martedì
05 Agosto 2025

Il ricordo di Ballardini: «Ho visto crescere Astori, era un esempio di vita»

Il tecnico ravennate del Genoa ha conosciuto il giocatore morto nei giorni scorsi quando era nel settore giovanile del Milan e poi lo ha allenato a Cagliari

Astori
Astori ai tempi del Cagliari, dove è stato allenato anche dal ravennate Ballardini

Toccante ricordo di Davide Astori da parte del ravennate Davide Ballardini, ospite con il collega Marco Giampaolo alla presentazione del libro “Presidenti” a Genova. «Ero responsabile del settore giovanile del Milan e venne da ragazzino, l’ho visto crescere anche se al Milan non l’ho mai allenato – ha ricordato Ballardini, allenatore del Genoa -. Poi l’ho avuto al Cagliari e ogni giorno lui arrivava con un sorriso, ha vissuto 31 anni felice e contento. Perché era un ragazzo così, un esempio straordinario di come si deve vivere, per l’educazione che aveva, per la gioia che aveva nel vivere quotidiano e per la parola buona che aveva per tutti i suoi compagni».

Visibilmente commosso Ballardini ha voluto quindi riservare un pensiero ai genitori di Astori. «Io ora sono anche padre e penso ai suoi genitori, alla sua compagna e alla figlia. E penso al papà e alla mamma che hanno perso un figlio meraviglioso. Devono essere orgogliosi del figlio che hanno tirato su». (Ansa.it)

Ciclista ubriaco a zig-zag, un’auto si ribalta nel fosso per evitarlo: due feriti

Un carabiniere fuori servizio ha visto la scena: l’uomo sui pedali aveva un tasso alcolemico oltre il triplo del consentito

09e89398 E4ca 4e27 Ae73 28ed6e12923fPer evitare un ciclista che procedeva a zigzag lungo via Basilica a Savarna, un’auto con due giovani a bordo si è ribaltata nel fossato laterale nella tarda serata di ieri, 6 marzo: conducente e passeggero della vettura hanno riportato ferite di media gravità, l’uomo in sella è stato trovato con un tasso alcolemico di 1,81 g/l (il limite consentito dal codice della strada è 0,5) ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza.

Determinante per l’esito della vicenda, su cui è intervenuta la polizia municipale di Ravenna, sono stati due testimoni tra cui un carabiniere fuori servizio che a bordo della sua auto ha seguito il ciclista fino all’ abitato di Savarna e fermato con il supporto dei colleghi della stazione di Sant’ Alberto: si tratta di un tunisino residente ad Alfonsine, probabilmente venditore abusivo di biancheria perché trovato con un borsone con un alcuni lenzuoli confezionati.

Altri bocconi avvelenati nelle aiuole del quartiere San Giuseppe: cani nel mirino

Trovata della sostanza schiumosa bianca tra l’erba: è la seconda volta in due settimane. Indagini in corso: si ipotizza un’azione notturna

Per la seconda volta in due settimane sono stati ritrovati bocconi avvelenati nelle aiuole del quartiere San Giuseppe di Ravenna, probabilmente destinati a ferire cani o gatti. La polizia municipale era intervenuta già il 17 febbraio e oggi, 7 marzo, è tornata nell’ex villaggio Anic su richiesta di un residente in uno dei condomini in via Lago di Garda che aveva ritrovato della sostanza schiumosa di colore bianco tra l’erba, sequestrata dagli agenti. Sono state richieste le analisi al laboratorio veterinario dell’Ausl ma il sospetto fondato è che si tratti di bocconi avvelenati. La polizia municipale indaga sulla vicenda, al momento tra le ipotesi prese in considerazione c’è quella del gesto di qualcuno che agisca durante le ore notturne.

Becchino di Azimut accusato di furti tra le ceneri, l’azienda si ritiene parte lesa

L’impresa a controllo pubblico che gestisce il forno crematorio esprime «tutta la sua riprovazione in merito all’accadimento» e avvia verifiche interne

IMG 1162La società Azimut, azienda a controllo pubblico che gestisce una settantina di cimiteri in provincia e i due crematori di Ravenna e Faenza, «esprime tutta la sua riprovazione» in riferimento all’arresto di un suo dipendente addetto alle cremazioni nel forno faentino con l’accusa di aver sottratto denti d’oro e altri resti preziosi dalle ceneri dei defunti. L’amministratore delegato Stefano Di Stefano «non trova aggettivi adeguati a definire l’accadimento».

