lunedì
08 Settembre 2025

OraSì, Grant suona la carica: «Pronto a fare qualunque cosa il coach mi chiederà»

Basket A2 / Nel corso della presentazione il pivot americano prima di tutto ha spiegato i motivi della sua scelta di venire a vestire la maglia giallorossa: «Convinto che a Ravenna ci siano società, staff e roster per fare grandi cose». Domani test amichevole a Bologna contro Mantova

Grant Orasi Presentaz
Il pivot americano Jerai Grant con il presidente Roberto Vianello

Sorridente e motivato, l’ultimo arrivato in casa OraSì, Jerai Grant, si è presentato nella sua nuova realtà ravennate facendo fin da subito scaldare i cuori dei sostenitori giallorossi. Già in campo assieme ai compagni in due sedute di allenamento e spettatore tutt’altro che disinteressato del test di due giorni fa contro i tricolori di Venezia, il pivot americano prima di tutto ha spiegato i motivi della sua scelta di venire a Ravenna. «Ho valutato diverse proposte – ha iniziato – e alla fine non ho avuto problemi a scegliere l’A2, perché sono convinto che a Ravenna ci siano società, staff e roster per fare grandi cose. Sono un giocatore che ama stare vicino al canestro, ma sono pronto a fare qualunque cosa il coach mi chiederà. Dell’Italia, poi, ho ancora con me lo splendido ricordo di Brindisi, sia della squadra che della città. Ero un rookie quando arrivai, ma c’erano americani più esperti dai quali ho appreso tantissimo, allenamento dopo allenamento. Se adesso sono un giocatore più forte e più esperto lo debbo anche a quella esperienza italiana». Dire che Grant è figlio d’arte è limitativo, perché in realtà è anche e soprattutto fratello d’arte: «Mio padre giocò in NBA – termina – dove al momento ci sono i miei fratelli, uno a Chicago e l’altro a Oklahoma City».

Nel corso della presentazione Grant è stato accolto in sede dal presidente Roberto Vianello e dal direttore generale Mauro Montini. «Finalmente siamo alla fine – ha esordito Vianello – nel senso che la squadra adesso è completa e la palla passa a loro e allo staff. Siamo molto contenti di avere a Ravenna un giocatore importante come Grant». Queste, infine, le parole di Montini: «Per problemi di visto Grant è arrivato in ritardo rispetto ai compagni e naturalmente gli servirà un po’ di tempo per allinearsi. Non dobbiamo avere fretta, la prospettiva finale dovrà essere il campionato e nel frattempo tutti i minuti che Grant riuscirà a giocare saranno bene accetti. A cominciare dallo scrimmage di sabato con Mantova, per esempio».

Domani alle 17.30, infatti, la squadra di Martino effettuerà uno scrimmage a Bologna, alla palestra Salus di via dell’Arcoveggio, con la Dinamica Mantova, futura avversaria dei ravennati in A2 Est. Nel frattempo continua senza soste la campagna abbonamenti dell’OraSi per il prossimo campionato. Ormai sono 337 le tessere acquistate dai sostenitori ravennati, numero importante anche perché un terzo di loro non era abbonato la passata stagione.  Oggi sarà possibile abbonarsi in sede dalle 10 alle 13, la settimana prossima poi sarà l’ultima riservata alla prelazione dei vecchi abbonati.

Romagna, Regione o Provincia? Tra i sindacati solo Cisl parla già con una voce unica

Il ravennate Garofalo: «Meno sindacalisti in ufficio e di più in azienda». Per Cgil e Uil il tema non è all’ordine del giorno

Edil6L’unico sindacato confederale ad aver varcato i confini provinciali, diventando a tutti gli effetti romagnolo è la Cisl. Una scelta maturata quattro anni fa, quando sembrava che le istituzioni andassero verso la Provincia unica con un percorso che si è poi arenato. Il ravennate Franco Garofalo è uno dei tre membri della segreteria della Cisl romagnola (il segretario generale è Filippo Pieri, cesenate e l’altra componente è la riminese Paola Taddei) ed è convinto che la scelta abbia portato il sindacato ad essere più vicino alle istanze del territorio: «Contrariamente a quanto si possa pensare questa scelta ci ha permesso una vicinanza ai lavoratori che è stata premiata anche in termini di iscritti. Si è ridotto il numero di sindacalisti che stanno in ufficio ed è aumentata la rappresentanza nelle aziende».

La struttura conta di 54 sedi patronali in tutta la Romagna che lavorano insieme e, a seconda delle esigenze, possono esserci spostamenti interni. Questo l’esempio di Garofalo: «Al termine dell’estate servirà un supporto agli uffici sulla costa che si occupano di assistere chi fa domanda di disoccupazione nella stagione turisitica. Potrebbe essere quindi spostata qualche unità di personale dall’entroterra».

La Cisl Romagna ha sempre una posizione unitaria in tutte e tre le province mentre non è così raro vedere altre organizzazioni prendere una posizione diversa su un tema a seconda che lo si guardi da Ravenna, Forlì o Rimini. Per la Cisl Romagna non può essere così e «questo a volte può creare qualche difficoltà. In generale, però, l’unificazione del sindacato romagnolo è filata liscia, in altre parti d’Italia non è stato così». Solo la Cisl, che secondo Garofalo «spesso anticipa i tempi», ha fatto questo percorso.

A proposito di unificazione, Costantino Ricci, segretario provinciale della Cgil a Ravenna, risponde con una battuta: «Non siamo riusciti a mettere insieme nemmeno Forlì e Cesena…». Scherzi a parte, Ricci spiega che il dibattito «non è assolutamente all’ordine del giorno». In ogni caso, fa notare Ricci, ci sarebbero anche problemi nelle trattative perché «non esiste un corrispondente livello istituzionale».

Non molto diversa la posizione di Riberto Neri, segretario della Uil ravennate: «Per quanto ci riguarda l’unico dibattito di questo tipo riguarda una possibile riorganizzazione dei servizi. Si tratta però di una discussione che portiamo avanti a livello regionale, tenendo presente che la Romagna rappresenta una fetta del 65-70 per cento di patronati e uffici». Della Uil Romagna, però, non si parla: «Dal punto di vista politico al momento non c’è questa ipotesi sul tavolo».

Ai domiciliari per spaccio ma continuava a spacciare: 50enne portata in carcere

Nuovamente arrestata, ora è rinchiusa al carcere femminile di Forlì. Carabinieri insospettiti dal viavai fuori dalla sua abitazione

Spaccio RussiI carabinieri – insospettiti dall’anomalo viavai di persone e dopo aver sorpreso fuori dall’abitazione un uomo con una dose di eroina – hanno fatto irruzione nell’appartamento di una 50enne agli arresti domiciliari (per reati riguardanti lo spaccio di droga), nel centro di Russi.

La perquisizione successiva ha consentito ai militari di rinvenire nell’appartamento complessivamente 80,4 grammi di eroina, 15,18 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento e frazionamento delle dosi nonché dispositivi multimediali che servivano alla pusher per tenersi in contatto con i clienti.

All’interno dell’abitazione i militari hanno anche sorpreso altri tre soggetti, per i quali non risultava essere stata concessa alcuna autorizzazione per poter fare visita alla donna ai domiciliari, che dovrà quindi anche rispondere della violazione alle prescrizioni della misura a cui era sottoposta.

La 50enne è stata comunque arrestata nuovamente per spaccio ed è stata accompagnata e rinchiusa al carcere femminile di Forlì.

A Russi il notiziario del Comune viene distribuito anche dai richiedenti asilo

L’Amministrazione: «Un’attività molto utile per far conoscere il territorio e fare interagire i ragazzi con i residenti»

Bollettino Richiedenti AsiloAnche cinque ragazzi senegalesi richiedenti asilo ospitati presso il locale Cas (Centro di Accoglienza Straordinaria) stanno distribuendo – per conto della cooperativa Il Mulino, a cui è stato affidato il servizio – il notiziario comunale “Bollettino di Russi” nelle varie abitazioni della località.

«L’attività è molto utile ai ragazzi per l’interazione in italiano con gli abitanti e gli operatori comunali – si legge in una nota inviata alla stampa dal Comune di Russi – nonché per acquisire una conoscenza più approfondita del territorio nel quale sono ospitati».

A Ravenna il congresso internazionale sulla medicina subacquea e iperbarica

Per la prima volta in città con oltre 300 partecipanti da 60 Paesi di tutto il mondo e 97 relatori

Foto Longobardi Depascale Marotti Eubs
La conferenza di presentazione in municipio con il sindaco De Pascale

300 partecipanti iscritti, altri 200 accompagnatori, 60 paesi rappresentati, 6 primarie aziende internazionali, 97 relatori, 13 sessioni tematiche, 6 giorni di confronto, 5 eventi sociali per conoscere Ravenna e una immersione organizzata al Paguro. Ecco alcuni dei principali numeri del 43esimo congresso EUBS – European Underwater & Baromedical Society patrocinato dal Comune e dalla Cna che si terrà a Ravenna dal 12 al 17 settembre al Palazzo dei congressi (Largo Firenze 9).

Un evento scientifico internazionale in cui medici ed esperti provenienti da tutto il mondo si confronteranno sulle principali innovazioni della medicina subacquea e iperbarica che hanno implicazioni, tra gli altri settori, con l’oncologia, la neurologia, la diabetologia.

Il Congresso EUBS 2017, per la prima volta a Ravenna, si realizza anche con il supporto di primarie aziende di rilevanza internazionale che si occupano di ingegneria iperbarica, subacquea e innovazione in campo medico tra le quali SECHRIST, Siare, Comex, Haux Life Support, IHC, Hipertech, e Centro Iperbarico SRL, artefice anche del successo nella candidatura di Ravenna come location per Congresso EUBS.

Nei lavori scientifici a partire dal workshop organizzato dal Diving Medical Advisory Committee (DMAC), troverà ampio spazio il confronto sul tema della sicurezza e della nutrizione dei subacquei: un argomento di grande interesse per la città di Ravenna che sulla subacquea industriale, a supporto del settore energetico ha costruito notorietà e reputazione di livello internazionale.

Al sindaco Michele De Pascale il compito di aprire i lavori con la cerimonia inaugurale di martedì 12 con un benvenuto agli ospiti internazionali che nei giorni del congresso vivranno l’ospitalità della destinazione Ravenna grazie a un ricco programma di eventi sociali che comprendono un concerto esclusivo nella Basilica di San Vitale, un party di networking al Fellini Scalino 5 in piazza Kennedy, visite guidate per tutti gli accompagnatori, cena di gala in spiaggia al Bagno Amarissimo di Lido di Savio.

I lavori scientifici avranno inizio il 12 con tre interventi che rappresenteranno un vero e proprio viaggio nella scienza dallo spazio al cuore, con la lezione del professore di astrofisica Santi Cassisi, seguita dalla relazione del professor Lionetti sul “cuore grosso” e quella del professor Paolo Zamboni sul monitoraggio vascolare realizzato sull’astronauta Cristoforetti.

Tra gli argomenti più attesi del congresso la sessione dedicata alla neuroscienza e intitolata “cosa dovrebbe sapere un medico iperbarico sul cervello?”: in questa sessione è molto attesa la relazione del dottore Shai Efrati al quale spetta il primato di aver scoperto i vantaggi dell’ossigenoterapia iperbarica nel trattamento della fibromialgia.

Per la sessione oncologia saranno protagonisti gli esperti dell’Università di Ferrara e dell’IRST, unico centro attivo sulla ricerca dell’ossigeno terapia in oncologia, dove saranno presentati i più recenti studi sulla radioterapia che presenta interessanti aspettative per la riduzione delle metastasi.

Per la sessione dedicata alla diabetologia esperti europei e americani si confronteranno sul tema del piede diabetico, su come migliorare il percorso di trattamento e arrivare a ridurre il rischio di amputazione che come ormai è noto, ha forti conseguenze a livello sociale ed economico .

Al congresso EUBS grande spazio è dato ai giovani medici con una Masterclass dedicata alla ricerca e condotta dal professor Costantino Balestra dell’università di Bruxelles.

Il 17 settembre con la chiusura dei lavori scientifici, il mondo della subacquea apre anche ai non esperti con l’iniziativa SIMSI IN TOUR , terza tappa di un ciclo di eventi di divulgazione scientifica promosso dalla SIMSI(Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica) per promuovere la sicurezza subacquea e ridurre l’incidenza di rischi e incidenti in chi pratica sport sotto il mare.

L’iniziativa prevede l’immersione alla piattaforma Paguro (aperta a massimo 25 sub) e un convegno scientifico nel quale interverrà, fra gli altri, Pasquale Longobardi, presidente SIMSI e direttore sanitario del Centro iperbarico Ravenna.

Esperimenti di darsena rigenerata: workshop, performance e tavole rotonde

Darsena Isola2 Foto Neo Project2Promuovere l’imprenditorialità creativa attraverso strategie urbane, con l’obiettivo di attirare nuove figure dinamiche in grado di rendere nuovamente viva e vitale la Darsena di città. È la sintesi dell’impegno preso dal Comune di Ravenna all’interno del progetto europeo Creative Spirits, attualmente in corso, che si propone di stimolare azioni che coinvolgano industrie culturali e aree urbane di grandi potenzialità, per dare vita a casi pratici da condividere con le altre otto città europee selezionatE (Ubjuda, Kaunas City, Lublin, Maribor, Sofia, Loulè, Ibi, Waterford City).

Così, nell’ambito del Festival Ammutinamenti , si svolgerà nei giorni 9 e 10 settembre “Darsena ecosistema creativo” che prevede workshop, performance artistiche, tavole rotonde. In particolare,  sabato 9 dalle 10 nella sede storica del tiro a segno saranno presentati i progetti del Bando per interventi di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie a cui seguiranno due gruppi di lavoro su “Esperimenti di riuso urbano” e “Appunti per un terzo paesaggio”.

Venerdì 8 settembre, invece, dalle 20 sempre nella sede storica del Tiro a Segno, si svolge l’evento “Il bene comune/Summer editon” a chiusura del ciclo di incontri formativi organizzati da ProViaggiArchitettura. L’evento sarà quindi un momento conclusivo di un percorso di dibattiti sull’architettura contemporanea e la rigenerazione urbana. Parteciperanno alla conferenza: Tamassociati, Officina Meme e Alterstudio. Saranno presentati i dispositivi mobili sviluppati durante la scorsa Biennale di Architettura, alcuni dei quali già finanziati per la realizzazione e realizzati, e il MuTABOX, prototipo per il supporto di spazi dismessi, progettato dallo studio Officina Meme e realizzato all’interno dell’ex Tiro a Segno, grazie ai finanziamenti a seguito di Ravenna 2015 – Capitale Italiana della Cultura.

Il Grande Ferro R in piazza Kennedy? La Fondazione Burri apre al trasferimento

Delegazione ravennate a Città di Castello: nessun veto per un’ipotesi alternativa rispetto alla posizione attuale al Pala De André

Grande Ferro R JFK
La visionaria simulazione della ricollocazione della scultura di Alberto Burri in piazza Kennedy

Per apprezzare e comprendere la bellezza e il valore del Grande Ferro R – l’imponente scultura di Alberto Burri all’interno del Pala De André di Ravenna – bisogna far visita alle collezioni dell’artista a Città di Castello, in Umbria, legate alla sua Fondazione. Peraltro, partendo da Ra­venna, si tratta di un viaggio affrontabile in poco più di un’ora in auto e che richiede 4-5 ore di vagabondaggio fra spazi e opere d’arte affascinanti. Le mostre a Pa­lazzo Albizzini e agli ex Seccatoi del Tabacco offrono al visitatore percorsi espositivi e centinaia di quadri tanto importanti quanto emozionanti che rendono conto dello straordinario, e per certi versi sconvolgente, lavoro creativo di Burri, maestro indiscusso dell’arte contemporanea del secondo Novecento, noto in tutto il mondo.

Sottolineo il merito di questa incursione estetica – ed estatica – alla scoperta dell’arte di Burri perché l’ho vissuta recentemente in compagnia di alcuni cittadini ravennati decisi ad incontrare i vertici della Fondazione di Palazzo Albizzini per raccontare e discutere delle vicende e dello stato in cui versa attualmente il Grande Ferro R. Una missione meditata ma del tutto spontanea.

Burri
Il Grande Ferro di Burri al Pala De André

La delegazione “informale” era composta da Sa­turno Carnoli – promotore dell’incontro e di una sin­golare proposta di valorizzazione dell’opera ravennate di Burri –, da Guido Guerrieri, ex assessore comunale e fondatore del gruppo facebook “Amici Ravenna per Burri”, da Marcello Landi, già dirigente del Liceo Artistico e animatore dell’associazione culturale Dis­Ordine, e dall’editore Danilo Montanari. Tema dell’incontro – in cui i ravennati sono stati ben accolti da Bruno Corà (presidente della Fondazione e noto critico d’arte), Tiziano Sarteanesi (curatore e garante testamentario di Alberto Burri) e Anna Maria Traversini (segretario generale della Fondazione) – le vicissitudini e gli attuali limiti di fruizione pubblica della scultura e un’idea “radicale” di valorizzazione dell’opera; a seguire le possibili iniziative per ripercorrere e rinsaldare i legami fra il grande artista e Ravenna.

