mercoledì
19 Novembre 2025

Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia saranno alleati alle Comunali 2025 di Ravenna

Alle elezioni comunali di Ravenna nella primavera del 2025 i tre principali partiti del centrodestra (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) saranno alleati a sostegno di un candidato sindaco unico. L’annuncio ufficiale arriva dopo un incontro tra gli esponenti delle tre forze che si dicono pronte ad avviare quanto prima i contatti con tutte le liste che siano disposte alla ricerca del cambiamento nel governo della città: «A partire dai componenti l’attuale opposizione in consiglio comunale, si tratti di liste civiche o partitiche, purché aperte ad un percorso che preveda un futuro per Ravenna non subordinato alla volontà del partito egemone nella storia della città».

L’alleanza Fdi-Lega-Fi è pronta ad aprire le porte verso il centro: «Partendo dall’alleanza dei partiti con responsabilità di governo nazionale, terremo conto non solo delle liste che hanno fatto storicamente parte dell’opposizione alla sinistra in città, ma anche di quelle più centriste che potrebbero essere a disagio nella prosecuzione del cosiddetto “campo largo a sinistra”».

Come noto, è notizia di questi giorni che Ravenna andrà al voto per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale con un anticipo di due anni rispetto alla naturale scadenza della legislatura perché il sindaco in carica Michele de Pascale passerà in Regione, come presidente al posto di Bonaccini o come consigliere regionale.

All’incontro odierno, 18 luglio, del centrodestra hanno partecipato Luca Cacciatore (segretario comunale della Lega anche in rappresentanza del segretario provinciale Lorenzo Zandoli), Alberto Ferrero e Patrizia Zaffagnini (rispettivamente segretario provinciale e comunale Fdi), Alberto Ancarani (capogruppo in Comune per Forza Italia) e Bruno Fantinelli (della segreteria regionale di Fi in rappresentanza del segretario provinciale Fabrizio Dore). I tre partiti hanno condiviso le forti critiche ai due mandati di De Pascale, i risultati insoddisfacenti per la città e gli evidenti ritardi nel portare avanti il programma di mandato.

La prossima primavera quindi non si assisterà allo scenario del 2021 quando la coalizione dei partiti nazionali di centrodestra si presentò disunita. I tre partiti di centrodestra, nelle prossime settimane, alterneranno dunque gli incontri con le possibili liste disposte ad allargare l’alleanza a quelli meramente interni per la redazione del programma, avviando nel contempo il confronto anche con le organizzazioni datoriali, le forze sociali, le associazioni di categoria e gli ordini professionali.

Firmate le convenzioni per lo svincolo da 33 milioni di euro tra A14 e San Vitale

Seconda uscita autostradale a est del centro abitato, nella frazione di Borgo Stecchi, per creare una viabilità alternativa all’attraversamento del centro abitato

Interconnessione A14dir SP 253R Planimetria Di ProgettoProsegue l’iter verso la realizzazione della seconda uscita dell’autostrada a Bagnacavallo. Come noto, verrà realizzato uno svincolo tra l’A14 Dir e la strada provinciale 253 San Vitale alle porte del paese a est, nella frazione chiamata Borgo Stecchi. Il costo complessivo dell’opera è 33 milioni di euro.

Da Sx Giacomoni De Pascale PasiDopo l’approvazione del progetto definitivo, la Provincia di Ravenna ha concordato due convenzioni, una con Autostrade per l’Italia e una con la Regione Emilia-Romagna che consentiranno di procedere alla definizione del progetto esecutivo e avviare le procedure di appalto. Il finanziamento dell’opera è così ripartito: 16 milioni dalla Provincia, 14 milioni da parte di Autostrade per l’Italia e i restanti 3 milioni di euro dalla Regione. La convenzione riguarda le fasi di progettazione, realizzazione e collaudo delle opere e avrà una durata di sei anni a partire dalla sua sottoscrizione.

Da Borgo Stecchi 1L’intervento consiste nella creazione di una nuova interconnessione nel punto in cui attualmente il tratto liberalizzato dell’autostrada scavalca la strada provinciale. Il nuovo svincolo si inserirà al km 16+307 dell’A14dir, fra le esistenti uscite autostradali di Bagnacavallo e Fornace Zarattini. Il tratto autostradale interessato dall’intervento sarà pari a circa 1,5 km.

L’opera è stata presentata questa mattina, 18 luglio, in municipio a Bagnacavallo. In particolare, saranno realizzate due rampe di svincolo, in entrata e in uscita, posizionate lungo l’autostrada A14 dir, sia in direzione Ravenna che in direzione Bologna, e due rotonde che collegheranno le stesse alla strada provinciale 253 San Vitale.  A queste operazioni si affiancherà l’ampliamento, l’adeguamento statico e l’adeguamento sismico del viadotto autostradale esistente.

Il nuovo svincolo, offrendo una viabilità alternativa di collegamento della A14 dir con la strada provinciale 253R e l’abitato di Bagnacavallo, consentirà di ottenere un miglioramento delle condizioni della viabilità stradale, agevolando l’accessibilità alle aree produttive, fungendo da risoluzione del punto critico sulla strada provinciale n.8 “Naviglio”, costituito dal passaggio a livello della linea ferroviaria Castel Bolognese-Ravenna e sgravando il centro cittadino di Bagnacavallo dal flusso di mezzi provenienti o diretti verso la zona artigianale e industriale.

Progetto Crescita chiude il bilancio in positivo dopo due anni di perdite

Il fatturato del 2023 è cresciuto di oltre 400mila euro rispetto all’anno precedente. La presidente: «Stiamo lavorando affinché le amministrazioni comunali, riconoscano il maggiore costo del lavoro nella definizione delle tariffe che ci vengono riconosciute per i servizi»

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Il bilancio del 2023 di Progetto Crescita chiude in positivo, dando alla cooperativa sociale ravennate la possibilità di rialzarsi dopo anni difficili e dal segno negativo.

Il fatturato risulta in aumento, attestandosi oltre gli 8 milioni e 500 mila euro (in crescita di oltre 400mila euro rispetto al 2022). Molto positivo anche l’utile: 42mila euro che l’assemblea ha scelto di destinare a riserva della cooperativa per risanare le perdite degli scorsi anni.

«I risultati ottenuti nel 2023 ci soddisfano molto – commenta Francesca Battistini, presidente Progetto Crescita – e ci permettono di guardare al futuro con più ottimismo e serenità. Veniamo da un biennio di bilanci in negativo, dovuti alla pandemia e ai rincari generali e soprattutto alla gestione della Scuola Maria Ausiliatrice di Lugo. Il notevole aumento del fatturato che abbiamo avuto deriva dall’incremento dalla vendita dei nostri servizi e dalle prestazioni che facciamo, che da soli (senza contare i contributi che riceviamo per alcuni servizi) hanno superato gli 8 milioni di euro. Tutto questo in un anno che ha visto uno dei nostri servizi educativi distrutto dall’alluvione, mi riferisco alla Scuola dell’Infanzia Asilo Azzaroli di Sant’Agata sul Santerno, dove siamo in cogestione insieme a Solco Ravenna, nostro consorzio di riferimento, e alla Fondazione Azzaroli».

Progetto Crescita dà lavoro a 350 persone di cui 264 donne e 174 soci della cooperativa. La cooperativa è attiva principalmente nel territorio ravennate in quattro aree principali: infanzia/ adolescenza, disabilità, integrazione sociale e dipendenze patologiche. «Per ognuna delle aree abbiamo servizi anche molto diversi tra loro – prosegue la presidente -. Tra quelli numericamente più importanti c’è sicuramente il servizio di inclusione educativa scolastica per il Comune di Ravenna e Russi che nel 2023 ha costituito da solo il 50% del fatturato. I risultati positivi sono stati possibili anche grazie alle migliori performance ottenute dai servizi gestiti in maniera diretta, come ad esempio la Comunità terapeutica l’Ancora e il Cas di via Torre. Inoltre abbiamo introdotto un sistema di controllo di gestione che ci permette di intervenire tempestivamente quando un servizio o una prestazione non ottengono i risultati sperati».

Per quanto riguarda il 2024 la cooperativa è impegnata a consolidare i servizi attivi ma soprattutto a garantire ai propri soci e alle proprie socie gli aumenti salariali previsti con il nuovo contratto nazionale della cooperazione sociale, entrato in vigore a febbraio. “Garantire l’applicazione del contratto senza che la cooperativa vada in perdita è la nostra grande sfida in questo momento – aggiunge Battistini -. Stiamo lavorando con impegno affinché i nostri committenti, per lo più amministrazioni comunali, riconoscano il maggiore costo del lavoro nella definizione delle tariffe che ci vengono riconosciute per la realizzazione dei servizi. Le risposte che abbiamo ricevuto dai primi confronti sono positive e speriamo di giungere presto a un accordo che ci permetta di lavorare anche per quest’anno con serenità».

Cristiano Cavina a Lugo per la presentazione del suo ultimo romanzo “L’ananas no”

Appuntamento venerdì 19 luglio alla scoperta della prima avventura del detective Manolo Moretti

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Il Pavaglione di Lugo si prepara ad accogliere Cristiano Cavina per la presentazione del suo ultimo romanzo L’ananas no, venerdì 19 luglio, alle ore 21. L’autore dialogherà con Cinzia Filippi dell’associazione faentina Music Academy – Area 51 per raccontare al pubblico la prima avventura di Manolo Moretti, ex sovrintendente della Polizia penitenziaria diventato pizzaiolo per scelta, ma detective suo malgrado. Lo stesso autore, nato a Casola Valsenio nel 1974, ha lavorato come pizzaiolo per oltre vent’anni e solo con il primo romanzo, pubblicato nel 2003, ha scoperto la sua vena letteraria facendola diventare una professione.

Si tratta del terzo romanzo di Cavina pubblicato con Bompiani, testimone di un periodo prolifico che l’ha visto passare dall’acclamato e intimo La parola papà a Il ragazzo sbagliato, scritto insieme a Giada Borgatti e uscito in libreria il giorno stesso dell’alluvione.

Nonostante gli elementi di novità di L’ananas no, come l’ambientazione in riviera e il genere del giallo con tanto di omicidio, indagini e colpi di scena i lettori appassionati dello scrittore casolano vi ritroveranno molto del suo stile e del suo linguaggio.

Faenza avvia lo studio per installare telecamere agli ingressi della Ztl

Dall’autunno parte la sperimentazione per raccogliere dati, dall’inizio del 2025 telecontrollo in funzione. L’estensione della Ztl non cambia

Telecamere Video SorveglianzaFaenza avvia il percorso per l’installazione di un sistema di telecontrollo, attraverso varchi elettronici, sull’ingresso dei veicoli in centro storico nelle zone a traffico limitato già esistenti e che non prevedono ampliamenti rispetto al passato.

L’attivazione del sistema di telecontrollo è prevista per l’inizio del 2025 e sarà preceduta, nell’autunno di quest’anno, da una fase di monitoraggio del traffico. Nello stesso periodo sarà effettuato un percorso di confronto con i cittadini e le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato del territorio. Questa fase servirà a raccogliere dati utili per ottimizzare il funzionamento del sistema stesso.

L’elemento centrale del progetto è costituito dall’avvio dello studio per individuare le zone del centro storico da sottoporre al controllo elettronico. L’obiettivo del sistema di telecontrollo per la gestione delle Ztl, prassi ormai consolidata in molte città italiane, è di monitorare il traffico contribuendo così a migliorare la sicurezza stradale, la fluidità della circolazione, la qualità della vita nel centro storico e la fruibilità di attività e locali.

Nulla cambierà sul fronte delle regole oggi previste per il rilascio dei permessi e rimarranno validi quelli già in possesso dagli aventi diritto (residenti, attività economiche, disabili etc.) e non saranno richiesti esborsi aggiuntivi.

Riapre il bando regionale per la sostituzione di caldaie, camini e stufe a legna

Un nuovo finanziamento da 19 milioni di euro ha permesso di stanziare nuovi fondi per contrastare l’inquinamento dell’aria

Stufa A Legno

Riapre oggi (giovedì 18 luglio) il bando per accedere ai contributi regionali per la rottamazione di un generatore di calore a biomassa legnosa e, contestualmente, acquistare e installarne uno nuovo a 5 stelle o una pompa di calore.

L’obiettivo è quello di incentivare le famiglie a migliorare l’efficienza energetica dei propri impianti e a ridurre l’inquinamento atmosferico, in linea con una delle misure previste dal Piano aria integrato regionale (Pair). Si tratta del terzo bando promosso dalla Regione (il successo dei primi due, infatti, aveva portato a una chiusura anticipata per l’esaurimento delle risorse) ed è reso possibile grazie a un nuovo finanziamento di ulteriori 19 milioni di euro.

Il contributo regionale verrà erogato a “sportello”, pertanto i contributi saranno assegnati fino a esaurimento dei fondi disponibili ai richiedenti in possesso dei requisiti secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande, che possono essere sottoposte fino al 31 dicembre 2024, accedendo con Spid, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi e compilando l’apposito applicativo informatico.

Il provvedimento è rivolto ai cittadini residenti nei comuni delle zone di pianura dell’Emilia-Romagna già assegnatari, a decorrere dal 1 gennaio 2023, del contributo “Conto termico”, il fondo per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e abitazioni da parte del Gse (Gestore servizi energetici). Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto a integrazione del contributo riconosciuto dal Conto termico per lo stesso intervento. Gli importi massimi di contributo varieranno in funzione delle tipologie di impianto installato: per una caldaia a legna sarà possibile ottenere fino a 8 mila euro; per una caldaia a pellet fino a 7 mila euro; fino a 6 mila euro per le pompe di calore.

Termocamini, termostufe e termocucine (queste ultime ammesse esclusivamente se generatori di calore collegati tramite scambiatori all’impianto di riscaldamento a radiatori o a pavimento) saranno risarcite fino a 5 mila euro; inserto camino a legna fino a 4 mila euro; inserto camino a pellet fino a 4 mila euro; stufa a legna fino a 3 mila euro; stufa a pellet fino a 3 mila euro.

De Pascale vuole la Regione: farà sindaco e candidato per 4 mesi, poi addio Ravenna

Il Pd ha scelto il dopo Bonaccini: il 39enne cervese Michele de Pascale lascerà la fascia tricolore da sindaco anche in caso di sconfitta alle Regionali

451135684 1036884701128904 5901010639835180901 NMichele de Pascale è uno abituato a bruciare le tappe. È stato così in tutta la sua carriera politica. Primo incarico nel 2004, consigliere comunale a 19 anni nella sua Cervia: ottenne 87 preferenze nella lista dei Ds una settimana prima di iniziare l’esame di maturità al liceo scientifico “Righi” di Cesena da dove uscì con un 100/100 e dove era stato, manco a dirlo, rappresentante di istituto. Poi assessore a 26 anni, ancora a Cervia. Segretario provinciale del Partito democratico a 28 anni. È stato il sindaco più giovane nella storia di Ravenna, eletto nel 2016 a 31 anni. Il prossimo novembre, a due mesi dal 40esimo compleanno, potrebbe essere il più giovane presidente nella storia della Regione Emilia-Romagna.

402637236 896012555216120 1544856333853477941 NUn predestinato? Forse. Di sicuro un miracolato, nella vita, non in politica. Lo riconosce lui stesso. All’età di 25 anni un colpo di sonno al volante di notte gli costò quasi la vita: giorni in coma e postumi pesanti, come una leggera zoppia, aggiustati solo con diversi interventi chirurgici anche a distanza di tempo.

Ambizioso, eccome. Ma esistono politici che non lo sono? Però attento a non bruciarsi. Tra la candidatura di oggi, ufficializzata il 12 luglio all’unanimità dalla direzione regionale del Pd, e quella a sindaco di otto anni fa c’è un mondo di differenza. Oggi è un De Pascale che si sente pronto per l’incarico e ha lavorato nel partito per ricevere l’investitura. Nel 2016 non voleva fare il sindaco. Voleva una carriera politica, certo, magari passando sì dalla Regione, ma forse come consigliere. Però MDP era il segretario Pd nel 2015 quando morì l’amico Enrico Liverani già nominato candidato sindaco. E per senso di responsabilità verso il partito scese in campo. Cinque anni dopo, a conclusione del primo mandato, in una intervista a Ravenna&Dintorni disse che il primo anno da sindaco fu difficile. Eufemismo politichese traducibile con “non ero preparato”. Comprensibile.

L’abilità di usare il politichese è una delle sue doti più spiccate. Non c’è un’intervista in cui esca male (forse anche per demeriti della stampa?). Se proprio se la vede brutta, butta la palla tribuna. Ma con stile e potresti non accorgertene. Ecco perché i suoi sostenitori usano la definizione di “politico di razza” per lui. Che poi è pure la stessa critica dei detrattori. Tutta questione di punti di vista.

Nel cv di De Pascale un solo lavoro fuori dalla politica: impiegato a Faenza mentre era assessore a Cervia

La carta d’identità dice “nato a Cesena”, ma è solo un tratto distintivo di buona parte dei cervesi sotto ai 40 anni. Nella località costiera, addirittura, De Pascale è tuttora residente: emblematica la foto postata alle ultime elezioni comunali dal seggio di Cervia mentre votava, presumiamo, per Mattia Missiroli. Nipote di bagnini, si iscrisse a Medicina e poi lasciò per passare a Giurisprudenza senza essere ancora arrivato alla laurea. Nel cv ufficiale sul sito del Comune compare una sola esperienza lavorativa extra politica: impiegato commerciale per la ditta Faenza Costruzioni nel biennio 2011-2013 in cui fu assessore a Cervia.

Dal 2013 al 2019 il suo datore di lavoro, sulla carta, è stato il Partito democratico provinciale di Ravenna che lo assunse nel momento in cui divenne segretario. A ottobre 2019 diventò un dipendente della Sercoop, società strettamente legata al Pd per cui segue in particolare gli aspetti amministrativi e contabili delle Case del Popolo (a fine 2019 Sercoop confluì in Federcoop). Ma andò in aspettativa non retribuita per seguire l’attività politica.

Tifoso juventino, si dice sia un discreto bomber a Fifa con la Playstation. Appassionato di Aretha Franklin e Grey’s Anatomy. È sposato con Laura Casadio, figlia di Claudio che fu sindaco di Faenza dal 2000 al 2010 e poi presidente della Provincia. La coppia ha due figli. Ma la famiglia e la vita privata raramente sono comparsi nel De Pascale pubblico: in questo è sempre stato molto parco.

De Pascale da subito dovrà dividersi tra giunta e campagna elettorale per quattro mesi

La vacanza dei suoi sogni è il Giappone. Resterà un sogno ancora per quest’anno. Perché MDP passerà il mese di agosto immerso nell’umidità padana per farsi conoscere dagli emiliani e avere i loro voti. Per combattere il caldo toglierà, una alla volta, le tante giacchette che in questi anni ha indossato. Le più prestigiose: presidente della Provincia e dell’Unione delle Province italiane, consigliere per la gestione separata di Cassa depositi e prestiti. Quella da sindaco la toglierà solo a novembre, comunque andranno le elezioni (si vota il 17 e 18 novembre), perché «non vorrei mai che i cittadini di Ravenna pensassero che fare il loro sindaco possa essere considerato un ripiego». Se MDP non dovesse vincere le elezioni arriverebbe secondo e avrebbe il seggio da consigliere regionale.

71170374 2801440926541431 1138619508324302848 OTra la carica di sindaco e qualunque incarico in Regione (presidente, assessore, consigliere) esiste quella che la legge sugli enti locali definisce incompatibilità. Cioè un sindaco può candidarsi e può essere eletto, ma a quel punto deve optare per una delle due poltrone. Una volta insediato, De Pascale avrà poco meno di un mese per comunicare al consiglio comunale di Ravenna la sua volontà di passare in Regione e dovrà indicare un membro della giunta di quel momento che prenderà le funzioni di sindaco (non è obbligatorio che sia il vicesindaco). Il consiglio comunale voterà se accogliere la decadenza di De Pascale o decidere per lo scioglimento degli organi locali. Vista l’ampia maggioranza, verrà accolta la decadenza e fino alle elezioni, nella prima data utile del 2025, ci sarà una giunta con pieni poteri e resterà insediato anche il consiglio comunale. «Se mi dimettessi oggi invece verrebbero sciolti tutti gli organi e interverrebbe un commissario prefettizio, non ci sarebbe più nemmeno l’opposizione in consiglio comunale».

Dopo le elezioni Regionali di novembre, De Pascale passerà la fascia di sindaco a un membro della giunta “facente funzioni” fino alle Amministrative di primavera 2025

A primavera 2025 si voterà quindi per le Comunali. Senza timori di smentita si può dire che Ravenna per quasi un anno a partire da oggi sarà in una sorta di limbo. Da dicembre al voto della primavera 2025 ci sarà un interregno con un membro della giunta facente funzioni di sindaco. Certo, sulla carta avrà pieni poteri. Ma è altrettanto certo che non sarà il sindaco votato dai cittadini. E da oggi a novembre il sindaco eletto si dovrà sdoppiare tra amministratore locale e candidato. Una campagna elettorale concentrata in tre mesi su un’intera regione non è roba che si fa nei ritagli di tempo.

«Tra sindaco, candidato e sonno ho deciso di rinunciare al sonno». Anche ammesso che sia una buona idea in ottica di work-life balance e salute, qualunque quantità di tempo dedicata alla candidatura sarà tempo non dedicato al governo della città per cui De Pascale venne ampiamente votato nel 2021. Un comune di 160mila abitanti – con ambizioni da capitale dell’energia e eccellenza turistica, con centinaia di milioni di euro di investimenti dal Pnrr e una lista di cantieri pubblici in ritardo clamoroso – merita di avere quattro mesi di “sindaco part-time” e altri sei mesi con un facente funzioni?

Via Molo Sanfilippo: studi su modifiche per migliorare il traffico dei crocieristi

Il 30 luglio il consiglio comunale approverà due proposte a sindaco e giunta per interventi immediati e a medio termine sulla località

CrocierePer la località di Porto Corsini, sulla costa del comune di Ravenna, sono in arrivo interventi per migliorare l’impatto del traffico dei veicoli in aumento per la crescita del terminal crociere. Un dato: nel periodo gennaio-maggio 2024 si sono registrati 19 scali di navi contro i 12 scali dello stesso periodo 2023, per un totale di 30mila passeggeri (+1,1 percento).

Sono fondamentalmente due i punti di intervento. Un progetto di fattibilità tecnico-economica di un nuovo tratto di strada a lato del canale Candiano, a partire dall’ingresso del paese, che sollevi parzialmente via Molo Sanfilippo dall’attuale doppio senso di marcia del suo intenso traffico veicolare. Poi interventi immediati di mitigazione della velocità: controlli costanti sul rispetto del limite di velocità disposto dei 30 km/h; potenziamento dei segnali di preavviso del limite di velocità e introduzione dei dispositivi ottici e/o sonori e trattamenti superficiali della strada.

L’8 luglio scorso, nella commissione consiliare 9 “Porto” del Comune di Ravenna, la maggioranza ha formalmente dichiarato di accogliere due delle tre richieste che l’ordine del giorno dell’opposizione propone di rivolgere al sindaco e alla giunta comunale. Il presidente della commissione, il consigliere Alvaro Ancisi (Lpr), rendo che di conseguenza il 30 luglio il consiglio comunale troverà il modo di  approvarli all’unanimità.

Giubileo: la diocesi lancia una formazione di 115 ore per guide turistiche

Il percorso si svilupperà da ottobre a gennaio per creare un gruppo di guide dedicate a pellegrini e fedeli

Ravenna sarà coinvolta nel Giubileo 2025 da ottobre 2024 partirà in città il primo percorso formativo pensato e finalizzato a dare la possibilità alle guide turistiche (iscritte all’albo) di essere inserite in un elenco di “Guide giubilari per percorsi di arte e fede a Ravenna per tutti”. L’iniziativa è promossa dall’arcidiocesi di Ravenna-Cervia e dall’Opera di Religione, in collaborazione con il dipartimento dei Beni Culturali della Chiesa della Pontificia Università Gregoriana e il Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Cei.

Si tratta di un percorso di circa 115 ore, da ottobre 2024 a gennaio 2025, che si svilupperà in due parti: la prima, sugli aspetti storici, artistici e religiosi del Giubileo e sulla Ravenna antica, i suoi monumenti e sugli itinerari per i pellegrini, a cura della Pontificia Università Gregoriana. La seconda, sull’accessibilità universale al patrimonio artistico ravennate, a cura di esperti del settore e di enti e associazioni di persone con disabilità. Sono previsti anche laboratori per utilizzare i pannelli tattili multisensoriali installati nei monumenti diocesani Unesco.

L’obiettivo, spiegano i promotori, è «creare un gruppo di guide formate per guidare gruppi di pellegrini e fedeli nella visita alla nostra città e ai monumenti diocesani di Ravenna, in modo che essi siano accessibili a tutti. Quei pellegrini che dovranno essere resi partecipi delle realtà monumentali e storico artistiche, testimoni del cammino di fede della Chiesa Cattolica nel corso dei secoli. A nessuno deve essere impedito o limitato di aver accesso all’esperienza di fede attraverso i mosaici di Ravenna».

Il corso formativo è finanziato dall’Opera di Religione. Ai partecipanti viene chiesto un contributo alle spese di 50 euro per l’intero percorso. Iscrizioni aperte dal 22 luglio al 6 settembre 2024. Per informazioni e iscrizioni: Ufficio di Promozione e Valorizzazione dei Beni culturali diocesani, via Canneti 3, Tel. 0544 541689, promozione@ravennamosaici.it, www.ravennamosaici.it.

Castel Bolognese candidata a capitale italiana del libro, in palio 500mila euro

Il Comune di 9.500 abitanti in provincia di Ravenna è tra le 20 città italiane che hanno inviato la domanda al ministero. Nel 2023 ci provò Lugo ma vinse Genova

LibriCastel Bolognese è tra le venti città italiane che hanno inviato la propria candidatura al ministero della Cultura per concorrere al titolo di capitale italiana del libro 2025. Il bando si è chiuso l’8 luglio scorso, data in cui i Comuni hanno inviato le domande corredate da dossier completi alla direzione generale Biblioteche e Diritto d’autore del ministero.

A individuare la nuova capitale per il 2025 sarà una giuria composta da cinque esperti indipendenti nel settore della cultura e dell’editoria, individuati ogni anno dal ministero. La commissione, supportata dalla segreteria tecnica, individuerà fino a dieci progetti finalisti. I rappresentanti delle città saranno convocati per partecipare a un incontro per la presentazione pubblica e l’approfondimento del dossier.

Entro il 30 novembre del 2024, la giuria sottoporrà al ministro della Cultura il progetto della città proposta per diventare la capitale italiana del libro 2025. Il libro, la lettura, gli eventi culturali, saranno protagonisti durante tutto l’anno e sapranno potenziare così l’offerta culturale della comunità in una logica di crescita e inclusione sociale. Alla città vincitrice verrà assegnato un contributo di 500mila euro.

Ad aggiudicarsi il riconoscimento negli anni scorsi sono state: Chiari (2020), Vibo Valentia (2021), Ivrea (2022), Genova (2023) mentre la capitale del libro di quest’anno è Taurianova, in Calabria. Per il 2023 si candidò anche Lugo.

Queste le altre 19 candidature per il 2025: Benevento, Butera (CL), Casalnuovo di Napoli (Na), Chioggia (Ve), Cuneo, Gallipoli (LE), Grottaferrata (RM), Ischia (NA), Latina, Macchiagodena (IS), Mantova, Mercogliano (AV), Mistretta (ME), Palombara Sabina (RM), Sant’Andrea di Conza (AV), Sorrento (NA), Subiaco (RM), Terni e Velletri (RM).

Amarcord, bomber Schwoch non ha dubbi: «Il mio Ravenna 96/97 voleva la serie A»

L’attaccante di Bolzano fu il capocannoniere (8) della migliore stagione della storia giallorossa: ottavo posto in B 27 anni fa. I ricordi sono ancora vivi: «Un gruppo straordinario, Gadda era già un allenatore in campo»

Ra9596Se la nuova proprietà del Ravenna Football Club dovesse raggiungere l’obiettivo dichiarato della serie A nel minor tempo possibile, partendo dall’attuale serie D significa che almeno fino al 2026 il miglior risultato in 113 anni di storia giallorossa resterà quello della stagione 1996-97: ottavo posto in serie B da neopromossa.

Al centro dell’attacco c’era Stefan Schwoch alla seconda stagione a Ravenna (in totale 29 reti in 71 presenze tra C1 e B). Oggi Schwoch ha quasi 55 anni e vive a Vicenza dove ha chiuso la carriera da calciatore nel 2008: «A Ravenna sono stato benissimo. Se mi chiedessero di trovare un lato negativo non saprei cosa dire. Bella città a misura d’uomo, non caotica, con il mare vicino, dove si viveva bene e si mangiava bene. E sportivamente sono stati due anni meravigliosi: l’emozione di vincere per la prima volta un campionato di C1 segnando 21 gol (record giallorosso tra i professionisti, ndr) e poi l’emozione di giocare in serie B per la prima volta».

Il 22 settembre 1996 (terza giornata) il centravanti di Bolzano segnò al “Benelli”, nella partita pareggiata 1-1 contro l’Empoli (per i toscani, allenati da Luciano Spalletti, in rete Luca Toni), il primo dei 135 gol che ne fanno tutt’ora il miglior marcatore della cadetteria dove non gioca più da 16 anni. Un curriculum che nel 2018 ha portato Dazn a ingaggiarlo come voce tecnica delle telecronache di serie B.

«I miei ricordi della B a Ravenna però non sono legati solo ai risultati, ma più allo spogliatoio che avevamo: il più bello in cui sono stato insieme a quello di Venezia (una stagione e mezzo tra B e A dopo il periodo ravennate, ndr). C’erano giocatori di livello assoluto in campo come Giorgetti, Mero, Gadda, Zauli… E anche lo staff con gente come il mitico team manager Manzani. C’era un gruppo affiatato che aveva tutto: la voglia di lavorare e la voglia di divertirsi, la sincerità di dirsi le cose e litigare, ma anche la capacità di fare pace». Un gruppo che si autocurava: «Mi ricordo una volta che Gadda e Zauli litigarono e avevano smesso di parlarsi. Allora il resto della squadra cominciò a organizzare una cena dopo l’altra per convincerli a chiarirsi e alla fine ci siamo riusciti. Ma litigare fa bene, significa che sei vivo». Quel mitico Ravenna si ritrova ancora: «Abbiamo una chat di gruppo. Un annetto fa ci siamo trovati per giocare a padel e poi a cena».

Gadda era il capitano ed è stato l’allenatore delle ultime due stagioni (e anche del biennio 2002-2004): «Era già un allenatore in campo trent’anni fa – ricorda Schwoch –. Quando parlava lui, in campo e fuori, non era come se parlasse qualunque altro giocatore. E quante serate a fare tardi a casa sua: lui ci cacciava, ma io e Zauli restavamo e c’era sua moglie che aveva tanta pazienza, “santa” Marika».

Una delle voci che circola da allora è che a un certo punto si sia deciso che era meglio non andare in serie A per questioni di costi. Il bomber smentisce: « Il presidente Corvetta voleva andarci eccome. E io penso che la penalizzazione di tre punti ci abbia colpito nel morale, senza di quella sono convinto che saremmo arrivati nei primi quattro». Durante la partita Ravenna-Brescia dell’1 dicembre 1996 (12esima giornata) il lancio di un petardo dalla curva di casa costrinse il portiere ospite Giacomo Zunico alla sostituzione: sul campo finì 2-1, ma il giudice sportivo tolse il successo al Ravenna e inflisse tre punti di penalizzazione.

Schwoch

Il Ravenna rimase in B fino al fallimento del 2001. Ma Schwoch nell’estate 1997 passò a Venezia e poi nel gennaio 1999 a Napoli dove ottenne la promozione nel 1999-2000 con 22 gol in B. «Non sarei mai andato via da Ravenna, stavo troppo bene. E penso che Zamparini mi comprò perché Corvetta cominciava ad avere dei problemi economici. Altrimenti non penso mi avrebbe ceduto».

Schwoch in carriera ha conquistato tre promozioni in A: Venezia (97-98), Napoli (99-00) e Torino (00-01). «Forse la differenza più grande rispetto a Ravenna è la storia calcistica di quelle piazze o la popolarità mondiale di una città come Venezia. Senza dimenticare che a Napoli in casa c’erano 70mila persone e questo si sente per gli ospiti. Ma va anche detto che nessuno di noi a Ravenna aveva esperienze di altri campionati vinti». E com’era la B di Schwoch rispetto a oggi? «Una volta il livello era molto più alto. Oggi per gli attaccanti è più facile segnare perché una volta ti ammazzavano di botte e non c’erano telecamere. Palla in area, qualcuno restava a terra e non si sapeva chi era stato…». Tutt’altro mondo ora con telecamere e Var: «Era troppo esagerato allora, forse è troppo esagerato oggi in senso opposto. Il fuorigioco di un millimetro io non lo concepisco. L’attaccante che parte più avanti di una rotula, che vantaggio ha?».

Il nuovo direttore sportivo del Ravenna è Davide Mandorlini, classe 1983, figlio di Andrea che era il vice dell’allenatore Walter Novellino nel 1996-97: «Fa effetto pensare che oggi è il ds, mi ricordo di quando noi giocatori scherzavamo con lui da ragazzino al mare. Il primo pensiero che mi viene è che sto invecchiando. Ho avuto Andrea Mandorlini come allenatore a Vicenza in B e sfiorammo la promozione. Novellino e Mandorlini per me sono i migliori allenatori con cui ho lavorato». Nella nuova dirigenza giallorossa il vicepresidente è Ariedo Braida: «L’ho conosciuto ai tempi in cui lavorava alla Cremonese. È un conoscitore di calcio incredibile e ha una risonanza importante quando si siede alle scrivanie. Per il Ravenna è una scelta oculatissima».

Dopo una breve parentesi da dirigente del Vicenza, attorno al 2010, Schwoch ha chiuso con il calcio ed è diventato consulente finanziario. «Faccio il family banker per Mediolanum. Mi è sempre piaciuta la finanza, mi ha sempre interessato, e non avevo più voglia di stare neglistadi ogni weekend. Diciamo che dopo una carriera nel calcio per me non c’era l’urgenza di un lavoro, ma a casa poi ti annoi. Però volevo un lavoro in cui decido giorni e orari dei miei impegni e l’ho trovato».

Il dipartimento di Beni Culturali lancia un contest sul patrimonio della città

L’iniziativa nasce nell’ambito degli aperitivi scientifici dedicati alla valorizzazione delle ricchezze intellettuali ravennati, materiali e immateriali. È possibile inviare il proprio materiale entro il 30 settembre

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Il Dipartimento di Beni Culturali lancia un contest fotografico sul patrimonio culturale tra memoria e presente. A seguito di un aperitivo scientifico che ha coinvolto docenti e ricercatori del Dipartimento in un dialogo con la cittadinanza, per stimolare una riflessione condivisa su come il patrimonio culturale, sia legato sia al passato che alla contemporaneità, è stato annunciato il concorso aperto a tutta la cittadinanza di Ravenna, attraverso il quale si raccoglieranno immagini in grado di rappresentare elementi del patrimonio culturale – materiale e immateriale (come saperi e tradizioni) – sia nel passato che nel presente.

I materiali raccolti saranno selezionati da una giuria e le immagini ritenute più significative saranno esposte negli spazi del Darsenale per una mostra temporanea che inaugurerà il prossimo 3 ottobre, (ore 19.00).  Il 21 novembre (sempre alle ore 19) è previsto un nuovo incontro dove sarà rivelato e premiato il vincitore del contest fotografico e, a chiusura del ciclo di Aperitivi Scientifici, ci sarà un dibattito a più voci sul tema del patrimonio culturale come elemento di dialogo tra popoli e culture.

Per partecipare al contest è sufficiente compilare il modulo disponibile sul sito  entro il 30 settembre 2024.

L’iniziativa è organizzata nell’ambito dei progetti Restart – Resilienza e Sviluppo territoriale, Patrimonio a Rischio e Tutela (finanziato nell’ambito dell’iniziativa di Ateneo Alma CaReS – Cambiamenti climatici, Resilienza, Sostenibilità) e Sirius – Strategie per la gestione del patrimonio culturale a rischio.

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