La società, posseduta al 60 percento da Ravenna Holding, si occupa anche di gestione della sosta a pagamento, toilette pubbliche, spazi verdi e del ponte mobile di Ravenna: «Abbiamo assicurato e continueremo ad assicurare ogni supporto alla magistratura, per una vicenda in cui siamo parte lesa». Nel frattempo sono in corso verifiche, raccogliendo le informazioni, per eventuali provvedimenti di carattere disciplinare ed organizzativo.

Camera Work, i vincitori della seconda edizione del concorso per under 35

I primi tre classificati potranno esporre i propri lavori in tre mostre personali allo spazio Pr2 tra marzo e settembre. A maggio una collettiva con i quarti ex aequo e esposizioni in locali e esercizi commerciali quando il Mar ospiterà gli scatti di Alex Majoli

Alessandra Oro

Sono stati scelti i vincitori della seconda edizione di Camera Work, concorso fotografico riservato agli under trenta promosso dal Comune di Ravenna: Alessandra Oro di Magliano Sabina (Rieti), Pio De Rose di Genova e Chiara Pavolucci di Cesena potranno esporre le proprie fotografie nello spazio Pr2 di via d’Azeglio alternandosi con mostre previste da marzo a settembre. Tema di questa edizione era il viaggio.

Pio De Rose

Il concorso è stato ideato dall’assessorato comunale alle Politiche giovanili, in collaborazione con l’Università di Bologna (campus di Ravenna), per promuovere l’attività di giovani artisti e semplici amatori della fotografia. Ai partecipanti alla chiamata pubblica era stato chiesto di esprimere, con un progetto di immagini fotografiche e un breve racconto, la propria personale idea di viaggio. La giuria tecnica era presieduta da Monika Bulaj, fotoreporter di fama internazionale, nota soprattutto per i recenti racconti fotografici raccolti nelle regioni estreme di Iran e Pakistan.

Il primo posto è stato assegnato ad Alessandra Oro, di Magliano Sabina (Rieti), con un progetto fotografico interamente dedicato ad un luogo e alle sue origini, alla sua storia e tradizioni, intitolato Mathera (in mostra a settembre). Il secondo posto è stato attribuito a Pio De Rose, di Genova, e al suo progetto Dei Paesi, che narra da vicino storie di abbandono e riscoperta vissute da paesi vittime di disastri naturali (mostra dal 6 al 22 aprile e in occasione della prima edizione della Notte d’Oro primaverile, il 21 aprile, apertura serale con una visita guidata). Al terzo posto Chiara Pavolucci, di Cesena, che ha presentato il progetto Heimat, un lavoro dedicato al rapporto con la patria, maturato e compreso nel momento del ritorno ad essa, dopo un periodo di lontananza (mostra fino al 18 marzo, giovedì 8 alle 17 in occasione della festa della donna ci saranno letture e pensieri a cura dell’attrice Elisabetta Rivalta e un incontro con Pavolucci).

Massimiliano Cafagna

La giuria tecnica, inoltre, ha attribuito una menzione speciale a Massimiliano Cafagna, di Barletta, che ha presentato il progetto fotografico Le vie del Sur America, narrazione di un viaggio on the road per le strade del Sud America, e ha deciso di premiare con un quarto posto ex aequo altri artisti che si sono distinti per l’alta qualità dei progetti proposti e che esporranno alcune foto nell’ambito di una mostra collettiva che si svolgerà nel prossimo mese di maggio. In concomitanza con l’esposizione verranno promossi piccoli eventi espositivi in bar, locali ed esercizi commerciali della città che vorranno aderire al circuito Off, offrendo ospitalità e spazi alle esposizioni fotografiche amatoriali proposte per creare un percorso tra Pr2 e il Mar che nello stesso periodo ospita la personale di Alex Majoli “Skenè”.

