mercoledì
10 Settembre 2025

Manuela Trancossi è la nuova segretaria della Cgil della provincia di Ravenna

Succede a Marinalle Melandri, eletta nella segreteria regionale

Manuela Trancossi Cgil
Manuela Trancossi (al centro) con Marinella Melandri

L’assemblea generale del sindacato – che si è svolta martedì 30 gennaio nella sede di Legacoop Romagna – ha eletto Manuela Trancossi nuova segretaria generale della Cgil della provincia di Ravenna. L’elezione è avvenuta alla presenza di Massimo Bussandri, segretario regionale.

Manuela Trancossi ha iniziato la sua attività di sindacalista a metà degli anni Novanta come delegata della Cgil all’interno delle aziende artigiane. Nel 1998 è diventata funzionaria all’interno della Filtea (l’allora categoria del tessile e calzaturiero) e nel 2004 è passata ai chimici della Filctem. Nel 2010 si è trasferita a Roma dove ha ricoperto un incarico nazionale, all’interno della Filctem, fino al 2015, anno in cui è tornata a Ravenna ed è stata eletta nella segreteria confederale della Camera del lavoro di Ravenna.

Manuela Trancossi succede nell’incarico di segretaria generale a Marinella Melandri che è stata recentemente eletta all’interno della segreteria confederale della Cgil Emilia-Romagna.

Un impianto fotovoltaico sul tetto del teatro Alighieri di Ravenna

Il progetto di efficientamento energetico finanziato dal Pnrr ha visto anche la sostituzione dei corpi illuminanti e la fornitura di due nuovi video proiettori

È un ambizioso progetto di efficientamento energetico quello che è stato recentemente portato a termine al teatro Alighieri di Ravenna, grazie al quale si riduce di circa 40 tonnellate all’anno, equivalenti a 101 alberi salvati, l’immissione di Co2 in atmosfera.

Gli interventi che hanno prodotto tali risultati, del valore complessivo di 903.939 euro, sono stati finanziati dal Pnrr per 607.632 euro, dal Comune per 132.500 e dalla Fondazione Ravenna Manifestazioni per 163.807.

I lavori hanno riguardato la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto, la sostituzione dei corpi illuminanti interni, dei corpi illuminanti per attrezzatura scenica e la fornitura di due nuovi video proiettori con tecnologia laser di ultima generazione. Il progetto è stato realizzato previo parere favorevole della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

«Un giorno “verde” per il teatro Alighieri – commenta Antonio De Rosa, sovrintendente della Fondazione Ravenna Manifestazioni – che da oggi diventa il primo Teatro di Tradizione alimentato dal sole per il 25% del suo consumo energetico grazie al fotovoltaico sul tetto. È solo l’inizio di una rivoluzione per l’ambiente di cui fa parte anche la certificazione Ecoevents e la presenza di lampade Led ovunque, dai camerini al palcoscenico».

Impianto fotovoltaico. È costituito da 156 pannelli con potenza nominale di 320 wp (watt di picco), di colore rosso, in accordo con la Soprintendenza, per consentire la sua integrazione con i coppi storici di copertura del teatro. L’installazione dei pannelli fotovoltaici è stata realizzata sulla falda sud con struttura portante di alluminio posta in aderenza al tetto, senza interferire con i coppi, per una superficie complessiva di circa 300 metri quadri, che consente di non vedere i pannelli dalla strada. Per ridurre i rischi di incendio, i pannelli fotovoltaici sono certificati in classe 1 di reazione al fuoco, secondo la normativa italiana Uni 9177, mentre gli inverter e le batterie sono stati installati all’interno di un locale del sottotetto, costituente compartimento antincendio. Le stringhe dei pannelli fotovoltaici sono collegate a due inverter trifase con potenza di 10 kw e a due inverter ibridi per la ricarica in corrente continua di due pacchi batterie da 29 kwh, per complessivi 58 kwh. L’installazione è avvenuta nel rispetto delle normative di sicurezza, con installazione di una linea vita per consentire la manutenzione dei pannelli, delle norme di prevenzione incendi e delle norme Cei sugli impianti elettrici.

