La memoria degli anni ’60 ravennati attraverso i filmini amatoriali di famiglia

Una mostra fotografica e multimediale realizzata con i fotogrammi delle pellicole consegnate dai cittadini e una proiezione con una selezione antologica dei film. Iniziativa promossa dal Comune

I vecchi filmini amatoriali di famiglia, girati in vacanza o davanti alla torta di compleanno o il primo giorno di scuola, potrebbero conoscere una nuova giovinezza grazie al progetto “Sguardi in camera” promosso dal Comune di Ravenna e da Home Movies, archivio nazionale del film di famiglia, in collaborazione con la Biblioteca Classense e la Fondazione Casa di Oriani.

Dal 2 maggio al 30 giugno sarà possibile aderire al progetto, curato da Giuseppe Pazzaglia e Silvia Savorelli, per il recupero e la valorizzazione delle pellicole in formati amatoriali (super8, 8mm, 9,5mm e 16mm), diffuse a partire dagli anni Sessanta e che oggi rischiano di essere dimenticate e perse nelle cantine e nelle soffitte. In molti casi immagini in movimento non più visionabili, a causa anche di proiettori e tecnologie non funzionanti. Le pellicole saranno catalogate e digitalizzate secondo i criteri stabiliti dal regolamento (consultabile qui). Una copia del materiale digitalizzato sarà consegnata ai proprietari. Gli originali potranno essere restituiti a fine progetto.

Marina di Ravenna, 1974

Il risultato finale sarà una mostra fotografica e multimediale, realizzata con i fotogrammi delle pellicole consegnate, e una proiezione con una selezione antologica dei film di famiglia. La mostra racconterà in particolare l’evoluzione del ruolo della donna dagli anni Sessanta a oggi. E in prospettiva l’obiettivo è la creazione di un archivio ravennate della memoria filmica familiare, parte integrante dell’archivio nazionale del Film di Famiglia.

L’iniziativa è stata presentata il 20 aprile nel corso di una conferenza stampa in municipio alla presenza di rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti. «Siamo molto contenti – ha detto l’assessora alle Politiche e cultura di genere Ouidad Bakkali – di lanciare questa chiamata pubblica che ha da una parte l’obiettivo di iniziare a costruire un archivio della memoria di anni molto interessanti, rendendo i materiali che arriveranno testimonianza di quei tempi, e dall’altra quello di indagare in particolare il ruolo della donna. I film di famiglia sono una fonte inesauribile di informazioni, recentemente scoperti da storici e da studiosi di scienze sociali. Sono un raro e prezioso controcampo ai tradizionali media a cui è affidato il compito di rappresentare la realtà, come il cinema di finzione e la televisione. Si possono osservare le trasformazioni, i cambiamenti, l’inizio di nuove dinamiche sociali che i grandi eventi storici hanno portato nelle abitudini e nella vita quotidiana delle persone».

Marina di Ravenna, 1974

Ecco dove poter consegnare il materiale. Biblioteca Classense (via Baccarini 3, 0544-482112): lunedì-venerdì 9-19, sabato 9-18. Fondazione Casa di Oriani (via Corrado Ricci 26): su appuntamento telefonico al 0544-30386 lunedì, mercoledì e venerdì 8.30-13.30, martedì e giovedì 8.30-13.30 e 15-18.30. Per informazioni sguardiincamera@gmail.com oppure qui.

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