L’Asppi replica alle accuse: «Il caro affitti non è colpa dei proprietari»
Asppi (Associazione Piccoli Proprietari Immobiliari) risponde con una lettera alle accuse rivolte anche ai proprietari per l’elevato costo degli affitti durante l’ultima riunione del Tavolo provinciale per le politiche abitative (ne avevamo parlato qui).
Secondo l’associazione, infatti, la quasi totalità dei canoni è formata da contratti 3+2, ovvero validi per cinque anni in base agli accordi territoriali tra associazioni della proprietà ed associazioni dell’inquilinato, con parametri stabiliti e fermi dal 2019 nei comuni della provincia di Ravenna.
L’associazione si dichiara «tuttavia ben conscia delle difficoltà incontrata nel reperire alloggi, anche a fronte di una crescente richiesta, frutto dell’incrocio di diverse esigenze che vedono la crescita della popolazione studentesca universitaria dei fuorisede, alloggi per alluvionati, alloggi messi a disposizione per affitti brevi o brevissimi», dicendosi contraria alle «politiche che si occupano della casa solo per drenare risorse» come la crescita della cedolare secca al 26% per gli affitti brevi.
Sempre secondo l’associazione, un modo per alleviare la situazione sarebbe quello di centrare l’attenzione di politici e amministratori verso la sicurezza del reddito da locazione, eliminando così il rischio morosità di ogni tipo di contratto, oltre che impegnarsi concretamente nella riscossione delle imposte e nella lotta all’affitto in nero. Tra le altre richieste avanzate dal gruppo, la messa in circolazione di alloggi popolari Erp.
«Un’operazione che metterebbe in circolo, nella sola Ravenna, oltre 400 appartamenti. Una manovra di questa importanza andrebbe studiata: si potrebbero privatizzare alloggi Erp per un centinaio d’anni richiedendo al contempo di metterli in ordine dal punto di vista sismico ed energetico, ma anche di “obbligarli” ad un affitto a canone concordato per un certo numero di anni. Insomma, un’operazione che al pubblico costerebbe zero, ma che metterebbe in moto il settore edilizio della ristrutturazione e di altri settori collegati, compreso quello degli affitti, oggi in difficoltà, appunto per la mancanza di alloggi».
Importanti coproduzioni, nuovi spettacoli e compagnie internazionali, dal 19 gennaio al 21 aprile a Ravenna
L’amante di un imperatore, una sposa napoletana e una principessa della Cina: ad accomunarle sono l’appartenenza alla grande storia dell’opera italiana, dall’età Barocca al belcanto fino al Novecento, e la Stagione d’Opera 2024 del Teatro Alighieri di Ravenna, che torna in scena con tre titoli – L’incoronazione di Poppea, Il turco in Italia e Turandot – di cui sono protagoniste donne al confronto (e scontro) con un mondo a misura d’uomo, nel quale devono sovente avvalersi del potere della seduzione.
La Stagione, in scena dal 19 gennaio al 21 aprile, abbraccia anche tre appuntamenti di danza con la Company Wayne McGregor in arrivo da Londra e due formazioni italiane, il Nuovo Balletto di Toscana e lo SpellBound Contemporary Ballet, per esplorare i confini tra visibile e invisibile, umano e post-umano.
L’incoronazione Di Poppea
Il sipario si alza sul percorso Opera con gli intrighi de L’incoronazione di Poppea di Monteverdi, nella produzione firmata da Pier Luigi Pizzi con l’Orchestra Monteverdi Festival – Cremona Antiqua diretta da Antonio Greco (19, 21 gennaio).
Se Poppea sogna il trono imperiale al fianco di Nerone, la consumistica ambizione di Donna Fiorilla ne Il turco in Italia di Rossini è perseguire liberamente i capricci del desiderio; la regia è di Roberto Catalano, mentre Hossein Pishkar guida l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini (1, 3 marzo).
Nell’allestimento del regista Giuseppe Frigeni, la Turandot di Puccini, con l’Orchestra Toscanini diretta da Marco Guidarini, è una donna che tenta di difendersi dai giochi del potere maschile (12, 14 aprile).
The Red Shoes, Nuovo Balletto di Toscana
L’itinerario Danza si inaugura invece con la Company Wayne McGregor e Autobiography del suo fondatore e direttore, che sconvolge la tradizione della danza intrecciando coreografia, intelligenza artificiale e codice genetico (10, 11 febbraio).
È un felice ritorno all’Alighieri anche quello del Nuovo Balletto di Toscana, che propone il nuovissimo The Red Shoes fresco di debutto, una rilettura della fiaba di Andersen nel variegato linguaggio di Philippe Kratz, capace di combinare danza contemporanea, hip hop e stilemi classici (16, 17 marzo).
Corona la Stagione l’appuntamento con un’altra compagnia italiana, lo SpellBound Contemporary Ballet, e L’arte della fuga con cui Mauro Astolfi propone una…anti-fuga, perché “una fuga è fatta ad arte se nessuno se ne accorge” e tracciare una distanza può illuminare una nuova prospettiva (20, 21 aprile).
«La capacità di costruire solide e intense collaborazioni con altri teatri italiani è il fertile terreno sul quale sono fiorite tutte le tappe del percorso d’Opera di quest’anno: queste coproduzioni sono un importante segno di fermento per tutti i teatri di tradizione – sottolinea Angelo Nicastro, direttore artistico della Stagione d’Opera e Danza del Teatro Alighieri –. In un momento storico così drammaticamente complesso, la centralità del teatro e della cultura nell’educazione delle nuove generazioni è ancora più evidente. Siamo pertanto lieti di rinnovare il percorso A scuola in teatro, che si intreccia a quello d’Opera con prove aperte alle scuole e si completa con appuntamenti su misura per gli studenti come La serva padrona, presto in scena, o la Turandot di Opera Domani, entrambe accessibili anche al pubblico generale».
«La “fabbrica” del Teatro Alighieri ha dovuto affrontare, come molte realtà del nostro territorio, i danni diretti e indiretti dell’alluvione che ha colpito la Romagna a maggio – ricorda Antonio De Rosa, Sovrintendente di Fondazione Ravenna Manifestazioni – e l’inondazione del magazzino nel quale si custodivano materiali per allestimenti, scenografie e costumi, equipaggiamento illuminotecnico e molto altro è una perdita incalcolabile per il valore economico ma anche storico di quanto è stato irreparabilmente danneggiato. Per questo siamo doppiamente grati a chi, in questo momento particolare, ci aiuta a garantire continuità alle attività del Teatro Alighieri: la Stagione d’Opera e Danza 2024 è resa possibile dal sostegno del Comune di Ravenna, della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura e dal contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna».
Prima dell’opera accompagna anche quest’anno il calendario, con tre incontri di approfondimento affidati a Luca Baccolini, collaboratore di La Repubblica e redattore di Classic Voice. Gli appuntamenti a ingresso libero, sempre alle 18 nella nobile cornice di Palazzo Rasponi (Piazza Kennedy), sono giovedì 18 gennaio per L’incoronazione di Poppea, giovedì 29 febbraio per Il turco in Italia e giovedì 11 aprile per Turandot.
Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org
ABBONAMENTI – dall’11 novembre al 14 dicembre prelazione abbonati Stagione 2023 e nuovi abbonamenti nei posti liberi (opera da 35 a 100 euro; danza da 27 a 75 euro)
BIGLIETTI – dal 18 dicembre biglietti singoli (opera da 15 a 45 euro; danza da 10 a 30 euro); Under 18 a 5 euro; Carta Giovani Nazionale 18-35 anni (platea e palchi): Opera 20 euro, Danza 15 euro
Il 13 novembre inizieranno i lavori nel tratto di strada tra viale Ferrara e via delle Valli. L’investimento è stato finanziato con i fondi del Pnrr
Inizieranno lunedì 13 novembre i lavori per la realizzazione della nuova pista ciclopedonale in viale Italia a Marina Romea, precisamente nel tratto tra viale Ferrara e via delle Valli, lungo il lato della pineta.
Il percorso sarà lungo circa un chilometro e si collegherà a due tratti già esistenti: uno termina nel tratto precedente a viale Ferrara, mentre l’altro nel tratto prospiciente via delle Valli.