Relamping led. L’intervento di risparmio energetico ha previsto anche il relamping interni, ossia la sostituzione del 90 per cento degli apparecchi di illuminazione e delle luci di scena del teatro, che utilizzano lampade fluorescenti, ad incandescenza e alogene. I nuovi apparecchi di illuminazione utilizzano lampade di ultima generazione ad alta efficienza e a basso consumo con tecnologia led. I locali e le aree del teatro interessate dalla sostituzione degli apparecchi di illuminazione sono stati: i camerini degli artisti, con sostituzione dei faretti degli specchi per il trucco e del relativo binario elettrificato di alimentazione; i locali tecnici; la sartoria, con integrazione di corpi illuminanti; gli uffici della biglietteria con integrazione di corpi illuminanti. Nella sala centrale sono state sostituite anche tutte le lampadine del lampadario centrale.

 

Abbattuto un velox a Faenza, è il terzo in cinque giorni in provincia di Ravenna

Tagliato l’apparecchio sulla circonvallazione all’altezza dello svincolo per Santa Lucia. L’assessore: «Sarà rimontato»

Fleximan Faenza VideoTerzo autovelox fisso abbattuto in provincia di Ravenna in cinque giorni. Nella notte tra il 29 e il 30 gennaio ignoti hanno colpito l’apparecchio di Faenza che sorvegliava la corsia di marcia in direzione di Forlì della circonvallazione all’altezza dello svincolo per Santa Lucia.

Il palo di sostegno di metallo è stato tagliato alla base, probabilmente con un flessibile. L’azione ricalca la modalità già vista due volte nel territorio provinciale e molte altre volte nel nord Italia dove si ripete da diverse settimane ed è stata ribattezzata “fenomeno Fleximan” proprio per il ricorso a un flessibile da taglio.

L’apparecchio velocar abbattuto era stato installato a settembre 2022 (un altro sorvegliava la corsia opposta in corrispondenza del cavalcavia di via Ballardini). I due oggi staccano circa 80-100 multe al giorno, contro le 500 dei primi tempi.

Dopo la segnalazione di un automobilista di passaggio, a Faenza sul posto sono intervenuti i tecnici del comune e la polizia locale. L’assessore comunale Massimo Bosi, titolare della delega alla Polizia municipale, assicura che il velox verrà rimontato nel più breve tempo possibile: «Questi gesti sono solo danni per la collettività fatti da chi non rispetta le regole».

Il sindaco Massimo Isola ricorda che, come ogni danneggiamento del patrimonio pubblico, si tratta di un reato: «È perfino superfluo ricordare che anche nei casi in cui qualcuno consideri ingiuste certe regole, decidere di farsi giustizia da soli significa passare inesorabilmente dalla parte del torto». Il primo cittadino tocca anche il tema del “velox come strumento per fare cassa”: «È falso. Ogni centesimo raccolto tramite le sanzioni per eccesso di velocità, per legge va infatti reinvestito solo ed esclusivamente in interventi di miglioramento della sicurezza stradale. Che non sono mai sufficienti visto l’alto numero di persone che continua a perdere la vita sulle strade, a causa, prima di tutto, di distrazioni ed eccesso di velocità».

Gli altri due danneggiamenti nel Ravennate sono avvenuti nelle due notti consecutive tra tra il 25 e il 27 gennaio: prima a Osteria, frazione di Ravenna, e poi a Castel Bolognese. Sulle strade in provincia di Ravenna sono attualmente in funzione quasi 40 postazioni fisse per il controllo della velocità.

