mercoledì
20 Agosto 2025

Mario Adinolfi arriva anche a Ravenna «Non serve una legge per le unioni civili»

Ne parla il ravennate Mirko De Carli, responsabile nazionale dei circoli La Croce. «Il Family Day ha provato che siamo maggioranza»

Impegnato in un tour per le principali città d’Italia, Mario Adinolfi non poteva che far tappa anche a Ravenna dove vive Mirko De Carli, referente nazionale della rete dei circoli La croce e stretto collaboratore del politico di fama nazionale noto per le posizioni nettamente contrarie a qualsiasi ipotesi di Ddl sulle unioni civili, con o senza stepchild adoption. «Sì, è cosa nota – ci conferma De Carli, che sta appunto preparando la data a Ravenna del 19 marzo – noi siamo sempre stati per il ritiro in toto della legge perché anche senza gli articoli sulla stepchild adoption, ci penserebbero le sentenze nei prossimi mesi di fatto a rendere possibile l’adozione del figliastro, anche qualora fosse stato concepito tramite l’utero in affitto, per coloro che sono uniti tramite questo vincolo molto simile a quello matrimoniale».

Una posizione, quella di De Carli e Adinolfi, che pare per certi versi addirittura più conservatrice di quella del vescovo di Ravenna Lorenzo Ghizzoni che in occasione del Family Day aveva inviato una nota in cui  apriva alla possibilità di una tutela alle coppie omossessuali, pur ribadendo l’assoluta contrarietà all’ipotesi che queste coppie potessero crescere figli ed essere considerate famiglie a tutti gli effetti.

«Per la verità, ognuno nel proprio ruolo, il vescovo e la Curia hanno aiutato i tanti ravennati che lo desideravano a partecipare al Family Day di Roma. Noi diciamo che se proprio è necessario si può intervenire per coprire le falle delle leggi esistenti nella tutela di due persone conviventi, anche eterosessuali, senza bisogno di una legge ad hoc». E a proposito di Family Day, De Carli ci tiene a precisare che erano davvero tantissimi e non, come molti hanno più o meno ironicamente sostenuto, molti meno dei 70mila del concerto dei Rolling Stones. «La verità – dice De Carli – è che riempire il Circo Massimo di famiglie, persone non abituate alle piazza, è stata un’impresa incredibile. E che invece al cosiddetto movimento arcobaleno non è riuscito: molto più facile infatti scendere nella piazza di casa, senza doversi spostare (il movimento arcobaleno la settimana precedente aveva organizzato manifestazioni in una settantina di piazze italiane, ndr) a riprova che noi rappresentiamo la maggioranza del paese. Bisogna ritirare la legge, anche per riportare il dibattito a toni più civili». Come quelli del direttore di Radio Maria che augura la morte all’onorevole Cirinnà? «Conosco personalmente Don Fanzaga e lo stimo, so che è fatto a modo suo ed è già stato vittima delle Iene, non voglio aggiungere nulla. Ma certo, appunto, c’è bisogno di riportare il dibattito a toni più pacati».

Anche per questo De Carli auspica che non ci siano contestazioni, come successo in altre città, alla conferenza di Adinolfi all’hotel Mattei alle 17 del 19 marzo che è aperta a tutti e dove gli organizzatori, tra cui il circolo La croce e il comitato “Difendiamo i nostri figli” di Ravenna, auspicano un confronto fruttuoso e pacato.

Allarme meteo, onde fino a 3,5 metri rischio di ingressione marina

Il sindaco a Lido di Savio per monitorare la situazione

Allarme meteo fino alle 12 di lunedì 29 marzo, preoccupano soprattutto le condizioni del mare. Sono infatti previste onde fino a 3,5 metri di altezza e livello del mare a un metro, numeri che rendono probabili le ingressioni marine. La Capitaneria di porto ha emesso il divio di aggesso alle dighe e ai moli. Preoccupazione anche del sindaco Fabrizio Matteucci che nella serata di domenica ha disposto la chiusura di dighe e molti e ha dichiarato: “Ho parlato nel pomeriggio con Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravennati che ha tempestivamente avvisato tutti i gestori degli stabilimenti balneari delle avverse condizioni meteo. Ho contattato Gianni De Lorenzo presidente della pro loco di Lido Adriano, Terzino Giorgini presidente della pro loco di Lido di Classe e il presidente del Comitato Cittadino Amerigo Soprani e Tonino Montanari presidente del Comitato Cittadino di Lido di Savio. Ho informato della situazione i presidenti dei consigli territoriali di Castiglione Federica Del Conte e del Mare Davide Benazzi . Ho disposto immediatamente la chiusura delle delle dighe di Marina di Ravenna, di Porto Corsini, e Casalborsetti. È all’opera l’impresa che sta costruendo il secondo tratto del muretto di Lido di Savio per intervenire tempestivamente in caso di emergenza. La situazione verrà tenuta sotto controllo anche durante la notte dalla Polizia municipale che effettuerà sopralluoghi soprattutto nei lidi sud. Io nella tarda serata,quando è previsto il picco delle condizioni meteo avverse, mi recherò a Lido di Savio per verificare di persona la situazione.”

 

Vecchioni ospite all’ospedale L’organizzatrice: «Emozione palpabile»

Folla all’aula magna del Santa Maria delle Croci per l’iniziativa di “invasioni poetiche“ che porta scrittori e musicisti nel nosocomio

Un grande successo di pubblico e un’emozione e un’empatia che Livia Santini, organizzatrice dell’evento, definisce “palpabile”. La presenza di Roberto Vecchioni e Daria Colombo in ospedale a Ravenna per un’anteprima del suo spettacolo La forza delle donne non ha mancato di richiamare tantissimi ravennati, per quanto l’evento fosse innanzitutto pensato per degenti e familiari, come è nello spirito dell’iniziativa. Una rassegna a costo zero, tutta dovuta al volontariato, e che nasce appunto in un luogo di cura ma si apre anche alla città. All’evento hanno presenziato anche il sindaco Fabrizo Matteucci e l’assessore alla cultura Ouidad Bakkali. 

E domenica si replica con il concerto delle Femmes Folk.

Versa la caparra, ma la casa per le vacanze non esiste  

Vittima una ragazza di Solarolo che nell’estate 2015 aveva pagato 400 euro per un appartamento a Milano Marittima.

Tutto è partito dalla denuncia di una ragazza di Solarolo che si è trovata truffata di 400 euro, ossia la caparra che aveva versato per la casa vacanze al mare, o almeno così credeva. Finché non si è accorto che il presunto mediatore a cui si era rivolta in realtà era scomparso. La 26enne truffata aveva trovato l’annuncio on line, corredato anche di foto di un appartamento a Milano Marittima, era il luglio 2015. Contattato telefonicamente, il falso mediatore aveva fornita dettagli e inviato il contratto di locazione via mail.

Tramite una serie di accertamenti informatici, i militari hanno trovato un Ibna di Poste Italiane abbinato a a un carta ricaricabile. Il truffatore, un uomo originario di Catania e con domicilio a Como, di circa 40 anni aveva già ingannato diverse vittime. In gennaio è stato arristato nei paraggi di Milano perché in possesso di una carta di identità falsa.

Il candidato di Lpra e Lega incontra Forza Italia Verso un allargamento della coalizione

Ancarani e Fantinelli: «Abbiamo avuto conferma di aver davanti una persona che ha a cuore il futuro di Ravenna per mero senso civico»

Proseguono i lavori nel centrodestra che potrebbero allargare la compagine che sostiene Massimiliano Alberghini, candidato al momento di Lega Nord e Lista per Ravenna.

Come noto da sempre Alberto Ancarani, capogruppo in comune di Forza Italia, ha sempre lavorato per arrivare all’alleanza con il Carroccio, e di conseguenza con la lista civica con cui il partito di Pini ha da subito lavorato per costruire un’alleanza sul territorio, ossia quella guidata da Alvaro Ancisi. E così insieme al Responsabile Provinciale di Forza Italia Bruno Fantinelli Ancarani ha incontrato Alberghini, profilo verso il quale aveva già espresso parole di apprezzamento.

Ecco quanto dichiarato dopo questo primo incontro da dai due berlusconiani: «Abbiamo incontrato nella giornata di giovedì il candidato sindaco di Lista per Ravenna e Lega Nord Massimiliano Alberghini, con il quale abbiamo riscontrato punti di vista comuni sul futuro della città e sulle prospettive per il suo governo dei prossimi anni. Abbiamo avuto conferma, come già le prime dichiarazioni ci avevano indicato, di avere di fronte una persona che ha a cuore, per mero senso civico, il futuro del territorio in cui vive e in cui vivono i suoi figli, e che intende mettere a disposizione la sua professionalità e il suo impegno nel lavoro necessario a vincere le prossime elezioni amministrative. Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori incontri, che riteniamo possano essere prodromici all’allargamento della coalizione che lo appoggia con l’ingresso di Forza Italia in suo sostegno».

«In questa direzione – proseguono Ancarani e Fantinelli – ci sentiamo di concordare con chi, come Gianluca Pini, ritiene che il caso di Ravenna abbia peculiarità diverse rispetto alle altre realtà presenti sul tavolo nazionale del centrodestra, a partire dall’importanza di una lista civica elettoralmente rilevante come quella di Alvaro Ancisi, che rende Ravenna un’anomalia rispetto ad altri comuni grandi e piccoli che andranno al voto a giugno».

Zen.Zero, storie via whatsapp

Musiche originali. Un’idea di Gozzoli e Borghesi

Nasce dall’incontro fra Marco Borghesi – autore del blog musicale www.borguez.com – e Gianni Gozzoli – ideatore di Radio Sonora, la web radio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Zen.Zero, programma radiofonico da ascoltare sul proprio dispositivo mobile attraverso piccoli file audio inviati tramite Whatsapp o Telegram.
Le storie sono raccontate dalla voce narrante di Gianni Gozzoli e accompagnate da una colonna sonora a cura di Moro & Silent Revolution, Rico & The Undertakers, Francesco Giampaoli, Matteo Scaioli, Riccardo Lolli, Corrado Molducci, Fabrizio Baldoni, Caterina Cardinali e dello stesso Gianni Gozzoli.

«L’idea di Zen.Zero è nata quasi per gioco dalla nostra passione comune per lo storytelling, per la musica, per la faccende facete che accadono a tutti e per i pensieri inattesi che paiono illuminazioni nel mezzo della giornata – commentano gli ideatori –. Con l’ispirazione suggerita dagli Sleeping Tales di Jeff Bridges e con Raffaello Baldini come nume tutelare, ci siamo raccontati brevi storie (più o meno leggere) e le abbiamo montate con le musiche di amici per divulgarle attraverso Whatsapp ad altri amici, conoscenti e utenti. Il nome è un altro modo per prendersi in giro, immaginando il grado zero della capacità dei romagnoli di essere zen e perché alcuni di questi racconti vorrebbero assomigliare alla saggezza che portano con sé le storie zen.»

Zen.Zero ha preso il via il 18 gennaio. Le storie vengono inviate poco per volta senza un calendario da rispettare a chiunque voglia iscriversi al servizio inviando una mail a zen.zeroposta@gmail.com. Sono file audio di un minuto o poco più, da ascoltare sul proprio dispositivo mobile, trasmettere agli amici, archiviare oppure cancellare una volta ascoltati.
Attualmente sono più di seicento le persone iscritte direttamente via mail ma successivamente le puntate vengono condivise e inviate dagli stessi utenti a loro conoscenti in rubrica.
Le puntate pubblicate sono disponibili anche su Soundcloud (soundcloud.com/zen-zero-766813416), Facebook e Youtube.

Caccia ai rapinatori del Mercatone Uno

Sono entrati in azioni con il volto coperto durante l’orario di apertura al pubblico, verso le 18.30 di sabato 27 febbraio

È caccia ai delinquenti che sabato 27 febbraio hanno fatto irruzione nel punto vendita Mercato Uno di Russi e hanno rapinato la gioielleria, spaventando lavoratori e clienti. Gli uomini, quattro, con i volti coperti da passamontagna e armati di pistola si sono fatti riempire tre borse di preziosi durante l’orario di apertura del punto vendita, verso le 18.30, e sono fuggiti a bordo di un’auto scura. Sono stati attimi di terrore ovviamente all’interno della struttura, in particolare per le commesse minacciate.  Stanno indagando i carabinieri avvalendosi naturalmente delle telecamere che potrebbero aver ripreso in particolare l’arrivo di quelli che sembrano essere veri e propri professionisti della rapina e che, secondo le testimonianze, sembrerebbero italiani dall’accento.

Una rapina che ricorda per certi versi quella avvenuta alla gioielleria dell’Esp qualche mese fa quando però fu usato anche un lacriogeno.

Denunciati per tentata truffa due “re del pacco” a Milano Marittima

Vendevano telefoni di ultima generazione a poche centinaia di euro e consegnavano mattoni alle vittime. Forse diretti al porto

Sono stati denunciati per tentata truffa due uomini di poco meno di quarantanni (B.A classe 77 e C.V classe 78) nullafacenti e pregiudicati a Milano Marittima. I due, napoletani, sono stati fermati dai Carabinieri mentre erano in giro per Milano Marittima a bordo di una vettura presa a noleggio. Dai successivi controlli al terminale sono poi risultati entrambi specializzati nella truffa del cosiddetto “pacco”, consistente nel proporre all’ignara vittima l’acquisto di uno smartphone di ultimissima generazione al prezzo di qualche centinaia di euro, per poi rifilarle, dopo averla abilmente distratta, un incarto vuoto di solito appesantito con il classico mattone.Precedenti erano stati registrati in Sardegna e in Liguria.

All’esito della perquisizione sono statepoi rinvenute e sequestrate due tute catarifrangenti del tutto simili a quelle in uso agli operatori portuali, due scatole di altrettanti smartphone (samsung s6 edge e Iphone 6s) completi delle rispettive garanzie, nonché 16 scatole di analoghe dimensioni, il tutto inequivocabilmente destinato alla commissione della truffa.

I “mariuoli”, come ricostruito dagli inquirenti, erano giunti a Milano Marittima nella tarda serata del 25 febbraio e avevano alloggiato in un lussuoso hotel 5 stelle, giustificando l’appariscente abbigliamento catarifrangente con l’appartenenza al Dipartimento di Protezione Civile. La mattina del 26 febbraio hanno lasciato l’albergo probabilmente diretti al porto di Ravenna dove avevano intenzione di (ri)attuare la truffa.

Nei confronti dei due è stata richiesta anchel’applicazione della misura di prevenzione rimpatrio con foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno nel Comune di Cervia.

Unioni civili, la filosofa Marzano: «Legge che umilia gli omosessuali»

La deputata a Ravenna alla Casa delle Donne conferma l’idea di lasciare il Pd ma di restare in Parlamento fino a fine mandato

«Alla Camera mi batterò per cambiare le modifiche che sono state apportate in Senato, ma poiché sicuramente la legge sarà approvata così come è attualmente, ribadisco la mia intenzione di uscire dal Pd». Michela Marzano conferma quanto dichiarato nei giorni scorsi anche a Ravenna, alla Casa delle donne dove alle 10 del mattino era stata invitata a parlare del suo libro Mamma, Papà e Gender. «Mi era stato chiesto di candidarmi proprio per occuparmi di questi temi, che sono i temi su cui scrivo e lavoro da anni, ma mi pare evidente che il Pd abbia tradito il suo impegno e perso di vista la stella polare che è il valore dell’uguaglianza. La legge così come è stata approvata non fa che sottolineare invece una diseguaglianza, è un risultato pessimo».

Non usa mezzi termini la filosofa prestata alla politica che annuncia l’intenzione di restare tuttavia in Parlamento fino alla fine della legislatura. «Non è una svolta storica perché si è ribadito anche una volta che gli omosessuali sono figli di un Dio minore». Ha parlato di una legge “stravolta nel suo impianto” al Senato e che “umilia” le persone anche per la scelta “simbolicamente grave” di togliere il dovere di fedeltà. Riconosce diritti individuali Non c’è quindi forse da sorprendersi se in platea non ci sono i colleghi del Pd ravennati, ma Andrea Maestri, tra gli organizzatori dell’evento che lei ha pubblicamente ringraziato e che appartiene a Possibile, guidato da Pippo Civati, anche lui un ex Pd.

