indagine, iniziata nel 2017 ha portato all’individuazione della casa che fungeva da dormitorio e in cui, durante un blitz, sono stati individuati 26 lavoratori romeni in pessime condizioni sanitarie. Pagavano 200 euro per abitare lì e il romeno veniva anche, in alcuni casi, pagato dai braccianti per essere accompagnati dai datori di lavoro.

 

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi