venerdì
18 Luglio 2025

«Vuoi prenderti una pallottola?». Il riferimento cinematografico finisce a processo

Il caso riguarda un messaggio mandato da un ingegnere ad un funzionario comunale. Il sindaco: «Minacce inaccettabili». Al centro di tutto un appalto pubblico

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Luca Coffari, sindaco di Cervia

«Ieri ho visto un film in cui un bodyguard prende una pallottola al posto del presidente. Prenderai tu questa pallottola? E ne vale la pena per salvare quella persona?» Era il 2016 quando un tecnico del Comune di Cervia ricevette questo messaggio. Ora quella vicenda è finita in tribunale perché subito dopo aver ricevuto il messaggio da parte di un ingegnere si era rivolto ai carabinieri. Ieri i due protagonisti della vicenda sono comparsi in aula e l’imputato ha spiegato che non si trattava di minacce. Era, insomma, tutto un fraintendimento: con il collega c’era infatti un rapporto di stima e amicizia e riteneva il funzionario comunale simile all’eroe di “Attacco al potere”, il film in questione.

Al centro della vicenda una questione legata ad appalti pubblici. All’ingegnere non andava giù la decisione del Comune di Cervia di procedere con un affidamento diretto e non con una gara pubblica. Sulla vicenda nel pomeriggio ha detto la sua il sindaco di Cervia, Luca Coffari, su Facebook. « È intollerabile ed inaccettabile per la nostra Amministrazione che un soggetto possa arrivare ai messaggi di minacce. Ricordo bene quel caso, con me si era “fermato” alle pressioni, poi visto che eravamo molto determinati a fare la cosa giusta per la città ha iniziato a muoversi dietro le quinte puntando sul dirigente tecnico».

Continua il pimo cittadino: «Lo aspettava all’uscita dall’Ufficio e poi l’sms dove si parla addirittura di pallottole. Venne anche in consiglio comunale e lo interruppe urlando. Gli risposi, dicendo che questa amministrazione rispetta le norme e lavora per il bene della collettività non per gli interessi degli immobiliaristi che volevano lottizzare a fianco della pineta». Le parole del sindaco potrebbero anche avere, a questo punto, una valenza giuridica. Coffari parla di una «penosa arrampicata sugli specchi» e ricorda che «La procedura seguita dall’amministrazione è conforme alla legge, per la costruzione della strada via Europa che poi successivamente e terminata l’opera è stata data al pubblico». Di fronte alla decisione di non ritirare la querela presa dal dirigente, infatti, l’ingegnere ha annunciato di voler ricorrere all’autorità anti corruzione: « Il soggetto può scrivere all’autorità e attenderemo con fiducia e serenità un eventuale responso. Abbiamo piena fiducia nella Magistratura che sta operando con fermezza di fronte a queste gravi minacce».

 

È morto Carrino, «ma bicchieri e cuscini appoggiati sulle sue sculture in piazza…»

L’associazione culturale Tessere del Novecento ricorda la figura dell’artista pugliese scompaso a 86 anni: nel 2002 realizzò il Costruttivo Progetto Ravenna 99 in acciaio inox sulla gradinata del Palazzo del Mutilato

4Pugliese di origine, si è spento a 86 anni nella sua casa-studio di Roma lo scultore Nicola Carrino. A Ravenna nel 2002, su incarico del Gruppo Nettuno e dell’Azienda Morina, Carrino realizzò due blocchi modulari posizionati sulla gradinata davanti al Palazzo del Mutilato in piazza Kennedy e un blocco modulare sull’ingresso della corte laterale in via IX febbraio. L’associazione culturale Tessere del Novecento ricorda l’artista con un pizzico di velata polemica: nelle foto scattate alle opere in piazza il 17 maggio si vede che «uno dei moduli è oggi utilizzato assai impropriamente come posa cuscini e posa bicchieri. Tale discutibile uso dell’opera si potrebbe ovviare o spostando i tavolini del bar o spostando i moduli, nel qual caso diverrebbe necessario il benestare degli eredi». L’opera in lamiera d’acciaio inox AISI 304 di 3 mm di spessore venne donata dall’artista alla città di Ravenna a condizione che il Comune ne preservasse l’integrità: «Ma la nostra amministrazione comunale non l’ha mai presa formalmente in carico e si auspica che sia l’attuale Sindaco a rimediare a questa lunga omissione che alla città non fa molto onore».