Com’è noto, Grande Ferro R è un’opera site specific realizzata da Burri nel 1990 su commissione del Gruppo Ferruzzi per il nuovo Palazzo delle Arti e dello Sport intitolato a Mauro De André. Se nelle intenzioni del committente e dei progettisti la struttura poteva diventare un polo civico di aggregazione, “aperto” continuativamente al pubblico, in realtà, il Pala De André (acquisito dal Comune dopo la caduta dell’impero Ferruzzi) ha svolto in seguito solo in minima parte quella funzione sociale. Con conseguenze sconvenienti anche per le possenti e aperte “mani” (o “carena rovesciata” o “archivolto”, secondo le varie interpretazioni) create da Burri. Invece di diventare il genius loci di quello spazio l’opera è stata misconosciuta, trascurata dalle isti­tuzioni e anche bistrattata: soffocata da stand fieristici, supporto di promozioni commerciali,  riverniciata un po’ sommariamente, ma soprattutto poco o per niente accessibile. Tanti ravennati non conoscono né l’origine né l’autore dell’opera, anche se recentemente il profilo della scultura è diventato un landmark, marchio della Festa dell’Unità che lì si svolge ogni anno. Pochi cultori o appassionati d’arte ne riconoscono il valore in sé, autonomo, di opera d’arte: fra l’altro il Grande Ferro R è una delle poche sculture firmate da Burri (se ne contano mezza dozzina) e l’ultima in assoluto realizzata dal Maestro prima della scomparsa nel 1995.

Che fare dunque per recuperare e valorizzare questo patrimonio trascurato ormai da troppo tempo? La proposta avanzata da Saturno Carnoli e presentata alla Fondazione Burri – anche per ottenere un parere indispensabile che sgombrasse il campo da eventuali vincoli giuridici, amministrativi o autoriali legati alle volontà testamentarie dell’artista – è quella di una ricollocazione della scultura in pieno centro storico, in piazza Kennedy. Un’ipotesi di recupero ai limiti della provocazione culturale ma – si legge in un breve documento consegnato al presidente della fondazione Corà con tanto di rendering della nuova sede –  «[…] se l’opera non è più leggibile è tuttavia possibile e necessario riprodurre la stessa visionarietà che l’ha prodotta per renderla di nuovo fruibile secondo il progetto originale […] Piazza Kennedy sulla quale si affacciano il Palazzo del Mutilato e i due Palazzi Rasponi, finalmente liberata dalla sua dimensione di anonimo parcheggio e poi di cantiere senza fine, nell’ottica di una riqualificazione modernista, necessita visivamente di un centro che ne polarizzi l’orientamento. La ricollocazione del Grande Ferro R in quel contesto è possibile e servirebbe finalmente a riattivare valori e vocazioni identitarie antiche e moderne, sia dell’opera che di quello spazio, ancora alla ricerca di un senso».

L’idea di un “trasferimento” in altro sito a Ravenna dell’opera di Burri non ha suscitato veti o particolari perplessità da parte dei dirigenti della Fondazione. Piuttosto una certa curiosità e interesse a valutare puntualmente la proposta, nel caso emergesse una disponibilità delle istituzioni ravennati. Per ora non ci sono elementi certi (problemi tecnici, logistici, costi e anche opportunità estetica) per ponderare la fattibilità del “visionario” progetto di Carnoli eppure è stata l’occasione per parlare di altre iniziative intermedie o di supporto alla valorizzazione del Grande Ferro R dov’è ora: restauro qualificato, maggiori possibilità di fruizione e iniziative di promozione dell’opera. «Ma non è segnalata nelle guide di Raven­na?» – ha chiesto Corà. «Difficile – hanno risposto i ravennati – visto che non esistono orari di visita…». Così l’incontro a Città di Castello ha affrontato la possibilità di riavvicinare Burri e Ra­ven­na, attraverso mostre, rassegne documentarie, conferenze, dedicate al Grande Ferro R ma anche alla serie di opere Nero e Oro (progettate e poi realizzate da Burri ma mai esposte per la sede Ferruzzi di via Diaz) e alla personale che l’artista allestì al Museo Nazionale di San Vitale nel 1988.

