giovedì
11 Settembre 2025

In casa 50mila euro in contanti e 20 telefonini: coppia denunciata per ricettazione

Operazione dei carabinieri alla ricerca di armi. Nell’abitazione anche scatole vuote di orologi di pregio. Indagini per accertare se il materiale proviene da furti

CZDU0680I carabinieri cercavano armi e hanno trovato 50mila euro in contanti e una ventina di telefonini. È l’esito di una perquisizione svolta ieri, 2 ottobre, in un’abitazione di Lido Adriano. Alla fine delle operazioni è stata denunciata una giovane coppia, moglie e marito incensurati, per ricettazione: i due non hanno saputo spiegare la provenienza di quei contanti e quei cellulari. E c’erano anche numerose schede sim di gestori vari e alcune scatole vuote di orologi di pregio.

I militari della stazione di Lido Adriano, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Ravenna, erano intervenuti a seguito di una segnalazione.

Gli investigatori ora stanno cercando di capire se i cellulari e le scatole di orologi, in particolare, sono il provento di furti in abitazione e se la ingente somma di denaro è il ricavato della vendita della eventuale refurtiva.

Conad cerca personale per i reparti freschi: il 9 ottobre una giornata di selezione

La catena di supermercati ha avviato una collaborazione con Randstad e Centro per l’impiego: i profili ammessi faranno formazione e poi saranno inseriti con contratti di somministrazione a tempo determinato

Conad3La Conad cerca personale da inserire nei supermercati in provincia di Ravenna e avvia un percorso di selezione e formazione in collaborazione con il Centro per l’impiego di Ravenna e l’agenzia di lavoro Randstad. Al termine della formazione i lavoratori saranno assunti ai reparti “freschi” – cioè banco alimentari, gastronomia, macelleria, pescheria e ortofrutta – in punti vendita di Ravenna e provincia con contratto di somministrazione a tempo determinato e prospettiva di stabilizzazione con assunzione diretta.

Il 9 ottobre 2024 alle 14.30 al Centro per l’impiego di via Teodorico 21 a Ravenna si svolgerà il primo atto per l’individuazione dei partecipanti al corso di formazione che si svolgerà dal 21 ottobre al 6 novembre tra Ravenna e Cervia per acquisire le competenze richieste e per conoscere le diverse tipologie di prodotti e strumenti di lavoro. Sono inoltre previsti moduli su sicurezza generale e specifica, Haccp. L’offerta di lavoro è rivolta a non occupati, ma tra i requisiti di accesso l’esperienza pregressa non è indispensabile (pur se ovviamente preferenziale).

Alla giornata del 9 ottobre verranno illustrate le figure ricercate, i requisiti richiesti, le prospettive di inserimento e i benefit aziendali. I partecipanti potranno quindi poi accedere al colloquio preliminare e consegnare il cv, in modo da essere coinvolti nei passaggi successivi della selezione. Per partecipare occorre compilare un modulo online a questo link.

Argini compromessi: Traversara e Borgo Durbecco evacuati, scuole aperte il 4 ottobre

Gli eventi del 19 settembre hanno danneggiato i rivali dei fiumi, nella frazione di Bagnacavallo si sta ricostruendo la rotta

Lavori Argine Traversara 2La prefettura di Ravenna rende noto che i sindaci di Bagnacavallo e Faenza hanno già adottato o stanno adottando nel pomeriggio di oggi, 3 ottobre, i provvedimenti per l’evacuazione degli abitanti dei luoghi più a rischio di allagamento a causa delle piogge che dalla mattinata di oggi stanno cadendo sul territorio ancora compromesso dagli eventi alluvionali del 19 settembre.

Per Bagnacavallo l’evacuazione riguarda le frazioni di Traversara, Borghetto Traversara e Muraglione a Boncellino. Per Faenza è interessato il Borgo Durbecco.

Al palazzetto dello sporto di Bagnacavallo e al pala Bubani di Faenza sono pronti i centri accoglienza per le persone che non hanno possibilità di essere ospitate da familiari o amici.

Le scuole e gli uffici pubblici in provincia resteranno aperti nella giornata di domani, venerdì 4 ottobre.

La protezione civile regionale ha emesso un’allerta rossa dalle 12 di oggi per rischio idraulico nella bassa collina, pianura e costa romagnola (province di Ravenna, Forlì-Cesena-Rimini) e pianura bolognese (che coinvolge anche le province di Ferrara e Ravenna). Il codice colore rosso è legato alle situazioni di criticità e vulnerabilità territoriali connesse al precedente evento alluvionale del 19 settembre.

Dopo le precipitazioni diffuse e localmente intense di questa mattina, su tutta la regione, ci sarà un’ulteriore intensificazione dalle ore pomeridiane, in particolare sulle aree appenniniche centro-orientali e sulla pianura romagnola. Le precipitazioni previste potranno generare, in particolare nell’appennino centro-orientale, fenomeni di ruscellamento sui versanti e frane, favoriti da condizioni di saturazione dei suoli abbastanza elevate. Si prevedono rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici sui corsi d’acqua del settore centro-orientale che, a partire dalle ore pomeridiane, potranno superare le soglie 2.

Dal pomeriggio sono previsti anche venti nord-orientali di burrasca forte (75-88 km/h) sulle aree costiere e venti di burrasca moderata (62-74 km/h) sul restante settore centro-orientale, con possibili rinforzi o raffiche di intensità superiore. La ventilazione renderà il mare agitato al largo, con altezza dell’onda superiore a 3.2 metri e, sotto costa, saranno possibili erosioni localizzate, inondazioni del litorale e difficoltà di deflusso delle piene in mare.

Per la giornata di domani, venerdì 4 ottobre, si prevedono, nelle prime ore della giornata, condizioni di mare agitato, in rapida attenuazione già nel corso della mattinata. E’ atteso inoltre il transito delle piene dei corsi d’acqua, con livelli che potranno risultare superiori alla soglia 2 nelle prime ore della notte, sulla pianura centro-orientale e sulla Romagna. Nelle zone montane/collinari sono possibili fenomeni franosi localizzati, in particolare su versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche fragili, anche a seguito delle precipitazioni dei giorni precedenti.

Sul lungomare di Pinarella e Tagliata asfalto colorato per ridurre le temperature

Dal 7 ottobre ripartono i lavori finanziati dal Pnrr per tutto viale Italia. Le traverse a mare saranno fatte con materiali naturali e permeabili

Lavori Pubblici Ripresa Lavori Lungomare PinarellaTerminata la pausa estiva per non intralciare l’attività turistica, dal 7 ottobre riprendono i lavori di riqualificazione del lungomare di Pinarella e Tagliata. La conclusione è prevista entro la prossima estate. La spesa rientra nei 5,5 milioni di euro del costo per tutto il viale Italia, intervento finanziato nell’ambito del Pnrr e voluto fortemente dall’amministrazione comunale per consentire la rigenerazione di Pinarella e Tagliata.

I lavori riprenderanno con gli interventi di rifacimento della linea dell’acquedotto e degli allacciamenti, che dureranno circa 45 giorni, per poi proseguire con le depavimentazioni e di seguito con la realizzazione dell’impianto di pubblica illuminazione, le nuove pavimentazioni, le aiuole ornamentali e per finire con l’installazione degli arredi, moderni e innovativi.

I tratti interessati da questa seconda tranche degli interventi, che verranno realizzati in contemporanea dalle tre ditte individuate dal raggruppamento temporaneo aggiudicatario dell’appalto, sono: via Sicilia – via Caserta, via Mezzanotte – via San Marino, via San Marino – via De Amicis. Dopo avere completato questi tratti, gli interventi si concentreranno sul rifacimento dei piani viabili delle traverse a mare di via Sicilia, via Mezzanotte, via Piemonte e via Emilia. Durante l’esecuzione dei lavori saranno previste modifiche alla viabilità, che verranno comunicate con largo anticipo mediante l’apposizione di opportuna cartellonistica.

Al progetto iniziale verranno apportate alcune modifiche concordate tra l’amministrazione, i progettisti, le aziende aggiudicatarie, per dare una risposta alle richieste delle attività produttive, delle associazioni di categoria e delle pro loco attive. In particolare nei tratti compresi tra viale Sicilia e via Caserta e tra via San Marino e viale De Amicis, l’obiettivo dell’amministrazione è quello di creare un piano viabile complanare con i marciapiedi e la pista ciclopedonale, al fine di realizzare un nuovo spazio di aggregazione per eventi e iniziative pubbliche, che garantisca la migliore accessibilità a tutte le tipologie di utenti, previa verifica dei punti critici legati alla specificità del luogo. Si impiegherà per la prima volta sul nostro territorio l’asfalto colorato, scelto in una tonalità chiara, che migliorerà la visibilità dell’asse viabile, ma soprattutto garantirà una riduzione della temperatura percepita.

Altra soluzione che va nella direzione della riduzione delle isole di calore e dell’aumento del comfort pubblico, è l’intervento di depavimentazione delle traverse a mare, che verranno ripavimentate con materiali naturali e permeabili, per ricucire lo spazio naturale tra la pineta e l’intervento di riqualificazione architettonico su viale Italia.

L’intenzione dell’amministrazione è che questo spazio possa diventare un anello di congiunzione fondamentale per mettere in connessione spiaggia, pineta e abitato, attraverso soluzioni che migliorino la vita di chi risiede, opera e frequenta questo territorio e ne aumentino l’attrattività turistica: «Per ottenere l’obiettivo dovranno essere realizzate alcune modifiche della mobilità, come lo spostamento del traffico pesante e del trasporto pubblico locale sulla viabilità parallela di Viale Abruzzi, tranne nel tratto compreso tra Via San Marino e Via Piemonte e dovranno essere adottate soluzioni per la riduzione della velocità, oltre all’istituzione di isole ZTL stagionali o serali nei tratti deputati a diventare spazi di aggregazione, al momento al vaglio dei tecnici per valutarne la fattibilità».

Il fotoreporter a Beirut sotto le bombe di Israele: «Le scuole ospitano i profughi»

Il ravennate Lorenzo Tugnoli, premio Pulitzer nel 2019, ha vissuto otto anni nella capitale libanese e ora è là per il Washington Post: «Difficile muoversi con le restrizioni di Hezbollah»

Tugnoli Beirut 2«Erano bombe da due tonnellate ognuna, fanno un gran rumore quando cadono. Le ho sentite bene da casa il 27 settembre, ho preso la macchina e sono riuscito a fare qualche foto della zona colpita». Il fotografo Lorenzo Tugnoli, 45enne originario di Sant’Agata sul Santerno, è a Beirut per la testata americana Washington Post per raccontare l’attacco di Israele. Il bombardamento di quel giorno ha distrutto sei palazzine e ha ucciso Hassan Nasrallah, da oltre trent’anni a capo del partito-milizia Hezbollah sorto a metà negli anni Ottanta. Il raid che ha ucciso lo storico leader è avvenuto nel quartiere di Dahieh, sobborgo a maggioranza sciita nel sud della città, la roccaforte del Partito di Dio dove si trovano i suoi uffici di rappresentanza. «È distante circa tre chilometri da dove vivo ora – ci dice Tugnoli raggiunto al telefono il 30 settembre –. Sembra poca la distanza, ma nel mio quartiere la situazione è relativamente sicura: i negozi sono aperti e c’è una certa normalità».

Da un paio di anni Tugnoli vive a Barcellona, ma negli otto anni precedenti ha vissuto nella capitale del Libano: «Ho sposato una donna libanese e abbiamo deciso di trasferirci in Spagna dove un anno fa è nato nostro figlio. Ora sto usando l’abitazione dei familiari di mia moglie che si sono spostati fuori da Beirut in un’altra casa».

Tugnoli Beirut 1Una settimana prima del bombardamento su Dahieh, Tugnoli si trovava in Giordania dove sta portando avanti un lavoro su figli e nipoti della diaspora dei palestinesi dopo il 1948 e il 1967. «Quando gli attacchi di Israele hanno cominciato a colpire il Libano sono partito in fretta temendo che potessero colpire l’aeroporto come capitò nel 2006 bloccando gli ingressi. Non è successo, ma se succede poi l’unico modo per entrare in Libano è via nave da Cipro perché per via terrestre è impossibile».

