lunedì
15 Settembre 2025

Pistoiese esclusa dal campionato, il Ravenna: «Merito sportivo calpestato»

La società giallorossa penalizzata dalla decisione della Lega e ora a -4 dal Carpi: «Ma non lasceremo nulla d’intentato»

pistoiese ravenna 2024 calcio
Uno scatto dalla vittoria del Ravenna in casa della Pistoiese di pochi mesi fa

Ora è ufficiale: la Pistoiese dopo la seconda partita non disputata consecutivamente è stata esclusa dal girone D del campionato di calcio di serie D, quello dove Ravenna e Carpi si stanno giocando il primo posto valevole per la promozione in Lega Pro.

L’esclusione dei toscani, come previsto, dà un forte scossone anche alla corsa promozione, con il Carpi che vede aumentare da 2 a 4 i punti di vantaggio sul Ravenna Fc, secondo in classifica, a sole tre giornate dal termine. Le partite disputate finora dalla Pistoiese sono infatti state annullate e tutti i punti conquistati contro i toscani tolti alle altre squadre, con la beffa che vede il Ravenna averne conquistati 6 su 6 e il Carpi solo 4 su 6.

La nuova classifica vede quindi il Carpi in testa con 61 punti e il Ravenna secondo a 57, davanti al Corticella, terzo a quota 53.

«La società Ravenna Football Club 1913 è costretta a prendere atto, con enorme amarezza, che ancora una volta il merito sportivo è stato calpestato anzi annullato da comportamenti scandalosi che nulla hanno a che fare con la giustizia e la lealtà», commenta in una nota la società giallorossa.

«È difficile dover fare i conti con una normativa lacunosa e totalmente insufficiente a fronteggiare la dissennata gestione di società sportive che operano senza il minimo rispetto dei sacrifici altrui – continua la nota inviata alla stampa dal Ravenna -; molto semplicemente, sarebbe stato sufficiente fermare la Pistoiese al termine del girone di andata allorquando tutti gli addetti ai lavori erano a conoscenza della reale situazione. A farne le spese, una squadra il Ravenna FC 1913, una tifoseria e una città che hanno giocato, lottato e gioito nel pieno rispetto delle regole, senza tuttavia poter provare a coronare un percorso che meritava tutt’altra considerazione. Preso atto della surreale situazione creatasi, la società, forte della straordinaria capacità del proprio staff e dei suoi giocatori già espressa sul campo, non lascerà nulla di intentato, riservandosi al tempo stesso ogni azione possibile volta a tutelare i propri interessi presso gli organi competenti».

Addio a Fulvio Raffoni, il partigiano conosciuto come “Geppetto”

Mercoledì 17 i funerali, con corteo dalla camera mortuaria verso Ponte Nuovo

Thumbnail Fulvio.RaffoniFulvio Raffoni, ex partigiano e fondatore della sezione “Fidelio Zambianchi” del Pci di Ponte Nuovo, è scomparso nel pomeriggio di domenica all’età di 99 anni. I funerali si terranno domani (mercoledì 17 aprile), e partiranno dalle 10:30 dalla camera mortuaria, verso Ponte Nuovo.

Classe 1925, aderì alla Resistenza col nome di Geppetto, quando era appena 18enne, per poi tesserarsi al Pci. Muratore, assieme ad un gruppo di compagni di Ponte Nuovo e di Classe costruì fisicamente il manufatto che oggi è la sede del Pd di via Romea Sud. Lì sorgerà la sede della cellula “Fiumi Uniti” del Partito comunista italiano, che poi sarà intitolata a Fidelio Zambianchi, martire della Resistenza. Raffoni ne fu il secondo segretario, detenendo questa carica per circa vent’anni, fino alla fine degli anni 70.

Gestirà quel presidio di organizzazione e mobilitazione del Pci che sarà conosciuto, popolarmente, come Stalingrado (era l’appellativo che si diede in particolare alla realtà di Ponte Nuovo in attestazione alla Romea Sud, per il forte radicamento comunista) con uno spirito votato alla composizione. Si parla di anni difficili, caratterizzati dalle lotte sindacali, in una località che era fulcro della cooperativa dei braccianti e quindi era impreziosita e resa più complessa dalla relazione con questo tipo di rappresentanza.

Anche dopo aver lasciato la carica (per un periodo rimase presidente del direttivo, nella fase in cui la segreteria fu retta dal fratello Luciano), Fulvio non aveva mai fatto mancare il proprio apporto, con la saggezza, la misura e l’umiltà che l’hanno sempre contraddistinto. I suoi pareri e impressioni erano attentamente ascoltati anche nelle stagioni successive, quelle in cui aveva scelto l’adesione al Pds, poi ai Ds, poi al Pd.

Dal partito democratico ravennate un messaggio di cordoglio: «Ci stringiamo in un abbraccio di condoglianze alla famiglia, cui era legatissimo, felici di averlo visto così lieto anche negli ultimi anni, quando aveva avuto la gioia di diventare bisnonno».
In occasione delle celebrazioni funebri, un picchetto saluterà il passaggio del feretro davanti alla sede del circolo Pd “L’Approdo” di via Romea Sud.

Faenza, aprono al traffico il Ponte delle Grazie e il nuovo Bailey

Da venerdì 19 aprile, a quasi un anno dai danni dell’alluvione

Ponti Faenza

Nella tarda mattinata di venerdì 19 aprile è in programma il ripristino della circolazione tra i due nuclei storici della città di Faenza, il centro storico e il Borgo Durbecco, attraverso il ponte del tipo Bailey recentemente realizzato e lungo il Ponte delle Grazie, oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria che ha portato a rinforzare la struttura gravemente indebolita dalle alluvioni di maggio 2023.

Prima della riapertura al traffico è in programma un momento al quale prenderanno parte rappresentanti delle istituzioni e della Struttura commissariale alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione. La breve cerimonia prenderà il via alle 11.30, dal parcheggio di via Renaccio nei pressi della rampa di accesso al Ponte Bailey, con la benedizione della nuova struttura in metallo da parte del Vicario della Diocesi di Faenza e Modigliana. A cerimonia ultimata verrà aperta la circolazione sia sul Ponte Bailey che sul Ponte delle Grazie.

La viabilità nella zona dei due ponti si svilupperà con le seguenti modalità:

MappaViabilitàPonti

  • in via Renaccio, all’intersezione con via Lapi, circolazione regolata dalla rotatoria. Ponte Bailey: senso unico di marcia per i veicoli a motore con direzione Bologna – Forlì (dal centro verso il Borgo) con limite massimo di velocità di 30 Km/h. Transito vietato a pedoni, velocipedi, veicoli con massa superiore a 10 tonnellate, veicoli o complessi di veicoli aventi lunghezza superiore a 8 metri.
  • In via Torretta, limite massimo di velocità di 30 Km/h; divieto di transito per tutti i veicoli aventi una massa superiore a 3,5 tonnellate eccetto minibus.
  • In piazza Lanzoni, nel tratto compreso tra il civico 6 e il civico 13 (nella zona delle attività commerciali), senso unico di marcia con direzione Bologna–Forlì.
  • Ponte delle Grazie: senso unico di marcia per i veicoli a motore con direzione Forlì–Bologna (dal Borgo verso il centro) con limite massimo di velocità di 30 Km/h; divieto di transito per i veicoli con portata massima superiore a 3,5 tonnellate eccetto minibus.

Il traffico di pedoni e biciclette continuerà a essere assicurato lungo il Ponte delle Grazie secondo la nuova segnaletica.

L’assessore Corsini pubblica un libro: «Racconto il turismo e il mio percorso»

Si chiama “Fra la gente” ed è pubblicato da Edizioni Minerva

Andrea Corsini LibroL’assessore Andrea Corsini pubblica il suo primo libro. Si intitola “Fra la gente. Dal garage di casa alla politica per l’Emilia-Romagna” e uscirà domani – mercoledì 17 aprile – per le Edizioni Minerva.

«Un modo per me nuovo – commenta Corsini sui social – per raccontare, partendo dalla mia esperienza personale, la crescita e l’evoluzione del turismo, ma anche il mio percorso nelle istituzioni: valori, impegno, speranze, momenti difficili, per una politica giusta e costruttiva, al servizio delle persone».

60 anni, originario di Cervia, il ravennate Corsini è al secondo mandato da assessore nella giunta Bonaccini, con deleghe pesanti come Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Turismo e Commercio. Nelle scorse settimane il suo è finito nel toto-nomi per l’eventuale successione dello stesso Bonaccini alla guida della Regione.

Raccolti oltre 530mila euro: possono partire i lavori alla Manfrediana alluvionata

I soli danni strutturali della biblioteca faentina superano i 700mila euro, a cui si devono aggiungere i 20mila volumi andati persi

Biblioteca Manfrediana

Prenderanno il via nelle prossime settimane i lavori di ripristino delle sale alluvionate all’interno della biblioteca Manfrediana di Faenza, divenuta simbolo del patrimonio culturale perduto a causa degli eventi catastrofici di maggio 2023.
C’è voluto quasi un anno per raccogliere il denaro sufficiente per l’avvio del cantiere (i soli danni strutturali superano infatti i 700mila euro, ai quali va sommato il costo dei 20mila volumi andati persi e da riacquistare, per un totale di circa un milione), ma la raccolta fondi non si ferma, nella speranza di arrivare a un recupero totale degli spazi e dei beni perduti.

Le erogazioni liberali che verranno utilizzate per il recupero delle sale arrivano oggi a un totale di circa 530mila euro, affiancato dalle donazioni di arredi e libri e di fondi per il loro acquisto.

Il 16 maggio dello scorso anno, l’acqua e il fango che correvano per corso Saffi fecero breccia tra le mura della biblioteca, invadendo la sezione di letteratura, viaggi e lingua e la sala dei ragazzi per oltre un un metro e trenta di altezza. Dei 21.500 volumi del catalogo di letteratura, se ne sono salvati meno della metà, e la stessa sorte è toccata alle categorie vicine.
I danni strutturali invece, sono stati definiti dai lavoratori della biblioteca (a partire dalla direttrice Daniela Simonini) «Paragonabili a quelli inflitti dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale» aggiungendo però che «fortunatamente, in questo caso i testi rari, antichi e i manoscritti sono stati risparmiati, e siamo riusciti a riacquistare quasi 3.000 volumi del catalogo, aggiungendone dei nuovi grazie alle donazioni».

Le porte della biblioteca si sono riaperte l’8 luglio, a poco meno di due mesi dall’alluvione «Siamo ripartiti in sordina – specifica la
direttrice – ma riscuotendo comunque un immenso calore da parte della città».
Da luglio infatti la Manfrediana è attiva attraverso i suoi “punti prestito”, ma gli ambienti interni alla biblioteca non sono accessibili: «I lettori sono sono stati pazienti e calorosi, il transito e la richiesta di prestito è in linea con il pre alluvione, ma mancano gli spazi: i libri sono stipati in quattro vetrine, che cerchiamo di aggiornare costantemente, ma manca la sensazione di camminare lungo gli scaffali colmi di libri, perdendosi a sfogliarli e toccandoli con mano».
L’acquisto dei nuovi volumi, arredi e dispositivi e l’intervento di recupero degli spazi sono stati resi possibili grazie alle sole donazioni, a partire da quelle dei lettori, che dal primo momento si sono stretti attorno alla biblioteca spalando fango, lavando e asciugando ciò che poteva essere recuperato, dalle donazioni di giornali e case editrici e all’intervento della Rete Biblioteche
Vicentine, che ha raccolto in favore della realtà faentina oltre 27.000 euro. «In parallelo sono state aperte una raccolta fondi con art bonus, che consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, e la possibilità di effettuare donazioni attraverso l’Iban comunale, specificando “per biblioteca” nella causale. – continua Simonini -. Abbiamo anche organizzato una
mostra dedicata ai manoscritti e creato una rassegna di incontri e laboratori chiamata “Bellezza spalata”, al fine di incentivare le donazioni e di restituire ai più piccoli parte di ciò che la catastrofe ha distrutto». I bambini e i ragazzi sono infatti stati i più colpiti, perdendo non solo due terzi del catalogo a loro dedicato, ma anche l’importante spazio didattico all’interno della biblioteca: «Proprio per questo gli eventi di promozione della lettura e i laboratori nelle scuole non si sono mai fermati: abbiamo cercato di restare presenti sul territorio, ricevendo anche il sostegno di associazioni e privati che hanno deciso di regalarci laboratori e workshop». Tra loro anche Chiara Carminati, che organizzerà venerdì 19 aprile un laboratorio dedicato alla bellezza nascosta nelle piccole cose, pensato per i più piccoli ma aperto anche ad adulti e genitori.

«La vicinanza da parte della comunità è tangibile e fa bene al cuore: una coppia che ha vissuto a Faenza per solo un periodo della sua vita ha festeggiato il 50esimo anniversario di matrimonio e ha chiesto a parenti e amici, al posto di un regalo, una colletta in favore della Manfrediana. Lo stesso ha fatto una giovane coppia di sposi, raccogliendo fondi per l’acquisto di libri – conclude Simonini -; dallo Stato invece, ancora nessuna risposta. Stanno partendo in questi giorni le prime richieste di risarcimento
tramite le associazioni di categoria. La situazione è difficile per tutti, ma di aziende e privati almeno si parla, agli istituti culturali non si fa cenno da nessuna parte. Solo in provincia, oltre alla nostra biblioteca, hanno riportato ingenti danni tra gli altri anche il museo Carlo Zauli, le biblioteche di Castel Bolognese, Solarolo, Lugo e Sant’Agata, il Teatro Rossini di Lugo. Tutte queste realtà, pubbliche e private, sono state lasciate in disparte. Le tante promesse fatte non sono state mantenute, ma vogliamo essere ancora fiduciosi. La paura oggi, a distanza di un anno dall’alluvione, ma con ancora tanto da ricostruire, è quella di essere dimenticati, anche da una Regione tanto attenta come la nostra»

Appicca un incendio in un distributore – VIDEO

Attimi di paura a Ravenna. Un uomo fermato dai carabinieri

Attimi di panico nella mattinata di oggi, 16 aprile, in un distributore di Ravenna, all’inizio di via Trieste (altezza rotonda di piazza Caduti sul Lavoro).

Poco dopo le 10.30, infatti, un uomo ha iniziato a spargere carburante, dandogli poi fuoco (come si vede chiaramente nel video qui sotto), danneggiando in particolare la colonnina del “Self Service”.

L’incendio è stato fortunatamente spento quasi sul nascere, anche grazie all’intervento di alcune persone presenti, e l’area messa poi in sicurezza dai vigili del fuoco.

Sul posto anche le forze dell’ordine, con l’uomo che è stato fermato e portato in caserma dai carabinieri.

Il centrosinistra candida il vicesindaco che si sta occupando della ricostruzione

Maurizio Nati ha la delega ai Lavori Pubblici: «La priorità è che nessuno in paese debba più essere isolato»

MaurizioNati
Maurizio Nati

Maurizio Nati sarà il candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative per la lista “Centro-sinistra Uniti per Casola”.

Nati, attualmente vicesindaco, nei lunghi anni di servizio ha ricoperto numerosi ruoli partendo dal volontariato per arrivare ad essere assessore e vicesindaco nelle ultime giunte che hanno guidato Casola Valsenio.

Il suo ruolo di assessore ai Lavori Pubblici lo ha visto affrontare quella che è stata la sfida più grande per il paese di Casola che, a seguito degli eventi alluvionali del maggio scorso, si trovava con 90 km di strade interrotte e 120 persone isolate, vivendo una situazione di prima emergenza che si è protratta sino a luglio.

«I lavori di ripristino del territorio – ha detto Maurizio Nati – non sono ancora conclusi e la mia priorità sarà quella di affrontare la delicata fase di ricostruzione relazionandomi costantemente con la struttura commissariale affinché nessuno in paese debba più essere isolato. Oltre alla sfida della ricostruzione c’è sicuramente quella dello sviluppo e del lavoro. Intendo affrontare con determinazione la questione della cava di Monte Tondo e contemporaneamente riportare il turismo ad essere un motore per l’economia del nostro territorio. Accetto questa sfida con consapevolezza e determinazione per il grande amore che ho verso Casola Valsenio e i casolani che meritano di avere una amministrazione consapevole dei problemi che caratterizzano il territorio e pronta ad affrontarli. Per questo credo fortemente nel valore della squadra con cui mi presento, fatta di persone che hanno un vissuto concreto nelle varie realtà del paese e che in gran parte sono state parte attiva nella gestione della comunità durante gli eventi del maggio scorso. Nonostante il mio impegno nell’attività amministrativa non sia nuovo, la scelta è stata sofferta proprio per le complessità che ben conosco e mi sento molto emozionato e grato per la fiducia che il centro sinistra ha riposto su di me».

Alluvione, Figliuolo: «I primi rimborsi per le famiglie arriveranno entro aprile»

Il commissario: «Le risorse ci sono, 630 milioni più 700 milioni legati al credito di imposta»

Sant'Agata sul Santerno (foto Marco Parollo)
Foto di Marco Parollo

«Confermo che i primi ristori arriveranno entro aprile. La prossima settimana sarò più preciso, ma ve lo posso confermare».

Lo ha detto il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’alluvione, a margine della cerimonia organizzata dall’Accademia Nazionale dell’Agricoltura all’Archiginnasio con cui gli è stato conferito il titolo di Accademico Onorario.

«Abbiamo circa 1.900 accessi di persone che sono entrate e hanno caricato documenti sulla piattaforma Sfinge – prosegue Figliuolo – di queste 550 sono state assunte a protocollo dai Comuni e sono in valutazione e di queste circa la metà sono arrivate sulla mia scrivania».

«Le risorse sono confermate – chiarisce – : 630 milioni più 700 milioni legati al credito di imposta e il decreto relativo vedrà la luce nei prossimi giorni. A queste si aggiungono ulteriori risorse in afflusso derivanti dai risparmi legati ai crediti di imposta agevolati che sono stati dati alle industrie energivore l’anno scorso. Ci sono dei risparmi abbastanza coesistenti che affluiranno sul conto corrente di contabilità speciale del commissario. Di questi 66 milioni andranno alla Toscana per la recente alluvione del novembre scorso».

«È anche in arrivo una nuova ordinanza che è una integrazione delle ordinanze già fatte – chiarisce il commissario straordinario – . L’abbiamo fatta insieme al territorio, sentendo anche le indicazioni che vengono dai comitati e lavorando insieme, con grande sinergia istituzionale, con la Regione, le Province e i Comuni. L’ordinanza è stata già da me firmata e inviata alla Corte dei Conti. Tra 7- 10 giorni massimo sarà operativa e darà un incremento alle possibilità di fare domande». (fonte Ansa.it)

Eletta la nuova segreteria confederale della Cgil di Ravenna

Ad affiancare Manuela Trancossi saranno Alessio Vacchi, Sara Errani e Ivan Missiroli

Segreteriacgil2024

L’assemblea generale della Cgil di Ravenna ha eletto la nuova segreteria confederale del sindacato con sede in via Matteucci. L’elezione è avvenuta alla presenza di Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil Emilia-Romagna.

Ad affiancare Manuela Trancossi, segretaria generale della Camera del Lavoro di Ravenna, saranno Alessio Vacchi, Sara Errani e Ivan Missiroli.

Sara Errani è entrata nella Flc Cgil nel giugno del 2020. Prima del distacco sindacale, lavorava nel settore dell’istruzione come docente di scuola primaria. Dal 2022 è diventata segretaria generale della Flc Cgil Ravenna.

Alessio Vacchi ha iniziato l’attività sindacale nel 2001 come delegato Rsu in Polynt. È stato delegato Rsu per oltre un decennio, fino a quando nel 2013 è entrato nella Filctem come funzionario nell’area della Bassa Romagna come responsabile per il settore gomma-plastica e la contrattazione. Dal 2018 ricopre l’incarico di segretario generale della Filctem Cgil Ravenna.

Ivan Missiroli è segretario generale della Fiom Cgil Ravenna dal 2017. Missiroli è originario di Faenza e si è iscritto alla Cgil nel 1992 con la sua assunzione in Coop. Nel 1999 è stato eletto in Rsu e poi diventa membro del direttivo della Filcams Cgil. Nel 2005 è distaccato come funzionario a Ravenna. Dal 2010 passa alla Fiom Cgil di Ravenna, entrando in segreteria e nei direttivi provinciali. Nel 2017 è diventato segretario generale di categoria.

L’imprenditore ravennate Giovanni Poggiali si candida con Azione alle Europee

Accordo tra il suo partito “Romagna Unita” e quello nazionale di Calenda

Giovanni Poggiali Vino

Il ravennate Giovanni Poggiali, viticoltore in Romagna e in Toscana, da sempre sostenitore dell’autonomia della Romagna, è candidato alle prossime elezioni europee nella lista di Azione, per quanto riguarda la circoscrizione elettorale Italia Nordorientale (che comprende Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia).

La candidatura arriva a seguito di un accordo fra la rete nazionale Autonomia e Ambiente (di cui fa parte il partito “Romagna Unita”, fondato lo scorso anno dallo stesso Poggiali e da altri autonomisti) e il partito guidato da Carlo Calenda, e a valle di incontri diretti fra l’imprenditore ravennate e lo stesso Calenda.

Grazie all’accordo, Poggiali si presenta sotto l’egida di Azione, ma con la caratteristica peculiare di essere l’unico rappresentante della rete delle Autonomie all’interno della lista del partito nella circoscrizione Nordorientale, oltre che l’unico romagnolo presente fra i candidati di Azione.

Chi è Giovanni Poggiali. Ravennate (anche se nato a Firenze), classe 1971, sposato con tre figli, sin da giovanissimo, Giovanni Poggiali si è dedicato al lavoro di viticoltore nella tenuta agricola Fèlsina, acquistata nel 1966 da suo nonno Domenico. Nel corso di questi anni ha contribuito all’espansione dell’azienda, che oggi vende oltre 800.000 bottiglie di vino in tutto il mondo. Attuale CEO di Fèlsina, nonché consigliere del Consorzio del Chianti Classico, Poggiali ha anche recentemente rilevato una storica cantina romagnola, il Podere La Berta di Brisighella.
Poggiali è inoltre impegnato con la famiglia nella logistica portuale, ed è stato presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Ravenna per due mandati.
Sostenitore da sempre del valore educativo dello sport, è fondatore del Romagna Rugby Football Club nonché della Compagnia dell’Albero, polisportiva che opera sul territorio (con attività nel calcio, nel rugby, nella pallacanestro e nella pallanuoto) e vanta circa 700 giovani tesserati.

Tratti di strada chiusi al traffico di notte per rifare l’asfalto di una rotonda

Dal 15 al 19 aprile tra le 21 e le 6 divieto di transito in alcuni tratti nelle vie circostanti alla rotatoria di Cotignola tra via Naviglio e via Madrara

Rotatoria CotignolaPer rifare l’asfalto della rotatoria di Cotignola all’incrocio tra strada provinciale 8 Naviglio e via Madrara, verrà istituito il divieto di transito della circolazione dalle 21 alle 6 dal 15 al 19 aprile sui seguenti tratti stradali:

  • Sp 20 “Rugata-Madrara” dalla PK 3+600 (incrocio SP43) alla PK 5+677 (rotatoria SP8 Cotignola);
  • Sp 108 “Salara” dalla PK 0+000 (Ponte sul Senio Cotignola) alla PK 0+849 (rotatoria SP8 Cotignola);
  • Sp 75 “Gabina Boncellino” dalla PK 6+650 (incrocio con SC Via Destra Naviglio) alla PK 7+177 (rotatoria SP8 Cotignola);

L’ordinanza è valida per tutti esclusi i residenti e i mezzi di soccorso.

Vengono perciò previste le seguenti deviazioni:

  • I veicoli in transito lungo la Sp 20 “Rugata-Madrara” provenienti da Russi e diretti a Cotignola giunti all’intersezione con la Sp 43 “Gobbadino-Accarisi” dovranno svoltare a sx e da lì raggiungere la località Granarolo Faentino per immettersi sulla Sp 8 “Naviglio”;
  • i veicoli in transito sulla Sp 8 “Naviglio” provenienti da Bagnacavallo e diretti sulla Sp 20 dovranno portarsi in località Granarolo Faentino e da li fare il percorso inverso di cui al punto precedente;
  • i veicoli in transito sulla Sp 19 “Pilastrino S.Francesco” provenienti da Cotignola e diretti sulla Sp 8, attraverso la Sp 108 “Salara”, dovranno proseguire su tale tratto (Via Breda);
  • i veicoli in transito sulla Sp 75 “Gabina Boncellino” e diretti sulla Sp 8 dovranno immettersi al Km. 6+650 sulla S.C. Via Destra Naviglio svoltando a destra.

Sul posto verrà posizionata apposita segnaletica a cura dell’impresa.

Cordoglio per la morte di Natale Bianchedi, storico braccio destro di Sacchi

Aveva 87 anni. Portò al Milan anche Frank Rijkaard… La nostra intervista del 2015

Natale Bianchedi
Natale Bianchedi

Cordoglio nel mondo del calcio per la scomparsa del ravennate Natale Bianchedi, morto domenica 14 aprile al Bufalini di Cesena all’età di 87 anni.

Ex allenatore, Bianchedi è entrato nel mito per il suo ruolo di osservatore di Arrigo Sacchi, in particolare nel grande Milan di Silvio Berlusconi, che lo chiamava affettuosamente «il nostro ministro degli Esteri». Fu suo, tra gli altri, il merito di aver portato al Milan Frank Rijkaard, scoperto durante un viaggio in Spagna.

Ne avevamo parlato direttamente con Bianchedi nel corso di un’intervista ormai quasi dieci anni fa, che è possibile rileggere a questo link: https://www.ravennaedintorni.it/societa/2015/04/06/la-spia-ravennate-dietro-ai-successi-del-grande-milan-2/

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