Al di là della stretta attualità e delle prese di posizione nette e in forte polemica sulla legge, Marzano si è poi spesa in un incontro che è stato a metà tra un dialogo e una lezione di filosofia sui significati dei termini “identità sessuale”, “orientamento”, “pratica” spesso confusi e sovrapposti per generare paure che finiscono per consolidare cliché e contrastare le politiche che vogliono invece promuovere l’uguaglianza nel rispetto delle differenze. Il fantasma e la leggenda della cosiddetta “ideologia gender”, ha spiegato Marzano, non nascono a caso, ma vengono elaborate in Francia proprio alla vigilia del voto sulla legge del cosiddetto “Matrimonio per tutti”. Ma se oltralpe hanno fallito l’obiettivo, hanno invece funzionato in Italia. Perché qui, ha spiegato ancora Marzano, la politica e il Parlamento hanno seguito i sondaggi, quei sondaggi secondo cui 7 italiani sono dieci sono favorevoli alle unioni civili, ma non all’adozione per le coppie gay, argomento peraltro non in realtà in discussione.

Ecco perché allora, ribadisce la pensatrice, docente universitaria in Francia, pensatrice in grado di farsi capire anche da non addetti ai lavori senza mai scivolare nell’ipersemplificazione, è importante decostruire il discorso di chi vuol far credere che esiste una ideologia gender e ricostruire un pensiero intorno al tema dell’uguaglianza. Solo quando l’opinione pubblica e i sondaggi daranno esiti diversi, spiega, ci potremo aspettare dalla politica azioni conseguenti e coerenti. Un lavoro non semplice, non a breve termine. Ma l’unico che, secondo Marzano, può portare a risultati. Da qui anche il suo impegno personale, il suo “porta a porta”, il suo tour per l’Italia a parlare instancabilmente, ad ascoltare storie personali, a rispondere a domande, a incontrare persone. Basti dire che una volta partita da Ravenna la meta era Ferrara per due incontri pomeridiani, fino a quello serale a Lugo, all’Hotel ala d’oro alle 21.

Da sinistra l’appoggio per De Pascale «Ponti verso Ra in Comune» 

Nasce la lista con l’assessore Valentina Morigi e la consigliera Ilaria Morigi. Tra i volti più noti l’oncologo Marangolo e l’attore Dadina

Non hanno ancora un simbolo, un portavoce, un capolista, ma ci sono e hanno incontrato la stampa per dire che ci saranno alle elezioni di giugno a sostegno di Michele De Pascale da una posizione “orgogliosamente di sinistra”. Nessuna voglia di polemica, nessun attacco ai potenziali avversari in parte ex compagni di partito o coalizione, toni pacati e costruttivi. Così si è presentato il gruppo di persone persone che, come altre nelle principali realtà che stanno per andare al volto, credono sia utile e necessario proseguire il dialogo e il confronto e l’alleanza con il Pd a livello locale per assicurare un buon governo cittadino, per evitare il rischio, che ritengono concreto, della vittoria di populismi di qualsiasi genere.

In un incontro corale, in cui hanno preso la parola l’oncologo Maurizio Marangolo, l’astrofisico Mauro Dadina, anche Luigi Dadina delle Albe e Laura Gambi della cooperativa Libra, insieme naturalmente all’assessora Valentina Morigi e la consigliera Ilaria Morigi, entrambe sospese da Sel per non essersi dimesse dagli incarichi politici pur non sposando la linea maggioritaria del partito (peraltro ormai sciolto) che ha scelto invece di aderire alla lista alternativa al Pd, Ravenna in Comune. Tra i presenti anche l’ex assessore e oggi insegnante Andrea Mengozzi, le bibliotecarie Nicoletta Bacco e Silvia Travaglini, Elisa Bonaccorso (già candidata cinque anni fa in Sel). Assenti giustificati Guido Pasi e Lisa Dradi, che aderiscono tuttavia al progetto.

Sì, perché ancora di gruppo e progetto è bene parlare, un lavoro in corso nato, raccontano, da diversi incontri che hanno portato alla stesura di un documento di visione della città che è stato sottoposto al candidato sindaco Michele De Pascale da cui sono arrivate rassicurazioni su tutti i punti. I temi fondamentali sono ambiente, salute, welfare con impegni concreti già assunti in questo senso dal candidato Pd: lo spegnimento dell’inceneritore Hera (non scontato dopo gli ultimi provvedimenti del governo Renzi) o la creazione di Case della salute, così come previsto da un documento che per ora non ha avuto attuazione nel Comune di Ravenna.

Il tutto appunto, con una prospettiva di sinistra «non massimalista e pronta a governare» e con l’idea di costruire anche con le piccole azioni quotidiane sul territorio una nuova prospettiva per la sinistra e il centrosinistra. «Non siamo d’accordo con il Pd  su molti temi nazionali» ha specificato Marangolo, a nome di tutti «ma non per questo riteniamo di non dover tentare il dialogo su questioni che hanno a che fare con la città». E il dialogo vuole esserci anche con Ravenna in Comune, la lista che candida Raffaella Sutter e si pone in netta alternativa al Pd, forza verso la quale questo gruppo dice di “voler gettare ponti” per un dialogo proficuo sia durante, sia dopo la campagna elettorale.

Preoccupazione per l’ingresso in una coalizione molto diversa da quella del 2011 e dove ci sono liste civiche che si rivolgono esplicitamente a un elettorato moderato di centro, l’elettorato che potrebbe essere a livello nazionale quello di Ncd, per intenderci?
«Non stiamo parlando di tattica – risponde Valentina Morigi – e di pesarci all’interno della coalizione, stiamo parlando di strategia, di una visione complessiva della città che il candidato sindaco De Pascale condivide e su cui si prendono impegni precisi».
Insomma, le idee, assicurano, ci sono. Le persone anche, tra cui molti volti noti della politica locale provenienti da Sel, ma anche dal Pd, e nomi nuovi di “semplici cittadini”.

Mancano appunto, ma c’è da credere ancora per poco, solo simbolo e nome. Dopodiché la parola passerà agli elettori di sinistra della città, chiamati appunto a scegliere tra due opzioni, con o senza alleanza al Pd. E molto dipenderà, o dovrebbe dipendere, dal giudizio anche che si dà all’attuale governo della città di cui appunto esponenti di spicco della nuova lista, come Valentina Morigi, fanno parte. Come è possibile avere giudizi tanto dissimili tra persone che fino a poco tempo fa militavano nello stesso partito? «Molto dipende – dice Mauro Dadina – da dove si puntano i riflettori».

Autorità portuale, si va verso l’incarico al comandante della Capitaneria

Per il dopo Di Marco, l’ipotesi più accreditata è il commissariamento fino a giugno. Intanto i traffici di gennaio segnano un +17 percento

Mentre arrivano i dati dei traffici relativi all’avvio del 2016 con gennaio in crescita rispetto a un anno fa, si è ormai al conto alla rovescia per la guida dell’Autorità portuale di Ravenna. Il mandato di Galliano Di Marco scade infatti il 2 marzo e se ancora non vi sono certezze ufficiali rispetto a cosa accadrà, la strada, dicono i ben informati, sembra ormai tracciata. Ap sarà commissariata e affidata, secondo una prassi diffusa e quindi con diversi precedenti, al comandante della Capitaneria di porto che qui è il contrammiraglio Giuseppe Meli per condurre l’ordinaria amministrazione fino alla nomina del nuovo presidente di Ap.

Una scelta dovuta a ragioni tecniche e politiche. Come noto infatti è stata approvata la riforma dei porti che entrerà però in vigore, si immagina, con tanto di decreti attuativi non prima di maggio. E a giugno ci sono le elezioni amministrative. Pare dunque intenzione del Ministero e della Regione, gli enti ai quali ora spetta la nomina del presidente di Autorità Portuale, attendere fino a dopo le amministrative. Un periodo troppo lungo per pensare a una proroga per l’attuale presidente Di Marco con cui, come noto, i vertici politici e l’amministrazione locale è entrata in forte conflitto nel corso degli ultimi mesi rispetto alle ipotesi di realizzazione del cosiddetto Progettone per l’approfondimento del canale Candiano. E per il quale dunque pare da tempo esclusa l’ipotesi di un secondo mandato, pur se tecnicamente possibile.