Ma cosa c’è all’origine di quelle opere? La nota dell’associazione riporta alcune parole dell’autore stesso: «Il trattamento molato a zone della superficie degli elementi modulo realizza effetti illuministici di variabilità cromatica in rispondenza del variare della luce naturale e dell’illuminazione notturna. Il Costruttivo Progetto Ravenna 99 non svolge funzione di simbolo da contemplare ma si rende strumento attivo della comunicazione estetica a compimento dell’intervento innovativo di restauro e riuso totale dell’edificio, integrando la qualità minimale della scultura contemporanea con la concezione originaria storicamente razionalistica del progetto architettonico». Recentemente, è stato Maurizio Bucci, contemporaneamente alla nuova sistemazione del Salone dei Mosaici, a farsi carico della ripulitura dell’opera di Carrino imbrattata di scritte.

Carrino fu fondatore nel 1960 del Gruppo Uno (sotto l’egida di Argan). Considerava la scultura come l’arte di dimensionare e mutare l’ambiente urbano, tramite moduli sperimentali in ferro e acciaio, assemblati e ricomposti sugli spazi pubblici. Condivise i princìpi enunciati nel 1978 da Pietro Consagra a Matera sulla rilettura del rapporto tra spazio e materia. Il Presidente dell’Accademia di San Luca, Gianni Dessì, ha parlato di “grave perdita per la cultura italiana”. Celebre negli anni ’60 la sua serie dei “Costruttivi trasformabili”, sui quali Helga Marsala ebbe a scrivere nel 2015: “Scultura come esperienza processuale, mai compiuta, potente e insieme fragile, nella sua capacità di mutare insieme al paesaggio e all’osservatore; uno scontro caldo tra presenze capaci di sottrarsi e di sommarsi, di collidere e di accordarsi, di essere ed evolversi a un tempo”. Le sue installazioni monumentali in dialogo con i contesti urbani gli guadagnarono già nel 1971 il Premio per la Scultura alla XI Biennale di San Paolo del Brasile e poi nel 2010 la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per l’antologica “Al MODO” di Orvieto, inserendolo fra i più affermati e rigorosi scultori italiani contemporanei.

Trasporto pubblico, Start Romagna cerca autisti, elettrauto e meccanici

Bandi consultabili sul sito dell’azienda, selezioni per compilare una graduatoria per future assunzioni

L’azienda di trasporto pubblico locale Start Romagna sta cercando autisti, elettrauti e meccanici per formare graduatorie da cui attingere per eventuali future assunzioni. Sedi possibili di lavoro: Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena.

Tutte le informazioni utili (bandi e domande di partecipazione) sono disponibili sul sito www.startromagna.it nella sezione Lavora con Noi. Per essere ammessi alla selezione come autisti, gli aspiranti dovranno far pervenire domanda esclusivamente  online  utilizzando la modulistica allegata al bando di selezione entro le 12 del 23 maggio. Per essere ammessi alla selezione come operai invece domanda in carta semplice utilizzando la modulistica allegata al bando di selezione entro il 15 giugno.

Gdf, il generale Valente: «Bisogna lottare contro l’accumulo di patrimoni illeciti»

Il comandante interregionale ha incontrato il comandante provinciale Fiducia e le autorità locali

Foto 18 5Il Generale di Corpo d’Armata Edoardo Valente, Comandante Interregionale dell’Italia Centro-Settentrionale e Centrale della Guardia di Finanza, con competenza sulle Regioni Emilia Romagna, Marche, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo e Sardegna, nella giornata di giovedì 17 maggio si è recato in visita al Comando Provinciale di Ravenna e alle Tenenze di Cervia e Lugo.  Accompagnato dal Comandante Regionale Emilia Romagna, Generale di Divisione Giuseppe Gerli, e dal Comandante Provinciale, Colonnello Andrea Fiducia, ha incontrato il Prefetto di Ravenna, Francesco Russo, ed il Procuratore della Repubblica, Alessandro Mancini, con i quali ha esaminato le problematiche di maggior interesse locale.