A Ravenna è già tempo di carri di Carnevale: domenica 4 febbraio la prima sfilata

Si replicherà l’11 a Punta Marina. Una festa anche al Torrione. Lotteria di beneficenza per il dormitorio di Santa Teresa

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La foto del Carnevale 2023 di Maria Chiara Paperetti

Torna il Carnevale dei Ragazzi “Città di Ravenna” con le strade che torneranno a colorarsi di coriandoli e sorrisi grazie all’organizzazione del comitato della diocesi. Le sfilate dei carri allegorici sono in programma il 4 febbraio a Ravenna (con partenza da via di Roma, davanti a Santa Maria in Porto, alle 14,30) e in viale dei Navigatori a Punta Marina l’11 febbraio alla stessa ora.

“Giocando in allegria” è il tema scelto dal comitato e ognuna delle parrocchie partecipanti l’ha interpretato a modo suo. Quest’anno saranno sette i carri che sfileranno con un coinvolgimento di nove parrocchie.

Torna anche il concorso fotografico Giorgio Re dedicato alla foto più bella del Carnevale. L’immagine vincitrice vincerà un piatto in ceramica e diventerà il biglietto da visita della prossima edizione del Carnevale, com’è successo alla foto di Maria Chiara Paperetti (qui sopra), vincitrice dell’anno scorso. Anche quest’anno verrà assegnato il premio alla maschera più bella.

Lotteria pro Santa Teresa. Al Carnevale è legata una lotteria di beneficenza che ha come primo premio una Citroen C3 e come obiettivo la raccolta fondi per la realizzazione del nuovo dormitorio e l’ampliamento della Casa della carità di Santa Teresa. L’estrazione dei premi è in programma domenica 11 febbraio dopo la sfilata a Punta Marina.

Per i più piccoli. La novità dell’edizione di quest’anno del Carnevale sarà “Crazy Carnival Party”, una festa in maschera pensata per i più piccoli che prevede anche uno spettacolo di bolle di sapone, burattini, musica e merenda. L’appuntamento è per il giovedì grasso, 8 febbraio, dalle 17 alle 20 nella sala parrocchiale di Santa Maria del Torrione.

Inganna il datore di lavoro e preleva 14mila euro con il suo bancomat: denunciata

Denunciati anche due uomini e una donna che si sono fatti consegnare 4.500 euro per una cucina di casa che non hanno mai fornito

I carabinieri di Sant’Agata sul Santerno hanno denunciato una donna che, approfittando della fiducia del suo datore di lavoro, effettuava prelievi di denaro utilizzando la carta bancomat della vittima per un totale di oltre 14mila euro.

Prosegue l’impegno dei carabinieri per prevenire e reprimere la commissione di reati contro il patrimonio soprattutto a favore dei cittadini, soprattutto quelli ritenuti appartenenti alle “fasce deboli” (persone anziane, casalinghe o comunque coloro che rimangono sole in casa), invitandoli ad adottare tutti gli accorgimenti utili a prevenire truffe o raggiri. Al verificarsi di questi episodi, anche solo tentati, l’Arma dei carabinieri esorta a contattare il numero di emergenza 112, sia per ricevere utili indicazioni sul da farsi, sia per fornire tempestivamente utili informazioni per l’individuazione dei responsabili.

A Russi denunciati due uomini e una donna per truffa in concorso, per aver indotto la vittima a versare loro la somma complessiva di circa 4.500 euro per l’acquisto di una cucina, mai ricevuta. A Casola Valsenio denunciato un cittadino straniero per aver speso una banconota falsa da 50 euro in un’azienda agricola del territorio per l’acquisto di prodotti alimentari.

In una settimana registrati 443 accessi al nuovo Cau di Ravenna

Si tratta di una sorta di piccolo pronto soccorso per i casi non gravi, aperto al Cmp di via Fiume Abbandonato

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Sono stati 443 gli accessi al nuovo Cau di Ravenna nella prima settimana di operatività, dal 22 al 28 gennaio. Una media di circa 63 utenti al giorno, in linea con le previsioni dell’Ausl per il Centro di Assistenza e Urgenza che a Ravenna ha aperto i battenti al Cmp di via Fiume Abbandonato (ne parlavamo con tutti i dettagli a questo link).

Si tratta, come ormai noto, di una sorta di piccolo pronto soccorso per i casi meno gravi. A questo link l’elenco dei principali sintomi per cui sarebbe bene rivolgersi al Cau.

I Cau possono erogare anche le seguenti prestazioni: visita medica; certificazioni; trattamento farmacologico al bisogno; prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali; procedure chirurgiche minori (per esempio, suture, medicazioni).

Ubriaco al volante colpisce auto in sosta e prende a morsi i vigili urbani

Un 50enne si è allontanato dal luogo dell’incidente e quando è stato rintracciato ha reagito con calci e pugni

Polizia Locale Capodanno 5È stato un weekend di attività intensa sulle strade per la polizia locale del Comune di Ravenna con il controllo di 75 veicoli e l’identificazione di 80 persone: 39 violazioni al Codice della Strada con il ritiro di due carte di circolazione e una patente, nonché due sequestri amministrativi di veicoli.

Le pattuglie in servizio hanno proceduto ai rilievi di sette incidenti stradali, di cui i cui 5 con feriti non gravi. Particolarmente movimentato l’episodio di venerdì sera, 26 gennaio. Nel corso degli accertamenti tecnici relativi a uno degli incidenti è scattato l’arresto di un 50enne ravennate. L’uomo, alla guida di un’autovettura in stato di grave ubriachezza, dopo aver urtato due veicoli in sosta lungo via Ravegnana all’altezza di vicolo Plazzi, inizialmente si è messo a disposizione della pattuglia intervenuta per poi allontanarsi dal luogo del sinistro.

Raggiunto poco dopo davanti ad un pubblico esercizio in via Renato Serra, si è sottratto al controllo con calci, pugni e morsi nei confronti degli agenti i quali, per immobilizzarlo, stante anche la notevole stazza fisica dell’individuo, hanno dovuto richiedere il sostegno di un altro equipaggio. Sabato mattina, dopo l’udienza di convalida dell’arresto in tribunale, l’uomo, gravato da numerosi precedenti di polizia, è stato liberato con obbligo di firma quotidiano negli uffici della polizia locale.

“Chiamata alle arti”: Cristina Muti cerca giovani creativi, dalla fotografia al rap

È possibile iscriversi fino al 30 aprile. In palio, visibilità al museo Classis

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Quattro giornate per vivere l’arte e condividerla: in occasione di Ravenna Festival 2024, Cristina Mazzavillani Muti invita giovani e giovanissimi al Museo Classis dal 17 al 20 giugno, per disegnare insieme uno spazio libero di confronto, crescita e scambio.

La Chiamata alle arti, dedicata ai creativi di oggi e del futuro (fino a 25 anni e senza età minima), è aperta a una varietà di linguaggi – dalla fotografia al video, dalla poesia al rap e alla trap, dalle arti visive tradizionali a quelle più innovative, dal mosaico fino alla composizione musicale…

Attraverso cinque sezioni, la Chiamata da una parte raccoglierà opere inedite, destinando le migliori ad essere esposte o eseguite negli spazi di Classis, dall’altra offrirà l’occasione di nuovi momenti creativi nel Museo, dando così vita a un ricco programma di appuntamenti, inclusi concerti e performance.

Con la direzione artistica di Michele Marco Rossi e Anna Leonardi, il progetto di Cristina Muti si colloca nel solco dell’attenzione sempre dimostrata per i giovani e coltivata negli anni attraverso tante iniziative mirate.

È possibile iscriversi, secondo le modalità indicate per ogni sezione, fino al 30 aprile, inviando domanda e materiali a chiamataallearti2024@ravennafestival.org (la descrizione del progetto e delle sue sezioni, così come la domanda, è reperibile sul sito ravennafestival.org).

Le cinque sezioni. La sezione fotografia ha per tema il rapporto tra comunità umane e il Mediterraneo, mentre la categoria video raccoglierà lavori ispirati a due brani per violoncello solo, Kottos (1977) di Iannis Xenakis e Obstinate (2022) di Georges Aperghis. La sezione per poesia, rap e trap non prevede un tema ma si propone di esplorare il terreno comune fra queste arti, ovvero la musicalità della costruzione testuale e l’operazione linguistica capace di veicolare contenuti del vissuto sociale. Attorno al tema Invocazione, legato a Sette parole della compositrice Sofia Gubaidulina, si raccoglieranno invece lavori che spaziano da composizioni musicali a testi, da opere visive a qualsiasi altro linguaggio. La sezione di arti visive si distingue per l’assenza di selezione: tutti i partecipanti sono invitati a prendere parte a Another Bach in the Wall, un momento di creazione collettiva, a cui si unirà anche il pubblico, sulle note di Johann Sebastian Bach.

Incontri “per una libera informazione”: Maurizi parla di Assange e WikiLeaks

A Ravenna alla sala Ragazzini di Largo Firenze

Julian Assange

Mercoledì 31 gennaio (ore 21) alla sala Ragazzini di Largo Firenze, in centro a Ravenna, appuntamento con la giornalista di inchiesta Stefania Maurizi, che presenterà il suo ultimo libro Il potere segreto: Perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks.

Maurizi ha collaborato a stretto contatto con Assange al rilascio di diversi documenti secretati: dalla Guerra in Afghanistan (Afghan War Logs), alle schede segrete dei detenuti di Guantanamo (GitmoFiles), allo spionaggio di leader europei da parte della National Security Agency (Nsa). Da anni collabora con il Fatto Quotidiano. Ha lavorato per il quotidiano la Repubblica e per il settimanale L’Espresso.

L’incontro è il quarto della rassegna “Una voce libera”, promossa dal Coordinamento per una libera informazione con il sostegno di: Movimento Free Assange Ravenna-Faenza, Anpi Ravenna, Associazione Italia-Cuba Ravenna, Amnesty International Emilia-Romagna, Coalizione Italiana contro la pena di morte Onlus.

Muore a 37 anni davanti al compagno durante un’escursione in montagna

La vittima è la 37enne faentina Giulia Maroni

Soccorso Alpino

Una donna di 37 anni, faentina ma residente a Castel Guelfo, è morta nel pomeriggio di ieri – 28 gennaio -durante un escursione nell’Appennino modenese.

La donna, Giulia Maroni, stava percorrendo il sentiero 433 che da Monte Libro Aperto porta al rifugio Taburri quando, per cause non chiare, ha perso l’equilibrio ed è scivolata precipitando in un canalone per circa 50 metri, sbattendo contro le rocce.

Il compagno che si trovava con lei ha subito chiamato il Soccorso Alpino, giunto sul posto con un elicottero. La donna è morta durante il trasporto in ospedale.

Il compagno e il cane sono stati successivamente riaccompagnati alla propria auto dai tecnici del Soccorso Alpino della stazione monte Cimone.

Il Comune ha acquistato l’area che si pensa sia stata il primo insediamento cervese

Indagini archeologiche per mappare la città vecchia e ricostruire l’evoluzione di quella che anticamente si chiamava Ficocle

Scavi A Prato Della Rosa 2023Per 70mila euro il Comune di Cervia ha acquistato da un privato l’area come “Prato della Rosa” che nell’immaginario collettivo della città corrisponde al primo insediamento cervese denominato Ficocle.

Cervia Saline Veduta AereaNel 2023 il Prato della Rosa è stato oggetto di indagini archeologiche: sono stati rinvenuti i resti di un imponente edificio di culto che pare risalire al V secolo. Si tratta di una interessante scoperta che ha riproposto il tema della presenza di Ficocle e della frequentazione dell’area sull’isoletta più piccola delle saline.

Dal 2019 l’amministrazione comunale, insieme a Università di Bologna, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Gruppo Culturale Civiltà Salinara e Parco della Salina di Cervia hanno un progetto di indagine archeologica sul territorio cervese con particolare riferimento all’area di Cervia vecchia.

Nel corso delle ricerche sono stati rinvenuti diversi reperti e resti di strutture che hanno permesso di mappare in parte l’antica città nonché posizionare co sicurezza ed indagare più a fondo la rocca di Cervia Vecchia.

Le indagini del Progetto “Archeologia a Cervia ” continueranno e daranno conferma o meno dell’identificazione dell’area con l’antica Ficocle ma nel contempo l’Amministrazione comunale ha ritenuto opportuno acquisire l’area di proprietà privata per un importo di 70.000 euro, valutazione in linea con gli attuali prezzi di mercato e ritenuta congrua da parte dell’amministrazione.

Una pietra d’inciampo per Ida Caffaz, lettera aperta della senatrice Segre

In via Matteotti posata la pietra d’inciampo in memoria di una dei 36 ebrei lughesi deportati. Alla cerimonia era presente il pronipote

1000096798A memoria dell’uccisione di Ida Caffaz, una dei 26 ebrei lughesi che vennero deportati nei campi di sterminio, è stata posata oggi, 28 gennaio, una pietra d’inciampo davanti al civico 103 di corso Matteotti, l’abitazione da cui Caffaz venne prelevata con la forza. La cerimonia della posa della pietra si è tenuta in occasione della giornata della memoria con una cerimonia molto partecipata dalla cittadinanza. Momenti di grande emozione con la lettura da parte di Francesco Pirazzini, presidente della Consulta dei ragazzi e delle ragazze, della lettera che la senatrice a vita Liliana Segre, cittadina onoraria di Lugo, ha inviato al sindaco Davide Ranalli (qui il testo completo). Caffaz e Segre viaggiarono nello stesso convoglio in direzione di Auschwitz.

Le pietre d’inciampo sono un’iniziativa di arte urbana messa in atto dal 1992 dall’artista tedesco Gunter Demnig: consiste nell’incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore come memoria diffusa nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee.

Le responsabilità, l’indifferenza, le complicità anche di molti italiani nella deportazione di migliaia di ebrei, sono state al centro della riflessione avvenuta in sala Estense prima della posa della pietra alla quale sono intervenuti il prefetto Castrese De Rosa, il rabbino Luciano Caro, il presidente della Comunità ebraica di Ferrara Fortunato Arbib, oltre che lo stesso sindaco. La mattinata si è aperta con un video realizzato dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Ravenna per contestualizzare la storia di Ida Caffaz e delle deportazioni.

Al termine delle riflessioni, dalla sala Estense è partito un piccolo corteo verso corso Matteotti 103. A tutte le fasi della cerimonia ha partecipato Egidio Caffaz, pronipote di Ida, che vive in provincia di Padova e ha voluto essere presente a questo omaggio alla memoria della prozia.

«Una pietra che diventa simbolo della storia della nostra città – spiega il sindaco Davide Ranalli – , che contiene la profonda indignazione che questa comunità deve continuare a provare di fronte a quella immane tragedia ma, allo stesso tempo, che include dentro di sé la carezza lieve della testimonianza inviataci da Liliana Segre. Abbiamo bisogno di anticorpi per evitare che questa storia si riaffacci».

La parlamentare europea Alessandra Moretti ha partecipato alla cerimonia a Lugo e, poco prima della posa della pietra ha osservato: «Per non dimenticare, ma soprattutto per impedire che succeda di nuovo, sono convita sia importante chiamare le cose con il loro nome e sottolineare senza esitazioni le responsabilità. L’orrore dell’olocausto di cui anche Ida fu vittima, non avvenne per caso, non fu un fenomeno umano ineluttabile, e nemmeno l’esito di avvenimenti casuali. Al contrario, fu un disegno preciso, figlio di ideologie distruttive e di regimi criminali e sanguinari che hanno un nome: nazismo e fascismo».

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