Intanto, nonostante tutto, Di Marco rende appunto noti i dati sui traffici di gennaio 2016 che appaiono decisamente positivi con +17 percento rispetto al gennaio 2015. In aumento del 20,6% (263 mila tonnellate) le merci secche e le rinfuse liquide (+5,9%). Positivo il segno anche delle merci unitizzate, delle quali risultano in aumento del 2,1% quelle in container e del 37,5% quelle su rotabili. L’incremento in valore assoluto più evidente è per i prodotti metallurgici, passati da 403 a 580 mila tonnellate (176 mila tonnellate in più) con un aumento del 43,7%. Il comparto agroalimentare (derrate alimentari solide e prodotti agricoli) ha registrato 361 mila tonnellate (+7,4%) con i semi oleosi e le farine in crescita. Tra le rinfuse liquide risultano in lieve calo i prodotti chimici (-10,9%), stabili i prodotti petroliferi e in aumento i prodotti alimentari liquidi (+33,6%), soprattutto oli vegetali. Per i container il risultato è stato leggermente negativo con 15.481 TEUs (454 in meno del gennaio scorso); la diminuzione è da attribuirsi integralmente ai contenitori vuoti (in allegato il comunicato con tutti i dati).

Addio Sel, nasce Sinistra Italiana: «Qui sosterrà Ravenna in Comune»

Parla il parlamentare ravennate Giovanni Paglia, tra i promotori a livello nazionale del nuovo soggetto politico

Parlamentare ravennate eletto nelle file di Sel nel 2013, oggi Giovanni Paglia è tra i novanta membri già nominati di quell’organismo di 150 persone (gli altri sessanta saranno eletti, tre per regione, nei mesi a venire) che da qui a dicembre dovrà di fatto preparare il congresso fondativo di Sinistra Italiana, ammesso e non concesso che il nuovo soggetto politico finirà per chiamarsi davvero così. «Non ci sono preclusioni – ci racconta – anche nome e simbolo possono essere discusse».

La priorità è naturalmente la linea politica di una forza che nasce dallo scioglimento di Sel e dall’ingresso di nomi in fuoriuscita dalla sinistra del Pd, come Stefano Fassina (che sarà anche il candidato sindaco a Roma) o Sergio Cofferati.

Non a caso tra le critiche, anche di alcuni simpatizzanti, c’è stata proprio la presenza di volti già molto noti che sono stati già protagonisti di molte fasi politiche e quindi ritenuti inevitabilmente corresponsabili della situazione non proprio entusiasmante della sinistra alternativa al Pd.

«In realtà a Cosmopolitica (la prima assemblea di Sinistra Italiana, ndr) eravamo in 4mila e sì, c’erano volti noti, i padri nobili, ma c’era soprattutto un nuovo gruppo dirigente, una nuova generazione».
Tra chi ha fatto un passo indietro c’è l’ex governatore della Puglia Nichi Vendola, mentre tra i volti emergenti c’è quello di Nicola Fratoianni. Potrebbe essere lui il leader di questa nuova formazione?
«Me lo auguro perché credo che abbia le caratteristiche giuste».
Ma prima di scegliere il leader, c’è un lungo percorso e un nuovo partito da costruire.
«Sì, perché siamo dell’idea che sia sbagliata l’illusione di poterne fare a meno. Ma allo stesso tempo ci sarà un novità molto importante e che segna una rottura rispetto alle esperienze passate: la piattaforma Commo che prevederà varie possiblità di forme partecipative e di consultazione dei cittadini e, a seconda delle situazioni, degli iscritti. Un esempio? Credo che un tema come l’eventuale partecipazione dell’Italia a un intervento militare in Libia potrebbe essere un quesito da sottoporre tramite la piattaforma».
Un’idea presa in prestito dai grillini?
«No, semmai il nostro modello è Podemos, in Spagna, perché nel nostro caso non c’è chi dall’alto decide se e cosa sottoporre a un voto che può essere o meno vincolante. Le regole di partecipazione saranno più complesse e strutturate e sarà soprattutto un mezzo per far comunicare la dirigenza con la base».
Cosa succederà sui territori?
«Intanto è imminente l’apertura dei circoli di “Sinistra Italiana” per cui si sta pensando a forme di preiscrizione, mentre non è nemmeno stato attivato il tesseramento per Sel, che ha appunto deciso il proprio scioglimento».
Nel Ravennate cambierà qualcosa rispetto alla compagine con cui si sta andando alle amministrative? E in generale, come si porrà Sinistra Italiana rispetto al voto di giugno?
«No, è chiaro che qui Sinistra Italiana sosterrà ovviamente Ravenna in Comune (il progetto a sinistra del Pd e contro cui si presenta alle prossime amministrative con la candidata a sindaco Raffaella Sutter, ndr). Queste amministrative arrivano a metà di un percorso di creazione del partito e quindi non possono essere considerate esattamente una prima cartina di tornasole. Anche se, fatta eccezione per Milano, dove la situazione è aperta e particolarmente complessa, direi che ovunque si stanno sostenendo candidati alternativi al Pd».
Resta il fatto però che restano, a livello locale e nazionale, una serie di realtà di sinistra che in Sinistra Italiana non confluiscono, dal Psi al Pdci, da Prc a Possibile. Il rischio allora non è quello semplicemente di sostituire un simbolo con un altro senza incidere realmente nella frammentazione storica della sinistra?
«Le porte sono aperte a tutti e auspichiamo un dialogo proficuo, ma credo che in questi mesi bisognerà lavorare per parlare innanzitutto ai singoli cittadini di temi su cui ci confronteremo al congresso, temi come Euro, Europa, reddito e lavoro, del rapporto con le organizzazioni sociali, delle modalità di partecipazione dei cittadini, di rapporto fra ecologia e laburismo, bioetica, diritti. Sono temi grandi e se siamo bravi può scaturirne un dibattito forte, una sintesi e una linea politica rispetto alla quale confrontarci con tutti».
Resta però che in molti comuni, Ravenna inclusa, ci sono ex Sel che confluiranno in Sinistra Italiana e che sono favorevoli ad alleanze con il Pd sui territori.
«In tutti i partiti si è divisi su tante cose, in tutti i partiti si rispetta il principio di maggioranza. È abbastanza semplice. È chiaro che un domani se la maggioranza di SI a Ravenna sarà per restare all’opposizione non potrà aderire a SI chi abbia incarichi connessi con un’alleanza col Pd. Potrà aderirvi chi pensa che la maggioranza sbagli. Ma era così anche in Sel. Non abbiamo sospeso Ilaria e Valentina (Morigi, consigliera e assessora attualmente in carica a Palazzo Merlato, vedi piccolo approfondimento qui sotto, ndr) perché non erano d’accordo con la maggioranza, ma perché, avendo un ruolo istituzionale, non l’hanno messo a disposizione».

Verso le amministrative di Ravenna: in arrivo una lista per il Pd, sospesi da Sel gli aderenti. Come noto, Sel a Ravenna si è spaccata tra una minoranza che sta dando vita a una lista civica in appoggio al Pd (che verrà presentata sabato 27 febbraio alla stampa) e la maggioranza che invece aderisce al progetto Ravenna in Comune. E dagli organi dirigenti di Sel è stato reso noto in questi giorni che alcuni degli esponenti della minoranza, come Guido Pasi e Valentina Morigi (quest’ultima assessore tutt’ora in carica nella giunta Matteucci) sono stati sospesi dal partito. Destino che tocca anche agli altri membri che hanno fatto questa scelta come la consigliera comunale Ilaria Morigi e l’ex assessore e ex coordiantore provinciale Andrea Mengozzi, visto che, si legge nella nota firmata dalla coordinatrice provinciale Alessandra Govoni, dalla portavoce del circolo ravennate Bettina Chiadini e dallo stesso deputato Paglia: «A Ravenna come ovunque il nostro statuto impedisce infatti agli aderenti di impegnarsi in liste elettorali diverse da quella decisa collettivamente, pena l’esclusione dal partito».

Nota a margine, tutte queste persone stanno partecipando alla costruzione di Sinistra Italiana, di cui parla Paglia nell’intervista. Dunque la divisione rispetto alle realtà locali e al sostegno locale rischia di riprodursi tale e quale nel nuovo partito.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi