Regione e Comune di Ravenna pronti «a fare la propria parte» per l’area dell’Ortazzo

L’obiettivo è la proprietà interamente pubblica, ma può acquisirla solamente l’ente Parco del Delta del Po

Delta Del Po, Zone Umide

delta del Po, zone umide

«La Regione farà la propria parte». È quanto afferma Barbara Lori, assessora regionale alla Programmazione territoriale, Edilizia, Politiche abitative, Parchi, a proposito dell’ipotesi di acquisto dell’area dell’Ortazzo, nel Parco del Delta del Po, da parte dell’Ente stesso. L’unico che, per legge, può farlo.

L’intervento si è reso necessario in seguito alla notizia dell’acquisto, da parte di una società di intermediazione immobiliare, di un lotto di circa 480-500 ettari compreso nelle zone naturalistiche protette denominate Ortazzo e Ortazzino a ridosso della foce del torrente Bevano a Lido di Classe.

«Al di à di quello che abbiamo già ribadito più volte – spiega Lori – e cioè che quell’area mai potrà avere usi diversi da quello di essere patrimonio naturale inviolabile, colgo l’invito espresso dal sindaco di Ravenna De Pascale ad essere impegnati, assieme a tutti i Comuni coinvolti, per sostenere concretamente l’Ente Parco nell’acquisto dell’area».

De Pascale, infatti, ha sottolineato la necessità di acquisire l’area da parte della proprietà pubblica. «Per raggiungere questo obiettivo strategico, come Comune siamo da sempre stati disponibili ad intervenire con risorse nostre – ha dichiarato il sindaco Michele de Pascale – acquisendolo al nostro patrimonio, ma se la legge, in maniera a dire il vero inspiegabile, riserva la prelazione ai soli enti parco è il Parco del Delta del Po, che deve procedere all’acquisto e in tal senso non mancherà il nostro sostegno anche finanziario, così come sono certo sarà per la Regione Emilia-Romagna».

«Il fatto – continua De Pascale -, evidente a chiunque conosca anche solo minimamente la materia urbanistica, che le norme di tutela approvate negli anni a livello locale, regionale ed europeo facciano sì che, a differenza del passato, l’area dell’Ortazzo non corra alcun rischio di vedere alcuna sua parte anche solo minimamente intaccata da impossibili urbanizzazioni, non fa venire assolutamente meno l’importanza dell’acquisizione al patrimonio pubblico, che ne rafforzerebbe sia la tutela che la valorizzazione a fini scientifici e di fruizione pubblica regolamentata con attenzione, così come fatto per altre aree particolarmente sensibili. Delle aree dell’Ortazzo infatti ve n’è una parte interdetta a qualunque fruizione mentre le altre possono e devono garantire il livello più alto di tutela verso qualunque tipo di intervento edilizio, ma favorire invece una fruizione intelligente da parte di cittadini, studenti, ricercatori e turisti amanti e rispettosi del patrimonio naturalistico in relazione con gli altri siti naturali limitrofi, foce Bevano e spiagge limitrofe, Pineta Ramazzotti, Pineta di Classe e anche al patrimonio culturale come la Basilica di Sant’apollinare in Classe, l’area archeologica e il Museo Classis».

«Stiamo parlando di un’area il cui valore naturalistico è straordinario – osserva l’assessora Lori – per cui la prospettiva che diventi di proprietà pubblica è certamente un valore aggiunto, anche se non corre alcun genere di rischi di tipo speculativo».

«Confermo la nostra disponibilità – ha concluso l’assessora Lori – a partecipare a un tavolo di lavoro per discutere tempi e modi dell’operazione, assieme ai Comuni e all’Ente Parco».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24