«Il Comandante Interregionale – si legge in una nota stampa divulgata dalle Fiamme Gialle – ha quindi incontrato il personale, complimentandosi per i risultati conseguiti e per il lavoro quotidiano svolto, sottolineando l’esigenza di essere sempre più vicini al bisogno di legalità espresso dalla collettività.  Il Generale Valente ha poi rimarcato la necessità di profondere il massimo sforzo per contrastare il crimine organizzato, intensificando la lotta all’accumulo dei patrimoni illeciti ed all’inquinamento dell’economia legale. Il Comandante Provinciale ha quindi illustrato all’Alto Ufficiale il trend dell’attività operativa sviluppata dalle Fiamme Gialle ravennati, fornendo altresì un’approfondita panoramica sull’attuale situazione del personale e delle infrastrutture del Corpo. Il Comandante Interregionale ha espresso il proprio compiacimento per l’impegno profuso nella tutela della legalità e del tessuto economico-imprenditoriale sano della provincia».

Il Circolo Ravennate della Spada cala un pokerissimo di qualificazioni ai tricolori

Scherma / Cinque gli atleti bizantini che staccano il pass per i campionati italiani, con Alessia Pizzini che scenderà in pedana in tre diverse categorie di età. Bombardi e Dirani ai Cadetti, Gueltrini e Stella ai Giovani

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Filippo Dirani e Giovanni Gueltrini assieme al maestro Pavlo Putyatin

Sono cinque gli atleti del Circolo Ravennate della Spada che risponderanno all’appello ai prossimi campionati italiani di scherma. Sono però ben sette le qualificazioni conquistate dagli atleti bizantini al più ambito e prestigioso obiettivo di fine stagione, che vede la contesa del podio da parte dei 42 migliori schermidori d’Italia nelle varie categorie di età. A farsi in tre sarà Alessia Pizzini si farà in tre, che scenderà in pedana l’ultimo fine settimana di maggio a Verona sia per il campionato italiano Cadetti, la sua categoria, sia per il tricolori Giovani, ma anche a Milano per il campionato italiano assoluto insieme a campionesse olimpiche e mondiali.

Ai campionati italiani Cadetti si sono qualificati anche i baby talenti Martina Bombardi e Filippo Dirani, grazie agli ottimi risultati conseguiti in questa splendida stagione. Inoltre Giovanni Gueltrini e Sophia Eloisa Stella saranno i rappresentanti dei colori rosso e oro ai campionati Giovani. In particolare Sophia Eloisa, primo anno Cadetti, dovrà dare prova di tutte le sue capacità tecniche e mentali, a fronte di assalti con atlete ben più grandi di lei appartenenti alla categoria superiore alla sua. Fervono così gli allenamenti in sala con i maestri Pavlo Putyatin e Stefano Bellomi, insieme ai tecnici Emanuele Rocco, Alessandro Mucciarella e Michela Mancinelli e al preparatore atletico Guido Mazzini, per questi atleti dell’élite italiana.

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La squadra del Circolo Ravennate della Spada presente ai campionati Serie A2 di Ancona

Circolo Ravennate della Spada, impegnato su più fronti, non finiscono qui: lo scorso fine settimana, infatti, ad Ancona si sono svolti la Coppa Italia nazionale Assoluti e i campionati Italiani a squadre serie A2. Alessia Pizzini è stata protagonista in entrambe le prove e nella gara individuale di Coppa Italia la cadetta si è fermata alle porte dei quarti di finale. La rappresentanza ravennate era quasi tutta al femminile in Coppa Italia – Martina Ascani, Martina Bombardi, Chiara Plazzi e Sophia Eloisa Stella – a eccezione di Emanuele Rocco, che si è fermato ai sedicesimi su oltre 400 partecipanti.

Ottima infine la prestazione di Melinda Mancinelli, Chiara Plazzi, Alessia Pizzini e Sophia Eloisa Stella ai Campionati Italiani a Squadre serie A2. Le atlete si sono imposte sulle avversarie fino alle semifinali, dove sono rimaste fuori dai gradini del podio classificandosi quarte, posizione di tutto rispetto tuttavia non valevole per la promozione in A1.

Tra storia e nostalgia, in mostra i cimeli di un calcio che non c’è più

Per tre giorni a Palazzo Rasponi un’esposizione di memorabilia del mondo del pallone tra gli anni Cinquanta e Ottanta, dal frammento dell’aereo del Grande Torino ai memorabilia del Mundial ’82

MostraUn frammento dell’aereo G-212 I-Elce precipitato nel 1949 a Superga con a bordo la squadra del Grande Torino (in tutto 31 vittime) sarà tra i cimeli legati al calcio esposti a Ravenna in occasione della mostra “Il grande calcio nel passato” da venerdì 25 a domenica 27 maggio a Palazzo Rasponi dalle Teste. Il materiale esposto va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, un tuffo nella nostalgia per i più grandi e un viaggio nel passato per i più piccoli. Si potranno ammirare anche altre memorabilia tra cui la maglia originale della Nazionale italiana a cavallo degli anni settanta, il gagliardetto dell’Inter campione del mondo del 1964, la bandierina dei giocatori brasiliani per i mondiali di Messico 1970, vari ricordi legati ai vittoriosi mondiali di calcio di Spagna del 1982. E poi manifesti, fotografie, francobolli, medaglie, adesivi, stemmi ricamati d’epoca e figurine.

La rassegna, già esposta a Torino, nella sede del Lingotto, in occasione del primo salone del calcio in Italia voluto dall’avvocato Agnelli, è stata negli anni presentata, tra gli altri, a Forte dei Marmi, Bellinzona, Varazze, Firenze, Verbania, Pallanza. L’appuntamento ravennate è organizzato dalla Federazione italiana collezionisti materiale calcio (Ficmc), con la collaborazione del Comune attraverso gli assessorati allo Sport e alla Cultura e la società giallorossa Ravenna Football Club. La mostra è nata da un’idea di Gian Claudio Bruno, che nel 1979 fu il primo presidente della neonata Ficmc.

La mostra sarà aperta al pubblico venerdì dalle 15 alle 18; sabato e domenica dalle 11 alle 18. Venerdì alle 10.30 è prevista l’inaugurazione cui interverrà l’assessore allo Sport Roberto Fagnani: «Gli appassionati del calcio non potranno mancare questo viaggio sentimentale in quello che indubbiamente è lo sport più popolare. Ma la mostra è per tutti dal momento che, attraversando la storia del calcio, anche mondiale, ma soprattutto italiano, è possibile ripercorrere la storia della nostra nazione: ogni evento sportivo è infatti ricollegabile a un preciso momento storico nella memoria di chi c’era e lo ha vissuto».

Menù a tema fascista per la presentazione dei libri, lo storico prende le distanze

Prosciutto al pugnale, cappelletti bastonati e vino nero di Predappio alla serata organizzata dalla neonata associazione culturale Tessere del Novecento. Tra gli ospiti Alessandro Luparini, direttore della Biblioteca di storia contemporanea di Ravenna: «Non voglio generare equivoci sulla serietà e l’assoluta correttezza scientifica del mio lavoro»

1434208945 Benito MussoliniI cappelletti bastonati e il prosciutto al pugnale dal sapore di Ventennio hanno fatto venire qualche mal di pancia ancora prima di arrivare in tavola. Lo storico Alessandro Luparini, direttore della Fondazione Casa Oriani e della Biblioteca di storia contemporanea di Ravenna, ha ritenuto necessario prendere le distanze pubblicamente dal menù a tema fascista previsto per la serata del 23 maggio al Salone dei Mosaici organizzata dall’associazione culturale Tessere del Novecento che l’ha invitato per presentare il suo libro “Ravenna fascista” in una serata divulgativa dedicata appunto al racconto di quel periodo storico nel territorio ravennate. Accanto a Luparini ci saranno Paolo Cavassini e Saturno Carnoli, autori di “Nero Ravenna”.

Eccola allora la carta completa per chi vorrà restare a cena dopo il dibattito coordinato da Piero Casavecchia, presidente dell’associazine organizzatrice: prosciutto al pugnale, cappelletti bastonati, tourneados alla squadrista, coppa littoria, vino Nero di Predappio. E appena è cominciata a circolare la curiosità, in molti non hanno gradito la circostanza. «Da più parti, più o meno scherzosamente, sono stato invitato a renderne ragione – scrive Luparini –. Sebbene in alcun modo l’istituzione culturale che dirigo sia coinvolta in tale iniziativa, né del resto sia minimamente nominata nell’invito, il ruolo, in qualche modo pubblico, che ricopro mi impone una precisazione. Non sono membro dell’associazione Tessere del Novecento, il cui invito onorerò comunque, e non ho avuto parte nell’organizzazione logistica dell’evento, tanto meno nella ideazione del menu “a tema”, da cui non posso che prendere le distanze per non generare equivoci sulla serietà e l’assoluta correttezza scientifica del mio lavoro». Una precisazione che lo storico ritiene necessaria «pur supponendo gli intenti meramente goliardici del menù visto che pochi giorni fa nella stessa sede è stato fatto altrettanto per un libro sul ’68, con tanto di cocktail Molotov e tartine Potere Operaio». Lo storico ci tiene a ricordare gli intenti con cui ha accettato l’invito: «L’ho reputato un modo utile per tornare a riflettere sulla storia del fascismo ravennate. Riflettere in modo critico e rigoroso, sulla base delle fonti documentarie, come si conviene a uno storico, senza il minimo intento apologetico, celebrativo e nostalgico».

Sulle pagine dell’edizione odierna de Il Corriere Romagna parla Casavecchia che difende le scelte storico-culinarie: «Il cappelletto bastonato era un piatto socialista e nel Reggiano era consideerato un piatto antifascista, i tourneados fanno parte della cucina futurista. Abbiamo fatto una ricerca filologica. Non c’è nostalgia o spirito rievocativo». Sulle pagine dello stesso quotidiano anche il malumore di Carnoli, autore dell’altro libro: «Con il fascismo non si scherza mai».

«Una legge regionale contro l’omo-transnegatività». Un convegno a Ravenna

In occasione della giornata mondiale contro omofobia, bifobia e transfobia. Presentato un odg da Ravenna in Comune

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Una campagna contro l’omo-transfobia

In occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, il circolo Arcigay “Don Arevalos” di Ravenna organizza un incontro di presentazione e riflessione sull’importanza di avere una legge che contrasti l’omotransnegatività. Appuntamento venerdì 18 maggio alla sala Buzzi di via Berlinguer alle 18.

Sarà presente la consigliera regionale Roberta Mori «per parlare – scrivono i promotori – del suo progetto di legge regionale studiato per constrastare il pesante clima di odio che impedisce alle persone Lgbti di vivere apertamente e serenamente la propria identità e per fermare le violenze».

Per meglio ragionare sull’eventuale necessità di una normativa, verranno ascoltate alcune testimonianze di chi ha vissuto queste discriminazioni. A seguire ci sarà una sessione si riflessione e dibattito insieme alle associazioni del terrriotorio sull’importanza e sulle ricadute che una tale legge potrà avere sulla società «e soprattutto su cosa si può fare attivamente per agevolarne la rapida approvazione».

Oltre a Mori saranno presenti Mirco Bagnari (consigliere regionale Pd), Ouidad Bakkali (assessora comunale alle politiche di genere), Margherita Graglia (psicoterapeuta, formatrice e saggista), Bruno Moroni e Ciro Di Maio (Arcigay Ravenna).

Sul tema è stato presentato anche un ordine del giorno in consiglio comunale dal consigliere di Ravenna in Comune Massimo Manzoli, consultabile a questo link.