Chiara Pavolucci

«I moltissimi progetti che hanno partecipato – afferma l’assessora alle Politiche giovanili, Valentina Morigi – sono la testimonianza del grande interesse ed apprezzamento che i giovani mostrano per la fotografia. Si tratta di progetti molto pensati, accomunati da un evidente lavoro di approfondimento non solo concettuale, ma soprattutto tecnico; aspetto, quest’ultimo, che merita davvero di essere sottolineato e per quel che ci riguarda molto apprezzato, specie in un momento in cui la fotografia sembra essere diventato un mezzo compulsivo, immancabile e quasi indigesto di documentazione della vita. I lavori pervenuti prendono le distanze da tutto questo e propongono una fotografia consapevole e capace di essere strumento di comprensione, a partire dall’esperienza diretta e concreta del reale».

8 marzo, in bicicletta con la Casa delle donne dal tribunale al centro

I movimenti femministi promuovono lo sciopero delle donne e organizzano un pomeriggio contro tutte le violenze

BiciLa Casa delle donne di Ravenna e il gruppo Non Una di Meno di Ravenna per l’8 marzo organizzano la biciclettata-passeggiata #wetoogether per le strade della città di Ravenna, indossando i colori fucsia e nero del movimento Non una di meno, che anche per questo 8 marzo «ha promosso lo sciopero delle donne – si legge nel comunicato della Casa delle donne – da lavoro produttivo e riproduttivo, una grande sfida per il movimento femminista, che invitiamo ad accogliere anche solo con un gesto, un colore, un’azione».

Il ritrovo è alle 15.30 al tribunale in viale Randi, definito un «luogo emblematico» nel comunicato della Casa delle donne: «Già anno scorso lo spazio esterno del palazzo di giustizia di Ravenna ha accolto la protesta delle donne contro una giustizia non ancora in grado di predisporre interventi che mettano al centro la vittima del reato, come soggetto attivo portatore di diritti. Dalla fine del 2017 è lo spazio, nel quale si svolge un lungo e travagliato processo per un femminicidio di efferata violenza (il riferimento è alla morte di Giulia Ballestri per cui è imputato il marito Matteo Cagnoni, ndr). Proprio da qui, con i nostri corpi in movimento, con le nostre parole in libertà, promuoviamo il protagonismo delle donne nei loro percorsi di liberazione dalla violenza, dal sessismo, dai pregiudizi di genere e dai ruoli imposti da una società che era, è e rimane patriarcale».

Il percorso in bici toccherà piazza della Resistenza, Ponte degli Allocchi, piazza Serra, piazza Kennedy, piazza XX settembre, piazza Andrea Costa e infine piazza del Popolo verso le 17.30: «Ad ogni tappa viene lasciato un segno tangibile della lotta delle donne nella storia; si leggono brani che collegano il passato al presente, che denuciano come la violenza contro le donne sia sistemica, che mettono al centro i valori antisessisti, antirazzisti e antifascisti del movimento delle donne; si dà voce all’hashtag internazionale #wetoogether, ribadendo la forza collettiva delle donne e il rispetto delle Convenzioni internazionali, come quella di Istanbul».

Per informazioni: Casa delle donne di Ravenna, via Maggiore 120, casadelledonneravenna@gmail.com

Nel parco con uno zaino pieno di coltelli e una scacciacani senza tappo rosso

Denunce, sanzioni e sequestri: sono gli esiti dell’attività svolta dalla polizia municipale della Bassa Romagna nei giorni scorsi nei nove comuni del territorio

Armi Sequestrate A LugoA Lugo, durante un controllo nel Parco del Loto, il personale della Pm è stato avvicinato da un cittadino che segnalava la presenza sospetta di due persone. Dopo il controllo degli agenti, una di queste, un cittadino italiano di 50 anni, è risultata in possesso di numerosi coltelli e una pistola a salve senza tappo rosso, nascosti all’interno di uno zainetto e nelle tasche dei pantaloni. Tutte le armi sono state sottoposte a sequestro e il soggetto è stato denunciato per porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

Tra la frazione di Cà di Lugo e Conselice, il Nucleo Infortunistica ha rintracciato una persona scappata dopo un incidente stradale e che poco dopo era tornato sul luogo del sinistro. Sottoposto al controllo con etilometro, l’uomo, un cittadino romeno residente in zona, è risultato positivo con un tasso di alcolemia di 2,32 g/l. Per il trasgressore è scattato il ritiro della patente e la denuncia.