Insomma, si è aperta una possibilità di confronto pubblico fra cittadini e fra istituzioni – Fondazione Burri e Comune di Ravenna – per mettere a valore dopo quasi trent’anni un capolavoro dell’arte contemporanea, che aspetta di essere pienamente riconsiderato per la sua bellezza e, aspetto non secondario, per il richiamo verso i turisti della città d’arte.

Liberato in mare un trigone viola, curato dopo essere rimasto impigliato nelle reti

Sono sei gli elasmobranchi lasciati liberi in mare questa estate, con tanto di targhetta per il monitoraggio

Camilla CvrÈ andata a buon fine in questi giorni al largo della costa ravennate la sesta liberazione stagionale di elasmobranchi, sottocalsse di pesci di cui fanno parte squali e razze. Si tratta di un progetto a cui partecipa anche il Circolo Velico Ravennate, in collaborazione con il Cestha (il Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat presso la sede riqualificata del vecchio mercato ittico di Marin di Ravenna),  a cura delle università di Bologna, Padova e il Cnr Ismar di Ancona, che prevede di dotare gli esemplari liberati di una targhetta riconoscitiva per il monitoraggio degli spostamenti migratori.

Foto CvrCamilla – questo il nome dato all’ultimo esemplare liberato, in onore dell’istruttrice di vela che ha accompagnato la spedizione – è un trigone viola femmina, recuperata qualche settimana fa impigliata nelle reti dei pescatori locali che si erano visti impossibilitati al rilascio diretto in mare (si tratta di animali che non hanno alcun valore commerciale) e finita, gravemente ferita, in cura presso il Cestha. La degenza in ambiente controllato ne ha permesso una ripresa e, quando si è reso necessario il rilascio in mare aperto, il Circolo Velico Ravennate si è offerto di mettere a disposizione staff e gommone.

«Questa collaborazione – si legge in un comunicato del Cestha – si aggiunge alle altre già in corso, come quelle con le Università o con le marinerie, portando un altro tassello per la rinascita e conversione ad attività di ricerca e sviluppo del vecchio mercato ittico di Marina di Ravenna, progetto iniziato nel 2015».

Ecco le fioriere anti terrorismo: protetti 12 accessi al centro pedonale di Ravenna

Avviati i lavori, decisi dal comitato per l’ordine pubblico. In futuro potrebbero essere installati fittoni mobili a scomparsa

FioriereFiorieredueSono partiti i lavori di installazione delle fioriere (una trentina in tutto) a protezione del centro storico di Ravenna. Un intervento che verrà completato entro qualche giorno e che riguarda 12 accessi al centro pedonale per evitare casi di attacchi terroristici come quelli di Nizza o Barcellona, con mezzi pesanti tra la folla. Una decisione presa dal comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, sulla base delle indicazioni del ministero dell’Interno.

ZANI8265Per il futuro è al vaglio dell’Amministrazione comunale anche l’installazione in alternativa di fittoni mobili “pilomat”, meno impattanti visivamente.

Nel dettaglio: barriere antiterrorismo, fioriere a protezione di 12 ingressi del centro storico di Ravenna

Cmc si allarga a New York: ora controlla la Difazio, impresa di infrastrutture

Operazione da dieci milioni di dollari. Il direttore generale: «In pochi anni puntiamo a un giro d’affari da 200 milioni in Usa»

PORTO DI RAVENNALa Cmc di Ravenna, tramite la sua controllata Cmc Construction Ny, ha acquisito la maggioranza di Difazio Industries che nel 2016 ha fatturato circa 62,1 milioni di dollari ed è attiva in tutti e cinque distretti della città di New York (Manhattan, Brooklyn, Bronx, Queens e Staten Island) e vanta una pluriennale esperienza come contractor in diversi settori del mercato, sia pubblico che privato, delle costruzioni e delle infrastrutture.

In base a quanto concordato nel 2013 al momento dell’acquisizione del 33,33 percento, Cmc Construction Ny ha esercitato l’option agreement per l’acquisizione di un ulteriore 33 percento della Difazio, divenendo azionista di maggioranza con il 66,33 del capitale sociale. Il valore dell’operazione è stato di 10,4 milioni di dollari. La Difazio è specializzata nella realizzazione e manutenzione di reti fognarie ed approvvigionamento idrico anche complesse, la costruzione e riabilitazione di ponti/strade/highway, strutture in acciaio e manufatti in calcestruzzo.