Arte e cibo si incontrano a Faenza: il weekend della Cena itinerante (con bicchiere)

Quest’anno l’ormai celebre appuntamento diventa “Dawe”, spalmando iniziative per tre giorni

Cena Itinerante 2015 Corte Di Casa Sangiorgi Foto Massimo SaviottiTorna a Faenza l’ormai celebre Cena Itinerante che quest’anno diventa “Distretto A Weekend” spalmando eventi per tre giorni in centro, dal 18 al 20 maggio.

L’undicesima edizione è caratterizzata dal tema “Zavagli e Svarioni” che caratterizzerà le proposte di chef e cantine, padroni di casa e artisti.
La vera e propria “cena itinerante” è in programma venerdì 18 con oltre 50 postazioni e 44 ristoratori che si metteranno in gioco. La formula è semplice: in ogni tappa si potrà gustare un piatto, selezionare vino o birra e allo stesso tempo fermarsi ad ammirare un’installazione o una performance artistica.

Sabato 19 invece sarà dedicato a “arte e cibo di strada” con installazioni, laboratori, presentazioni o performance in luoghi selezionati, l’inaugurazione del murales di Tellas, il momento aperitivo, la cena con le proposte dei food truck attivi in tre diversi punti.

Domenica 20, infine, a diventare itineranti saranno le colazioni, a cui saranno affiancate visite guidate alla scoperta dell’arte faentina.

Info, mappa e programma dettagliato sul sito distrettoafaenza.wordpress.com o telefonando al 392 03196743.

Il venerdì e il sabato gli spazi apriranno alle 18.30. Prima di iniziare il percorso gli organizzatori invitano a passare da un “punto bicchiere” e infopoint per comprare il calice con taschina, in piazza San Francesco o in piazza della Libertà (di fianco al Duomo). Il bicchiere si trova in prevendita il 17 e 18 maggio alla Casa del Disco.
In caso di maltempo il programma resta invariato.

La sera del 18 maggio il quartiere del centro sarà chiuso al traffico per i non residenti dalle 18.30 alle 24. Navette elettriche e gratuite da piazzale Pancrazi e Filanda.

A Marina di Ravenna festa di inizio estate tra spettacoli, djset ed enogastronomia

Venerdì 18 e sabato 19 maggio lungo viale delle Nazioni e in piazza Dora Markus

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Uno scatto dall’edizione 2017

A Marina di Ravenna va in scena la festa di inizio estate, venerdì 18 e sabato 19 maggio dalle 18 fino a notte. Si tratta del Marina Summer Festival, in programma lungo viale delle Nazioni e in piazza Dora Markus, organizzato da Marina Flower, l’associazione che riunisce diverse attività economiche della località.

In programma dj-set (di, tra gli altri, Max de Giovanni, Wannabe, Matteo Manzoni e Luke Adams) e spettacoli (il 18 Nil Do Brasil e il 19 Club Royale di Devis Tagliaferri), mentre sul lungomare e in piazza saranno allestiti capanni con prodotti enogastronomici.

 

La baby prodigio Baldassarri non si ferma più: un oro e un bronzo anche in Israele

Ginnastica ritmica / La sedicenne ravennate al Gran Prix di Holon vince l’oro al nastro e il bronzo alla palla, bissando la doppietta di Coppa del Mondo a Guadalajara

Milena Oro Nastro
Oro nel nastro in Israele per Milena Baldassarri (foto FGI)

Brilla in maniera sempre più intensa la stella di Milena Baldassarri, protagonista anche in Israele dopo la doppietta di podi (argento alla palla e bronzo alle clavette) nella tappa di Coppa del Mondo disputata il 5 e il 6 maggio a Guadalajara, in Spagna. Nella seconda giornata di gare, al termine di due fantastiche prestazioni, la ginnasta ravennate vince infatti altre due medaglie al Grand Prix di Holon, facendo suonare le note dell’Inno di Mameli nella “Sport Hall Toto”. La sedicenne cresciuta nell’Edera Ravenna trionfa con il nastro aggiudicandosi l’oro con 16.950 punti, lasciandosi alle spalle ginnaste del calibro di Ekaterina Selezneva (16.800) e Arina Averina, campionessa mondiale di questa specialità al campionato di Pesaro 2017, quinta con 15 punti. In terza e quarta posizione l’ucraina Yeva Meleshchuk (15.550) e la bielorussa Julia Evchik (15.300). La stella della Fabriano, allenata da Julieta Cantaluppi e Kristina Ghiurova conquista anche il bronzo alla palla con il personale di 17.950. Davanti a lei la bielorussa Katsiaryna Halkina (19.200) e la ginnasta di Madame Viner, Arina Averina (18.850). Ai piedi del podio Ekaterina Selezneva (17.300).

Podio Nastro 1
Milena Baldassarri al centro del podio nel Gran Prix di Holon (foto FGI)

In precedenza, nella prima giornata di gare del Grand Prix la Baldassarri, salita in pedana con tutti e quattro gli attrezzi, si era classificata in 7ª posizione con 66 punti netti, centrando la finale a palla, clavette e nastro, uscendo solo da quella con il cerchio. Il podio era stato interamente russo: sul gradino più alto è salita Arina Averina con 76.700 punti, piazza d’onore per Aleksandra Soldatova a meno di un punto di distanza (75.750) e bronzo per Ekaterina Selezneva a quota 72.050. Il prossimo appuntamento internazionale è in programma dal 1° al 3 giugno ancora a Guadalajara, in Spagna, dove sono in programma i campionati europei.

Cori razzisti, schiaffi all’arbitro e pugni alla sua auto: caos a Santerno

Mano pesante del giudice sportivo in Seconda Categoria, penultima serie nazionale. E l’Aia decide di non mandare più arbitri al torneo del paese…

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Uno scatto prima dell’inizio della gara tra Santerno e Cibox

Erano molto attesi nel mondo del calcio dilettantistico ravennate i verdetti del giudice sportivo all’indomani della sconfitta del Santerno di domenica scorsa, 13 maggio, nella finale dei playoff di Seconda Categoria (penultima serie nazionale) giocata sul proprio terreno di gioco contro i forlivesi del Cibox. Finale che metteva in palio un posto in Prima Categoria e che è stata vinta ai supplementari (2-1) dai forlivesi con accese proteste dei padroni di casa, in un campo di gioco già in passato balzato agli onori delle cronache locali per momenti un po’ troppo “caldi”.

E così al Santerno è stata comminata una multa da 1.500 euro (una cifra decisamente elevata per una società di Seconda Categoria) – si legge nel comunicato della Figc – “per non avere impedito a persone non autorizzate l’ingresso nel terreno di gioco e non avere impedito che i propri sostenitori accerchiassero la terna arbitrale”; “per gravi intemperanze della propria tifoseria tali da mettere concretamente in pericolo l’incolumità della terna arbitrale”; e anche “per cori razzisti da parte dei propri sostenitori all’indirizzo di giocatori di colore”.

Il Giudice sportivo ha inoltre disposto un risarcimento del danno a carico della società ravennate (“se ed in quanto richiesto”) in quanto alcuni suoi sostenitori avrebbero tentato di forzare la portiera dell’auto dell’arbitro e “altri colpivano l’auto con pugni e calci”.

Il segretario Fabrizio Bezzi è stato inoltre inibito a svolgere qualsiasi attività per un anno “perché entrava nel recinto di gioco nonostante non fosse autorizzato e correva verso l’arbitro rivolgendo allo stesso frasi gravemente minacciose”. Per gli stessi motivi (anche se autorizzato a entrare in campo) è stato squalificato fino a novembre anche il presidente del Santerno, Massimiliano Vannelli.

Due anche i calciatori squalificati, di cui uno fino a gennaio “perchè al termine della partita, colpiva l’arbitro prima con uno schiaffo al volto e successivamente lo colpiva alla mascella provocandogli forte dolore”, si legge ancora nel comunicato della Figc.

E in seguito ai fatti di domenica, infine, la sezione ravennate dell’Aia ha deciso di interrompere le designazioni arbitrali per il torneo di calcio giovanile “Città di Santerno”, di fatto boicottando la società incriminata, “non essendoci più le condizioni per proseguire”.

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