A Massa Lombarda continuano invece i controlli sui veicoli per garantire la sicurezza stradale in via Trebeghino, che hanno portato ad alcune sanzioni per violazione del divieto di circolazione presente in quel tratto di strada. A queste si aggiungono due multe per utilizzo del cellulare alla guida, mentre sono stati sanzionati e sottoposti a sequestro due veicoli perché sprovvisti di assicurazione. Infine, alcune auto straniere sono state multate perché non in regola con le vigenti norme.

A Fusignano, dopo un breve inseguimento, è stata fermata e sottoposta a controllo un’auto con alla guida un cittadino marocchino. Il veicolo è risultato sprovvisto di assicurazione, sanzionato e sottoposto a sequestro. Il cittadino è stato inoltre denunciato per non aver esibito il permesso di soggiorno di cui era in possesso.

Nel territorio di Bagnacavallo, durante un controllo stradale in orario serale, è stato denunciato un 50enne italiano perché alla guida con la patente sospesa dal 2013. Dai controlli è risultato inoltre che a suo carico pendeva una misura di prevenzione emessa dal questore di Ravenna con divieto di ritorno nel territorio del Comune di Bagnacavallo per tre anni a partire dal settembre 2016.

Sulla via San Vitale, fra i comuni di Lugo e Sant’Agata sul Santerno, è stato denunciato un cittadino rumeno per il reato di falso. L’uomo circolava su un’auto con documenti di revisione non conformi agli originali, che sono stati sequestrati.

Nel 2011 candidato sindaco, nel 2018 escluso dalle primarie: Vandini lascia l’M5s

Da una decina danni vicino alle posizioni grilline, l’ex capogruppo in consiglio comunale era tra i promotori della lista Cambierà che nel 2016 non ottenne il simbolo a 5 Stelle: «Prendo atto che non mi ritengono utile e me ne vado. Preferiscono chi dice sempre sì e sta zitto come in altri partiti…»

Vandini Grillo
Pietro Vandini con Beppe Grillo in piazza del Popolo a Ravenna durante la campagna elettorale del 2011 per le elezioni comunali

Aveva i requisiti richiesti e si è presentato alle parlamentarie grilline ma non è stato ammesso tra i candidati senza una spiegazione, in cabina elettorale il 4 marzo ha annullato la scheda per il rinnovo del Parlamento e oggi, 7 marzo, ha cancellato la sua iscrizione al Movimento 5 Stelle: Pietro Vandini lascia i pentastellati dopo quasi dieci anni in cui è stato capogruppo in consiglio comunale a Ravenna nella passata legislatura dopo la candidatura a sindaco nel 2011. «Ho preso atto che il Movimento non mi ritiene utile per i suoi scopi. Non posso fare altro che comportarmi di conseguenza e andarmene».

La richiesta di essere ammesso alle parlamentarie voleva essere un banco di prova concreto: «Volevo misurare la reazione degli iscritti locali attraverso una votazione online che negli ultimi due anni non è mai stata utilizzata. Penso ad esempio al 2016 quando c’erano due liste sul territorio che chiedevano il simbolo per le amministrative di Ravenna e invece di far scegliere gli iscritti, si è deciso di non dare il simbolo a nessuno». Due anni fa Vandini era tra i promotori di una delle due liste, quella che poi si presentò come Cambierà con la candidatura di Michela Guerra.

Ma Vandini ha avuto risposte ancora prima di confrontarsi con il giudizio degli elettori: «Non mi hanno fatto candidare, è stato sufficiente per capire qual era la situazione». A lasciare l’amaro in bocca è anche la modalità con cui sono state fatte le cose: «Proprio chi fa della democrazia un caposaldo della proprio linea politica poi nei fatti si muove all’oscuro. Ogni volta in cui c’è stata la sensazione che dando la parola agli iscritti sarebbe venuta fuori una scelta non gradita ai vertici del movimento si è scelto di non far partecipare gli iscritti».

