mercoledì
23 Luglio 2025

Discarica di Voltana: ci sono possibilità per revocare i 57 licenziamenti

La coop Alice non ha partecipato alla gara per il rinnovo dell’appalto che è andata deserta ma ora si aprono trattative per evitare i licenziamenti

Si va verso la revoca dei licenziamenti nell’impianto di trattamento rifiuti Herambiente a Voltana di Lugo. La situazione che stanno vivendo i lavoratori della cooperativa sociale Alice, di cui 45 a tempo indeterminato e 12 a tempo determinato, potrebbe trovare una soluzione.  Alice ha in appalto il servizio di selezione e recupero dei rifiuti nell’impianto di proprietà di Herambiente.

La cooperativa si era trovata a dovere recapitare ai propri soci lavoratori la lettera di rescissione del contratto di lavoro, a fronte della non chiarezza sul proseguimento della commessa, che sarebbe scaduta il 30 novembre. Da notare che in prossimità della scadenza contrattuale Herambiente aveva aperto due gare di appalto, andate entrambe deserte.

La cooperativa sociale Alice sta segnalando da tempo alla committenza le criticità economiche e sociali all’interno dell’impianto di Voltana. Economiche, in quanto le perdite di Alice sono ormai insostenibili. Sociali, perché i lavoratori impiegati nell’esecuzione del servizio incontrano sempre più spesso condizioni di lavoro difficili, dettate dai quantitativi di materiali da trattare in aumento. Ciò costringe gli operatori ad aumentare sia i ritmi di lavoro, sia la quantità di turni necessari per cercare di gestire i materiali in costante crescita, a fronte del fatto che le linee produttive fornite in dotazione dalla committenza non sempre risultano adeguate a tali carichi. La mancata partecipazione ai due bandi di gara usciti è la conferma di quanto più volte richiamato.

Nella giornata di mercoledì 22 novembre le parti si sono incontrate per confrontarsi sulle criticità emerse. Si è convenuto di mettere in campo tutte le iniziative che possano portare ad una soluzione che renda gestibile per la cooperativa il servizio e che permetta alla società appaltante di continuare ad erogare l’opera di trattamento e valorizzazione rifiuti: nell’interesse di tutta la collettività, in quanto si tratta di un servizio di rilevanza pubblica.

A seguito di sollecitazione sindacale, inoltre, la cooperativa Alice ha espresso il nulla osta ad un incontro congiunto con le parti sindacali e la stazione appaltante, per meglio chiarire le problematiche che coinvolgono tutti i soggetti interessati da questa situazione.

Legacoop Romagna continuerà a seguire con attenzione la vicenda, con l’obiettivo primario di monitorare che il lavoro creato sia sostenibile economicamente per la cooperativa associata e che siano preservati i posti di lavoro dei soci lavoratori della stessa, nel rispetto di tutte le normative vigenti.

Questura e commissariati illuminati di arancione contro la violenza sulle donne

Gli edifici della polizia di Stato in provincia di Ravenna si vestono di arancione per il 25 novembre

Immagine QuesturaIn occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 dalle Nazioni Unite, la polizia di Stato illuminerà di arancione la facciata della questura di Ravenna e dei commissariati di Lugo e Faenza per l’iniziativa “Orange the World”, promossa dall’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere impegnato nella lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne, sostenuta anche dall’Associazione “Soroptimist International Italia”.

Il Ravenna Fc ringrazia gli sponsor: «Una rete che crea opportunità di business»

Evento al Mercato Coperto con la partecipazione del sindaco

Sponsorizzare il Ravenna Fc serve a sostenere la squadra di calcio cittadina ma anche a entrare in una rete di sostenitori che possono incontrarsi e creare reciproche opportunità di business. È il messaggio lanciato dalla dirigenza giallorossa ieri mattina, 23 novembre, al Mercato Coperto di Ravenna in occasione di un evento dedicato ai propri partner. A moderare l’evento Francesco Ricci e Stefania Miscioscia che si occupano per Ravenna Fc di sponsorship activation.

