Cinque i velocipedi ritrovati dall’Arma. Uno è già stato restituito, si cercano i proprietari degli altri quattro. Un 53enne e un 36enne gli autori dei furti
Nello scantinato dell’abitazione avevano cinque biciclette rubate. I carabinieri sono arrivati a loro dopo un’ indagine partita dal furto di una bicicletta di un faentino residente in corso Europa che alcuni giorni fa l’aveva lasciata legata a un palo. Gli è stata rubata di notte così l’uomo, 53enne, ha fatto denuncia alla stazione di Borgo Urbecco. I militari hanno eseguito un supralluogo sul posto e hanno acquisito le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza. I residenti hanno infatti detto loro che in quella zona negli ultimi tempi si erano registrati vari furti di due ruote.
L’analisi dei filmati ha portato all’acquisizione degli indizi che hanno portato i carabinieri a riconoscere uno dei ladri: si tratta di un 59enne moldavo, operaio agricolo, già noto ai carabinieri. I militari hanno ottenuto un decreto di perquisizione e si sono presentati a casa dove l’uomo era in compagnia di alcuni connazionali. Uno di questi era un 36enne, pure questo già noto per reati contro il patrimonio. Un’ulteriore analisi delle immagini ha portato al suo riconoscimento come il secondo ladro di biciclette.
E le bici? Erano nello scantinato. Cinque in tutto, compresa quella del 53enne. I due sono stati denunciati per furto aggravato e ricettazione in concorso. Le quattro bici “orfane” di padrone sono in caserma. Chi ha recentemente subito il furto della due ruote può rivolgersi ai carabinieri di Faenza Borgo Urbecco in via Forlivese (0546 30235) portando copia della denuncia.
Il percorso, della durata di circa un’ora e mezza, si concluderà con l’arrivo alla galleria Magazzeno in via Magazzini Posteriori 37
Dopo il successo dello scorso anno, con la partecipazione di circa 200 persone, torna il consueto appuntamento con la pedalata tra i muri del festival di street art Subsidenze, organizzata, in collaborazione con Fiab “Amici della bici”, dall’associazione Indastria col contributo dell’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune.
Ritrovo alle 15.30 alla nuova Darsena PopUp, dove ci sarà la possibilità di noleggiare biciclette per chi non ne fosse fornito. Il giro proseguirà tra i vari muri, sia quelli realizzati quest’anno, come quelli di Gue e di Luca Zamoc, sia quelli delle edizioni passate. Il percorso, della durata di circa un’ora e mezza, si concluderà con l’arrivo alla galleria Magazzeno in via Magazzini Posteriori 37, dove è possibile visitare la mostra collettiva degli aritsti di Subsidenze anno 2017. Si ricorda l’appuntamento con lo street artist Reve+, che nel fine settimana dal 6 all’8 novembre dipingerà il muro di via Grado 13, angolo via Tommaso Gulli
Era in stato confusionale e affetto da alcune patologie mediche. Era scomparso da casa il giorno prima: «Mi sono perso»
Si era smarrito ed era in stato confusionale. Per questo motivo un 58enne nella notte tra martedì e mercoledì aveva imboccato l’E45 contromano, procedendo verso Ravenna. La polizia ha mandato subito una volante che ha fermato l’uomo a Casemurate. Il conducente, incensurato, è apparso agli agenti in lieve stato confusionale ed è stato accompagnato in questura. Non è stato in grado di dare spiegazioni, se non il fatto che si era smarrito e non era in grado di rincasare.
L’uomo è stato sottoposto alla misurazione del tasso alcolemico con esito negativo. Un accurato accertamento ha evidenziato che, nella serata precedente, un familiare del 58enne ne aveva segnalato la scomparsa. Quest’ultimo, informato dell’accaduto, ha raggiunto la questura dove ha spiegato che il parente è affetto da alcune patologie mediche. Un atto dovuto le sanzioni per le violazioni al Codice della Strada e la segnalazione per la verifica dei requisiti al possesso del titolo di guida che non è stato ritirato poiché il conducente non lo aveva con se.
Le associazioni delle due città dovranno decidere le rappresentanze delle specifiche categorie economiche. Saranno coinvolti anche i rappresentanti dei lavoratori
Il mondo associativo si confronta in vista dell’avvio della procedura di accorpamento tra le Camere di commercio di Ravenna e Ferrara. Nel pomeriggio di oggi infatti nella Sala Cavalcoli della Camera di commercio di Ravenna ha avuto luogo un incontro tra i rappresentanti delle associazioni di categoria dei territori ravennate e ferrarese. L’obiettivo della discussione è stato quello di definire tempistiche e modalità della procedura di accorpamento a cui si apprestano le due Camere di commercio, condividendo i dati sulla rappresentatività dei settori pubblicati recentemente dal Ministero dello sviluppo Economico e avviando il confronto su possibili ipotesi di apparentamenti. Un confronto avvenuto in un clima «sereno e collaborativo»
Al commissario ad acta, Mauro Giannattasio della Camera di Ferrara, spetterà innanzitutto il compito di adottare la norma statutaria che definisce la ripartizione dei consiglieri camerali tra i differenti settori di attività economica tenendo conto della loro rappresentatività sul territorio. Successivamente, comunque entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto, quindi entro il 17 gennaio 2018, il commissario dovrà avviare formalmente le procedure di designazione e nomina dei consiglieri, pubblicando l’avviso all’albo camerale e sul sito istituzionale di entrambe le Camere.
Dopo questo primo momento di confronto dedicato nello specifico alle categorie economiche saranno coinvolti anche i rappresentanti dei lavoratori, dei consumatori e dei liberi professionisti. I consiglieri in rappresentanza dei settori economici della nuova Camera di commercio di Ferrara-Ravenna saranno 30 ai quali si aggiungeranno infatti i 3 rappresentanti di sindacati, consumatori e professioni. La Giunta sarà invece composta da sette componenti più il presidente.
Una norma transitoria della riforma prevede infatti che le disposizioni relative alla riduzione del numero dei consiglieri camerali, 25 consiglieri per Camere con oltre 80.000 imprese, siano applicate alle nuove Camere a partire dal primo rinnovo dei loro consigli successivo a quello della loro costituzione.
L’anziano è stato portato in carcere. Sorpreso a Cervia con due ragazze a bordo: una residente a Gatteo Mare e l’altra a Russi. Le accompagnava in piazzola e poi di nuovo a casa
Partiva da casa sua, a Cesena e poi le passava a prendere a casa, che fossero a Gatteo o a Russi, e le portava in piazzola a battere. Loro sono prostitute, lui è un pensionato di 67 anni che dietro compenso faceva da taxi alle ragazze che battono sull’Adriatica. L’uomo è stato arrestato a Cervia per sfruttamento della prostituzione dai carabinieri. L’Arma ha appurato che l’anziano non era un cliente ma una sorta di taxista che si faceva pagare qualche decina di euro per portare le prostitute a lavoro e poi di nuovo a casa. A bordo aveva due giovani di origine romena residenti a Gatteo Mare e Russi. L’arrestato è stato portato in carcere.
Dall’inizio dell’anno questo è l’undicesimo arresto per reati connessi alla prostituzione mentre sono centinaia i controlli a donne e transessuali (ed ancora più a clienti…) che nel corso dei pattugliamenti sono stati colti a prostituirsi lungo l’Adriatica e, soprattutto, nelle località di Savio, Lido di Classe e Lido di Savio, che sono stati denunciati quando sorpresi a commettere altri reati.
I promotori del progetto parlano di risanamento della valle. I contrari ricordano che la laguna passerà da 254 ettari a 145. Le critiche portate anche a un livello istituzionale da Lista per Ravenna e dal Movimento 5 Stelle sono rimaste inascoltate
In questi giorni la draga sta scavando il canale esterno e si sta riempendo l’argine di separazione tra valle e porto. Dopo mesi di sospensione in estate sono ripresi i lavori per il progetto nella pialassa del Piombone, uno dei più discussi degli ultimi anni. Il nome del progetto depositato è questo: “Intervento di risanamento della pialassa del Piombone e di separazione fisica delle zone vallive dalle zone portuali mediante arginatura artificiale”. Sin dalla sua proposta, però, l’ipotesi ha trovato diverse critiche: una larga fetta di fruitori della valle ha segnalato l’intervento come un allargamento del porto più che un risanamento della valle.
Le osservazioni contrarie vertono soprattutto su due argomenti: il primo riguarda la riduzione della superficie lagunare che alla fine dei lavori sarà di 145 ettari contro i 254 iniziali. Se si va indietro nel tempo, balza agli occhi come la riduzione sia andata di pari passi con lo sviluppo portuale: nel 1954, quando il porto industriale odierno doveva ancora nascere, la superficie del Piomboni era di 500 ettari. Del resto il nuovo progetto prevede la costruzione di un piazzale logistico di 11 ettari, un argine (quello che si sta riempiendo in queste settimane) di 62 e un allargamento del bacino di evoluzione del canale che costeggia il Piomboni. La seconda critica riguarda la separazione dallo scalo: pur costruendo l’argine, le acque che circolano all’interno della valle saranno le stesse del porto, come avviene oggi. Infine, le porte vinciane che si aprono e chiudono con le maree lasciano alla fauna ittica uno spazio molto stretto per entrare nella valle. Le critiche sono state portate anche a un livello istituzionale da Lista per Ravenna e dal Movimento 5 Stelle, rimanendo inascoltate.
D’altra parte i progettisti sostengono che il nuovo sistema di canali vallivo permetta un ricambio d’acqua più veloce e, di conseguenza, migliori lo stato ambientale della Pialassa, compreso quello dei pesci e dei volatili, inquilini principali della valle. Inoltre il progetto ha superato la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e a nulla sono valsi i ricorsi di comitati ai tribunali amministrativi per fermare le draghe.
Al di là delle posizioni, quel che è certo è che il progetto non si è concluso nei tempi previsti nel 2009, epoca della procedura di Via. Si stimavano infatti trenta mesi per la conclusione ma a quasi cinque anni da inizio opere (a fine del novembre del 2012) la pialassa ha ancora l’aspetto di un cantiere a cielo aperto. Va detto che i lavori vengono interrotti nel periodo di nidificazione degli uccelli e, soprattutto, che sono state necessarie nuove analisi al materiale dragato. Circostanza che ha portato alla sospensione dei lavori. Negli ultimi mesi, però, gli operai sono tornati a lavorare a pieno ritmo e la conclusione del progetto potrebbe non essere lontana, anche se nessuno si sbilancia in previsioni più precise.
Eliminazione degli elementi incongrui dalle facciate, riordino delle aperture, restauro degli intonaci e tinteggiatura
Piazza Unità d’Italia
Partiranno il 16 ottobre, fa sapere il Comune di Ravenna, i lavori per la sistemazione delle facciate degli edifici sul lato nord di piazza Unità d’Italia, già Corte delle Antiche carceri. Il piano di recupero per completare la riqualificazione della piazzetta collegata a piazza del Popolo prevede, oltre ai lavori di riqualificazione inaugurati a Natale del 2013, la sistemazione delle facciate mediante l’eliminazione degli elementi incongrui, il riordino delle aperture con l’eventuale implementazione delle vetrine, il rifacimento e restauro degli intonaci e la ritinteggiatura dei paramenti murari. La durata dei lavori è stimata in tre mesi.
Il lato nord è diviso fra varie proprietà private che sono state coinvolte in un progetto unitario che vede il Comune come unica stazione appaltante per i lavori e per l’uniformità estetica e del decoro attraverso linee guida. «Il percorso congiunto, con tutte le proprietà, privati e attività economiche, avviato da tempo dal Comune – sottolineano gli assessori al Patrimonio Massimo Cameliani e ai Lavori pubblici Roberto Fagnani –, ha finalmente prodotto un concreto accordo condiviso che permetterà di valorizzare ulteriormente questa piazza dall’importante funzione turistica. Così, dopo la sistemazione della pavimentazione e dell’illuminazione a cura del Comune, si provvederà nei prossimi mesi alla ristrutturazione di una facciata che darà un aspetto ordinato ed accogliente ad uno spazio sempre più amato e vissuto dai cittadini».
Nell’accordo che sarà sottoscritto a breve da tutte le proprietà, gli interessati autorizzano il Comune a realizzare le opere comuni, a rimborsare le quote di propria spettanza e a realizzare preliminarmente le opere di propria competenza. Tra gli interventi a carico dei privati ci sono: eliminazione/sostituzione di condizionatori a vista; eliminazione di parabole o altri elementi incongrui; riordino di aperture (vetrine, vetrinette, finestre, portefinestre); sistemazione/ripristino di corpi sporgenti e terrazzino; eliminazione/verniciatura inferriate; riordino di infissi e sistemi oscuranti. Il Comune provvederà ad eliminare fili elettrici aerei e di facciata e tutti gli elementi incongrui (eventuali tubi di aerazione/scarico, ganci, ecc.), sistemare gronde e pluviali, rifare gli intonaci e tinteggiare i muri.
Conferenza al Magazzino del Sale alle 20.30, con i designer Massimo Simonetti (Rimini), l’architetto Fabrizio Fontana, la dirigente del Comune di Cervia Daniela Poggiali e l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Ravenna Roberto Fagnani.
Il designer Massimo Simonetti (Studio Simonetti, Rimini), l’architetto Fabrizio Fontana (Archlabo, Ravenna e Milano Marittima) assieme al dirigente del Comune di Cervia Daniela Poggiali e all’asssessore ai lavori pubblici del Comune di Ravenna Roberto Fagnani, sono i protagonisti della conferenza del ciclo “SeDici Architettura 2017-2018”, in calendario giovedì 28 settembre (dalle ore 20) al Magazzino del Sale (Torre) di Cervia. La rassegna prevede una serie di incontri itineranti in Romagna, a più voci, dedicati al progetto, fra storia, estetica ed esperienze contemporanee sul campo. Ideata da un comitato di professionisti e studiosi di architettura è organizzata e documentata dalla rivista dell’abitare Casa Premium, in collaborazione con gli Ordini professionali degli architetti di Ravenna e Forlì, anche ai fini dei crediti formativi.
Tema dell’incontro “Il senso dell’ospitalità. Progettazione architettonica, turismo e tempo libero”. Una ricognizione attuale sul rapporto fra architettura, urbanistica, interior design e impresa turistica attraverso l’esperienza di professionisti e amministratori pubblici. A partire dai “cantieri in divenire” della riviera romagnola e oltre. Dopo gli interventi, seguirà una breve tavola rotonda fra i relatori della conferenza e un question time finale dedicato al pubblico in sala.
I protagonisti
Massimo Simonetti – Studio Simonetti – Rimini
Nato professionalmente all’inizio degli anni ’70, Massimo Simonetti, dopo importanti esperienze nel campo del design industriale, decide di indirizzare la propria vena creativa anche al mondo dell’interior design. Fonda così lo Studio Simonetti, che si afferma tra i leader nella progettazione alberghiera realizzando oltre quaranta alberghi (più di 3.000 camere), tra cui numerosi cinque stelle lusso. Tutti i suoi progetti sono caratterizzati da uno stile unico, senza tempo, svincolato dalle mode e dalle tendenze. Lo Studio Simonetti è formato da un team di architetti e interior designer, e realizza masterplanning, progetti architettonici e di interior design, e fornisce consulenza tecnica per l’ideazione di nuovi concept e format alberghieri.
Fabrizio Fontana – Archlabo – Ravenna, Milano Marittima
Laureato in architettura a Firenze e collaboratore didattico all’Università di Ferrara, fonda nel 1993 il gruppo di lavoro Archlabo (Ravenna e Milano Marittima). Lo studio si occupa di progettazione architettonica, restauro conservativo, urbanistica e arredo urbano per committenze pubbliche e private. Ha firmato diversi progetti residenziali e turistico-ricettivi a Cervia-Milano Marittima e sulla riviera ravennate, fra cui, recentemente il recupero conservativo dell’ex Cral Salinari e la ristrutturazione funzionale del Magazzino del Sale Darsena.
Daniela Poggiali – Architetto, Dirigente Comune di Cervia
Laureata in Lettere, Conservazione dei Beni Culturali e in Architettura, Daniela Poggiali è è Architetto e Dirigente dei Servizi Patrimonio, Demanio e Porto del Comne di Cervia. È stata ed è responsabile dei procedimenti di approvazione e di affidamento di numerosi progetti di rigenerazione urbana quali ad esempio Magazzino del Sale Darsena, Cral delle Saline, Vecchia Pescheria Comunale, Kursaal Lido e Woodpechker. È anche Dirigente dei Servizi Cultura e Turismo del Comune di Cervia, occupandosi dei progetti di ospitalità innovativi e sperimentali del Territorio.
Roberto Fagnani – Assessore ai Lavori Pubblici Comune di Ravenna
Assessore ai Lavori Pubblci della giunta ravennate guidata dal sindaco Michele De Pascale, Fagnani ha avviato un importante intervento per la riqualificazione di infrastrutture, servizi e arredi delle aree retrostanti le spiagge ravennati messo a concorso con un bando internazionale per un valore complessivo di 10 milioni di euro. A cui si aggiunge recentemente il progetto di fattibilità – preparato internamente dagli uffici comunali – di una nuova struttura polivalente (sport, fiere, eventi, concerti…) nell’area del Pala De André a Ravenna, da 6mila posti e 15 milioni di euro di budget.
Nel 2002 l’amministrazione occupò un area di T&C per i lavori in via Baiona. L’azienda si oppose alla cifra offerta e il contenzioso si è risolto solo ora con un accordo bonario dopo che la Corte d’Appello ha impiegato otto anni per andare a sentenza
Quindici anni per chiudere il contenzioso nato da un esproprio e i tempi, se non fosse intervenuto un accordo tra le parti, sarebbero stati anche più lunghi. Il contenzioso tra Comune di Ravenna e la società T&C Traghetti e Crociere srl, una controllata di Autorità portuale che gestisce il piazzale da cui partono i traghetti diretti verso la Grecia, è la plastica rappresentazione di quello che può accadere quando ci si oppone ad un esproprio.
Tutto comincia nel 2002. Il Comune da un paio d’anni ha deciso di migliorare via Baiona, la strada che collega Ravenna e Porto Corsini costeggiando la zona industriale. I lavori interessano aree di proprietà di Esercizio Terminals srl, società che poi confluirà in T&C. Palazzo Merlato determina “l’occupazione d’urgenza” delle aree interessate dai lavori e, ad ottobre, prende possesso dell’area oggetto del contenzioso. Cinque anni dopo procede all’esproprio ma la cifra offerta non soddisfa T&C che ricorre alla commissione provinciale competente, ottenendo la prima vittoria.
La commissione infatti ritiene il terreno edificabile e lo valuta 20.475 euro. Siamo nel maggio 2009. Il Comune non ci sta: sostiene che quell’area sia agricola e un mese dopo ricorre in appello, a Bologna. T&C si costituisce e rilancia: l’area in concreto occupata per i lavori non è – sostiene – di 155 metri quadri ma di 383. I conti, insomma, non tornerebbero nemmeno dal punto di vista catastale.
La Corte d’Appello la prende con calma. La sentenza arriva infatti soltanto nel marzo di quest’anno, otto anni dopo ed è, ancora una volta, favorevole a T&C. Il Comune deve versare quanto disposto dalla commissione provinciale più le spese processuali. Si arriva a questo punto all’accordo bonario: l’amministrazione lo propone a T&C. Altrimenti ci sarebbe stato un ricorso in Cassazione e i tempi si sarebbero allungati, con ogni probabilità, almeno di un lustro. L’accordo prevede che il Comune versi i ventimila euro e spicci dovuti e la società rinunci alla pretesa sugli altri 228 metri quadri in esubero.
Letto, firmato e sottoscritto, si conclude così una lunga vicenda che la dice lunga sui tempi della giustizia civile ma non solo: quindici anni (e in questo caso manca il rincorso in Cassazione) per definire il valore di un esproprio quanto spostano la bilancia dalla parte dell’ente espropriatore piuttosto che da quello dell’espropriato?
Canottaggio / Brillante prestazione dell’equipaggio azzurro, che batte avversari come Gran Bretagna, Australia e Olanda e si qualifica direttamente per la gara decisiva di domenica, senza passare dai recuperi. Quinto posto nel singolo Para-Rowing per Baldini, che oggi gareggia nei ripescaggi
Un primo piano del portacolori della Canottieri Ravenna (foto Perna)
Arriva un sorprendente risultato che fa sorridere Bruno Rosetti al Mondiale di canottaggio in svolgimento a Sarasota (Florida), negli Stati Uniti. L’otto azzurro, di cui fa parte il ravennate, centra infatti contro ogni pronostico la qualificazione alla finalissima in programma domenica (start previsto alle 11.12 locali, ore 17.12 in Italia). L’ammiraglia italiana, così è definito l’equipaggio più “pesante” e numeroso, riesce a vincere la propria batteria, conquistando quell’unico il risultato, il primo posto, che gli consente di non passare dai recuperi. Il tutto regolando sul traguardo un avversario come la temutissima Gran Bretagna e precedendo Australia e Olanda, tre nazioni che nella Coppa del Mondo del luglio scorso aveva visto con il binocolo, terminando nella Finale B, quella di consolazione.
Il ravennate Bruno Rosetti è il secondo da destra nell’otto azzurro (foto Perna)
La cronaca della gara Parte forte l’otto azzurro nella sua batteria, che con oltre i 40 colpi al minuto si piazza subito a condurre, infliggendo un secondo e mezzo alla flotta britannica ai 500 metri. Rosetti e compagni spronati dal timoniere D’Aniello continuano nel proprio incedere imperioso, un passo fluido e netto che sfianca la resistenza inglese e olandese, i cui otto a metà gara sono distanti quasi tre e cinque secondi. Anche nel terzo quarto la musica non cambia, l’ammiraglia azzurra continua a sorprendere e a guadagnare sugli avversari, che cercano di ricucire il gap ma senza riuscirci. Il rush finale mette in mostra un’Italia tutt’altro che sazia, che sale ancora di colpi andando a mettere in cassaforte il pass.
Ordine d’arrivo: 1. Italia (Luca Parlato-Marina Militare, Emanuele Liuzzi-Fiamme Oro, Cesare Gabbia-SC Elpis, Bruno Rosetti-SC Ravenna, Paolo Perino-Fiamme Gialle, Mario Paonessa-Fiamme Gialle, Davide Mumolo-SC Elpis, Leonardo Pietra Caprina-CC Aniene, tim. Enrico D’Aniello-SC Amalfi) 5.32.39, 2. Gran Bretagna 5.34.60, 3. Australia 5.36.85, 4. Olanda 5.37.90, 5. Russia 5.40.59, 6. Cina 5.47.31.
Nella seconda batteria vince la Germania, che si qualifica così per la finalissima, mentre andranno ai recuperi i padroni di casa degli Stati Uniti e la Romania. Ordine d’arrivo: 1. Germania 5.29.36, 2. Stati Uniti 5.30.38, 3. Romania 5.31.30, 4. Nuova Zelanda 5.35.65, 5.Ucraina 5.37.57, 6. Polonia 5.44.64.
Simone Baldini in azione nel singolo Para-Rowing (foto Perna)
Baldini ai ripescaggi Nel singolo Para-Rowing Simone Baldini si piazza al quinto posto della sua batteria e quindi va ai ripescaggi, previsti già oggi alle 10.10 locali (ore 16.10 italiane), dove se la vedrà con gli equipaggi di Germania, Stati Uniti, Belgio e Ungheria: primi tre in semifinali, il quarto e il quinto nella finale C.
La cronaca della gara Il portacolori della Canottieri Ravenna al passaggio dei 500 metri lotta per restare attaccato al gruppo e si mantiene poco distante all’americano Haxton e all’israeliano Daniel, mentre l’austriaco Dolleschal cerca di rientrare sull’azzurro. Ai 700 metri il russo Chuvashev e Gran Bretagna rinforzano per staccarsi dagli altri contendenti e andare ad assicurarsi i primi due posti, valevoli la semifinale, con l’Italia che rinforza a sua volta guadagnando una posizione a metà gara a danno di Israele, che viene passato anche dall’Austria. Proprio Dolleschal passati i 1000 metri sferra un attacco a Baldini che viene superato passando così di nuovo quinto al penultimo rilevamento, dove Chuvashev e Houghton presso che appaiati sono già transitati garantendosi il passaggio del turno. L’ultimo quarto di gara serve solo ad ufficializzare le posizioni, vince la Russia che va in semifinale con la Gran Bretagna, più staccata nel finale, mentre è terzo lo statunitense. Italia quinta a poco più di tre secondi dall’Austria e davanti a Israele, per completare il novero di chi si giocherà i recuperi. Ordine di arrivo: 1. Russia 10.02.35, 2. Gran Bretagna 10.11.27, 3. Stati Uniti 10.21.95, 4. Austria 10.47.20, 5. Italia (Simone Baldini-SC Ravenna) 10.50.46, 6. Israele 10.56.95.
Volley C / La squadra di Minguzzi in finale ha superato in tre set i padroni di casa della Conad Ville Unite nella manifestazione organizzata a San Pietro in Vincoli dall’Atlas e dalla Polisportiva Spiv. Terzo lo Spem Faenza, quarta la Fulgur Bagnacavallo
Foto di gruppo delle formazioni partecipanti al “1° Trofeo dell’Uva” di San Pietro in Vincoli (foto R. Casadei)
È il Volley Club Cesena ad aggiudicarsi la prima edizione del ‘Trofeo dell’Uva’, torneo di pallavolo con squadre di Serie C e D che si è disputato nel weekend alla palestra Scuole Medie di San Pietro in Vincoli, con l’intero ricavato che è stato devoluto alla FabiOnlus, associazione che si occupa di raccolta fondi per la ricerca sulla SLA. La squadra cesenate, che però ha anche una forte connotazione ravennate (è allenata da Valerio Minguzzi e può contare in campo su alcuni talenti cresciuti nel settore giovanile del Porto Robur Costa come Bellettini, Pirazzoli, Grottoli e Rossi), ha superato in finale in tre set i padroni di casa della Conad Ville Unite Atlas, società di Santo Stefano che ha organizzato la manifestazione assieme alla Polisportiva Spiv.
La squadra vincitrice del torneo, il Volley Club Cesena di Valerio Minguzzi (foto R. Casadei)
«Considerando che era alla prima edizione, il torneo ha avuto un’ottima riuscita – spiega il tecnico dell’Atlas, Roberto De Marco – e tutti ci hanno fatto i complimenti per l’organizzazione. È stato un ottimo banco di prova per le squadre che hanno partecipato. La nostra formazione si è dimostrata all’altezza della situazione nonostante la sconfitta per 3-0 contro un avversario che punta di sicuro in alto. La stagione sarà difficile per il calibro delle nostre rivali, ma il potenziale della Conad Ville Unite è buono e con margini di miglioramento». Il terzo posto del torneo è stato raggiunto dallo Spem Faenza, che nella ‘finalina’ ha battuto 3-1 la Fulgur Bagnacavallo, unica tra le quattro partecipanti a essere iscritta al campionato di D. In semifinale l’Atlas aveva regolato al tiebreak i manfredi, mentre i cesenati avevano sconfitto 3-0 la Fulgur. «Il nostro ringraziamento – aggiunge l’organizzatore Andrea Fantini – va alle squadre che hanno partecipato, allo staff della Festa dell’Uva e alla Cassa di Risparmio, che hanno contribuito alla realizzazione del torneo. Ci piacerebbe replicare questa manifestazione anche il prossimo anno».
Ortazzo e Ortazzino, alla foce del Bevano, furono acquisiti da una società immobiliare di Roma negli anni Sessanta per costruire ma i vincoli ambientali successivi bloccarono tutto. Il Comune di Ravenna riapre il dialogo per acquisire l’area
Uno scatto dell’Orto e Ortazzino (foto www.lidodiclasse.com)
“Il comprensorio dell’Ortazzo e Ortazzino – citiamo l’ufficio Turismo del Comune di Ravenna – è il sito costiero avente la maggiore biodiversità di tutto il litorale emiliano-romagnolo”. Ma è praticamente inaccessibile. E non solo per i vincoli di tutela ambientale, ma anche perché è quasi tutto di proprietà di una società immobiliare di Roma, che l’ha acquistato negli anni Sessanta. Si tratta di un complesso di 480 ettari (all’interno della Pineta di Classe, attorno alla foce del Torrente Bevano), che comprende aree pinetate, aree umide, zone ancora agricole e alcuni fabbricati di servizio. Tutto chiuso al pubblico da cancellate e inutilizzato in quanto nel frattempo l’area, oggi rientrante nel Parco del Delta del Po, è stata vincolata e non è stato quindi più possibile costruire, come invece nelle intenzioni iniziali degli immobiliaristi.
Già dai tempi del sindaco Vidmer Mercatali il Comune di Ravenna cerca di acquisire l’area, ma le richieste dei proprietari sono sempre state fuori portata. Oggi – ci dice l’assessore al Patrimonio del Comune, Massimo Cameliani – si è invece riaperto un dialogo. La società potrebbe infatti essere interessata ad alienare il terreno, anche a prezzi non di mercato, consapevole che l’unico soggetto interessato a questo punto non può che essere un ente pubblico. L’ultimo a parlarne pubblicamente fu infatti l’ex sindaco Fabrizio Matteucci nel 2011 in occasione dei lavori al centro Bevanella (oggi il punto di partenza per le escursioni nell’area aperta al pubblico e fino alla foce del torrento Bevano, organizzate dalla cooperativa Atlantide) quando si pose come obiettivo quello di acquisire l’area per allestire percorsi e servizi turistici per un’area naturale che «non ha niente da invidiare alla Camargue», disse pochi mesi dopo l’inaugurazione del centro visite. Ora l’obiettivo potrebbe raggiungerlo Michele de Pascale, suo successore a Palazzo Merlato.