Da candidato sindaco a reietto del Movimento in sette anni. Cosa è successo? «Negli anni in cui ho avuto un ruolo non mi sono mai adeguato alla modalità del silenziatore. Se credo nella squadra in cui sono mi adeguo ai bisogni ma non resto zitto quando ci sono questioni da affrontare, sono fatto così anche nell’ambito lavorativo. Invece mi sono reso conto che si preferisce gente che tace e dice sempre sì. In questo non vedo molta differenza dall’atteggiamento di altri partiti».

Il sindaco: «Il beach stadium non è più la priorità, prima viene il palasport»

De Pascale cambia l’ordine degli impegni della legislatura per gli impianti sportivi. La realizzazione di un catino da tremila posti in spiaggia era tra le promesse elettorali del 2016

Stadium
Nel 2011 sulla spiaggia di Marina di Ravenna si giocarono i mondiali di beach soccer. La Fifa realizzo un impianto da seimila posti poi rimosso

Il beach stadium a Marina di Ravenna, uno dei cavalli di battaglia del sindaco Michele de Pascale durante la campagna elettorale, è passato in secondo piano. Lo conferma lo stesso primo cittadino: «Il progetto rimane confermato, ma visti gli sviluppi riguardo al palazzetto dello sport abbiamo invertito l’ordine delle priorità». In ogni caso «grazie agli internazionali di beach tennis al Marina Bay il paese è tornato nei circuiti mondiali di questo sport». Nelle intenzioni di De Pascale infatti il nuovo impianto sulla sabbia di Marina sarebbe servito a riportare di nuovo i lidi ravennati nei circuiti sportivi mondiali, sfruttando la tradizione dei “racchettoni” molto radicata dalle nostre parti. La riapertura del Marina Bay ha quindi in parte compensato questa necessità.

De Pascale quindi non dà indicazioni sui tempi in cui lo stadio sulla sabbia sarà eventualmente realizzato: «Stiamo valutando alcune opzioni». Secondo quanto era stato detto in campagna elettorale, la struttura avrebbe dovuto ospitare tremila posti da sfruttare anche per concerti e utilizzabile tutto l’anno (quindi con possibilità di essere coperta). «Un’innovazione per Marina» che ora non è più così prioritaria. Le risorse del Comune sono concentrate verso il nuovo palazzetto pensato per seimila spettatori, dal costo di 15,5 milioni di euro. Anche quello sarà utilizzabile anche per i concerti. Sorgerà vicino al Pala De André. In fondo, non è così lontano da Marina.

Simone Palermo abbraccia il Ravenna: «E’ la scelta migliore che potessi fare»

Calcio C / L’esperto e quotato centrocampista è l’ultimo colpo di mercato del sodalizio giallorosso. «Mi auguro davvero di dare una grande mano a raggiungere il traguardo della salvezza»

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A destra, assieme al diesse Sabbadini, il centrocampista Simone Palermo

«Quando ho chiuso con l’Entella ho avuto tante richieste: dalla B e da diverse squadre di vertice in C. Ma io avevo bisogno di staccare la spina dagli ultimi due mesi a Chiavari e cercavo un ambiente sereno, pulito, una situazione tranquilla. La chiamata del Ravenna è arrivata nel momento giusto. E poi la Romagna mi piace: sono stato spesso qui e mi sono sempre trovato bene. E poi da buon romanista tornare a indossare i colori giallorossi mi dà grande gusto». Si presenta così, alla stampa e alla città, Simone Palermo, il forte e quotato centrocampista che il Ravenna ha messo a disposizione di Antonioli nelle ultime ore del mercato degli svincolati per aumentare il tasso di esperienza e qualità dell’organico giallorosso. «E’ un grande piacere essere qui – sottolinea il neogiallorosso – ho trovato un ambiente bello e sereno, un gruppo affiatato, compagni che si vogliono bene. Mi auguro davvero di dare una grande mano a raggiungere il traguardo della salvezza, possibilmente senza passare dai playout».

“Romano de Roma”, cresciuto calcisticamente nella capitale e con un’annata passata spesso con la prima squadra di Spalletti, Palermo ha poi iniziato una carriera che l’ha visto disputare oltre 100 partite di Lega Pro con le maglie di Pistoiese, Pro Patria, Foggia, Piacenza, Gubbio e Cremonese, e 80 gare di B, campionato in cui ha esordito il 27 settembre 2008 col Treviso in un Modena-Treviso 1-1, gara nella quale sostituì un certo Leonardo Bonucci, collezionando 4 presenze col Treviso e poi 76 con l’Entella nelle ultime due stagioni e mezzo. «Tecnicamente sono un centrocampista che può giocare da mezz’ala o da player, ordinato e tatticamente disciplinato», si descrive così Palermo.

Concetto ripreso dal direttore sportivo giallorosso Matteo Sabbadini: «Con Palermo abbiamo inserito in organico un giocatore in grado di darci un importante aiuto nella corsa per la salvezza, potendo ricoprire tutte le posizioni a centrocampo. I numeri parlano per lui. Non è stato facile ingaggiarlo, abbiamo atteso il tempo necessario senza mollare mai la presa. E’ doveroso ringraziare la società per l’ennesimo sforzo compiuto in sede di mercato».

La conferenza stampa di presentazione di Simone Palermo si è svolta da Sporty, negozio specializzato in abbigliamento tecnico sportivo e da quest’anno official shop del merchandising del Ravenna.  «In questi anni abbiamo accompagnato la squadra come fornitore – sottolinea Francesco Senzani, store manager di Sporty – sostenendo giocatori, staff e società. Da questa stagione ci siamo avvicinati anche ai tifosi essendo official shop per il merchandising del club, così da rimarcare la nostra volontà di essere sempre più punto di riferimento in città per il calcio, lo sport e tutti gli sportivi».

Nel turno infrasettimanale la Conad tenta il colpo grosso con la capolista Mondovì

Volley A2 femminile / Le ravennati domani, mercoledì 7 marzo, al PalaCosta (inizio alle ore 20.30) affrontano la forte Lpm Bam con l’obiettivo di tornare al successo. Angelini: «Cercheremo di fare punti e di dare il nostro 100 per cento»

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Il gruppo della Conad Olimpia Teodora

Dopo la sconfitta di Olbia la Conad domani, mercoledì 7 marzo, torna a giocare al PalaCosta (inizio alle ore 20.30, arbitri Noce di Frosinone e Verrascina di Roma) e trova la capolista Mondovì, una delle potenze piemontesi che stanno dominando la stagione di A2 femminile. All’andata terminò con una vittoria al tiebreak dell’attuale capolista al termine di una partita in cui l’Olimpia Teodora, dopo una partenza difficile, fu capace di reagire con veemenza. Nel quinto set le ragazze di Angelini lottarono fino all’ultimo per poi cedere, per soli tre punti, alle cuneesi.

In un match in cui capitan Bacchi e compagne ce la metteranno tutta per ribaltare il risultato di qualche mese fa, la più emozionata e determinata sarà di certo la centrale statunitense Haleigh Washington, già protagonista di una buona prova a Olbia, che calcherà per la prima volta il taraflex rosa ravennate, di fronte ai suoi tifosi che faranno sentire il proprio calore a tutta la squadra che sta lottando per un posto nei playoff. «Mondovì è una squadra molto forte – spiega il tecnico Simone Angelini -. Ha fatto la finale di Coppa Italia, è prima in classifica staccata da tutti gli altri, ha appena vinto a San Giovanni in Marignano. Probabilmente è la più seria candidata alla promozione diretta. Noi saremo a ranghi completi e cercheremo di fare punti e di dare il nostro 100 per cento, ben consapevoli che nessuna formazione è imbattibile e che già in casa sua siamo stati capaci di strappare un punto».

Dall’altra parte della rete la Lpm Bam di Delmati, l’esperto tecnico chiamato ad allenare un roster di tutto rispetto, può contare su elementi di spicco come la palleggiatrice Demichelis, la centrale Rebora, l’opposto albanese Bici, la cubana Jessica Rivero naturalizzata spagnola e Biganzoli, anch’essa molto potente in attacco. «Dobbiamo stare ben concentrati e prendere in considerazione una partita per volta. Da qui a fine campionato possono cambiare tante cose, anche perché ci saranno molti scontri diretti. Domenica prossima avremo l’incontro in casa con Soverato che ultimamente ha commesso alcuni passi falsi, poi andremo a Milano a giocare contro Club Italia, quindi dovremo affrontare Orvieto sempre in casa. Non dovremo quindi mai abbassare la guardia, tenendo sempre presente che il gruppo e la squadra sono la cosa principale. Da adesso in poi tutte le partite saranno molto difficili. Sono rimaste poche giornate e tutti, noi per primi – termina Angelini – correranno e saranno pronti a dare qualcosa in più per vincere».

Il programma (28ª giornata): mercoledì 7 marzo, ore 20.30, Savallese Millenium Brescia-Battistelli San Giovanni in Marignano, Volley Soverato-Golem Olbia, Ubi Banca San Bernardo Cuneo-Golden Tulip Volalto Caserta, Delta Informatica Trentino-Zambelli Orvieto, Sorelle Ramonda Ipa Montecchio-Barricalla Collegno, P2P Givova Baronissi-Sigel Marsala, Conad Olimpia Teodora Ravenna-LPM Bam Mondovì, Fenera Chieri-Bartoccini Gioiellerie Perugia. Riposo: Club Italia Crai.

Classifica: Mondovì 61 punti; San Giovanni Marignano 56; Cuneo* 55; Brescia* 54; Chieri e Trento 50; Soverato* 45; Club Italia 43; Orvieto* 41; Ravenna* e Collegno* 39; Baronissi 28; Olbia 23; Montecchio* 22; Perugia* 19; Marsala* 15; Caserta* 8 (* una gara in meno).

Lanciata una petizione per ripristinare l’area cani sulla spiaggia di Lido di Dante

Secondo il Comitato cittadino, la mancanza di un’area riservata agli amici a quattro zampe crea un grave danno all’economia turistica

Cani In SpiaggiaIl Comitato cittadino di Lido di Dante chiede il ripristino dell’area cani in paese. Primo firmatario è il presidente Pasquale Minichini:  la raccolta di firme è in atto, per mezzo degli attivisti del Comitato, da giovedì primo marzo ma si può firmare anche in paese all’edicola Guiducci di viale Catone e il bar Livingston di via Marabina e nell’ufficio di Lista per Ravenna – che appoggia la petizione – , nel palazzo comunale di piazza del Popolo.

La lista civica ricorda che «fino al 2015, nelle spiagge di Ravenna c’erano, durante la stagione balneare, tre aree cani, disposte rispettivamente, con ordinanza del sindaco, a Casal Borsetti, Lido di Dante e Lido di Classe. Quella di Lido di Dante era localizzata a 50 metri dalla foce dei Fiumi Uniti, lungo 100 metri di spiaggia, oltre i quali, fino al Bagno Passatore, c’erano 300 metri di spiaggia libera, intensamente frequentata. Da allora, Lido di Dante ha però perduto la sua area cani. Anche quest’anno non si ha notizia che sia ripristinata».

Essendo molte le famiglie che «prediligono le spiagge dotate di un’area cani, la petizione ne sottolinea il danno grave per l’economia turistica della località, come dimostrano le numerose richieste già pervenute a Lido di Dante di conoscerne la disponibilità nella prossima estate, quale condizione per prenotarvi il soggiorno».  Di qui «l’urgenza di ridare a Lido di Dante, come primo atto, la sua area cani, che spinge la cittadinanza di Lido di Dante a chiedere al sindaco di concordare con l’Autorità Marittima l’utilizzo del tratto di spiaggia utile al suo ripristino, quale unica condizione necessaria per emettere l’ordinanza che lo destina a tale scopo per la stagione turistica 2018».

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