L’intervento, il cui importo complessivo è di 748 mila euro, sarà interamente finanziato grazie ai fondi del Pnrr. Durante i lavori, che avranno una durata di 120 giorni, la viabilità non subirà delle modifiche, se non per alcuni restringimenti di carreggiata. Durante le lavorazioni alcune fermate dell’autobus subiranno delle variazioni che saranno segnalate in loco.
Il percorso ciclopedonale verrà collocato in una fascia attualmente destinata al parcheggio sul lato est della strada (lato pineta) e le nuove aree di sosta saranno realizzate in linea. Nel progetto sono inoltre previsti degli elementi a pavimento che costituiscono un percorso tattile per persone ipovedenti o non vedenti, che individuano gli attraversamenti pedonali, le fermate del bus e gli elementi di pericolo.
«Questo intervento renderà il lungomare ancora più accessibile alla mobilità lenta – afferma l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte – che tanto si addice ad una località turistica. Inoltre, si inserisce in un più ampio contesto di riqualificazione di Marina Romea perché sarà interessata dai lavori di realizzazione del Parco Marittimo. Sono certa che, una volta completate tutte le lavorazioni, residenti e turisti apprezzeranno i risultati e godranno di un ambiente bello e maggiormente fruibile».
Si provvederà, inoltre, alla sostituzione dei pali e dei corpi illuminanti già esistenti e verrà rifatta la staccionata di separazione dell’area ciclopedonale dalla pineta.
I container avevano portato nuova vita in banchina nel 2016
Dopo sette anni e mezzo, a Ravenna chiude il Darsena Pop Up, lo spazio affacciato sul canale Candiano riqualificato con l’utilizzo di container e che nel corso del tempo ha ospitato bar, ristoranti, gelaterie…
È stata proprio la gelateria Sbrino a confermare le tante voci, pubblicando sui social l’annuncio della chiusura in darsena (resta operativa la nuova sede in centro a Ravenna), a causa di una futura riconversione dell’area. Area che, va detto, è sempre stata considerata un “riuso temporaneo” dai titolari (e pure dal Comune).
Dalla proprietà ancora le bocche sono cucite sui progetti futuri, anche se in città si parla insistentemente di un nuovo hotel.
Di certo il Pop Up (il primo esperimento di riqualificazione in darsena che è riuscito a ridare vita alle banchine) a fine anno chiuderà definitivamente, con la parte sportiva che proseguirà soltanto qualche mese in più.
Il 13 novembre il primo appuntamento, poi il 19 appuntamento speciale al Mar
A partire da lunedì 13 novembre, alle 18 al teatro Rasi di Ravenna, torneranno gli appuntamenti di “Storie di Ravenna“, una serie di sei spettacoli che nasce dalla volontà di raccontare la storia della città attraverso la voce di studiosi ed esperti utilizzando i tempi e i linguaggi del teatro.
Un racconto a più voci, corredato da immagini, suoni e letture, che intende arrivare ad un pubblico vasto ed essere un momento di incontro e condivisione.
Titolo della prima puntata sarà Le tante tessere di Ravenna, un racconto tra passato, presente e futuro su un’arte affascinante che ha reso celebre questa città in tutto il mondo. Parteciperanno Cesare Albertano, docente di storia e letteratura, Paola Babini, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, Rosetta Berardi, pittrice e fotografa, Roberto Cantagalli direttore del Mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna, Giovanni Gardini, iconografo, Museo Diocesano di Faenza-Modigliana, Marco Santi, restauratore, legale rappresentante Gruppo Mosaicisti Ravenna. Le letture saranno eseguite da Luigi Dadina, musiche dal vivo Enna Düsseldorf, regia Alessandro Renda.
La rassegna proseguirà domenica 19 novembre con l’appuntamento speciale dal titolo Storie del Mar. I mosaici del 1959, progetto organizzato da Ravenna Teatro insieme al Museo d’Arte della Città e incentrato sulla mostra dei mosaici del ’59 – in collaborazione con il Conservatorio Statale Giuseppe Verdi di Ravenna – che porta in scena uno spettacolo (in doppia replica alle 15.30 e 16.45) in cui sono protagonisti Camilla Berardi e Giovanni Gardini, con musiche di Michele Benini, regia di Alessandro Argnani.
Ingresso unico 5 euro, biglietti in vendita sul sito ravennateatro.com. Info 0544 36239.
Storie del Mar: prenotazione obbligatoria allo 0544 482477. Ingresso 10 euro comprensivo della visita alla mostra BurriRavennaOro.
Le imprese di Ravenna, Cervia, Lugo e Faenza, sono state ospiti della Serata al Teatro Goldoni
Giovedì 9 novembre Confesercenti Ravenna-Cesena ha festeggiato la propria “Serata” al Teatro Goldoni di Bagnacavallo, celebrando undici aziende del territorio con il premio dedicato ai cinquant’anni di attività.
Si tratta di un’azienda ravennate, il ristorante Stagnì di Serri Elvezio; sette attività cervesi (Macelleria Calzi Mauro, Hotel La Falena di Zucchi Giulio, Hotel San Domenico di Brighi Domenico, Hotel Milena di Casadei Giampaolo, Profumeria La Petite di Lodi Mirella, Calzature Poker di Santarelli Tonino, Hotel Selene di Sassi Enzo); due attività lughesi (autosalone di Beltrandi Giovanni, Picchi & C. di Picchi Tristano) e il mobilificio di Meluzzi Carlo dal faentino.
Con l’intenzione di celebrare il traguardo imprenditoriale del cinquantesimo anniversario in un contesto significativo, la premiazione è stata seguita dalla messa in scena dello spettacolo “Nudi” della Compagnia del Baccano (con la regia del compianto Ivano Marescotti)
La serata, condotta da Walter Dal Borgo, presidente Confesercenti Faenza, ha visto ospiti Monica Ciarapica, presidente d’area Confesercenti Ravenna-Cesena, che ha portato il suo saluto e qualche riflessione su quest’ultimo anno, dall’alluvione ai progetti per il futuro, con qualche considerazione sulla stagione turistica appena conclusa e i rappresentanti della Confesercenti di Firenze con cui è cresciuto un rapporto di amicizia e solidarietà dai momenti dell’alluvione, calamità che ha recentemente toccato anche le terre toscane.
In piazza Garibaldi si pattina già. A Milano Marittima “SuperXmas” dal 30 novembre
Cervia si prepara per un natale all’insegna della famiglia e delle tradizioni: torna quest’anno (dopo la sentita assenza dello scorso Natale) la storica pista da pattinaggio sul ghiaccio di Piazza Garibaldi e sarà ancora più grande delle edizioni precedenti. La pista verrà inaugurata sabato 11 novembre.
Venerdì 8 dicembre si proseguirà con la tradizionale accensione dell’albero di Natale della città, un abete rosso proveniente dalla Val Nambrone, zona boschiva prossima a Madonna di Campiglio e soggetta ad un piano di taglio programmato per la rinaturalizzazione dell’area. Oltre all’abete e alla pista, Piazza Garibaldi ospiterà anche le casette del mercatino natalizio che proporranno oggettistica, artigianato natalizio e varie offerte gastronomiche. Nel fine settimana alle bancarelle verranno affiancati laboratori di artigianato, esposizioni d’arte e spettacoli e attrazioni dedicati ai più piccoli: dalle performance di maghi, giocolieri e circensi, agli spettacoli di burattini e bolle di sapone. Il 31 dicembre la piazza si farà teatro di uno spettacolo di Capodanno.
L’area verde Grazia Deledda (adiacente alla Cattedrale) ospiterà il Giardino del Grinch, aperto per tutto il periodo di festività. Qui i bambini potranno incontrare le fantastiche creature del Natale come elfi, renne, regine di ghiaccio e il Grinch, che avrà un teatrino dedicato per i suoi spettacoli. Fuori dal parco, sarà possibile incontrare Babbo Natale nella sua casetta, scattare con lui foto e consegnare a mano le proprie letterine.
I personaggi simbolo delle festività animeranno comunque le vie del centro anche al di furori del giardino fino al 7 gennaio, con un programma di appuntamenti e spettacoli. Le luminarie vestiranno invece il centro attraversando viale Roma e il corso, e arriveranno fino al Borgomarina. Sul porto canale, la burchiella dei salinari ospiterà il Presepe di sale, simbolo della città. In occasione dell’Epifania, il porto canale ospiterà anche uno spettacolo pirotecnico/musicale con cascate di fuochi d’artificio alle ore 18.30
Tra gli incontri culturali e musicali del periodo natalizio si segnalano l’anteprima del Concerto di Natale Cervia-Betlemme del 3 dicembre in Cattedrale e il Concerto della Solidarietà nella chiesa di Sant’Antonio il 17 dicembre ore 17. Seguiranno il Concerto di Natale della Grande Orchestra Città di Cervia del 26 dicembre, in teatro, gli auguri itineranti di inizio anno della Banda Città di Cervia, il Cin Cin in Musica del 1 gennaio in teatro a cura di Lions Cervia.
A Milano Marittima il Natale diventerà “SuperXmas”, con un calendario di eventi che prenderà il via il 30 novembre, con spettacoli a tema natalizio, neve e luci scenografiche, e l’atteso ritorno della pista del ghiaccio circolare (la più grande in Europa – dicono i promotori – con il suo anello di 1.000 metri quadrati che si snoda intorno alla rotonda Primo Maggio). La pista ospiterà gli Show della Neve, spettacoli quotidiani realizzati tra le scenografie in 3D a forma di orsi polari, pinguini e alberi di Natale.
Gli appassionati di architettura potranno passeggiare tra le strutture illuminate del Distretto Liberty e l’Eco Christmas Lodge, tra sfilate di mongolfiere luminose e i 17 portoni liberty luminosi dei “villini del pineto” di Milano Marittima tra viale Gramsci e Viale Matteotti. Anche in questo caso, le attrazioni resteranno aperte fino al 7 gennaio.
In occasione del Natale torna il trenino Christmas Express che collegherà, dall’8 dicembre al 7 gennaio, Milano Marittima a Cervia, con il doppio intento di fungere da comodo mezzo di comunicazione tra le due città che limita l’utilizzo delle auto e di aggiungersi alle offerte caratteristiche del periodo natalizio.
Pinarella e Tagliata offriranno agli ospiti un’accoglienza natalizia tra sport, musica, e folklore a partire da dicembre, per giungere al culmine del programma con l’oramai famosissimo e partecipatissimo Tuffo della Befana del 6 gennaio.
Il 5 e il 6 gennaio riaprirà la Casina di Piazzale Pesci (Tagliata) proponendo varie attività e piatti della tradizione. Il 6 gennaio, giornata del “Tuffo”, partirà all’insegna dello sport con la partenza della Pedalata delle Befane alle 8 e della Camminata delle Befane alle 9. I Musicanti di San Crispino accompagneranno tutta la giornata con il loro repertorio folkloristico.
Si tratta di un locale di Sant’Alberto e di uno di Marina di Ravenna
Il questore ha disposto la chiusura per 15 giorni di due bar. Si tratta di un locale di Sant’Alberto, nei pressi del quale si era verificato un grave episodio lo scorso luglio. All’interno del bar un 45enne al culmine di una lite aveva aggredito un cliente con un coltello da cucina sottratto dal bancone, prima di darsi alla fuga e poi tornare armato di bastone, tentando anche di investire con l’auto il “rivale”.
Numerosi controlli hanno inoltre permesso di accertare «la costante e assidua presenza di avventori con numerosi precedenti di polizia e penali per reati contro la persona, il patrimonio, per sostanze stupefacenti», scrivono dalla questura.
Sempre oggi, 10 novembre, i sigilli sono stati apposti anche a un bar di Marina di Ravenna. L’esercizio pubblico è risultato essere «luogo di rilevante e assidua frequentazione di soggetti gravati da numerosi precedenti penali e di polizia, ma soprattutto, nonostante sia cambiata la gestione, è proseguito al suo interno lo spaccio di sostanze stupefacenti». Le forze dell’ordine già un anno fa e anche recentemente hanno arrestato diverse persone nei pressi del locale.
Giorgia Cardinaletti a Ravenna per il Premio Guidarello. Finiti i tempi dei mezzibusti inchiodati alla scrivania: «Ci muoviamo nello studio e con gli schermi portiamo lo spettatore dentro alle storie».
I conduttori dei telegiornali del passato, nell’immaginario collettivo, esistevano solo dalla cintola in su. Mezzibusti, appunto, per via della posizione fissa alla scrivania davanti alla telecamera. Quei tempi sono finiti anche al Tg1, il sancta sanctorum del giornalismo Rai. La rivoluzione si è consolidata con la direzione di Monica Maggioni, prima donna al timone del tiggì tra novembre 2021 e giugno 2023. Giorgia Cardinaletti è arrivata alla conduzione delle 20 in quel periodo: «Chi conduce si muove nello studio, si immerge nel racconto grazie alle immagini sugli schermi e cerca di portare lo spettatore dentro alle storie».
Il riconoscimento arriva dopo dieci anni di giornalismo in Rai, di cui gli ultimi quattro nella redazione del Tg1 con la conduzione dell’edizione delle 20 da un anno e mezzo. Che significato ha questo premio? È un traguardo? «Sono felice e onorata, è bello se c’è un riconoscimento del lavoro che si fa. Ma non mi considero “arrivata”, come non l’ho mai fatto in passato quando ho avuto altre occasioni importanti in Rai».
Eppure la conduzione del Tg1 delle 20 per qualcuno potrebbe essere la massima aspirazione… «La vivo prima di tutto come una grande responsabilità e anche una grande sfida. Però alla conduzione dell’edizione serale ci alterniamo con turni settimanali quindi c’è il tempo per continuare anche a lavorare sul campo ed è bello così. Amo entrambe le cose. Di sicuro l’esperienza da inviata è utile quando sei alla conduzione perché sai cosa devono gestire i colleghi sul posto».
Com’è la giornata tipo della conduttrice del Tg1 delle 20? «Alle 9.30 arrivo in redazione avendo già letto i giornali e guardato i tg, partecipo alla riunione con cui si imposta la giornata e la scaletta dell’edizione delle 13.30 che è fondamentale per avere un quadro della giornata e di quali servizi ci saranno alla sera. Pausa pranzo, riunione alle 16 incentrata sull’edizione serale, trucco e poi si lavora sugli ultimi dettagli prima di andare in onda».
Che strumenti si usano durante la conduzione in diretta? «Il risultato di chi conduce viene dal lavoro di una squadra intera con cui c’è interazione anche durante l’edizione. Di fronte a noi, accanto alla telecamera di studio, abbiamo uno schermo dove si possono vedere in vari riquadri tutti gli inviati per capire chi è pronto per il collegamento e passare la linea. Nell’orecchio abbiamo un piccolo auricolare con cui riceviamo indicazioni dalla regia. E poi ognuno usa quello con cui si trova meglio: io ad esempio considero il cellulare ormai come uno strumento operativo, lo tengo sulla scrivania e, ad esempio nelle edizioni straordinarie, spesso lo uso per comunicare via chat con la redazione».
A proposito di telefonino, che rapporto ha con i social? «Li conosco e li uso, riconosco il ruolo centrale che hanno avuto in tanti scenari della cronaca, però mi preoccupa la circolazione di fake news e dell’odio. Per quanto riguarda la mia vita personale ne faccio un uso molto parco: sono dell’idea che la vita privata vada tutelata più possibile».
Nel corso del tg avete anche momenti di intervista con personaggi pubblici ospiti in studio, dalle figure istituzionali a quelle dello spettacolo. Come si decide a chi dare del lei e a chi del tu? Qual è la linea? «La regola vorrebbe sempre il lei. Però i tempi stanno cambiando. Credo che sia giusto valutare caso per caso e fare la scelta che risulta più naturale. Penso anche alla percezione di chi guarda: se mi collego con Amadeus che è di casa al tg non ha senso usare il lei. Oppure qualcuno darebbe del lei a Lino Banfi che è il nonno d’Italia?».
Ormai non si può più usare l’espressione “mezzobusto” perché da tempo chi conduce si alza anche dalla scrivania. Cosa sta cambiando? «È stata una rivoluzione arrivata durante la direzione di Monica Maggioni. Sono stati uniti gli studi del Tg1 e del Tg1 Speciale per creare un ambiente più grande dove cerchiamo di far entrare lo spettatore e dove il conduttore si immerge nel racconto usando le immagini sugli schermi. L’idea di fondo è che il telespettatore arriva alle 20 avendo già un’idea delle notizie di giornata attraverso altri mezzi e allora si cerca di puntare su storie esclusive o voci autorevoli che aiutano a capire i fatti».
La Pigna invita l’Amministrazione ad aiutare l’Ente Parco Delta del Po a esercitare il diritto di prelazione
L’area dell’Ortazzo-Ortazzino sta per essere venduta a un grande gruppo agricolo privato per la cifra di 1.050.000 euro, circa il doppio di quella sborsata lo scorso marzo dagli attuali proprietari della Cpi Real Estate Italy Spa.
A renderlo noto è la lista civica di opposizione in consiglio comunale, La Pigna.
«È fondamentale che il Comune di Ravenna si affretti – scrive la capogruppo della Pigna, Veronica Verlicchi, considerando anche il fatto che il sindaco si era detto pronto a fare la propria parte – disponendo gli aiuti finanziariamente necessari o con la prestazione di eventuali garanzie per l’accensione di un finanziamento da parte dell’Ente Parco Delta del Po, consentendo allo stesso di esercitare il diritto di prelazione per acquistare l’Ortazzo-Ortazzino. Magari in concorso con la Regione Emilia Romagna. Il preliminare di compravendita, acquisito con l’accesso agli atti, è stato notificato all’Ente Parco Delta del Po in data 11 settembre 2023. Ai sensi della Legge quadro sulle aree protette il diritto di prelazione deve essere esercitato entro 3 mesi dalla notifica della proposta di alienazione, quindi entro il 10 dicembre».
Complessivamente in provincia programmati 83 interventi del valore di 85 milioni di euro
I lavori per la rimozione dei tronchi dal fiume a Traversara
A pochi giorni dalle nuove alluvioni che hanno colpito in particolare la Toscana – ma anche l’Emilia-Romagna e la provincia di Ravenna nei comuni di Casola Valsenio e Riolo Terme – e con le foto diventate virali di tronchi e detriti a fare da “tappo” in alcuni fiumi, la Regione Emilia-Romagna fa il punto dei cantieri realizzati e in corso.
Prima le opere più urgenti (le cosiddette “somme urgenze”), avviate da maggio subito dopo l’alluvione. Ora, in attesa dei piani speciali che il commissario straordinario alla Ricostruzione dovrà presentare, prende il via un nuovo piano con altri 120 cantieri in tutta la regione per la messa in sicurezza dei fiumi, compresa la rimozione dei materiali trasportati all’interno dei corsi d’acqua.
«A fronte di un evento estremo, epocale, abbiamo iniziato subito a lavorare – sottolineano Stefano Bonaccini e Irene Priolo, rispettivamente presidente della Regione e vicepresidente con delega alla Protezione civile -, ingaggiando una vera e propria lotta contro il tempo, per mettere in sicurezza i territori colpiti e i rispettivi abitanti. Buona parte degli interventi di somma urgenza è stata completata, con lavori che si sono rivelati efficaci già la settimana scorsa, nella gestione e contenimento del nuovo, pesante evento di maltempo che ha drammaticamente colpito la Toscana. Il nostro impegno continua con l’avvio di una nuova serie di cantieri, per rendere il territorio più sicuro».
Provincia di Ravenna
Dopo gli eventi alluvionali di maggio, sono stati attivati dall’Ufficio territoriale di Ravenna dell’Agenzia regionale 31 cantieri in somma urgenza, per un importo totale di circa 45 milioni 500 mila euro, finanziati con fondi provenienti dall’ordinanza del capo dipartimento della Protezione civile 992/2023 o inseriti nell’elenco dell’ordinanza 6 del commissario Figliuolo. Di questi interventi, 26 sono conclusi o in fase di conclusione (entro la fine di dicembre).
Tra le somme urgenze attivate, particolarmente significativi sono gli interventi di chiusura delle rotte, tra i quali si ricorda quello di Sant’Agata sul Santerno – con la ripresa della rotta arginale sulla sponda sinistra del torrente nel tratto tra il ponte della ferrovia e la provinciale 253 e il ripristino dell’officiosità idraulica (circa 2,5 milioni di euro) – e quello di Boncellino, sul fiume Lamone, interessato sia dall’evento del 2 maggio che da quello del 16 maggio. Qui si è intervenuti per ricostruire l’argine sinistro, a monte del ponte della ferrovia in località Boncellino, distrutto in conseguenza delle avverse condizioni meteorologiche (circa 2,5 milioni di euro).
Sono stati poi programmati ulteriori 22 interventi urgenti in provincia, inseriti nell’ordinanza 8 del commissario Figliuolo, per un valore di 17 milioni 700mila euro. A questi si aggiungono 7 interventi su aree demaniali nei corsi d’acqua minori (per circa 10 milioni e mezzo), ad opera dei Consorzi di bonifica, e circa un milione 700mila euro per altri 7 interventi della programmazione regionale (o di altre risorse straordinarie di Protezione civile), anticipata e già attivata. Tra i lavori urgenti previsti dalla struttura commissariale, si segnalano le opere di rinforzo dei rilevati arginali nel tratto a monte dell’abitato di Castel Bolognese (per un importo complessivo di 800mila euro), oltre a 5 interventi, già avviati, relativi ai tratti collinari e i rii minori, per un importo complessivo di 3,7 milioni di euro.
A questi interventi si aggiunge la programmazione dei fondi Pnrr, Fesr, Fsc e la programmazione regionale a valere sul 2024 e il 2025: circa 16 interventi per 9,5 milioni di euro.
Complessivamente, un totale di 83 interventi per circa 85 milioni di euro.
Un percorso di ripristino e rigenerazione, con gli interventi post alluvione, che sarà possibile seguire direttamente sul portale della Regione. È infatti attiva da oggi una sezione web (a questo indirizzo: https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione) dedicata con la mappa interattiva dei cantieri e una prima serie video di 8 clip, più un trailer riassuntivo, in cui vengono illustrati sinteticamente, a opera di tecnici, esperti e docenti universitari i lavori fatti da maggio a oggi su alcuni dei fiumi principali, la situazione delle frane e un’analisi di quanto accaduto a maggio. Nel portale si trovano anche sezioni specifiche con le ordinanze commissariali, le informazioni sulle misure di sostegno per i cittadini e il monitoraggio dell’impiego delle risorse raccolte attraverso la solidarietà sul conto corrente della Regione. La sezione verrà aggiornata di volta in volta sia sull’avanzamento dei lavori sia su documenti e procedure di rimborso.
Inaugurato il progetto ispirato a Dante realizzato da Anna Agati e dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti
Nell’ambito della Biennale del Mosaico contemporaneo di Ravenna è stato inaugurato il progetto “Gironi danteschi”, nuova decorazione a mosaico dell’ex fontana della Rocca Brancaleone.
Un progetto realizzato dalla mosaicista Anna Agati in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti Statale di Ravenna e interamente finanziato dall’Associazione Amata Brancaleone Aps, firmataria di un patto di collaborazione con il Comune di Ravenna per lo sviluppo della Rocca. Per i fondi necessari per sostenere l’acquisto dei materiali sono stati raccolti 5mila euro attraverso un crowdfunding che si è concluso con successo il 20 maggio scorso.
L’ex fontana, trasformata in aiuola, ha una struttura in marmo formata da tre cerchi che ai promotori hanno richiamato la Divina Commedia. La mosaicista ha quindi realizzato il progetto, sviluppando il concept artistico sulle illustrazioni oniriche della Divina Commedia dipinte dall’artista visionario William Blake. Il lavoro è stato realizzato dalla stessa Agati e dagli allievi dell’Accademia: Lorenzo Baruzzi, Daniela Guzzinati, Anna De Luca, Parisa Dehghani e Marica Zanga.