lunedì
21 Luglio 2025

Il Pd di Bagnacavallo ha deciso: il candidato sindaco è Matteo Giacomoni

Attuale presidente del consiglio comunale, è progettista per Alpha Tauri e impegnato nel mondo dello scautismo

Foto MatteoSarà Matteo Giacomoni, attuale presidente del consiglio comunale ed ex consigliere e vicesindaco, il candidato sindaco di Bagnacavallo per il Partito Democratico.

Lo ha deciso, con voto unanime, l’assemblea comunale degli iscritti al partito riunitasi lunedì 27 novembre. Ora la candidatura di Giacomoni sarà sottoposta al tavolo allargato del centro sinistra e presentata ufficialmente dal Pd in una iniziativa pubblica già programmata per il prossimo 11 dicembre. A Bagnacavallo si voterà la prossima primavera, dopo due mandati da sindaca effettuati da Eleonora Proni.

La proposta Giacomoni è emersa con forza dalle oltre 200 persone che hanno partecipato al percorso di consultazione rivolto al gruppo dirigente del partito, a personalità locali impegnate nel mondo associativo, dirigenti di aziende e di associazioni di categoria e sindacali, donne e uomini della società civile. Consultazione che ha espresso «un giudizio molto positivo sull’operato dell’amministrazione comunale, della sindaca e della giunta» – si legge in una nota del Pd – e avanzato numerose proposte di candidatura per la lista del Pd alle comunali.

L’assemblea degli iscritti ha preso atto di tale lavoro e ha poi provveduto a nominare il comitato elettorale che avrà compiti organizzativi e operativi per la gestione della prossima campagna elettorale, nonché un documento che fissa le prime linee del programma che il Pd offrirà alla discussione della coalizione e che sarà poi consegnato al candidato sindaco.

Tra i principali punti indicati dal documento dell’assemblea «spiccano le voci relative all’ambiente e all’assetto idraulico e idrogeologico e le relative opere idrauliche – continua la nota -, la manutenzione e la cura del patrimonio pubblico, il centro storico e le sue peculiarità, le frazioni da riprogettare per ridargli vita e futuro, il sistema di welfare da salvaguardare innovandolo, la sicurezza, e il miglioramento del funzionamento dell’Unione dei Comuni. Il tutto all’interno di un processo nel quale accresca il ruolo e la funzione di Bagnacavallo nel sistema territoriale regionale mettendo in valore il suo ruolo baricentrico dal punto di vista infrastrutturale con il sottopassaggio ferroviario e il nuovo svincolo autostradale sulla San Vitale e valorizzando le sue vocazioni produttive, dall’agroalimentare al commercio».

Questa la composizione del Comitato Elettorale: Enrico Sama, Eleonora Proni, Matteo Giacomoni, Norma Bini, Simone Venieri, Tiziana Bandoli, Pierluigi Ravagli, Caterina Corzani, Lorenzo De Benedictis, Margherita Morelli, Mario Mazzotti, Francesco Ravagli.

Matteo Giacomoni, classe 74, residente da sempre nel comune di Bagnacavallo, è sposato e ha tre figli. Si forma negli anni giovanili in Agesci dove rimane come educatore per vari anni, tuttora continua l’esperienza scout nel Masci. È attivo nel volontariato locale e dal 2014 fa parte del Gruppo Comunale di Protezione Civile. Diplomato al Liceo Scientifico di Lugo, dopo il servizio militare ha conseguito il diploma di Perito Meccanico all’Istituto Tecnico Industriale di Faenza, grazie al quale inizia a lavorare presso il Minardi F1 Team (poi Toro Rosso) fino al 2007. In seguito lavora per la ditta Tecnema dove l’attività principale rimane quella di progettista e consulente, dapprima presso Ferrari (dal 2007 al 2014) poi in Toro Rosso/Alpha Tauri fino ad oggi. Entra in Consiglio comunale dal 2004 al 2009, diventa assessore e poi vicesindaco con la sindaca Rossi dal 2009 al 2014 e successivamente vicesindaco dal 2014 al 2019 con la sindaca Proni. 

Giornata mondiale contro l’Aids: test rapidi salivari gratuiti per l’Hiv

Il 1° dicembre al centro antidiscriminazioni di Ravenna, in via Berlinguer

Dispositivo Test Rapido HIV

Il Centro Antidiscriminazioni Lgbti+ di Ravenna annuncia la sua partecipazione attiva alla Giornata Mondiale per la Lotta contro l’Aids il 1° dicembre. In occasione di questo evento di sensibilizzazione e prevenzione, il centro offre gratuitamente test rapidi salivari per l’Hiv nella propria sede in via Berlinguer 7, a Ravenna, dalle 9 alle 12.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il nucleo Cnai Ravenna e le volontarie di Arcigay Ravenna, al fine di garantire un ambiente sicuro, riservato e accogliente per coloro che desiderano sottoporsi al test.

Il test sarà disponibile senza alcun costo e senza bisogno di prescrizione medica. La prenotazione è consigliata per garantire la disponibilità e un’affluenza ordinata. È possibile prenotare contattando il nostro sportello al numero 0544 1796279 o inviando una mail a sportello@antidisciminazione.lgbt.

Una raccolta fondi per una super idrovora ai pompieri: servono ancora 350mila euro

Assorisorse ha lanciato l’iniziativa e il contributo di 29 aziende del settore energetico ha fruttato 140mila euro di donazioni. Sarà una pompa unica in regione

1I vigili del fuoco di Ravenna saranno dotati di una idrovora del costo di circa mezzo milione di euro, per la gestione di emergenze alluvionali, con caratteristiche tecniche che al momento non ha nessun’altra pompa in Emilia-Romagna. Si tratta di un impianto della dimensione di un camion, capace di spostare un volume di acqua di mille metri cubi all’ora fino a una distanza di mille metri e un dislivello di quaranta.

La fornitura dell’idrovara, che ha un tempo di ordinazione di circa sei mesi, sarà sostenuta da una raccolta fondi avviata da Assorisorse, il ramo di Confindustria che raduna le imprese dell’energia, e dall’associazione Amici della Terra.

L’iniziativa è stata caratterizzata da un ampio coinvolgimento delle imprese da parte delle diverse associazioni che lavorano a stretto contatto con i territori (Anima, Animp, Assoambiente, Confindustria Energia, Proxigas, Roca e Unem) e ha ad oggi ha raccolto 140mila euro da parte di 29 realtà tra aziende, associazioni e persone fisiche. L’iniziativa è aperta a tutti coloro che lo desiderano: è possibile effettuare una donazione con bonifico all’Iban IT49O0503403278000000003097, intestato a AMICI DELLA TERRA ONLUS, causale: «Idrovora per i territori».

Tutto è nato nelle settimane successive all’alluvione di maggio con Assorisorse che ha manifestato la volontà di aiutare il territorio. È stato il sindaco a lanciare la proposta della dotazione di un macchinario come quelli visti in dotazione alle protezioni civili arrivate dall’estero in supporto alla Romagna. «È stato evidente che l’avere a disposizione impianti tecnologici di pompaggio all’avanguardia e poter contare su un diffuso sistema di solidarietà di protezione civile anche di portata europea fossero due aspetti centrali. È nostra intenzione, una volta ricevuta questa donazione, metterla a disposizione della competenza e della capacità del corpo nazionale dei vigili del fuoco».

L’idrovora è un modulo autonomo che si muove con circa 40 vigili del fuoco con spazi di alloggio e mensa in modo da poter essere operativi H24 sul teatro delle emergenze.

In provincia 10 femminicidi in 11 anni: 4 killer si sono suicidati, 3 ergastoli

In provincia di Ravenna dal 2012 ci sono stati 11 femminicidi: l’ultimo è accaduto nell’aprile 2022, l’ultima vicenda in tribunale è quella di Ilenia Fabbri di Faenza

ilenia fabbri uccisa a faenza
Ilenia Fabbri, uccisa in casa a Faenza il 6 febbraio

Negli ultimi undici anni in provincia di Ravenna sono state dieci le donne uccise da uomini con cui avevano un legame sentimentale, mariti o fidanzati.

Il 24 aprile 2022 scorso in una villetta di Cotignola è morta Viviana Farolfi, 71 anni, raggiunta da un colpo di pistola sparato dal marito, il 77enne Alvaro Strocchi che poi ha chiamato il 112 per annunciare l’omicidio e ha rivolto l’arma – un revolver legalmente detenuto – contro se stesso. I corpi erano sul letto, nessun biglietto. I due vivevano soli: la donna era stata colpita di recente da un ictus.

Maria Ballardini, 82 anni, era costretta a letto dalla malattia e il 10 marzo 2022 il marito, Claudio Cognola di 77 anni, ha usato un coltello da cucina per infliggere una ventina di colpi. Poi si è lanciato dal balcone al terzo piano di una palazzina di Ravenna ed è morto un paio di giorni dopo in ospedale.

La vicenda di Faenza del 6 febbraio 2021 ha occupato a lungo le cronache locali e non: Ilenia Fabbri, 46 anni, è stata uccisa da Pierluigi Barbieri (53) che ha agito come sicario su incarico dell’ex marito Claudio Nanni (47) in cambio di 20mila euro e un’auto usata. Per i due è arrivata la sentenza di primo grado: ergastolo per entrambi nei primi due gradi di giudizio (Cassazione a inizio 2024). Il movente è di tipo economico: i due si stavano separando.

È sempre Faenza il teatro dell’omicidio del 5 agosto 2019. L’87enne Franco Valgimigli ha preso a martellate la moglie, Maria Miotto di 78 anni, mentre dormiva. L’uomo ha poi chiamato la figlia. Dopo dodici mesi ai domiciliari, in attesa del processo, Valgimigli è morto.

Sono passati quattro anni dalla morte di Elisa Bravi. La 31enne impiegata fu strangolata dal marito Riccardo Pondi nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2019 mentre le due figlie piccole dormivano nell’abitazione a Glorie di Bagnacavallo. Condannato in primo grado a 24 anni di carcere, il reo confesso Pondi ha visto la pena trasformarsi in ergastolo in appello e la conferma in Cassazione a settembre 2023.

La vita di Giulia Ballestri, 36 anni, si è fermata il 16 settembre 2016: a ucciderla è stato il marito Matteo Cagnoni, noto dermatologo. La condanna all’ergastolo è già diventata definitiva. Il medico attirò la consorte in una villa di famiglia disabitata in centro a Ravenna e lì la uccise a colpi di bastone nascondendo poi il cadavere in cantina.

È stato condannato a sei anni di reclusione Ferino Belletti, 83 anni, che il 5 luglio 2015 ha accoltellato a morte la moglie Rosa Bassani, 74 anni, nella loro casa di Lugo. Una perizia psichiatrica riconosce a Belletti un parziale vizio di mente. L’uomo aveva cercato di togliersi la vita prima accoltellandosi all’addome e poi ingerendo candeggina. Infine aveva chiamato la figlia.

Marco Rossi e Paola Fabbri, 57 e 56 anni nel 2015, erano i parrucchieri di Savio e l’11 maggio l’uomo ha esploso sette colpi in casa con il revolver che deteneva regolarmente, in ragione di un vecchio impiego come guardia giurata a Cervia: uno per la compagna, cinque per il cagnolino e uno per se stesso.

Risale al 2 aprile del 2013 la morte di Simona Adela Andro, infermiera di 35 anni. Il compagno, un muratore di 45 anni, la strangolò con una mano e poi adagiò il corpo sul letto per vegliarlo, circondandolo di candele in una casa di Ravenna. Inflitti 16 anni di carcere – con rito abbreviato – a Valer Ispas Baciu.

Sandra Lunardini (49 anni) è stata uccisa per mano del suo ex, Gianfranco Saleri (61) il 24 luglio 2012. L’uomo, querelato e denunciato più di una volta dalla vittima, si è recato nel salone da parrucchiera nel quale la donna lavorava, a Milano Marittima, e l’ha freddata con tre colpi di pistola, prima di rivolgere un’altra arma contro di sé.

Il birrificio Bajon di Porto Corsini è tra i 50 migliori d’Italia

Si tratta dell’unico romagnolo selezionato per il titolo di “Birraio dell’Anno 2023”

Birrificio Bajon

C’è anche il Bajon di Porto Corsini tra i primi 50 classificati del “Birraio dell’Anno 2023”, unico birrificio romagnolo (fatta eccezione per il Podere La Berta di Brisighella, che però produce in Toscana).

Si tratta dell’ambito premio nazionale che da 15 anni riconosce il miglior produttore di birra italiana, tramite scelte effettuate da 100 giudici selezionati da Fermento Birra (portale dedicato alla birra di qualità) tra esperti e addetti ai lavori.

Le premiazioni si terranno dal 20 al 21 gennaio al teatro TuscanyHall di Firenze, ma sono stati resi noti nei giorni scorsi i nomi dei 50 finalisti. Tra cui appunto il Bajon (nome che prende ispirazione dalla strada che unisce Ravenna alla località marittima), attivo dal 2020 a Porto Corsini anche con un “brew pub”, un po’ birreria e un po’ ristorante, all’insegna dell’artigianalità (ne avevamo annunciato l’apertura a questo link).

Fino alla fine del 2023 torna l’abbonamento bus annuale scontato per gli over 70

Il ticket era stato eliminato da agosto ma la segnalazione dei sindacati e del Comune ha portato Start a fare una retromarcia temporanea

Fino alla fine del 2023 sarà possibile di nuovo acquistare l’abbonamento bus annuale per la provincia di Ravenna al prezzo agevolato di 110 euro per gli over 70. Lo sconto era disponibile fino allo scorso agosto e poi l’azienda pubblica del trasporto lo aveva cancellato. La segnalazione dei sindacati e l’intervento del Comune hanno portato Start a fare retromarcia, anche se solo per un mese, «in attesa della definizione di una nuova tariffa riservata agli ultrasettantenni che dovrà scaturire dai tavoli tecnici in corso tra Start Romagna, Amr e enti locali e dal confronto con le parti sociali».

Start coglie l’occasione per ricordare che per le persone anziane con redditi inferiori a 15mila euro e le persone con disabilità sono disponibili ulteriori titoli agevolati per l’accesso al trasporto pubblico, integrati con risorse della Regione Emilia-Romagna (Mi Muovo Insieme). Per i dettagli consultare questo link.

Regione e Parco acquisiscono la concessione d’uso della penisola di Boscoforte

Nuovo accordo con la proprietà privata, che consentirà una maggiore fruizione

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L’oasi naturalistica di Boscoforte è considerata come un giardino dell’Eden per gli amanti del birdwatching. Situata all’interno del Parco Delta del Po, visitabile già negli anni ’80 e ’90, nella sua parte meridionale, in prossimità di Sant’Alberto, grazie a un accordo tra la proprietà privata, la Provincia di Ferrara e la Lipu (la Lega italiana protezione uccelli), negli ultimi 10 anni era già possibile visitarla, ma solo in un breve periodo dell’anno e solamente nei fine settimana.

Ora l’Ente Parco, con il supporto della Regione, ha stipulato un nuovo accordo con la proprietà privata di Boscoforte, che consentirà una maggiore possibilità di fruizione della penisola. Il Parco, infatti, disporrà dell’area fino al 2042, con accesso per 365 giorni all’anno e senza limitazioni orarie, che saranno comunque introdotte dall’Ente Parco per ragioni di conservazione.

Inoltre, raddoppia l’area di visita, aggiungendo al percorso ad anello iniziale, un secondo anello. La Regione metterà a disposizione dell’Ente Parco 100mila euro all’anno per la gestione e la valorizzazione della penisola di Boscoforte.

Tutto esaurito al Rasi per Transmissions. E 3 spettatori su 10 venivano dall’estero

Il festival del Bronson ha presentato 11 artisti provenienti da 6 Paesi diversi, all’insegna delle sonorità d’avanguardia

Tutto esaurito sabato 25 novembre al Teatro Rasi di Ravenna per la serata finale della quindicesima edizione di Transmissions, festival di Associazione Culturale Bronson dedicato all’esplorazione delle nuove frontiere del suono.

Diretto da Kali Malone, la serata conclusiva ha visto salire sul palco del Rasi la compositrice e musicista statunitense, figura di riferimento della ricerca contemporanea, per presentare in prima assoluta il nuovo progetto condiviso con Drew McDowall, producer scozzese icona dell’elettronica mondiale. Una performance emozionante, che ha chiuso in bellezza la tre giorni di live nel cuore della città romagnola, con un denso programma che ha visto protagonisti 11 artisti provenienti da 6 paesi del mondo, oltre a talk, mostre, installazioni e dj-set.

«Ogni anno – dichiara Chris Angiolini, direttore artistico di Bronson Produzioni – per una settimana Ravenna si trasforma in uno dei centri europei della musica contemporanea: grazie alla comunità di artiste e artisti convocata dai quattro angoli del pianeta dalla direttrice artistica dell’edizione, ma anche a quella di un pubblico sempre più appassionato e coinvolto nel nostro percorso. Il 40% degli abbonamenti (andati esauriti a due mesi dal festival) e il 30% dei biglietti è stato infatti acquistato da spettatori provenienti dall’estero (UK, Francia, Germania, Svizzera, Belgio in primis): a dimostrare la valenza internazionale della manifestazione, capace di conservare allo stesso tempo quell’impronta tipicamente slow che lo ha fatto inserire di diritto tra i migliori boutique festival a livello nazionale».

Il museo Classis festeggia 5 anni con due giornate a ingresso gratuito

In programma visite guidate, incontri e un Gioco dell’oca in dimensioni reali…

Museo Classis

Il 1° dicembre Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio festeggia 5 anni dall’apertura e per celebrare questa ricorrenza la Fondazione RavennAntica propone una serie di iniziative. Si tratta di un anniversario speciale, in un museo che si è fatto più grande grazie all’inaugurazione, avvenuta a settembre, di due nuove sezioniAbitare a Ravenna e Pregare a Ravenna, che accolgono quasi 150 mq di mosaici inediti.

Nelle giornate di venerdì 1 e sabato 2 dicembre l’ingresso al museo è gratuito per tutti i visitatori. Verranno proposte poi delle attività che integrano la visita al museo rivolte a grandi e piccini, ad appassionati e professionisti del settore.

Venerdì 1 dicembre, alle ore 17.30, è in programma un appuntamento speciale della rassegna RavennAntica for Kids: il museo sarà protagonista del primo Gioco dell’Oca storico archeologico in dimensioni reali, che si snoda attraverso un percorso divertente e ricco di imprevisti all’interno degli ambienti museali (bambini dai 5 agli 11 anni; tariffa 9 euro a bambino, accompagnatore gratuito; prenotazione obbligatoria al numero 0544 473717).

Alle ore 17.30, inoltre, si propone una visita guidata ad aggregazione libera, cioè tutti coloro che lo desiderano possono presentarsi all’appuntamento delle 17,30 e grazie all’ingresso gratuito poter usufruire del servizio di visita guidata (3 euro a persona).

Nella giornata di sabato 2 dicembre, alle ore 16, incontro su “Musei e comunicazione: raccontare la storia”. Ne discuteranno assieme a Giuseppe Sassatelli, presidente della Fondazione Ravennantica due illustri ospiti: Antonio Patuelli, presidente Cassa di Ravenna S.p.A. oltre che appassionato ed esperto di storia, e Piero Pruneti, direttore della rivista Archeologia Viva e figura importante della divulgazione archeologica. Fulcro dell’incontro saranno le modalità con cui i musei comunicano con il pubblico, evidenziando accanto alle molte carenze del settore anche le necessarie e opportune prospettive di miglioramento.

I geometri: «Non c’è ancora una scadenza per chiedere indennizzi per l’alluvione»

Il collegio provinciale si è riunito per la stesura di un documento da inviare al commissario Figliuolo per i chiarimenti necessari sulla procedura delle perizie

Faenza (foto Marco Parollo)Per la presentazione delle domande di famiglie e imprese della Romagna per il rimborso dei danni dell’alluvione di maggio 2023 non sono ancora state fissate scadenze. Al momento è già pronto il portale online per l’invio delle domande corredate di perizia tecnica asseverata ma i dettagli del documento non sono ancora chiari e i tecnici invitano i cittadini ad attendere il chiarimento dei dubbi prima di presentare le domande per evitare di commettere imprecisioni che possano invalidare le richieste di contributo. La precisazione arriva da Marco Calderoni, presidente del collegio geometri della provincia di Ravenna, ma vale di fatto anche per tutti gli altri ordini professionali che possono compilare le perizie.

Sono ancora molti i chiarimenti necessari per la procedura. E infatti il 24 novembre nell’aula magna dell’istituto tecnico geometri di Ravenna si è svolto un incontro fra i geometri della provincia (circa 150 iscritti presenti) per discutere e valutare proprio le problematiche relative all’applicazione delle ordinanze del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo inerenti la richiesta dei contributi a seguito degli eventi alluvionali, in particolare la 11/2023 che riguarda le attività produttive e la 14/2023 che riguarda le famiglie (entrambe consultabili a questo link). L’obbiettivo dell’incontro è stato la creazione di un documento congiunto con i quesiti da sottoporre alla struttura commissariale per poter far luce sulle tante zone d’ombra ancora presenti nella normativa. Nelle prossime settimane continuerà il confronto a carattere provinciale tra i professionisti.

Diversi cittadini si stanno rivolgendo ai tecnici (soprattutto geometri e ingegneri) per avere le perizie. Le domande in effetti sono presentabili dal 15 novembre, ma la comprensibile volontà di fare presto da parte di chi è stato alluvionato si scontra con lo scenario della struttura commissariale che ancora non ha definito i dettagli richiesti dai tecnici. Per questo i geometri hanno voluto sottolineare che non ci sono scadenze e queste non verranno fissate a tempi brevi, proprio per dare tempo alla cittadinanza.

Uomini a scuola di sentimenti. «Non ero in me, mi sentivo un analfabeta emotivo»

Incontri curati da psicologi per diminuire i conflitti tra i generi. Un pensionato: «Ho imparato a disinnescare alcune risposte automatiche». E in una lettera anonima: «Esprimere le mie emozioni mi aiuta a vivere meglio con me stesso»

Pexels Anete Lusina 5723194

Veri e propri corsi dedicati ai “sentimenti degli uomini” per prevenire la violenza psicologica e la gestione della rabbia, diminuire i conflitti e aumentare la consapevolezza dei sentimenti tra i generi. A organizzarli sul territorio è “Psicologia Urbana e Creativa”, progetto nato dieci anni fa con l’intento di «portare la psicologia in città e nei luoghi dove c’è maggior necessità».

L’iniziativa è finanziata dal Comune di Ravenna con i fondi dei piani di zona della Regione e coinvolge 15 psicologi del territorio, autori di corsi dedicati principalmente alla violenza famigliare e di genere. Gli psicologi vengono formati attraverso il metodo norvegese “Alternative to Violence”, pensato per fornire aiuto e sostegno al cambiamento per gli uomini aggressivi. Il modello prevede incontri singoli e di gruppo atti a indagare l’origine delle proprie emozioni senza esserne sopraffatti, partendo dall’analisi dei propri vissuti.

«Agli uomini è concesso arrabbiarsi, mentre le donne vengono educate ad un’attitudine più remissiva – commenta la psicologa e psicoterapeuta ravennate Giancarla Tisselli, ideatrice dei percorsi “Io mi sento” –. Imparano fin da bambini la “grammatica della violenza”, mentre in questi corsi ci dedichiamo all’apprendimento della “grammatica della pace, dell’umano e delle buone relazioni”».

Durante i dieci anni di attività il corso ha aiutato circa 500 uomini, eterogenei per età ed estrazione sociale: nelle classi studenti universitari si mescolano a pensionati, medici, imprenditori, professori e docenti universitari, camionisti, cuochi, muratori, vigili e guardie giurate. I partecipanti ai corsi spesso si iscrivono sotto il consiglio delle proprie compagne o famiglie, ma si contano anche numerose adesioni spontanee: «Ogni uomo disposto a mettere in discussione se stesso e il proprio retaggio culturale trae sicuri vantaggi dalla frequentazione di questi corsi, da un nuovo modo per incanalare nervosismo e rabbia alla comunicazione assertiva e empatica».

Gli incontri iniziano con la condivisione di esperienze di vita da parte del gruppo, che vengono poi analizzate e riformulate sotto nuova luce. A questo si aggiunge la visione di video e la pratica di esercizi propedeutici al contenimento della rabbia e alla gestione delle proprie emozioni.

Tra gli uomini aiutati in questi anni c’è Giacomo, studente universitario di Bologna: «È stata la mia psicologa ad indirizzarmi verso questa realtà ravennate – ci racconta –. Stavo vivendo una relazione tossica, da entrambe le parti, e solo grazie a questo corso ne sono uscito. Fare la spola tra Bologna e Ravenna una volta a settimana può sembrare stressante, ma mi sembrava l’unico modo per capire cosa mi stesse succedendo. Non ero in me, mi sentivo un vero e proprio analfabeta emotivo. Ho imparato a dare un nome a ciò che provavo e ho capito che quella che credevo “rabbia” era solo l’unione di tante emozioni che non riuscivo a decodificare. Questa nuova consapevolezza, la capacità di sviscerare i miei sentimenti non mi ha aiutato soltanto nella mia successiva relazione sentimentale, ma anche in famiglia e con gli amici, con i quali avevo sempre trovato difficile instaurare un’apertura dal punto di vista emotivo. Renderei questo corso obbligatorio, richiede ai partecipanti il coraggio di ribaltare tutto quello che per loro è sempre stato certezza, ma spero che sia proprio la mia generazione a mettersi in gioco per scardinare dinamiche famigliari violente e retrograde e per instaurare una certa profondità anche nelle amicizie maschili. Dopotutto non si può passare la vita parlando di calcio, no?».

Alla testimonianza di Giacomo si affianca quella di Tino, insegnante in pensione: «Vivo solo da anni, ma ho pensato che questo tipo di corso potesse aiutarmi a conoscere meglio me stesso, riuscendo magari a perdonarmi per alcuni errori commessi in passato. Provengo da una famiglia siciliana di vecchia matrice, dove era facile arrivare alle mani per educare i figli. In gioventù tendevo a prevaricare sulle mie compagne, fino alla relazione con una donna più grande ed emancipata di me, profondamente femminista. Lì ha avuto inizio il mio percorso di cambiamento, e grazie a questo corso ho imparato a disinnescare alcune “risposte automatiche” iraconde o violente in risposta agli stimoli negativi».

C’è anche la lettera di un corsista anonimo: «Qualche anno fa ho partecipato alla presentazione del libro della dottoressa Tisselli, Dalla rabbia alla gentilezza. L’ho trovato molto interessante e mi sono iscritto ai suoi incontri, di prevenzione della violenza psicologica. Grazie a questi corsi ho metabolizzato l’esistenza di una violenza invisibile che inizialmente non danneggia il corpo, ma la parte interiore di noi, distruggendoci emotivamente. Questa distruzione emotiva può sfociare in rabbia o addirittura in violenza. Il maltrattamento psicologico è provocato da abusi verbali, come il negare, svalorizzare, colpevolizzare, pretendere, bloccare ed interrompere il discorso, rifiutare e non rispondere alle domande, e altri. Ecco, io davanti a richieste e domande, mi chiudevo e negavo ogni risposta, dopo il corso, cerco di dare risposte e di farlo senza giudizio. Imparare ad esprimere i sentimenti ed emozioni mi aiuta a vivere meglio con me stesso e con gli altri. Oggi, all’interno delle mie relazioni, cerco di rispettare l’alterità, chiedere, non imporre, accettando che la persona con cui mi relaziono, possa dire di no. Cerco di capire il suo no, mettendomi se occorre in discussione. Ammetto che questo non riesce sempre, comunque partecipando a queste iniziative, ho sicuramente aggiunto nella mia “cassetta degli attrezzi del vivere”, un utensile importante».

Tra i quindici psicologi responsabili dei corsi ci sono anche due uomini, Michele Piga, attivo anche al centro antiviolenza di Forlì, e Daniele Righini, impegnato anche come psicologo nel carcere di Rimini. Si tratta di figure professionali altamente formate sull’argomento della violenza di genere e dell’elaborazione delle proprie emozioni. «Crediamo sia importante per i pazienti confrontarsi su questi argomenti anche con figure professionali di sesso maschile», dichiara l’associazione.

Gli incontri, in partenza nei prossimi mesi con un nuovo ciclo, si svolgono a cadenza settimanale per un periodo di circa due mesi.

L’ex ministro Minniti a Ravenna per riflettere sulla geopolitica del Mediterraneo

In occasione dei premi di laurea dedicati alla memoria di Samuel Paty. Tra gli ospiti anche lo storico francese Marc Lazar

Pagani Minniti Marchi
L’ex ministro Minniti tra Pagani e Marchi

Un importante evento a livello internazionale, per riflettere sulla geopolitica nel Mediterraneo in un momento particolarmente delicato, alla presenza di personalità di rilievo. Nel pomeriggio di mercoledì 29 novembre, a partire dalle 17.30, Ravenna ospita infatti l’evento “Mediterraneo, mare di conflitti, mare di speranze”, che si chiuderà con la consegna dei primi premi di laurea dedicati alla memoria di Samuel Paty, insegnante francese assassinato nel 2020 da parte di un giovane integralista islamico di nazionalità cecena.

L’iniziativa, aperta al pubblico, al ridotto del teatro Alighieri, è organizzata dal Corso di Laurea Triennale di “Storia, Società e Culture del Mediterraneo” dell’Università di Bologna-sede di Ravenna, Dipartimento di Beni Culturali, coordinata dal professor Michele Marchi.

L’evento inizierà con i saluti istituzionali, mentre il tema “Perché un premio di laurea “Samuel Paty”?” sarà affrontato dallo stesso Marchi.

Seguirà poi un dialogo, intitolato “Al di qua e al di là del Mediterraneo”, coordinato da Alberto Pagani dell’Università di Bologna (già parlamentare), a cui parteciperanno uno dei più influenti storici francesi contemporanei, Marc Lazar (Sciences Po – Paris/Luiss Guido Carli Roma) e l’ex ministro Marco Minniti (Fondazione MedOr).

Infine, iI presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Ernesto Giuseppe Alfieri, procederà alla consegna dei due premi di laurea “Samuel Paty”, alle due tesi selezionate fra quelle recentemente discusse dai primi sette laureati del Corso di Laurea Triennale di “Storia, Società e Culture del Mediterraneo”.

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