La zona sud di Beirut si sta svuotando, la zona nord sta diventando il rifugio dei profughi interni. «Gli attacchi israeliani nel sud e nell’est del Paese e nel sud della capitale hanno messo in movimento la popolazione locale, ma anche tanti palestinesi e siriani che erano nei campi profughi in quelle aree. Molti siriani hanno scelto di rientrare in Siria che ora è considerata più sicura. Si vedono famiglie intere che si spostano con quello che possono mettere nelle valigie e vanno verso nord, Beirut è un campo profughi. Al momento si stima un milione di profughi interni». La città non era affatto preparata a un bombardamento: «Praticamente tutte le ottocento scuole del Paese sono state trasformate in rifugi per gli sfollati. Però si vede tanta solidarietà e tanto calore fra le persone che cercano di aiutarsi». Gli spostamenti interni sono ostacolati anche da mancanze logistiche: «Nel 2006 ci furono migrazioni interne simili, ma c’era la struttura organizzativa di Hezbollah che riuscì a fornire supporto logistico. Stavolta invece il bombardamento è stato preceduto dall’attacco organizzato dal Mossad tramite i pager, i cercapersone. Sono rimasti feriti, mutilati o uccisi molti esponenti del partito che non sono tutti miliziani. Questo ha ridotto la disponibilità di persone per Hezbollah e ne risente la logistica».

La conoscenza della città e della lingua araba stanno facilitando il lavoro del fotoreporter – «Riuscire a conversare con le persone aiuta per scattare foto migliori» – ma ci sono ostacoli che non si possono scavalcare: «Hezbollah controlla gli spostamenti nelle zone sotto il suo controllo e non fa entrare i giornalisti, o li fa entrare solo a sue condizioni. È successo il giorno del bombardamento a Dahieh: ci hanno portato su un terrazzino, ci hanno lasciato fare tre foto del cratere e basta. Questo ovviamente limita le situazioni che si possono raccontare». Fare foto è difficile anche per il pericolo che si corre: «Le zone già colpite possono essere colpite di nuovo e non ci sono preavvisi. Dahieh è una città fantasma con palazzi in fiamme e quando sei lì puoi solo sperare che non arrivi un altro attacco aereo». I reporter non hanno particolari protezioni: «Per rispondere all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 Israele sta usando un’aggressività che non si era mai vista, con pochi scrupoli anche verso la stampa. Qualche colpo di artiglieria è stato sparato contro i giornalisti vicino al confine sud del Libano, tanto per chiarire che non li volevano nei dintorni. Nel 2006 in un mese di guerra ci fu circa un migliaio di civili morti. Quest’anno ce ne sono stati la metà in un giorno solo».

La biografia di Lorenzo Tugnoli
Lorenzo Tugnoli è nato nel 1979 a Lugo. Pochi anni dopo la famiglia si è trasferita a Sant’Agata sul Santerno. Ha cominciato a fare foto da autodidatta ai tempi dell’università a Bologna – ha abbandonato Fisica a un esame dalla laurea – in occasione di manifestazioni studentesche, vendendo poi gli scatti alle testate locali. Si è formato nella studio fotografico di Massimo Sciacca. Tra 2010 e 2015 ha vissuto a Kabul (Afghanistan): nel 2011 il Wall Street Journal pubblica uno suo reportage da Herat. Poi si è spostato a Beirut (Libano) dove è rimasto fino al 2022. Da allora vive a Barcellona. Nel 2019 ha vinto il premio Pulitzer, primo e tutt’ora unico italiano a conseguire il prestigioso riconoscimento in 107 anni di storia. Il premio arrivò per un reportage in Yemen richiesto dal Washington Post: nove settimane di lavoro nello stato asiatico per raccontare la crisi umanitaria. Dal 2017 fa parte dell’agenzia Contrasto.

Torna la sagra autunnale del cappelletto, il ricavato a favore dei malati di cancro

Il 5 e 6 ottobre l’appuntamento promosso dai volontari dell’Istituto oncologico romagnolo. Sono pronti 3,4 quintali di cappelletti

CW5 7904 2Ritorna la sagra autunnale del cappelletto a Massa Lombarda. L’appuntamento è al centro di quartiere di Fruges, in via IV Novembre, sabato 5 e domenica 6 ottobre e, così come avviene dalla prima edizione del 2015, il ricavato viene devoluto a favore dei servizi di assistenza gratuita dei pazienti oncologici, dei progetti di prevenzione nelle scuole e a sostegno della ricerca scientifica che lo Ior (Istituto oncologico romagnolo) porta avanti sul territorio di Lugo e dintorni. Le azdore volontarie dello Ior si sono rimboccate le maniche e hanno preparato 340 kg di cappelletti: per venire incontro ai gusti di tutti nel menù saranno presenti anche proposte di carne, contorni e dolce.

IMG 20190712 WA0011La sagra si terrà sabato 5 ottobre a partire dalle 18.30, per poi proseguire domenica 6 a pranzo dalle 12 e di nuovo a cena dalle 18.30. L’asporto sarà disponibile già da mezz’ora prima dell’apertura ufficiale dei battenti. Per maggiori informazioni riguardo l’evento, chiamare i seguenti numeri: 335/5610450 o 338/3096394.

«Il territorio lughese ha sposato in maniera convinta questo bel modo di fare solidarietà – spiega il direttore generale Ior, Fabrizio Miserocchi –, con le città di Massa Lombarda e San Patrizio in prima linea a giocarsi un simpatico derby tra chi propone la pasta più buona ma, soprattutto, tra chi fa più la differenza per le nostre attività. Da questa sana rivalità chi più ci guadagna, oltre alle persone che possono godersi i loro piatti squisiti, sono i pazienti oncologici, a cui possiamo garantire quei servizi d’assistenza gratuiti che rendono un po’ più affrontabile il lungo percorso di cura che una malattia seria come il cancro impone. Sono sicuro che anche la versione autunnale della sagra di Massa Lombarda sarà un successo e ringrazio nuovamente i nostri volontari per essere tornati, dopo la parentesi della pandemia, con sempre maggiori motivazioni a fare la differenza».

A Ravenna la nazionale italiana Under 19 in amichevole contro il Galles

Giovedì 10 ottobre alle 15 al Benelli

Officina Meme Architetti Stadio Benelli Ravenna

Una nazionale di calcio tornerà a giocare allo stadio di Ravenna. Si tratta della selezione Under 19 allenata da Alberto Bollini che giovedì 10 ottobre (alle ore 15) scenderà in campo al Benelli per affrontare in amichevole i pari età del Galles.

La partita sarà trasmessa in diretta su Vivo Azzurro Tv.

Terza alluvione, aperta una nuova inchiesta in procura

Si indaga per disastro colposo, al momento contro ignoti

Condifesa Ravenna
L’accumulo di legname prima della rimozione

La procura di Ravenna ha aperto un fascicolo sull’alluvione in provincia di Ravenna, la terza in 16 mesi. Si indaga per disastro colposo, al momento contro ignoti. Un «atto dovuto» di fronte a disastri di questa portata, come ha spiegato il procuratore capo Daniele Barberini.

Ne danno notizia i due quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna, in edicola oggi, 3 ottobre.

L’indagine si somma a quella già avviata sull’alluvione del maggio 2023 e la relativa maxi consulenza è stata affidata agli stessi tre professori del politecnico di Milano che si stanno occupando dei fatti di un anno fa. Si tratta di Gianfranco Becciu, esperto in costruzioni idrauliche; del geotecnico Claudio Giulio Mari di Prisco; e dell’idrologo Daniele Bocchiola.

L’inchiesta dovrà chiarire come sia stato possibile: al centro delle indagini anche episodi molto chiacchierati sui social come l’ammasso di tronchi finito contro il ponte ferroviario di Boncellino.

Gli esperti si sono presi 90 giorni di tempo, ma è facile prevedere che chiederanno proroghe per tutta la durata delle indagini, che potranno andare avanti più di un anno e mezzo.

L’incontro tra Priolo e i sindaci per definire la messa in sicurezza del territorio

L’intervento in provincia richiederà un investimento di 650 milioni. La presidente: «Necessaria la massima collaborazione per velocizzare i tempi, nei prossimi giorni prosegue il confronto nelle altre località colpite»

Elena Zannoni Irene Priolo Federico Settembrini

Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione, ha incontrato stamattina (mercoledì 2 ottobre) i sindaci del ravennate per condividere un primo elenco di opere strategiche da realizzare nei territori colpiti dalle alluvioni del 2023 e del 2024. Si tratta di un primo stralcio funzionale dei Piani speciali per la ricostruzione del commissario Figliuolo.

Il piano complessivo illustrato dalla presidente (aderente a quanto già chiesto a Figliuolo) parte dall’urgenza di consolidare e accelerare il processo di ricostruzione, anche modificando le normali procedure amministrative. L’investimento, pari a 650 milioni di euro, necessiterà di una copertura finanziaria da definire all’interno prossima Legge di Stabilità da parte del Governo. Già in questi giorni, la questione è al centro di un confronto con la struttura commissariale.

«La messa in sicurezza e la prevenzione al dissesto idrogeologico, per essere efficaci, hanno bisogno della massima collaborazione a tutti i livelli, primo fra tutti quello istituzionale – ha dichiarato la presidente -. Per affrontare complessità di queste dimensioni, dobbiamo lavorare per trovare soluzioni condivise. A questo primo confronto, seguiranno nei prossimi giorni incontri analoghi con gli amministratori degli altri territori colpiti».

Durante l’incontro è stata condivisa anche la necessità di un cambio di passo da parte delle stazioni appaltanti esterne: sugli interventi di loro competenza, anche alla luce dei danni dell’ultima ondata di maltempo, la Regione chiede la massima rapidità nell’attivazione, possibilmente anche con procedure di somma urgenza.

 

I cittadini inviano una diffida al Comune di Ravenna contro l’abbattimento dei pini

50 alberi sani da rimuovere per fare spazio al progetto del Parco Marittimo. Il 16 ottobre verrà discussa in commissione la petizione da oltre 2000 firme

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I pini di viale Romagna (foto di Giulia Gamberini)Gli abitanti di Lido di Savio diffidano il Comune di Ravenna per il progetto di abbattimento di 50 alberi sani per la realizzazione del Parco Marittimo. Sono 73 i cittadini (e quattro le associazioni) a sottoscrivere l’ingiunzione preparata dall’avvocata Virginia Cuffaro. «Una diffida necessaria al fine di fermare lo scempio programmato contro 50 pini sani di oltre 50 anni nel viale principale di Lido di Savio. Futili i motivi del taglio, legati più che altro ad un vezzo architettonico dell’ormai famigerato “Parco Marittimo” e non a reali problemi, non ultimo i marciapiedi in condizioni più che soddisfacenti, come chiunque può verificare. I risultati del progetto si possono già apprezzare nella prima parte di viale Romagna, ridotta già quest’estate ad un forno rovente, come misurato con apparecchiature tecniche professionali dai cittadini» informano i firmatari.

Mercoledì 16 ottobre ore 15.00 in Comune a Ravenna (piazza del Popolo 1) sarà discussa in commissione la petizione sottoscritta da oltre 2000 cittadini, residenti, proprietari di seconde case, esercizi commerciali e turisti per chiedere la tutela dell’alberata di viale Romagna: «Nel frattempo il Comune manderà le motoseghe magari di notte come succede in altre città d’Italia, dove impazza il delirio delle pubbliche amministrazioni contro gli alberi. – continuano i cittadini firmatari -. Solo il 1 ottobre, la notizia di sei platani di oltre 60 anni tagliati in via Marina proprio a Lido di Savio. Anche lì colpa delle radici superficiali? I cittadini si stavano mobilitando per accedere agli atti, ma arriveranno troppo tardi».

Tra le richieste dei cittadini, anche gli atti sul finanziamento del progetto, che non risulterebbe più finanziato dai fondi del Pnrr e potrebbe quindi pesare direttamente sulle casse comunali.

Michela Guerra si candida nella lista civica a sostegno di De Pascale

Un sodalizio inaspettato, considerando il trascorso politico di Guerra, che nel 2016 si era candidata a sindaca di Ravenna con una lista opposta al Pd: «Mi presento come una cittadina curiosa e senza tessere di partito, a disposizione per ascoltare quotidianamente chi vive il nostro territorio»

de pascale guerra

Michela Guerra è la nuova candidata nella lista “Civici con de Pascale Presidente della Regione Emilia-Romagna”. Una partecipazione inaspettata, considerato il trascorso politico di Guerra, candidata a sindaco nel 2016 con il movimento civico “Cambierà”, vicino ai 5 stelle e opposto al Pd e a De Pascale.

«Ci ho messo veramente poche ore a decidere di accettare la proposta di Michele de Pascale di affiancarlo e mettermi a disposizione, in qualità di cittadina comune, come candidata nella sua lista di civici per la candidatura De Pascale governatore dell’Emilia-Romagna, nonostante non ci fosse niente di più lontano da me che l’idea di affrontare di nuovo un confronto politico, dopo la breve ma intensa esperienza di otto anni fa come candidata a Sindaco di Ravenna in una lista civica opposta proprio al PD di De Pascale». Queste le parole di Michela Guerra per annunciare la sua discesa in campo nella lista di civici a sostegno de Pascale presidente della Regione Emilia-Romagna.

«Ho conosciuto l’allora giovanissimo candidato a sindaco appena divenuto padre – continua Guerra – in un momento della sua vita in cui era evidente e risaputo che non fosse nei suoi programmi immediati assumere un ruolo così importante in una città che non era la sua. L’ho visto crescere politicamente, con determinazione e resilienza, e soprattutto acquisire con grande velocità e costanza, ma soprattutto umiltà. In questi otto anni, anche se non possiamo dire di avere maturato una vera e propria amicizia, sicuramente più volte c’è stata occasione di confronto ed è cresciuto il rispetto e la stima reciproci».

La proposta di De Pascale a Guerra riguarda una collaborazione in qualità di tecnico a favore della sanità pubblica, per lo sport e per il sociale: «È ciò di cui mi occupo anche nella mia professione di avvocata e nell’attività di volontariato a cui mi dedico. Per questo, malgrado altre proposte che mi sono arrivate in questi anni, forse più in linea con la mia precedente esperienza politica, sostengo con convinzione Michele de Pascale in questa avventura, come una cittadina curiosa e senza tessere di partito, a disposizione per ascoltare quotidianamente chi vive il nostro territorio e alla ricerca di soluzioni».

De Pascale ringrazia la candidata con un commento diffuso alla stampa: «Sono sinceramente grato a Michela per la disponibilità ad appoggiare la mia candidatura a presidente della Regione. In questi otto anni abbiamo avuto sempre un dialogo costante e un confronto sincero, in particolare sulle tematiche rispetto alle quali ha concentrato attenzione ed energie come la salute, lo sport, il volontariato e il contrasto alla violenza di genere. Benvenuta a bordo Michela!».

Riscoprire il centro storico giocando: torna Ludo Orienteering

Un percorso tra varie “postazioni ludiche” per raccogliere gettoni da barattare con libri e giocattoli ai Giardini Speyer

1404 Giardini Speyer

Nove “postazioni ludiche” posizionate nei punti strategici del centro storico, una merenda equo solidale e il baratto di giocattoli e beni per l’infanzia. Queste le premesse di Ludo Orienteering, il progetto di Lucertola Ludens (in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e CittAttiva/Villaggio Globale) che vuole coinvolgere le famiglie in un percorso a tappe alla riscoperta dei “luoghi giocabili” della città, giunto ormai alla sua quarta edizione.

Si inizierà alle 15.30 di sabato 5 ottobre (meteo permettendo) da una a scelta delle “postazioni ludiche” indicate sulla mappa, per poi raggiungere (a piedi o in bicicletta) a scelta le altre. In ogni postazione si troverà la mappa cartacea, una serie di laboratori con attività ludiche a sorpresa (consigliate per ragazzi fino agli 11 anni), e i gettoni necessari alla fase successiva del gioco, il baratto ai Giardini Speyer. Il gioco non comprende nessun aspetto di competizione, non è necessario visitare tutte le tappe e non c’è un tempo predisposto per completare il proprio percorso. Tra le 17 e le 18 i Giardini Speyer e i portici vicini ospiteranno la merenda solidale e il baratto di beni, in cui sarà possibile scambiare i gettoni con oggetti usati (in buono stato) come libri e giocattoli. I bambini potranno scambiare anche oggetti portati da casa.

Se le condizioni meteo non permetteranno lo svolgimento di LudoOrienteering, la giornata sarà rimandata alla prossima primavera, all’interno del programma del “Maggio in gioco”.

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