Il ringraziamento ai partner giallorossi è stato portato dai vertici della società, il presidente Alessandro Brunelli e la direttrice generale Claudia Zignani che si sono soffermati su quanto realizzato in questi anni, sia a livello di prima squadra che a livello giovanile, sia stato frutto non solo della professionalità dello staff, ma del sostegno dato al club giallorosso da tutte le realtà che lo supportano.

All’iniziativa ha preso parte anche il sindaco Michele De Pascale che ha sottolineato l’importanza del Ravenna Fc per la comunità locale e ha elogiato l’impegno degli sponsor in questo periodo storico. Il sindaco ha inoltre espresso l’impegno dell’amministrazione comunale nel continuare a supportare il club e promuovere lo sport a livello locale.

La società ringrazia tutti gli sponsor che hanno partecipato all’evento e rinnova il proprio impegno nel garantire loro visibilità e opportunità di business. «La collaborazione tra il club e gli sponsor rappresenta un esempio concreto di come il “fare squadra” possa portare a risultati positivi per tutti i protagonisti coinvolti».

Lotta alla violenza di genere: una panchina rossa davanti alla Camera di Commercio

Camera di commercio in prima linea per la certificazione della parità di genere nelle imprese e l’abbattimento di ogni forma di gender gap sui luoghi di lavoro

20231124 151409Una panchina pubblica sul marciapiede di viale Farini a Ravenna di fronte all’ingresso della Camera di Commercio è stata dipinta di rosso come simbolo dell’impegno nel contrasto alla violenza contro le donne. L’iniziativa è del movimento Stati generali delle donne, al quale, fin da subito, ha deciso di aderire, per il tramite del proprio Comitato per l’imprenditoria femminile, anche la Camera di commercio di Ferrara e Ravenna. La panchina è stata dipinta di rosso con la collaborazione delle cosiddete Magliette gialle del Comune di Ravenna, ragazze e ragazzi dai 14 ai 19 anni che dedicano parte dell’estate a progetti di volontariato e di cittadinanza attiva in favore della comunità.

«Una panchina rossa per ricordare a ciascuno di noi numeri intollerabili che testimoniano una continua, diffusa e ancora inestirpabile violenza contro le donne. La nostra società è ancora pervasa, in differenti territori e in svariati contesti, da episodi di violenza, verbale, economica, fisica, frutto dell’idea, inaccettabile, che l’uomo possa prevaricare sulla donna utilizzando la forza. Ho compreso e condiviso le manifestazioni di questi giorni dei giovani che hanno preferito il rumore ad un silenzio che sarebbe risultato inutile e assordante di fronte alla gravità di quanto è successo a Giulia, simbolo di tutte le vittime di femminicidio”.  Così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, che ha aggiunto: “Le donne danno alla società più di quanto ricevono in cambio e, ciononostante, quella delle donne è un’azione tenace, risoluta e paziente e, molto spesso, coraggiosa. Abbiamo il dovere di individuare e di rimuovere – insieme – impedimenti, ostacoli e pregiudizi che, ancora oggi, frenano la parità di genere e, dunque, la crescita dal punto di vista economico, culturale, sociale e da quello – non meno importante – della qualità della vita. Sono temi, questi, che chiamano alla comune responsabilità di un’intera comunità perché – ha concluso il presidente della Camera di commercio – la crescita della parità di genere in tutti gli ambiti della vita politica, istituzionale, economica e sociale, è una condizione per lo sviluppo – migliore e stabile – del nostro Paese, del territorio, di ciascuno di noi».

«Abbiamo aderito con convinzione – ha commentato l’assessora alle Politiche e cultura di genere Federica Moschini – all’iniziativa della Camera di Commercio, che ha deciso di colorare di rosso la panchina che si trova davanti alla sua sede in viale Farini e di inaugurarla a ridosso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Si tratta di un gesto simbolico ma importante per contribuire a sensibilizzare e sostenere azioni di contrasto alla violenza di genere. Il nostro impegno, quello delle Istituzioni, deve farsi sempre più stringente nei confronti di un fenomeno che non mostra al momento segni di arretramento e che proprio in questi giorni si è manifestato in tutta la sua drammaticità con il femminicidio di Giulia Cecchettin. Bisogna che forme di contrasto a questa insopportabile e crudele violenza entrino con più forza nei programmi educativi delle scuole per formare le nuove generazioni al rispetto verso le donne e al rigetto di ogni forma di discriminazione. A rinnovare di rosso questa panchina sono stati i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori che hanno aderito al progetto Lavori in Comune, le ormai note Magliette gialle. Per questo coinvolgimento, l’iniziativa della Camera di Commercio è ancora più encomiabile. A nome dell’amministrazione comunale, della città e mio personale, ringrazio i rappresentanti della Camera di Commercio e gli studenti e le studentesse che hanno attivamente collaborato».

«Come ha dichiarato qualche giorno fa il Ministro dell’Interno ogni femminicidio è una sconfitta per tutti, bisogna agire di piu sul fronte della prevenzione, educativo e culturale – ha dichiarato il Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa – Per questo in Prefettura stiamo rafforzando la Rete tra Istituzioni, Associazioni e Centri Antiviolenza, un tavolo permanente e di monitoraggio e un osservatorio supportati da un gruppo di lavoro formato da esperti che sappiano parlare il linguaggio dei giovani e proporre percorsi formativi per tutti gli attori della Rete. Nulla si può improvvisare per affrontare seriamente questo fenomeno e per individuare le azioni più efficaci per contrastarlo. Ogni gesto come questo della panchina rossa che va nella direzione di sensibilizzare, creare una coscienza civica, aiutare al rispetto delle donne, educare ad alimentare sentimenti sani è utile e ben accetto. Complimenti alla Camera di Commercio e al suo Presidente Giorgio Guberti per questa significativa iniziativa».

«In questi anni abbiamo posto particolare attenzione ai simboli che possano testimoniare l’interesse dell’intera comunità al tema della violenza contro le donne – sottolinea Alessandra Bagnara, presidente di Linea Rosa – Il monumento alle donne vittime di femminicidio in Piazzetta Serra, il mosaico Our skyn in Via Port’Aurea, le mattonelle del progetto “Ravenna città amica donne” e non ultimo le panchine rosse raccontano di una città e di una comunità che si stringe alle donne vittime di violenza e al centro antiviolenza che da 32 anni le sostiene nel percorso di uscita dal maltrattamento».

«Questa panchina rossa è un simbolo – evidenzia Antonella Bandoli, presidente del Comitato Imprenditoria femminile del territorio ravennate – che ricorda il vuoto lasciato dalle vittime di femminicidio, che richiama la nostra attenzione sui maltrattamenti compiuti sulle donne nelle nostre comunità, quotidianamente, sotto i nostri occhi, così comuni come la presenza di una panchina lungo la via. I simboli sono importanti per il loro valore attrattivo, ma più importanti sono le azioni. Il lavoro di Linea Rosa restituisce un’alternativa e una dignità alle donne maltrattate, con un lavoro capillare e costante sul campo. Noi del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio sosteniamo il lavoro delle donne attraverso la valorizzazione, l’inclusione, la formazione e la creazione di un humus culturale e sociale di accoglienza con il preciso obiettivo di rafforzare giorno per giorno il loro ruolo e la loro consapevolezza».

La Pigna: «Anac richiama il sindaco sul doppio incarico dato al segretario comunale»

L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ribadisce al sindaco di Ravenna di togliere la delega dei contratti pubblici al segretario generale del Comune, Paolo Neri, per assegnarla a un altro dirigente. L’indicazione era contenuta in una raccomandazione di luglio ed è stata nuovamente ribadita a fine ottobre. Lo rende noto la lista civica La Pigna che aveva inviato una segnalazione all’ente un anno fa dopo l’affidamento – deciso dal sindaco – dell’incarico di responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza del Comune al segretario generale e direttore Paolo Neri che era già detentore dell’incarico di dirigente del servizio Appalti e dell’Unità Organizzativa preposta alla gestione degli affari legali e del contenzioso, conferito dallo stesso Michele de Pascale.

All’asta un capanno da pesca comunale: si valuta il progetto di riqualificazione

Un manufatto di 46 mq, canone annuo di concessione agevolato a 300 euro

Pialassa PiomboneIl Comune di Ravenna ha aperto una procedura di gara per l’affidamento, in concessione d’uso, di un capanno da pesca di 46 mq nella pialassa del Piombone a Ravenna, su terreno di proprietà comunale. La durata della concessione è di 9 anni. La domanda di partecipazione all’asta va presentata o inviata entro le 12.30 dell’11 gennaio 2024 al Comune di Ravenna (a questo link maggiori informazioni).

Il capanno oggetto dell’asta necessita di una importante manutenzione e proprio sul progetto di riqualificazione si baserà la scelta della commissione giudicante. È, infatti, obbligatorio presentare tra la documentazione una relazione tecnico-descrittiva contenente il progetto di riqualificazione/adeguamento del manufatto e, se lo si desidera, non è obbligatorio, anche il progetto di gestione, che deve specificare le eventuali attività ed iniziative, senza scopo di lucro, che si intendono sviluppare, con relativa modalità di gestione.

Possono partecipare all’asta le persone fisiche, le associazioni senza scopo di lucro, le organizzazioni non governative, le associazioni di promozione sociale e le cooperative sociali. Il manufatto deve essere utilizzato unicamente per finalità associazionistiche, culturali, ludico-sportive e di valorizzazione delle zone naturali. Non si può utilizzare il manufatto per attività aventi scopo di lucro.

Non sussiste un importo annuale a base d’asta, in quanto ai fini del recupero delle spese di riqualificazione/adeguamento del manufatto, è previsto il pagamento di un canone annuale agevolato di concessione, comprensivo sia dell’area censita al Catasto terreni del Comune di Ravenna sia del sovrastante manufatto. Il canone annuale di concessione agevolato è pari a 300 euro.

«Con la concessione – spiegano l’assessore al Patrimonio, Igor Gallonetto, e l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte – desideriamo tutelare l’interesse pubblico a mantenere e valorizzare i capanni allo scopo di tutelare le tradizionali finalità associazionistiche, culturali, ludico-sportive e di valorizzazione delle zone naturali esplicate dai capanni e dai manufatti da caccia e da pesca, situati nelle aree comunali delle Pialasse della Baiona e del Piomboni. Confermiamo, con questo bando, la nuova fase che l’Amministrazione ha intrapreso da qualche tempo per sanare la situazione dei capanni, patrimonio culturale da preservare e tramandare».

Corso gratuito di 60 ore con teoria e pratica per imparare l’attività di baby-sitter

Iniziativa promossa dall’Unione della Bassa Romagna con il centro di formazione Aeca e fondi della Regione: il 12 e 13 dicembre selezione delle candidature

Baby Teddy Bear Cute 39369Come si svolge l’attività di baby-sitter? L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, in collaborazione con il centro di formazione Aeca – Sacro cuore di Lugo, organizza e promuove due corsi di formazione e qualificazione finalizzati a fornire le conoscenze di base necessarie.

Il corso dura 60 ore, di cui 30 di formazione teorica nella sede Aeca in corso Garibaldi 65 e 30 ore di pratica da realizzare nei servizi educativi e scolastici dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. I percorsi formativi affronteranno i seguenti temi: elementi di base di pedagogia e psicologia, di puericultura, gioco e lettura, della corretta alimentazione del bambino, primo soccorso, sicurezza in ambiente domestico e la relazione con la famiglia.

Partecipare al corso consentirà l’inserimento all’interno di un elenco dal quale le famiglie interessate potranno attingere nel caso siano alla ricerca di baby sitter, per agevolare l’incrocio domanda-offerta.

La partecipazione è completamente gratuita e non comporta alcun costo per gli iscritti. Martedì 12 e mercoledì 13 dicembre si svolgeranno i colloqui di selezione delle candidature pervenute.

Il corso si inserisce nel progetto «In ascolto delle famiglie: professione baby sitter – percorsi di qualificazione delle figure di supporto alla conciliazione vita lavoro delle famiglie», sostenuto dal fondo straordinario famiglie della Regione Emilia-Romagna.

Tutte le informazioni e la modulistica sono consultabili a questo link.

L’Unione offre un servizio di consulenza per l’iscrizione: è possibile contattare il Centro per le famiglie da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 13.30 allo 0545 38397, oppure 366 6156306, mail centrofamiglie@unione.labassaromagna.it.

Il progetto della variante alla via Emilia: 79 milioni per 4 km, pronta a fine 2026

I lavori per la variante alla via Emilia a Castel Bolognese comprendono la realizzazione di due ponti, un viadotto, due sottopassi stradali e sottopassi poderali

IMG 20231124 WA0015Per la fine del 2026 Castel Bolognese dovrebbe avere la tanto attesa variante alla via Emilia. Il progetto da 79 milioni di euro per un tratto di strada di 4 km di lunghezza è stato presentato oggi, 24 novembre, nella sala del consiglio comunale da Anas (società del Gruppo FS Italiane).

L’intervento prevede la costruzione di un nuovo tracciato di circa 4 km intercettando la statale 9 Emilia al km 72,000, percorrendo la direttrice Sp 47 Borello-Castelnuovo fino all’intersezione con via Calamello, per poi voltare a destra e percorrere l’area extraurbana a nord di Castel Bolognese in direzione sud-est, oltrepassare la linea ferroviaria Castel Bolognese-Ravenna, intercettare via Casanola, per poi immettersi nuovamente sulla via Emilia al km 69,200. I lavori comprendono la realizzazione di due ponti, un viadotto, due sottopassi stradali e sottopassi poderali.

La nuova infrastruttura sarà a basso impatto ambientale grazie agli interventi di mitigazione a verde associati alle barriere antirumore, alla realizzazione dei passaggi per la fauna e gli impianti ad alta efficienza energetica, di tipo LED, di cui saranno dotati gli svincoli.

I lavori avranno una durata di 1.104 giorni, quindi l’ultimazione è prevista entro la fine del 2026.

«Esprimo grande soddisfazione per il raggiungimento di un traguardo storico per la nostra comunità – dichiara il sindaco Luca Della Godenza -. In questi anni di mandato così complessi abbiamo lavorato non solo sulle emergenze, ma molto sul futuro e l’inizio del cantiere della Circonvallazione è un risultato decisivo. Quest’opera ci consentirà di aumentare la sicurezza stradale, diminuire l’inquinamento acustico e ambientale e, visto il collegamento con la zona industriale e il casello autostradale, anche questo in realizzazione, sarà utile allo sviluppo sostenibile del nostro Comune. Ora dovremo monitorare lo svolgimento del cantiere e lavorare per una strategia di sviluppo dell’attrattività del commercio e dell’artigianato nel nostro centro storico».

Alla presentazione sono intervenuti anche Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini, assessore a Mobilità e trasporti Infrastrutture Turismo commercio della Regione Emilia-Romagna, Aldo Castellari, responsabile Struttura Territoriale Anas Emilia-Romagna e Anna Maria Nosari, responsabile Area Nuove Opere Anas Emilia-Romagna.

Consigli alle donne per riconoscere la violenza psicologica: «Non è mai un raptus»

L’associazione “Psicologia Urbana e Cretiva” organizza corsi per individuare i comportamenti che possono anticipare aggressioni fisiche: «Il controllo economico, la mancanza di privacy e di spazi personali, la svalutazione del partner durante le discussioni»

Come si riconosce la violenza psicologica verso le donne prima che sia troppo tardi? “Psicologia Urbana e Creativa” è un progetto nato dieci anni fa, finanziato dal Comune di Ravenna, e organizza cicli di incontri dedicati alle donne, in modo tale da fornire loro i giusti strumenti per riconoscere gli episodi di violenza psicologica, spesso succeduti o affiancati da forme di violenza fisica. Gli incontri si svolgono in collaborazione con Linea Rosa e Casa delle Donne.

«La violenza di genere, anche nelle sue declinazioni più efferate – dichiarano dall’associazione – non è mai frutto di un raptus momentaneo, ma è una questione culturale. Si tratta spesso di un’escalation che parte dal nervosismo per trasformarsi in rabbia e in furore. Questi meccanismi sono stati interiorizzati fin dall’infanzia e possono essere disinnescati tramite una corretta educazione alla gestione della rabbia e all’utilizzo di una comunicazione assertiva ed empatica».

ViolenzadonneDurante gli incontri vengono evidenziati i principali segnali di violenza psicologica, quali il controllo economico, la mancanza di privacy e di spazi personali, la svalutazione del partner durante le discussioni (è frequente per un uomo svalutare le capacità intellettive della propria compagna o spostare l’attenzione dall’argomento all’aspetto fisico dell’interlocutore, sia in maniera denigratoria che sessualizzante). Tra gli altri segnali di una dinamica violenta e disfunzionale, il silenzio punitivo o la tendenza ad alzare la voce per imporre la propria opinione.

«La responsabilità della violenza è di chi la agisce. Se chi subisce diventa violento a sua volta si innesca il litigio, ma altre strade sono possibili. Riconoscere la violenza è il primo passo per affrontarla e con la giusta educazione è possibile uscire da dinamiche disfunzionali. Alcuni casi però, richiedono una troncatura netta della relazione e un allontanamento della vittima. Proprio per questo lavoriamo in collaborazione con associazioni antiviolenza ed effettuiamo test Sara (Spousal Assault Risk Assessment, ndr) una valutazione del rischio per la vita di una donna vittima di violenza e di recidiva da parte dell’aggressore».

La maggior parte degli episodi gravi di violenza fisica avviene nel momento dell’abbandono. «Un tempo il divorzio non era un’opzione contemplata. L’emancipazione femminile, la capacità di rimettere al centro i propri desideri e i propri limiti da parte delle donne causano un ingorgo emotivo ad alcuni uomini. Il nostro scopo è quello di sostituire alla cultura della prevaricazione quella del rispetto».

Raggiro da 320mila euro, condannato uno degli imputati del cold case Minguzzi

Il 67enne Alfredo Tarroni, già assolto per l’omicidio del carabiniere nel 1987 e condannato per un delitto nello stesso anno, ora è ritenuto colpevole di un raggiro a una donna con problemi psichici

8
Alfredo Tarroni, uno dei tre imputati

Un uomo di 67 anni di Alfonsine, Alfredo Tarroni, è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per circonvenzione d’incapace ai danni di una coetanea compaesana: secondo la sentenza, in tredici anni Tarroni si è fatto consegnare circa 320mila euro dalla donna sfruttando il suo stato psichico fragile. Tarroni dovrà risarcire 80mila euro di provvisionale per la parte offesa, tutelata dall’avvocato Giacomo Foschini. La notizia è riportata dai quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna in edicola oggi, 24 novembre.

La procura aveva chiesto sette anni. La difesa (avvocato Andrea Maestri) annuncia il ricorso in appello perché non sarebbe riconoscile lo stato di incapacità di intendere e volere della persona offesa in quanto nei 13 anni contestati avrebbe fatto la ragioniera e gestito l’azienda dell’ex marito senza che altri dubitassero della sua capacità.

Il nome di Tarroni è particolarmente noto alle cronache locali per aver scontato una condanna a 22 anni e 6 mesi per l’omicidio di un carabiniere nel 1987 e per essere stato assolto in primo grado a giugno 2022 dall’accusa dell’omicidio di un altro carabiniere nello stesso anno, il cosiddetto cold case Minguzzi.

La donna aveva conosciuto Tarroni proprio dopo la sua scarcerazione e gli aveva prestato denaro credendo di aiutarlo a coprire spese legali. Tuttavia, i prestiti si sono accumulati fino a 322mila euro, portando la donna a dilapidare i risparmi di una vita e vendere una casa.

Tarroni evita il carcere poiché la pena è inferiore a quattro anni e la recidiva non è stata considerata in relazione ai fatti del 1987, unico precedente penale del condannato.

Cervia: camminata in centro alla scoperta della casa di Grazia Deledda

Il 26 novembre un trekking urbano (guidato e con letture) inaugura la nuova segnaletica dedicata alla scrittrice premio Nobel

Segnale Deledda Cervia“A Cervia Grazia è nell’aria”, così si intitola la passeggiata nel cuore della città cervese, in programma domenica 26 novembre, con partenza (ore 10.30) dalla Stazione FS.
Si tratta di un trekking urbano – promosso dall’Associazione “Grazia Deledda, una Nobel a Cervia” e inserito nel calendario delle iniziative off del Festival “L’Eredità delle donne” di Serena Dandini dedicato quest’anno alle “Madri della patria” – che inaugura i segnali turistici che come le briciole di Pollicino indicano la strada da seguire per raggiungere il villino, storica residenza di Grazia Deledda, in via Cristoforo Colombo 65. La segnaletica è stata realizzata ed installata dal Comune di Cervia nell’ambito del progetto “Luoghi d’autore”.

La casa “color biscotto”, che fu la residenza della Deledda a Cervia dal 1920 al 1935, ha mantenuto l’aspetto esterno originario, ma non è facile da trovare circondata com’è da edifici più alti e da auto parcheggiate. I nuovi segnali sono invece ben riconoscibili, avendo stampata l’immagine della scrittrice sarda e la scritta “Villino Grazia Deledda” su uno sfondo marroncino.

Collocati in tre snodi strategici della viabilità cervese, lungo viale dei Mille e il Lungomare dedicato alla premio Nobel, prenderanno per mano cittadini e turisti curiosi di vedere dove la scrittrice ha trascorso le sue lunghe estati cervesi, componendo alcuni dei più bei romanzi dell’ultima stagione narrativa, alcuni dei quali di chiara ambientazione cervese.
Tra questi, Fuga in Egitto dalle cui pagine partiranno le letture dell’attrice Paola Contini che accompagneranno il trekking, con la guida di Giorgia Cecchi ed Elena Gagliardi e alla presenza dell’assessore alla cultura di Cervia, Cesare Zavatta.

Esposto alla procura per gli allagamenti di novembre: «Tante segnalazioni ignorate»

Bertozzi (Fdi) ricorda le comunicazioni inviate alle istituzioni e alla protezione civile per chiedere la pulizia del Senio dopo le piene di maggio

Coclea Riolo Terme
Le operazioni di recupero della turbina scesa lungo il Senio a Riolo

Un consigliere di Fratelli d’Italia nell’Unione della Romagna faentina, Stefano Bertozzi, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica per i mancati interventi di pulizia del fiume Senio all’altezza di Riolo Terme dopo le alluvioni di maggio che avrebbero causato il ripetersi di allagamenti anche all’inizio di novembre.

«Nessuna iniziativa è stata intrapresa prima del 3 novembre 2023, nessun intervento di pulizia in somma urgenza è stato attivato nell’area oggetto di segnalazione nonostante i fondi stanziati dalla struttura commissariale, il legname ed i detriti accumulati sono rimasti esattamente dove la forza delle acque li avevano depositati».

Bertozzi ha ricostruito i passaggi precedenti. «Cumuli di legname, detriti, fango, si sono confusi in quel terribile maggio con la fitta vegetazione presente sia lungo il greto stesso del torrente che lungo gli argini, buona parte di questa si trovava già in stato di abbandono, molti tronchi secchi risiedevano in quelle aree da anni, così come la vegetazione infestante aveva preso il totale sopravvento».

A inizio settembre il consigliere ha fatto verifiche dirette sul posto, oltre a diverse segnalazioni ricevute: «Nessun intervento di pulizia e messa in sicurezza di quel tratto era stata attivata. Ho inviato via Pec una dettagliata comunicazione alla prefettura di Ravenna e per conoscenza alla sindaca di Riolo Terme, al presidente dell’Unione della Romagna Faentina, al presidente della Provincia di Ravenna, all’Arpae e alla protezione civile dell’Emilia Romagna. Il 12 settembre il pretto ha inoltrato a sua volta la mia segnalazione alla protezione civile».

Nella notte del 3 novembre il pericolo segnalato è divenuto reale: «La piena che da Palazzuolo sul Senio è scesa lungo valle ha trovato nell’area indicata l’ostacolo dei detriti e del legname creando delle vere e proprie dighe naturali, questo lungo l’abitato della frazione Isola, lungo via Sebastiano Bertozzi, lungo via Rio Ferrato e via scendere fino ad arrivare nuovamente alla zona termale In tutti i punti in cui il legname ha fatto da diga il fiume ha esondato andando a colpire nuovamente diverse abitazioni, che già avevano avviato o terminato una parte dei lavori, numerose aziende agricole che già avevano ripristinato i terreni e diverse attività turistiche».

Bertozzi chiede di individuare le responsabilità individuali e/o collettive «perché non è possibile che parte di un territorio venga totalmente abbandonato a sé stesso nonostante precise segnalazioni».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi