domenica
21 Dicembre 2025

Ora è ufficiale: Bonaccini si candida alle Europee. Si andrà al voto per la Regione

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha ufficializzato la propria candidatura alle Elezioni Europee del prossimo giugno. Sarà capolista del Pd nel Nord-Est.

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in una nota sottolinea come «la sua esperienza decennale da presidente dell’Emilia-Romagna e il suo ruolo di presidente del Pd ne fanno una proposta molto forte per la battaglia che dobbiamo condurre e l’Europa che vogliamo costruire. Lo ringrazio per aver accettato».

Bonaccini ha spiegato le motivazioni della sua decisione in un video condiviso sui social, che pubblichiamo qui sotto.

Ora – come anticipa lo stesso Bonaccini – è molto probabile che in autunno saranno fissate le elezioni regionali, in anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura di maggio 2025.

Nel toto nomi per la successione di Bonaccini – come scrivevamo a questo link – sono finiti anche i ravennati Michele de Pascale, attuale sindaco, e l’assessore regionale Andrea Corsini.

«Il parco eolico non danneggerà il turismo e ridurrà le bollette dei residenti»

Ne parla l’ingegnere Bernabini, il promotore del progetto da due miliardi di euro

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Il parco eolico in mare al largo di Ravenna fa un altro passo avanti nel percorso delle autorizzazioni. Nei giorni scorsi è arrivato il parere favorevole della commissione tecnica del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase). È quindi più vicino il momento in cui potranno iniziare i lavori da due miliardi di euro per l’installazione di 75 pale eoliche su torri alte 150 metri in grado di soddisfare i bisogni energetici di mezzo milione di famiglie, pari all’intera popolazione della Romagna (abbiamo parlato dei dettagli tecnici del progetto in questo articolo).

L’ingegnere Alberto Bernabini è l’ideatore del progetto Agnes. Cosa manca nell’iter autorizzativo?

«Attendiamo il parere del ministero dei Beni culturali che è l’ultimo richiesto per il rilascio della Via, la valutazione di impatto ambientale. A termini di legge dovrebbe arrivare in venti giorni, ma sarei soddisfatto se arriverà entro l’estate. Siamo fiduciosi che possa essere favorevole perché finnora dal Mic non abbiamo avuto nessuna obiezione. Una volta ottenuta la Via servirà l’Autorizzazione unica: sarà costosa, ma dovrebbe essere meno complessa perché è su base locale».

Nel percorso di permessi è servita anche la petizione lanciata online a dicembre dal sindaco di Ravenna che oggi ha 16mila firme?
«No, la procedura di valutazione si è svolta con tempi e modi che prevede la legge, a prescindere dalla raccolta firme. Però ha dato un segnale positivo, in un Paese dove si fanno solo petizioni “contro”. Ma Agnes non ha nulla di politico. Parliamo di un investimento che può cambiare il distretto produttivo di Ravenna per gli anni a venire come fu quello del metano 70 anni fa. È un progetto che pensa solo alla sostenibilità nell’interesse di Ravenna e dell’Italia e per questo è stato sostenuto dal sindaco e da molte associazioni, ma ricordo anche dalle principali forze di opposizione sia in Romagna che a Roma, dove emendamenti a favore di Agnes portano la firma della Lega e di Forza Italia».

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Un recente servizio della trasmissione tv “Fuori dal Coro” (Rete 4), che ha ripreso le parole della lista civica La Pigna, ha avanzato dubbi sulla forza della società Agnes perché ha un capitale sociale di appena 12mila euro e una perdita nel 2022 di circa 5mila euro. Agnes non ha le spalle abbastanza larghe?

«Agnes è quella che si chiama “società di scopo”, una prassi comune nei percorsi autorizzativi: si crea una società di capitale base che deve portare avanti la progettazione e ottenere i permessi, non si aspetta ricavi ma solo spese/perdite. Il capitale sociale è di 10mila euro anche per la società di scopo del rigassificatore al largo di Punta Marina e della società che vuole realizzare un parco
eolico in mare di fronte alla costa di Rimini. Non vuol dire che siano scatole vuote perché il “capitale sociale” è solo una piccola parte del “capitale investito”, che è molto più ingente e lo si trova a bilancio dai conferimenti dei soci, dal patrimonio netto. Portare avanti l’autorizzazione costa dei milioni».

Chi li ha sostenuti finora?

«Dal 2017 al 2022 il progetto è stato sostenuto da me tramite finanziamenti diretti e dal mio gruppo Qint’x in lavori/prestazioni. E poi dai partner che ci hanno affiancato, prima Saipem e poi dal 2023 il fondo F2i: hanno svolto veriche amministrative e tecniche molto approfondite sulla società e sul progetto. Devo ringraziare anche Eni che ha ospitato gli strumenti sulle piattaforme per la misura del vento. Se non dovesse arrivare l’ok definitivo delle autorità per avviare la costruzione vorrà
dire che ci abbiamo provato ma avremo perso tutto l’investimento, che è solo privato».

Agnes sarà ceduta quando avrà tutte le autorizzazioni?

«Mi sono ripromesso di non uscire dalla società, vogliamo essere parte fondamentale anche della costruzione».

Come verranno recuperati i quasi due miliardi di euro per la realizzazione?

«Se il progetto è valido e remunerativo per gli investitori, i capitali si trovano. Non abbiamo mai detto di averli a disposizione. Il nostro compito è fare un progetto così buono da coinvolgere i migliori investitori. Nel mondo ci sono molti più capitali che buoni progetti. Poi si lavora a leva con gli istituti di credito investendo solo un 20-30 percento del totale. Il mio sogno sarebbe quello di far investire e guadagnare anche i cittadini, ma è qualcosa che proveremo solo ad autorizzazione avvenuta».

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Chi potranno essere i futuri investitori di Agnes?

«Ci sono diverse società italiane ed estere che hanno mostrato interesse concreto al progetto, ma non possono essere citate per accordi di riservatezza. Multinazionali che seguono più di un progetto contemporaneamente e rinunciano in fretta a quelli che vanno troppo per le lunghe per il rilascio dei permessi o che hanno troppe contestazioni. Spero che non li faremo scappare via per polemiche politiche».

Il progetto benecerà di 70 milioni dal cosiddetto Dl Fondone connesso al Pnrr?

«Al momento c’è stata solo l’approvazione del Parlamento, ma non è stato erogato nulla come è normale che sia, visto che non c’è un progetto approvato al largo di Ravenna».

C’è abbastanza vento in Adriatico per rendere vantaggioso l’investimento?

«Anni fa avrei detto di no, ma adesso sì grazie al livello raggiunto dalla tecnologia. Come Qint’x abbiamo partecipato all’installazione dell’unico impianto offshore italiano a Taranto (Beleolico con una produzione stimata per il fabbisogno di 18mila famiglie, ndr) e lì il vento è molto simile a quello che abbiamo misurato a Ravenna. Nei mari del nord Europa il vento
arriva a 9 metri al secondo, in Italia varia da 5,5 a 7,5. Servono pale con un diametro più ampio e disegni speciali: probabilmente useremo pale di fabbricazione italo-cinese ma solo perché i cinesi sono gli unici che si sono resi disponibili a svilupparle con noi. Le acque poco profonde poi diventano un vantaggio perché consentono di ancorare le torri al fondale, anziché costruire strutture galleggianti che costano molto di più e hanno ancora limiti tecnologici. La soluzione galleggiante è stata scelta da Eni per il progetto nel canale di Sicilia: lì la forza del vento è superiore, quindi avrà una resa migliore, ma il costo di costruzione per le
strutture è elevato. Complessivamente crediamo che Ravenna sia più vantaggioso perché occorre considerare anche il costo del trasporto dell’energia dal sud al nord e le perdite per il trasporto che qui non ci sono».

Agnes ha dei punti in comune con il rigassificatore di Snam?

«La nuova conduttura di circa 40 km che parte dalla piattaforma di attracco del rigassificatore al largo di Punta Marina e arriva all’allaccio della rete del gas nazionale è capace di trasportare non solo metano, ma anche idrogeno. La nostra centrale di produzione dell’idrogeno in via Trieste a ridosso del Piombone è a circa un km in linea d’aria dalla centrale di Snam nei pressi di Punta Marina. Questo significa che un domani sarà possibile collegare l’idrogeno di Agnes a quella conduttura con
più di uno scopo: si potrà immettere una percentuale di idrogeno nel metano abbassandone il peso di inquinamento, ma si potrà anche trasferire l’idrogeno verso la piattaforma per l’esportazione via nave».

Altre critiche al progetto arrivano da una parte del mondo della pesca che teme danni alla propria attività.

«Con i pescatori siamo in contatto costante per trovare le soluzioni migliori. E tra i primi firmatari della petizione pro Agnes lanciata dal sindaco ci sono anche Legacoop e Agci che rappresentano una parte dei pescatori. Le torri delle pale saranno distanti circa un miglio fra loro e ci saranno permessi per accedere nel parco eolico per la raccolta delle cozze e svolgere alcuni tipi di pesca. Alla base delle torri sui fondali vengono collocate delle rocce specifiche che creano un ambiente favorevole alla riproduzione del pesce. Nei parchi esistenti si è visto che il pesce aumenta».

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E l’impatto visivo sull’orizzonte?

«Abbiamo realizzato delle simulazioni ed è veramente minimo e solo in condizioni di visibilità perfetta che si verificano molto raramente. La pala più vicina a riva sarà a 23 km, cioè quasi il triplo della distanza del rigassificatore. Quando abbiamo iniziato la progettazione, le leggi prevedevano questi impianti solo entro le 12 miglia. Però avevamo previsto le obiezioni del mondo turistico e abbiamo scelto di stare più al largo».

Quindi non avrà effetti negativi sull’attrattività turistica del territorio?

«In alcuni contesti del nord Europa vengono organizzate gite turistiche in barca per vedere da vicino i parchi eolici offshore e bisogna prenotare con anticipo per trovare posto. Se comunicato bene, può essere un valore aggiunto: significa che il territorio si autoproduce l’energia pulita di cui ha bisogno. È una cosa molto apprezzata dai turisti del nord Europa che sono più sensibili di noi su questi temi».

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Il progetto avrà ricadute economiche dirette sul territorio?

«Molte aziende di Ravenna saranno coinvolte come già oggi avviene per la costruzione del rigassificatore. Ma le ricadute saranno anche per i cittadini perché dal 2025 il prezzo dell’energia elettrica in bolletta non sarà calcolato su base nazionale ma su base zonale. Questo significa che andrà in base a domanda e offerta della zona. E in una zona in cui c’è un impianto che produce molta energia, questo fa crescere l’offerta e scendere il prezzo. È una novità introdotta recentemente per legge proprio per invogliare le comunità locali ad accogliere più volentieri gli interventi in energie rinnovabili».

Sono previsti interventi come opere di compensazione?

«Questi investimenti hanno sempre opere compensative, di solito l’uno percento del valore dell’investimento, quindi circa 20 milioni di euro. Al momento c’è già un’idea per un progetto con i pescatori di acquacoltura in mare, gli altri interventi dovranno essere concordati».

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Tre attività ravennati si aggiungono al Registro delle imprese storiche d’Italia

Farmacia Boattini, La Butega ad Giorgioni e Gioielleria Lugaresi si aggiungono alle 33 aziende già premiate in provincia. Per iscriversi al registro sono necessari almeno cento anni di attività ininterrotta nel medesimo settore

Camera di commercio

Cento anni di storia e ancora in attività, questa la motivazione che ha valso a tre attività ravennati l’iscrizione formale nel “Registro nazionale delle imprese storiche d’Italia istituito da Unioncamere”.

Farmacia Boattini S.a.s., La Butega ad Giorgioni S.r.l. e la Gioielleria Lugaresi di Rondelli Valeria & C S.a.s si sono aggiunte, venerdì 19 aprile, alle 33 aziende della provincia già in possesso del riconoscimento.
La Farmacia Boattini, con sede nella frazione di Coccolia, ha iniziato l’attività nel 1843. L’impresa nasce quando Giuseppe Boattini, capostipite delle future generazioni di farmacisti che, ancora oggi, continuano nello stesso paese e con la stessa passione l’attività di famiglia, ottenne il 22 luglio 1843 dalla Pontificia Università di Bologna la licenza per esercitare la professione “della Bassa Farmacia”. L’attività fu inizialmente portata avanti da Anacleto Boattini (1850–1927), figlio di Giuseppe e poi tramandata di generazione in generazione, passando da Giovanni (1886–1964) a Giuseppe (1920–2016), fino ad arrivare ad oggi con i fratelli Cesare (nato nel 1957) e Giovanni (del 1966) per finire con Niccolò (classe 1989) e, in attesa della laurea, Riccardo Boattini.
La Butega ad Giorgioni, con sede a Ravenna, ha iniziato l’attività nel 1888 nel commercio di drogheria e coloniali, prodotti alimentari e pasta fresca, che, tra tradizione e innovazione, sono arrivati fino ad oggi, attuale erboristeria. A Giorgioni Ricciotti venne conferita la medaglia d’oro del lavoro, con la quale venne insignito anche il suo successore, Giulio, il quale inaugurò, nel 1950, la seconda generazione e pur mantenendo la tradizione, introdusse momenti di continua trasformazione e dinamismo all’impresa. Maurizio, nel 1980, inaugurò la terza generazione, diplomandosi in erboristeria presso l’Università di Urbino. Luigi rappresenta oggi la quarta generazione che mantenendo le tradizioni guarda a nuove sfide applicando tecnologie innovative.
La Gioielleria Lugaresi, con sede a Ravenna, ha iniziato l’attività nel 1895. La gioielleria nasce su intuizione dei fratelli Giovanni e Battista Lugaresi. A Battista subentrò il figlio Carlo Alberto, e in seguito le sue figlie Gianna e Lidia, coadiuvate dai coniugi, Ivano e Paolo. Più avanti si aggiunse nell’attività Valeria, figlia di Paolo e Lidia. Oggi la gioielleria è gestita da Ivano e Valeria.
Giorgio Guberti presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna dichiara: «Siamo tanto orgogliosi delle nostre imprese, che testimoniano una volta di più come il tessuto produttivo ravennate sappia contribuire pienamente allo sviluppo sociale ed occupazionale e al prestigio della nostra provincia».
Possono iscriversi al Registro delle imprese storiche d’Italia tutte le imprese di qualsiasi forma giuridica operanti in qualsiasi settore economico, con esercizio ininterrotto dell’attività nell’ambito del medesimo settore merceologico per almeno 100 anni. Tale requisito temporale deve essere maturato al 31 dicembre dell’anno precedente l’iscrizione. I criteri di riferimento fondamentali per l’ammissione riguardano la continuità dell’attività e l’aderenza al settore originario dell’impresa. Le aziende interessate possono inviare attraverso i bandi promossi da Unioncamere una breve relazione sulla vita dell’attività dalla costituzione al periodo attuale e una copia della documentazione storica.

Tornano i Cre alla Rocca Brancaleone: un’estate dedicata a inglese, scienza o sport

I centri estivi, dedicati a bambini e ragazzi tra i 5 e i 14 anni uniscono attività formative e ricreative nella cornice verde del parco

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Tornano i centri estivi all’interno della Rocca Brancaleone di Ravenna, con tre tre proposte pensate per fornire ai bambini un’estate tra divertimento e formazione. Si potrà scegliere tra Pingu’s English,  dedicato allo studio dell’inglese, Kid Lights, incentrato sulle scienze e Csi-Centro Sportivo Italiano di Ravenna per un’estate all’insegna dello sport. I Cre sono tenuti da educatori esperti di tre storiche associazioni ravennati che propongono attività educative e coinvolgenti nella cornice verde del parco.

Tutti i corsi aderiscono ai progetti Oasi31 e  Conciliazione vita-lavoro, iniziative inclusive e rivolte al sostegno delle famiglie, organizzate per l’accoglienza di bambini con disabilità e bisogni speciali. Saranno inoltre organizzati alcuni momenti comuni tra i Cre in un’ottica di condivisione dei principi formativi e ampliamento delle iniziative per i bambini. I partecipanti potranno usufruire delle merende e dei pranzi realizzati dal ristorante della Rocca, con una proposta di piatti semplici e salutari e la possibilità di seguire diete speciali.

Pingu’s English Summer Camp sarà attivo dal 10 giugno al 2 agosto e propone una full immersion nell’apprendimento dell’inglese per  bambini e ragazzi dai 4 ai 12 anni, basato sul metodo  “learning by doing”  (imparare facendo) con particolare attenzione alla parte pratica. È possibile prendere parte al Cre part time (8-13) o full time (8-16.30). Tutti gli strumenti necessari allo svolgimento delle attività sono forniti dagli organizzatori. È possibile ricevere ulteriori informazioni contattando i numeri  0544.158.3136 / 388.954.0797 o scrivendo una mail a ravenna@pingusenglish.it.

Kid’s Light, attivo dal 7 giugno al 19 luglio e dal 1 settembre all’inizio della scuola, si presenta con un’offerta che unisce scienza e magia, proponendo ai bambini la creazione di pozioni, la cura di piante e l’incontro con creature “leggendarie”, con rimandi alle avventure di Harry Potter e Percy Jackson. Le attività, dedicate ai bambini tra i 5 e gli 11 anni, si svolgeranno dalle 7.30 alle 18 e comprendono laboratori di riciclo-creativo, yoga, mindfulness e intelligenza emotiva, seguiti da educatori qualificati, animatori, attori e illusionisti professionisti. È possibile trovare ulteriori informazioni sul sito, sui social o all’indirizzo info@kidligths.it.

Il Centro Ricreativo CSI di Ravenna offre dal 10 giugno al 6 settembre (pausa Ferragosto dal 12 al 16 agosto compresi) una serie di attività dedicate ai bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni, incentrate sulle esigenze educative e motorie dei più piccoli. Tra le attività, oltre allo sport e ai laboratori a sorpresa, laboratori manuali e creativi, racconta storie, lingue straniere, musica, giochi con l’acqua, fumetto, laboratorio scientifico, lavorazione del legno, orto, primo soccorso, taglia e cuci, yoga, meditazione e giochi da tavolo. I partecipanti sono tenuti a portare con sé lo zaino, un astuccio con quaderno, compiti, scarpe da ginnastica e sandali, felpa, cambio vestiti (intimo compreso), telo, fazzoletti da naso, elastici per capelli, borraccia, crema solare.

È possibile partecipare in orario mattutino 8 – 12 o pomeridiano 14 – 18. Per ulteriori informazioni sono a disposizione il numero 3534546670 o l’indirizzo cre@csiravenna.it.

Incendio al distributore, disposti i domiciliari in Psichiatria per il piromane

Tra le giustificazioni dell’accaduto fornite agli inquirenti sogni premonitori e dispositivi sottocutanei in grado di alterare il pensiero

Incendio Distributore

È stato convalidato l’arresto per il 25enne che nella mattinata del 16 aprile ha appiccato il fuoco al distributore Coil di Piazza Caduti sul Lavoro (qui il video del gesto). Il giovane, originario del Mali, era già stato arrestato pochi giorni prima per una rapina ai danni di un connazionale e nel febbraio del 2023 per resistenza a pubblico ufficiale.

Come riporta Il Resto del Carlino in edicola oggi (sabato 20 aprile), durante l’udienza di convalida di ieri l’imputato avrebbe fornito al gip Corrado Schiaretti una ricostruzione delirante, coerente con quanto detto a caldo al momento del fermo, parlando di sogni premonitori e di un chip sottocutaneo attraverso il quale qualcuno è in grado di controllarlo, costringendolo a compiere azioni contro la sua volontà.

Per il giovane sono stati disposti gli arresti domiciliari nel reparto di Psichiatria dell’ospedale in attesa di procedere con ulteriori verifiche per accertarne le effettive condizioni cognitive.

Incendio doloso al Bbk di Punta Marina nella notte prima della riapertura – Foto

Le fiamme si sono alzate attorno alle 4.3o di mattina, provocando danni per oltre 20.000 euro
La ripartenza dello stabilimento è prevista già da domani

Il Bbk si stava preparando alla riapertura, prevista per oggi (sabato 20 aprile), ma durante la notte è stato appiccato un rogo che ne ha danneggiato l’area esterna, utilizzata come ripostiglio per l’inverno, coinvolgendo sedie, tavoli, paraventi, vele per l’ombreggio e una cella frigorifera. L’incendio, di origine dolosa, ha provocato danni per almeno 20.ooo euro, ma rimane ancora da stimare l’entità della perdita di quanto contenuto all’interno della ghiacciaia.

I Vigili del fuoco, contattati attorno alle 4.30 della notte tra venerdì e sabato, sono intervenuti tempestivamente sul posto con l’autobotte, domando le fiamme in poco più di mezz’ora. Con loro una squadra di Carabinieri per effettuare i dovuti accertamenti.

Nonostante i gravi danni all’esterno, la struttura è rimasta illesa e Alessandro Zangaglia, titolare dello stabilimento di Punta Marina, annuncia che lo staff è già al lavoro per garantire la riapertura nella giornata di domani.

Guidava senza patente, revocata da quasi dieci anni: 5mila euro di multa

L’uomo era già stato sanzionato due volte per lo stesso motivo

Controlli Polizia Locale E Alcol TestSanzione da oltre 5.000 euro per guida senza patente, risultata revocata dal 2015 e mai più conseguita, e fermo del veicolo per tre mesi. Questo quanto contestato giovedì 18 aprile dalla polizia locale di Ravenna a un 40enne residente in città.

Da qualche tempo gli agenti tenevano d’occhio l’uomo, a seguito di varie segnalazioni da parte di cittadini circa la sua pericolosa condotta di guida. La loro costanza e gli accertamenti svolti, anche tramite appostamenti in abiti civili, hanno permesso di coglierlo alla guida e contestargli tutte le violazioni del caso.

Nel corso dei controlli è emerso anche che l’auto era gravata da fermo fiscale e negli ultimi cinque anni l’uomo era già stato sanzionato per ben due volte per la medesima violazione.

Investito da un’auto, muore un 88enne in bicicletta

L’incidente lungo via Ravegnana. Sotto shock l’autista

Un uomo di 88 anni è morto in un incidente avvenuto a Faenza nella serata di venerdì 19 aprile.

L’anziano è stato investito su via Ravegnana mentre era in sella alla propria bicicletta, all’altezza di via Borgo San Rocco.

Sotto shock il ragazzo alla guida della Fiat Punto che ha investito l’88enne, caduto rovinosamente a terra, sbattendo la testa.

L’anziano è morto durante i tentativi di rianimarlo, nel viaggio verso l’ospedale.

Torna il Giro della Romagna, tredici anni dopo. Partenza da Lugo

Modifiche alla viabilità domenica in diversi comuni della provincia

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+9L’87esimo Giro della Romagna è ai nastri di partenza e aumenta l’attesa in un territorio che da tredici anni aspetta il ritorno di una delle più antiche e prestigiose classiche del ciclismo italiano e internazionale.

Al via quindi domenica 21 aprile verso le 10.50 da piazza Baracca a Lugo per dirigersi a Castrocaro Terme e Terra del Sole lungo un percorso di 196 km, in larga parte pianeggiante e che cambia profilo altimetrico negli ultimi 67 km di corsa.

La startlist definitiva verrà annunciata sabato 20 aprile al termine delle operazioni preliminari, in un pomeriggio che prevede al Palalumagni di Lugo la team presentation alle ore 17 nell’ambito della Giornata dello Sport.

Sono previste modifiche alla viabilità lungo il percorso che oltre il comune di Lugo toccherà anche quelli limitrofi. Per garantire lo svolgimento della competizione, saranno predisposte chiusure lungo le strade interessate dal passaggio dei ciclisti 15 minuti prima del loro transito. Nello specifico le strade coinvolte saranno le seguenti: a Lugo via della Libertà, via Acquacalda, via Foro Boario, viale de’ Brozzi e la strada provinciale 253 San Vitale; a Sant’Agata sul Santerno la Sp 13 via Bastia, la Sp 253 San Vitale; a Ca’ di Lugo e San Lorenzo la Sp 26 via Fiumazzo e l’incrocio in direzione Belricetto con la Sp 17; a San Bernardino l’incrocio con la via Bastia; a Giovecca via Gradizza; a Conselice via Selice; a San Patrizio via Canalazzo; a Massa Lombarda le strade provinciali 253 San Vitale e 12 via Santa Lucia; a Bagnacavallo la Sp 119; a San Potito la Sp 41; a Fusignano la Sp 17; a Bagnara di Romagna la Sp 21.

Il rilancio del Giro della Romagna vede la regia di ExtraGiro, con il sostegno di Regione Emilia-Romagna – Sport Valley, Comune di Lugo, Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole e con la collaborazione di SC Francesco Baracca di Lugo e di Oliviero Gallegati.

A oggi, tra gli atleti iscritti, le Nazioni rappresentate sono ben 23, con la partecipazione attesa di 140 atleti e 20 team.

Una delle principali notizie è il rientro alle corse di Filippo Baroncini, il giovane ciclista di Massa Lombarda, in maglia Uae Team Emirates. Molto amato dai conterranei, Baroncini era stato costretto allo stop per infortunio poco più di un mese fa al Gp Denain ma ora torna e lo fa sulle strade di casa.

Da segnalare anche l’iniziativa che vedrà protagonista uno degli sponsor del Giro: Gvm Assistance, società di GVM Care & Research che progetta ed eroga soluzioni innovative di sanità digitale. Il team di Gvm Assistance, che ha monitorato l’astronauta Walter Villadei prima e dopo la missione Ax-3 sulla Stazione Spaziale Internazionale, avvierà in occasione del Giro della Romagna una sperimentazione di telemonitoraggio cardiaco con alcuni atleti del Team Techinipes #inEmilia-Romagna capitanata da Davide Cassani.

L’87° Giro della Romagna è anche una luce che resta accesa su territori colpiti dall’alluvione del 2023, oltre che una tappa di avvicinamento al Grand Départ del Tour de France dall’Italia, nello stesso mese in cui è prevista anche L’Etape Parma by Tour de France, in programma sabato 27 e domenica 28 aprile.

Info sulla corsa: https://www.extragiro.it/giro-della-romagna/

Ora a Faenza il centro e il Borgo Durbecco sono collegati da due ponti – FOTO

Investimento da oltre 2 milioni di euro per il nuovo Bailey e la manutenzione di quello delle Grazie. Entrambi sono a senso unico per le auto

Nella giornata di oggi (venerdì 19 aprile) – al termine di una breve cerimonia alla presenza anche del commissario straordinario per la ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo – è stata riaperta la viabilità tra i due nuclei storici della città di Faenza, il centro e il Borgo Durbecco attraverso il nuovo ponte provvisorio di tipo Bailey e il Ponte delle Grazie, che era stato chiuso al traffico veicolare a maggio del 2023 dopo le due alluvioni che ne avevano minato pesantemente l’impalcato.

Il ponte Bailey, come ormai noto, è stato realizzato a una trentina di metri verso monte rispetto al Ponte delle Grazie, unendo le due rive del fiume Lamone tra via Renaccio e via Ugo Piazza.

Scendendo nel dettaglio, il ponte Bailey è stato realizzato con una struttura reticolare modulare a via inferiore su un’unica campata di luce pari a circa 73,4 metri. La sezione stradale utile al passaggio dei veicoli a motore ha una larghezza utile di 4,2 metri. La sua realizzazione ha visto coinvolte diverse professionalità che in sinergia hanno lavorato in tempi molto compressi con l’obiettivo di restituire alla città un collegamento fondamentale.

Per agevolare la viabilità per i mezzi che devono intraprendere il ponte, è stata realizzata una rotatoria, del diametro di 25 metri, all’incrocio tra via Renaccio e via Lapi che verrà mantenuta anche nella configurazione definitiva della viabilità per migliorare la sicurezza stradale in quel tratto.

Il costo per la realizzazione delle opere accessorie e per la posa del ponte Bailey (compreso di noleggio per 24 mesi) è stato di 1.880.994,32 euro, Iva inclusa, di cui circa 80mila donati dall’Ance Emilia Romagna, l’Associazione nazionale costruttori edili, e la restante parte attraverso ordinanze della struttura commissariale per opere in somma urgenza.

Per poter riaprire il Ponte delle Grazie, chiuso a maggio dello scorso anno, è invece stato necessario un intervento di manutenzione straordinaria per rinforzare le travi dell’impalcato. Questo permette, in attesa del Piano di sicurezza dell’Autorità di Bacino destra Po che definirà le modalità tecniche per la realizzazione di un nuovo manufatto, di poterlo riaprire ai mezzi sotto le 3,5 tonnellate in un solo senso per non gravarlo eccessivamente e in entrambe i sensi di marcia per le bici e i pedoni. L’intervento per la manutenzione del Ponte delle Grazie è costato complessivamente 200.000 euro Iva inclusa, anche questi arrivati dalla struttura commissariale. I lavori sono durati circa 70 giorni.

Ecco i 24 candidati del Pd alle elezioni comunali di Lugo

L’aspirante sindaca del centrosinistra Elena Zannoni: «Questa lista racconta tante anime del nostro territorio»

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Sono 24 i candidati al consiglio comunale presentati nella lista del Partito Democratico alle prossime elezioni Amministrative di Lugo in programma l’8 e 9 giugno.

Il Pd, che insieme a tutte le forze del centrosinistra sostiene la candidatura a sindaca di Elena Zannoni, ha ufficializzato la sua lista in una conferenza pubblica ospitata nella sede del Comitato Elettorale di piazza Baracca.

«Vogliamo ascoltare tutti e fare del nostro meglio per rappresentare tutti. Sono soddisfatta di questa lista – ha sottolineato Elena Zannoni durante la presentazione – perché racconta tante anime del nostro territorio diverse fra loro. Nelle ultime settimane abbiamo raccolto tanti spunti anche da chi ha scelto di candidarsi oggi. Il programma che fra pochi giorni renderemo pubblico sarà frutto di una fase di ascolto prima, di elaborazione nei partiti e nella coalizione ed infine di confronto con i candidati».

Questo l’elenco dei candidati (in fondo la tabella con i dettagli): Elisa Andraghetti, Giuliano Babini, Tiziana Bartolotti, Giacomo Baldini, Maria Carolina Dacome, Marco Bertozzi, Paola Dalla Valle, Edgardo Farolfi, Gabriella Dionigi, Eris Hoxha, Cristina Fontanieri, Riccardo Pagani, Marta Garuffi, Gianmarco Rossato, Daniela Geminiani, Marco Scardovi, Nicoletta Quarti, Massimo Taroni, Rita Salvatori, Andrea Valentinotti, Elena Spada, Marco Venturi, Veronica Valmori, Massimo Zannoni.

Candidati Pd Lugo

I musei a Palazzo Guiccioli apriranno solo in ottobre: «Siamo a buon punto…»

Il presidente della Fondazione della Cassa: «A incidere sui tempi prima la pandemia e poi l’aumento dei costi». In via Cavour spazi per Byron, Risorgimento e Bambole

Slitta ancora l’apertura del nuovo complesso museale voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna a Palazzo Guiccioli, in via Cavour, in pieno centro a Ravenna (qui l’ultimo annuncio), dove il cantiere è partito ormai dieci anni fa (in un’area che si sviluppa su una superficie di 2.220 metri quadri).

La data di inaugurazione è stata annunciata dal presidente della fondazione Ernesto Giuseppe Alfieri nei giorni in cui il palazzo è stato aperto in via eccezionale alla città, con visite guidate: si tratta del 26 ottobre 2024, che richiama lo stesso giorno del 1860, data dell’incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, momento fondamentale del Risorgimento.

Nell’antica dimora, integralmente restaurata, si potranno ammirare come noto il Museo Byron, il Museo del Risorgimento, oltre alla nuova sede del Museo delle Bambole.

La parte storica dell’intero compendio monumentale è interamente decorata, con affreschi che avvolgono letteralmente le stanze, soffitti e pareti.

12. Ritratto Di Lord Byron Ravenna Museo ByronIl Museo Byron sarà l’unico al mondo dedicato al poeta e “promessa” per il turismo anglosassone da sempre legatissimo al poeta romantico, e secondo solo a Shakespeare. «Con Palazzo Guiccioli e il suo complesso museale – dichiara Alfieri – la Fondazione diventa soggetto attivo nell’ambito della tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, che nel corso dell’Ottocento fa di Ravenna un piccolo centro che collega la Patria locale a quella nazionale, così come al risveglio di istanze libertarie che attraversano l’Europa e il nuovo mondo. Ravenna dunque come alma mater, patria accogliente di due grandi esuli della Letteratura universale, Dante e Byron, che qui trovarono, insieme alla protezione, lo spazio fecondo per l’attività poetica».

Rispetto all’andamento dei lavori di restauro e allestimento, il presidente Alfieri precisa che «dopo una serie di cause di forza maggiore, che hanno rallentato il crono-programma, ora si procede alacremente. Prima, la pandemia che ci ha costretto a chiudere il cantiere per quasi un anno. Successivamente, i lavori sono stati rallentati dalle procedure anti-contagio. Infine, a seguito del Covid si è registrato un significativo aumento dei costi delle materie prime che ha comportato un ulteriore rallentamento delle attività e una sostanziale revisione del contratto d’appalto. Tutto ciò ha inciso non poco sui tempi di esecuzione e ha fatto registrare un inevitabile incremento dei costi. Ora possiamo affermare che le molte attività sono a regime e finalmente possiamo dire di essere a buon punto».

La parte del complesso che si affaccia su via Cavour è ultimata, mentre quella su via Morigia è a un buon livello di avanzamento. «Ora – prosegue il presidente Alfieri – augurandoci che non vi siano altri impedimenti, siamo al lavoro per inaugurare i musei, e aprirli al pubblico, in occasione della ricorrenza dell’incontro a Teano fra Garibaldi e Vittorio Emanuele II».

Al piano nobile è riservato il Museo del Risorgimento che vanta, oltre ai molti cimeli che documentano la vocazione insorgente della città con il suo contributo ai moti del 1820-21, una sezione – di grande importanza – dedicata a Giuseppe Garibaldi e alla diffusione popolare del suo mito. Il presidente Alfieri spiega che «Stefania Craxi, presidente di Fondazione Bettino Craxi, ha concesso in deposito per 20 anni, la collezione garibaldina appartenuta al padre Bettino Craxi, noto cultore dell’Eroe. Fanno parte di tale collezione anche cimeli provenienti da Firenze, grazie alla disponibilità di Cosimo Ceccuti, Presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia. È noto infatti come Bettino Craxi e Giovanni Spadolini, entrambi grandi appassionati dell’Eroe dei due Mondi, facessero a gara nell’aggiudicarsi l’acquisto di oggetti appartenuti a Garibaldi». Il percorso espositivo mette in luce, in filigrana, il diverso orientamento dei due statisti, in un caso orientato al cimelio nei suoi contenuti iconografici, e persino oleografici, nell’altro, alla traccia documentaria che attesta i passaggi, il radicamento del pensiero, gli effetti nel consenso.
«Il Museo del Risorgimento – prosegue il presidente Alfieri – ospiterà inoltre un’importante collezione di medaglie massoniche del lascito Guerrini e concessa in deposito a Fondazione per 20 anni. Tutti pezzi di grande rilievo storico e artistico».

Al tema ottocentesco si collega infine il terzo museo che si appresta a essere allestito nel complesso di Palazzo Guiccioli: si tratta del Museo delle Bambole – Collezione Graziella Gardini Pasini, una delle più importanti a livello europeo per valore e qualità dei pezzi, destinato al corpo staccato della seconda corte.

«Siamo certi – conclude il presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna – che questo nuovo polo culturale e museale, dedicato all’Ottocento, sarà un importate elemento di attrazione per il turismo nazionale e internazionale. Un progetto tanto ambizioso non sarebbe stato possibile senza la volontà congiunta di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e Comune di Ravenna, con l’ulteriore, competente, supporto di Biblioteca Classense e Mar-Museo d’Arte della città di Ravenna, la generosa e lungimirante adesione al progetto di Fondazione Bettino Craxi e Fondazione Spadolini Nuova Antologia, la partecipazione appassionata dei suoi artefici: su tutti Aurea Progetti Ravenna per il recupero dell’edificio e la sua funzionalizzazione, del Laboratorio del Restauro di Ravenna per il recupero di cicli decorativi e pavimenti insieme ai molti collegati all’Unità di progetto. Un progetto tanto ambizioso non sarebbe stato possibile senza un’ampia concertazione di squadra. Molti i crediti e molti i ringraziamenti a quanti hanno reso possibile con la propria generosa dedizione questo cantiere».

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