venerdì
22 Agosto 2025

Al Pala De André ci vuole un’OraSì in formato Dinamica per centrare il quarto posto

Serie A2 Girone Est / Nell’ultima giornata della regular season i giallorossi stasera sfidano Mantova con l’obiettivo di centrare un successo che garantirebbe almeno la quarta posizione. Coach Martino: «Dovremo cercare di dare il massimo per tornare alla vittoria»

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La guardia dell’OraSì Marcello Crusca

Andrà in scena questa sera alle ore 20.30 al Pala De Andrè il match tra OraSì Ravenna e Dinamica Generale Mantova, valido per l’ultima giornata del campionato di Serie A2 Girone Est. I giallorossi in caso di vittoria sarebbero certi del quarto posto, che vale il vantaggio del fattore campo al primo turno di playoff, e potrebbero anche arrivare secondi  se Virtus Bologna e Trieste perdessero le loro rispettive partite. Dall’altra parte, però, in caso di sconfitta la squadra ravennate rischierebbe di scendere al quinto posto, ma solo se venisse raggiunta dalla Fortitudo Bologna. «Quella contro Mantova – presenta la sfida il coach Antimo Martino – sarà una partita vera tra due squadre che cercheranno in tutti i modi di ottenere la vittoria, all’interno di un’ultima giornata che può regalare ancora molte emozioni in linea con l’equilibrio che ha caratterizzato tutto il campionato, soprattutto nel nostro girone. Arriviamo a questo match dopo una brutta sconfitta, in cui non siamo stati all’altezza delle nostre prestazioni precedenti, anche se bisogna riconoscere il merito a Chieti. Per questo abbiamo lavorato in settimana con attenzione e con la voglia di rifarci immediatamente».

L’incontro non sarà certo facile, perché la Dinamica Mantova  è una squadra costruita con ambizioni importanti e possiede un roster di primo livello. Nonostante un avvio di campionato incerto, con quattro sconfitte consecutive, i lombardi hanno saputo ritagliarsi spazio nei piani alti della classifica. Dopo essersi qualificata per le finali di Coppa Italia proprio grazie al successo casalingo sull’OraSì, la squadra di coach Martellossi si presenta al Pala De Andrè con già in tasca il biglietto per i playoff, ma con la possibilità di concludere tra il sesto e l’ottavo posto. Guidata dall’esperta regia di Giachetti, Mantova può contare su due ottimi americani come Corbet e Daniels, anche se a spostare gli equilibri è spesso in grande talento non sempre espresso fino in fondo di Alessandro Amici. Nel pitturato Candussi e Bryan garantiscono una presenza costante sui due lati del campo, mentre gli ingressi dalla panchina di ottimi giocatori come Gergati, Casella e Vencato offrono una notevole profondità e varietà di soluzioni. «Abbiamo molto rispetto per Mantova, che ha in maniera oggettiva un roster di assoluto livello. Proprio per questo dovremo cercare di dare il massimo per tornare alla vittoria, facendo una partita intensa e confidando nell’apporto dei nostri tifosi – termina Martino – che in questa stagione ci hanno sempre trasmesso la giusta energia».

Le altre partite: Verona-Jesi, Udine-Fortitudo Bologna, Trieste-Imola, Piacenza-Treviso, Forlì-Chieti, Virtus Bologna-Roseto, Recanati-Ferrara.

Classifica: Treviso, Virtus Bologna e Trieste 40 punti; Ravenna 38; Fortitudo Bologna 36; Roseto 34; Verona e Mantova 32; Udine 30; Jesi e Piacenza 24; Imola e Ferrara 22; Chieti 20; Forlì 16; Recanati 14.

Borseggiatore seriale arrestato: dopo i furti prelevava col bancomat

Tra novembre e febbraio del 2016 ha compiuto una serie di colpi in tutta la provincia. Incastrato dalle telecamere di sorveglianza

BorseggiatoreUn uomo di 35 anni è stato arrestato dai carabinieri di Lugo perché ritenuto responsabile di una scia di borseggi e furti in auto che si sono registrati in tutta la provincia tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Il ladro è stato incastrato dalle telecamere e dalle testimonianze delle vittime.

I militari sono riusciti a risalire all’uomo che spesso, quando il codice era insieme al bancomat, si recava negli sportelli a prelevare grandi somme di denaro. I carabinieri avevano quindi a disposizione anche le telecamere nei pressi dei vari sportelli bancari. L’indagine si è conclusa con un’ordinanza d’arresto eseguita nei giorni scorsi. L’uomo, ravennate, è stato portato in carcere a Forlì.

Ruba l’elettricità agli altri condòmini, denunciato un uomo di 45 anni

Si era allacciato al contatore comune del palazzo tramite un “ponte” artigianale e privo di dispositivi di sicurezza

Furto Elettricità
Furto di elettricità in un condominio rivierasco

Non capivano perché le spese condominiali riguardanti l’elettricità fossero così alte. E’ partita da qui l’indagine che ha portato alla denuncia di un 45enne ravennate per furto aggravato. L’uomo, che abitava nel condominio, aveva creato un ponte elettrico abusivo che bypassava il suo contatore e portava a casa sua l’elettricità gratuitamente, rubandola di fatto agli altri condòmini. La sua bolletta era leggerissima e doveva pagare giusto la sua quota al momento della ripartizione delle spese condominiali.

Il fatto, avvenuto in una località rivierasca, ha messo l’uomo nei guai. Accertato il furto è stato denunciato dai carabinieri della stazione di Marina Romea. L’allaccio abusivo avrebbe peraltro potuto causare un cortocircuito, essendo privo di ogni forma di protezione e sicurezza, e scatenare un incendio.

Dietrofront sulle aperture del Mar: il primo maggio il museo d’arte sarà visitabile

A decidere le chiusure nei giorni festivi era stato il Cda a gennaio, per una questione di risparmi e riallestimenti

Mar
Il Mar di Ravenna

Il primo maggio, così come il 30 aprile, il Mar sarà visitabile nel pomeriggio. Dopo le polemiche sulla mancata apertura di Pasqua la direzione del museo fa dietrofront su una decisione – spiega in una nota l’ufficio stampa – che era stata presa dal Cda del museo comunale a gennaio, per risparmiare.

Nei giorni scorsi, in occasione della discussione sul bilancio del Mar e sul futuro del museo, c’erano state diverse prese di posizione a riguardo. Il museo sarebbe stato aperto il 25 aprile ma non per la Festa del lavoro.  Ora la rotta cambia: il 30 aprile e il primo maggio il Mar è aperto dalle ore 14 alle ore 19, in «un’occasione per scoprire o riscoprire le collezioni permanenti del museo».

La  decisione di chiudere temporaneamente il museo nei giorni festivi, spiegano dalla Loggetta, «è stata presa il 27 gennaio 2017 dal Consiglio di Amministrazione del Mar,  in considerazione di alcuni elementi: l’assenza di mostre nel periodo invernale e la fase di riallestimento di alcune importanti collezioni permanenti. L’intento del CdA era quello di finalizzare i risparmi generati da queste chiusure a una serie di aperture straordinarie a partire dalla seconda metà di maggio e per tutta l’estate considerando le prossime due mostre Il senso segreto della natura. Takako Hirai  e Musiche fotografie di Lelli e Masotti e la riapertura della collezione antica». Nel frattempo però si è insediato Maurizio Tarantino nel ruolo di direttore che «pur condividendo ha ritenuto di prevedere delle aperture straordinari anche nel periodo primaverile».

Il dietrofront mette una toppa sulla polemica più calda ma sullo sfondo rimangono gli interrogativi che riguardano il futuro del museo, rimasto senza le mostre annuali che organizzava l’ex direttore, Claudio Spadoni. L’assessore alla Cultura Elsa Signorino ha rassicurato sulla nuova direzione che si vuole dare alla struttura. Tre le direttrici: «In primo luogo la valorizzazione delle collezioni permanenti, perché un museo non vive di sole mostre temporanee». In secondo luogo «sviluppo di attività di ricerca e didattica». Infine, «la realizzazione di mostre di rilievo, che per essere tali devono avere alla base un valido progetto scientifico e la capacità di parlare a un grande pubblico».

Rilettura di “Stilo” alla Biblioteca Classense

Incontro sulla rivista pubblicata da Antonio Marchetti a Ravenna dal 1982 al 1988. Con il critico d’arte Umberto Palestini e il filosofo Rocco Ronchi

Stilo Cover«Ad Antonio Marchetti (1952 – 2013) Ravenna deve molto: la sua attività d’insegnante di architettura al Liceo Artistico, assieme a validi colleghi che ancora lo ricordano; quella di artista mai soggetto alle mode e dalla produzione sconfinata; quella, ancora, d’intellettuale libero e sapiente con la volontà di fare cultura viva nella sua città d’adozione […]. Ben pochi oggi ricordano [quegli anni…] e ben pochi si rammentano, tranne gli amici, di Antonio, molti non sanno nemmeno della sua tragica scomparsa […]. Perché la memoria storica è ormai cortissima. Ma Antonio è stato anche scrittore, saggista e grafico […]».
Con queste parole Alberto Giorgio Cassani (in un breve articolo sulla rivista “Casa Premium” del 2015, ndr) ricordava «l’amico non dimenticato» Antonio Marchetti, fondatore, editore, redattore e grafico di Stilo, pubblicato a Ravenna fra il 1982 e il 1988. Questo periodico d’arte è al centro di un convegno alla Sala Muratori della Biblioteca Classense, sabato 22 aprile, alle 17, in occasione della consegna della collezione della rivista alla biblioteca ravennate. E proprio a Cassani, docente di Storia dell’Architettura all’Accademia di Venezia e Ravenna – dopo il saluto del direttore della Classense Maurizio Tarantino – è affidato il compito di introdurre l’incontro che prevede interventi di approfondimento sul senso, il carattere e il ruolo di quella pubblicazione nel panorama culturale italiano di trent’anni fa, grazie ai contributi critici di Umberto Palestini, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Urbino e Rocco Ronchi, docente di Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi dell’Aquila.
Antonio Marchetti concepì e “fabbricò” con perizia d’artista gran parte dei fascicoli della rivista negli ampi spazi ristrutturati come atelier di una casa di campagna a sud di Ravenna, vicino a Classe, dove abitava, studiava e creava le sue opere. Un luogo “aperto” dove spesso invitava gli amici per condividere idee, progetti, slanci estetici, a volte con divagazioni improvvisate a volte con cura maniacale. Con la testa e il cuore sempre oltre gli angusti confini della provincia.

Antonio Marchetti
Antonio Marchetti

Fra le tante “derive” culturali e artistiche intraprese da Antonio Marchetti, Stilo ha così rappresentato un laboratorio culturale tra i più particolari e interessanti nell’orizzonte italiano degli anni Ottanta. In un andamento monografico, dedicato ad autori in quegli anni controcorrente o di rottura, da Truffaut a Barthes, da Dino Campana a Pasolini, la rivista ebbe un’impronta letteraria e filosofica, unendo fortemente la ricerca artistica a un pensiero critico. Pensare e fare arte, dunque. Per Stilo l’esercizio della scrittura e l’esperienza estetica si saldarono, rivendicando un’autonomia dell’artista. Queste istanze si trovarono in sintonia con quella volontà espressiva e dialogante tra i linguaggi delle arti visive, musicali, performativi. Le partecipazioni di artisti, da Concetto Pozzati, Mario Giacomelli a Fabio Mauri, di compositori contemporanei, come Gian Franco Pernaiachi e Luciano Bellini, personalità che oggi hanno maturato vasti riconoscimenti; musicologi, quali Paolo Fabbri, critici ed intellettuali, quali Alberto Boatto, Achille Bonito Oliva e Umberto Palestini, cineasti come Attilio Bertolucci, il filosofo Giorgio Agamben, autori, quali Anne Marie Sauzeau Boetti furono presenti a partecipare ai palinsesti tematici di Marchetti; trai più noti, La distanza e il tempo / Diario / Secretaire / Immagine / Immagine della Terra.
Marchetti condivise con Gianni Scalia, sicuramente uno dei padri dell’opera, la necessità che gli intenti rivoluzionari degli anni Settanta si trasferissero nel linguaggio, nella ricerca di autori e testi; che le idee nuove maturassero attraverso la complessità e la varietà di parole memorabili, come recitava il titolo della rivista di Scalia, In forma di parole, che nasceva nel 1980. Gli inediti che Stilo offriva al lettore furono scelti tra autori dalla forte impronta innovativa, e furono André Malraux, Marcel Schwob, René Char, René Daumal, Jean Cocteau, Ernst Jünger. Autori ricercati con la collaborazione del francesista Charles Debierre, che divenne stretto collaboratore dell’album prezioso. Come anche si deve dare memoria alla folta schiera d’interpreti, che curarono la scientificità delle traduzioni, che diverranno in seguito stimati cultori nelle Università italiane e straniere.
Stilo fu distribuita da Essegi di Ravenna nelle più importanti librerie italiane e in Francia, prese posto negli annuari delle riviste di cultura italiani accanto ai più noti periodici di letteratura ed ebbe importanti vetrine, quali programmi radiofonici sul terzo canale, gli incontri d’arte di Villa Medici con Alberto Boatto e Jacqueline Risset, presso la Soffitta e l’Associazione Italo Francese di Bologna con Scalia e Debierre. La rivista attraversa gli ambienti della cultura ravennate con l’assidua presenza di Giulio Guberti, Mariella De Logu, Giordano Fanelli, per poi, aldilà di ogni localismo, aprirsi alle personalità più significative della scena italiana e internazionale.
L’evento è promosso e curato dall’Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna e dall’Archivio Cardi Marchetti Fagnani Pani di Rimini.

Omicidio alla cava, il killer di Budrio indagato per la morte della guardia giurata

Salvatore Chianese fu ucciso alla fine del 2015, la Procura iscrive “Igor” nel registro. Sarebbe stato fermato diverse volte da pattuglie nel tratto tra Cervia e Cesena

Salvatore Chianese
Salvatore Chianese

Quella che porta a “Igor” per l’omicidio di Salvatore Chianese non è più solo una pista investigativa. La Procura della Repubblica di Ravenna, secondo quanto riportato oggi dal Resto del Carlino e il Corriere di Romagna, avrebbe infatti iscritto nel registro degli indagati il nome di Norbert Feher – il serbo ricercato in queste settimane nel Ferrarese e nelle campagne a Nord di Ravenna – per l’omicidio compiuto il 30 dicembre del 2015.

Una morte, quella di Chianese, che fino ad ora è sempre stata avvolta dal mistero. Le indagini erano finite tutte in un vicolo cieco, finché non è spuntata la figura di Igor e le analogie tra i crimini di cui è accusato e l’omicidio della cava Manzona. Il primo colpo di avvertimento (che finì nel lunotto della vettura usata da Chianese) e la scelta di un metronotte come vittima di una rapina – come avvenuto a Consandolo – sono di certo le analogie principali.

Secondo quanto riportano i quotidiani, però, queste due similitudini sarebbero rafforzate da altri indizi pesanti: Feher sarebbe stato fermato più volte nel tratto ravennate dell’Adriatica, tra Cervia e il Cesenate, per dei controlli stradali nel periodo precedente all’assassinio. La Statale, del resto, collega il Ferrarese con la Romagna. In secondo luogo il bossolo ritrovato a terra alla cava era di fabbricazione est europe e potrebbe essere stato utilizzato nell’ambito delle scorribande della “banda degli slavi”.

 

Lugo, riqualificazione ex acetificio Venturi: ok dalla conferenza dei servizi

La soddisfazione di Cia-Conad che partecipa nella società Immobiliare Stuoie promotrice del progetto da 20 milioni di euro. Critiche a Confcommercio che aveva espresso perplessità sull’impatto dell’intervento: «Sarà un centro commerciale e non un supermercato di quartiere». Anche i Verdi non approvano

La conferenza dei servizi svoltasi in municipio a Lugo il 21 aprile ha dato un sostanziale parere favorevole al progetto di riqualificazione dell’are dell’ex acetificio Venturi. Lo rede noto la Cia-Conad (cooperativa di dettaglianti commercianti indipendenti associati) che figura tra i promotori dell’iniziativa di recupero da circa 20 milioni di euro attraverso la società partecipata denominata Immobiliare Stuoie. Il parere positivo è arrivato dagli enti al tavolo dellaconferenza: Comune, Hera, vigili del fuoco, Consorzio di bonifica, Arpae, Arpa e polizia municipale.

Così Cia-Conad descrive il progetto: «Al termine dei lavori, in un’area dismessa da quasi 40 anni, nascerà un complesso di vicinato dotato di supermercato alimentare e alcuni piccoli negozi, con superficie di vendita complessiva inferiore a 2.500 mq, un centro residenziale e un polo di servizi ai cittadini in cui troveranno posto gli uffici comunali per le politiche sociali e la nuova Casa della Salute». La proprietà si farà carico della sistemazione del verde pubblico, della viabilità stradale e dei percorsi ciclopedonali «con un beneficio per il Comune di Lugo superiore a due milioni di euro, tra oneri di urbanizzazione, aumenti di valore e opere immediatamente fruibili dalla cittadinanza».

Un’indagine ambientale, già trasmessa a Arpae, ha rilevato la possibile presenza nell’area di alcuni parametri superiori alle concentrazioni previste normativamente, derivanti probabilmente da attività precedenti: «Siamo in attesa – scrive Cia-Conad – che Arpae ci comunichi il tipo di approfondimenti che eventualmente si dovessero rendere necessari. Andremo a mettere in atto ogni iniziativa per tutelare l’ambiente e il benessere dei cittadini. Anche per questo motivo ci risultano poco comprensibili le polemiche suscitate nei giorni scorsi da alcune associazioni del territorio».

Il riferimento, anche se non esplicitato, è a Confcommercio-Ascom. Che attraverso il presidente Fausto Mazzotti ha esternato i timori per quello che considera un nuovo centro commerciale: «Nell’ampia e dettagliata documentazione prodotta dalla società privata interessata alla possibile realizzazione sta scritto che la “superficie di vendita individuata definisce una media struttura commerciale configurata come centro commerciale… la galleria di accesso sarà coperta, climatizzata e ospiterà l’ingresso e l’uscita per il supermercato e per le altre strutture commerciali». Mazzotti cita anche la stima dei flussi di traffico della relazione della società promotrice: «L’attrattività di traffico del nuovo centro commerciale “verrebbe per il 66 percento dall’agglomerato di Lugo, 12 da Cotignola e Faenza, 8 da Bagnacavallo, 9,5 da Massa Lombarda, Sant’Agata e Conselice, 2,5 Fusignano e 2 Solarolo”. Diciamo che è lampante che questo non è un supermercato di quartiere, visto che oltre il 34% dell’utenza è stimato provenire da Comuni diversi. Il progetto presentato mostra evidenti criticità che devono essere mitigate e corrette. E agli abitanti di Lugo sud diciamo che siamo con loro a chiedere la riqualificazione dell’area, ma con un supermercato di quartiere, una farmacia, la Casa della Salute, ma senza quel centro commerciale che renderebbe invivibile la zona e che contribuirebbe alla desertificazione commerciale di altri territori e dello stesso centro di Lugo».

A marzo era stata la volta di Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale, a esprimere le proprie perplessità: «La prevista riqualificazione produrrà un grave e serio problema di viabilità e d’inquinamento acustico e ambientale. Sarebbe stato sufficiente un insediamento di piccola-media dimensione, sicuramente meno impattante e più funzionale alle esigenze di quel comparto in altro modo destinato a perdere la propria identità con rilevanti conseguenze ambientali».

Di caos e traffico avevano parlato anche i Verdi presentando le loro osservazioni al progetto entro i termini previsti per legge: «Non bisogna dimenticare che accanto all’edificazione di nuove attività nel lotto, nell’area insiste anche il progetto, secondo noi sbagliatissimo, di realizzazione della nuova gronda di attraversamento, che, non a caso, nello studio di screening ambientale viene considerata. Nel complesso la nuova gronda e il traffico a essa connesso e l’incrementato traffico causato dal progetto di riqualificazione comporteranno una nuova barriera per il quartiere che si andrà ad aggiungere alla storica barriera costituita dalla ferrovia. Non si dimentichi che già oggi, ad esempio per quanto riguarda il rumore, in alcune zone del quartiere già si superano i limiti di legge. Per quanto nel progetto la gronda di attraversamento sia data come un intervento certo, crediamo che non sia possibile completare la circonvallazione di Lugo facendole attraversare la città».

Il progetto per estrarre gas che divide la Bassa

Ottenuta l’autorizzazione definitiva, verrà realizzato tramite due pozzi esistenti e altri tre nuovi da perforare

Estrazjpg04L’iter è inziato nel luglio 2010 quando la Società Padana Energia Spa ed Enel Longanesi Developments Srl hanno presentato la domanda per la Via (Valutazione di impatto ambientale) per lo sviluppo del giacemento Longanesi. In pratica una ricerca di gas metano in aree dove già è attivo un sito di stoccaggio gas a San Potito. A novembre 2016 è arrivato il via libera definitiva del ministero e ora tutto sembra pronto per permettere alle aziende di iniziare la mappatura per l’esplorazione con il benestare di tutti i membri della conferenza dei servizi, ossia la Regione Emilia Romagna, l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, il Comune di Bagnacavallo, il Comune di Lugo e il Consorzio di Bonifica occidentale, che difendono la scelta. Ad attaccare invece sono i meetup di Beppe Grillo, le opposizioni e in particolare Sinistra Italiana che  a Bagnacavallo è uscita dalla maggioranza su questo tema e a Lugo ha visto le dimissioni dell’assessore proprio in segno di protesta a questa decisione delle amministrazioni, tutte targate Pd.

Il progetto in qualche numero

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L’impianto di San Potito

Nel frattempo Enel Longanesi Developments Srl è stata acquisita da Aleanna Europe ed è diventata Aleanna Italia srl, ma nella sostanza il progetto non cambia. L’area è stata oggetto in passato di una storica attività estrattiva, in particolare in relazione ai giacimenti denominati “San Potito” e “Cotignola”, dove oggi sorge un sito di stoccaggio. Il nuovo progetto parte da quanto già presente sul territorio e immagina di recuperare 1.356 milioni di metri cubi nell’arco di tre anni attraverso la messa in produzione di due pozzi esistenti (Longanesi 1 e Abbadesse 1 dir) la perforazione e messa in opera di altri tre pozzi, il collegamento dei pozzi all’esistente centrale di trattamento gas “San Potito”. Gli insediamenti saranno nei territori dei comuni di Lugo e Bagnacavallo, ma le attività minerarie riguarderanno anche Cotignola e Faenza. Si prevede una durata del cantiere di 13 mesi. I richiedenti hanno tempo dieci anni per realizzare il progetto dalla pubblicazione di Via e dovranno comunicare almeno trenta giorni prima la data di inizio delle attività. Data che al momento non è nota.

Le richieste da istituzioni  ed enti locali
A chi ha fatto richiesto di Via sono stati in particolare chiesti vari aspetti di tutela, tra cui per esempio di adottare accorgimenti affinché non siano alterate le caratteristiche essenziali della centuriazione, che vengano effettuati sondaggi archeologici preventivi dove saranno realizzati i pozzi di perforazione; il nuovo tracciato della condotta di previsione non dovrà trovarsi a una distanza inferiore ai 100 metri da luoghi di concentrazione di persene, dovranno essere monitorate le emissione acustiche e l’inquinamento atmosferico prodotto e, naturalmente, dovrà essere realizzato il piano di monitoraggio per l’aspetto che più di tutti preoccupa residenti e amministratori: la subsidenza. I monitoraggi, si legge nella Via, dovranno essere realizzatti da un ente terzo.  Le società proponenti dovranno sottoscrivere con i soggetti interessati opere utili alla messa in sicurezza idraulica ei comuni interessati.

La memoria degli anni ’60 ravennati attraverso i filmini amatoriali di famiglia

Una mostra fotografica e multimediale realizzata con i fotogrammi delle pellicole consegnate dai cittadini e una proiezione con una selezione antologica dei film. Iniziativa promossa dal Comune

I vecchi filmini amatoriali di famiglia, girati in vacanza o davanti alla torta di compleanno o il primo giorno di scuola, potrebbero conoscere una nuova giovinezza grazie al progetto “Sguardi in camera” promosso dal Comune di Ravenna e da Home Movies, archivio nazionale del film di famiglia, in collaborazione con la Biblioteca Classense e la Fondazione Casa di Oriani.

Dal 2 maggio al 30 giugno sarà possibile aderire al progetto, curato da Giuseppe Pazzaglia e Silvia Savorelli, per il recupero e la valorizzazione delle pellicole in formati amatoriali (super8, 8mm, 9,5mm e 16mm), diffuse a partire dagli anni Sessanta e che oggi rischiano di essere dimenticate e perse nelle cantine e nelle soffitte. In molti casi immagini in movimento non più visionabili, a causa anche di proiettori e tecnologie non funzionanti. Le pellicole saranno catalogate e digitalizzate secondo i criteri stabiliti dal regolamento (consultabile qui). Una copia del materiale digitalizzato sarà consegnata ai proprietari. Gli originali potranno essere restituiti a fine progetto.

Marina di Ravenna, 1974

Il risultato finale sarà una mostra fotografica e multimediale, realizzata con i fotogrammi delle pellicole consegnate, e una proiezione con una selezione antologica dei film di famiglia. La mostra racconterà in particolare l’evoluzione del ruolo della donna dagli anni Sessanta a oggi. E in prospettiva l’obiettivo è la creazione di un archivio ravennate della memoria filmica familiare, parte integrante dell’archivio nazionale del Film di Famiglia.

L’iniziativa è stata presentata il 20 aprile nel corso di una conferenza stampa in municipio alla presenza di rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti. «Siamo molto contenti – ha detto l’assessora alle Politiche e cultura di genere Ouidad Bakkali – di lanciare questa chiamata pubblica che ha da una parte l’obiettivo di iniziare a costruire un archivio della memoria di anni molto interessanti, rendendo i materiali che arriveranno testimonianza di quei tempi, e dall’altra quello di indagare in particolare il ruolo della donna. I film di famiglia sono una fonte inesauribile di informazioni, recentemente scoperti da storici e da studiosi di scienze sociali. Sono un raro e prezioso controcampo ai tradizionali media a cui è affidato il compito di rappresentare la realtà, come il cinema di finzione e la televisione. Si possono osservare le trasformazioni, i cambiamenti, l’inizio di nuove dinamiche sociali che i grandi eventi storici hanno portato nelle abitudini e nella vita quotidiana delle persone».

Marina di Ravenna, 1974

Ecco dove poter consegnare il materiale. Biblioteca Classense (via Baccarini 3, 0544-482112): lunedì-venerdì 9-19, sabato 9-18. Fondazione Casa di Oriani (via Corrado Ricci 26): su appuntamento telefonico al 0544-30386 lunedì, mercoledì e venerdì 8.30-13.30, martedì e giovedì 8.30-13.30 e 15-18.30. Per informazioni sguardiincamera@gmail.com oppure qui.

Una camminata sull’argine del Senio tra Cotignola e Alfonsine nei luoghi del fronte

La quattordicesima edizione dell’iniziativa “Nel Senio della memoria” promossa dall’associazione Primola. In caso di pioggia la camminata sarà posticipata al 1 maggio

Una camminata sull’argine del fiume Senio nella Bassa Romagna, toccando i luoghi in cui si svolsero gli eventi più importanti che caratterizzarono gli anni del fronte: in occasione della Liberazione torna la quattordicesima edizione dell’iniziativa “Nel Senio della memoria” promossa dall’associazione Primola. In caso di pioggia la camminata sarà posticipata al 1 maggio. Alla camminata parteciperanno anche i ragazzi richiedenti asilo ospiti presso le strutture del Cefal di Lugo: si camminerà con loro in tandem linguistici itineranti solidali in lingua francese, inglese e italiana.

Questo il percorso e gli eventi della giornata. Come sempre due partenze tra cui scegliere, entrambe alle 9. Da Cotignola (ritrovo nella piazzetta Gino Zoli, parcheggio area tiro con l’arco in via Guidana San Lorenzo). A Cotignola, paese dei Giusti, il punto di partenza è dedicato al partigiano Luigi “Gino” Zoli (1914-1944). Gino fu preso, incarcerato e fucilato per rappresaglia dalle truppe naziste tedesche. Aveva 30 anni con una figlia di 4 anni; non rivelò dove abitava il Partigiano Leno, suo vicino di casa, ricercato dai nazisti. Qui, prima della partenza, il cantautore cesenate Enrico Farnedi presenterà una nuova canzone per la Liberazione: un brano musicale inedito ispirato al passaggio del fronte sul fiume Senio e all’operazione “Bandiera bianca”, condotta il 10 aprile del 1945 dal partigiano comunista Luigi “Leno” Casadio e dal prete don Stefano Casadio.

Da Alfonsine (partenza sarà in piazza Monti) dopo l’inaugurazione del Parco Insieme e lo spettacolo “Anche la mia voce per la Resistenza… teniamoci per voce”, letture poetiche e musica. Alle 10.30 il gruppo partito da Cotignola raggiungerà Lugo, al cippo dei Martiri del Senio presso il ponte della San Vitale sul fiume; qui ci sarà il concerto del coro Farthan di Marzabotto. Il cippo ricorda i “Martiri del Senio”: Luigi 18 anni, Renzo 17 anni, Giovanni 18 anni, Domenico 20 anni, Giorgio 15 anni, Carlo 20 anni; Floriano 23 anni, Gianni 17 anni. Ragazzi partigiani della libertà, presi, incarcerati e torturati per alcuni giorni nelle carceri lughesi della Rocca, e uccisi il 25 e il 26 ottobre del 1944.

Lungo l’argine di San Potito ci saranno le bacheche delle immagini e le casette di legno memorie dei bambini del 1945 (a cura della Consulta con la collaborazione dell’associazione Amici di San Potito). Alle 12.15 arrivo a Borgo Pignatta in via Sottofiume: qui Michele Zizzari legge alcuni brani tratti dalla sua opera teatrale Elide la ribelle, ispirata ai racconti, alla vita e alle gesta di Elide Cicognani, staffetta partigiana, contadina romagnola coraggiosa. In via Sottofiume vi è il cippo in memoria delle 28 vittime della strage della notte del 23 dicembre 1944: la più piccola, Celsa, di tre mesi, il più vecchio, Giuseppe, di 86 anni.

Alle 12 i due gruppi si ricongiungeranno nel parco di Masiera per il tradizionale pranzo conviviale preparato dall’associazione L’Olmo Masiera. Il costo del pranzo è di 17 euro per gli adulti, 10 euro per i bambini da 6 a 12 anni e gratis fino a 6 anni. La prenotazione è obbligatoria entro il 22 aprile, chiamando il numero 333-8183570 (Elisa), oppure 389-0003321 (Anpi Bagnacavallo). Dopo pranzo, dalle 13 alle 14.30, musica nel parco con i Khorakhanè a cura dell’Anpi Bagnacavallo. Saranno presenti bancarelle solidali di Anpi, Emergency, Demetra, Libera, Ruota Libera, Ass. Italia Cuba. Alle 15.15 i due gruppi riuniti raggiungeranno Fusignano, in via Rossetta, per il concerto con i Gjamadani: violino, fisarmonica e percussioni, si uniscono in un viaggio di malinconiche melodie balcaniche. Alle 17 arrivo a Rossetta, nel Giardino del vecchio Asilo, dove ci saranno lo spettacolo “Il partigiano del sorriso: Silvio Corbari”, di Luca Rosetti del Teatro lunatico, e il concerto balcanico degli Ajde Zora. Alle 18 merenda offerta dalla popolazione di Rossetta e rientro in corriera al punto di partenza (fermate ad Alfonsine, Bagnacavallo, Cotignola, Fusignano, Lugo).

Ricci e Spirito chiamati da Blengini in maglia azzurra in vista della World League

Superlega / Inseriti nella lista della nazionale, i due giocatori della Bunge hanno l’obiettivo di essere convocati per partecipare alla competizione internazionale che comincerà a giugno. Bonitta: “La nostra società si conferma una realtà dove poter far crescere al meglio i talenti emergenti”. Marchini convocato nella Juniores

RAVENNA 16/10/2016. VOLLEY PALLAVOLO. BUNGE RAVENNA AZIMUT MODENA.
I giocatori della Bunge Fabio Ricci e Luca Spirito

La Bunge si tinge d’azzurro con la presenza di Luca Spirito e Fabio Ricci nella lista dei ventuno atleti chiamati dal commissario tecnico Blengini in vista della World League. Terminato il campionato, i due giocatori si tufferanno così nell’avventura in nazionale, con l’obiettivo di essere convocati in una delle competizioni più importanti a livello internazionale. La World League comincerà a giugno, con le gare del primo gruppo in programma dal 2 al 4 a Pesaro (l’Italia se la vedrà con Iran, Polonia e Brasile), quelle del secondo dal 9 all’11 giugno in Francia (contro Stati Uniti, i transalpini e Russia) e quelle del terzo dal 16 al 18 giugno in Belgio (contro Francia, Belgio e Canada). La final six, invece, è prevista dal 4 al 9 luglio a Curitiba, in Brasile.

Le chiamate del palleggietore e del centrale seguono una felice tradizione degli ultimi anni, che ha visto il “vecchio” capitano Mengozzi vestire la maglia della nazionale. «Fabio e Luca hanno disputato un torneo straordinario – spiega il direttore generale Marco Bonitta – e il loro inserimento nella lista azzurra ci riempie d’orgoglio, con la speranza che riescano a mettersi in mostra, sfruttando al massimo una grande occasione. Questo è il frutto del lavoro della società, dello staff tecnico e soprattutto dei ragazzi, ed è il giusto premio alla filosofia del Porto Robur Costa di puntare sul lancio di giovani giocatori italiani e stranieri. La nostra società si conferma così una realtà dove poter far crescere al meglio i talenti emergenti e la nostra intenzione è quella di continuare a percorrere una strada tracciata con sempre maggior decisione all’inizio della stagione».

Uno dei grandi protagonisti della esplosione dei due giocatori è di sicuro il tecnico Fabio Soli, che ha saputo valorizzare al meglio le caratteristiche di Ricci e Spirito. «Grande merito di questa chiamata va in primo luogo ai ragazzi – sottolinea il coach – che si sono espressi in modo eccellente nel corso di un campionato difficile come quello italiano. Entrambi erano in pratica alla loro prima esperienza da titolari, dimostrando una grande rapidità nel mostrare il loro valore nonostante la giovane età e nel proseguire nel processo di crescita. A loro faccio i miei complimenti e auguro di continuare il percorso intrapreso cercando di fare un ulteriore salto di qualità, dal punto di vista sia tecnico, sia caratteriale».

A portare una ulteriore gioia in casa Porto Robur Costa è la convocazione nella nazionale Juniores del giovanissimo libero della Bunge Stefano Marchini, che prenderà parte a un collegiale che si terrà a Roma dal 30 aprile al 2 maggio. «E’ una chiamata – riprende Bonitta – che ci riempie di soddisfazione per un ragazzo che si è fatto trovare sempre pronto sia in allenamento, sia in partita, quando è stato chiamato in causa come Under per sostituire uno dei due centrali e dare solidità al servizio e alla difesa. Stefano è serio e bravo e si merita questo giusto premio per l’impegno che ha sempre messo in campo».

Parata di stelle a Ravenna Jazz: da Pat Metheny a Marc Ribot. Il programma

Tra i grandi ospiti del festival anche Billy Cobham. Tornano anche i concerti all’aperitivo

Billy Cobham (1)
Billy Cobham

Tutto pronto per la 44esima edizione del festival Ravenna Jazz – organizzato da Jazz Network – che si svolgerà dal 5 al 14 maggio con una veste grafica rinnovata, di volta in volta affidata allo sguardo dei più affermati fotografi di jazz. Il manifesto del festival è realizzato sulla base di uno scatto di Roberto Masotti: “H.B. kit / W.F.M.1977”, che ritrae l’armamentario batteristico di Han Bennink a Berlino nel 1977.

Il teatro Alighieri aprirà le sue porte per tre serate di grande richiamo. Quella di domenica 7 maggio sarà certamente la più attesa: ogni esibizione del chitarrista Pat Metheny è in sé un evento; a Ravenna arriverà alla testa di un quartetto dalla spiccata propensione jazzistica. Il batterista Billy Cobham ha invece un punto di forza nella sua inossidabile fedeltà al genere musicale che lo ha reso celebre: la fusion anni Settanta. Con la sua attuale band calcherà sabato 13 il palco dell’Alighieri. Sempre a teatro si terrà una terza serata a ingresso gratuito: lunedì 8 andrà in scena il “Pazzi di Jazz” Young Project, un monumentale concerto che porta a coronamento mesi di lavoro didattico nelle scuole ravennati realizzato dal trombettista Paolo Fresu, il direttore e arrangiatore Tommaso Vittorini, l’organettista Ambrogio Sparagna e il beatboxer Alien Dee; per l’occasione alla guida di una compagine orchestrale e corale formata da ben 250 giovanissimi esecutori.

Pat Metheny (di John Peden)Le serate del festival ravennate si spostano poi in vari club della città e dei dintorni, esplorando le più varie frontiere stilistiche della musica improvvisata. Sarà proprio uno di questi live a dare il via ufficiale a Ravenna Jazz 2017, venerdì 5 maggio al Cisim di Lido Adriano: protagonista il Trio Bobo, che sprigiona scintille con una fusion spinta ai massimi livelli virtuosistici, jazz-rock dalle tinte vintage incastonato tra ammiccamenti di irresistibile ironia (del resto i ‘Bobo’ sono Faso e Christian Meyer delle Storie Tese, oltre ad Alessio Menconi). Sonorità non meno alternative sono quelle degli Istanbul Sessions guidati dal sassofonista Ilhan Ersahin, tra funk, rock, ritmi ballabili e jazz (sabato 6 al Bronson di Madonna dell’Albero). Sodale di Elvis Costello, Tom Waits e John Zorn, il chitarrista Marc Ribot, guru della scena avanguardistica downtown di New York sarà martedì 9 al Cisim. La vocalist Laura Avanzolini tra standard e jazz più ortodosso si esibirà dal vivo in trio mercoledì 10 al Mama’s Club e nello stesso giorno sarà anche protagonista del workshop di “Mister Jazz”. Giovedì 11 sempre ancora al Mama’s la cantante e pianista Avery Sunshine in duo con il chitarrista Dana Johnson tra soul, gospel, jazz, R&B. Gli ultimi due concerti nei club si terranno al teatro Socjale di Piangipane: venerdì 12 il clarinettista Nico Gori scorrerà a ritroso il calendario sino agli anni fastosi dello swing orchestrale assieme al suo Swing 10tet e al tap dancer Ernesto Tacco; domenica 14 la giovane sassofonista e cantante Grace Kelly, già star di prima grandezza a livello internazionale, arriva per la prima volta in Italia con la sua vorticosa commistione di jazz puro e concitati additivi rock.

Tornano anche quest’anno i concerti ‘Aperitifs’, coi quali la musica esce dai suoi luoghi canonici (teatri e club) per andare incontro a un pubblico che preferisce una situazione di ascolto più informale (in solo, a ingresso gratuito e in orario da aperitivo). Si parte con le “Canzoni nel cassetto” del bandoneonista Pepe Medri (venerdì 5 maggio a Leonardi Dolciumi 1957). Si andrà poi “A spasso con il basso” assieme al bassista e cantante Giacomo Da Ros (sabato 6, Caffè Pasticceria Palumbo). Da lì si passerà al Caffè del Teatro con lo “(S)concerto per chitarra sola” di Aldo Betto (domenica 7) e poi al Fresco Cocktails & Tapas con le “Note di viaggio: dal tango al jazz” dettate dalla fisarmonica di Massimo Tagliata (lunedì 8). Martedì 9 a Casa Spadoni ci si butterà in “Caduta libera” coi suoni etnici e jazz del chitarrista Tolga During. Ancora chitarra mercoledì 10 al Caffè del Ponte Marino, con le “6 + 1 Songs” per la 7 corde di Daniele Santimone. Giovedì 11, al Due Dame, si passa al sax di Alessandro Scala con il suo “Omaggio a Dexter Gordon”. Venerdì 12 tornerà a grande richiesta il pianista-cantante Giacomo Toni col suo “Piano Punk Cabaret” (Cabiria wine bar). I pomeriggi musicali di Ravenna Jazz si chiuderanno poi a suon di chitarra con Antonio Stragapede e le sue “Storie italiane di uomini e chitarre” (sabato 13, Al Cairoli) e con il solo “In My World” di Daniele Bartoli (domenica 14, Naturalmente Burger).

Info: 0544 405666, fax 0544 405656.

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