«Siamo felici di aver concluso positivamente questa operazione – ha confermato Roberto Macrì, direttore generale di Cmc di Ravenna – l’obiettivo di questa acquisizione risponde alla forte volontà di rafforzare la nostra presenza in Usa dove prevediamo, nell’arco di pochi anni, di raggiungere un giro d’affari di circa 200 milioni di dollari».

«Container in crescita nei principali porti italiani ma a Ravenna calano»

Ancisi (Lpr) cita i dati di Confetra e accusa «l’oligopolio politico, espresso tramite Sapir, Tc e l’ex Autorità portuale»

Il porto di Ravenna
Il porto di Ravenna

Secondo l’ufficio studi della Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica (Confetra) nel periodo gennaio-giugno di quest’anno i principali porti italiani hanno registrato un aumento del traffico container pari al 5,4 percento mentre Ravenna è arretrata di un 2,2 percento.

A diffondere il dato è Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lista per Ravenna: «Confetra segnala che l’aumento del traffico container pressoché ovunque nei mari italiani si deve a generali condizioni di miglioramento: la ripresa in atto dopo la crisi, un’aspettativa dei consumatori e degli uffici acquisti delle imprese più fiduciosa e una saturazione, nel primo semestre dell’anno, dei porti nordeuropei. A quando una vera presa di coscienza?».

Ancisi elenca alcuni risultati di altri scali italiani: il numero di Teu (container da 20 piedi) è aumentato del 7,1 percento a Genova, del 6,4 a La Spezia, a Napoli del 5,2 e Salerno del 10,3. Eccezione a Livorno: riduzione del 4,8 percento. Trieste  ha incassato il record del più 22,6 percento.

Quale può essere la spiegazione? «Il traffico dei container a Ravenna non è mai decollato. Causa principale è l’isolamento da ogni decente collegamento dei trasporti col resto dell’Italia e dell’Europa, imposto alla nostra città da mezzo secolo di vita della matrigna Regione Emilia-Romagna. Ma se nel porto di Ravenna i container sono in stallo da una decina di anni, la concausa sta nei progetti di sviluppo, sempre contestati e combattuti da Lista per Ravenna, che si sono incartati su stessi o che sono affondati impietosamente, frutto dell’oligopolio politico, espresso tramite le società Sapir e Terminal Container Ravenna e la stessa ex Autorità portuale, che ha impedito al sistema delle imprese di confrontarsi seriamente col mercato».

OraSì, pomeriggio di festa con i tricolori. Martino: «Ho visto dei progressi»

Basket A2 / Ieri a Monselice i giallorossi, privi di Chiumenti e Grant, hanno affrontato la Reyer Venezia sulla canonica distanza dei quattro quarti di gioco, ma senza punteggio. Il tecnico: «Non capita sempre di potersi misurare con la squadra campione d’Italia»

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Il test tra OraSì e Reyer si è disputato sui canonici quattro quarti, ma senza punteggio

E’ stato un pomeriggio di festa per l’OraSì, ieri in campo a Monselice per uno scrimmage voluto dai campioni d’Italia della Reyer Venezia.  Le due squadre si sono confrontate sulla canonica distanza dei quattro quarti di gioco, ma senza punteggio. Entrambi i roster erano incompleti a causa di diversi acciacchi e la formazione giallorossa in particolare ha fatto a meno di Chiumenti e Grant, anche se il nuovo pivot americano dell’OraSì ha seguito i compagni nella trasferta in terra veneta.

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L’amichevole tra i giallorossi e i campioni d’Italia si è disputata a Monselice

A fine partita il tecnico Antimo Martino non ha nascosto la sua soddisfazione: «Rispetto al Torneo di Cervia ho visto dei progressi – spiega – e di questo sono contento, pur se nella situazione difficile già sperimentata senza due lunghi ho dovuto mandare talvolta sul parquet quintetti inediti. Comunque si è trattato di un test importante e molto prestigioso, perché non capita sempre di potersi misurare con la squadra campione d’Italia. Ora provvederemo a inserire per gradi Grant, aspettando anche il ritorno a disposizione di Chiumenti».

L’attività pre-campionato, tra test e allenamenti, ovviamente non si ferma e l’OraSi a breve è attesa da un altro scrimmage contro la Dinamica Mantova: le due formazioni si sfideranno infatti sabato alle 18 a Bologna, sede neutra e raggiungibile con facilità per entrambe.

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