venerdì
12 Settembre 2025

Incidente vicino a Ghibullo, Ravegnana chiusa

Quattro veicoli coinvolti, nessun ferito

INCIDENTE MORTALE AUTO CAMION ADRIATICA ALTEZZA ITALFRUTTA RAVENNAA causa di un incidente, un tratto della strada statale 67 – Ravegnana –  è provvisoriamente chiusa, in entrambe le direzioni in corrispondenza del territorio di Ghibullo.

L’incidente avvenuto al km 207,500 ha coinvolto quattro veicoli ma non si registrano feriti. Attualmente sono in corso le operazioni di rimozione dei mezzi.

Il personale Anas è intervenuto sul posto per la gestione della viabilità e per ripristinare la circolazione appena possibile.

[+++AGGIORNAMENTO+++ La strada è stata riaperta attorno alle 19.30 di domenica 26 febbraio]

Il Ravenna pareggia a San Giuliano Milanese e mantiene il primo posto

Zero a zero il punteggio finale, ora il vantaggio sulla seconda è però di soli due punti

Ravenna
Un momento di Sangiuliano City – Ravenna Fc

Il Ravenna Fc, dopo l’accoglienza non proprio ortodossa dei tifosi di casa, pareggia per 0 a 0 sul campo del Sangiuliano City. Il risultato permette ai giallorossi di mantenere la testa del girone D della serie D, ma ora il vantaggio sulla seconda si fa più stretto: il Forlì ha infatti vinto a Pistoia, superando al secondo posto il Carpi, che non è andato oltre l’1-1 col Victor San Marino. La classifica recita ora Ravenna Fc 48, Forlì 45, Carpi 44 e Lentigone e Victor San Marino 43, con il Ravenna atteso domenica prossima, 3 marzo, da un delicatissimo scontro diretto in casa con il Victor San Marino, mentre il Forlì ospita il Prato, undicesimo a 33 punti, in un match che sulla carta appare più facile.

Nella gara di San Giuliano il Ravenna ha terminato in dieci, per l’espulsione al 91° di Magnanini.

Calcio, preso a sassate il pullman del Ravenna Fc a San Giuliano Milanese

Lanciate tre pietre contro il mezzo su cui la squadra si stava recando allo stadio per l’incontro con il Sangiuliano City

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I tifosi del Sangiuliano City

Nessun danno rilevante, solo qualche ammaccatura. La partita era a rischio, dopo i fatti dell’andata in ottobre a Ravenna, quando un tifoso giallorosso (poi arrestato) aveva lanciato una bottiglia contro il pullman dei sostenitori del San Giuliano. L’incontro è regolarmente iniziato alle 14.30.

Concluse le operazioni di bonifica degli ordigni bellici

Riaperta via Spallazzi

24 02 23 Proiettili1Gli artificieri dell’8° Reggimento Guastatori Folgore hanno concluso ieri sera (sabato 24 febbraio) le operazioni di bonifica degli ordigni bellici – proiettili di mortaio – ritrovati a Casalborsetti, che alla fine sono risultati essere oltre duecento.Il Comune ha disposto la riapertura del tratto di via Spallazzi chiuso al traffico, quello da via delle Orchidee a via della Cooperazione.

I capannisti protestano in spiaggia contro gli abbattimenti – FOTO

Oltre cento persone al parco marittimo di Marina di Ravenna

IMG 9498Nella mattinata di ieri, sabato 24 febbraio, un centinaio di persone – come riportato dai quotidiani Corriere di Romagna e Carlino in edicola oggi, domenica 25 febbraio – ha protestato al parco marittimo di Marina di Ravenna contro l’Amministrazione comunale, che non ha rinnovato la concessione balneare per i capanni (che attualmente sono 74) in spiaggia e ha anzi emanato un’ingiunzione-ordinanza per lo smantellamento degli stessi entro il 30 aprile.

Sul perchè si sia giunti a una tale situazione, il presidente dell’associazione Capannisti Balneari Aps, Giorgio De Lorenzi, non sa darsi una risposta, lamentando una totale assenza di dialogo con l’Amministrazione.

Il calciatore in fuga dalla guerra d’Israele: «Ho visto i missili dalla finestra»

Lorenzo Paramatti, da Russi, era l’unico italiano nel campionato di serie A israeliano e si trovava a Tel Aviv nei giorni dell’attacco di Hamas

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Lorenzo Paramatti alla presentazione con il Maccabi Petah Tiqwa

«Guardando fuori dalla finestra ho visto i missili di Hamas esplodere nel cielo, intercettati dal sistema di difesa israeliano. Abitavo vicino a un ospedale e in strada era un viavai di feriti e di persone armate. Avevo paura: è stato qualcosa di forte e incredibile, che mai avrei pensato di poter vivere»

A parlare (in questi giorni è diventata virale una sua intervista alla rivista sportiva Cronache di Spogliatoio) è Lorenzo Paramatti, calciatore professionista di Russi, figlio d’arte (Michele è stato una bandiera del Bologna, oltre che campione d’Italia nel 2001 nella Juventus di Zidane). A 28 anni, la scorsa estate Paramatti ha firmato un contratto fino al 30 giugno prossimo con il Maccabi Petah Tiqwa, club della massima serie israeliana con sede a 10 km da Tel Aviv. Unico italiano dell’intero campionato, lo scorso 7 ottobre è stato tra i “testimoni” dell’attacco di Hamas a Israele, che ha poi dato vita alla guerra tuttora in corso. «Ricordo che mi sono svegliato con il rumore di una sirena di allarme e dai messaggi di compagni e dirigenti che ci dicevano di stare tranquilli, ma anche di restare in casa, perché in Israele stava succedendo qualcosa che non era mai successo prima».

Nel giro di qualche ora la notizia dell’attacco di Hamas era arrivata in tutta Europa. «Sono state subito annullate tutte le partite di quel weekend. In un secondo momento, ho capito che quelle sirene stavano avvertendo i cittadini a correre nei bunker». Il Maccabi Petah Tiqwa già dopo poche ore ha contattato tutti i giocatori stranieri, tra cui Paramatti, chiedendo se volessero tornare nei loro Paesi e mettendo loro a disposizione dei voli. «L’8 mattina siamo partiti. La Farnesina mi contattò il giorno dopo chiedendomi se volevo tornare e rimasero increduli quando gli dissi che ero già in Italia».

Come mai la scelta di andare a giocare in Israele?
«Avendo fatto già alcune esperienze all’estero, avevo voglia di farne una nuova, di vita, oltre che calcistica. C’è stata questa opportunità, mi invogliava, mi avevano parlato molto bene della città. Tel Aviv in effetti è una delle più belle che abbia mai visitato in vita mia. Dal punto di vista calcistico c’era poi la possibilità di confrontarmi con realtà importanti, squadre che si erano messe in vetrina in Champions League. Tra i miei compagni c’era Ben Sahar, per dire, con un passato anche al Chelsea».

Paramatti Israele
In borghese in Israele

Ti preoccupava la situazione geopolitica?
«Sapevo naturalmente che c’è sempre stato un equilibrio precario, mi sono informato con l’ambasciata e il consolato: tutti mi avevano rassicurato sul fatto che fosse comunque uno dei posti più sicuri al mondo, anche grazie al sistema di difesa israeliano (l’Iron Dome, ndr)».
C’erano già stati segnali preoccupanti, nella vita di tutti i giorni?
«Diciamo che anche prima dell’attacco alcune cose ti colpivano. Per esempio, un giorno mi sono reso conto che il fisioterapista che mi stava massaggiando, sotto al camice, aveva una pistola, che teneva “per sicurezza”, diceva. Il nostro match analyst invece, per dirne un’altra, era stato chiamato nell’esercito e una volta si presentò al campo vestito da militare, con un mitra enorme».
Dopo l’attacco e il tuo ritorno in Italia, cosa è successo?
«La federazione ha sospeso il campionato fino al 2 dicembre, quando sono quindi dovuto tornare in Israele per riprendere l’attività. Dopo alcune settimane, però, ho deciso di rescindere il contratto, come quasi tutti gli altri stranieri. L’ansia e la paura, mie e soprattutto dei miei famigliari, erano troppe. La mia vita era più importante».
In questo periodo sei riuscito a farti un’idea più precisa del conflitto israelo-palestinese? Da che parte stai?
«Non voglio schierarmi, io l’ho vista per forza di cose dalla parte di Israele, ma quando ci sono dei morti e delle guerre la colpa credo sia sempre di entrambe. Quando ero lì ho cercato di informarmi, di capire quali fossero i motivi che hanno portato a questa situazione. Studiando la storia si può avere solo una vaga idea, ma certe situazioni vanno vissute in prima persona e credo che noi stranieri non potremo mai capire. I miei compagni erano pronti ad andare in guerra senza nessun tipo di problema, per difendere il proprio Paese. L’unica cosa che posso dire è che non si può generalizzare, non tutti gli israeliani la pensano nello stesso modo e lo stesso vale per i palestinesi, che non sono certo tutti terroristi di Hamas».
Dal punto di vista calcistico, invece, ora ti ritrovi senza squadra…
«Purtroppo avevo già iniziato l’anno al Fcu Craiova, in Romania, e non posso chiudere in un’altra squadra perché, per regolamento Fifa, un giocatore non può svolgere una stagione calcistica con tre maglie diverse. Speravo in una deroga, perché non ho certo rescisso il contratto in Israele per un mio capriccio – c’era la guerra – ma non mi è stata concessa. Ora mi alleno per conto mio, con alcuni contatti in Italia avviati per la prossima stagione: sto bene, sia mentalmente che fisicamente, e vorrei tornare a giocare dalle nostre parti».

Paramatti Craiova
Paramatti con la maglia del Craiova

Come sono nate le tue esperienze in Romania?
«Quando mi svincolai dal Gubbio (in serie C, a fine 2018, ndr) con il mio procuratore espressi il desiderio di fare un’esperienza di vita all’estero. Ci fu questa occasione in Romania, un Paese per certi versi molto simile all’Italia, dove è anche più facile integrarsi. Giocai al Timisoara, nella serie B romena: è stato un modo per mettermi in mostra e crescere anche dal punto di vista umano. Grazie al calcio, in fin dei conti, ora parlo quattro lingue e ho potuto conoscere nuove culture. Finita quell’esperienza sono tornato in Italia per firmare con il Rimini, poche settimane prima della pandemia. Con lo stop ai campionati e i problemi del Covid mi sono nuovamente svincolato e ho deciso di tornare in Romania, sempre in serie B, all’ambizioso Fcu Craiova, dove ho vinto il campionato e ho quindi potuto disputare nei due anni successivi altrettante stagioni in serie A, togliendomi grandi soddisfazioni, confrontandomi con squadre importanti e giocando in stadi con 20-30mila tifosi sugli spalti».
Sei ancora legato a Russi?
«Di base sono ancora di stanza a Russi, dove ho tutti i miei amici, anche se ora di fatto vivo a Rimini con la mia fidanzata. Mio padre, invece, abita ancora a Godo».

Paramatti Juve
Nel ritiro della Juve, da bambino, con il padre Michele

Ecco, com’è stato essere il “figlio di Paramatti”?
«Purtroppo in tanti criticano sui social, come se fosse stato un vantaggio per la mia carriera. Ma se avessi avuto davvero la spinta di mio padre non credo che sarei ripartito dalla serie B romena, né che sarei andato a giocare in mezzo alla guerra, sacrificando spesso la mia vita privata. La verità è che nessuno mi ha mai regalato niente e anzi forse sono stato più penalizzato che aiutato. Mio padre è uscito totalmente dal mondo del calcio e non ha voluto nemmeno farmi da procuratore, al massimo mi dà qualche consiglio di campo».
Che ricordi hai del periodo di tuo padre alla Juve?
«Ero molto piccolo, una sorta di mascotte. Ricordo in particolare i dispetti di Tudor, sempre in maniera simpatica, ma che io da bambino non capivo e spesso mi facevano piangere. Mi nascose la maglia che mi aveva appena regalato Del Piero, mi faceva i baffi con il pennarello indelebile… Ricordo poi un regalo di Inzaghi, che mi diede un peluche con dentro i cioccolatini che gli aveva a sua volta regalato una tifosa. Ho tanti bei ricordi».
Il calcio è stato al centro della tua vita fin da piccolo…
«Sì, ma mio padre non mi ha mai spinto a giocarci. Ho provato tutti gli sport prima di decidere di fare calcio, a Russi, insieme agli amici. Poi ho avuto la fortuna di fare dei provini e di fare settori giovanili importanti all’Inter e al Bologna, prima di rompermi il ginocchio e ricominciare da capo, guadagnandomi tutto quello che ho ottenuto sul campo, senza regali da nessuno».

Al via i lavori di rimozione del legname accumulato sotto il Ponte della Bastia

A cura dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna

I Lavori Di Rimozione Del Legname Accumulato Sotto Il Ponte Della BastiaSono iniziati nella mattina di sabato 24 febbraio i lavori di rimozione del legname accumulatosi contro i piloni del Ponte della Bastia sul fiume Reno, tra i Comuni di Conselice, in provincia di Ravenna, e quello di Argenta, in provincia di Ferrara, e a farsi carico delle operazioni è l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna. L’intervento si concluderà al massimo entro domenica 25 febbraio.

L’intervento arriva dopo che negli ultimi giorni le amministrazioni comunali di Conselice e di Argenta, anche su segnalazione di numerosi cittadini, si erano rivolte alla Regione Emilia-Romagna e ad Anas, in quanto ente proprietario del Ponte, per richiedere la pulizia dell’alveo nei pressi dell’infrastruttura.

La scorsa settimana l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile aveva così formalmente invitato Anas ad effettuare i lavori, dando comunque la disponibilità ad intervenire direttamente nel caso che Anas non fosse riuscita ad operare nei termini temporali previsti.

Con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza e tranquillità a territori e comunità largamente colpiti dagli eventi alluvionali di maggio 2023, e in vista delle previsioni meteo, la Regione ha così avviato l’intervento per eliminare il deposito di legna.

Rimborso dell’Imu ai proprietari di abitazioni concesse agli alluvionati

La misura promossa dall’amministrazione è valida sia per l’anno 2023 che per il 2024

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Faenza, 22 maggio

Gli eventi alluvionali del mese di maggio che hanno colpito moltissime abitazioni nel comune di Faenza hanno costretto i residenti a lasciare le case danneggiate per essere sottoposte a interventi strutturali così da permettere ai nuclei di rientrare.

A oggi risulta che i nuclei familiari che non sono ancora rientrati nelle abitazioni sono 516, molti dei quali a oggi sono alla ricerca di un appartamento in affitto, potendo contare anche sul contributo erogato attraverso i CAS, per l’autonoma sistemazione.

Purtroppo, il numero di immobili in locazione nel territorio da destinarsi a uso abitativo, immediatamente disponibili e per un periodo limitato di tempo, non è particolarmente alto, sicuramente non sufficiente al numero di nuclei familiari a tutt’ora alla ricerca di un affitto. Per questo motivo l’amministrazione, seguendo esempi simili già adottati in altre municipalità, per incentivare la disponibilità di abitazioni da destinare all’alloggio delle famiglie alluvionate ha deciso di approvare una misura economica che in qualche modo possa incentivare i proprietari delle abitazioni ad affittarle per un periodo di tempo di 6, 9 o 12 mesi attraverso i contratti di locazione a canone concordato. In buona sostanza, non potendo per legge assolvere i proprietari dal pagamento dell’IMU, l’amministrazione comunale ha deciso che questa verrà interamente rimborsata per i mesi di locazione ai nuclei famigliari alluvionati.

«Dopo l’apertura del servizio dell’Agenzia per la casa – spiega l’assessore Davide Agresti – abbiamo deciso di mettere in campo un altro strumento per ammorbidire le rigidità del mercato immobiliare privato. Confidiamo che questa misura possa convincere i proprietari immobiliari a mettere a disposizione abitazioni, al momento sfitte, alle famiglie alluvionate alla ricerca di una soluzione temporanea. Il contributo riconosciuto sarà l’equivalente dell’IMU pagata per il periodo di locazione, unica modalità che ci permetteva di superare l’impossibilità normativa di procedere all’esenzione».

La domanda può essere presentata per l’anno 2023 entro il 30 giugno 2024. La stessa misura è poi prevista anche per l’anno 2024.

Modalità per presentare la richiesta:
la domanda può essere presentata autonomamente online con SPID/CIE/CNS sul Portale dei Servizi al Cittadino dell’Unione, nel sito del Comune di Faenza all’indirizzo internet www.comune.faenza.ra.it/Amministrazione/Emergenza-Alluvione/IMU-2023-proprietari-di-abitazioni-concesse-agli-alluvionati-Domanda-di-rimborso oppure presso lo sportello presso il Servizio Emergenza in via XX Settembre n.3 a Faenza aperto tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 13.

Per recarsi agli uffici non è necessario prendere appuntamento.

Riccardo Sabadini candidato a Sant’Agata sul Santerno

Nasce la sinergia tra la lista civica “Insieme per Sant’Agata” e il Partito Democratico

SabadiniUniti per la rinascita di Sant’Agata sul Santerno: «è questo l’obiettivo – scrive in una nota il PD, Coordinamento della Bassa Romagna –  con cui nasce la sinergia tra la lista civica “Insieme per Sant’Agata”, espressione del sindaco uscente Enea Emiliani, e il Partito Democratico in previsione delle elezioni amministrative del 8-9 giugno».

«La volontà delle due parti è quella di lavorare responsabilmente, di comune accordo, per contribuire alla ricostruzione del piccolo comune, completamente distrutto dall’alluvione del 17 maggio scorso e per il rilancio dell’Unione della Bassa Romagna. Un nuovo progetto aperto al sostegno di tutte le forze politiche e civiche che si rivedono in questi valori e che vogliono dare il loro contributo in questo processo».

La scelta del candidato sindaco è caduta su Riccardo Sabadini, 42 anni, nato e cresciuto a Ravenna ma ormai residente da tanti anni a Sant’Agata sul Santerno. Riccardo è padre di due figli piccoli, consulente informatico per un’azienda di Faenza, da sempre appassionato di basket e giornalista sportivo, attivo nel mondo del volontariato di Sant’Agata ha promosso una raccolta fondi per la riqualificazione del parco Vatrenus alluvionato.

«Sono molto orgoglioso di essere stato scelto per questa sfida che si preannuncia estremamente stimolante – dichiara Riccardo Sabadini – : spero di poter essere la persona giusta per unire queste due anime che collaborano per la prima volta e di poter dare il mio contributo alla rinascita di quello che è ormai diventato, a tutti gli effetti, il mio paese».
Nelle prossime settimane verranno resi noti il nome della lista, il logo, il programma elettorale ed i nomi facenti parte della lista che supporterà il candidato.

Controllo straordinario dei Carabinieri: due denunce e patenti di guida ritirate

Identificate complessivamente 157 persone e controllati più di 100 veicoli

Carabinieri lugoI Carabinieri della Compagnia di Lugo, nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 febbraio, hanno eseguito un servizio di controllo straordinario del territorio, finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei reati predatori e al controllo della circolazione stradale.

Nel servizio sono state impiegate diverse pattuglie delle Stazioni e del Nucleo Operativo e Radiomobile, supportati da una pattuglia di militari in abiti civili. Nel corso dell’attività sono stati sorpresi due uomini, uno italiano e uno straniero che, alla guida delle loro autovetture, sono risultati positivi alla prova dell’etilometro. Il primo rischia un’ammenda sino a 3.200 euro e l’arresto fino a sei mesi essendo risultato con un tasso alcolemico compreso tra 0,8 g/l e 1.5 g/l, mentre più severa è la pena prevista per il conducente straniero che, avendo un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, rischia un’ammenda sino a 6.000 euro e l’arresto da sei mesi a un anno. A entrambi è stata ritirata la patente di guida e il veicolo affidato a un altro conducente idoneo. I due automobilisti sono stati denuncianti alla Procura della Repubblica di Ravenna per il necessario vaglio processuale.

I militari, inoltre, hanno sorpreso un 33enne che, alla guida del suo veicolo, dopo un approfondito controllo è stato trovato in possesso di una dose di cocaina. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e l’uomo verrà segnalato alla Prefettura di Ravenna che attiverà il successivo iter previsto per gli assuntori di sostanze stupefacenti.

Durante il servizio, lungo le arterie principali dei comuni di Massa Lombarda e Conselice, sono stati predisposti numerosi posti di controllo che hanno consentito di identificare complessivamente 157 persone e controllare più di 100 veicoli.

Ravenna Festival 2024: oltre cento spettacoli e più di mille artisti coinvolti

Dall’11 maggio al 9 luglio la kermesse riflette anche sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta. Ecco tutti i protagonisti

Colapesce Dimartino (ph. Zavvo Nicolosi)

Scegliendo per titolo E fu sera e fu mattina, ossia le parole che nella Genesi marcano il succedersi dei giorni della creazione, la XXXV edizione di Ravenna Festival intende riflettere sugli effetti del cambiamento climatico sul pianeta, adottando nuove pratiche ecosostenibili per lo spettacolo dal vivo, ma anche sul valore della creatività come risorsa per comunità inclusive e multiculturali. Sarà Riccardo Muti ad aprire il Festival l’11 maggio con i Wiener Philharmoniker, mentre – a un anno dall’alluvione in Romagna – la rassegna Romagna in fiore porterà concerti gratuiti e green nei territori colpiti. Tra gli ospiti del programma estivo ci saranno poi Simon Rattle, Kirill Petrenko, Accademia Bizantina, Eleonora Abbagnato, Sergio Bernal, il Ballet de l’Opéra de Lyon, il Philip Glass Ensemble, Giovanni Sollima, Mario Brunello, Paolo Fresu e Omar Sosa, Colapesce Dimartino, Ian Bostridge, Hildur Gudnadóttir e Laura Morante, con oltre cento alzate di sipario e il coinvolgimento di più di un migliaio di artisti, il tutto grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna, del partner principale Eni e degli sponsor al fianco della manifestazione.

QUI TUTTO IL PROGRAMMA GIORNO PER GIORNO DEL RAVENNA FESTIVAL 2024

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The Philip Glass Ensemble (ph. Ryuhei Shindo)

Ma andiamo con ordine. Per quattro weekend fra maggio e giugno, Romagna in fiore è una speciale rassegna solidale, ecosostenibile, diffusa e a ingresso libero, destinata ai territori che a maggio 2023 sono stati colpiti dall’alluvione, con la partecipazione di importanti artisti italiani (programma dettagliato disponibile dal 12 marzo). Mentre nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe Ottavio Dantone guida Accademia Bizantina nella Creazione di Haydn, traboccante di meraviglia di fronte al Creato, la Trilogia Qatsi di Godfrey Reggio e Philip Glass, proposta con musiche originali eseguite dal vivo dal Philip Glass Ensemble, è uno sguardo sul rapporto fra uomo e mondo (e una produzione Ravenna Festival che include una prima assoluta). Il tema del riscaldamento globale è anche al centro di Lo sciamano di ghiaccio, nuovo lavoro di teatro musicale multimediale dedicato alla vita degli Inuit.

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Don Chisciotte ad Ardere (ph. Marco Caselli Nirmal)

Il Museo Classis ospita la Chiamata alle arti, con cui Cristina Mazzavillani Muti invita giovani e giovanissimi a confrontarsi in una varietà di linguaggi, con la direzione artistica di Michele Marco Rossi e Anna Leonardi. Partecipazione è la parola d’ordine anche per il Pluto di Aristofane che Marco Martinelli rimette in vita con gli adolescenti del territorio partenopeo, per il Grande Teatro di Lido Adriano con le favole indiane di Panchatantra e per la seconda anta del Don Chisciotte ad ardere del Teatro delle Albe / Ravenna Teatro. Creatività e talento possono essere un’occasione di riscatto contro ostacoli e discriminazioni. Con Nina, Fanny & Alexander celebrano la cantante afroamericana Nina Simone, mentre il Marian Consort propone brani di Vicente Lusitano, probabilmente il primo compositore di colore a pubblicare musica in Europa nel ‘600. L’amore per la musica ha accompagnato Ezio Bosso anche nelle fasi più difficili della sua malattia; Virgilio Sieni gli dedica Un amico, coreografia in prima con Mario Brunello al violoncello. La programmazione multiculturale del Festival include She, Elle, Lei con Almar’a, l’orchestra delle donne del Mediterraneo, Ginevra Di Marco e l’Orchestra di Piazza Vittorio; a Russi, l’alternative country dei Calexico e La grande notte del ballo popolare per viaggiare dal nord al sud dell’Europa; a Villa Masini, Le musiche dell’anima dell’artista jazz albanese Elina Duni e della franco-siriana Naïssam Jalal e A piedi nudi sulla terra, installazione – ideata da Elio Germano – con le parole di Folco Terzani, musica classica indiana e riti dell’asram.

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Riccardo Muti e i Wiener (ph. Terry Linke)

E a proposito di musica, dopo il concerto inaugurale alla guida dei Wiener Philharmoniker per la Sinfonia “Haffner” di Mozart e “La grande” di Schubert, Riccardo Muti torna alla guida della sua Orchestra Cherubini per un concerto in omaggio a Ferruccio Busoni (con la partecipazione del clarinettista Simone Nicoletta) e per l’appuntamento Le vie dell’Amicizia con lo Stabat Mater di Giovanni Sollima e la Sinfonia “Tragica” di Schubert. Quest’anno in memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, il progetto dell’Amicizia si completa con Non dirmi che hai paura, nuovo spettacolo sull’atleta somala Samia Yusuf Omar, anche lei vittima della tragedia dei migranti. Per la prima volta al Festival Kirill Petrenko con la Gustav Mahler Jugendorchester, per celebrare il bicentenario della nascita di Bruckner, e Sir Simon Rattle con la Chamber Orchestra of Europe. La Loggetta Lombardesca accoglie il tenore Ian Bostridge per l’omaggio a Byron, i Philharmonic Five dei Wiener, il Chicago Symphony Brass Quintet, and Michele Campanella con il Quartetto Indaco.

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Laura Morante (ph. Claudio Porcarelli)

Tra i pianisti ospiti anche Filippo Gorini e David Fray, quest’ultimo affiancato dal violinista Renaud Capuçon. Le Poème Harmonique propone la ricostruzione di un carnevale del XVII tra musica, circo e teatro, mentre La Stagione Armonica si divide fra l’Amfiparnaso di Orazio Vecchi e un tributo a Luigi Nono. È per la prima volta al Festival la compositrice islandese Hildur Gudnadóttir, premio Oscar per la colonna sonora di Joker di Todd Phillips; è il secondo dei tre appuntamenti nel Pavaglione di Lugo, che ospita anche l’acclamato duo di cantautori siciliani Colapesce Dimartino in versione “sinfonica” con l’Orchestra La Corelli, e una serata con John De Leo Jazzabilly Lovers e Rita Marcotulli. Il Trebbo in musica 2.4 a Cervia include l’omaggio di Laura Morante a Puccini, l’incontro con Pupi Avati, il concerto di Margherita Vicario spalleggiata da La Corelli, la musica etiope con Maqeda, Food con Paolo Fresu e Omar Sosa, l’incontro con Riccarda Casadei per celebrare Romagna mia e l’omaggio dell’Orchestra 014 al compositore di musiche per il cinema Piero Piccioni.

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Hildur Gudnadóttir (ph. Antje-Taiga-Jandrig)

La Basilica di Sant’Apollinare in Classe accoglie, oltre alla Creazione con Accademia Bizantina, la Messa per Sant’Apollinare con la Cappella Marciana diretta da Marco Gemmani, mentre San Vitale ospita i concerti del Marian Consort dal Regno Unito e dell’Irini Ensemble dalla Francia, quest’ultimo con un programma dedicato al (fallito) tentativo di riunire le chiese d’Oriente e Occidente a fine ‘400. A San Giovanni Evangelista debutta Dilexi composta da Danilo Comitini e dedicata all’imperatrice romana Galla Placidia; nella stessa basilica anche l’oratorio di Porpora Il trionfo della Divina Giustizia ne’ tormenti e morte di Gesù Cristo, con l’Ensemble Dolce Concento guidato da Nicola Valentini. La rassegna di liturgie domenicali In templo domini include formazioni italiane e straniere già impegnate nei concerti serali.

Ballet Opera De Lyon Merce Cunningham Beach Birds
Ballet Opera de Lyon

Per quanto concerne la danza, il Ballet de l’Opéra de Lyon rende omaggio a Merce Cunningham con il dittico Cunningham Forever (Beach Birds e Biped), mentre il gala Les étoiles curato da Daniele Cipriani è impreziosito da Eleonora Abbagnato e il divo della danza spagnola Serge Bernal propone SeR in prima italiana. È in prima anche redrum del gruppo nanou, un omaggio a The Shining di Stephen King e al film di Stanley Kubrick. Il Progetto RIC.CI curato da Marinella Guatterini presenta Fragili film / Solo agli specchi di Marianna Troise. Gli spazi di Classis saranno invece abitati dalle MicroDanze ideate da Aterballetto, brevissime performance danzate di 6-7 minuti.

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Nina – Claron McFadden (ph. EnricoFedrigoli)

Il Grande Teatro di Lido Adriano continua il percorso attraverso la letteratura extraeuropea con Panchatantra, o le mirabolanti avventure di Kalila e Dimna, rilettura delle favole della tradizione indiana con il coinvolgimento di decine di giovani e adulti. Terza tappa invece per il progetto quadriennale di “rimessa in vita” delle commedie di Aristofane da parte di Marco Martinelli su commissione del Parco Archeologico di Pompei, dove Pluto debutta prima di raggiungere Ravenna. Continua anche l’avventura di Don Chisciotte ad ardere con Marco Martinelli ed Ermanna Montanari di Teatro delle Albe/Ravenna Teatro al fianco dei cittadini della Chiamata e sulle musiche originali di Leda. Fanny & Alexander continua nella ricerca sull’eterodirezione con Nina, in cui il pluripremiato soprano americano Claron McFadden abita la voce, i successi e le fragilità della cantante e attivista afroamericana Nina Simone. La musica è parte integrante della drammaturgia anche nel classico l’Histoire du soldat di Stravinskij, portato in scena dai Figli d’Arte Cuticchio, Mimmo Cuticchio e i solisti dell’Orchestra Cherubini, ma anche del già citato Non dirmi che hai paura, che include musiche edite di Peter Gabriel e Jill Gabriel, su licenza di Real World Music Ltd. Lo spettacolo, basato sul libro di Giuseppe Catozzella, è diretto da Laura Ruocco.

Prevendite da giovedì 29 febbraio
Info: 0544 249244 e www.ravennafestival.org

Con “Cimitero dal vivo” si riscopre un luogo di pace, bellezza e storia

Una nuova mappa interattiva, un gioco urbano e uno spettacolo per scoprire il Cimitero Monumentale di Ravenna

Cimitero FrameLab 001Il cimitero monumentale di Ravenna, luogo di pace, bellezza e storia è un patrimonio storico e naturale che deve essere vissuto da tutti. Ed è a renderlo più vivo che mai che mira il progetto “Cimitero dal vivo”, di Panda Project, patrocinato dal Comune di Ravenna – assessorato alla Cultura.

L’obiettivo è quello di rivoluzionare il modo di percepire un luogo che merita conoscenza e attenzione grazie a una nuova mappa digitale, al gioco urbano R-Tales e a uno spettacolo dal vivo, in corso di progettazione, che unisce musica, teatro e performance, creando un’esperienza unica. Il progetto è stato realizzato grazie a Spazi Indecisi, U’Game, Sguardi in Camera e Frame Lab – UniBo. Si ringrazia Azimut.

La mappa e il gioco urbano costituiscono una serie di percorsi interattivi online che accompagnano attraverso memorie emotivo-collettive alla scoperta dei personaggi sepolti al monumentale che hanno fatto la storia della città, come Luigi Rasi e Filippo Mordani. Per un’immersione nei misteri nascosti tra le tombe e nelle meraviglie artistiche del cimitero monumentale.

Per portare a termine la sua realizzazione, poi, il progetto avrà bisogno della partecipazione dei ravennati, dei giovani, delle scolaresche che testeranno gioco e percorsi.

«Luoghi monumentali della nostra città da sempre ispirano gli artisti – dichiara l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – e stimolano progetti capaci di accendere luci diverse su spazi a cui siamo affezionati o che siamo abituati a frequentare. Panda Project, con uno sguardo particolare e un profondo e consapevole rispetto, indaga la storia del nostro cimitero monumentale attraverso un progetto che abbraccia tutto il territorio della darsena e si congiunge alle esperienze di rigenerazione urbana che la nostra città ha intrapreso negli anni».

Delia Trice di Panda Project spiega che «quello che abbiamo realizzato per il cimitero monumentale di Ravenna si pone in un’ottica di rigenerazione dell’intero quartiere Darsena e si fonda su un format innovativo per visitarlo che si avvale anche di nuovi strumenti digitali e di audio immersivi. Riteniamo che il cimitero vada valorizzato e che diventi per la comunità un luogo da vivere nella quotidianità, come già succede in altre città europee, dove dei cimiteri monumentali non si ha più “paura” e, al contrario, vengono vissuti come parchi dove leggere un libro».

Ma come funziona il gioco? Lo spiega Davide Leone di U’Game: «Lo scopo del gioco R-Tales è quello di aiutare una misteriosa anima a ritrovare sé stessa confrontandosi con quattro missioni che raccontano altrettanti avvenimenti importanti della storia della città. Si scopriranno, attraverso la defunta voce dei protagonisti, l’avventura della trafila di Giuseppe Garibaldi e le gesta di Romolo Gessi, il mistero delle ossa di Dante, il litigio tra il più importante direttore d’orchestra del tempo e Giuseppe Verdi per l’amore di un soprano».

Il progetto “Cimitero dal Vivo” vuole coinvolgere anche i ravennati nel suo sviluppo: per il test del gioco R-Tales, infatti, ci sarà bisogno della partecipazione di tanti. Si terrà nei giorni dal 21 al 23 marzo dalle 15 alle 17.30 e ci si potrà registrare scrivendo una mail a pandaproject.it@gmail.com.

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