Anche Mirabilandia celebra la Notte Rosa con biglietti di ingresso a prezzi speciali per il weekend dal 7 al 9 luglio. Dalle 17, indossando un capo di abbigliamento rosa, l’ingresso sarà infatti garantito al prezzo scontato di 9,90 euro, con possibilità di accesso il giorno successivo al costo di 5 euro (il biglietto a prezzo pieno alla cassa è normalmente di 35,90 euro). Per evitare la fila alle casse è possibile acquistare anche online, al sito www.mirabilandia.it, il proprio biglietto serale alla speciale tariffa dedicata alla Notte Rosa.
La notte di sabato 8 luglio sarà animata dal dj-set a cura di Villapapeete, in Piazza della Fama.
Dinamica dell’accaduto da accertare da parte dei carabinieri. In un primo momento le condizioni del’uomo non parevano gravi
Un uomo di 64 anni, Giancarlo Gurioli residente a Cervia, è morto all’ospedale Bufalini di Cesena nella serata del 3 luglio dove era stato ricoverato in seguito a un incidente stradale avvenuto poche ore prima. Era in sella a uno scooter e nei pressi dell’incrocio tra via Pineta Formica e via Romea Sud si è scontrato con un furgone di una ditta edile. La dinamica dell’accaduto e le eventuali responsabilità sono in corso di accertamento da parte dei carabinieri intervenuti per i rilievi. In un primo momento le condizioni dell’uomo non erano parse gravi ma ben presto il quadro clinico è peggiorato e il 118 ha deciso per il ricovero immediato al Bufalini.
Approvati dalla giunta due progetti e la previsione di ristrutturazione nei pressi della chiesa vicino a piazza della Resistenza
Via Mura di San Vitale
Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani, la giunta del Comune di Ravenna ha approvato due progetti riguardanti interventi di consolidamento e restauro di un tratto di mura cittadine e di Porta San Mama e la previsione di ristrutturazione della passerella nei pressi di Santa Maria del Torrione.
«Si tratta di interventi importanti – afferma l’assessore Fagnani – perché riguardano elementi architettonici che devono essere preservati dal trascorrere del tempo affinchè la città mantenga la sua identità storica; la ristrutturazione della passerella consentirà poi una migliore fruizione del percorso sulle mura che collega piazza della Resistenza col centro città».
Il primo progetto, relativo a un intervento di restauro della Porta San Mama, prevede tra l’altro la revisione della copertura, lo smontaggio, il rimontaggio e la tassellatura di elementi in pietra, l’idrolavaggio delle mura, la revisione delle cornici e dei cornicioni, la pulitura delle lapidi, il consolidamento dell’intonaco, il restauro delle superfici dipinte. Il valore dell’intervento è di 150mila euro.
La passerella alla chiesa del Torrione
Il secondo, per una spesa di 50mila euro, riguarda il consolidamento delle mura cittadine nel tratto che va da via Don Minzoni a via Mura San Vitale; prevede «interventi di recupero di paramenti murari – scrive il Comune –, previa esecuzione delle opere di diserbo, e protezione finale con applicazione di prodotti idrorepellenti per contrastare l’aggressione degli agenti atmosferici». Entrambi gli interventi – assicurano dal Comune – «saranno effettuati nel pieno rispetto degli elementi decorativi con l’impiego di materiali idonei a garantire la conservazione senza eliminare la patina del tempo».
Lavori di ristrutturazione sono infine in previsione per il recupero della passerella pedonale davanti alla chiesa di Santa Maria del Torrione, in piazza della Resistenza. Gli interventi consisteranno, tra l’altro, nella sostituzione della pavimentazione in legno e dei pannelli in legno del parapetto, nel rinforzo strutturale delle parti portanti, nonché nella pulizia e nella verniciatura di tutta la carpenteria. La spesa prevista ammonta a circa 40mila euro.
Dopo il grande successo di visitatori dello scorso anno, l’associazione Romagna Lug organizza nuovamente “Mattoncini a Cervia”, mostra Lego che si terrà presso i Magazzini del Sale di Cervia, in via Nazario Sauro venerdì 7 luglio dalle 18 alle 23, sabato 8 dalle 14 alle 23 e domenica 9 dalle 14 alle 20 (ingresso a offerta libera).
Alla manifestazione, oltre a creazioni originali dei soci del gruppo promotere, un’area gioco dove adulti e bambini si potranno divertire a costruire con una vasta scelta di mattoncini. Inoltre sarà presente un’ampia area di vendita, gestita dallo shop di Ravenna Monobrand Store.
Citando solo alcuni tra i lavori esposti, si va da una grande “City” comunitaria con giostre e treni in movimento, passando da un diorama a tema balneare fino a una grande base artica, da Star Wars ai Nexo, dai più famosi supereroi di tutte le generazioni ai grandi Technic motorizzati, oltre alla grande fabbrica di Babbo Natale.
Un contenzioso al Tar rischiava di allungare i tempi o di far saltare la nomina, così l’ufficiale ha lasciato i carabinieri. Il Ministero della Difesa aveva negato l’autorizzazione al conferimento dell’incarico
Il capitano ha lasciato l’Arma dei carabinieri
Entro il 12 luglio il nuovo comandante dei vigili urbani Andrea Giacomini entrerà in servizio. La nomina, arrivata alla fine del febbraio scorso, non era ancora operativa perché l’Arma dei Carabinieri, in cui Giacomini è capitano (in passato è stato anche al comando della compagna dei, non gli aveva concesso l’aspettativa. Si era arrivati quindi al Tar ma, di fronte alle lungaggini burocratiche, Giacomini ha deciso di congedarsi per assumere il nuovo ruolo di comandante della polizia municipale.
In sintesi: il Comune di Ravenna aveva chiesto l’autorizzazione al ministero della Difesa per il conferimento dell’incarico a Giacomini. Da Roma, però, c’era stato il “niet” e si era così passati alle vie legali, con il ricorso del comandante in pectore al Tar. Nel frattempo slittava la data di presa in servizio di Giacomini: inizialmente fissata per il 30 aprile era stata poi spostata al 30 giugno.
Il ricorso di Giacomini al Tar del Lazio ha avuto un primo buon esito per il capitano. Il Tar ha infatti disposto la sospensiva cautelare del provvedimento di diniego del Ministero. I giudici hanno tuttavia rinviato al 13 dicembre la discussione nel merito, da cui poi uscirà l’ordinanza vera e propria sulla legittimità del provvedimento. I tempi di attesa per un giudizio definitivo rischiano quindi di essere molto lunghi (considerando anche la possibilità di ricorsi al Consiglio di Stato), così Giacomini il 2 giugno ha deciso di congedarsi dall’Arma a partire dal 25 del mese. Anche in questo caso la burocrazia ci ha messo lo zampino: nella domanda mancava infatti il “nulla osta di cessazione dal servizio” del comando generale dell’Arma.
L’ufficiale ha così dovuto fare una nuova domanda, presentata il 30 giugno. Nel frattempo ha chiesto al Comune di differire ancora la sua entrata in servizio. Richiesta accordata. Calcolando i tempi tecnici, Giacomini dovrebbe entrare in servizio quindi entro il 12 luglio. La prossima settimana, burocrazia permettendo, i vigili urbani avranno il loro comandante.
Secondo il questore era diventato un luogo di ritrovo pericoloso per la sicurezza pubblica: apposti i sigilli
La polizia ha chiuso, su disposizione del questore, un locale a Lido Adriano. Si tratta di “Noi e Marylin” di viale Petrarca. Secondo la nota della questura il locale «era diventato luogo di ritrovo di avventori pregiudicati e pericolosi per la sicurezza pubblica». Per sette giorni le locande dovrebbero rimanere abbassate.
La questura scrive anche «che sono stati effettuati continui interventi e controlli presso il citato bar da parte degli equipaggi delle volanti che si sono intensificati negli ultimi mesi poiché sempre più numerosi erano gli avventori con profili criminali tali da costituire turbamento al normale svolgimento della vita collettiva». L’istruttoria è stata effettuata dalla divisione di Polizia Amministrativa della questura di Ravenna, i cui agenti ieri hanno notificato la chiusura al gestore apponendo i sigilli alla serranda del locale.
Si era gettato nel greto con delle fascette da elettricista al collo. Una donna ha visto la scena e ha avvisato i soccorsi
Un uomo di circa 65 anni è stato salvato dai carabinieri e dai vigili del fuoco dopo essersi buttato dal fiume Lamone, in un ponte in pieno a Faenza. Un balzo di circa sei metri che è stato visto da una donna che andava al lavoro. La passante ha visto prima un paio di sandali vicino al parapetto, poi ha sentito i lamenti dell’uomo che stava galleggiando sul fiume.
La signora ha telefonato subito ai vigili del fuoco. In quel momento passavano due carabinieri in auto che hanno parcheggiato e sono scesi sul greto del fiume. I due militari, l’appuntato scelto Mario Bartolommei e il collega Anthony Manno, hanno trovato il punto migliore per guadare il fiume e hanno individuato l’uomo che si trovava in circa mezzo metro d’acqua con una vistosa ferita alla testa. Insieme ai vigili del fuoco, nel frattempo arrivati, hanno trainato l’uomo a riva con una corda. La tempestività dell’intervento è stata decisiva perché l’uomo stava soffocando, avendo due fascette da elettricista strette al collo. Le hanno così tagliate con un coltello. L’uomo, ferito ma cosciente, è stato portato al Bufalino dove è stato operato d’urgenza.
Gambi: «Una scelta di arroganza per difendere piccole posizioni di potere. Così non sarà il segretario di tutto il partito. La nostra battaglia continua»
Stefano Ravaglia, dopo la vittoria al congresso della mozione Fusignani, è stato eletto alla guida comunale del Partito Repubblicano. Una scelta annunciata dopo che la maggioranza ha ottenuto il 70 percento dei voti al congresso. La minoranza non ha però ottenuto nessune esponente nel Comitato di Segreteria, una questione che fa infuriare Paolo Gambi, che ha presentato la mozione in rappresentanza del fronte che si oppone a Fusignani. In direzione Ravaglia ha ottenuto 22 voti come segretario, Gambi 12.
Questi i membri del comitato di segreteria: Eugenio Fusignani, Giannantonio Mingozzi, Chiara Francesconi, Guido Camprini, Alberto Gamberini, Enrico Laghi, Fabrizio Lorenzetti, Mauro Mazzotti, Antonello Piazza e Andrea Vasi.
«Stefano Ravaglia – dice Gambi – , ha deciso di escludere dal Comitato di Segreteria qualsiasi esponente della minoranza congressuale. In questo modo Ravaglia ha deciso di non essere il segretario di tutti i repubblicani di Ravenna ed in particolare di quell’area, superiore al 30%, che intende il rapporto col Pd in modo più competitivo e non definitivo. La scelta di Ravaglia è una scelta di arroganza per difendere piccole posizioni di potere. Per quanto ci riguarda, continueremo, con ancora maggiore determinazione e pubblicamente, la nostra battaglia contro una concezione dei rapporti col Pd che conduce inevitabilmente alla subalternità».
Verifiche nei parchi e nei punti più colpiti della città. I privati hanno tempo fino al 14 luglio per segnalare i danni subiti
I tecnici del dipartimento nazionale della protezione civile sono arrivati a Ravenna da Roma stamani, 4 luglio, per svolgere i primi sopralluoghi necessari per l’ottenimento dello stato di emergenza nazionale richiesto dal Comune dopo il nubifragio del 28 giugno. Le verifiche – svolte insieme ai tecnici dell’agenzia regionale di protezione civile e all’assessore Gianandrea Baroncini – hanno riguardato i luoghi maggiormente colpiti dal fortunale: i giardini pubblici, l’ex ippodromo, via Canale Molinetto, via Tommaso Gulli e Punta Marina, dove è stato visitato anche un campeggio.
Il Comune ricorda che privati cittadini, attività economiche e produttive, attività agricole e agroindustriali hanno tempo fino al 14 luglio per segnalare al Comune gli eventuali danni subiti a seguito degli eventi atmosferici eccezionali del 28 giugno. Sono disponibili sul sito www.comune.ra.it le schede di censimento da compilare e presentare a cura degli aventi titolo. Le schede possono essere inviate via mail all’indirizzo di posta elettronica protezionecivile@comune.ra.it, oppure consegnate a mano allo Sportello polifunzionale del Comune di Ravenna, via Berlinguer 68, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12 e il pomeriggio di martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30. Il Comune di Ravenna ha messo a disposizione un apposito ufficio al quale ci si può rivolgere per consulenza telefonica, assistenza e qualsiasi chiarimento per la compilazione e presentazione delle segnalazioni, telefonando allo 0544.482739 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Si raccomanda di tenere traccia delle fatture o ricevute di tutti i pagamenti effettuati relativamente ai danni subiti dagli eventi atmosferici eccezionali del 28 giugno 2017, necessarie nel caso in cui, in una fase successiva, sia possibile chiedere contributi regionali o statali. In questa fase infatti le segnalazioni di danno sono prodotte esclusivamente ai fini della ricognizione prevista dall’articolo 5, comma 2, lettera d, della legge 225 del 1992 e successive modifiche e integrazioni, e non costituiscono riconoscimento automatico di eventuali contributi a carico della finanza pubblica per il ristoro dei danni subiti.
Risultano doppie fatture e pagamenti per lavori non fatti nel documento dell’esercizio 2011 della concessionaria del porto, approvato con il voto del curatore fallimentare di Cmr che controllava la società Seaser
È stato approvato entro i termini ma il bilancio dell’esercizio 2011 della società Seaser, titolare della concessione demaniale su cui si reggono sia la parte a mare che quella a terra del porto turistico Marinara, potrebbe essere da riscrivere perché viziato da errori. Questo dice in buona sostanza la perizia depositata nelle scorse settimane al tribunale delle imprese dal consulente tecnico incaricato dal giudice dopo la causa civile presentata a ottobre 2012 dall’imprenditore ferrarese Luigi Vitali, già socio di Seaser al 10 percento. La richiesta era di annullare la delibera di approvazione del bilancio a cui aveva votato contro.
La sentenza è attesa per le prossime settimane e se il pronunciamento dovesse andare nella direzione espressa dalla perizia vorrebbe dire che anche i bilanci degli anni successivi, derivando direttamente da quel documento, si sarebbero trascinati dietro alcune inesattezze. Senza dimenticare che si aprirebbe uno scenario di eventuali responsabilità da accertare.
MARINARA.
Ma come se questo non bastasse c’è un altro aspetto che rende tutto ancora più delicato: nell’assemblea dei soci che approvò il bilancio ci fu il voto favorevole del socio di maggioranza, la cooperativa Cmr di Filo di Argenta che ha costruito il porto, all’epoca deteneva il 70 percento delle quote di Seaser ed era rappresentata dal curatore fallimentare nominato dopo il crac del 2011. «Mi sembrò clamoroso in quel momento perché avevo segnalato in tutti i modi le imprecisioni – dice oggi Vitali – e credo che la perizia confermi quanto denunciato».
Tra i vari difetti ravvisati da Vitali in quel bilancio spiccano per importanza alcune poste alla voce “debiti verso la controllante” e cioè verso Cmr (come detto rappresentata dalla curatela): «In particolare c’è un caso palese di duplicazione di fatture: Seaser ha venduto a una società d’investimento oltre 40 appartamenti allo stato grezzo accordando la rifinitura a carico dell’acquirente che stipulò un contratto con Cmr come impresa di costruzione ma questa ultima ha fatturato e incassato il corrispettivo per i lavori sia da Seaser che dalla società d’investimento committente. Poi – dice sempre Vitali – c’è la fattura incassata da Cmr da Seaser per la costruzione del muro paraonde lungo la diga foranea sud, imposto dall’inizio quale opera fondamentale per la protezione dalle onde, per un importo di circa 1,2 milioni. Ma quel muro non era stato fatto. Solo queste due poste spostano di quasi due milioni la veridicità del bilancio».
Vitali ricorda di aver chiesto formalmente al curatore del fallimento Cmr – «In una posizione a mio avviso di conflitto di interessi perché sia socio di maggioranza che fornitore creditore» – di correggere le poste dei crediti inesistenti ma non ci fu modo: «A quel punto non potevo fare altro che votare contro ed impugnare il bilancio». Ma prima di arrivare all’assemblea dei soci, il bilancio aveva già attraversato due riunioni del cda in cui Vitali sedeva come consigliere: «Nel primo cda sia io che il rappresentante di Sorgeva (altra cooperativa ferrarese all’epoca socia con il 17,5 percento e oggi al cento percento, ndr) abbiamo votato contro il progetto di bilancio affermando che i debiti nei confronti di Cmr non esistevano e il progetto fu approvato a maggioranza dai restanti tre consiglieri». La mancata unanimità del cda nell’approvazione del bilancio creava incertezze in una fase in cui stava per essere asseverato un piano di risanamento si arrivò così a una mediazione: specificare nella relazione al progetto di bilancio che le poste non erano da considerarsi debiti nei confronti di Cmr. «A quel punto in qualità di amministratore votai a favore del progetto di bilancio. Poi chiesi chiesi al curatore di Cmr di correggere le poste dei crediti inesistenti per i quali si era già pronunciato anche il perito di fiducia dal curatore stesso, ma invano, a quel punto non potevo altro che votare contro ed impugnare il bilancio». Nel suo resoconto Vitali sottolinea il cambio di posizione di Sorgeva: «Nel cda aveva votato contro invece in qualità di socio non pretese quanto aveva chiesto e votò a favore». La coop agricola, come detto, oggi è proprietaria di tutto il pacchetto azionario dopo aver acquisito il 70 percento da Cmr per un euro.
Il lavoro del perito incaricato dal tribunale, secondo quanto riporta l’avvocato Simone Sgarzi che assiste Vitali, non ha potuto affrontare tutte le questioni perché la richiesta di documentazione contabile relativa al periodo 2005-2011 non è stata esaudita da Seaser: «Purtroppo è emerso l’ostracismo della società nei confronti della ricerca della verità – afferma Sgarzi –. Mi chiedo perché Seaser non abbiamo collaborato a far emergere la bontà dell’operato dei propri organi societari così come ha sempre esposto e difeso».
Oggi Seaser ha un amministratore unico che è Davide Sinigaglia, presidente della coop Sorgeva che detiene tutte le quote della concessionaria. Avremmo voluto intervistarlo parlando di questa vicenda giudiziaria ma anche dei suoi anni al timone della società. Il manager ci fa sapere che non rilascia interviste limitandosi a dire che «preferisce concentrarsi sui fatti e sulla gestione operativa senza fare chiacchiere» e ricordando che si tratta di una società privata. Che però fa business su un terreno di proprietà statale concesso in diritto di superficie: «Su questo aspetto che è l’unico di interesse per l’opinione pubblica posso garantire che la concessione è blindata e il pagamento del canone è puntuale». Abbiamo girato la domanda sul ricorso di Vitali all’ufficio che cura la comunicazione e questa è la risposta ricevuta: «In tribunale vi sono questioni legate alla governance del fallimento Cmr, tuttora in essere, che non riguardano questa società».
Oltre 650 partecipanti, fra runner e ciclisti, alla manifestazione di Trail Romagna, dedicata ad Andrea Tamburini
Urban Trail partenza all’alba ai giardini pubblici
Un’alba magnifica, tersa e piena di luce, con una città silenziosa e semideserta, ha accolto la partenza, affollata di centinaia di persone, ai Giardini Pubblici dell’edizione 2017 dell’Urban Trail Ravenna Città d’acque, domenica 2 luglio. La manifestazione – che ha fatto registrare il record di presenze di oltre 650 iscritti – si è conclusa con un abbraccio collettivo ai famigliari di Andrea Tamburini, il trail runner scomparso recentemente in un incidente di corsa nelle Dolomiti. Gli oltre 650 partecipanti hanno osservato un minuto di silenzio dedicato ad Andrea prima di affrontare i due percorsi in cammino, di corsa o, per la prima volta, in bicicletta a seguito della guida Pietro Barberini che lungo l’itinerario ha illustrato la storia complessa e affascinante che lega l’antica capitale bizantina all’acqua.
Runner, camminatori e ciclisti hanno apprezzato i passaggi più inconsueti come il calpestio di quello che rimane del canale molino addossato al molino Lovatelli, l’attraversamento delle antiche mura, la performance musicale all’interno della Rocca Brancaleone e i getti d’acqua nel nuovo parco Bosco Baronio.
Per gli onori della cronaca, in particolare sul piano sportivo, dopo la partenza alle 6, ha raggiunto per primo il traguardo dello Chalet dei Giardini Pubblici Stefano Nuti (GS Lamone), coprendo i 16 km tracciati tra argini, sentieri e verde urbano in 59’18”.
Nella fotogallery alcuni momenti dell’Urban Trail 2017 negli scatti del fotografoMassimo Cerrato
L’associazione critica il progetto da 70 milioni presentato da Pir-Edison per uno stoccaggio di Gnl sulla banchina del Candiano: «Non risponde ai requisiti di sviluppo sostenibile»
Un rendering del deposito per stoccaggio e distribuzione di Gnl al porto di Ravenna (foto da Ship2shore.it)
«Vale la pena investire 70 milioni di euro in un’opera ad alto rischio che non risponde ai requisiti di sviluppo sostenibile per il prossimo futuro e che risponderebbe alla domanda occupazionale solo in maniera esigua?». Legambiente esprime le sue perplessità sul progetto targato Pir-Edison per la costruzione sulla banchina del Candiano di un deposito per ricezione e distribuzione di gas naturale liquefatto (Gnl) con una capacità di stoccaggio da 20mila metri cubi.
L’associazione ambientalista solleva perplessità per la realizzazione dell’impianto, «visto gli ingenti volumi immagazzinati, in un’area già ricca di insediamenti industriali», e propone un percorso partecipato in cui venga nominata una commissione dedicata a tutti i portatori di interesse tramite loro delegati «che potrà fungere da ulteriore garante nei confronti della cittadinanza e dei dubbi che qualsiasi opera industriale può comportare».
Legambiente ricorda poi che la realtà del petrolchimico ravennate è oggetto di un piano Aripar sui grandi rischi: «Un piano di cui la cittadinanza deve essere periodicamente aggiornata con informazioni puntuali sui comportamenti da attuare in caso di incidenti rilevanti e sullo stato delle cose, come per esempio: aziende e nuovi impianti che nascono sul territorio ed altre che si trovano nella condizione di chiudere la loro attività».
C’è poi la questione della sostenibilità e della compatibilità con la visione del futuro che ha l’associazione: «L’impianto non rientra nella concezione di sviluppo sostenibile della città, contrariamente a quanto riportano i sostenitori dell’opera. Non ha senso definire l’utilizzo del Gnl un valido strumento per abbattere parte delle emissioni di autobus e traghetto di Porto Corsini, quando già oggi in molte città europee, ma anche a Torino ed altre città italiane, vengono acquistati autobus elettrici. Anche in Norvegia, paese del petrolio, stanno già sperimentando traghetti elettrici all’interno dei fiordi. Continuare ad investire in nuove infrastrutture legate all’estrazione, utilizzo e distribuzione del gas, aumenta il cosiddetto “stranded assets” ovvero la dipendenza del sistema economico dalle fonti fossili allungando così il periodo di transizione per tempi insostenibili».